Innamorato di una persona depressa...ho bisogno di consigli!

Sto seguendo con profondo interesse le vostre storie e qualcosa la vedo anche un po' nella mia esperienza seppur in maniera più tenue perchè nuova. Sto infatti provando un sentimento (che continua ahimè a crescere) che va al di là dell'amicizia per un mio amico affetto da depressione maggiore da svariati anni ... non ho la minima idea se gli piaccio e se prova qualcosa oltre all'affetto che può nutrire per un'amica che lo ascolta. E non saprei nemmeno come cercare di capirlo. Anzi, a volte mi è venuto il pensiero che una persona con così tante sofferenze alle spalle e con l'assunzione potente di antidepressivi fosse incapace di provare "amore". Ma qui spero che potrete donarmi una risposta a riguardo.
Lui ha detto che non prova nulla oltre che affetto in generale verso una persona e che non sente attrazione per le ragazze quindi la vedo dura che per me possa nutrire qualcosa. Anche io mi sento impotente e non so come comportarmi, non so se chiamarlo ogni tanto per chiedergli come sta, se ripetergli che ha me, che gli sto vicina e cose simili... non so nulla anche perchè ci vediamo sempre in compagnia.
So che non vuole essere di peso per nessuno e quando sta male sparisce, tanto lo so che anche se mi dice al telefono che sta bene potrebbe stare male. Da un lato mi nasconde il suo stato ma dall'altro credo (e dico credo perchè non ne sono certa) che gli faccia piacere di avere una persona che sappia della sua malattia visto che ne abbiamo parlato a lungo più di una volta.
Però vago nel buio perchè non so cosa prova lui per me (anche se c'è di sicuro con me un raporto "preferenziale" visto che si è confidato), non riesco a "leggere" i suoi comportamenti e non so cosa fare. Non voglio affatto essere la sua psicologa nè crocerossina però vorrei che sapesse che di me si può fidare e che gli voglio un bene dell'anima. Grazie.

ciao sunshine
Chi aiuta un depresso fa sempre bene, la persona depressa è una persona malata e come tutte le malattie ha bisogno di un aiuto. Se tu hai questo sentimento vai avanti, lascialo crescere, non abbandonare chi ha bisogno di te, non farti troppe domande. Non è facile, è un percorso pieno di ostacoli.
Se lasci perdere, ti sentirai in colpa, se continui comunque vada avrai fatto del bene e non ne verrai ferita.
Spero vivamente che il tuo amico riesca ad uscire dal buio e ritrovi la luce insieme a te.
tea

Grazie Tea per le tue parole
la situazione, sto scoprendo, è difficile e complicata però gli ho fatto capire che io per lui ci sono.
Ma non sono molto sicura se lui ha davvero bisogno di me...
in ogni caso gli sto vicina ma so che non devo essere invadente. Se vuole cercarmi e avere il mio supporto/affetto lo avrà :-)

Caro puntoacapo,
finalmente dopo tanto tempo riesco a riprendere “carta e penna” per scrivere qualcosa sull’argomento che ci tocca da vicino. Ci è voluto un bel pò perchè ogni giorno che decidevo di intervenire non sapevo da dove cominciare per descrivere i miei stati d’animo, talmente altalenanti che il pensiero di un’ora era diametralmente l’opposto di quello dell’ora successiva. Una volta pensavo di tagliare per sempre e di rassegnarmi alla fine del ns. amore, il giorno dopo pensavo esattamente l’opposto.
Oggi invece ho trovato la forza, forse perchè le cose sono leggermente migliorate.....finalmente!
Ebbene, ho voglia di raccontare quanto è successo negli ultimi tempi.
Il mio LUI, su mio suggerimento quasi estorto come ultima cosa da fare per me, è andato, alla fine di settembre, da uno psichiatra ( segnalatomi da un’amica dottoressa), il quale gli ha diagnosticato sulla descrizione dei suoi sintomi una fase depressiva e per questo gli ha prescritto alcuni medicinali.
Da quel momento la ns. relazione si è chiusa: lui non mi chiamava e io (finalmente) sono riuscita a non chiamarlo e a dedicarmi un poco, poco a me ( lettura, qualche uscita con le amiche, lavoro, un pò di sport etc.etc.).
Quando stavo per raggiungere un piccolo e precario equilibrio, mio, personale, Lui e ripeto Lui mi ha chiesto di incontrarci e di vederci perchè aveva bisogno di essere abbracciato.
APRITI CUORE
Ci siamo visti e da un paio di giorni ( lo dico piano piano perchè lo so che sono situazioni fragili e delicatissime) ci stiamo frequentando, provando a ricostruire la ns. storia e a sconfiggere, tenendoci per mano, le sue orribili paure e le sue angosciose incertezze.
So bene che non devo illudermi, che la strada è lunga e faticosa, che da un momento all’altro tutto può di nuovo crollarmi addosso come un macigno terribilmente pesante e terribilmente oscuro ma in questo momento sono contenta e felice. Stavo infatti distrutta e addolorata al pensiero che la ns. storia d’amore fosse finita così di punto in bianco nonostante le forti emozioni provate e l’amore che ci ha sempre fatto appartenere e parlare senza le parole.
Cosa straordinaria è il fatto che mi sta coinvolgendo nel suo lavoro e in sue scelte personali ( sta cambiando casa e mi ha chiesto di vederla e di aiutarlo nella scelta dei mobili, nel colore delle pareti, etc. etc.). Tutto ciò è veramente meraviglioso: speriamo solo che duri !!!!!!!!!
Purtroppo tra un pò dovrà affrontare un problema familiare molto difficile e preoccupante ( la madre deve operarsi); speriamo che voglia condividere le sue legittime ansie e le preoccupazioni del caso piuttosto che rintanarsi in se stesso, come ha fatto negli ultimi tempi.
A questo punto che dirti, caro puntoacapo: sono pienamente d’accordo con te sull’impossibilità in questa impervia vicenda di seguire un consiglio piuttosto che un altro. Ogni situazione è a sè, ogni storia è talmente personale e soggettiva che non si può che ascoltare il CUORE o la MENTE ma quale che sia la scelta ( razionale o sentimentale), la decisione finale va presa, purtroppo, sempre da soli.
Spero che anche a te le cose vadano meglio ed anche io ti sono vicina.
Ringrazio questo spazio che mi ha permesso di esprimere i miei sentimenti e che continua a darmi la possibilità di confrontarmi e di conoscere altri punti di vista che aiutano sempre e comunque.
Ciao a tutti,
Dieguita

