domanda

salve a tutti, ho trovato questo bel forum cercando informazione riguarda la depressione e la cura. Vorrei chiedervi un consiglio importante. Per fortuna non soffro di depressione ma da qualche giorno sono entrata in contatto con questo disturbo. Una mia conoscente/amica che da parecchio tempo non stava bene mi ha confidato che ora sta malissimo, che non vuole più vivere. Si è confidata con me, credo che finora non aveva presa piena coscienza del suo stato. Naturalmente ho cercato di consolarla, abbracciarla ed ascoltarla. Sono rimasta molto preoccupata vedendola in quello stato. Mi ha chiesto di aiutarla e naturalmente lo vorrei fare. Lei è stata dal medico che ha subito prescritto medicine. Non vuole andare dallo psicologo, forse per paura, forse per altri motivi. Io vorrei starle vicina, credo di capire come è arrivata ad un'esaurimento.... ma ho molti dubbi su ciò che dovrei fare. Posso provare ad aiutarla, dedicando mio tempo, risolvere qualche problema pratico?. O devo insistere che vada a colloquio da un professionista? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Avete ricevuto aiuto da amici o parenti o si deve assolutamente andare dallo psicologo. Vi sarei riconoscente per qualche consiglio. Grazie.

Ciao.

Prima di tutto una cosa, cerca di non farti "contagiare", di non farti coinvolgere eccessivamente, di non farti ossessionare, se il problema della tua amica dovesse diventare un tormento o un pensiero molto frequente per te, a quel punto ti conviene allontanarti.

D'altra parte, se riesci ad evitare di caderci pure tu, aiutarla può far bene sia a lei che a te, può rendere la vostra amicizia qualcosa di speciale. Inoltre un giorno potrà ricambiare il favore, o tu potresti acquisire l'esperienza gestire una simile situazione con qualcun altro a cui magari sarai legata.

Fatti spiegare perché non vuole andare dallo psicologo, se è per pregiudizio allora dille di informarsi meglio, dopodiché non è che puoi forzarla, è suo diritto privarsi di quel possibile percorso di cura, ed eventualmente soffrirne le conseguenze.

Cioè, ogni depressione è una storia a se', ma non è detto che dalla depressione si guarisca, parti pure dal presupposto che la tua amica potrebbe rimanere in questa condizione per sempre, poi se guarirà sarà una piacevole sorpresa, ma non scommetterci i tuoi anni... ad aspettare che si riprenda... la tua amica ora è così e non è per niente detto che ritorni come prima.

Secondo me l'approccio che devi prendere è questo: non puoi salvarla, non puoi fare le cose al posto suo, è lei che deve cavarsela, però puoi aiutarla, puoi starle vicino quando tutto il mondo le sembrerà nemico, puoi essere clemente e perdonarla per eventuali mancanze, puoi ascoltarla e darle il tuo punto di vista, che magari in alcuni momenti sarà più lucido, potrai trattenerla nella realtà quando partirà per la tangente, potrai essere un'ancora o un punto di riferimento per non smarrirsi...

Sii pure sua amica/complice, ma mantieni tu il controllo della situazione (senza darlo a vedere), sei tu che decidi quando è troppo, quando è il momento che ti dia una tregua, e quando invece sarà il momento di allontanarti senza guardare più indietro. Anche se, per come funzionano le cose, è più probabile che sarà lei a tentare di abbandonarti, spesso i depressi hanno la tendenza autodistruttiva a troncare tutte le relazioni, la mia teoria è che gli altri sono custodi di una parte della nostra identità, credo che allontanando loro cerchiamo a volte di fuggire al confronto con una parte di noi stessi con cui rientriamo in contatto attraverso di loro...

Ora una cosa pesantuccia anche se improbabile, diciamo che restando sua confidente/amica puoi anche tenerla sotto controllo e avere la possibilità di intervenire nel momento in cui dovesse diventare pericolosa per gli altri. A quel punto si che si presenterebbero davanti a te una sostanziosa serie di interrogativi e di responsabilità, a quel punto si che potresti salvarla o "condannarla"...

come ha detto mmm se lei non vuole andare da un terapeuta non la si può costringere.

comunque lei ha accettato le medicine del medico (non specifici di che medicine si tratta ma potrei supporre che siano antidepressivi) e questo è positivo.

secondo me potresti dirle di dire al suo medico che lei non vuole più vivere così che il medico stesso deve pure prendersi carico della situazione e forse le dice lui di andare da uno psicologo o psichiatra e magari lei accetta, in quanto prescritto dal medico. In questo modo ti togli anche un po' di responsabilità personale rispetto a lei perchè pure il suo medico viene a conoscenza di come sta esattamente la tua amica.

