persone aride dentro

Buonasera a tutti...mi sono appena iscritta al forum per avere pareri e anche un po' di conforto da parte vostra che spero mi aiuti a stare un pochino meglio.. si sà che il confronto alcune volte è terapeutico...
Ho 29 anni... e c'è chi mi ha definito depressa... borderline... bipolare... ma le etichette non mi sono mai piaciute e in fondo ho sempre cercato di essere mè stessa nel bene e nel male, la vita mi ha posto davanti delle prove molto difficile che mi hanno fatto crescere in fretta e con gli anni è anche cresciuta una corazza fuori di me che molto spesso le altre persone hanno interpretato come un carattere forte e determinato, una persona che sà prendersi cura di sè stessa e con gli attributi...
La realtà, quella che vedo io che mi sento addosso è tutt'altro...mi sono sempre ritenuta una persona che vive le emozioni in modo molto intenso, passionale e alcune volte portato al limite, sopratutto nei sentimenti il mio bisogno di ricevere è proporzionato al mio bisogno di dare...seppur in ogni relazione che io abbia avuto nessuno ha mai avuto il coraggio di capire quali potessero essere le fonti dei miei disagi...e io mi ritrovo sempre a pensare che io abbia trovato solamente persone aride emotivamente, persone per cui esprimere un'emozione è un segno di debolezza, persona per cui il romanticismo e l'essere protettivi sono indice di "altri tempi".
Io mi sono sempre sentita diversa rispetto il genere di persone che sembro a quanto pare attrarre, nessuno capisce il mio bisogno di essere amata in modo assoluto che probabilmente male si adegua ai tempi moderni in cui ci si fidanza cambiamo un'impostazione di un profilo....
tutto questo pensare e trarre conclusioni mi fà davvero pensare che la sensibilità, il romanticismo,la profondità d'animo, la devozione e la fedeltà verso l'altro quasi siano una sorta di caratteristica che solamente persone "depresse"o in conflitto con sè stessi possiedono...e l'idea di vivere una vita senza sentire un senso di completezza mi spaventa tantissimo e mi stà genttando in una voragine dove lo spiraglio di luce si fà sempre più flebile e impercettibile.
Qualcuno si trova o si è ritrovato nella mia stessa situazione?

runacorvina ha scritto:
tutto questo pensare e trarre conclusioni mi fà davvero pensare che la sensibilità, il romanticismo,la profondità d'animo, la devozione e la fedeltà verso l'altro quasi siano una sorta di caratteristica che solamente persone "depresse"o in conflitto con sè stessi possiedono...e l'idea di vivere una vita senza sentire un senso di completezza mi spaventa tantissimo e mi stà genttando in una voragine dove lo spiraglio di luce si fà sempre più flebile e impercettibile.
Qualcuno si trova o si è ritrovato nella mia stessa situazione?

ciao e benvenuta
io non so se effettivamente hai incotrato persone sbagliate o se magari hai sbagliato tu qualcosa o entrambi (cosa più probabile) però credo che le cose vanno viste sempre da diverse prospettive. Forse sarà vero che ci sono in giro persone poco sensibili, eppure io stento a crederci che ce ne siano così tante.
Se i propri bisogni, la provia voglia di amare ed essere amati, non si incontra con ciò che vuole un'altra persona, non è detto che il motivo sia la poca sensibilità, la piattezza d'animo..
Può essere semplicemente perchè non c'è corrispondenza tra le necessità che caratterizzano una fase della propria vita..
La devozione, la fedeltà, il romanticismo, sono cose che ci sono se c'è amore.. Ma, magari, la propria necessità di essere amati non è la stessa necessità di un'altra persona..
Poi, a volte, se una persona è poco sensibile, chiediamoci se siamo in grado di fargli capire ciò che ci angoscia. Il dialogo è alla base di tutto, se non c'è dialogo non si può capire ciò che vuole l'altro, ciò che gli fa male e ciò che lo fa felice.

Non pensare che quelle caratteristiche di cui parli siano solo di persone che portano dentro di sè un certo malessere. Di persone così belle ci sono, bisogna solo avere pazienza, essere positivi e avere un pò di fortuna.. La persona giusta verrà.. Tutte le altre, quelle che sono passate nella tua vita, se appunto sono passate e non presente, vuoldire che non erano quelle giuste..quindi meglio così.
L'unica cosa a cui possono servirti è quello di capire in cosa c'è da migliorarsi, se c'è qualche comportamento che può non andare bene.
Io non sono daccordo con chi dice che in un rapporto bisogna accettarsi così come si è.. (o mi prendi come sono o te ne vai!)..Le persone sono sempre e fortunatamente diverse e questa diversità a volte può scontrarsi. Perciò è importante cambiare, a volte, qualcosa di sè, per potersi incotrare con l'altro..

in effetti ho sempre cercato di non far mai mancare il discorso comunicazione... il problema è che sono ben conscia che le mie pretese o le cose in cui credo non sono facili o "non per tutti" e sicuramente ho avuto a che fare con le persone sbagliate.. ma mi meraviglio ancora come alcuni individui credano ancora all'equazione esternare i propri sentimenti = essere deboli...
Parlando di fortuna sicuramente rientro in quella categorie di persone che probabilmente non troveranno mai la persona giusta...o che non anno accontentarsi del bicchiere mezzo pieno...e ultimamente io la vivo come una condanna... e cambiare è difficile.. molto molto difficile...
Sono stata in terapia per molti anni, con diversi specialisti ma non sono mai riuscita a risolvere nessuno dei miei problemi o insicurezze....anzi la psicoterapia, a parte il discorso liberatorio del parlare con qualcuno, non mi ha mai trasmesso altro...

runacorvina ha scritto: mi meraviglio ancora come alcuni individui credano ancora all'equazione esternare i propri sentimenti = essere deboli...

sicuramente su questo aspetto incide l'influenza degli stereotipi della società occidentale. Purtroppo non è facile sottrarsi ai meccanismi culturali; chi ci riesce viene additato come strano, fuori dalle righe, un pò matto.. Ma il matto chi è? colui che aderisce a se stesso, o colui che aderisce ai canoni dell'apparire della società moderna?
Se ognuno cercasse di capire ciò di cui ha bisogno, piuttosto che rispondere ai bisogni della società, sarebbe tutto diverso.. Anche il confine "imposto" tra chi è normale e chi è da "terapia".

Il pensare che non troverai mai la persona giusta, non è un dato di fatto, ma è una convinzione che ora hai e derivante dalle esperienze negative passate. Anche io fino a qualche mese fa, dopo aver avuto diverse storie sbagliate, pensavo che non avrei mai trovato la persona giusta. Ora mi sono ricreduta, perchè penso di averla incontrata. Quello che voglio dire è che tutto quello che ci capita, condiziona il nostro modo presente di pensare. Ma le esperienze passate non determinano di per sè quelle future.

Per quanto riguarda la terapia, io penso due cose: non è detto che funzioni per tutti; bisogna sempre individuare quella giusta.. Magari un certo tipo di terapia va bene per una persona con il tuo stesso problema, ma non va bene per te..
Tu sei stato dallo psicologo o dallo psicoterapeuta? e poi che tipo di psicoterapia hai fatto? ce ne sono diverse.
(Non mi serve una risposta a queste domande, era solo per farti capire che ci sono diversi percorsi possibili..)