Ciao a tutti, mi intrometto nella discussione per portare la mia esperienza che spero possa essere d'aiuto a chi, come me, ha avuto o ha a che fare con una persona depressa in qualità di fidanzato.
La conobbi 3 anni fa, straniera, venne nella mia città per motivi di studio. Ci conoscemmo perchè prese una stanza nella casa in cui convivevo con altre persone.
Mi offersi quasi da subito di darle un po' di compagnia, si sentiva sola ed era molto triste. Ovviamente non conosceva nessuno.
Cominciai a farle conoscere la città e mi premurai di farle assaggiare la cucina italiana. Nulla più.
Pian pianino sentivo crescere in me una forte attrazione nei sui confronti, che non confidavo perchè sapevo che lei aveva una relazione con un ragazzo spagnolo piuttosto in rottura.
Un giorno mi accarezzo la mano e quello fu per me il segnale che potevo "entrare" nella sua vita. Ci misi poco ad innamorarmi di lei. Naturalmente lei lasciò il suo fidanzato.
Passarono un po' di settimane intervallate da alti e bassi, ad un certo punto smisi di volerla perchè avevo paura di perderla. Lei ne soffrì molto. Le chiesi scusa e le confessai i miei timori, chiedendole di stare insieme a me perchè mi sentivo davvero innamorato di lei. Mi perdonò i tentennamenti ma in realtà il suo atteggiamento nei miei confronti mutò radicalmente e non tornò mai più quello di prima. Anzi.
Direi che quel trauma le scatenò definitivamente una forma di grave depressione, che covava da anni. Mi rivelò di aver aver subito ripetute botte dal padre, durante l'infanzia, e quel suo velo di tristezza perenne se lo era sempre portato dietro fin da piccola. Iniziò a mangiare poco e a piangere ripetutamente, in più le tremavano le gambe. Capii subito che aveva bisogno di un medico. Le diagnosticarono una forte depressione e da quel giorno, circa due anni e mezzo fa, ha iniziato una psicoterapia associata a farmaci antidepressivi e per dormire.
Cercai di convincerla che forse era meglio se il nostro rapporto fosse rimasto di semplice amicizia, credendo di riuscire meglio ad aiutarla nel suo disagio. Mi pregò di non abbandonarla. Accettai. Maledetto me.
Da quel momento è iniziato un calvario terminato poche settimane fa. Cattivo umore, poca voglia di fare, spossatezza, mal di testa e tanto altro ancora.
Io l'amavo e pensai che per me quella fosse davvero l'occasione per aiutare qualcuno in difficoltà. Sbagliavo di grosso.
Siamo andati a convivere, un anno e mezzo fa, in un posto tranquillo, dove potesse stare rilassata. Abbiamo condiviso tante cose, viaggi, amici, la mia famiglia. Ma in lei c'era sempre qualcosa che non mi tornava. Le mancava l'entusiasmo e la voglia di fare, e alle mie richieste di star su si sentiva in colpa e diceva che un giorno saremmo stati felici. Abbiamo anche progettato di fare un figlio.
Io mi dedicai completamente a lei, le facevo da mangiare perchè era inappetente e aveva forme di intolleranza alimentare, non uscivo più con gli amici perchè a lei non andava e di lasciarla sola in casa non ci pensavo neanche, o quanto meno cercavo di farlo il meno possibile.
Purtroppo quest'anno ho avuto grossi problemi con il lavoro e ho cominciato a soffrire di una forma lieve di depressione. Mi sentivo sfiduciato per il futuro e non potevo contare sul suo appoggio perchè sapevo che non sarebbe stata in grado di offrirmelo.
Ci siamo un po' persi, la sera andava a dormire presto e nel fine settimana voleva sempre dormire. Io ero convinto che questa fase sarebbe passata, non appena mi fossi un po' dato una sistemata. Purtoppo mi sbagliavo.
Un giorno mi ha detto di non essere più innamorata di me e mi ha lasciato. Ho scoperto in seguito che mi aveva tradito con il suo fisioterapista, un uomo di 50 anni con figli (noi ne abbiamo 35). Quando l'ho saputo l'ho cacciata di casa e ho chiamato lui per minacciarlo, sapendo che l'aveva adescata.
Ovviamente s'è pentita per quello che ha fatto, riconosce l'errore, ma ormai è troppo tardi. Va a vivere da un'altra parte, sola.
Le persone come lei hanno talmente bisogno di un appoggio, che quando lo perdono, per i motivi che ho spiegato, devono subito trovarne un altro. Purtroppo mi sono reso conto che l'amore che provava per me era in realtà solo una forma di dipendenza affettiva e nulla più. Spiace dirlo, perchè lei è veramente una persona d'animo candido, ma purtroppo il suo stato la rende talmente egoista da non riuscire ad amare nessuno. E tanto meno a poter aiutare qualcuno che sta male, come me quest'anno.
Io ero davvero convinto di poter stare con lei tanto tempo, anche tutta la vita. Di fare una famiglia e starle vicino, sperando un giorno di vederla stare meglio.
Non vi dico come mi sento adesso. Ho veramente il cuore in frantumi.
Spero davvero che la mia testimonianza possa servire a qualcuno, in special modo a chi ha dei dubbi sul prosieguo o meno della sua relazione. Un consiglio: se non volete morire di dolore scappate a gambe levate!

