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Messaggio  spoock Mar Nov 11, 2014 10:48 am

Salve a tutti, mi chiamo Marco ho 45 anni e ormai da circa 6 anni soffro di depressione. Il mio problema principale è l'ansia che mi perseguita e non mi abbandona mai. Sono sempre stata una persona ansiosa e, soprattutto nella mia infanzia questo mi portava ad avere paura dei luoghi pieni di persone che per me rappresentavano potenziali minacce, quindi, ai miei tempi, odiavo gli oratori, le mense scolastiche, le discoteche, insomma i luoghi pubblici in generale, tutti i posti dove ci trovavi persone "in massa". Questo non mi ha comunque impedito di avere le mie amicizie perchè, appunto, il problema si presentava solo per tutto ciò che era "nuovo". So che spesso questi sintomi possono essere comuni a molti bambini, che magari sono semplicemente "timidi", ma io credo che già allora la mia timidezza, fosse proprio ai limiti della "norma". Crescendo, questi problemi si sono naturalmente attenuati, ma non si sono mai dissolti del tutto, credo che ormai si siano radicati, che facciano parte del mio carattere, e penso che questo, mi abbia in qualche modo predisposto alla depressione. Da adulto quindi mi sono ritrovato ad essere una persona ansiosa, quest'ansia non mi impediva comunque di fare ciò che dovevo fare, di affrontare i problemi che di volta in volta la vita mi presentava, ma ha sempre reso tutto più dificile, più complicato, specialmente se essi poi erano improvvisi, imprevisti. Ho passato dei periodi (decenni) in cui mi capitava anche di avere difficoltà a rispondere anche a semplici domande, come ad esempio il classico "per favore mi dice che ore sono?" dello sconosciuto che incontri per strada, non che poi io non rispondessi, ma per la frazione di secondo successiva alla domanda, entravo in ansia, in confusione, ed avvertivo il classico "colpo al cuore" che si ha quando prendi uno spavento, ovviamente tutto interiore, esteriormente non si manifestava nulla, solo un ritardo di qualche secondo nella risposta. A questi problemi all'età di circa 20 anni se ne è aggiunto un altro: l'intolleranza ai rumori, e questo in effetti mi ha condizionato molto la vita, forse più della stessa ansia. Credo che questo abbia scatenato in me anche la  mania di voler avere sempre tutto "sotto controllo".  Comunque sia sono andato avanti con questi problemi, fastidiosi sì, condizionanti sì, ma solo parzialmente invalidanti, fino all'età di circa 35 anni, poi è successo il “fattaccio”, una relazione finita malissimo con l'arciclassico coinvolgimento del migliore (si fa per dire) amico, a cui si aggiungono allo stesso tempo problemi “territoriali” con il vicino di casa. Ed ecco che il vaso, ormai colmo dal trentennale centellinamento delle gocce, trabbocca..   Improvvisamente perdo amore, amicizie e casa, i pensieri diventano ossessivi facendo aumentare l'ansia, la quale a sua volta fa aumentare i pensieri ossessivi, e dopo mesi di questo tormento mi decido ad andare da uno psicologo. Inutile raccontare tutta la “trafila”, posso solo dire che ho sempre raccontato tutto senza nascondere nulla a quest'ultima, 6 mesi forse 1 anno di sedute, che sono servite a ben poco, solo a diagnosticarmi una  “nevrosi ossessiva”  e ad aggiungere uno psichiatra alle “cure”. E quindi ecco arrivare la prescrizione del mio primo antidepressivo: l'escitalopram. In effetti dopo circa 1 mese va un po' meglio, l'ansia si è un po' attenuata, ma i pensieri ossessivi ci sono sempre,  continuo il trattamento per circa 1 anno, ottengo qualche altro miglioramento, ma nulla di più. Ovviamente sappiamo bene tutti i classici effetti collaterali di questi farmaci, ci si deve convivere, fino a quando però mi accorgo del mio disinteresse per il mondo che mi circonda, tutto mi si appiattisce emozionalmente, ma vivo per inerzia, insomma, come dire, perdo l'entusiasmo per tutto, tralaltro per contro l'ansia ed i pensieri ossessivi per quanto con minore intensità sono sempre presenti, non ho più voglia di fare niente e comincio a pensare che il gioco non valga la candela.  