Stare con una persona depressa..aiuto!

Ciao a tutti,
ho letto sommariamente alcuni interventi e mi sono decisa a scrivere...è difficile riuscire a spiegare il momento di disperazione che sto vivendo, perchè difficilmente mostro il mio lato fragile, cerco sempre di essere una spalla su cui appoggiarsi per chi di spalle non ne ha.
Io sto insieme, da molti anni,ad un ragazzo depresso. La sua depressione era già iniziata prima che ci conoscessimo, da adolescente..e penso proprio che non lo abbia mai abbandonato lungo tutti questi anni.
Il punto è che io mi sento inutile di fronte a tutto questo, voglio aiutarlo.. cerco di farlo ma mi rendo conto che, nonostante i miei sforzi, quello che ottengo è assolutamente il nulla. Non che mi aspetti che sia felice ma almeno di poterlo aiutare concretamente..ma anche questo è difficile..perchè lui non vuole nemmeno essere aiutato..si chiude in camera al buio e pensa.. pensa al vuoto che sente dentro.
Ho cercato in tutti i modi di farlo sentire meglio, di fargli capire che quando succede qualcosa non è sempre colpa sua.. ma sono consapevole che non dipende da me il suo stato d'animo.
Nonostante un gesto estremo,la cura farmacologica e periodiche visite psichiatriche e psicologiche, ultimamente la sua situazione peggiora a vista d'occhio e questo logora nel profondo anche me.
Come affrontare tutto questo e come cercare di aiutare una persona amata?

Io sono stato identico a lui.

Ho passato le stesse emozioni... (chiudermi in camera... al buio).

Io non capirò mai i suoi sentimenti... però... se posso... vorrei esprimere ciò che sento.

Io vorrei che ci fermassimo ad osservare un dato di fatto. Il primo dato è che, dietro la parola Depressione, si nascondono due malattie ben precise.

La prima può essere chiamata "Depressione bipolare", la seconda può essere chiamata "Depressione maggiore".

La differenza stà nella "ciclotimia": nell'osservazione, cioè, dell'Umore. Chi soffre di Depressione bipolare ha periodi in cui stà bene, in cui l'umore sale... per poi scendere, d'improvviso, nel baratro... chi soffre di Depressione maggiore, al contrario, combatte costantemente contro una "notte" nel cuore.

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Ora... per aiutare il tuo ragazzo prova a compilare una "scheda".

Intendo: prova a compilare una "Scheda delle responsabilità".

In questa scheda, con una calligrafia ben leggibile, scrivi le 10 responsabilità più importanti che il tuo ragazzo ha.

(Non so... lavorare? Studiare? Prendersi cura della famiglia? Fare i lavori domestici? Affrontare problemi di salute? Affrontare determinati problemi...?):

Crea una scala di valore.

Poi, con il tempo, progressivamente, spiega al tuo ragazzo che collaborerai con lui per t o g l i e r g l i le responsabilità.

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La Depressione maggiore, in breve, è un sentimento che difficilmente si può combattere.

Nessuno ha risposte definitive... ma oggi si stà elaborando una teoria che io amo molto.

In breve: La depressione è funzionale, se rimane in limiti RAGIONEVOLI, all'elaborazione di una progettualità per le Responsabilità.

Proviamo a fare un esempio: molti uomini depressi si allontanano dal sesso (che spesso è visto come un momento stressante...). In sé, questo comportamento, può apparire "sbagliato". Pure: se l'uomo in questione è sposato, significa che si prenderà cura della Moglie e dei Figli. Significa che non tradirà la compagna. Che non avrà comportamenti seduttivi con altre donne. Perché la Seduttività è un concetto totalmente opposto alla Depressione.

Esempio: se un uomo ha dei figli, con un livello RAGIONEVOLE di Depressione, eviterà di spendere il proprio Stipendio per sé. Non cercherà g r a t i f i c a z i o n i. Ma, per combattere la Depressione, farà molti regali... sarà estremamente generoso con loro. Questo è un comportamento adattivo.