Ciao zanna,

guarda, io ho concluso (o forse interrotto, a caldo non saprei dire) da pochissimo la mia di relazione, dall'altro ieri. I dettagli te li risparmio, ci sono delle differenze rispetto alla tua storia, ma poi alla fine il problema è sempre lo stesso, cioè la difficoltà di stare con una persona che non riesce a star bene con se stessa.

Anche io ho il cuore in frantumi e a caldo mi verrebbe da dire, in ogni caso, scappate a gambe levate.
Poi non è sempre così però, ci sono persone ammalate di depressione che si curano e con cui una relazione può funzionare.
Ci sono persone che non ce la fanno e quindi il/la loro compagno/a accumula tanto dolore e frustrazione per l'impotenza.
E ci sono persone che usano inconsciamente l'alibi della malattia quando invece il problema è altro.
Insomma, non si può dire...

Però non è una critica, ti assicuro che capisco benissimo come ti senti, il senso di impotenza di fronte a certi problemi è qualcosa di devastante e l'amarezza che rimane anche.
Provo le stesse cose, proprio in questo momento...ma non lasciamoci travolgere. Lo dico a te e lo dico a me. :-)

Ciao merla, condivido il tuo senno e la tua tendenza a non essere drastici, forse tu hai un carattere piú razionale del mio. Purtroppo sono in piena bomba emotiva, non riesco proprio a farmi una ragione dell'accaduto. Sono passate ormai tre settimane, lei non c'é piú, ma io mi sento pervaso da una tristezza profonda che talvolta sfocia in un pianto che mi era sconosciuto, a questa etá. La cosa che mi fa piú male é la consapevolezza della mia assoluta impotenza, del fatto di aver avuto un sogno rivolto anche ad un'altra persona la quale essa stessa lo ha distrutto. Insomma mi sento come un fantasma che passeggia tra le rovine di Hiroshima, so bene quale sia la strada da percorrere ma ancora stento ad imboccarla, preso come sono dal contemplare il triste paesaggio .

Beh se ti può consolare, oltre al pianto, io ho spaccato cose per due giorni, e en-passant gli ho tirato una scopa sulla schiena talmente forte che ho rotto il manico.
Quindi non mi definirei esattamente razionale, però tutto questo mi ha fatto bene.
Poi c'è chi rompe cose, chi va a scalare montagne, chi si prende una piomba storica e rigenerante...ognuno ha il suo modo.
Trova il tuo modo e non riempirti di veleno, fa solo più male a te.
Nella vita si sceglie il malessere o una soluzione costruttiva, prima o poi a tutti capita questa scelta. A me, a te e a tante altre persone, è capitato di relazionarsi con qualcuno che a un certo punto tra una soluzione costruttiva e una distruttiva ha scelto quella distruttiva. Purtroppo succede.
L'unica cosa buona che puoi fare a questo riguardo è guardare in faccia la tua impotenza, stare nella tua impotenza e non farti avvelenare l'animo dall'amarezza.
Fai in modo che la tua scelta, oggi, continui a essere quella costruttiva, anche perché, proprio se hai un problema lieve di depressione, devi evitare di fartelo peggiorare.
E diventare persone "amare" non ha mai aiutato nessuno.

ciao merla
in realta' non sono avvelenato, anzi. Ti diro' che a parte i primi due giorni dopo il tradimento ho cercato di capire il motivo del suo gesto, e credo anche di averla, seppur parzialmente, perdonata. Dico cosi' perche' quella e' una ferita aperta che ogni tanto sanguina e ci mettera' un po' a guarire del tutto.
Ma ho fatto questa scelta proprio per evitare, come dici bene tu, di caricarsi di veleno oltre al resto.
La via intrapresa e' quella giusta, lo so, sono sicuro che non potremmo mai tornare indietro, lei per senso di colpa ed io per la paura. Il mio problema e' solo questa dannata e profonda tristezza, di chi aveva fatto progetti che gli sarebbero pure costati cari, ma che era pronto a perseguirli per amore di una ragazza tanto imperfetta quanto adorabile. E da un giorno con l'altro, dopo tre anni insieme, stop! Devo convinvermi di aver preso un abbaglio e ricominciare da zero. So che ci riusciro', quello che non so ancora e' a quale costo.
p.s.
io non l'ho neanche sfiorata, non volevo minimamente fornirne l'alibi della violenza, che avrebbe subito paragonato a quella del padre.

Sono una persona depressa che si è legata a qualcuno senza convinzione. Avere qualcuno che si preoccupa per te è prezioso quando stai male. Specie se questo qualcuno ti accetta e ti comprende ed è pronto a scusare tutte le tue mancanze. Questo tipo di relazione può essere molto pericolosa per entrambi.

