Ciao a tutti...

Mi sono imbattuto in questo forum alcuni mesi fa, ma solo ora mi sono deciso a scrivere...

Sono prossimo al traguardo dei 40 anni; purtroppo vi sto giungendo immerso, quasi fino al collo, nelle sabbie mobili della depressione...
Nel corso della mia vita avevo già vissuto diversi periodi critici, fortunatamente di breve durata e di intensità non significativa, ma dallo scorso anno la situazione è andata deteriorandosi inesorabilmente. I segnali sono inequivocabili: malinconia, abulia, stanchezza cronica, insonnia, ansia, perdita di interesse verso quasi tutto quel che mi circonda; senso di inadeguatezza, di rassegnazione, di inutilità.

Un anno e mezzo fa ho chiuso una lunga frequentazione con una persona. Parlo non a caso di “frequentazione”: tra noi non è mai nata una storia vera e propria, nonostante l’abbia desiderata ardentemente. Definirei il nostro legame come un rapporto, abbastanza particolare, di dipendenza affettiva reciproca: lei però mi considerava “qualcosa di più d’un amico” laddove io provavo una forte attrazione fisica e mentale nei suoi confronti. Le nostre insicurezze (le mie erano principalmente di natura sessuale) hanno avuto il sopravvento, impedendo al rapporto di decollare. Alla fine lei ha conosciuto un altro, ed ora stanno assieme…

Il malessere aveva già fatto capolino negli ultimi mesi del nostro rapporto, alimentato dal senso di impotenza per una situazione ormai cristallizzata e priva di sbocchi: la rottura, per quanto dolorosa, era stata quasi una liberazione. Ma evidentemente nei mesi successivi il disagio ha continuato a covare sotto traccia, esplodendo improvvisamente ad inizio estate 2012. Tutt'ad un tratto divento svogliato, apatico; mi sento vuoto, fiacco, privo di energie. La mattina mi alzo e vado a lavorare di malavoglia; la sera esco di rado, evitando accuratamente le occasioni “mondane”; durante i week end non faccio altro che dormire, vegetare sul divano o davanti al pc. Persino l’unica settimana di ferie con gli amici, programmata con largo anticipo, si trasforma in un calvario.

Verso settembre-ottobre le cose migliorano; la situazione diventa tutto sommato gestibile, pur non mancando giornate caratterizzate da un profondo malessere e pur avendo iniziato, nel frattempo, a soffrire di insonnia.
Ora però, da un mese a questa parte, sono tornato al punto di partenza. Anzi, va peggio dell’anno scorso.


Qualsiasi attività sembra richiedere uno sforzo psico-fisico immane. Un paio d’anni fa ho comprato casa, ma il sol pensiero di dover organizzare un trasloco è insostenibile, nemmeno dovessi prepararmi per una spedizione sul K2. Il risultato è che, a tutt’oggi, vivo ancora dai miei.

Ho quasi perso interesse nei confronti dell’altro sesso. Per la verità c’è una persona che mi attrae, ma da qui a darmi da fare per conquistarla… E d’altronde la mia autostima è scesa ai minimi storici.

Sto concentrando le poche energie residue sul lavoro - ho la fortuna di avere un lavoro stabile, “garantito”, ed uno stipendio più che accettabile - ma questo stato di prostrazione non può non avere ripercussioni. Adducendo non meglio precisati “problemi di salute” ho potuto giustificare talune inadempienze (e qualche assenza di troppo), ma non potrò andare avanti così all’infinito.

Incredibilmente, i miei familiari non si sono ancora accorti di nulla. Mia madre ha sofferto di esaurimento nervoso e disturbi dell’umore, “uscendone” - diciamo così - solo grazie ad una massiccia terapia farmacologica.

In passato ho sofferto di dipendenza dal gioco d’azzardo ed abusato di alcoolici. Sono uscito da queste situazioni contando esclusivamente sulle mie forze, ma adesso è più difficile. Stavolta non credo di potercela fare da solo. Sto sprofondando e non so cosa fare, a chi rivolgermi, per avere un supporto adeguato…

Vi chiedo scusa se mi sono dilungato eccessivamente… Ma dico la verità, il solo fatto di averne potuto parlare mi ha fatto stare decisamente meglio…

Avresti voglia di provare a seguire una psicoterapia?

Visto che oltre alla depressione, parli di dipendenza affettiva, di abuso di alcolici e dipendenza da gioco, forse una psicoterapia ben fatta potrebbe darti un sostegno adeguato.

