Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa

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Messaggio  amkie Dom Ott 10, 2010 10:02 pm

Non riesco ad uscire da una storia sentimentale finita male da ormai quasi tre anni. Sono stato fidanzato con lei per poco meno di due anni, e ci siamo lasciati perché entrambi eravamo diventati troppo morbosi, ossessivi nel nostro rapporto. "ci amavamo troppo", a volerla dire in maniera romantica. Io in particolare mi ci ero talmente adagiato che pensavo fosse impossibile che una storia del genere potesse finire, che un amore così grande terminasse a breve (realisticamente in realtà lo sapevo, ma non l'avrei mai accettato). Poi, il tutto si è aggravato in pochissimo tempo. E' bastato che un ragazzo conosciuto da poco facesse delle avances, per rendermi gelosissimo, insopportabile (come avrebbe fatto lei al posto mio). In poche ore è crollato tutto. Io ero sicuro d'esser stato tradito, o che sarebbe successo a breve. Poco male. Mi ha lasciato in tronco.

I mesi, anzi.. l'anno successivo è stato un susseguirsi di un malsano tira - molla in cui ci frequentavamo, litigavamo, non ci vedevamo per settimane e poi ancora, ed ancora... Era chiaro che non saremmo andati da nessuna parte. Lei sempre più distante, sempre più vicina al suo nuovo amico.. fino al giorno in cui le mie paure si sono concretizzate. Loro si son fidanzati, ed io fortunatamente ne sono venuto a conoscenza con un po' di ritardo. Me lo ha voluto dire lei, che voleva tornare con me, lasciare lui e tornare sui suoi passi.. Tempo 3 giorni e tutto è precipitato nuovamente in un litigio, in un ennesimo addio rabbioso da parte sua, e coatto per me. Nel frattempo le amicizie più care che avevo si sono disintegrate. Stavo male a vedere i miei amici condividere metà del loro tempo con me e metà del loro tempo con la loro amica acquisita, che io gli ho presentato.. la mia ex.. Ho avuto il tempo di avere un'altra storia, e poi un'altra.. Storie d'affetto, sincere.. Ma storie vissute col tarlo della ex in capo.. 24 ore al giorno, nonostante psicologi e psichiatri, nonostante un periodo di antidepressivi, presi per lenire la mia ossessione che m'impediva di vivere. Storie avute grazie agli psicofarmaci, che fortunatamente non hanno grandi effetti collaterali, se non quello di farti dimenticare cosa significhi avere un orgasmo.

Qualche mese fa pensavo di stare meglio, di aver fatto qualche (piccolo) progresso personale. Smisi coi farmaci, in lieve anticipo di quanto ci eravamo accordati di fare con lo psichiatra.
In questi tre anni ho avuto altre due storie "importanti" (si fa per dire..). Una finita male perché ancora avevo la ex in testa, e la seconda finita male per uno stupido litigio.. Ancora qualche piccolo progresso e poi.. giù di nuovo nella solitudine, nel ricordo, nelle notizie apprese volente o nolente dagli amici in comune, di quello che fa la mia ex.
Sempre più sfiduciato dal mondo, spaventato dalla velocità con cui le cose possono cambiare. Non mi fido di nessuno, non degli amici, non delle ragazze (non è misoginia, fossi omosessuale avrei scritto ragazzi). Sono più maturo, sto un pochino meglio ma.. Non mi fido più. Cerco e voglio dare affetto, ma non mi fido. Sono solo. Fantasticheggio. E sono anche riluttante a scrivere, a fare qualcosa.. Leggo centinaia di righe su forum e siti internet di argomenti di psicologia. Ma sono talmente distratto che capita di leggere la prima e l'ultima riga e saltare tutto il resto. Sono troppo impegnato a pensare a lei.
Incontri sfortunati, una città troppo piccola e frequentazioni affini ci hanno fatto incontrare di nuovo.. Più d'una volta. tra 2 giorni esco con lei, andiamo al cinema. E tutto mi è ripiombato addosso, intatto come se mi fossi lasciato ieri. Le ossessioni, la DELUSIONE.. ma non ho potuto dirle di no. Forse non riuscirò a vedere un fotogramma di quel film, non riuscirò a farle un sorriso onesto. Penserò a lei, che dopo il film se ne va dal suo ragazzo.. Quello per cui mi ha lasciato. Quello che l'ha tradita, ma che lei ha perdonato. A me nessuno ha mai perdonato nulla.

Aiuto.. non so come uscirne..

amkie

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Messaggio  mmm Lun Ott 11, 2010 8:03 pm

guardala dal lato positivo... cioè sarà pure finita ma è esistita... quello che è stato nessuno può portartelo via...

per il resto, il mondo è un posto difficile e la cosa migliore che puoi fare è cercare la forza di andare avanti in te stesso...

mmm

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Messaggio  JulianRoss981 Lun Ott 11, 2010 8:34 pm

guardala dal lato positivo... cioè sarà pure finita ma è esistita... quello che è stato nessuno può portartelo via...