Sally grazie per il prezioso contributo. Se posso volevo chiederti conferma di una cosa: ti pare che il rapporto di una persona depressa con un'altra possa configurarsi come nato dal bisogno (di calore,vicinanza,comprensione) e che dunque, se per una qualunque causa (problemi col lavoro per me) il calore viene meno, cessa l'interesse per il compagno? Scusami sai ma sto ancora molto male per lei, devo riuscire a farmi una ragione della mia assoluta impotenza. Grazie e un abbraccio.

Ma ci sono persone nel mio caso uomni che le persone depresse se le vanno a cercare con il lanternino? Mi spiego meglio .. una settimana dopo la separazione da mio marito conosco quest'uomo.. con la quale ho un'affinità intellettuale mai avuta prima.. è come se ci conoscessimo da una vita.. stiamo bene insieme .. lui mi fa sentire importante.. mi dice che gli piaccio così come sono .. ma ch cmq dobbiamo prima risolvere i nostri casini io la separazione che era / è in ocroso.. lui cominica a raccontaremi che esce da una convivenza di 16 anni con una persona malata di depressione da circa 4 .. pensava di riuscire a sostenere il uto e invece non ce l'ha fatta e così si separa da lei.. non completamente però.. si sentono tutti i igironi, lei gli mandava sms anche quando lui era con me.. lui va in escandescenze ogno voltache lei ha un problema.. Io comincio ad avere dei dubbi.. e lui è sempre lì quando ho bisogno , ci sentivamo alemno 3 volte al giorno, e messaggivamo anche in privato su Tw.. era una presenza costante della miavita.. perç : ci vedevamo quando anadava bene 1 volta max 2 a settimana.. io non sono mai stata a casa sua e in 3 mesi che siamo stati " insieme" non abbiamo mai fatto l'amore nonostante lui dicesse di essere innamorato di me.. ora. circa 10 gg fa mi dice che la sua ex e gli ha chiesto di tornare insieme che lui nn lo farà mai perchè nn la ama ma che non può nenache stare con me perchè non è più sicuro dei suoi sentimenti..però nn può neanche abbandonare lei poverina perchè altrimenti nn si ricorda di prendere le medicine e allora preferisce stare da solo...Ci sentiam oancora ogni tanto e guai se gli dico che tanto di me nn gliene frega niente si arrabbia moltissimo.. anzi mi ha anche detto che nn mi vuole perdere.. e se quando avrà capito cosa fare della sua vita ( ha 42 anni) e io lo vorrò ancora vorrebbe tornare con me.. Premetto che lui nn sa come sto oggi perchè nn glielo voglio dire.. e ammetto che mi ero attaccatta e appoggiata a lui in modo " malsano" se ho accettato di nn avere rapporti sessuali ( il sesso è ancora l'unica cosa che mi interessa... ).. il solo sentire la sua voce e le sue parole quelle giuste al momento giusto mi facevano stare meglio.. Ma l'altra parte di me.. quella razionale mi dice che sono sentita presa abbastanza in giro..e la cosa mi fa arrabbiare.. Ma perchè un uomo così può esser inconsciamente attratto da persone " problematiche"?

Anche io ci sono dentro, sono emotivamente dipendente da una persona con gravi probleimi di depressione. Sto male e non riesco a chiudere questo strano rapporto di amicizia in cui lui mi "usa" come valvola di sfogo raccontandomi i suoi problemi. Vorrei aiutarlo e stargli vicino ma lui non capisce ed è molto distaccato e ha appiattimento affettivo. Non c'è nessuna relazione amorosa ma io sono molto, troppo coinvolta.
Come dice Sally queste relzioni sono molto pericolose. Per la mia salute mentale dovrei chiudere ogni rapporto, non credo che ci stia male...ma non vorrei avesse strane reazioni...che ne dite?

Ecco.. lo sapevo.. l'ho risentito.. sono stata contenta nel constatare che nn provo che amicizia e affetto nei suoi confronti..( anche se in realtà nn provo nessuna emozione con chiunque..)..mi ha detto che dovrei cercare di prendere le cose meno sul personale ( sa dei miei problemi al lavoro) e che si è accorto che ho continui sbalzi di umore che devo fare qualcosa .. le ho detto che sto andando da una psicologa nn gli ho detto come sto in reatà perchè nn voglio spaventarlo ( visto che si è fatto carico della ex depressa cronica) e perchè continua a da avere un effetto terapeutico su di me.. quando parlo con lui sto bene e riesce a farmi ridere o nn so se il mio stare bene al telefono è in realtà solo un nascondere lo stato delle cose... uffa nn ci capisco più niente..

zanna ha scritto:Sally grazie per il prezioso contributo. Se posso volevo chiederti conferma di una cosa: ti pare che il rapporto di una persona depressa con un'altra possa configurarsi come nato dal bisogno (di calore,vicinanza,comprensione) e che dunque, se per una qualunque causa (problemi col lavoro per me) il calore viene meno, cessa l'interesse per il compagno? Scusami sai ma sto ancora molto male per lei, devo riuscire a farmi una ragione della mia assoluta impotenza. Grazie e un abbraccio.

Forse sì, è possibile, perchè quando si sta male si cade in un abisso di egoismo, per cui i problemi dell'altro passano in secondo piano.
Però non è detto che sia andata esattamente così nel tuo caso...
Non hai detto che lei ha bisogno di stare da sola? Quello che ho capito (perchè la situazione sembra la fotocopia della mia storia a personaggi invertiti), questa signora vorrebbe essere libera e nel contempo legata... Non necessita poi di tutto questo "calore", stai sicuro... Se è vero che è depressa, le scelte di qualsiasi genere le sono gravose. Vorrebbe non decidere. Nè di qua, nè di là. Si rimane spettatori della propria vita. Vediamo che succede... E se si decide di rompere, non lo si fa apertamente. si preferisce sparire o rendersi insopportabili. O cercare dei pretesti.

