Aiutare una persona depressa

Ciao a tutti ..

Sono incappata in questo forum dopo lunghe ricerche e ho deciso di chiedere aiuto.
Ho 20 anni e nonostante la mia giovane età mi capita sovente di soffrire di "disturbi depressivi". Non si tratta di depressioni vere e proprie ma che ne ricordano i sintomi primari: svogliatezza nello svolgere qualsivoglia attività abituale, mancanza di interesse per tutto quel che mi circonda, mancanza di voglia per l'uscire di casa, trascuratezza personale e dei propri amici o famigliari, preoccupazioni ingiustificate, visione negativa della mia vita ecc ecc ..
Per mia fortuna, ho un nucleo famigliare relativamente forte che mi sostiene e, in un modo o nell'altro, vengo quasi sempre fuori da questi momenti "grigi".
Essendo io stessa vittima, sovente, di queste spiacevoli sensazioni, so riconoscere gli stessi sintomi anche in altre persone.
E li riconosco nel mio ragazzo: la nostra relazione dura da circa 6 mesi e l'ho visto cambiare nel giro di poco tempo. Inizialmente, forse spinto dalla fase di corteggiamento, era molto spigliato, socievole, simpatico. Timido, sì, ma io e lui eravamo un "mondo a parte": con me parlava e si confidava. E' grazie a queste confessioni che sono venuta a conoscenza di tutta una serie di delusioni che hanno contaminato il suo "passato": si tratta di delusioni sia sentimentali sia professionali, aggravate da tutta una serie di errori personali causati per troppo amore o per immaturità o per ingenuità.
Dal mese di aprile, però, il suo atteggiamento è cambiato. Non si apre più, non parla più delle sue crisi nè dei suoi periodi neri. Cerca di superarli da solo, mi contatta sporadicamente durante la giornata parlando a monosillabi e ritorna ad essere (quasi) il ragazzo di un tempo quando crede di aver superato da solo la sua crisi.
In realtà, tale crisi si ripresenta dopo poco tempo, con tutte le conseguenze del caso.
Inizialmente in lui notavo un comportamento ansioso più che depresso: si agita per nulla, si preoccupa in maniera esagerata per qualsiasi cosa, un minimo problema diventa immediatamente un caso di Stato. Il tutto accompagnato da comportamenti spesso irascibili o comunque nervosi senza che ci sia un vero e proprio motivo scatenante il nervosismo.
Negli ultimi due/tre mesi soprattutto, però, ho notato anche sintomi "depressivi": mancanza di volontà di uscire di casa, mancanza di interesse per tutto ciò che lo circonda, svogliatezza .. alla domanda: "cosa c'è che non va?" risponde "Ma non so .. niente .. boh .. non mi va di fare niente .. sono .. non lo so .. ho tante cose da fare, tutto sulle mie spalle, le cose vanno male .. andrà male tutto quanto".
A causa degli errori nel suo passato si trova ora, a 21 anni, a doversi ricostruire una vita .. senza avere una base quale quella lavorativa o universitaria che quasi tutti i ragazzi dovrebbero avere alla sua età. Ciò significa che il periodo non è sicuramente dei più felici nè dei più facili ma questa situazione lo spinge sovente a mettere in discussione tutto, forse anche noi. Lo sento dire: "sono confuso .. non lo so .. " ma poi mi bacia e mi abbraccia ogni volta che ci rivediamo (dopo molto tempo a volte, proprio perché tende a non voler uscire di casa e diventa nervoso se cerco di "calcare" la mano per farlo uscire).

Insomma .. la situazione spero di averla descritta in modo chiaro: ho bisogno di sapere come comportarmi con lui .. per farlo aprire, per farlo parlare, per capire cosa c'è che non va . e soprattutto per capire come aiutarlo.

Grazie
Ipsedixit

non credo che a 21 anni ci sia molto da RI-costruire :-D

forse te sei molto giovane e pensi che tre o quattro anni siano tanti, invece non sono niente ;-)

quindi tranqui da quel punto di vista, può decidere e fare tutto e il contrario di tutto

la battuta con cui volevo esordire era: << ma trovartene uno sano no? >> :-P

comunque visto che vuoi aiutarlo, quello che puoi fare è essere presente e farlo sentire amato, per il resto non puoi lottare al posto suo, è lui che deve affrontare il malessere

quindi bho secondo me dovresti stargli vicino ma non farti carico dei suoi problemi, li deve affrontare lui

ciao

Ciao, grazie per la tua risposta ..

Quando dico "ricostruire" mi riferisco al fatto che lui fino a un paio di anni fa era entrato in un Accademia militare, il suo futuro non era deciso, certo, ma perlomeno aveva una strada su cui camminare da lì in avanti. La possibilità invece è sfumata per errori anche e soprattutto suoi. Un paio di anni prima era invece sulla strada dello sport, con titoli italiani ed europei: lasciato dall'allenatore non ha più proseguito. Quindi anche in questo caso ha perso la "strada". Ora come ora a 21 anni non sa bene cosa fare della sua vita: ecco cosa intendevo ..

Sul fatto di "trovarmene uno sano" in effetti me lo sento dire spesso!
Il punto è anche questo: la mia famiglia in questo non mi da una grande mano. Quando si tratta di me mi aiutano, ora che si tratta di lui mi dicono di lasciar perdere, che a 20 anni non posso stare con uno così, meglio che vada a cercarmi un altro.
Il punto è che non è un altro che voglio: è lui .. e voglio riuscire ad aiutarlo..

Grazie dei consigli, cercherò di seguirli
A presto
Ipsedixit