Fuga dalla depressione

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Messaggio  Morella Ven Apr 08, 2011 12:05 am

Mi sono appena iscritta, ho un estremo bisogno di parlare con qualcuno. Ho 33 anni, sono disoccupata da 2, ormai mi sono totalmente identificato nello stato, ma questo è il male minore dopo le tragedia che continuano a costellare la mia esistenza. In famiglia ho convissuto con la depressione in pratica sin da quando cominci a capire quindi a crescere. Questo male ha portato via il cervello di mia madre e di mia sorella, anche se nonostante tutto mia madre ha lottato per tirarsene fuori e mia sorella lo sta ancora facendo, ma con risultati poco entusiasmanti. Fin dall'adolescenza ho vissuto estraniandomi da questo mondo di tristezza che non comprendevo, ma che in ogni caso mi avviluppava, pur trovandomi indifferente. Dopo l'adolescenza, forse il periodo più bello della mia vita, all'università mi sono totalmente concentrata nello studio, trovando ciò che realmente era la mia passione. Ho conseguito una laurea in Ingegneria, successivamente ho frequentato un dottorato di ricerca e qualsiasi ostacolo incontravo pur sembrandomi insormontabile andava sempre tutto liscio confidavo ciecamente nelle mie capacità e non restavo mai delusa. Lo studio mi estraniava da tutti i problemi che ormai ritenevo cronici, facenti parte della vita, anche se era solo della mia vita. Solo una cosa mi mancava qualcuno con cui condividere la mia esistenza, e questa mancanza cominciò a stuzzicarmi frequentemente, ma non avevo molto tempo da dedicare alle pubbliche relazioni, inoltre lo studio e tutto il resto non mi avevano reso molto propensa verso quel genere di attività di socializzazione che i giovani tanto amano. In ogni caso quando priorità divenne la ricerca di un compagno, cambiando un pò il mio atteggiamento verso il mondo, ci metto un pò di impegno, se si vuole qualcosa bisogna impegnarsi per ottenerla, e incontro il mio attuale ragazzo che, nonostante tutto, considero la mia anima gemella. Abbiamo vissuto l'inizio della nostra storia al massimo, è stato il periodo più felice della mia vita, nonostante lui portasse un peso nell'anima più grosso o forse equivalente al mio, suo padre vittima della depressione aveva tentato il suicidio diverse volte. Noi due ci siamo subito sentiti accomunati da quel qualcosa che ti rende volente o nolente diverso da chi purtroppo questo male non lo ha neanche sfiorato. Ma della serie piove sempre sul bagnato, io dopo il dottorato, esperienza negativa che ha colpito duramente la mia psiche, non riesco a trovare lavoro nonostante numerosi sforzi, e quest'inattività mi sta spingendo verso l'infame patologia, inoltre qualche anno fa la madre del mio ragazzo si è ammalata di cancro, e l'epilogo è stato la sua morte a Febbraio preceduta due mesi prima dal marito ovvero il padre del mio ragazzo. Io in questi ultimi due anni, ho sviluppato una personalità totalmente negativa, inoltre soffro di molti disturbi, non riesco a dormire, e ho sviluppato atteggiamenti violenti nei confronti di chi mi vuole bene, autolesionistici nei miei confronti, ho tentato più volte di smettere di fumare, ma più fallisco più mi sento una cacchina, ho cercato lavoro inizialmente con entusiasmo adesso non ne ho più voglia, dopo i lutti tutto mi sembra ancora più inutile di come lo vedevo prima. Perdo totalmente le mie giornate nella nullafacenza e neanche ho voglia di fare qualcosa, non sono spinta da nessuna motivazione, a volte cerco di rispolverare quella grinta che avevo all'università, ma ormai è completamente sbiadita. il rapporto con il mio ragazzo è un litigio continuo, non avendo un'identità professionale, mi sento inutile e nel rapporto di coppia non riesco ad accettare di andare a traino della sua vita, quindi ogni giorno sento dentro di me questo moto di ribellione per cui lo amo, ma vorrei fare a meno di lui e sento nello stesso tempo che ho bisogno di lui perchè lo amo. Lui, ovviamente, non ha più alcuna comprensione verso di me e mi spinge solo verso gli psicofarmaci, ma sinceramente a questo punto opterei per una sana tossicodipendenza Razz. Per quanto riguarda lo psicologo....mi direbbe "Lei certamente non è nata con la camicia...è un caso fuori dal manuale". In sintesi anche stasera non ho sonno, mi sento sola dentro e vorrei fare un biglietto per l'Australia e scomparire....per cercare un minimo di serenità anche breve altrove. Non frequento sovente i forum spero di non aver commesso errori o essere off topic...nn so.