Secondo me anzichè disperarti dovresti accendere un cero alla madonna, per esserti liberato da questa persona.

Sally can't dance ha scritto:

zanna ha scritto:Sally grazie per il prezioso contributo. Se posso volevo chiederti conferma di una cosa: ti pare che il rapporto di una persona depressa con un'altra possa configurarsi come nato dal bisogno (di calore,vicinanza,comprensione) e che dunque, se per una qualunque causa (problemi col lavoro per me) il calore viene meno, cessa l'interesse per il compagno? Scusami sai ma sto ancora molto male per lei, devo riuscire a farmi una ragione della mia assoluta impotenza. Grazie e un abbraccio.

Forse sì, è possibile, perchè quando si sta male si cade in un abisso di egoismo, per cui i problemi dell'altro passano in secondo piano.
Però non è detto che sia andata esattamente così nel tuo caso...
Non hai detto che lei ha bisogno di stare da sola? Quello che ho capito (perchè la situazione sembra la fotocopia della mia storia a personaggi invertiti), questa signora vorrebbe essere libera e nel contempo legata... Non necessita poi di tutto questo "calore", stai sicuro... Se è vero che è depressa, le scelte di qualsiasi genere le sono gravose. Vorrebbe non decidere. Nè di qua, nè di là. Si rimane spettatori della propria vita. Vediamo che succede... E se si decide di rompere, non lo si fa apertamente. si preferisce sparire o rendersi insopportabili. O cercare dei pretesti.

Secondo me anzichè disperarti dovresti accendere un cero alla madonna, per esserti liberato da questa persona.

ciao Sally, intanto grazie di nuovo per la tua disponibilità
in realtà lei ha sempre sentito bisogno di calore, e dalle esperienze che ha avuto in passato, ho capito che ogni qualvolta non riusciva più ad averlo da una persona, "saltava" su un altro carro. Successe prima di me, quando il suo ex la tradì e la fece soffrire e quindi, conosciuto me, mi si butto quasi tra le braccia. E' successo anche a me, quando io stavo male e non le davo più troppe attenzioni, si è lasciata circuire dal primo squallido approfittatore che le ha mostrato gentilezza ed interesse. A sua discolpa mi ha detto "è stato così gentile.." vabbè stendiamo un velo pietoso..
Sul fatto che ora voglia isolarsi dal mondo c'è lo zampino dello psicoterapeuta, ne sono sicuro. Le parole che ha usato non sono le sue, la conosco benissimo da questo punto di vista, se ha fiducia in qualcuno si butterebbe anche dalla finestra, a precisa richiesta. Per l'esattezza sostiene di voler cominciare a "fare da sola", a costruirsi una vita senza dipendere da nessuno. Per esempio ora sarà costretta a farsi da mangiare se non vuole morire di fame, ed il cibo è una cosa su cui ha sempre ricevuto soccorso.
In più vorrei aprire una piccola parentesi sui farmaci prescritti dallo psichiatra: da quando ne fa uso è molto molto confusa, quindi quando prende una decisione, come ad esempio quando ha ceduto alle lusinghe e mi ha tradito, in realtà è solo semicosciente: quando le feci notare che uno squallido fisioterapista 15 anni + vecchio e con figli, separato, toccava centinaia di corpi l'anno, e di sicuro lei non era la prima nè l'ultima, la sua espressione del volto è cambiata, e dopo qualche giorno, avendone sicuramente parlato anche con lo psicoterapeuta, mi ha ringraziato molto per le mie parole, sostenendo di essere stata "cieca", e che purtroppo lei per capire le cose deve per forza sbagliare.
Domani accenderò un cero alla madonna per me e anche uno per lei, perchè ho davvero tanta paura che possa fare qualche ca**ata, anche se sono solo cavoli suoi oramai.
ciao