Scusa se mi permetto mmm ma non è che questo possa essere di molto aiuto a chi vive situazioni come queste.
Certo guardarla dal lato positivo non costa niente ed è sicuramente meglio che continuare a logorarsi per una storia finita, ma credo di immaginare un pò cosa prova amkie e so bene che si fa tanta ma tanta fatica a farlo. Ti sforzi, ci metti tanta energia mentale magari fai anche dei piccoli progressi, ma poi basta un niente per riportarti punto e a capo e farti stare peggio di prima.
Comunque ci tengo a precisarlo, il mio intervento non era per darti torto.... ma, trovandomi (per certi versi) in una situazione analoga, solo per puntualizzare quanto sia difficile seguire il tuo buon consiglio.



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Messaggio  mmm Mar Ott 12, 2010 4:04 pm

non ho molto tempo quindi sarò diretto... io una relazione così intensa non ce l'ho mai avuta, quindi un po' invidio chi ha avuto tale esperienza, anche se ora è finita. questo nulla toglie alla vostra sofferenza, scrivevo giusto per dire che un'esperienza rimane di valore anche se poi finisce, niente è infinito (anche se su questo si può discutere) e bisogna riuscire a cogliere il valore anche di un attimo, di un periodo limitato, senza "diventare scemi" a rincorrere l'infinito, l'eterno.

una valutazione un po' più astratta: la precarietà di quest'epoca non riguarda solo il lavoro ma anche le relazioni interpersonali, tra le altre cose.


mmm

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Messaggio  amkie Mer Ott 13, 2010 1:02 am

Purtoppo una relazione così intensa, per come l'ho vissuta io è come una droga. Uscirne è stata come una disintossicazione. Ed incontrarla è come farsi una nuova dose.
E' vero, posso sorridere a pensare a quanto fosse bella la nostra storia.. A quanta invidia potremmo suscitare o aver suscitato.. Ma purtoppo l'uomo non vive di passato. Tra gli invidiosi, io sono il primo della lista..

Oggi ci siamo visti.. E' stato bello parlare, sfiorarle la mano, sapere che ha paura di farmi male. Ma poi.. Finito l'incanto. Lei se ne torna da lui, ed io solo, ad affrontare la mia quarta notte quasi insonne.

Scrivo telegraficamente, scusatemi.. Il sonno fa questo effetto. Speriamo di dormire un po'..

amkie

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Messaggio  mmm Ven Ott 15, 2010 4:18 am

amkie ha scritto:Purtoppo una relazione così intensa, per come l'ho vissuta io è come una droga. Uscirne è stata come una disintossicazione. Ed incontrarla è come farsi una nuova dose.
E' vero, posso sorridere a pensare a quanto fosse bella la nostra storia.. A quanta invidia potremmo suscitare o aver suscitato.. Ma purtoppo l'uomo non vive di passato. Tra gli invidiosi, io sono il primo della lista..

Oggi ci siamo visti.. E' stato bello parlare, sfiorarle la mano, sapere che ha paura di farmi male. Ma poi.. Finito l'incanto. Lei se ne torna da lui, ed io solo, ad affrontare la mia quarta notte quasi insonne.

Scrivo telegraficamente, scusatemi.. Il sonno fa questo effetto. Speriamo di dormire un po'..

OK, veniamo alla tua sofferenza.

Proviamo a schematizzare il meccanismo che causa questa sofferenza.

Tu vorresti che lei ti amasse e tornasse da te, ma lei ora non ti ama.

Tu vorresti che la realtà fosse in un modo, ma questa è in un altro.

Generalmente avresti due metodi per mettere fine alla sofferenza:
1) ti adoperi perché la realtà si conformi al tuo desiderio, oppure
2) ti liberi da questo desiderio.

Il metodo "1" credo che ormai si sia rivelato impercorribile.

Io ti posso parlare del metodo "2". Non devi vederlo per forza come ripiego, anzi magari alla fine dei conti ti va meglio seguendo quest'altra strada.

Ovviamente io non sono uno psicologo, non so niente di particolare a riguardo di relazioni interpersonali o psicologia, e se sono in questo forum sarà perché qualche rotella fuori posto ce l'ho, quindi prendi tutto con le molle, non sforzarti di giudicare, quello che ti serve lo prendi, quello che reputi eccessivo o fuori luogo lo scarti e lo lasci a me.

La lontananza, il rifiuto, l'affezione, non ti rendono obbiettivo nel valutare quella donna. Ormai è come un mito, la donna-angelo di dantesca memoria, l'immagine che hai di lei è deviata, e ti causa sofferenza, ami un essere che non esiste. Anche se tu tornassi insieme a questa persona, ti deluderebbe, ti lascerebbe con un senso di insoddisfazione, non sarebbe all'altezza delle aspettative.

Tu devi innanzi tutto smettere di vederla, evitare i posti e le situazioni che frequenta. Perché facendosi vedere e negandosi questa non fa che alimentare il mito. Se la vedi per sbaglio, girati e vattene, per te ora deve essere una persona brutta, da evitare, una persona che ti ha fatto del male, non dico ancora un essere immondo (anche se ci si può pensare) ma ti deve fare schifo, non la devi odiare, ti deve repellere. Non sarà facile, ma devi piegare la tua mente, devi convincerti che questa persona ti fa schifo e non vale ne' il tuo tempo ne' tantomeno i tuoi pensieri e le tue lacrime.

Se c'è qualcuno che ti parla di lei e del suo compagno, cerca di farlo uscire dalla tua cerchia di amici, non so spiegarti come farlo, certe cose se vengono vengono sul momento, però considerali come delle merdaccie, visto che ti fanno star male, e trattali come tali, cercando di non varcare il limite oltre il quale anche gli altri disapproverebbero e si schiererebbero dalla parte delle merdaccie contro di te...

