Sono vecchia dentro!

Le persone, arrivate ad una certa età, iniziano spesso a dire: "l'importante è essere giovani dentro"
Già, bella frase... Peccato che per me sia il contrario!

Ho 28 anni e mi ritrovo a pensare con amara nostalgia ai primi anni di università, quando ancora avevo una gran voglia di vivere, di uscire e di fare nuove conoscenze. Mi sembra passato un secolo... Ad oggi non riesco più a stare bene coi miei coetanei, trovo tutto con poco senso e i loro discorsi non mi entusiasmano. Mi sembra di non riuscire più a stare in mezzo alla gente e mi sento costantemente fuori posto.

Noto invece che con le persone sui 35-40 i rapporti vanno meglio e mi sento più compresa ed interessata alle loro argomentazioni. Non riesco a capire se sono io che sono invecchiata precocemente o se siano loro a non essere cresciuti. Fatto sta che non mi basta più instaurare argomentazioni interamente basate sullo scherzo e il reciproco sfottersi e non mi bastano più delle conoscenze superficiali. Naturalmente ho degli amici storici coi quali mi trovo bene ma oramai non viviamo più nella stessa città ed ognuno ha la sua vita.. Ciò fa sì che io mi senta sempre più sola in una città che non mi appartiene (mi sono dovuta trasferire a 1000 km da casa per il lavoro) perché le persone che riesco a conoscere grazie al lavoro sono perlopiù coetanei, se non addirittura più giovani! Allo stesso tempo però socializzare con persone più "adulte" è difficile perché solitamente hanno famiglia e bimbi piccoli e ciò fa sì che il tempo da ritagliare per le nuove conoscenze sia davvero ridotto ai minimi termini.

Insomma, a 28 anni mi trovo a domandarmi cos'ho di sbagliato e perché non riesca ad essere socievole con persone della mia età (che peraltro non sono né antipatiche né sgradevoli e che anzi fanno di tutto per integrarmi e farmi stare bene).
Mi sento sempre fuori posto e inadatta, come un pesce fuor d'acqua...

C'è qualcuno che si trova nella mia situazione o che riesce a capire di cosa parlo?

Ciao a tutti!

Ciao Illina
io invece non riesco piu a socializzare ne con quelle piu giovani ne tantomeno con quelle piu vecchie, anche perchè quelle piu vecchie di me magari saranno già delle nonne   ( permettermi di scherzarci un po, sempre rispettando tutte persone e la loro età  )
Rimpiango anch'io tanti bei momenti passati un tempo, credimi

Illina !!!! parli di rapporti tra te, da 28 anni con persone di 35-40 la differenza non è poca ma neppure tantissima
Un mio parere strettamente personale, esagerando sulla differenza di età, posso dirti
Tante volte si dice che per l'amore non c'è età
Ma....io credo che tutto abbia il suo tempo, divertimenti attegiamenti, modo di vita
Conosco persone diventate papà a 60'anni.. coniugi anche con 15 anni di differenza
E posso dirti che in queste famiglie, non sono state piu gioe che dolori..anzi ! ( ci possono essere anche delle eccezioni, ma credo siano gran poche )

Per l'amicizia invece è tutto diverso. non ci sono limiti
Forse magari stai passando un periodo dove hai bisogno di un po di conforto e calore, piu che una serata in discoteca a ridere e scherzare, cosa che magari viene piu spontanea con una persona un po piu adulta di te, sia per te nel confidarti, sia per lui nel trattarti
O forse, anche per te a 28 anni puoi aver sviluppato interessi o modi di vivere diversi da quando eri all'università, e ti stai accorgendo di questo cambiamento  

Pertanto..amici, chi vuoi e quanti ne vuoi, per ogni occasione, o stato d'animo.. ma non distogliere l'attenzione che hai 28 anni e che puoi trovare la persona giusta, con il giusto carattere che fa per te, per farti una bella vita, fatta sia di un presente felice e non solo di vecchi felici ricordi
Ciao

Sin da quando avevo 12 - 13 anni mi trovavo bene con persone adulte, che frequentavano l'Università, tanto per intenderci. Uno di questi è diventato Professore universitario di Economia matematica. Parlavano (loro) di Marcuse, de "L'uomo a una dimensione", ed io ascoltavo e qualche volta facevo domande. Oggi ho 60 anni e una relazione intensa ma seria con una donna di 27 anni (nata da un'amicizia profonda).
Non so che dirti: sbagli tu, o non sono piuttosto gli altri che hanno preconcetti? In questa società consumistica, cinica,fortemente competitiva, dove conta l'apparire, l'avere, non mi fiderei troppo del comune "buon senso"...
Vedi tu.

