ciao a tutti

...

Riguardo alla tua idiosincrasia per i locali notturni e le discoteche, non sei certo una mosca bianca.
A me piace molto ballare, ma nelle discoteche non ci vado. La musica martellante e alta non mi piace e la gente ubriaca pure.
Al massimo meglio andare a ballare i latini...
Fai bene a non fare le cose solamente perchè le fanno gli altri. Se tu ami altri generi di intrattenimento non c'è nulla di male a cercare amici che ti possano supportare. Di gente che non ama la discoteca ce n'è tanta, basta solamente cercarla.

Riguardo l'esistenza, se neppure i più grandi filosofi son riusciti a dare una risposta univoca, non mi ci metto io sicuramente.
Però, dato che siamo vivi, io dico che almeno bisogna provare a vivere pienamente. Ed ognuno deve trovare il proprio modo di farlo con soddisfazione.
Non ci si riesce sempre. Anzi, son più le volte che si soffre. Però tante sorprese attendono chi non si siede per terra immobile.
Se devi passare il resto della tua vita a vegetare, allora è meglio lottare per avere qualche soddisfazione ogni tanto, no?
La depressione ti toglie la voglia di esistere e di fare. Ma è lei, non tu a far sembrare tutto inutile al tuo cervello. Non lasciarle prendere il sopravvento su di te. E' il tuo nemico, non il tuo alter-ego intelligente.
A volte essere depressi ci fa indagare ossessivamente sui misteri di una vita che non bastano millenni per sondare. E poi, se pure li svelassi, pensi davvero che avresti risolto tutti i tuoi problemi??
Ora ti posso rispondere io cosa pensi: è il clichè depressivo.
"Inutile combattere ed agitarsi, perchè la vita è una fregata... Meglio addormentarsi per non svegliarsi più in questo mondo di sofferenza... Gli altri sono ganzi e ce la fanno, mentre io sono un perdente... Nessuno mi capisce... Tutto questo affannarsi non ha senso... ecc. ecc."
Questi sono solamente alcuni dei pensieri tipici del depresso. Ma questi sono pensieri della malattia, non dell'individuo.
Staccati dal clichè e non farti fregare. Forza!

ciao, guarda capisco che tu possa sentirti diverso dagli altri perché non ti piacciono lle cose che gli altri fanno, acneh a me era capitato. Ma poi mi sono accorta che esistono persone come me che non devono per forza essere ucriachi per divertirsi e che trovano bello uscire a cena senza e chiacchierare, ridere e cherzare senza fare i matti. Mi hanno sempre detto che sembro una nonna a 24 anni....beh a me va bene così, ho trovato alla fine poche, ma alcune persone come me. Sul fatto che a volte la gente sia invidiosa è vero soprattutto se raggiungi certi risultati ma fregatene altamente e non badare a loro. Il problema grosso è la depressione, lo so che ti sembra assurdo adesso ma la vita non fa proprio tutta schifo. Un tempo la pensavo come te, guardavo i balconi con un certo interesse , poi ho conosciuto una persona che nonostante ora mi abbia fatto soffrire molto, mi ha fatto vedere che la vita non è poi così male e sto cercando di non perdere troppo di vista questo pensiero. Per me ha fatto una grossa differenza avere dei sogni e inseguirli. Non sarò una filosofa e sicuramente non ho la risposta alle domande sulla vita ma ti posso dire come la penso io. Per me nella vita è importante avere dei sogni(a ognuno i suoi) e cercare di raggiungerli per raggiungere la felicità. Ti assicuro che quando ti avvicini a degli obiettivi poi un po' di soddisfazione la provi e anche un po' di felicità. Io ne sto raggiungendo uno e ti assicuro che nonostante le cose su altri fronti non stiano andando come volevo, posso essere triste ma non più depressa. Provaci tanto guarda sognare male non fa e nemmeno lottare per raggiungere i propri obiettivi. Questo è i mio consiglio, se poi hai bisogno mi trovi o qui o su msn.