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Messaggio  chiedoconsiglio Ven Apr 08, 2011 12:34 am

ho appena letto il tuo lungo messaggio e alla fine...... ho letto che vorresti sparire, magari in Australia. Non hai mai provato a mettere a frutto la tua laurea all'estero . L'Italia è un paese bloccato , iniziare a lavorare sembra un impresa impossibile e forse lo status di disoccupata ti rende ancora più depressa. Forse è più facile in un altro paese in Europa, pensaci. Un distacco dal fidanzato, dalla tua vita attuale potrebbe farti bene.- Smile

chiedoconsiglio

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Messaggio  Morella Ven Apr 08, 2011 12:57 am

Mi stai leggendo nel pensiero mi servirebbe solo una vagonata di coraggio che in questo momento è desaparecido.

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Messaggio  mmm Ven Apr 08, 2011 1:06 am

Per quanto riguarda il lavoro, non so bene in cosa sei specializzata, comunque tieni duro, continua a cercare, vedrai che il mercato del lavoro migliorerà, anche qui in Italia.

mmm

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Messaggio  Morella Ven Apr 08, 2011 1:09 am

il lavoro potrebbe salvarmi, magari un bel lavoro in miniera per non pensare, ma è l'ultima cosa che mi sto impegnando per ottenere, beh ultimamente non mi impegno quasi per niente.

Morella

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Messaggio  mmm Ven Apr 08, 2011 1:21 am

non è strano, è abbastanza diffuso il "fenomeno" degli scoraggiati.

miniere a parte, anche se non trovi subito nella tua specializzazione, puoi ripiegare su un lavoro più generico, e poi cambiare appena trovi di meglio.

oltre agli annunci, la laurea ti può avvantaggiare nelle graduatorie per concorsi pubblici.

mmm

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Messaggio  Morella Ven Apr 08, 2011 1:31 am

mmm ha scritto:non è strano, è abbastanza diffuso il "fenomeno" degli scoraggiati.

miniere a parte, anche se non trovi subito nella tua specializzazione, puoi ripiegare su un lavoro più generico, e poi cambiare appena trovi di meglio.

oltre agli annunci, la laurea ti può avvantaggiare nelle graduatorie per concorsi pubblici.


Grazie sei una ventata di ottimismo, ma ci vuole proprio la miniera così il fisico si stanca e la mente non pensa. in realtà il lavoro mi servirebbe per tornare un pò nel mondo mi sono isolata troppo non a caso son in un forum intolato Depressione"....soffro di insonnia....combatto contro le sigarette che non vorrei fumare mentre scrivo....l'ultima spiaggia il prozac! Non so se è accettato l'umorismo ma non si può essere sempre patetici....meglio riderci su.

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Messaggio  mmm Ven Apr 08, 2011 1:45 am

tranquilla non ti formalizzare... tanto gli admin sono a nanna :-p

ora vado a dormire anch'io perché domani mattina voglio fare un po' di ginnastica (da qualche giorno ho deciso di diventare come l'omino nel mio avatar... il mitico Duke :-D )

comunque un qualsiasi lavoro effettivamente ti permetterebbe di focalizzare la tua attenzione su altre vicende... e poi magari ti verrebbe pure voglia di cercarti un hobby per distogliere l'attenzione dal lavoro :-)

su poliziamunicipale punto it c'è una sezione con i concorsi, poi puoi tenere d'occhio anche la sezione concorsi della gazzetta ufficiale della repubblica italiana (versione web gratuita), eventualmente il bollettino della tua regione sul web (se esiste) e il sito web della tua città... per i privati invece infojobs... monster... già solo ricominciando a cercare eviteresti di convogliare tutte le tue attenzioni verso i tuoi problemi... cercare lavoro può diventare un lavoraccio e pure non retribuito...

in bocca al lupo ciao!

mmm

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Messaggio  merla Ven Apr 08, 2011 6:17 pm

Morella ha scritto:Lui, ovviamente, non ha più alcuna comprensione verso di me e mi spinge solo verso gli psicofarmaci, ma sinceramente a questo punto opterei per una sana tossicodipendenza Razz. Per quanto riguarda lo psicologo....mi direbbe "Lei certamente non è nata con la camicia...è un caso fuori dal manuale". In sintesi anche stasera non ho sonno, mi sento sola dentro e vorrei fare un biglietto per l'Australia e scomparire....per cercare un minimo di serenità anche breve altrove. Non frequento sovente i forum spero di non aver commesso errori o essere off topic...nn so.