Stef ha scritto:
Non so che dirti: sbagli tu, o non sono piuttosto gli altri che hanno preconcetti? In questa società consumistica, cinica,fortemente competitiva, dove conta l'apparire, l'avere, non mi fiderei troppo del comune "buon senso"...
Vedi tu.

concordo.

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Tante volte è difficile capire che cosa si intenda per essere felici

Ma per tornare al post di Illina
Vorrei aggiungere
Per avere una famiglia e dei figli, credo che si debbano accettare degli obblighi
Allevare i figli, aiutarli nei compiti, portarli a giocare, a divertirsi, ecc... cosa che viene spontanea ai papà e alle mamme, un po piu difficile da fare a chi non ha piu l'età per fare il papà o la mamma, e qui ne risentirebbe tutta la famiglia
Ecco cosa intendevo con

roberto66 ha scritto:Ma....io credo che tutto abbia il suo tempo, divertimenti attegiamenti, modo di vita

Poi sò benissimo che ci sono bambini, magari orfani e allevati dai nonni, ma credo che questa debba essere una necessità e non una scelta

Poi se la felicità e sentire il campanello che suona e vedere un'amica\o che ti viene a trovare tanto per passare una serata, o chiedere se hai voglia di uscire per una pizza
A chi non piacerebbe questo ? a prescindere dall'età che possa avere questo\a amco\a
E se poi da questo nasce qualcosa di più, siamo tutti adulti e vaccinati, come si dice
Ma adulti si intende anche di capire che se l'età non è delle migliori, tante cose sono un po da evitare o da ben valutare

Se qualcuno vuole condividere la sua vita con persone piu giovani o piu vecchie, nessuno glielo vieta, e io gli auguro tutta la felicità di questo mondo, ma sempre rispettandosi a vicenda

Esempio stupido...e io avessi 70'anni e la mia compagna 20, non posso pretendere che lei si comporti come una 70'enne me neppure lei che io mi comporti da 20'enne

Ho voluto un po esagerare con le cose e con le differenze di età, e andare verso l'estremo, solo per fare una netta distinzione tra le 2 cose.. fare una famiglia..o vivere da amici o conviventi
Poi ovviamente ci sono le vie di mezzo......e su questo si potrebbe discutere all'infinito, e credo che stia al buon senso delle persone sapere come sia meglio comportarsi

@ joy
personalmente non credo di voler rivolgere a nessuno accuse di moralismo: piuttosto, non ho ben capito forse qual è la preoccupazione che esprimi con il tuo intervento.

@ illina e tutti

il fatto che illina non riesca a trovarsi bene in compagnia dei suoi coetanei è probabilmente un fatto significativo, anche se io tenderei a credere che la causa del problema non è di tipo culturale.
cioè, per forma mentis io tendo a respingere i discorsi che mettono in campo costrutti come "gli adolescenti di oggi sono problematici" o
"i trentenni di oggi fanno cagare", etc.
una tra le possibili spiegazioni del fatto che si evitano i rapporti con i coetanei, se volete, posso portarla con il mio caso personale.
io nell'arco della giornata tendo a rapportarmi soprattutto con persone più adulte di me e con bambini. questo dipende anche dalle attività che faccio per sbarcare il lunario, ma non è una motivazione sufficiente: se è vero che per lavorare ho a che fare con ragazzini e genitori di ragazzini, è anche vero che potrei nel tempo libero arricchire le mie relazioni con i coetanei.
io non credo che i miei coetanei siano campioni di una cultura diversa dalla mia, superficiale, consumistica (lo possono essere, ma nella stessa misura degli appartenenti ad altre generazioni, per cui basta selezionare gli individui e troverai il trentenne superficiale come quello che ha letto marcuse, per riprendere stef. tra l'altro, probabilmente eviterei di rompermi le balle tutta la sera a parlare della scuola di francoforte e preferirei chiacchierare con quello superficiale).