Lonely_darkness ha scritto:Ciao a tutti,
sono nuovo, spero che questa sia la sezione giusta per dilungarmi nella mia storia.
Ho 20 anni e da circa un paio di anni credo di soffrire di depressione.
In realtà la mia vita sembra normalissima, non c'è niente che non va:
non ho mai avuto problemi in famiglia ne a scuola, fino a qualche anno fa ero un po timido ma ormai da un po sono riuscito anche a vincere abbastanza la timidezza e non ho problemi a relazionarmi con gli altri, ho una ragazza, faccio sport e studio all'università con risultati discreti.

eccellente :-)

Lonely_darkness ha scritto:Tuttavia sono costantemente triste e insoddisfatto.

molto male...

Lonely_darkness ha scritto:Ho frequentato diversi gruppi di amici ma di recente ho smesso definitivamente di frequentare anche quei pochi che consideravo i miei migliori amici e anche gli ultimi che mi erano rimasti. Sì perchè purtroppo mi sono ritrovato sempre cattive amicizie con persone non compatibili con me o che finivano spesso per deludermi e mi sono reso conto che queste persone invece di farmi stare bene e di aiutarmi mi facevano stare male e nonostante questo restavo attaccato a loro per il solo motivo che li consideravo amici da ormai tanto tempo e non riuscivo ad abituarmi all'idea di abbandonarli. Mi sono deciso quando ho capito che questi non solo non mi sostenevano ma erano anche invidiosi della mia apparente vita perfetta che ho descritto prima e cercavano di danneggiarmi ad esempio cercando di farmi perdere la mia autostima sminuendo sempre le mie capacità, cercando di convincermi a lasciar perdere la scuola o lasciare la mia ragazza solo perche loro non ce l'avevano o a farmi litigare con i miei genitori.

OK, secondo me sei stato grande a capire che alcune di quelle persone ti nuocevano, e sei stato ancora più grande ad disfartene.

La delusione invece deriva da un tuo difetto, ti aspettavi delle cose che non ti dovevi aspettare, ti eri costruito un'ideale di quelle persone e poi ti sei offeso perché loro non si sono comportate secondo le tue regole... ma perché mai avrebbero dovuto?

Secondo me un modo migliore di gestire le relazioni è la comunanza di intenti, o quantomeno la reciproca convenienza: continua a uscire con quelle persone finché ti conviene, difenditi dai loro attacchi e dalle loro aggressioni, ma continua a frequentarli se tutto sommato ti conviene... non fare il purista...

Lonely_darkness ha scritto:Mi piacerebbe avere un gruppo di amici VERI con cui uscire e divertirmi, ma non ci riesco perche nonostante non ho il problema di fare nuove conoscenze non riesco a trovare nessuno adatto a me.

Gli amici VERI ce li avevi.

Tu vuoi un gruppo di amici IDEALI, che in quanto tali, in quanto frutto della tua immaginazione, non esistono e non avrai.

Ti chiami VERO ciò che è falso, che non esiste, e chiami FALSO ciò che invece è vero ed esiste.

E' un errore che facciamo tutti, quindi non te ne avere a male, però cerca di raddrizzare il tiro.

Ti conviene avere a che fare con queste persone, che sono vere e quindi imperfette, e quindi non aderenti al tuo ideale di amico (che ti sei inventato e noni esiste).

Lonely_darkness ha scritto:Uno dei motivi è che non so concepire che ragazzi e ragazze della mia età, ma anche piu grandi non riescano a divertirsi senza fumare, ubriacarsi o andare in discoteca.

io fumavo, mi ubriacavo, e andavo in discoteca. poi mi sono stufato di mortificare il mio corpo (cervello compreso) e ho iniziato a valorizzarlo. ora in discoteca ci sto cercando di tornare, anche se ad ascoltare/ballare musica più tranquilla e non quelle discoteche dove vai a sfondarti le orecchie. c'è un tempo per ogni cosa, abbi pazienza, tu sei avanti rispetto ai tuoi coetanei ma ti raggiungeranno, non disdegnarli, non tutti sono intelligenti come te, ma da solo della tua intelligenza non te ne farai niente, ti annoierà a morte anzi. sii tollerante, sii loro di esempio ma senza insultarli e senza forzarli, ti seguiranno con gli anni.