Se le stai vicino certamente le fa bene ma una persona senza esperienza non può certo sostituire un terapeuta. Forse ci vuole un po' di tempo prima che lei accetti di andare da un terapeuta, oppure potrebbe anche darsi che non ci vorrà mai andare. Io insisterei un po' sul fatto che deve dirlo al suo medico curante, così che lui possa valutare bene la situazione e decidere che fare.

un'altra possibilità sarebbe che tu ti metti in contatto col suo medico per dirgli tu che lei non vuole più vivere, ma non so dire se questo è una cosa buona o no. Se lei lo viene a sapere potrebbe considerarti come un'impicciona o una traditrice, d'altra parte potrebbe essere veramente importante che il medico sappia che lei non vuol più vivere.

Non so che consigliarti per questo (se dirlo tu al suo medico o no).

i migliori risultati nella cura della depressione si hanno con la combinazione di antidepressivi e psicoterapia, forse se glie lo spieghi potrebbe pure aiutarla ad accettare un terapeuta.

Il fatto che non vuol più vivere è un sintomo della depressione, se la depressione migliora dovrebbe tornare pure più gioia di vivere.

Solo un inciso perché mmm e marco hanno già detto praticamente tutto quello che c'era da dire.

Tieni conto che in genere le medicine hanno bisogno di un po' di tempo per fare effetto, quindi è possibile che lei continui a star male ancora per qualche settimana prima di iniziare a riprendersi. Nel frattempo se ha dei problemi pratici, sicuramente potresti aiutarla un po' perché un depresso grave a volte non riesce proprio a fare le cose pratiche, quindi nella fase acuta volendo le potresti essere davvero d'aiuto. PUrchè tu non inizi a sostituirti a lei. Anche l'aiuto pratico deve essere a termine sennò c'è il rischio che una persona si sieda.

Per quanto riguarda il medico non ho capito una cosa, si tratta del medico generico o di uno specialista (psichiatra/neurologo)? La cosa migliore sarebbe farsi seguire da uno specialista, perché si tratta cmq di un disturbo delicato, per il quale i medici generici non sono necessariamente adeguatamente preparati.
Se invece si tratta di uno psichiatra, sinceramente io non insisterei troppo con lo psicologo, in quanto è possibile che ne abbiano parlato. Indubbiamente le statistiche riportano che le migliori guarigioni si ottengono con farmaci + psicoterapia, ma la psicoterapia non è per tutti e ognuno deve andarci con i propri tempi. Oltretutto se uno sta molto male, forse non ci sono proprio le condizioni di fare un percorso psicoterapeutico.
Tu al massimo se lo ritieni puoi informarti e informarla in merito alla terapia, alle varianti, a successi e insuccessi, perché a volte il rifiuto è dettato anche da una certa "ignoranza". Molti pensano che la psicoterapia significhi andare sdraiarsi su un lettino e iniziare a spulciare i dettagli della propria vita fin dall'infanzia. Invece molto spesso non è così, si sono un sacco di varianti, più o meno adeguate per i diversi casi.

In ogni caso deve decidere lei e se non vuole, fa bene a non andare.
Però se lei stessa ha bisogno di qualche informazione qualche consiglio, potrebbe farsi un giro in questo forum dove ci sono tante esperienze e tante teste. Magari dalle esperienze degli altri potrebbe trarne un aiuto.

merla

se veramente vuoi aiutarla devi cercare di far ke si fidi di te, non alzare
mai la voce tenerla sempre a un tono solo, deve fidarsi ciecamente
di te, dimostraglielo. a volte fanno perdere la pazienza, non ci badare
lascia correre.convincila ad andare dal medico xkè si deve curare,
col tempo riuscirai a dimostrarle ke serve x guarire, lei è
l'ammalata e tu devi essere la sua mente.
la cosa + importante è sempre la fiducia.
ciao

Buon giorno, vi ringrazio molto per tutti consigli. Devo specificare che la mia amica è andata da un psichiatra che l'ha prescritto le medicine.
Cercherò di fare ciò che mi avete consigliato. Dare un'aiuto , si, ma senza farmi coinvolgere completamente. Magari chiedo a lei , che mi ha chiesto aiuto, quale aiuto vorrebbe. Per ora ci sentiamo al telefono e le ho assicurata che mi può chiamare quando ha bisogno. I suoi parenti sono presenti e non sento tutta la responsabilità sulle mie spalle.
Sono contenta di aver ricevuto le vostre risposte. Ho notato che scrivete in modo chiaro e lucido. Vuole dire che la depressione rende anche più sensibile ? Un abbraccio a tutti.

Non fare lo sbaglio di dare consigli imperativi, cerca quanto puoi, senza superare il confine delle responsabilità, di ascoltarla e di aiutarla.

Sì, la depressione rende anche più sensibili (in genere). Di certo è un'esperienza che fa capire gli altri sofferenti.
Questo vale anche se il tipo di depressione è diversa. Nel mio caso è successo che quando ho preso la depressione in forma eclatante, e avendo sempre avuto interesse per le cose della mente (patologiche o "normali") mi sono documentato. Cosicché comprendo quanto dev'essere brutto e angoscioso avere delle depressioni anche di tipo diverso dalla mia. Ognuno può capire, se non è limitato di mente, chiuso o superficiale, la sofferenza dell'altro, o almeno avere l'umiltà di non giudicarla di poco conto e di non dire «ce la puoi fare da solo...»