Nel frattempo avevo smesso di andare dallo psichiatra e quindi di testa mia decido di smettere di prendere gli antidepressivi. Gradualmente comincio a diminuire la dose, per circa 1 settimana ho dei disturbi, come dei brividi, delle piccole scosse elettriche che mi attraversano il cervello, poi ritorna tutto normale. Dopo qualche mese di “stallo”, però, ecco che l'ansia ritorna ad intensificarsi come anche i pensieri ossessivi, che però ormai non riguardano più (se non in minima parte) la relazione finita male, ma in massima parte il problema col vicino di casa, sarà perché  lui (purtroppo) lo vedo sempre, invece l'ex partner, e l'ex amico, no. Ritorno dallo psichiatra, gli spiego la situazione, proviamo con lo zoloft. Qualche mese di cura per rendersi conto che a me questo zoloft dava solo effetti collaterali, nessun beneficio, quindi la scelta cade sull'efexor, qualche settimana di cura ed ecco che l'ansia diminuisce e anche le ossessioni, qualche mese ancora e ritorna un po' di entusiasmo e di voglia di fare le cose, non sono comunque sereno (non dico felice perché ormai ho capito che è impossibile), non sto comunque bene ho sempre gli stessi sintomi però attenuati, mi accontento. Continuo a prenderlo per un paio di anni, ma ecco che comincio a rendermi conto di essere diventato troppo distratto (lo sono sempre stato, ma non a questi livelli), se ho un oggetto in mano mi dimentico dove lo poso, mi ritrovo ad andare in una stanza di casa mia senza ricordarmi il perché, dimentico i nomi delle persone, le date degli appuntamenti, e questo anche se io mi impongo nel momento in cui le apprendo di ricordarmelo (quindi in quel momento non sono distratto), inoltre ho grosse difficoltà di concentrazione, ho ripreso a studiare, ma non riesco più a collegare gli argomenti tra di loro. Di contro mi ricordo perfettamente i nomi dei miei compagni delle elementari, da qui deduco che l'efexor ha danneggiato (spero reversibilmente) la mia memoria a breve termine, per questo motivo, per il solito discorso se il gioco vale la candela, sempre considerando il fatto che comunque io in questi ultimi anni non sono mai realmente “guarito”, non sono mai stato veramente bene, ho deciso di smettere di prenderlo. Ed ecco i soliti brividi iniziali, il solito periodo di stallo, ed infine l'intensificarsi dell'ansia, che si manifesta dandomi una sensazione di “pericolo” non appena rientro a casa (un'altra, non quella dove c'è il vicino di cui sopra), rendendomi difficile il farlo (vorrei rimanere sempre in ufficio..)  . Questa è la mia situazione attuale, e sincermante non so più cosa fare, ormai ho capito (e sinceramente l'ho sempre sospettato) che gli antidepressivi agiscono distruggendo, o quantomeno inibendo, alcune parti del nostro cervello, nessuno sa bene se in modo definitivo o transitorio, del resto sono mesi che ho smesso di prenderlo e la mia memoria a breve termine è ancora malfunzionante, ritornerà o no? E se ritorna, porterà con se anche tutto il resto delle “emozioni cattive” (ansia, paura et simili) che in questo momento sono ancora tollerabili?
Devo ritornare dallo psichiatra per farmi prescrive un altro antidepressivo che probabilmente o non funzionerà, o funzionerà (sempre in modo piuttosto blando, almeno su di me..) provocando per contro danni al cervello non bene identificabili (sì, lo conosco il discorso sul loro “presunto” funzionamento,  ricaptazione della serotonina, noradrenalina, etc, etc... e sinceramente sono molto scettico)?  
Devo ritornare dallo psicologo  anche se ho “già dato”, ho già raccontato tutto quello che mi passava per la testa, dalla mia infanzia ai giorni nostri, ricevendo per contro raccomandazioni e consigli (pochi, ed in effetti si sa che le risposte devono venire da noi stessi) già comunque conosciuti, fino al punto di sentirsi dire chiaramente (da più di uno) che non può fare niente altro per me?
Domande retoriche ovviamente. Scusate la lungaggine, scusate lo sfogo, e scusate gli eventuali errori di sintassi/grammatica, ma sinceramente non ho voglia di rileggere tutto quanto...