Ora, nel momento in cui sei riuscito a escluderla fisicamente dalla tua vista, e che hai interrotto il flusso di pettegolezzi dall'esterno, puoi provare a decostruire il mito, l'immagine deviata di lei che ti ossessiona.

Prima di tutto, dobbiamo tornare alle sue mancanze, perché dovremmo considerarla come spregevole. Prima di tutto perché ti ha fatto soffrire, queste sensazioni, questi sentimenti primordiali vanno ascoltati a prescindere dalla ragione, sono una parte di noi che va ascoltata: chi porta sofferenza va allontanato, chi porta gioia va avvicinato, punto. In seconda istanza, questa ha aspettato di avere un altro pretendente che le orbitasse attorno per mollarti, ti ha tormentato fino all'ultimo, ti ha fatto perdere tempo ed energie, solo perché non aveva un altro da usare, arrivato il sostituto vi ha cambiato, come si fa con una macchina o un elettrodomestico più funzionale ai propri scopi. Se ti avesse amato avrebbe cercato di comprendere, di mediare, avrebbe dato mille ultimatum, avrebbe preso periodi di riflessione, invece ti ha tormentato fino a che non le sei servito più, fino a che non è arrivato un altro pollo da giostrare. Ecco perché ti deve fare schifo, è stata falsa, vile, ha pensato solo ed esclusivamente a se stessa, e non si è posta un limite neppure quando la situazione andava a tuo discapito. Ovviamente io non vi conosco e sto sparando a zero, sto lavorando di fantasia, ma forse così devi fare tu, se una cosa ti sembra parzialmente vera, può darsi che lo sia, tu ora non stai cercando di giudicarla nel suo insieme, stai cercando delle giustificazioni per disgustarti di lei, per controbilanciare l'immagine eccessivamente generosa che ti sei costruito di lei, non sei un giudice, non stai facendo un processo, non devi essere ne giusto ne obiettivo, ti devi però liberare di questa ombra che incombe sulla tua vita...

Apriamo una parentesi sull'altro tipo, questo non è stato scelto perché migliore di te, ma perché più funzionale agli scopi di lei, tu magari stavi iniziando a fare un po' di resistenza, ecco che è arrivato lo schiavetto nuovo, lo zerbino per pulirsi bene le suole. Non devi invidiare quel poveraccio, anzi dovresti provare un po' di pietà per lui, non sa quello che lo aspetta, lei spremerà anche la sua energia vitale fino a quando non arriverà uno nuovo e succoso da spremere, o almeno queste potrebbero essere le intenzione di lei (e che ovviamente nel nostro immaginario finiranno deluse con lei triste e sola in un angolino buio e umido e tu invece gaudio e splendente, quasi abbagliante).

Torniamo da lei, le abbiamo riconosciuto delle colpe, ora rendiamola ancora più repellente. Ormai la persona che abbiamo nella nostra mente ha preso una vita propria, non è quella esistente nel mondo reale, di quest'ultima infatti non abbiamo informazioni aggiornate, ma la prima ancora ci tormenta. Immaginiamocela divorata dall'ambizione, dall'insoddisfazione, niente e nessuno le è mai bastato, ora lei si ingozza di dolci, e obesa, frustrata, delusa e depressa si dispera, da sola, pensando a tutte le opportunità che ha sprecato.

Tu invece, finalmente LIBERO da quel tormento, puoi affrontare con serenità la vita quotidiana, ogni mattino il cielo è sereno e non ci sono nubi all'orizzonte.

Oddio, a rileggermi mi sento un po' come il cantastorie di satana, comunque la morale della favola è che tu ti devi dimenticare di quella tua ex, non la devi vedere, non la devi odiare, non devi pensare a lei, piuttosto ti devi liberare dell'immagine di lei che ti sei costruito, ti devi liberare di questa costruzione mentale, nel mondo esterno la realtà dipende da una grande serie di fattori e tu da solo non puoi determinare le cose, puoi fare la tua parte, ma devi accettare la realtà per quella che è, INVECE nella tua mente sei TU il padrone, sei TU l'unico fattore che può decidere e determinare ogni cosa, TUTTO dipende da TE, impara a controllare la tua mente e NULLA ti potrà far soffrire.

Ciao

mmm

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Messaggio  amkie Dom Ott 17, 2010 4:34 am

Beh, innanzitutto sono felicissimo che tu mi abbia dedicato tanto tempo e interesse.. come chi ha letto questo post o chi ha risposto.. Very Happy grazie davvero..



Sai.. purtoppo ho già passato questo periodo.. E forse è un bene che sia così... All'inizio ero al punto 1.. quello di voler piegare le cose ai miei voleri, di voler tornare con lei a tutti i costi, di non poter aspettare nemmeno un minuto. Avrei.. anzi ho telefonato a lei a qualsiasi ora del giorno e della notte, fatto di tutto perché lei mi desse ancora ascolto, si convincesse a tornare con me. In due parole ho fatto quello che i mass media chiamano "stalker"..
E su questo apro una parentesi.. Lo "stalker" spesso è visto come il personaggio "cattivo", spesso maschio, persecutore, da punire.. Ma forse è tra i due soggetti quello che soffre di più, quello che per primo va curato e protetto. Ed è quello che è successo a me. Mi sono curato io, certo.. Io sono andato a suonare il campanello ad uno psicologo, io ho deciso di fare la vita del rinchiuso in casa per pagarmi le psicoterapie, anziché uscire a cena fuori.. Ma tanto a cena fuori non avevo neanche la forza di andarci. E paradossalmente.. adesso mi sono trovato compreso, scusato, perdonato e pure coccolato dalla mia ex.. che nel nostro ultimo incontro, me ne ha quasi fatto un elogio.. no comment, e chiusa parentesi..