Lonely_darkness ha scritto:Io odio il fumo e l'alcol e detesto le discoteche, pur essendoci stato piu volte non riesco proprio a capire cosa ci sia di divertente a stare in mezzo a quella massa di gente che si muove ( si perche nonostante tutti dicono “ballare” io non ho mai visto nessuno che fa qualcosa piu di muoversi o ondeggiare) al ritmo di una musica noiosa ossessiva e ripetitiva sparata a volume altissimo che dopo cinque minuti mi fa girare la testa.

Sono stati alternativi di coscienza. Con l'usilio di sostenze psicoattive (come anche solamente quelle contenute nelle banali sigarette e negli alcolici), con quel tipo di musica, si provano appunto altri stati di coscienza. Così come quando si corre si può provare uno stato di totale presenza. Spegnere la voce pensante dentro di noi, il dialogo incessante con noi stessi, nello stordimento, nella concentrazione. Luci e musica, anche muovere una mano può diventare qualcosa di straordinario, vedere la calca che balla, o una signorina che si muove in controluce, possono essere esperienze mistiche :-)

Lonely_darkness ha scritto:Tanti dicono che ci vanno per rimorchiare. Come si fa a rimorchiare in un posto dove non riesci a parlare neanche con una persona che ti sta a un centimetro di distanza? Come faccio a fare conoscenza con una ragazza esprimendomi a gesti?
O forse lì non c'è bisogno di parlare e si va direttamente “al sodo”?

Va beh magari l'intenzione è quella ma la scelta è scarsa, comunque anche ballare senza dover fare niente dopo, con una donna o anche in mezzo ad alre persone a prescindere del loro sesso, può avere un suo valore celebrativo, rituale, o comunque può essere un'esperienza di spirito di gruppo, di appartenenza, o semplicemente un'esperienza piacevole.

Lonely_darkness ha scritto:In ogni caso trovo ripugnante tutto ciò che riguarda le discoteche e chi le frequenta e non perche sono un bigotto o un moralista, anzi mi ritengo l'esatto opposto.

Forse certe cose che per gli altri hanno un valore per te non lo hanno. Però invece di porti su un piano equo a quello degli altri, tu disconosci completamente le loro motivazioni e i loro desideri. Secondo me sarebbe più utile e giusto dissocciarti ma rispettarli.

Lonely_darkness ha scritto:Eppure mi fa sentire come un alieno il fatto che preferisco passare le serate in compagnia andando al cinema giocando a videogiochi o giochi da tavolo o anche facendo una partita a calcetto, basket, ecc..

Che palle io mi sto staccando dal mio gruppo di amici perché la pensano come te (cerchrò di staccarmi per il sabato sera e continuare a frequentarli un pomeriggio a settimana per giocare)... in tutte queste attività non si conosce una persona, io un film se proprio me lo devo vedere me lo guardo a casa, e per giocare si può giocare benissimo il sabato o la domenica pomeriggio.

Capisci anche i tuoi amici single, tu magari per il momento sei a posto, loro hanno bisogno di avere quantomeno la possibilità di conoscere gente nuova.

Lonely_darkness ha scritto:piuttosto che alcolizzarmi e perche no drogarmi per stare imbambolato in una sala a farmi intontire ancora di piu dal rumore martellante (mi costa davvero un grosso sforzo definirla musica), possibile che non ci sia nessuno a cui proporre queste idee senza che mi consideri uno sfigato?

E' abbastanza comprensibile che uno che sta male si alcolizzi per non pensarci, o tenti di evadere in altri stati di coscienza per vivere un'attimino separato dai suoi problemi. Peccato che questi aspettino, e soprattutto peccato per i postumi e le conseguenze debilitanti che rendono poi più difficile la vita di tutti i giorni (ovvero l'unica reale).