Ciao Morella,

innanzitutto non hai commesso errori e non sei off topic, né altro, tranquilla. :-)

diciamo che ho sintetizzato la frase che a mio parere ha qualche nota stonata.

chiaramente io non conosco la situazione, ma mi viene da immaginare che la situazione psichica dl tuo ragazzo, in questo momento sia molto pesante. perdere entrambi i genitori in due mesi, tanto più con quelle modalità, è una cosa difficilissima da accettare a qualunque età.
e soprattutto richiede del tempo. non è detto a priori che i problemi derivino tutti dal tuo comportamento, e la sua insofferenza forse non è dettata tanto da come stai tu, quanto da come sta lui. che certo non sta bene.
e anzi, anche se forse non ne sei consapevole, molto probabilmente il suo dolore si ripercuote su di te.
almeno quando il mio ragazzo è rimasto orfano, il periodo successivo è stato un delirio per entrambi.

poi gli psicofarmaci...innanzitutto li dovrebbe prescrivere un medico dopo una diagnosi, ecc. ecc. e sicuramente lo sai. se hai visto tua mamma e tua sorella saprai anche benissimo che in effetti ci sono psicofarmaci che per modalità d'azione e tempistiche possono tranquillamente essere paragonati a delle tossicopendenze, e ce ne sono altri che agiscono in modo più strutturato. E sono i secondi che possono almeno in parte portare alla risoluzione del problema.
Capisco che avendo visto tua mamma e tua sorella che non sono riuscite a guarire, tu non sia ottimista in questo senso. Però boh, ammesso e non concesso che tu abbia una certa predisposizione, o che tu abbia assunto un certo atteggiamento verso la vita per fattori ambientali, se tu soffrissi di depressione le percentuali di guarigione sono molto alte con terapie adeguate.
O quantomeno sempre parlando di depressione ci sono possibilità di conviverci e limitare al minimo le conseguenze della malattia. Quindi non provare è un peccato.

Per quanto riguarda lo psicologo...boh a me non sembri così fuori dalla casistica. Cioè per carità, non che tu sia stata fortunata, ma le storie di depressione familiari sono più spesso la norma che l'eccezione, per cui il fatto di avere sorella e mamma ammalata, succede a molti. Il fatto di - in un certo senso - isolarsi un po' e concentrarsi su una meta quando si vive e si cresce in un ambiente non sereno, di per sè, è un'altra reazione normalissima. E anche il fatto di aver trovato un compagno con una storia familiare affine, è più che comprensibile.
La sfortuna è sicuramente il duplice lutto così ravvicinato, ma francamente è una mattonella in testa del tuo compagno, ovviamente ne soffri anche tu, ma quello che ha subito la disgrazia è lui. Ed è anche più che comprensibile che dopo una botta del genere, tutta sta lucidità per starti vicino non ce l'abbia e la risposta sia semplicemente "vai da un medico". Anzi..è ancora una risposta lucidissima da parte sua in questo momento.

Non so guarda, io ho una storia non così diversa dalla tua, mi sono poi ammalata, mi son curata e mi sto curando, dopo anni i risultati tutto considerato si vedono e il fatto che mi sia curata mi ha permesso di avere tante soddisfazioni già in questi anni.
Se ti stai ammalando, cmq, non pensare che illavoro o altro siano LA soluzione. Ovviamente lavorare ti terrebbe occupata ed è anche vero che in questo periodo di forte disoccupazione aumentano i casi di disagio psichico. Ma la disoccupazione è una concausa, che si innesta su personalit già predisposte ad ammalarsi, per cui il lavoro non sarebbe la soluzione del problema depressione.

Non so, sei una persona intelligente, le cose per cui ti sei data da fare le hai ottenute, quindi evidentemente sei una persona in gamba.
Perché scartare a priori la possibilità di valutare se ti stai ammalando e come affrontare al questione?
Anche perché se c'è un problema di mezzo, risolvendo il problema si potrebbero appianare anche gli altri problemi: dal lavoro al rapporto con il tuo ragazzo. Dunque perché non provaer?
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Messaggio  reneli Gio Apr 14, 2011 9:56 pm

