Ci sono! Ho trovato il nome alla mia malattia!
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Ci sono! Ho trovato il nome alla mia malattia!
DEREALIZZAZIONE & DEPERSONALIZZAZIONE... a seguito panico e terrore...
-sensazione di non fare parte della realta' che mi circonda
-sensazione di estraniamento da me stessa in tutti i sensi
-sensazione di avere la testa vuota..
-grandissimo stato confusionale,come se non fossi lucida, drogata
-sensazione di star per perdere il controllo, mi sento venir meno...
-percezione dei suoni lontana,come ovattata,e anche fastidio ai suoni piu' forti...
-annebbiamento della vista
CHE COSA TERRIBILE RAGAZZI MIEI! Chissà se ce la farò!!!! *__*
-sensazione di non fare parte della realta' che mi circonda
-sensazione di estraniamento da me stessa in tutti i sensi
-sensazione di avere la testa vuota..
-grandissimo stato confusionale,come se non fossi lucida, drogata
-sensazione di star per perdere il controllo, mi sento venir meno...
-percezione dei suoni lontana,come ovattata,e anche fastidio ai suoni piu' forti...
-annebbiamento della vista
CHE COSA TERRIBILE RAGAZZI MIEI! Chissà se ce la farò!!!! *__*
Serena- Numero di messaggi : 82
Data d'iscrizione : 17.11.10
Re: Ci sono! Ho trovato il nome alla mia malattia!
Non so se sia qualcosa che ti è stata detta da un qualche tipo di specialista, ma nel caso contrario io farei attenzione; se è una sorta di "autodiagnosi" magari letta da qualche parte, è meglio lasciar perdere. Un po' come le diagnosi che uno puo' farsi leggendo dei sintomi sparsi e riconducendoli ad una causa possono benissimo creare problemi.
seal- Numero di messaggi : 21
Data d'iscrizione : 23.11.10
...
i sintomi ce li ho tutti...è quello che avverto! ed è atroce!!!
Serena- Numero di messaggi : 82
Data d'iscrizione : 17.11.10
Mi sembra che...
tale definizione di disturbo venga menzionata nel film "Il depresso innamorato" che ho visto in rete (gratis) una settimana fa. Non so se sia utile Serena rimanere intrappolati in una definizione. O meglio...può essere utile oppure no. Io quando ho chiesto alla mia psichiatra che tipo di depressione avessi..(maggiore, distimica, ecc.) mi ha fatto capire che la mia è una depressione reattiva (secondaria) e che risolto il problema principale dovrebbe scomparire. Certo, il problema principale mi ha condizionato gli ultimi 20 anni della mia vita...ma che volete farci..in fondo..si vive appena, al massimo, 100 anni.
I farmaci....i farmaci...certo che trovo la cosa veramente buffa..per quel che mi riguarda. Da feroce oppositore della psichiatria biologista (la quale spiega tutto...anche il raffreddore, come dovuto a scompensi chimici) quale ero fino a un mese fa, mi son alla fine convinto a provare ad assumere un ssri. Devo dire che, se da una parte ritengo di aver avuto effetti collaterali piuttosto deboli, devo anche riflettere che questa è stata la settimana peggiore degli ultimi due mesi, per la frequenza delle crisi. Magari è solo una casualità. Magari...
Sono al 9 giorno e so che devo far passare un mese.....rifletto come, se il tuo corpo accetta con pacatezza l'intrusione di un farmaco, il problema che rimane da risolvere è solo "il pensiero mentale" di sapere che stai facendo ogni giorno quell'azione (azione che prima, "scandalizzava" il tuo sistema di credenze). Mi spiego meglio. Considerate le mie paure sugli effetti collaterali, ora che appuro che questi son minimi (Per me...per ora intendo), mi crolla a 0 l'ansia conseguente alla consapevolezza di "assumere" qualcosa.
Un pò come dire...se il farmaco che assumo non mi dà alcuna sintomatologia fisica, per quel che mi riguarda non ci penso più, e il fatto di mandare giù la compressa è diventata la cosa più naturale e normale del mondo. Questo pensiero, nel mio caso, può evolversi in una spirale subdola facendomi abbracciare la tentazione di provare, nei prossimi anni, tanti farmaci diversi.
Oggi, mentre risalivo un irto pendio affondando le gambe in 40 cm di neve, riflettevo sul fatto che se fra un mese non avrò ottenuto effetti positivi, vorrò provare un secondo farmaco!
Capite?? Ero eccitato all'idea di provare un secondo farmaco quando, è tutto ancora da vedere se il primo farà effetto. Ma qui è la mia curiosità che a volte diventa pericolosa e trasgressiva. Curiosità legata a una certa immaturità di fondo.
Scommetto che...mi sembra già di sentire Merla e Anthea dare ordini ai servi di rinchiudermi nella cella di rigore, onde poter rinsavire. Che la cura della depressione è una cosa seria, che non si gioca coi farmaci, e che se uno vuole sballare allora vada in certi parchi, dietro ai cespugli a mercanteggiare con certi loschi individui...