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Messaggio  elisabetta5656 Mar Nov 25, 2014 9:13 pm

Benvenuto Marco.Ho notato solo adesso il tuo ingresso nel forum e volevo,per il momento,solamente salutarti perchè sono molto stanca.Ma anche porti una domanda riguardo al presunto effetto negativo sulla memoria a breve termine che,secondo te,sarebbe causato dagli antidepressivi.Questo accade,spesso,anche a me ma io penso che ciò sia dovuto,nel mio caso, al fatto che la mia mente...se non sono impegnata in qualcosa di concreto oppure nell'ascoltare la musica...non si rilassa quasi mai,rimugina in continuazione ed ovviamente si distrae dal contingente e quindi finisco per cercare gli occhiali che ho sul naso,andare in una stanza e non ricordare perchè e addirittura telefonare a qualcuno e non ricordare a chi sto telefonando Rolling Eyes Se invece il lavorio mentale cessa queste dimenticanze non mi accadono.Non potresti valutare questa ipotesi e quindi riconsiderare l'uso dell'antidepressivo che,comunque,come tustesso dici ti abbassa il livello dell'ansia e forse un pò della depressione e dell'ossessività.E questo è già un buon risultato,direi.Penso anche che potrebbe essere di giovamento rispetto a questa inutile e stressante attività mentale la pratica dello yoga.Saluti
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Messaggio  spoock Mer Nov 26, 2014 2:53 pm

Ciao, grazie per la risposta,  anch'io inizialmente pensavo che il problema della memoria potesse essere legato alla distrazione, e magari sì in determinate situazioni è sicuramente così, però proprio per questo motivo ho cercato di farci più attenzione. Ad esempio quando posavo qualche oggetto da qualche parte mi imponevo di "ricordarmi" dove, nel senso che  liberavo la mente da altri pensieri, quindi in quel momento non ero distratto, ma nonostante ciò dopo qualche giorno lo dimenticavo. Stesso discorso per la memorizzazione di numeri, date, nomi nonostante nel momento di farlo non fossi distratto, dopo poco tempo le dimenticavo comunque (spesso anche dopo poche ore). Del resto ho sentito altre persone che lamentavano il mio stesso problema. Quindi sono ragionevolmente sicuro che il problema sia proprio l'antidepressivo. Per ora preferisco tenermi l'ansia/paura, tanto anche con l'antidepressivo non è che va via del tutto... Fossi costretto a riprenderlo in futuro, comunque non prenderei più l'efexor, ma qualche altro SSRI, anche se temo che alla fine agiscano tutti allo stesso modo e quindi diano gli stessi problemi... l'alternativa è vendermi casa dato che per ora (si fa per dire ho questo problema da quando l'ho comprata: 6 anni) la mia ansia è concentrata lì, anche se certo non posso essere sicuro che poi ammesso di trovare la mia casa ideale (quasi utopia..), l'ansia non si manifesti in qualche altro modo...