Puntoacapo ha scritto:E' una storia un pò lunga, non starò a raccontarla tutta...cercherò di essere il più conciso possibile. Premetto che non abbiamo una relazione, è una persona che sto ancora conoscendo...ma con cui ho un forte legame. Tutto è iniziato un anno e mezzo fa, lei da sempre molto fragile...piena di paure e con già in passato degli episodi di depressione. Comunque, per un anno tutto bene...ci si stava conoscendo piano piano...e c'era interesse da entrambe le parti. Poi da circa sei mesi a questa parte il finimondo. Per via di vari problemi, tra cui una persona (con cui tra l'altro ho dei contatti a livello lavorativo) che ha avuto anni fa una relazione con lei, che accortosi della mia presenza, ha iniziato ad ossesionarla...a diventare morbosa e ha iniziato a cercare di tutto per ostacolare il nostro rapporto, più il volta bandiera improvviso di una sua cara amica, per gelosia nei miei confronti, poi per problemi di varia natura a casa e quant'altro, lei ora è in uno stato depressivo direi piuttosto grave e marcato, con tutti i sintomi del caso. E' una persona molto debole e fragile di natura, che non riesce ad imporre la propria volontà...è in continuo timore di sbagliare, di essere causa di male. Le sono vicino da tutti questi mesi, con tante difficoltà, ho cercato di stare nella sua vita in punta di piedi...mi da dimostrazioni di affetto a modo suo. Ogni tanto si apre, parla e si sfoga e a me fa piacere quando riesce a farlo...poi improvvisamente si chiude, cerca l'isolamento. Vengo in continuazione spiazzato dai suoi cambi di umore, che tendenzialmente sono sempre contornati da tristezza e da visioni sempre negative su tutto, ma ogni tanto sembra stia meglio, per poi subito dopo cadere in un vortice destabilizzante, così come lei lo chiama. Il punto è questo, ora come ora so che non è una persona da corteggiare...io a lei le voglio un bene dell'anima, e ne sono coinvolto sentimentalmente più di quanto io stesso creda. Lei mi dimostra il suo affetto spesso, poi mi dice che devo cercare persone positive, che non devo rovinarmi la salute dietro a lei...poi dice di volersi mettere in gioco e provare a conoscerci meglio, ma subito dopo dice di aver troppa paura e di non essere pronta. Quindi per ora vorrei solo vederla stare meglio, certo non nego che nel starle vicino come amico, come ora sto facendo...vorrei anche farla avvicinare, ma sicuramente in questo momento non è così importante e soprattutto non è il momento. Il fatto è che vorrei darle empatia, cercare di farla distrarre, farla uscire, ma ora è quasi un mese che è rinchiusa in casa, dice di non voler vedere nessuno. E la cosa grave è che sta tirando giù anche me. Non so più come fare...sono veramente in difficoltà. Mi ha detto più volte che vuole stare sola e ritrovare se stessa...le lascio i suoi spazi, poi è lei subito dopo a cercarmi...poi nuovamente chiede isolamento. E' veramente difficile. Premetto che in tutto questo tempo siamo stati al massimo tre giorni senza sentirci...ora mi ha chiesto che si farà sentire lei solo quando starà meglio. La sua assenza anche solo telefonica mi fa male, ma ho sempre cercato di rispettarla e di assecondare le sue richieste. Voglio precisare che è in cura con uno psicologo e riconosce il proprio stato depressivo. Sono profondamente coinvolto dal suo stato e ho un grande senso di impotenza...ho bisogno di consigli pratici, su cosa fare, cosa dire...perchè sono veramente in difficoltà, in quanto non vedo risultati e ho paura che il mio affetto possa allontanarla. Grazie

Ciao puntoacapo, perchè non credi più in te stesso? Anzi...cosa sono quelle cose in cui non credi più?

salve a tutti, sembra che quando ci si innamora o ci si affeziona ad un depresso si sia accomunati da un destino comune: quello di tentare di farsi carico dei suoi dolori per cercare di farlo star meglio, ma inutilmente.
mi sono iscritta al forum leggendo questo messaggio ed ho capito molte cose che non potevo capire non avendo sofferto di depressione, non mi rendevo conto che il depresso non si aiuta se non decide di voler essere aiutato.
il mio caso, però, è un pò particolare, si tratta di un amico e collega vedovo che sembrava davvero trarre conforto da me ed aver fiducia nelle mie opinioni.
gli sono stata molto vicina, l'ho ascoltato e l'ho consigliato ogni volta che me lo ha chiesto, finchè un giorno ha deciso di escludermi dalla sua vita, dal nulla, accusandomi di essere stata troppo invadente, di essere entrata nella sua vita senza averne diritto, di averlo messo sempre in imbarazzo con i colleghi ogni volta che mi presentavo in ufficio per salutarlo (ed era lui che mi chiamava!),mi ha offesa e davvero sembrava che mi odiasse.
eppure 4 giorni prima mi aveva detto che ero una carissima amica, quella che gli era stata più vicina in assoluto durante la malattia della moglie e dopo la morte di lei (ben due anni e mezzo).
ora so di aver perso il mio tempo, e anche scrivendo adesso penso che farei meglio ad andare a pulire il vater piuttosto che stare a perder tempo a parlare di lui, però mi resta il boccone amaro del voltafaccia improvviso, del travisamento di una amicizia, delle tante inutili dichiarazioni di amicizia.
mi accorgo che quest'uomo non mi manca e non gli volevo bene, ma era riuscito a trascinarmi nel suo dramma, a farmi piangere per il figlio rimasto senza madre, per la sua famiglia devastata dal lutto.
il lutto l'ha portato ad una profonda depressione e questa lo sta rovinando,lo sta isolando dalle persone che potevano amarlo.
e io mi sento come se, vedendolo affogare, gli avessi dato la mano solo per farmi tirare dentro alle sue sabbie mobili, magari poi per farmi mettere i piedi in testa e aiutarlo a uscire, per restare io li ad affogare.

Ciao Sally,

comunque essere depressi non è che renda stronzi,
se quello ti ha trattato male forse è perché come persona non valeva niente,
mettila così, te ne sei accorta in tempo, te la sei scampata!

Cioè, pensa se te ne fossi accorta molto più in là, dopo aver costruito una vita in comune, sarebbe stato molto peggio e sarebbe stato molto più difficile disfare e ricominciare da capo.

Non sempre stare fermi o tornare a al punto di partenza è male, ti sei evitata di vincolarti a quella palla al piede e ora sei libera di riprendere la tua vita.

Datti un po' di tempo per riprendere fiducia nelle persone, evita di chiuderti in te stessa, e la vita tornerà più bella di prima.