Insomma, nel nostro infinito tira e molla, finito come da manuale in un bel pedinamento con scenata finale (rido quasi a pensarci..), abbiamo avuto modo e tempo di infilarci anche tanti amici.. Amici miei, amici suoi che si sono prima adoperati per il nostro benessere, poi si sono seccati dei nostri infiniti discorsi, e infine hanno ben pensato di diffamare me con lei.. e lei con me!
Anche se ancora oggi ci soffro, con loro non è stato difficile chiudere. Non è stato difficile bollarli come amici di lei, come traditori.. e buttarli tutti nella mischia. Fatto sta che doversi riafare una vita ex-novo, è dura. Immagina un divorzio. Tradito e pure derubato. Non di una casa, non di un conto in banca.. ma dei tuoi amici... non è facile dirsi: "beh, tanto non lo erano".. è la verità.. ma è dolorosissima.
Prendevo psicofarmaci, ero in psicoterapia, lavoravo, studiavo... Mi ero fatto una piccola vita.. una compagna (se così la vogliamo chiamare visto che io non ero il suo unico..), una bella vacanza.. Certo ogni giorno nominavo la ex, ogni giorno ripensavo agli amici persi per strada (che non erano tali), al passato, all'amore.. ogni esperienza sessuale finiva in una fantastica cilecca (psicofarmaci). ma vivevo in una maniera quasi decente.
Poi.. fine della storia con la nuova compagna.. fine del lavoro, fine dei farmaci.. E ricomincia l'ansia, il senso di solitudine, i giorni passati a pensare a vuoto al passato, o gli incontri con nuove ragazze, tutti finiti a sudarella e mani tremanti, o nel migliore dei casi a discorsoni impegnatissimi. Vedo il lato positivo.. sono diventato lo psicologo portatile di praticamente ogni mia amica/amico... so di cose che mai nessuno direbbe, delle persone più impensabili. Ma mentre io so... io consiglio.. io ascolto, e chiaramente parlo della mia ex come contraccambio (nel senso che in cambio del mio ascolto, anche io voglio essere ascoltato)... gli altri conducono una vita.. hanno amici, sentimenti.. storie d'amore, cottarelle, trombatine.. scelgono.. dicono si mi piaci, no non mi piaci.. fanno viaggi.. io vivo col freno a mano, col rimorso del passato. Vedo gli altri vivere e cerco di imitare timidamente qualche gesto. Giudico.. e faccio male. Mi faccio avanti con qualche donna, e chiaramente ricevo un bel no secco, motivato dalla nostra bella amicizia, dal nostro bel rapporto profondo..

Fino al giorno in cui non la rivedo.. E allora, riecco riaffiorare come nuovi tutti i sentimenti passati. Ecco nascere anche una certa invidia nei suoi confronti, che in qualche maniera mi sembra uscita vincitrice, da una storia dove mi son sempre sentito succube.. Storia che comunque per me si è sempre ripetuta (in miniatura) anche nelle (poche) relazioni successive.. Della serie... sempre io ad essere il "lasciato".

Forse ho un po' divagato dal tuo discorso.. anzi di sicuro! Quel che voglio dire è che.. hai ragione.. c'è stato un periodo in cui ho applicato alla lettera praticamente tutto ciò che mi hai scritto.. Vorrei quotare ogni singola parte e commentarla, ma forse faccio prima a quotare quelle sporadiche righe che non ho seguito.. ma davvero.. ho fatto tutto! E mi sono trovato, più o meno, daccordo con tutto ciò che dici!
Ora però sono ad un passo, se vogliamo definirlo ottimisticamente... successivo..
Cioé, mi sono accorto che "non funziona".. che fantasticare su me realizzato e felice, su lei grassa e sola.. tentare di avere una propria vita autonoma e felice.. non funziona...
La fantasticheria non fa altro che alimentare il mio disturbo.. il mio vivere ore e ore della giornata in casa, a pensare, fantasticare.. per non accettare la realtà..
Il mio tentativo di vivere autonomo e felice, incappa negli scarsi risultati ottenuti, su tutti i piani, sia sentimentale che personale.. incappa nel ricordo del passato.. e allora pensieri come "lei era la più bella del mondo", "è più brava di me" sono all'ordine del giorno.. e sono confermati ogni giorno che la vedo. E allora.. riecco che mi chiudo di nuovo nella fantasia, nelle ossessioni. Così non vivo la realtà. Un'arma a doppio taglio...