Esempio: se una persona lavora e ha delle responsabilità, se è RAGIONEVOLMENTE Depresso, sarà giustamente pessimista. Cioè: contemplerà anche le ipotesi di fallimento. Vedrà i possibili errori. E quindi, si fermerà a r i f l e t t e r e prima di agire.

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In breve: un LIEVISSIMO stato di Depressione, paradossalmente, è adattivo (per questo Madre Natura ci ha fornito di queste emozioni...).

Ma può accadere che LE RESPONSABILITÀ CON IL TEMPO DIVENTINO ENORMI... E DATO CHE LE RESPONSABILITÀ INSTAURANO I CIRCUITI MENTALI DELLA DEPRESSIONE QUESTA ALLA FINE DIVENTA UNA "DIPENDENZA" DA CUI IL CERVELLO NON RIESCE PIÙ A LIBERARSI.

L'analogia con la Tossicodipendenza quì è chiarissima.

In verità: ad esempio, si inizia a fumare magari perché siamo timidi e farlo ci dà sicurezza. (La Timidezza è una "responsabilità", un onere, un problema, che la persona timida deve affrontare e gestire quotidianamente).

Poi, con il tempo... però si crea una Dipendenza.

Uno stato melanconico... intellettuale... pensieroso... è assolutamente utile all'elaborazione dei problemi.

Ma un abuso della Depressione "positiva" crea la MALATTIA.

E' la differenza che c'è tra fumare una sigaretta e non poter fare a meno di un pacchetto al giorno.

Fumare una sigaretta equivale ad una Depressione "sana". Non poter smettere di fumare un pacchetto al giorno, invece, equivale ad una Depressione "malata".

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Purtroppo, il concetto di Melanconia come forma adattiva della Depressione è piuttosto sconosciuto in Italia.

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Dunque: prova ad affrontare il tema delle Responsabilità.

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Per me... sarebbe anche importante ascoltare il tuo punto di vista.

Cosa pensi di questa mia opinione personale?

rompere le abitudini, questa è la soluzione.

A lui è stata diagnosticata la depressione maggiore. La cosa brutta è che lui non ha nessuna responsabiltà perchè non fa assolutamente niente, non lavora, non aiuta nelle cose di casa. sta tutto il giorno in camera sua. io cerco di spronarlo nell'uscire con gli amici, nel fare attività con me, viaggi ecc ma la maggior parte delle volte declina e quando accetta lo fa sempre con riserva. Inoltre ha anche dei problemi di salute che, penso, contribuiscano ad aumentare il suo malessere. il tutto condito da abuso di farmaci per dormire e una situazione familiare ostile.

ma l'abuso di farmaci per dormire, avviene senza controllo medico?

perché molti farmaci del genere possono far scattare delle vere e proprie dipendenze, e allora forse potrebbe trovare un tipo di aiuto più adeguato provando a rivolgersi al sert dove sono specializzati in abuso e/o dipendenza da sostanze.

a parte questo, se davvero sta peggiorando, soprattutto a fronte un gesto estremo, secondo me la cosa migliore è spronarlo a continuare a curarsi.
non so..si trova bene con il suo medico e psyco? gli fa presente questo peggioramento?

sinceramente più che supportarlo e incoraggiarlo nella cura, non saprei che altro consigliarti.
Però, e qui siamo in tanti a poterlo testimoniare, di depressione maggiore si guarisce o cmq si impara a gestire la cosa in modo da non arrivare più stare così male.
Ci vuole tempo perché la cura è lunga e magari non si trovano subito le terapie e/o i medici con cui ci si trova bene, ma bisogna portar pazienza.
Abbi fiducia e fagli sentire che sei fiduciosa, non può che fargli bene.

Ciao Fiore, non ho niente in particolare da suggerirti, però ho qualche curiosità.

Ci hai illustrato questo tuo compagno tutto in negativo, quello che non va in lui, nella situazione, quello che dovrebbe fare e non fa, quello che fa e non dovrebbe fare.