Lo so, lo so,..ma son quasi le due di notte..e oltre all'ora tarda mi piace farmi scudo del fatto che questo è un forum sulla depressione e non di economia, onde chi vi partecipa non è proprio nel pieno della propria lucidità. E come diceva Pirandello...è salutare far uscire un certo pizzico di follia per non perdere il proprio equilibrio. Perché poi vedete...amici...è tutto relativo. (E come insiste la mia terapeuta sul fatto che devo relativizzare i miei pensieri assoluti e dicotomici). E' tutto così relativo che ora, permettetemelo, vi citerò due esempi...visti in Tv, verso le 23 di sera...in serate diverse...ma sempre nella medesima trasmissione condotta dalla Bignardi..sul la7.
Il primo esempio riguarda uno scrittore italiano, di media popolarità, la quale durante l'intervista si lascia andare ad un trattato psico-filosofico sulla masturbazione, lasciando intendere che la pratica ricavandone un piacere simile a colui che, la sera, si rilassa fumandosi un sigaro. Argomento banale in sè. Se non fosse che la povera Bignardi, imbarazzata, si lascia sfuggire l'occasione per fargli la domanda diretta, che, una volta fatta, sarebbe stata un'icona di blob per anni.
Ed invece due sere fa, un'anziana signora bionda, giornalista rinomata, fa la spocchiosa dicendo che lei, non ha sentito il bisogno di sposarsi, benché abbia un compagno da 30 anni. Non sopporta i bambini, la signora. Ma udite udite, la stessa, se ne esce con la frase: "mi sarebbe piaciuto essere un puttanone. Penso che, per una donna, essere un puttanone sia qualcosa di divertente. Potersi divertire coi maschi".
Ora, personalmente, la signora mi ha fatto un'immensa tristezza.
Pensieri liberi tratti daL volume: Il libro della pagine ancora da scrivere
I farmaci....i farmaci...certo che trovo la cosa veramente buffa..per quel che mi riguarda. Da feroce oppositore della psichiatria biologista (la quale spiega tutto...anche il raffreddore, come dovuto a scompensi chimici) quale ero fino a un mese fa, mi son alla fine convinto a provare ad assumere un ssri. Devo dire che, se da una parte ritengo di aver avuto effetti collaterali piuttosto deboli, devo anche riflettere che questa è stata la settimana peggiore degli ultimi due mesi, per la frequenza delle crisi. Magari è solo una casualità. Magari...
Sono al 9 giorno e so che devo far passare un mese.....rifletto come, se il tuo corpo accetta con pacatezza l'intrusione di un farmaco, il problema che rimane da risolvere è solo "il pensiero mentale" di sapere che stai facendo ogni giorno quell'azione (azione che prima, "scandalizzava" il tuo sistema di credenze). Mi spiego meglio. Considerate le mie paure sugli effetti collaterali, ora che appuro che questi son minimi (Per me...per ora intendo), mi crolla a 0 l'ansia conseguente alla consapevolezza di "assumere" qualcosa.
Un pò come dire...se il farmaco che assumo non mi dà alcuna sintomatologia fisica, per quel che mi riguarda non ci penso più, e il fatto di mandare giù la compressa è diventata la cosa più naturale e normale del mondo. Questo pensiero, nel mio caso, può evolversi in una spirale subdola facendomi abbracciare la tentazione di provare, nei prossimi anni, tanti farmaci diversi.
Oggi, mentre risalivo un irto pendio affondando le gambe in 40 cm di neve, riflettevo sul fatto che se fra un mese non avrò ottenuto effetti positivi, vorrò provare un secondo farmaco!
Capite?? Ero eccitato all'idea di provare un secondo farmaco quando, è tutto ancora da vedere se il primo farà effetto. Ma qui è la mia curiosità che a volte diventa pericolosa e trasgressiva. Curiosità legata a una certa immaturità di fondo.
Scommetto che...mi sembra già di sentire Merla e Anthea dare ordini ai servi di rinchiudermi nella cella di rigore, onde poter rinsavire. Che la cura della depressione è una cosa seria, che non si gioca coi farmaci, e che se uno vuole sballare allora vada in certi parchi, dietro ai cespugli a mercanteggiare con certi loschi individui...
Lo so, lo so,..ma son quasi le due di notte..e oltre all'ora tarda mi piace farmi scudo del fatto che questo è un forum sulla depressione e non di economia, onde chi vi partecipa non è proprio nel pieno della propria lucidità. E come diceva Pirandello...è salutare far uscire un certo pizzico di follia per non perdere il proprio equilibrio. Perché poi vedete...amici...è tutto relativo. (E come insiste la mia terapeuta sul fatto che devo relativizzare i miei pensieri assoluti e dicotomici). E' tutto così relativo che ora, permettetemelo, vi citerò due esempi...visti in Tv, verso le 23 di sera...in serate diverse...ma sempre nella medesima trasmissione condotta dalla Bignardi..sul la7.
