Come trovare il coraggio di farla finita ...
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Numb
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Re: Come trovare il coraggio di farla finita ...
Numb ha scritto: [...] Io ho un cane e ho iniziato proprio in questi giorni a portarlo un po' in giro, cosi' faccio due passi e lui fa un po' di moto ...
...brava, fai bene
Niklaswolf- Numero di messaggi : 395
Data d'iscrizione : 10.03.12
Età : 46
Località : Milano
Re: Come trovare il coraggio di farla finita ...
Niklaswolf ha scritto:Numb ha scritto: [...] Io ho un cane e ho iniziato proprio in questi giorni a portarlo un po' in giro, cosi' faccio due passi e lui fa un po' di moto ...
...brava, fai bene
Numb- Numero di messaggi : 173
Data d'iscrizione : 07.03.12
Re: Come trovare il coraggio di farla finita ...
@ tutti
rispondo tardi perché in questi giorni ho fantozzianamente tentato di andare in vacanza a costo zero e senza connessione.
@ numb
mi vedrei bene nel ruolo dell'inafferrabile cospiratore di v per vendetta, se solo alan moore non avesse ambientato il fumetto a londra, ma piuttosto a cesenatico o a forlimpopoli; o se i fratelli (e sorelle) wachowski avessero deciso di sostituire la maschera di guy fawkes con quella
della rana kermit.
@ stef
non vorrei sottrarmi al discorso sulla contestazione e i giovani, ma purtroppo, finita la vacanza, si addensano all'orizzonte diversi accidenti che mi costringeranno a un'attività sul forum altrettanto sporadica e casuale. devo quindi cercare di liquidare il mio pensiero in poche parole, e dirò dunque che in quanto tale, la categoria sociale dei "giovani" mi sembrerà un oggetto di dubbia consistenza finché - e potrebbe non volerci più molto - non sarà seriamente e drasticamente tagliata fuori dall'accesso al consumo minimo di beni e servizi. finché le mamme e i papà riusciranno a scucire una paghetta, a pagare gli studi, a finanziare qualche lusso anche effimero e illusorio, considererò la gioventù una categoria merceologica. e ancora non so se sarebbe auspicabile vederla invece consolidarsi come un soggetto portatore di istanze politiche e di una autonoma produzione culturale, anche perché, guardando alla stagione della contestazione, la cosa più evidente che mi viene da dire su quella generazione di giovani è che, generalizzando biecamente, essa è invecchiata senza troppi patemi e comodamente. anzi, forse con più compiacimento di altre generazioni, essa ha finito per vedere nei nuovi bambini venuti al mondo qualcosa come una razza di gnomi, anziché dei "togliti-dil-lì-che-mi-ci-metto-io" (cito a braccio una frase di jean cocteau).
@ crisalide
non c'è offesa, sono ben abituato e non potrei darti torto.
saluti
rispondo tardi perché in questi giorni ho fantozzianamente tentato di andare in vacanza a costo zero e senza connessione.
@ numb
mi vedrei bene nel ruolo dell'inafferrabile cospiratore di v per vendetta, se solo alan moore non avesse ambientato il fumetto a londra, ma piuttosto a cesenatico o a forlimpopoli; o se i fratelli (e sorelle) wachowski avessero deciso di sostituire la maschera di guy fawkes con quella
della rana kermit.