Sono soddisfatto di non provare più quei sentimenti, quella spinta masochista, di chiamarla.. di parlarci ad ogni costo. Che lei abbia un altro forse mi fa bene, mi fa restare con un filo collegato alla realtà. HO PAURA CHE SI SPEZZI, PERO'. Pare esser solido.. per ora. Sono, direi quasi compiaciuto di non essere così spinto dal doverla risentire per forza. Ci siamo sentiti, e rivisti si.. ma ogni tanto... non la chiamo, non la cerco.. non più di quel che faccio con una qualsiasi altra persona insomma. Non ne sento la necessità violenta, so già che sarebbe ripassare la mano sul fuoco per l'ennesima volta.. Per ora resisto.. ma a quale prezzo? Stare in casa.. in un brodo di ossessioni.. e non vivere.. se non nella fantasia ovviamente... nelle stronzate di facebook, o nei meandri della mia mente. Non qui, non in questo mondo..

amkie

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Messaggio  mmm Lun Ott 18, 2010 1:22 am

temevo in una reazione negativa, sono contento che non sia andata così Smile

amkie ha scritto:Prendevo psicofarmaci, ero in psicoterapia, lavoravo, studiavo... Mi ero fatto una piccola vita.. una compagna (se così la vogliamo chiamare visto che io non ero il suo unico..), una bella vacanza.. Certo ogni giorno nominavo la ex, ogni giorno ripensavo agli amici persi per strada (che non erano tali), al passato, all'amore.. ogni esperienza sessuale finiva in una fantastica cilecca (psicofarmaci). ma vivevo in una maniera quasi decente.
Poi.. fine della storia con la nuova compagna.. fine del lavoro, fine dei farmaci..

Hai smesso la psicoterapia prima o dopo di ricadere in crisi?

L'hai smessa di tua iniziativa? I medici di che opinione erano?

Non so se è vero, ma ho letto che molti quando la terapia funziona, decidono di smettere credendo di essere guariti, e invece ricadono nella condizione iniziale se non peggio, ho letto anche che quel che funziona non si cambia...

amkie ha scritto:E ricomincia l'ansia, il senso di solitudine, i giorni passati a pensare a vuoto al passato, o gli incontri con nuove ragazze, tutti finiti a sudarella e mani tremanti, o nel migliore dei casi a discorsoni impegnatissimi. Vedo il lato positivo.. sono diventato lo psicologo portatile di praticamente ogni mia amica/amico... so di cose che mai nessuno direbbe, delle persone più impensabili. Ma mentre io so... io consiglio.. io ascolto, e chiaramente parlo della mia ex come contraccambio (nel senso che in cambio del mio ascolto, anche io voglio essere ascoltato)... gli altri conducono una vita.. hanno amici, sentimenti.. storie d'amore, cottarelle, trombatine.. scelgono.. dicono si mi piaci, no non mi piaci.. fanno viaggi.. io vivo col freno a mano, col rimorso del passato. Vedo gli altri vivere e cerco di imitare timidamente qualche gesto. Giudico.. e faccio male. Mi faccio avanti con qualche donna, e chiaramente ricevo un bel no secco, motivato dalla nostra bella amicizia, dal nostro bel rapporto profondo..

Niente da dire qua, a parte che non sei il solo a non passarsela alla grande...

amkie ha scritto:Fino al giorno in cui non la rivedo.. E allora, riecco riaffiorare come nuovi tutti i sentimenti passati. Ecco nascere anche una certa invidia nei suoi confronti, che in qualche maniera mi sembra uscita vincitrice, da una storia dove mi son sempre sentito succube.. Storia che comunque per me si è sempre ripetuta (in miniatura) anche nelle (poche) relazioni successive.. Della serie... sempre io ad essere il "lasciato".

Forse (magari inconsapevolmente) usi lei come spiegazione alla mancata realizzazione, o come oggetto del desiderio a cui tendere. Quando uno sta male cerca una spiegazione, e c'è chi finisce per ossessionarsi su una possibile causa che poi non si rivela risolutiva. C'è chi magari si vede grasso, dimagrisce, scopre che sta ancora male e li se la vede brutta. Idem con chi punta tutto sulla realizzazione professionale, arriva alla vetta, capisce che non se ne fa niente, e se la vede brutta pure li.

amkie ha scritto:Il mio tentativo di vivere autonomo e felice, incappa negli scarsi risultati ottenuti, su tutti i piani, sia sentimentale che personale.. incappa nel ricordo del passato.. e allora pensieri come "lei era la più bella del mondo", "è più brava di me" sono all'ordine del giorno.. e sono confermati ogni giorno che la vedo. E allora.. riecco che mi chiudo di nuovo nella fantasia, nelle ossessioni. Così non vivo la realtà. Un'arma a doppio taglio...

Sono soddisfatto di non provare più quei sentimenti, quella spinta masochista, di chiamarla.. di parlarci ad ogni costo. Che lei abbia un altro forse mi fa bene, mi fa restare con un filo collegato alla realtà. HO PAURA CHE SI SPEZZI, PERO'. Pare esser solido.. per ora. Sono, direi quasi compiaciuto di non essere così spinto dal doverla risentire per forza. Ci siamo sentiti, e rivisti si.. ma ogni tanto... non la chiamo, non la cerco.. non più di quel che faccio con una qualsiasi altra persona insomma. Non ne sento la necessità violenta, so già che sarebbe ripassare la mano sul fuoco per l'ennesima volta.. Per ora resisto.. ma a quale prezzo? Stare in casa.. in un brodo di ossessioni.. e non vivere.. se non nella fantasia ovviamente... nelle stronzate di facebook, o nei meandri della mia mente. Non qui, non in questo mondo..