Il primo esempio riguarda uno scrittore italiano, di media popolarità, la quale durante l'intervista si lascia andare ad un trattato psico-filosofico sulla masturbazione, lasciando intendere che la pratica ricavandone un piacere simile a colui che, la sera, si rilassa fumandosi un sigaro. Argomento banale in sè. Se non fosse che la povera Bignardi, imbarazzata, si lascia sfuggire l'occasione per fargli la domanda diretta, che, una volta fatta, sarebbe stata un'icona di blob per anni.
Ed invece due sere fa, un'anziana signora bionda, giornalista rinomata, fa la spocchiosa dicendo che lei, non ha sentito il bisogno di sposarsi, benché abbia un compagno da 30 anni. Non sopporta i bambini, la signora. Ma udite udite, la stessa, se ne esce con la frase: "mi sarebbe piaciuto essere un puttanone. Penso che, per una donna, essere un puttanone sia qualcosa di divertente. Potersi divertire coi maschi".
Ora, personalmente, la signora mi ha fatto un'immensa tristezza.
Pensieri liberi tratti daL volume: Il libro della pagine ancora da scrivere
Lucedamore- Numero di messaggi : 198
Data d'iscrizione : 24.10.10
Re: Ci sono! Ho trovato il nome alla mia malattia!
Serena, un consiglio da un veterano, concentrati sulla vita, sulle piccole cose, come lavare i piatti pulire il pavimento, leggere qualche libro divertente, un bel film.
Le malattie non si combattono ma si superano, è solo una questione di tempo e pazienza.
Lascia che il farmaco faccia il suo lavoro, lento e silenzioso e da parte tua invece cerca di lasciare fluire i tuoi pensieri e i tuoi stati affinché possano compiere il loro ciclo di lavoro; il dolore non è una cosa cattiva, ci protegge dalla morte.
Le malattie non si combattono ma si superano, è solo una questione di tempo e pazienza.
Lascia che il farmaco faccia il suo lavoro, lento e silenzioso e da parte tua invece cerca di lasciare fluire i tuoi pensieri e i tuoi stati affinché possano compiere il loro ciclo di lavoro; il dolore non è una cosa cattiva, ci protegge dalla morte.
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
Buongiorno!
Suggestione, bellissime parole! Veramente...Grazie! Il punto è che mi sento assente, quando guido la macchina è come se stessi giocando alla play station.. pensavo che dopo 26 giorni qualcosa sarebbe cambiata e invece... bhà... ma la cosa più brutta è fare finta di niente con gli altri... a lavoro soprattutto.... è terribile!
Serena- Numero di messaggi : 82
Data d'iscrizione : 17.11.10
Per Serena..
Non è facile per nessuno...capisco che dover "fingere" o meglio camuffare la tua sofferenza al lavoro non deve essere facile. Eppure, perdonami, ma invidio quel tuo contesto così difficile. Hai un lavoro. Io no e credimi, questa cosa mi sta procurando momenti acutissimi di sofferenza, di disperazione.
Non so più dove sbattere la testa, mando Cv per lavori da operai a 50 km da casa. Manco di lucidità. Sono in preda ad una sorta di panico.
Ora capisco benissimo il perchè viene definita malattia dell'anima. Si è capaci di intendere e volere...di svolgere anche funzioni intellettive, razionali, ma dentro c'è un abisso di sofferenza.
Io sono al decimo giorno col ssri. Pochi effetti collaterali, nessun beneficio sull'umore finora.
Non so più dove sbattere la testa, mando Cv per lavori da operai a 50 km da casa. Manco di lucidità. Sono in preda ad una sorta di panico.
Ora capisco benissimo il perchè viene definita malattia dell'anima. Si è capaci di intendere e volere...di svolgere anche funzioni intellettive, razionali, ma dentro c'è un abisso di sofferenza.
Io sono al decimo giorno col ssri. Pochi effetti collaterali, nessun beneficio sull'umore finora.
Lucedamore- Numero di messaggi : 198
Data d'iscrizione : 24.10.10
X Lucedamore
Come darti torto!! Mi lamento in continuo.. tu il lavoro non ce l'hai .. io non riesco a lavorare!!! *___*
Serena- Numero di messaggi : 82
Data d'iscrizione : 17.11.10
No bhe..
ogni persona ha problemi diversi in fondo...certo che...son davvero pessimista adesso...comtemplo tutta la mia fragilità. Se supererò questa fase della mia vita...non sarò più la persona di prima.
Lucedamore- Numero di messaggi : 198
Data d'iscrizione : 24.10.10
...
Idem! Sto imparando ad apprezzare la vita, a dare un senso a tutto... anche a quelle che sembrano sciocchezze!
Serena- Numero di messaggi : 82
Data d'iscrizione : 17.11.10
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