Io gli consiglio di andare da un bravo psichiatra.

Grazie a Suggestione, consiglio utile, e anche a Stef.
Grazie a Man7 , lei è andata dal psichiatra che le ha prescritto medicine.

Ciao chiedoconsiglio,
ti riporto un mio post integrale su come aiutare chi è depresso:

Hai un amico depresso? Forse è il tuo coniuge o un tuo caro? Come fare per stargli accanto, per aiutarlo senza causare danni?

La prima cosa da fare è questa: renditi conto che la depressione è una malattia.

Di seguito trovi delle linee guida su ciò che dovresti dire e non dovresti dire ad un depresso.


NON DEVI DIRE

"Fatti coraggio, passerà!"
"Ti capisco!"
"Pensa positivo!"
"Ci vuole un po' di buona volontà!"
"Vedi tutto negativo!"
"Non ti lamentare... ci sono altri che stanno peggio di te"

“Perché fai così!?!”
ecc...ecc...ecc...


Perché devi assolutamente evitare frasi del genere? Passiamole in rassegna una ad una:


“Fatti coraggio, passerà” E' come dire ad uno che ha la febbre: “Dai smetti di avere la febbre!” oppure ad uno che sta annegando: “Coraggio, sforzati un po' che ce la fai!” Il depresso vorrebbe disperatamente farsi coraggio, il fatto è che non ci riesce, perché ha bisogno di aiuto. E' compito tuo, non suo, fargli coraggio scegliendo attentamente ciò che dici e con la tua comprensione (vera).


“Ti capisco!” Capisci veramente il suo stato d'animo? Lo puoi capire solo se anche tu lo sei stato, per depresso non intendo dire essere un po' giù di tono, ma soffrire di questa terribile 'nube nera'. Se non hai mai avuto questa malattia evita di dire questa frase, altrimenti il tuo caro starà ancora più male: è depresso, non stupido.


“Ci vuole un po' di buona volontà!” Magari l'avesse! Il problema è che la depressione ti 'stronca le gambe', distrugge la volontà, non hai le energie neanche per sperare in meglio, entri in un vortice senza che tu possa farci niente (se non sai come fare), c'è bisogno di una psicoterapia (almeno che il problema non sia fisiologico: problemi alla tiroide, ecc...) che possa educare il pensiero del depresso.


"Vedi tutto negativo!" E' come dire ad uno che ha il tumore: “Hai il tumore!” Non è di grande aiuto, anzi...!


"Non ti lamentare... ci sono altri che stanno peggio di te" A nessuno piace essere paragonato con altri. Se ti dicessi: “La tua migliore amica è meglio di te!” come ti sentiresti? Inoltre dicendogli 'non lamentarti' causi una rottura nella comunicazione. Il depresso ha bisogno di esternare i suoi sentimenti, già questo lo libera da un grosso peso che ha sulle spalle, allenta la tensione.



“Perché fai così!?!” E che ne sa lui? Vorrebbe saperlo! Questa malattia è come un alone misterioso (se non sai quali sono le cause: cosa molto frequente) che ti prende all'improvviso e ti chiude in una morsa micidiale.


PUOI DIRE


“Mi dispiace...” Questo lo puoi dire, ma attenzione a non farlo cadere nell'autocommiserazione, più di quanto fa!


“Perché pensi questo?” Dopo un affermazione negativa fai questa domanda e poi ascolta le ragioni, non giudicare, se puoi mostragli con le prove il contrario. Rassicuralo.


In definitiva le cose da dire sono poche, è più importante ascoltarlo, farlo esprimere, come ho detto poco fa, questo è già un sollievo.


Cosa molto importante: stagli vicino.


Il depresso ha l'autostima 'in fondo ai piedi', è molto bassa, quindi per incoraggiarlo ricordagli quali sono le sue qualità positive “Tu sei...”, i successi che ha avuto: “Ti ricordi quando tu... Che successo!” Mi raccomando forniscigli delle prove valide (e vere) di quanto affermi.


Don J. Jaffe si occupa dei malati mentali in una associazione e dice: “Non confondete la malattia con la persona; piuttosto odiate la malattia ma amate il malato”.


Ricorda: i depressi non sono i responsabili della loro malattia e sofferenza.


Mostra empatia, cioè la capacità di mettersi nei panni degli altri. Sii comprensivo.


Per concludere apro una piccola parentesi: se il depresso sbaglia su qualcosa di importante correggetelo per il suo bene, ma nel modo e nel momento giusto rispettando la sua dignità.

grazie SalvioX, per consigli sulle parole da usare-

chiedoconsiglio ha scritto:grazie SalvioX, per consigli sulle parole da usare-

Prego!