Da Facebook io mi sono "tolto" proprio perché mi era capitato di imbattermi nella foto della mia "ex donna angelo"... e poi era pieno di stronzi di cui ero riuscito a liberarmi negli anni e li mi avevano ritrovato Wink

A questo punto, non credo di avere particolari consigli da dare, ti posso solo confidare il mio pensiero.

Forse non tutti siamo fatti per vivere lo stesso modello di vita, c'è chi è fatto per incontrare la propria metà e accasarsi, e c'è chi è fatto per altro.

Io forse un po' ho smesso di correre dietro all'illusione di una vita normale. Sono stanco di correre dietro alle mode, di andare a fare quello che piace agli altri, di frequentare i posti che piacciono agli altri. Per quanto tempo si può far prendere per il culo una persona? Forse sono fatto per stare solo, amen. Forse no, allora incontrerò qualcuno.

Tempo fa riflettendo ho realizzato che mi mancano tante cose, cose che vorrei e non ho, però non ho niente di troppo, al momento almeno, non c'è niente di particolarmente opprimente nella mia vita. E' già un traguardo.

Non ho fatto mai niente di particolarmente grave, ne' per i miei canoni ne' per quelli comunemente accettati, quindi non ho particolari rimorsi.

Sono tendenzialmente libero, niente mi opprime e non ho rimorsi. Ma chi sta meglio di me?!? E' vero, non so che farmene di questa libertà, sono solo, mi annoio e non vivo come vorrei.

Cosa dovrei fare? Stare chiuso in casa a piangermi addosso? No, vivrei peggio. Lavoro, cerco di mantenermi in salute, di superare le difficoltà che si presentano di giorno in giorno, di curare qualche relazione "amicale" senza concedermi troppo.

Non c'è nessuno che abusa del mio tempo, nessuno che mi fa fare cose che non avevo in mente di fare, ogni giorno quando esco di casa ho già preso tutte le decisioni che mi aspettano, nessuno è in grado di raggirarmi o convincermi perché io ho già deciso tutto prima di mettere il naso fuori casa.

Faccio la formichina, cerco di mantenermi pronto, cerco di mantenermi in salute e di risparmiare qualcosina, vorrei studiare qualcosa per non rimanere a spasso quando non mi rinnoveranno il contratto, ma ancora non ci riesco, comunque, se mio fratello o i miei genitori dovessero avere bisogno di aiuto, io sarò lì a pronto a sostenerli, nel limite delle mie possibilità, se dovessi conoscere qualche persona speciale, io sarò lì pronto per conoscerla, non sarò trascurato, sarò nel pieno della mia forma. Io sono pronto, a o ogni evenienza, a vivere e a morire, quello che arriva arriva, chi ha già accettato la sconfitta non può subire una vera disfatta, non mi interessa la vittoria, la mia vittoria è partecipare, quindi non posso perdere in nessun caso, voglio solo tenere duro, fino alla fine, e poi potrò finalmente accasciarmi, e niente farà differenza.

mmm

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Messaggio  amkie Lun Ott 18, 2010 3:58 am

mmm ha scritto:
Hai smesso la psicoterapia prima o dopo di ricadere in crisi?

L'hai smessa di tua iniziativa? I medici di che opinione erano?


Ho smesso prima (coi farmaci). Stavo un po' meglio, anche se ero solo. Ma ero reduce da un'esperienza se non altro positiva con un'altra ragazza (apparte l'epilogo) e pensavo che il farmaco servisse a contenermi nel "perseguitare" la ex. Non avevo capito che era per me. A fronte delle mie continue domande lo psichiatra mi disse: "stai andando molto bene, parleremo di sospendere i farmaci.."
Ho preso quelle parole alla lettera e l'ho anticipato. O forse è meglio dire che l'ho frainteso. Tempo 2 mesi e torna l'ossessione, e anzi... nasce anche una bella componente d'ansia sociale che prima non avevo. Mi rendo conto di esser solo.
La psicoterapia non l'ho "quasi" mai interrotta (solo un paio di mesi per motivi economici).
Lo psicologo mi dice che ho bisogno dei farmaci. Che senza non si può lavorare. Perdo tempo e non mi fa bene.
Insisti che ti ri-insisti mi ha convinto. A rinunciare di nuovo alla mia sessualità, in cambio di una vita migliore. Ricomincerò a prenderli.

mmm ha scritto:

Non so se è vero, ma ho letto che molti quando la terapia funziona, decidono di smettere credendo di essere guariti, e invece ricadono nella condizione iniziale se non peggio, ho letto anche che quel che funziona non si cambia...


vero...

mmm ha scritto:

Forse (magari inconsapevolmente) usi lei come spiegazione alla mancata realizzazione, o come oggetto del desiderio a cui tendere. Quando uno sta male cerca una spiegazione, e c'è chi finisce per ossessionarsi su una possibile causa che poi non si rivela risolutiva. C'è chi magari si vede grasso, dimagrisce, scopre che sta ancora male e li se la vede brutta. Idem con chi punta tutto sulla realizzazione professionale, arriva alla vetta, capisce che non se ne fa niente, e se la vede brutta pure li.


vero... Se la vuoi buttare per un momento sul filosofico, pare essere un po' il male della società contemporanea. Chiedi un po' in giro, specialmente a chi di cultura non ne ha tantissima. Ti sentirai dire che c'è crisi, c'è bisogno di soldi. Come se chi fosse ricco o vincesse alla lotteria sarebbe automaticamente realizzato. Io se vincessi alla lotteria, morirei suicida 2 anni dopo. O forse di overdose di psicofarmaci, non so.