Se hai voglia, mi piacerebbe sapere cosa ti ha fatto innamorare di lui, cosa vi tiene legati, mi piacerebbe conoscere i suoi lati positivi, anche se magari emergono solo sporadicamente o si sono manifestati solo in passato...

Ciao

Ora, dopo che è stato ricoverato, non prende più quei farmaci di cui abusava..ma cmq si, senza controllo medico!infatti oramai si era assuefatto a quel farmaco.
Ultimamente sta peggiorando perchè ha cominciato a farmi discorsi del tipo non vorrei essere mai nato, sento vuoto dentro di me e addirittura voleva allontanarsi da me e comunque sento che è qualcosa di profondo perchè non l'ho mai visto così giù, anche in periodi in cui un altro suo problema di salute era più fastidioso rispetto ad ora.Attualmente non ha un appuntamento fisso con lo psicologo perchè lui stesso non ci vuole andare nonostante lo esorti continuamente ad andarci..cmq prossimamente ha un incontro con uno psichiatra e gli ho detto di dirgli tutto quello che sente in questo periodo!Spero che questo psichiatra lo convinca a fare anche un percorso psicologico!

Io lo amo e pure tanto, sono andata contro tutto e tutti per stare con lui!
Mi sono innamorata della sua semplicità, della sua ingenuità nelle cose di tutti i giorni, del suo senso dell'umorismo, della sua genialità e potrei continuare ad elencarti mille e mille cose che mi hanno fatto innamorare di lui...
ma il punto è che io ora mi sento come se stessi sbattendo contro un muro perchè non riesco ad aiutarlo!e la cosa che più mi tocca è il fatto che, nonostante lui mi parli continuamente del suo stato di disagio, non vuole fare nulla!Questo mi da rabbia perchè è come se si stesse facendo del male ancora di più..e a vederlo così non è facile!

Dici che sta tutto il giorno in camera sua, vuol dire che vive con i genitori?

Dici che la famiglia gli è ostile, ma in che senso? Lo disprezzano apertamente e quasi lo cacciano di casa o semplicemente si capisce che si sforzano di sopportare il suo comportamento?

Dici che non lavora, ma questo anche perché magari non ne ha bisogno?

Tu come stai, a parte l'ovvio dispiacere per lui? L'hai consultato lo psicologo? No perché nei tuoi messaggi sembri quasi descrivere la situazione con gli occhi di un depresso... vedi tutto nero, noti e ricordi quasi esclusivamente i lati negativi e non vedi via d'uscita...

C'è ben poco da fare, perché tu ti poni di fronte ai problemi sbagliati, non hai potere sulle sue decisioni, non puoi vivere al posto suo, non puoi farti carico dei suoi problemi, non puoi superare la malattia al posto suo, quello che tu puoi scegliere è se continuare a supportare questa persona o lasciarla e liberarti di questo peso.

Puoi continuare ad aspettarlo, magari un giorno questo si sveglia e tu realizzerai il tuo sogno di una vita serena insieme, o lui potrebbe continuare a fare la larva a vita e tu avrai passato la tua a penare per lui.

In alternativa puoi lasciarlo, o mollare la presa pian pianino e lasciare dissolvere il rapporto piano piano (tranquilla, il più lo farà lui, i depressi tendono a bruciare i ponti o comunque a non coltivare le relazioni), comunque puoi liberarti di questo peso che non hai alcun dovere di portare.

O puoi darti un limite, tipo investi su di lui ancora sei mesi o un anno, e se non mostra segni di miglioramento lo lasci. Tanto, lui sta male e disprezza la propria vita anche se tu ti sacrifichi a stare con lui, lasciandolo non è che gli peggiori poi di molto la situazione, è vero rischi di dargli il colpo di grazia ma a quel punto sono problemi suoi...

Questa è la decisione che puoi fare, la scelta che ti spetta, stare con lui oppure no, e sarai tu a godere delle buone cose che la tua scelta ti porterà, e sempre su di te ricadranno le conseguenze negative della tua scelta. Vedi, non sei impotente, puoi determinare la situazione come e quando vuoi, la tua vita, il tuo mondo, dipendono solo da te.