io non coltivo abbastanza i legami con i miei coetanei perché probabilmente non provo interesse/provo fastidio/provo paura riguardo ai problemi, alle questioni, ai riti di passaggio che caratterizzano la mia età, e non ho alcuna voglia di misurarmi con gli altri su tali problemi, e di mostrare agli altri quanto poco sono incline a risolvere tali problemi, e di espormi al loro giudizio. temo il confronto quando so che mi metterebbe in posizioni marginali, e lo trovo noioso o imbarazzante quando invece intuisco che potrebbe far emergere delle mie qualità positive.

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Una volta pensavo anch'io che ci fossero dei limiti.
No, non è un fatto di morale, e quello biologico provvede da sé al limite da ragguingere o già raggiunto.

Ciao a tutti e grazie infinite delle risposte....

Effettivamente però il senso del mio post si è un po' perso anche perché io non sono stata chiara.
Sentimentalmente sono a postissimo: sono fidanzata con un ragazzo di due anni più grande che amo e che mi ama, oramai da 5 anni.

Il problema infatti non riguardava un rapporto uomo/donna ma la socialità in generale, a livello di amicizie. So che non c'è nulla di male a frequentare persone più grandi ma il problema è che non riesco a farlo per questioni logistiche: di solito hanno una famiglia e poco tempo da dedicare ai nuovi amici.
Come se non bastasse i maschietti che mi si avvicinano poi scappano e si disinteressano non appena scoprono che sono fidanzata. Insomma, ho un problema nelle amicizie...

So che potrebbe apparire come una banalità ma io risento molto della carenza di amicizie, tanto che da tempo sogno di essere rimasta sola e che tutti gli amici mi abbiano voltato la faccia!

In effetti fare amicizie nuove quando si è gia fidanzati è un po un problema
Quando avevo la tua età si cercava sempre di andare a conoscere il gruppetto di ragazze "sole" e non quelle già accompagnate, ammeno che tra gli accompagnatori non c'era qualcuno che conoscevamo, allora conoscevamo tutto il gruppo

Poi è ovvio che quando uno si fidanza perde un po le vecchie compagnie, e magari poi trova difficoltoso troversene di nuove
Prova magari a riagganciare i rapporti con le persone che conoscevi prima  
O prova magari ad uscire con altre coppie, andare a feste, cercare dialogo quando vi è l'occasione in qualche locale

Se conosci gia persone, come dici piu grandi di te, e le difficoltà sono di natura logistica, prova, te e il tuo ragazzo invitare lui e sua moglie, per una pizza, un caffè, per una scusa qualsiasi, passate una serata insieme e fate conoscenza

Tante persone fanno conoscenza tra loro anche andando e aspettando i bambini all'uscita di scuola, tanto per farti un'esempio

Illina ha scritto:Ciao a tutti e grazie infinite delle risposte....

Effettivamente però il senso del mio post si è un po' perso anche perché io non sono stata chiara.
Sentimentalmente sono a postissimo: sono fidanzata con un ragazzo di due anni più grande che amo e che mi ama, oramai da 5 anni.

Il problema infatti non riguardava un rapporto uomo/donna ma la socialità in generale, a livello di amicizie. So che non c'è nulla di male a frequentare persone più grandi ma il problema è che non riesco a farlo per questioni logistiche: di solito hanno una famiglia e poco tempo da dedicare ai nuovi amici.
Come se non bastasse i maschietti che mi si avvicinano poi scappano e si disinteressano non appena scoprono che sono fidanzata. Insomma, ho un problema nelle amicizie...

So che potrebbe apparire come una banalità ma io risento molto della carenza di amicizie, tanto che da tempo sogno di essere rimasta sola e che tutti gli amici mi abbiano voltato la faccia!