Se sei di una grande città del nord-ovest ti presento i miei di amici, così gli trovo pure un rimpiazzo per me :-D

Lonely_darkness ha scritto:Comunque questo è quello che avrei detto fino ad un po di tempo fa perchè attualmente ho perso totalmente la voglia di fare qualsiasi attività, dallo studio allo svago, mi sa fatica anche uscire di casa. Fosse per me passerei le giornate a dormire, mangiare e guardare la tv. Non ho più interessi e fatico molto a mettere su un discorso o semplicemente a parlare con le persone che mi circondano perchè non so piu di che parlare. Passo un sacco di tempo a pormi dubbi esistenziali, non vedo il motivo per cui dovrei vivere e tanto meno il motivo per cui dovrei fare qualcosa mi sembra tutto completamente inutile, penso continuamente alla morte o al perchè sono proprio io e non qualcun altro, fino ad avere un senso di smarrimento totale.
Mi sembra inutile vivere per poi invecchiare e morire, qualunque sforzo io faccia per ottenere qualcosa so gia che il tempo me lo porterà via. Questi e molti altri pensieri affollano la mia testa e inutile dire che non ho trovato nessuno con cui condividerli, ci ho provato a volte con persone che mi sembravano in grado ma il massimo che ho ottenuto erano risposte telegrafiche di fronte ad un mio discorso articolato che mi dimostravano che non avevano capito minimamente cosa provo e comunque è già un risultato il fatto che non mi abbiano creduto pazzo ( o sicuramente l'hanno creduto ma non me lo sono venuti a dire).
Nonostante tutto sono convinto di non essere l'unico al mondo ad avere questi pensieri per cui sto cercando qualcuno con cui parlarne, per scambiare opinioni pareri sensazioni, insomma vorrei fare amicizia con persone che provano le stesse cose che provo io in modo da sentirmi un po meno alieno.

Più o meno anch'io ho sofferto di questi mali. Ma da Marzo ho ripreso una hobby creativo, una vecchia passione. Un po' per caso. Poi ho ricominciato a fare un po' di ginnastica. Poi un amico fuori da quel gruppo di cui ti ho parlato mi ha coinvolto in una nuova attività molto appassionante e sociale. Ora l'altra sera ho reincontrato un altro vecchio amico con cui condivido la nuova attività e sto iniziando a pensare di riprendere la vecchia amicizia basandola sulla nuova attività comune. Tante cose, tutte assieme, è un'eplosione di creatività, di incontri e di nuove situazioni, tante che fatico fisicamente e intellettualmente a starci dietro. Ma dopo alcuni mesi di completo deserto esistenziale, solitudine e noia mortale, non mi lamento, anche se ogni tanti ricado nella vecchia trappola di illudermi e deludermi, o di volere tutto e subito, o di perdere la speranza di ottenere ciò che voglio, ma vabbeh si tira avanti, è valsa la pena continuare a tentare e sperare.

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Ciao, secondo me quello che ti sembra un problema è solo una grande dose di sensibilità. CHi si sballa in discoteca forse scappa solo dai suoi problemi, magari non per tutti è così,ma per tanti sì. Ho trovato delle riflessioni intelligenti su questi argomenti in questo blog http://spennatevive.blogspot.com/2008/05/second-life.html, magari se ti va guardalo. Ciao!

ciao arcobaleno,
intervengo soltanto perché ho dato un'occhiata al link.
Senza entrare nel merito dell'impostazione ideologica, a me pare decisamente fuorviante.
Nel corso dello testo il blogger accomuna TAZ, anarchia, sufismo, no global alle dipendenze, passando per i rave, con un salto concettuale che manco una quaglia avrebbe potuto far di meglio.
parla di yoga, zen, new age come pratiche esoteriche o paraesoteriche ( ) "veicolate da sette e sedicenti guru".
e il problema della dipendenza lo liquida con una faciloneria spaventosa.

e questo fin qua a mio parere è cattiva informazione, volutamente cattiva e tesa a confondere e non a informare. Più che intelligenti, io le definirei riflessioni mediocremente astute allo scopo di indottrinare le persone.