Ciao Merla,
sto in effetti riflettendo, da qualche giorno, sull'opportunità di iniziare un percorso di questo tipo; ma non so dove ed a chi rivolgermi, sto un po' brancolando nel buio.....

Ad ogni modo - voglio precisarlo - alcool e gioco fanno ormai parte del passato.... Il fatto di esserne uscito, a suo tempo, senza aiuti esterni, semplicemente facendo leva sulla mia forza di volontà, mi aveva illuso di poter risolvere anche questa volta tutto da solo.
Ed invece la depressione è proprio una brutta bestia.....

Ma alla fine il problema di dipendenza può essere solo un sintomo o un modo di cercare di risolvere qualcosa che non va. Avendoli risolti da soli, evidentemente hai molte risorse o cmq riesci a porti dei limiti, il che non è poco.
Però è facile che certe forme di disagio siano un po' tutte collegate. Come anche il fatto che si inneschi una depressione dopo essere usciti da una qualche forma di dipendenza (è infatti la depressione che in molte persone fa scattare nuovamente la dipendenza).

Se vuoi andare con il servizio pubblico, potresti rivolgerti al centro di salute mentale della tua zona. Considera che nel pubblico può essere più difficile essere seguiti in termini di psicoterapia per tempi lunghi (e la psicoterapia spesso ha tempi lunghi per essere efficace). 
Se vedi un nessuno tra i problemi di dipendenza e la depressione potresti anche rivolgerti al sert (qui a Torino, ai sert in termini di risorse sono messi ancora peggio dei cim, quindi lascerei stare...a roma non so).
Se puoi permetterti una terapia privatamente, puoi chiedere al tuo medico di famiglia, poi c'è il passa parola oppure Internet, anche per vedere che tipi di terapia sono disponibile e cosa può piacerti piuttosto che no.
Nelle vicinanze di Roma io conosco una persona (che passava di qui una volta) che è counselor ed ha seguito per diversi anni una psicoterapia dell'indirizzo della Gestalt. Se ti interessa come approccio, posso chiedere.

Ciao!
Anch'io penso che ti farebbe bene un percorso con uno psicoterapeuta...anni fa mi ha aiutato molto e dopo sono stata molto meglio.
Ora la depressione è tornata e sono tornata dalla psicologa perché non è giusto stare così male, lo dico anche a te, non ce lo meritiamo questo tremendo male interiore!!!
Bisogna lottare con tutte le proprie forze per combatterlo!!
So anche cosa vuol dire autostima sotto zero...ma penso si possa rimediare anche a quella, a volte basta davvero poco per sentirsi un po' meno uno schifo...
Sei stato bravo a vincere la tua dipendenza affettiva, io ci sto combattendo adesso...è dura perché mettere la propria vita nelle mani di un'altra persona è terribilmente rischioso, bisognerebbe essere Forti da soli e senza l'appoggio di nessuno, un'utopia.
A quanto ho capito sei anche uscito dalla dipendenza alcolica e il gioco, se sei riuscito in questo da solo vuol dire che la forza ce l'hai, che ce la puoi fare, che la volontà di reagire e combattere non ti manca!!!
Fai qualcosa per te, vai da uno psicologo e inizia questo percorso per te, per il tuo  bene, già solo il fatto di andarci ti farà sentire un pochino più forte ed orgoglioso di te!

Vi ringrazio per i suggerimenti, gli spunti di riflessione e le parole di conforto.....

Stamattina mi sono un po' "sbottonato" con una collega...  E' arrivata da poco tempo, ma abbiamo immediatamente stabilito un ottimo rapporto. Suo marito è medico: nei prossimi giorni ci parlerò, credo mi possa indirizzare da una persona di fiducia... Ho tra l'altro scoperto che stanno seguendo un percorso di terapia familiare, la figlia adolescente ha grossi problemi relazionali....

Ho ancora qualche resistenza di fronte alla prospettiva di intraprendere un percorso terapeutico ma magari, parlandone con chi di dovere, cadranno anche le ultime barriere...

VogliadiSole hai parlato di voglia di combattere, forza di reazione.... Ecco, ho lottato per parecchio tempo contro tutti questi nemici (per quanto riguarda il gioco è stato sufficiente allontanare alcune persone dalla mia vita; con l'alcool e tutto il resto c'è voluto uno sforzo decisamente maggiore....), adesso invece mi sento totalmente privo di forze.... Mi sento come una macchina che per più d'un anno si è trovata a viaggiare nel bel mezzo del deserto, con la lancetta del serbatoio inchiodata sul rosso fisso. E che ora, dopo aver lungamente camminato a passo d'uomo senza trovare un distributore, è rimasta senza benzina.......