Tu hai indubbiamente perfettamente ragione. L'amicizia è importante in senso assoluto. Non è che si muore, l'amicizia è importante perché è la bandiera della Libertà. Io non ti divento amico perché mi innamoro, non cerco di conquistarti in tutti i modi, l'amicizia nasce e non risente in genere di "abbandoni", per questo non abbiamo paure, non siamo "tesi". Ma è entusiasmante lo stesso, è bella. Con l'amico puoi andare a fare dei servizi comuni e contemporaneamente parlare (senza litigare sugli acquisti) di amore, di Dio, dell'ultimo brano del tuo gruppo, di Ballarò, della crisi e degli UFO. Può essere anche nell'amore così, certo, lo so, ma nell'amicizia "è certo". E l'amicizia uomo-donna ha una colorazione molto più significativa pur essendo disinteressata, perché bisogna essere davvero amici per non "provarci", per avere un rapporto pulito, mondato da sentimentalismi, pianti per colpa dell'altro, paura di perdere l'altro... Con l'amica io mi posso confidare sui miei amori ed essere ascoltato, accolto, consigliato in modo che soltanto una donna o una ragazza può dare. Devi però sapere una cosa di me, cara amica, che io non sono obiettivo, il mio ragionamento è partigiano. Difatti ho impiegato nove anni a scrivere un libro improntato su un'amicizia tra un ragazzo ed una ragazza. Ma questa è un'altra storia.
Tutto il discorso vale per l'amicizia vera. L'amicizia può essere anche leggera, ma comunque non si viene giudicati e ci si sente liberi, e all'occorrenza ci si aiuta grenuinamente, disinteressatamente.

Roberto66, grazie per l'incoraggiamento... capisco che possa essere un'opportunità anche l'amicizia in coppia ma personalmente non mi accontento di quella e basta.
Nonostante io sia fidanzata e fedele, tengo tantissimo alla mia indipendenza e alla mia individualità. Vorrei trovare dei rapporti di amicizia che siano personali con cui appunto poter anche parlare dell'amore e del proprio rapporto, confrontarsi e avere una vita non per forza dipendente da quella dell'altro.
Trovo bellissimo che il mio compagno qualche sera vada a casa di un suo amico e si mettano a giocare alla wii (che a me non interessa).
Allo stesso modo vorrei far lo stesso anche io, condividere degli interessi comuni che lui non ha... Ad esempio la pasticceria, i vestiti e via dicendo...
Insomma, gli amici comuni vanno bene ma non mi accontento

Stef, grazie per la comprensione, era esattamente ciò che intendevo dire. Sento che nella mia vita manca qualcosa di molto importante... Inoltre io non sono abituata a questa situazione perché ho passato una bellissima adolescenza e dei bellissimi anni alle superiori e in generale fino a 5-6 anni fa. Mi sento spenta e il non condividere molti aspetti della mia vita con qualcuno (intendo all'esterno della coppia) mi rende buia e di questo risentono diversi ambiti della mia vita.

Comunque è davvero bello parlare (in questo caso scrivere) e sentirsi capita da altre persone... Anche se poi so benissimo che ognuno deve badare a sé stesso e che bisogna essere il più autonomi possibile, è sempre piacevole sentirsi compresi!

Illina ha scritto:
Nonostante io sia fidanzata e fedele, tengo tantissimo alla mia indipendenza e alla mia individualità. Vorrei trovare dei rapporti di amicizia che siano personali con cui appunto poter anche parlare dell'amore e del proprio rapporto, confrontarsi e avere una vita non per forza dipendente da quella dell'altro.

Forse avresti bisogno di un'amicA con cui confidarti?
Situarsi come indipendenti all'interno di un rapporto di coppia è (per me) una aspirazione di arduo compito e talvolta eccessiva, magari percorribile attraverso una passione più intellettuale, un interesse profondo e di durata verso un argomento o un'attività, rimescolando forse un senso di amicizia legato alla compresenza.
Il vincolo affettivo del rapporto di coppia è, appunto, un vincolo che di fatto ti sottrae un campo di esperienze, tra cui una serie di amicizie. Se la mia compagna si vedesse con un tizio per parlare del nostro rapporto, messa così in astratto, mi girerebbero le scatole.