l'intervento immediatamente precedente dello stesso blog, in cui l'autore parla del carcere e della "sanitarizzazione del carcere", invece è platealmente ignobile, oltre che compiacentesi di un'ignoranza diffusissima sulle condizioni delle carceri italiane.
La situazione delle carceri italiane è stata segnalata da Amnesty, dalla Comunità di S. Egidio e da tanti altri, in quanto mancano nella max parte dei penitenziari le condizioni strutturali necessarie al rispetto dei diritti umani.
Per chi avesse voglia di leggere: http://www.sdfmagazine-amnestylombardia.org/wordpress/diritti-civili-e-politici/le-carceri-italiane-ovvero-il-diritto-umano-negato.html
Per chi non ha voglia, spero basti riportare questo passo che descrive una condizione non infrequente nei nostri penitenziari del terzo millenio:
"- impossibilità di stare in piedi tutti contemporaneamente nello spazio non occupato dalle brande; questo vuol dire leggere, scrivere, mangiare stando a letto, e in cella si trascorrono 20 ore al giorno;" aggiungo "magari per anni".
Preso atto della situazione reale, poi ogni opinione in merito al recupero, alla certezza della pena, ecc. ecc. è lecita, ma per fare gli opinionisti è necessario basarsi su dati di realtà e non su sciocchezze. Altrimenti sarebbe saggezza tacere.

Dopo essermi accesa come un cerino relativamente alle carceri, torno a bomba: per quel poco che ne so in quel blog c'è della pessima informazione, il blogger tira in ballo tutta una serie di concetti complessi e non alla portata di tutti e di informazioni parziali (se non apertamente scorrette) per poi tirare fuori da cilindro la sua bella soluzione pret a porter. Che è facile, comoda e rassicurante.

Chi si sballa in discoteca forse invece per la max parte vuole soltanto divertirsi e ballare tutta la notte, chi va ai rave e si prende le paste forse è una persona che normalmente si fa un c.. così per raggiungere i suoi obiettivi (e magari anche ci riesce) e 2 volte all'anno vuol soltanto ballare per 12 ore di fila, e non necessariamente svilupperà problemi di dipendenza. (anche perché diciamoci la verità, la droga e l'alcol fanno male, bruciano i neuroni, slantentizzano patologie psichiche che mai si sarebbero manifestate.., ma sono divertenti, ed è quello il motivo per cui si prendono, soprattutto le droghe da discoteca o da rave).
Forse non scappa da nessun problema e forse è più consapevole e più profondo di chi non ci va, ma si diverte così, come un altro si diverte giocando una partita di calcetto o ha piacere di trascorrere un'intera serata a parlare della guerra d'Algeria, o di Sartre e di Camus.

Insomma... invece di accettare risposte facili sui comportamenti di chi è diverso da noi, non sarebbe più semplice partire da come siamo (senza quindi tentare di psicanalizzare il mondo)? È proprio necessario attribuire agli altri dei problemi? O non è - a sua volta - una fuga dalla realtà, perché appiccare agli altri tutta una serie di errori, superficialità, fragilità, è un modo come un altro per affermare che noi non siamo così, non sbagliamo, non siamo superficiali e/o fragili?
Se fosse così sarebbe una risposta al bisogno di affermarsi (che in sé è sanissimo) decisamente disfunzionale, e forse sarebbe il caso di farsi delle altre domande.

In realtà quella delle risposte facili è la droga più diffusa del mondo moderno, che annebbia la mente e atrofizza la capacità di relazionarci con gli altri, capacità che è tanto più sviluppata, quanto più gli altri sono diversi da noi. E non ha neanche bisogno della dipendenza fisica, perché è talmente affascinante l'avere sempre la risposta in tasca, che quasi in automatico, non si riesce più a farne a meno.

Scusate la verve forse eccessiva, ma le baggianate sulle carceri mi hanno seriamente disturbato e rovinato la serata.

merla

Lonely_darkness ha scritto:Riguardo alla risposta di mmm, ho trovato interessante la tua analisi dettagliata tuttavia non capisco cosa intendi quando dici che dovrei avere a che fare con queste persone per convenienza: da una parte mi sembra un po troppo cinico avere a che fare con qualcuno solo perché mi serve a qualcosa, ma in ogni caso non vedo che convenienza potrei avere a frequentare persone che vogliono farmi del male, ci ho messo parecchio a staccarmeli ma di questo non ho nessun rimpianto perché come si dice meglio soli che male accompagnati. Quando parlo di veri amici insomma non pretendo che sia un'amicizia come quella nei film in cui gli amici sono pronti a dare la vita per te in qualsiasi momento, ma intendevo amici nel senso vero del termine, non mi sembra pretendere troppo volere una persona che tutto sommato mi voglia bene piuttosto che una che cerca di danneggiarmi.