Per questo non voglio buttarmi "solo" sulla realizzazione professionale. L'ho fatto. E gli scarsi risultati ottenuti sono stati distrutti in un nanosecondo al primo incontro con la ex.. Me li smonta come caffé bollente versato sullo zucchero.

Fatto sta che vedere lei che fa due passi mentre io ne fo mezzo avanti, e un quarto all'indietro mi fa star malissimo. Vivo in un senso d'angoscia, d'ansia, forse dovuta ad una competizione malata, malsana. Perché lui deve avermi rubato lei.. perché è andata così? Cosa ho meno di lui? Perché lei fa questo con lui, se con me non lo faceva.
Pensieri fottutamente stupidi... ah, no.. hanno un nome. OSSESSIONI.
Mi viene in mente.. una persona anoressica. Ha bisogno di controllo. E non potendo controllare il mondo decide di controllare il proprio corpo, il proprio peso. E' gratificante controllare. Fino a che non si muore di fame. Non ce ne rendiamo nemmeno conto. Eppure mica siamo scemi. Per fortuna l'anoressia non è un mio problema.. ma... che stia facendo la stessa cosa?? Io decido di controllare lei, la mia relazione con lei. Per non accettare la mia situazione. Non so.. è un pensiero che mi è nato ora in mente.. nuovo.. magari è una bella fesseria!

mmm ha scritto:
Da Facebook io mi sono "tolto" proprio perché mi era capitato di imbattermi nella foto della mia "ex donna angelo"... e poi era pieno di stronzi di cui ero riuscito a liberarmi negli anni e li mi avevano ritrovato Wink

Per questo ti stimo moltissimo! :-) Fosse per me l'abolirei! Ma in effetti predico bene e razzolo male.. a volte fa comodo. Qualche bel concerto o qualche bella cena fra amici è nata da lì. Beh, anche qualche bella notte insonne dopo aver spulciato le foto di lei...

mmm ha scritto:

Io forse un po' ho smesso di correre dietro all'illusione di una vita normale. Sono stanco di correre dietro alle mode, di andare a fare quello che piace agli altri, di frequentare i posti che piacciono agli altri. Per quanto tempo si può far prendere per il culo una persona? Forse sono fatto per stare solo, amen. Forse no, allora incontrerò qualcuno.


è un pensiero direi sanissimo... Comunque nessuno è fatto ex antem per stare solo o per aver qualcuno. E' sano però prendere un po' quel che la vita offre. Le strade sono molto sorpendenti a volte. E questo lo spero sia per me che per te.. come per qualsiasi altro ovviamente! (in senso positivo ehh!! Smile )

mmm ha scritto:

Tempo fa riflettendo ho realizzato che mi mancano tante cose, cose che vorrei e non ho, però non ho niente di troppo, al momento almeno, non c'è niente di particolarmente opprimente nella mia vita. E' già un traguardo.

Non ho fatto mai niente di particolarmente grave, ne' per i miei canoni ne' per quelli comunemente accettati, quindi non ho particolari rimorsi.

Sono tendenzialmente libero, niente mi opprime e non ho rimorsi. Ma chi sta meglio di me?!? E' vero, non so che farmene di questa libertà, sono solo, mi annoio e non vivo come vorrei.

Cosa dovrei fare? Stare chiuso in casa a piangermi addosso? No, vivrei peggio. Lavoro, cerco di mantenermi in salute, di superare le difficoltà che si presentano di giorno in giorno, di curare qualche relazione "amicale" senza concedermi troppo.

Non c'è nessuno che abusa del mio tempo, nessuno che mi fa fare cose che non avevo in mente di fare, ogni giorno quando esco di casa ho già preso tutte le decisioni che mi aspettano, nessuno è in grado di raggirarmi o convincermi perché io ho già deciso tutto prima di mettere il naso fuori casa.

Faccio la formichina, cerco di mantenermi pronto, cerco di mantenermi in salute e di risparmiare qualcosina, vorrei studiare qualcosa per non rimanere a spasso quando non mi rinnoveranno il contratto, ma ancora non ci riesco, comunque, se mio fratello o i miei genitori dovessero avere bisogno di aiuto, io sarò lì a pronto a sostenerli, nel limite delle mie possibilità, se dovessi conoscere qualche persona speciale, io sarò lì pronto per conoscerla, non sarò trascurato, sarò nel pieno della mia forma. Io sono pronto, a o ogni evenienza, a vivere e a morire, quello che arriva arriva, chi ha già accettato la sconfitta non può subire una vera disfatta, non mi interessa la vittoria, la mia vittoria è partecipare, quindi non posso perdere in nessun caso, voglio solo tenere duro, fino alla fine, e poi potrò finalmente accasciarmi, e niente farà differenza.

mi sembra un'ottimo passo avanti. Non so nulla ma.. da quello che scrivi trapela una certa speranza, una certa possibilità che hai di star bene. Usala..