In realtà non la butterei troppo sul genere dell'amico/amica...

Io ho un grande amico da più di 15 anni oramai e siamo solo questo, nessuno dei due è minimamente interessato all'altro e ci siamo sempre confidati sulle rispettive vite, rapporti e via dicendo. Non penso che all'affinità intellettiva si possa dare un sesso.
Purtroppo, come ho detto all'inizio, sono lontana da casa mia e per quanto l'amicizia rimanga è comunque un rapporto a distanza e la condivisione per forza di cose è calata...

Capisco ciò che dici sulle relazioni ed io so benissimo di avere un vincolo e di essere impegnata e ti assicuro che come tale mi comporto. Ciò non toglie che io ho bisogno dei miei spazi e li difendo molto strenuamente

Se voglio uscire a guardare trucchi e nel mentre spettegolare del più e del meno mi va bene un'amica femmina o un qualsiasi amico maschio che magari gradisce questo genere di uscite (e non necessariamente deve essere gay oppure uscire con me per provarci!). Durante il tempo passato insieme si può parlare del più e del meno e se esce, perché no, anche parlare di come si intendono i rapporti di coppia o confrontarsi... Quello che insomma io chiamo "confidarsi". È logico e scontato che io non vada a raccontare i cazzi del mio fidanzato in giro (penso che tu ti riferisca a questo quando parli del fastidio che proveresti!)

Intendo dire che nel rapporto con la mia compagna si sono create aree di "evasione" reciproche con il tempo, amici di lunga data che conosciamo entrambi con cui confidarsi ed alleviare le tensioni. Sono situazioni che si sono costruite col tempo e che a ripensarci partivano da un'esigenza simile alla tua, ma in modo molto più inconsapevole, nel senso che dell'insieme dei rapporti estemporanei che avevamo qualcuno è rimasto.
Adesso che sono più consapevole (e più incasinato) riconosco la mia difficoltà di entrare in confidenza, o che crescendo gli spazi a volte paiono allontanarsi anziché avvicinarsi, e come collante possono esserci appunto attività ed argomenti ad alimentare un'amicizia e certamente un affetto che non tutti dosiamo alla stessa maniera e certamente i maschi orsi ancora meno.
Magari ti è inutile quello che sto scrivendo, perché parlo da un'ottica parecchio introversa e vedo molto difficile stringere rapporti duraturi, forse più di quel che è in effetti. In ogni caso Internet mi sembra un'ottima palestra nel far nascere relazioni.

Illina ha scritto:Roberto66, grazie per l'incoraggiamento... capisco che possa essere un'opportunità anche l'amicizia in coppia ma personalmente non mi accontento di quella e basta.
Nonostante io sia fidanzata e fedele, tengo tantissimo alla mia indipendenza e alla mia individualità. Vorrei trovare dei rapporti di amicizia che siano personali con cui appunto poter anche parlare dell'amore e del proprio rapporto, confrontarsi e avere una vita non per forza dipendente da quella dell'altro.

E questo lo trovo molto giusto, e tante volte ne sento bisogno pure io di aver qualcuno con qui parlare
Ho visto miei coetanei legarsi a ragazze e perdere tutti gli amici ( e tante volte per colpa proprio delle loro ragazze )
Il mio era un riferimento anche a trovare nuovi amici, poi nulla vieta di parlare in privato con essi, di qualsiasi argomento
Un po tutti noi abbiamo fatto conoscenza con persone, a feste, cene, o presentati da altri, che poi possono essere diventati amici con qui parlare e confrontarsi

Una volta andando a salutare un'amico che avevo visto in un bar, ho salutato lui e la sua ragazza, che mi ha presentato una sua amica
Poi questa sua amica l'ho rivista in una discoteca abbiamo fatto amicizia e ci siamo messi insieme, per circa un'annetto
Tante volte bisogna crearsi un po di vita sociale, poi si possono coltivare le conoscenze di qui abbiamo piu desiderio, o bisogno