bhe è difficile da spiegare... premesso che non ho la verità in tasca come qualcuno mi ha fatto notare che sembro lasciar intendere... piuttosto che stare a casa da solo forse ti conviene aggregarti a una compagnia, poi se loro "cercano di dannerggiarti" (che comunque magari è una cosa che fanno senza esserne pienamente coscienti) ma se tu comunque riesci a "usarli" a tuo favore (ad esempio, per farti due risate e passare una lieta serata con quei filibustieri) comunque la cosa torna a tua vantaggio.

cioè puoi riservare la purezza dei propositi al tuo rapporto di coppia, e provare a relazionarti con qualche gruppo di persone in una dinamica di reciproco interesse: ognuno pensa e salvaguarda il proprio interesse (il tuo: divertirti) senza tante ipocrisie.

poi quando trovi di meglio semplicemente ti sganci e tanti saluti: finito il tuo interesse finisce la tua partecipazione.

può sembrare cinico, forse lo è, bho, è un problema?

Lonely_darkness ha scritto:Mi piacerebbe approfondire il tuo punto di vista su questo e inoltre sarei molto curioso di conoscere le attività delle quali parlavi che ti hanno coinvolto ultimamente, perciò contattami anche tu al piu presto

l'attività creativa è la programmazione (piccole utilità niente di che) , mentre la svolta, la rinascita, la cosa che mi entusiama ora è il ballo (latino) :-)

iniziato un po' per caso, un po' per conoscere persone e donne in particolare, ti giuro ora mi interessa più il ballo in se che qualunque altro secondo fine mi potesse venire in mente prima (conoscere persone ecc...) per me è proprio un mondo nuovo.

Ciao Lonely_darkness, il post è un po' vecchio, ma (attirata dall'accattivante nick ) ci ho dato un'occhiata ...
Io sono più meno nella tua situazione, con la differenza che non ho mai avuto un ragazzo ed un gruppo di amici con cui uscire.
Avendo finito di frequentare l'università (devo " solo " finire la tesi di specializzazione), ho smesso di vedere anche le poche persone con cui ero riuscita a legare, e sono sempre a casa tra pc, televisione e letto. Anch'io odio a morte le discoteche, e concordo pienamente con quanto hai detto in proposito. Ultimamente pensavo di aver finalmente trovato una persona che ci tenesse a me, ma era - come al solito - una fregatura ... e sono caduta a pezzi.
E' passato del tempo, quindi mi auguro tu stia meglio ... in ogni caso ti esprimo la mia solidarietà
Un abbraccio

Lonely, siamo veramente simili! io forse ho un anno in più di te, ho 22 anni, e anche io faccio sport..
Mi ritrovo moltissimo nel tuo racconto, invidia da parte degli amici di una vita apparentemente perfetta, amici che non volevo abbandonare,
ma che mi facevano star male e ho dovuto soffrire molto prima di non considerarli più tali.
Anche io avevo una ragazza: siamo stati molto insieme, ma con l'andare del tempo e la mia solitudine, alcuni dispiaceri, hanno portato
a dividerci, io non riuscivo più a star bene: ci siamo lasciati un 10 mesi fa.
Mi piacerebbe molto discutere con te... anche io non ho trovato mai amici veri, e quando pensavolo fossero, sono stato solo usato,
mi fidavo, ci credevo veramente. E in origine pensavo che l'invidia non potesse esserci, e invece mi sono dovuto ricredere. Quanta invidia.
E oggi sono solo.

Hai ragione sugli amici: ci sono persone con cui stai e dopo ti senti bene, altre che dopo ti fanno star male. Ci sono persone che possono darti tanto, e altre che ti prendono tanto (in senso negativo). Le persone con cui stai e poi ti fanno star male non possono essere amici; ci ho messo tanto anche io per arrivare a certe conclusion, per tagliare certe emozioni.