Caos dentro di me, forse é l'inizio di una depressione.

Buonasera a tutti,
mi presento, mi chiamo CaosCalmo in onore dell'omonimo libro di Sandro Veronesi (che adoro), ma anche perché è un nome che riflette molto la mia personalità. Sono un ragazzo di 20 anni, molto tranquillo e riflessivo dal di fuori, molti direbbero addirittura allegro e sereno, ma che dentro di sé ha un caos di emozioni negative e ricordi difficili da cancellare.
Questa sera mi sento particolarmente triste e solo, perciò ho deciso di scrivere su questo forum per raccontarvi (cercherò di essere breve) i problemi della mia vita, nella speranza di non so che cosa. Probabilmente solo per sfogarmi.
Il problema principale della mia vita, cioé la cosa che mi fa soffrire di più, é la mia situazione sentimentale, perché da questo punto di vista sono stato ESTREMAMENTE sfortunato.
A 20 anni sono vergine e non ho mai avuto una vera e propria ragazza, pur non avendo nessun particolare problema estetico né caratteriale. Semplicemente, a causa soprattutto di un'estrema apprensività dei miei genitori che mi hanno sempre messo in guardia verso tutto fin dalla più tenera età, ho sviluppato una certa paura a socializzare e non mi sono mai buttato verso l'altro sesso né ho mai fatto esperienze significative, nonostante avessi avuto varie occasioni e varie ragazze alle quali potevo interessare.
La scorsa estate sono stato innamorato, ma davvero innamorato di una ragazza, la sognavo tutte le notti e la pensavo dalla mattina alla sera. Mi dichiarai, lei mi lasciò in sospeso ma io riuscii ad andare in vacanza con lei e un paio di altri amici, tra i quali il mio migliore amico. Ero ottimista in quei giorni, pensavo di poterla conquistare ed essere felice con lei.
Poi successe la tragedia: il mio migliore amico, con il quale ero cresciuto e avevo condiviso tante esperienze, morì annegato in mare. Io sarei dovuto andare in acqua con lui, ma invece preferei restare con la ragazza, lasciandolo da solo. E la cosa più terribile é stato sentire questa ragazza dire ad una sua amica che la colpa era mia, che se fossi andato con lui anziché fare lo scemo con lei forse avrei potuto fare qualcosa, dato che nuoto piuttosto bene. Per me é stato un colpo terribile, in una volta ho perduto il mio migliore amico e il mio amore, che mi ha spezzato il cuore. Lei poi ha negato di aver detto quella cosa, ma io l'ho sentita. E con lei ho chiuso per sempre.
Ora sono a Milano per motivi di studio, ho conosciuto varie ragazze e ci sono uscito, ma non riesco a sbloccarmi con nessuna. Ho troppa paura di innamorarmi, e ho solo 20 anni. C'é una ragazza alla quale piaccio, anche a me piaceva, ci sono uscito ma sono rimasto così freddo che lei si é convinta di non piacermi, ora esce con un altro. Piaccio anche ad un'altra, ma questa é fidanzata con un ragazzo troppo bravo e simpatico, e non ho intenzione di portargliela via. Infine c'é un'altra ragazza che abita con me , molto bella e in alcune occasioni ha mostrato anche lei interesse nei miei confronti, ma ho giurato ad un mio carissimo amico che é innamorato da tempo di lei che non l'avrei toccata, e per questo non lo faccio, anche se potrà sembrarvi assurdo. Stasera lei é uscita a scopare con chissà chi, io sono solo e ho appena litigato con mio padre su skype.
Il secondo problema della mia vita é proprio la mancanza di fiducia dei miei genitori nei miei confronti. Premetto di essere davvero un bravo ragazzo, mai dato problemi, mai fatto cavolate nemmeno ora che vivo da solo a Milano, sempre ottimi voti a scuola, anche ora che frequento un'università molto impegnativa prendo tutti 30 agli esami, senza mai vantarmene, sempre disposto ad aiutare gli altri. Tuttavia loro continuano ad essere appresivi: ad esempio, i miei compagni di corso (tutti bravi ragazzi, mi sono scelto bene la compagnia di amici con cui stare) hanno organizzato una vacanza alla fine degli esami, vorrei andare ma i miei non mi mandano assolutamente. Io mi sento frustrato, cerco continuamente di mantenere la rettitudine morale che mi hanno insegnato, di essere sempre una persona buona e disponibile, di dare tanto agli altri, ma sento di non ricevere niente. Vorrei tanto dare amore ad una ragazza, perché sento di essere pieno di amore e di buoni sentimenti, ma non riesco a trovarla; sto entrando in un circolo vizioso di frustrazione e malinconia. Vorrei avere un migliore rapporto con i miei, ma non so come fare. Cerco di convincermi di essere una persona intelligente e meritevole, ma i fatti sembrano smentirmi continuamente, sembra che della vita io non abbia capito nulla, sembra che io non mi meriti nulla.
Sfogo terminato, perdonatemi se vi ho annoiato.

Ciao CaosCalmo, non preoccuparti di annoiare...c'è gente che lo fa davvero senza scusarsene...innanzitutto rilassati un'attimo, i "problemi" qui secondo me sono due: uno è che ti colpevolizzi per la morte del tuo amico, e che quindi condiziona i tuoi rapporti sociali...l'altro è la mancanza di spazio da parte dei tuoi genitori...ora se il primo problema è un trauma, dovresti parlarne con uno psicologo, se invece non lo è, ti posso dire che non si può pensare di prendersi le responsabilità delle azioni altrui...certo dispiace per il tuo amico, ma NON è di sicuro colpa tua...ti pare? non si possono controllare determinate cose...per quanto riguarda i tuoi genitori...da quello che scrivi sei un ragazzo che si è sempre impegnato a fondo nelle cose, fai capire loro, che sarebbe un regalo enorme se ti permettessero di prenderti questa vacanza, che è giusto alla tua età che tu stia con i i tuoi coetanei, fai capire loro che importante per te la loro fiducia...e che ti senti frustrato da questa cosa...certo bisogna parlarne serenamente e con calma...con lo scontro non ottieni nulla...questa è la mia opinione...niente di più...