Morella ha scritto:Mi sono appena iscritta, ho un estremo bisogno di parlare con qualcuno. Ho 33 anni, sono disoccupata da 2, ormai mi sono totalmente identificato nello stato, ma questo è il male minore dopo le tragedia che continuano a costellare la mia esistenza. In famiglia ho convissuto con la depressione in pratica sin da quando cominci a capire quindi a crescere. Questo male ha portato via il cervello di mia madre e di mia sorella, anche se nonostante tutto mia madre ha lottato per tirarsene fuori e mia sorella lo sta ancora facendo, ma con risultati poco entusiasmanti. Fin dall'adolescenza ho vissuto estraniandomi da questo mondo di tristezza che non comprendevo, ma che in ogni caso mi avviluppava, pur trovandomi indifferente. Dopo l'adolescenza, forse il periodo più bello della mia vita, all'università mi sono totalmente concentrata nello studio, trovando ciò che realmente era la mia passione. Ho conseguito una laurea in Ingegneria, successivamente ho frequentato un dottorato di ricerca e qualsiasi ostacolo incontravo pur sembrandomi insormontabile andava sempre tutto liscio confidavo ciecamente nelle mie capacità e non restavo mai delusa. Lo studio mi estraniava da tutti i problemi che ormai ritenevo cronici, facenti parte della vita, anche se era solo della mia vita. Solo una cosa mi mancava qualcuno con cui condividere la mia esistenza, e questa mancanza cominciò a stuzzicarmi frequentemente, ma non avevo molto tempo da dedicare alle pubbliche relazioni, inoltre lo studio e tutto il resto non mi avevano reso molto propensa verso quel genere di attività di socializzazione che i giovani tanto amano. In ogni caso quando priorità divenne la ricerca di un compagno, cambiando un pò il mio atteggiamento verso il mondo, ci metto un pò di impegno, se si vuole qualcosa bisogna impegnarsi per ottenerla, e incontro il mio attuale ragazzo che, nonostante tutto, considero la mia anima gemella. Abbiamo vissuto l'inizio della nostra storia al massimo, è stato il periodo più felice della mia vita, nonostante lui portasse un peso nell'anima più grosso o forse equivalente al mio, suo padre vittima della depressione aveva tentato il suicidio diverse volte. Noi due ci siamo subito sentiti accomunati da quel qualcosa che ti rende volente o nolente diverso da chi purtroppo questo male non lo ha neanche sfiorato. Ma della serie piove sempre sul bagnato, io dopo il dottorato, esperienza negativa che ha colpito duramente la mia psiche, non riesco a trovare lavoro nonostante numerosi sforzi, e quest'inattività mi sta spingendo verso l'infame patologia, inoltre qualche anno fa la madre del mio ragazzo si è ammalata di cancro, e l'epilogo è stato la sua morte a Febbraio preceduta due mesi prima dal marito ovvero il padre del mio ragazzo. Io in questi ultimi due anni, ho sviluppato una personalità totalmente negativa, inoltre soffro di molti disturbi, non riesco a dormire, e ho sviluppato atteggiamenti violenti nei confronti di chi mi vuole bene, autolesionistici nei miei confronti, ho tentato più volte di smettere di fumare, ma più fallisco più mi sento una cacchina, ho cercato lavoro inizialmente con entusiasmo adesso non ne ho più voglia, dopo i lutti tutto mi sembra ancora più inutile di come lo vedevo prima. Perdo totalmente le mie giornate nella nullafacenza e neanche ho voglia di fare qualcosa, non sono spinta da nessuna motivazione, a volte cerco di rispolverare quella grinta che avevo all'università, ma ormai è completamente sbiadita. il rapporto con il mio ragazzo è un litigio continuo, non avendo un'identità professionale, mi sento inutile e nel rapporto di coppia non riesco ad accettare di andare a traino della sua vita, quindi ogni giorno sento dentro di me questo moto di ribellione per cui lo amo, ma vorrei fare a meno di lui e sento nello stesso tempo che ho bisogno di lui perchè lo amo. Lui, ovviamente, non ha più alcuna comprensione verso di me e mi spinge solo verso gli psicofarmaci, ma sinceramente a questo punto opterei per una sana tossicodipendenza Razz. Per quanto riguarda lo psicologo....mi direbbe "Lei certamente non è nata con la camicia...è un caso fuori dal manuale". In sintesi anche stasera non ho sonno, mi sento sola dentro e vorrei fare un biglietto per l'Australia e scomparire....per cercare un minimo di serenità anche breve altrove. Non frequento sovente i forum spero di non aver commesso errori o essere off topic...nn so.

Ciao, forse è uscito fuori il "menefreghismo" che hai per certe cose. Con la parola menefreghismo non intendo negativo, ma che avevi dato troppo valore per delle cose che in realtà ti interessano in un modo un pò minore. è andato via il "troppo"

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