@ stef
non vorrei sottrarmi al discorso sulla contestazione e i giovani, ma purtroppo, finita la vacanza, si addensano all'orizzonte diversi accidenti che mi costringeranno a un'attività sul forum altrettanto sporadica e casuale. devo quindi cercare di liquidare il mio pensiero in poche parole, e dirò dunque che in quanto tale, la categoria sociale dei "giovani" mi sembrerà un oggetto di dubbia consistenza finché - e potrebbe non volerci più molto - non sarà seriamente e drasticamente tagliata fuori dall'accesso al consumo minimo di beni e servizi. finché le mamme e i papà riusciranno a scucire una paghetta, a pagare gli studi, a finanziare qualche lusso anche effimero e illusorio, considererò la gioventù una categoria merceologica. e ancora non so se sarebbe auspicabile vederla invece consolidarsi come un soggetto portatore di istanze politiche e di una autonoma produzione culturale, anche perché, guardando alla stagione della contestazione, la cosa più evidente che mi viene da dire su quella generazione di giovani è che, generalizzando biecamente, essa è invecchiata senza troppi patemi e comodamente. anzi, forse con più compiacimento di altre generazioni, essa ha finito per vedere nei nuovi bambini venuti al mondo qualcosa come una razza di gnomi, anziché dei "togliti-dil-lì-che-mi-ci-metto-io" (cito a braccio una frase di jean cocteau).
@ crisalide
non c'è offesa, sono ben abituato e non potrei darti torto.
saluti
Re: Come trovare il coraggio di farla finita ...
canterel II ha scritto:@ tutti
rispondo tardi perché in questi giorni ho fantozzianamente tentato di andare in vacanza a costo zero e senza connessione.
@ numb
mi vedrei bene nel ruolo dell'inafferrabile cospiratore di v per vendetta, se solo alan moore non avesse ambientato il fumetto a londra, ma piuttosto a cesenatico o a forlimpopoli; o se i fratelli (e sorelle) wachowski avessero deciso di sostituire la maschera di guy fawkes con quella
della rana kermit.
@ stef
non vorrei sottrarmi al discorso sulla contestazione e i giovani, ma purtroppo, finita la vacanza, si addensano all'orizzonte diversi accidenti che mi costringeranno a un'attività sul forum altrettanto sporadica e casuale. devo quindi cercare di liquidare il mio pensiero in poche parole, e dirò dunque che in quanto tale, la categoria sociale dei "giovani" mi sembrerà un oggetto di dubbia consistenza finché - e potrebbe non volerci più molto - non sarà seriamente e drasticamente tagliata fuori dall'accesso al consumo minimo di beni e servizi. finché le mamme e i papà riusciranno a scucire una paghetta, a pagare gli studi, a finanziare qualche lusso anche effimero e illusorio, considererò la gioventù una categoria merceologica. e ancora non so se sarebbe auspicabile vederla invece consolidarsi come un soggetto portatore di istanze politiche e di una autonoma produzione culturale, anche perché, guardando alla stagione della contestazione, la cosa più evidente che mi viene da dire su quella generazione di giovani è che, generalizzando biecamente, essa è invecchiata senza troppi patemi e comodamente. anzi, forse con più compiacimento di altre generazioni, essa ha finito per vedere nei nuovi bambini venuti al mondo qualcosa come una razza di gnomi, anziché dei "togliti-dil-lì-che-mi-ci-metto-io" (cito a braccio una frase di jean cocteau).
@ crisalide
non c'è offesa, sono ben abituato e non potrei darti torto.
saluti
Ma no, certo che non hai offeso, e come potresti con i tuoi interventi? Qualcuno nuovo potrebbe risentirsi, ma poi, con la calma e con il tempo, conoscendoti meglio, non credo ci si possa sentire mai offesi.
I giovani del '68 e quelli di oggi.
Il sogno di ieri era poter cambiare le cose, il mondo, nel senso di "progresso", innovazione, sovversione dei vecchi valori (che erano casa, chiesa, donna a fare i lavori di donna, operai inferiori come paghe e diritti ecc.). I giovani di oggi hanno prospettive di cambiamento e di miglioramento-innovamento, invece, di quasi nulla. E non potrebberlo averle. Tu parli di responsabilità pratiche (sia dei sessantottini oggi, che dei giovani d'oggi), io parlo di possibilità teoriche. Ma le possibilità sono sempre teoriche, astratte, come il progetto di una nuova società.
Stef- Numero di messaggi : 1033
Data d'iscrizione : 13.01.08
Età : 70
Località : Napoli
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