Ciao

le tue risposte sono sempre efficaci, e sei anche molto intuitivo... è evidente che non era solo un amico, quando si è soli ci si consola come si può...
grazie delle tue parole, il problema non è la fiducia nelle persone, ma nella mia capacita di pesarle o di voler trovare una spiegazione ai cambiamenti di comportamento di queste
un saluto

...ma nn posso assolutamente non rispondere:
Ma come puoi spingere una persona a lasciarne un altra perchè depressa , ma come fai ad essere una persona così razionale........i sentimenti non si possono negare così facilmente.....e te lo dice una che è stata depressa, ma innamoratissima di un ragazzo che l'ha lasciata proprio perchè ragionava di cacchina come te..........
io mi sono stra applicata per stare meglio....ci ho provato in tutti i modi ad andargli incontro...ma tu come ti permetti ad equiparare la depressione ad immaturità........o a dire frasi come "sbattendoci il muso capirà"....sei una persona terribilmente cinica.
e quindi i depressi vanno tutti lasciati??????
ma lo sai che ti dico: che io vado in cura da uno psicologo e da uno psichiatra......perchè amo me stessa...ed amavo con tutta me stessa quella persona.....che mi ha lasciato proprio pensando come te........per un altra magari più solare....gettandomi nel più profondo dolore
ed ora.......io sto risalendo per l'impegno che ci sto mettendo per sistemare la mia vita....
e mi devo sopportare anche questa cosa.........
NON SI PUò STARE CON UNA PERSONA DEPRESSA? ci riesci a non stare con me?? sono felice per te........ma nn venire a dirmi che un giorno vivrò di luce riflessa di un altro più solare........perchè la luce la vera luce sprigionata sarà la mia.
NN cerco una persona da parassitare.............
io la persona con cui sono stata l'ho amata veramente e veramente l'ho conosciuta in un bruttissimo momento della mia vita.........scappare è non affrontare i problemi........................e tu sei un pessimista del cazzo scusa se mi permetto ma leggendo quello che hai scritto mi hai fatto terribilmente incazzare.........
tu nn sai le lacrime e la sofferenza che io ho provato.........a dover lasciare andare una persona che ancora amo.............
e che non sono riuscita a tenermi per via di questo umore di cacchina.
che ora piano piano con fatica sto sistemando....
mi ero lasciata andare.............lui mi ha dato la forza di vedere il problema e di sbatterci le corna......
ma poi se ne è andato.
è lui il codardo.......
io sono ancora quì........e nn ho bisogno di sostituzioni e supporti io sono forte per conto mio....e nn prendo medicine!!!......sto solo riprendendo in mano la mia vita...
senza di lui........al quale ho sempre sperato di donare un sorriso ed invece quando mi ha lasciata non è passato neanche un mese che si è messo con un altra......a dimostrazione di quanto il suo legame nn fosse così forte......e come possa essere facile scappare.......
e comunque: facile parlare di depressione ci sono varie forme e vari tipi di depressione......la mia era leggera....ho tralasciato i miei studi per un periodo......ma ora li ho ripresi...io voglio vivere.....se mi devo prendere le portate in faccia da chi amo e dalle persone ciniche le prendo pure.........ma non smetterò mai di credere che la mia vita e la mia persona meritano di essere amate

sono stradaccordo con questa risposta.....

Stef ha scritto:Caro mmm,
se un depresso avesse la forza e l'energia di scegliere, decidere e andare da uno specialista... che depresso sarebbe? E no, questa è una falsa partenza. Lui ha la coscienza, la lucidità, il giusto distacco (anche se intaccato, non lo nego, ma comunque non è ancora "malato") e per questo è potuto venire in queswto forum, lei non è proprio nelle stesse condizioni.
Lui non si deve "annullare completamente" per essere al suo servizio senza esser ripagato poi dall'amore. Lui dovrebbe aiutarla senza interessi, l'amore-innamoramento durante la depressione è un argomento che se lo deve scordare! Per ora può agire solo a livello di aiuto umano (nei limiti delle propie possibilità, capacità e voglia - è ovvio, no?). E' altrettanto ovvio che lui non può (e non deve) reprimere ciò che prova verso di lei, soltanto che deve darsi un pizzicotto "temporaneo" sulla pancia e un po' di buona sopportazione se la vuole aiutare ben cosciente che lei dopo potrebbe prendere tutt'altra strada. E ancora, è ovvio che se lui ha un'altra relazione non ha nessun impedimento a relazionarsi con altre donne. Potrebbe quindi continuare a starle moralmente vicino come amico o lasciarla del tutto, la coscienza è sua. Io le starei vicino e solidale per quello che potrei se fossi libero (intendo come tempo) perché vuol dire che è in mio potere fare una sia pur minima assistenza. A volte ad un malato fisico basta una carezza, perché dovrebbe essere trattata come una lebbrosa? E ancora... è GIA' TANTO SE E' CAPACE DI PARLARE e di dire "non sono pronta" dato che non sta proprio per niente nell condizioni di decidere manco se posare il bicchiere o restare col braccio appeso. Quella veramente non sa che pensare, quella non sa nemmeno se deve pensare o no! Altro che strategia della carota, altro che calcoli e approfittamenti vari.
Poi in quanto al suicidio... è vero che pochi depressi si suicidino ma qui veramente io intendevo fare una metafora, e cioè "è come se" noi lasciassimo fare a un suicida senza intervenire, una sorta di omissione di soccorso: se io so che lei sta veramente male, so altrettanto bene che non sta andando certo per una strada buona e anche che non ha esattamente le mie stesse chances, possibilità. E vorrei precisare che il lamento del depresso è veramente un lamento di morte, ma psichica, interiore. QUELLA PERSONA E' MORTA DENTRO, HA LA SPINA STACCATA. Posso sbagliare ma io non ci credo che strumentalizzi il dolore per ricevere attenzioni e consensi e compatimenti... quella sta semplicemente crepando di tristezza infinita perché chi è stato depresso sa che le sensazioni sono amplificate al massimo, non per volontà ma per incapacità. Per adottare strategie non puoi essere tanto depresso. Lo so che il discorso si fa difficile, non lo nego: choi stabilisce "quanto" sia depressa? Ma questo non sta a noi deciderlo, però sul lato generale il mio pensiero lo posso esprimere lo stesso, no? Ed io penso e CREDO così.
Sul fatto che lui non ha responsabilità su di lei e che non è suo padre o fratello sono completamente d'accordo, se un aiuto o una presenza ci deve essere che sia volontaria e cosciente anche del fatto che potrà essere tutto inutile, che non guarirà, che non l'amerà... ogni possibilità deve essere pensata. E' vero, può anche trombarsi il collega di lui, sì, e lui lo DEVE sapere e pensare IN OGNI MOMENTO che le starà vicino. Ma non si tratta di essere santi, se io sono cosciente aiuto chi voglio, se voglio aiutare una vecchina a portare la spesa so benissimo che domani non mi potrà dare un aiuto in cambio, e se devo portare una lavatrice non lo farò perché non è nelle mie possibilità: io arrivo fin dove POSSO e VOGLIO. Inoltre, quando lei starà (mi auguro) meglio va benissimo accennare all'argomento "vita di coppia", e quando starà bene del tutto il discorso dovrà essere chiaro, esplicito e conciso: pochi "ma" e pochi "se". Se c'è c'è, se non c'è non c'è. Naturalmente per ora il rapporto non è - e non può - essere simmetrico per forza di cose. Ogni cosa a suo tempo. Persino il Padreterno c'ha messo sette giorni (o sei, non ricordo) per fare il mondo. Lui non è falso a fingersi amico e reprimendo i suoi sentimenti, è uno sforzo finalizzato come chi non va in discoteca per studiare. Se lui crede di poter fare anche minimamente del bene e ce la fa senza danneggiare altri o sé, che male c'è? Se s'innamora che vada pure, mica ha un contratto? Che paura c'è?
Comunque dovrebbe essere il nostro amico a decidere, no noi, io ho però espresso il mio pensiero che, come dicevo a Merla, nasce dalla mia esperienza personale. Una cosa però è vera, se non si sta davvero bene non è prudente stare troppo tempo con un depresso, però noi non abbiamo stabilito "quanto tempo" ci deve o ci può stare, lui può regolarsi come vuole, perché rompere tutto?