..a differenza di me che mi considero spacciato a crogiolarmi nella mia gabbia di sofferenza... (come sono patetico... cheers )

amkie

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Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa Empty Re: Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa

Messaggio  mmm Mar Ott 19, 2010 12:32 pm

amkie, a parte augurarti il meglio, voglio solo aggiungere che c'è il momento di soffrire, e il momento di riprendersi, quando si è nei momenti peggiori ci si deve accontentare di non fare danni, si deve cercare magari un conforto momentaneo, di alleviare il dolore, senza farsene una colpa se non si riesce a combinare niente di buono.

cioè ci si può impostare in una modalità difensiva, cercando di evitare un peggioramento, anziché mortificarsi perché non si riescono a ottenere miglioramenti.

invece poi quando si ha un attimo di energia in più si può pensare a (o procedere in) un percorso di miglioramento della propria situazione... ciao!

mmm

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Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa Empty Re: Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa

Messaggio  amkie Mer Ott 20, 2010 1:00 am

Grazie.. Rolling Eyes

E' che purtoppo ad essere depressi/ossessionati, o come dir si voglia a volte pare di avere l'influenza perpetua. Un po' come vivere con la febbriciattola che per un nulla può salire a 40 e poi ri-assestarsi a 37.5...

Stasera per esempio.. Dopo una giornatina tutto sommato piacevole rispetto alla media.. Torno a casa e nelle foto di amici di amici di amici su facebook ci trovo lei col suo tipo.. E stavolta, giuro.. Mai e poi mai me lo sarei aspettato.

Ho imparato a starmene nell'angolino a "limitare i danni" come dici giustamente te.. Anzi stasera ti risponderei: "in fondo non sto così male, come un tempo.."
ma domani?? riuscirò a stare nell'angolino? starò peggio? meglio? per quanto? cavolo, che ne so! Shocked
Intanto oggi primo giorno di antidepressivi! olé!

amkie

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Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa Empty Re: Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa

Messaggio  infinito Mar Nov 09, 2010 12:47 pm

ciao ho letto la tua storia con molto interesse, ho provato anche a risponderti ma ho perso tutto, e quindi ora mi vien difficile ripetere tutto da capo. mi ha colpito quello che dici perchè è molto simile a quello che sento io, alla mia storia, ad un legame che pur essendo finito, non riesco ad accettare. e continua a tornarmi nella mente ogni momento parola sguardo passato insieme a lui. e mi sembra impossibile che sia potuto succedere. mi sembra impossible riuscire ad accettarlo. è come se non avessi mai avuto altro nella vita. ora c'è solo il dolore della sua assenza, una vita senza colore, portata avanti non so neanch'io perchè, senza concedermi il lusso di sperare che verrà anche il mio momento, perchè lo sappiamo bene tutti quanti che queste sono le favolette che ci si racconta per illudersi. nella migliore delle ipotesi possiamo imparare a convivere con questo vuoto, nella peggiore.... la nostra vita diventa nè più nè meno significativa come quella di un albero. rimane lì perchè deve. intrappolato dalle sue stesse radici, tutta la vita, subendo qualsiasi cosa gli possa capitare.

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Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa Empty Io ho un amico

Messaggio  Lucedamore Mar Nov 09, 2010 2:52 pm

A 20 anni venne da me una sera d'estate. era giù. L' unica volta che lo vidi depresso. Aveva litigato con la sua ragazza. Mi chiese un consiglio. Io gli dissi che, arrivati a quel punto doveva tagliare. Definitivamente.

E questo mio amico si fidanzò con un'altra ragazza. Fisicamente era un clone della prima.
Dopo 1 anno lasciò la seconda ragazza e si rifidanzò con la prima.

Lei dopo qualche anno crollò psicologiacamente in una gravissima depressione. Si amavano. Ma avevano interessi opposti. Vedevano la vita in modo diverso. Lei chiedeva a lui delle cose, lui non poteva o voleva dargliele.

Lei si ammalò gravemente. In quegli anni lui la cercava. La famiglia di lei lo odiava.

Ora lui ha l'ennesima ragazza. Non gli parlo da molto, ma secondo me è infelice.

Morale della favola?
Non siamo capaci di amare. Amare vuol dire costruire, con fatica, una relazione con una persona. Amare vuol dire mettersi a nudo, oltre che fisicamente, soprattutto nei sentimenti. Ci si apre, ci si espone; ma bisogna essere in due a volerlo. A costruire il rapporto, con una stessa visione.
Se questa ci ferisce, ci lascia, la ferita va elaborata. Ci vuole tempo, e dolore. Ma si può superare se, stabilito un piano di "fuoriuscita" lo si rispetta. Costi quel che costi!

Nel tuo caso, se mi permetti, come nel caso di questo mio amico, va in scena un tira e molla che crea solo dolore. Perdita di energia.

A 21 anni ero un'innamorato di una splendida bionda. Bellissima. Da pubblicità birra peroni.
Ho fatto il matto, l'ho corteggiata. Ho fatto anche io un tira e molla con lei, perché avevo paura di amare. Di soffrire. Di essere respinto. Lei mi ha accolto una prima volta. La seconda volta mi ha detto di no.
Ho provato di tutto ma mi ha detto di no.
Ancora la ringrazio. Le sue parole lapidarie: puoi fare tutto quello che vuoi, scalare montagne, solcare mari e cielo, ma il sentimento che avevo per te non tornerà mai più.
Fu chiarissima, e crudele.
Piansi per lei 10 minuti. Dal giorno dopo cominciai a dimenticarla. Due mesi dopo era un blando ricordo.
Grazie Susy.
Lucedamore
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Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa Empty Re: Non riesco ad uscire da una storia finita male 3 anni fa

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