Si vive con i suoi genitori che apertemente lo disprezzano e non fanno nulla per non farglielo notare e non sono per nulla comprensivi con lui tanto che sono stata io a dover dire alla madre di essere un pò più affettuosa nei suoi confronti e di aiutarlo!Il lavoro beh certo che gli servirebbe come d'altronde serve a qualsiasi persona che vuole un pò di indipendenza... insomma non è un nababbo!
Io non sono mai andata da uno psicologo anche se mi sento svuotata di tutte le mie enegie perchè cerco sempre di essere un punto fermo per lui che altrimenti si ritroverebbe nel più completo disinteresse da parte dei familiari!Ora come ora sinceramente se devo dire di essere felice e di vedere una via d'uscita, beh no non ne vedo..perchè lui non vuole essere aiutato.gli ho anche detto di andarci insieme dallo psicologo per spronarlo ma un minuto prima mi dice si e quello dopo mi dice no.
Io comunque, vada bene tra noi (anche perchè ha messo in discussione anche la nostra storia che non è una storiella, dura da molti anni) o no cercherò lo stesso di aiutarlo perchè non posso cancellare dal mio cuore una persona che ho tanto amato e che continuo ad amare nonostante i suoi problemi!

Fiore ha scritto:Si vive con i suoi genitori che apertemente lo disprezzano e non fanno nulla per non farglielo notare e non sono per nulla comprensivi con lui tanto che sono stata io a dover dire alla madre di essere un pò più affettuosa nei suoi confronti e di aiutarlo!Il lavoro beh certo che gli servirebbe come d'altronde serve a qualsiasi persona che vuole un pò di indipendenza... insomma non è un nababbo!

OK.

Fiore ha scritto:Io non sono mai andata da uno psicologo anche se mi sento svuotata di tutte le mie enegie perchè cerco sempre di essere un punto fermo per lui che altrimenti si ritroverebbe nel più completo disinteresse da parte dei familiari!

Però non è più un bambino... i familiari la loro parte l'hanno fatta, e probabilmente stanno continuando a farla cercando quantomeno di disincentivarlo a rimanere a casa... cioè, se continuassero a coccolarlo, questo avrebbe una ragione in più per rimanere nel suo angolino, senza fare il minimo sforzo per uscirne, non credi?

Fiore ha scritto:Ora come ora sinceramente se devo dire di essere felice e di vedere una via d'uscita, beh no non ne vedo..perchè lui non vuole essere aiutato.gli ho anche detto di andarci insieme dallo psicologo per spronarlo ma un minuto prima mi dice si e quello dopo mi dice no.

Però, dal momento che lui non è single, e che siete una coppia, la decisione di curarsi non è di sua esclusiva competenza, cioè scegliendo la disfatta lui sta imponendo questa situazione di degrado anche a te, e non ne ha assolutamente il diritto. Tu dalla tua parte, per difenderti, ha la possibilità di ergere delle barriere, hai la possibilità di cercare di disimpegnarti un po', allontanarti un po', lasciarti coinvolgere di meno. Non la devi vedere come se lo stai abbandonando, potresti valutare il cambiamento come un'azione di difesa, da parte tua, nei suoi confronti, che ha deciso di rovinare la sua vita e pure la tua: non devi permettergli di farti questo.

Fiore ha scritto:Io comunque, vada bene tra noi (anche perchè ha messo in discussione anche la nostra storia che non è una storiella, dura da molti anni) o no cercherò lo stesso di aiutarlo perchè non posso cancellare dal mio cuore una persona che ho tanto amato e che continuo ad amare nonostante i suoi problemi!

Questo ti fa onore, però, per il tuo bene, devi cercare di farti coinvolgere di meno. Lo so che è facile suggerire queste cose dall'esterno, da persone non coinvolte, però mi pare la cosa più logica da fare, se lui ha deciso di sprecare la propria vita tu non gli devi permettere di trascinarti nel baratro.