Mi affaccio timidamente per dire la mia opinione, e sottolineo opinione.

Penso che una cosa sia l'amore e un'altra il curare.
Mi spiego meglio. Quando si sta vicino e si ama una persona che soffre o che ha una dipendenza, ad ognuno di noi viene l'istinto dell'infermiere.
Penso sia questo l'errore che scorgo nei vissuti di questi racconti. Il cercare a tutti i costi di capire, di sostenere, di spronare e addirittura annullare un po' o molto di sè stessi per l'altra persona.
Questo è sbagliato, perchè è come innamorarsi di un drogato e pensare di aiutarlo ad uscire dalla propria dipendenza. Solitamente va a finire che ci casca anche l'altro!

Più si ama una persona, e più si perde il necessario distacco per poterla aiutare con cognizione di causa; in più non siamo medici e non abbiamo le competenze necessarie per farlo.
Io perciò, da depressa quale sono, vi posso dire che non bisogna abbandonare una persona che si ama perchè soffre, ma non si deve neppure starle vicino se questa non ricambia solamente perchè sta male.
A me pare che si faccia confusione fra la malattia ed il sentimento. Se volete aiutare un depresso va bene, ma non aspettatevi che da questo aiuto salti fuori un sentimento che non c'è o che solamente voi credete che ci sia. Magari il depresso in questione, vedendovi così disponibili e disinteressati, si attacca a voi come ad un'ancora di salvezza e lui stesso arriva a pensare di potervi amare, ma poi può arrivare ad accorgersi di non provare veramente quello che credeva e allora per voi è un'ingrato!

In più cercare a tutti i costi di assecondare una persona depressa o di aiutarla, rischia di farla sentire ancor meno padrona del proprio destino e bisognosa di aiuto. A volte è meglio lasciare che questa persona si prenda una pausa per curarsi e poi successivamente capire cosa vuole da voi e dalla vita.
Capisco che sia difficile e quasi crudele allontanarsi da chi si ama, ma a volte è necessario se questo non ha ben chiaro in testa ciò che prova per voi.

Ricapitolando:
1) Non annullate mai voi stessi per aiutare un altro. Alla fine ne ricaverete solamente dolore e non risolverete nulla. Per aiutare uno che sta male bisogna essere sereni ed equilibrati. Perciò tenete la vostra vita, i vostri amici ed interessi di sempre.
2) Se una persona vi ama, sana o malata che sia, ve lo deve far capire. Se ha dei dubbi, meglio allontanarsi emotivamente ed attendere che faccia luce in sè stessa.

Baci a tutti.

solo oggi mi sono imbattuto in questo interessantissimo forum...

sarà ancora possibile parlare con qualcuno di voi?

se si ne saro' felice

Intanto benvenuto nel forum!!! dove anche io mi sono imbattuta quasi percaso, e quasi senza salutare!!!XD dato l'interesse per l'argomento di questo post.....ma che poi ho lasciato perdere perchè ho dovuto canalizzare tutte le mie forze per la ricostruzione di una cosa di cui avevo perso il controllo.....la mia vita!!!!......insomma una cosa da niente! ....... se vuoi parlare sarò felice di ascoltarti!! _laura_