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Messaggio  elisabetta5656 Gio Nov 27, 2014 1:06 pm

Scusa la curiosità:ma quale sarebbe la tua casa ideale?
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Messaggio  lorenzobg75 Gio Nov 27, 2014 6:54 pm

ciao marco e benvenuto anche da parte mia...
hai descritto molto bene i sintomi della tua ansia che effettivamente sono difficili da gestire,però in quanto a depressione non ho capito bene se hai avuto dei veri episodi depressivi con tanto di sconforto,apatia,senso di vuoto interiore ecc...oppure no...grazie
ps:non ti chiedo nemmeno se hai provato prodotti naturali ed erbe varie perchè do per scontato di si....
buona serata Smile
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Messaggio  spoock Ven Nov 28, 2014 3:29 pm

Grazie, Lorenzo. Per ordine, la mia casa ideale dovrebbe trovarsi in città e non in periferia, perché mi sentirei troppo isolato e sento la necessità di poter uscire a piedi anche solo per fare il giro dei negozi. Nello stesso tempo però dovrebbe essere esente da rumori molesti, dato il mio problema, capisci che quindi la cosa non è affatto semplice, dovrei trovare una villa in centrocittà! Il che ovviamente per me è economicamente impossibile. Attualmente casa mia è un sesto ed ultimo piano (così non ho inquilini "sulla testa"), tutto sommato dal punto di vista dei rumori non mi da problemi, solo i normali rumori delle automobili (tranne ogni tanto il solito cretino con sgommate e radio a tutto volume..) che stranamente a me non danno particolarmente fastidio, certo non mi fanno piacere, ma non fanno scattare in me la molla dell'ansia, come invece l'abbaiare continuo di un cane, o il televisore a tutto volume del vicino (eppure io la sera dormo col mio televisore acceso.. quindi non è il rumore in se che mi da fastidio, ma forse il fatto di non poterlo controllare..). Però è in periferia ed in una zona che non mi piace molto, pensavo di abituarmi, ma purtroppo così non è stato e sento sempre questa continua sensazione di ansia/pericolo come se le persone potessero farmi del male (darmi "fastidio" più che altro), non fisicamente, ma con i loro comportamenti magari chiassosi, che so radio a tutto volume, cani abbandonati nei balconi ad abbaiare giorno e notte, et simili...
E, sì, ho avuto un periodo molto lungo di depressione acuta (più di 6 mesi) causato da quanto spiegato nel primo post, con sensazione di inutilità, apatia oltre all'ansia ai massimi livelli. Comunque non ho mai avuto pensieri suicidi o veri e propri attacchi di panico di quelli dove pensi di morire (almeno da come descritto da chi li ha avuti). Ho avuto (ho?) una nevrosi ossessiva a detta dello psicologo. Con l'antidepressivo (e probabilmente anche col tempo) quelle sensazioni si sono attenuate, ma non sono mai andate via del tutto, è come se "covassero" in attesa di qualche evento acuto che le scatenino nuovamente. Del resto non credo nella "pillola della felicità", ho preso l'antidepressivo solo come ultima spiaggia sapendo che comunque non mi avrebbe risolto il vero problema, ma al massimo attutito i sintomi (ma a che prezzo?). Sperando nel frattempo di risolvere i problemi esterni scatenanti, ed in effetti almeno quella della relazione è finito (anche se dopo anni di pensieri ossessivi), ma quello dei rumori con relativa ansia e sensazione di "pericolo generico" (non so come descriverlo, del resto se non lo si prova è difficile da capire...) temo sia irrisolvibile, me lo porto dietro da troppo tempo (e a riguardo dei rumori, ci soffriva anche mio padre, anche se non so fino a che punto) , l'unica sarebbe trovare un posto "sicuro"  da questo punto di vista, ma a meno di andare a vivere in un eremo sperduto in cima a qualche montagna, la vedo difficile la cosa..


Ultima modifica di spoock il Ven Nov 28, 2014 4:01 pm - modificato 2 volte.

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Messaggio  spoock Ven Nov 28, 2014 3:47 pm

Ah, scordavo, riguardo a provare prodotti naturali, sinceramente no, ne ho sentito parlare ma non li ho mai provati, sinceramente non sono tanto convinto (del resto ho la stessa diffidenza sui farmaci..), credo che magari possano servire un po' come calmanti, che so, magari al livello degli ansiolitici, magari mi sbaglio, ma ho questa sensazione.

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