Ciao Fiore,

ho un po' di pudore nell'esprimermi sulle storie degli altri, e data la mia situazione sono davvero l'ultima persona alla quale chiederei consiglio a questo proposito. Dunque non saprei che consigliarti, ma solo dirti come reagirei io di fronte a una situazione simile a alla tua.

Non riuscirei a mettermi dalla parte del tuo ragazzo, perché da depresso non ho mai avuto, né ho tuttora, sentito la necessità di un rapporto sentimentale continuativo: mi sentirei in colpa, trascinando qualcuno nel mio orrore. Non ho capito se lui fosse "sano" quando vi siete conosciuti. Il fatto però che lui si mostri volenteroso di continuare questa storia dovrebbe segnalarti che i sentimenti da parte sua ci sono, e non sono stati del tutto intaccati dalla malattia. Credo che per continuare ad amare qualcuno oltre la passione ci voglia una certa dose di volontà e se lui sta con te perché ti ama, questo può voler dire che in lui la volontà non è del tutto sopita. Per me è un buon segno, questa continuità di rapporto, nonostante tutte le difficoltà.

Da parte tua vedo una forte motivazione a vederlo tornare a "camminare", se mi passi la metafora. E probabilmente questa motivazione nasce sia dal bene che gli vuoi, sia dal tuo desiderio sacrosanto di vivere una storia d'amore piena e intensa, come è giusto che sia. E sono due forze, una altruistica, l'altra più egocentrica (ma non egoistica) che sicuramente ti saranno buone alleate.

Sei mai andata insieme con lui dal suo terapeuta? Potresti parlargliene, anche se ci sta che la sua reazione sia di rifiuto in prima battuta. Come diceva mmm siete una coppia e la sua malattia è anche la vostra.

Per quanto possa valere, e basandomi esclusivamente su quanto scrivi, sappi che ammiro molto il tuo coraggio.

Lo so che non è più un bambino ma lui si sente ancora così...forse per il fatto che ha avuto una brutta adolescenza (anche io non ho passato una bellissima adolescenza come penso tante altre persone, ma capisco che lui, essendo una persona molto fragile, non è riuscito a superare le tipiche difficoltà adolescenziali). Per quanto riguarda i genitori..il loro comportamento è sempre stato così distaccato e questo penso abbia contribuito a far crescere in lui un senso di solitudine e di non accettazione di se (anche perchè le uniche parole che i genitori gli hanno sempre rivolto sono state di rimprovero). anche se non sono una psicologa e, per mia fortuna ho una famiglia unita e che mi ha sempre sostenuta, posso ipotizzare che molti dei suoi problemi siano dovuti anche alla mancanza di dialogo in famiglia e alla privazione dell'affetto da parte dei genitori. Io comunque cercherò in tutti i modi a convincerlo a curarsi..poi se proprio non ci riuscirò parlerò con lui e vedremo cosa fare!
Vi ringrazio tantissimo per le risposte..mi stanno aiutando per affrontare questa situazione e mi conforta sapere che esistono ancora persone profonde!

gloomy_life, no non ci siamo mai andati ma forse riesco a convincerlo perchè sento che con me si sente "più forte" e delle volte mi aveva anche accennato questa possibilità..io gli ho sempre dato la mia disponibilità perchè so che ci vuole qualcosa che lo faccia "smuovere"!Quando lo ho conosciuto era uscito fuori da una brutta depressione adolescenziale..però in effetti il nostro rapporto è stato difficile all'inizio..poi si è creata una complicità enorme tra di noi.
Ti ringrazio anche per le tue parole...sento che questo mio sfogo su questo forum è stato costruttivo per me..perchè cmq io, anche se sono una persona molto ansiosa, non ci sono mai passata nella depressione e non posso capire certi comportamenti..infatti molte volte quando lui mi diceva che stava giù io gli dicevo di tirarsi su..e leggendo qui ho capito che non è per niente costruttiva questa frase e che invece può fare ancora peggio..così ho anche cambiato atteggiamento con lui cercando sempre di dirgli di affrontare questo suo malessere e di parlarne con chi è competente e cercando di evitare inutili musi da parte mia!!Grazie mille