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Messaggio  nuevomundo Gio Mag 06, 2010 2:22 pm

merla ha scritto:ciao nuevomundo,

benché abbia anche dalla mie famiglia belle storie di fratelli e sorelle (non miei che grazie a dio son figlia unica, ma di mia madre), quando sento queste cose, a me vengono sempre i brividi.

Premesso che non conosco le tue sorelle, a me sembra abbastanza ignobile dire a una persona, 'o ti fai ricoverare o mi dai i soldi che ti ho prestato', soprattutto quando evidentemente non si è a conoscenza del problema.
infatti

[quote="merla]TU hai un problema di depressione e di panico e lo stai affrontando nel migliore dei modi: lavori, vai da psichiatra, ti sforzi di ricucire con la tua compagna ed evidentemente ti occupi sia di lei che ti tuo figlio.[/quote]
vero, peccato che la mia compagna adesso è andata fuori di campana. 1.) Si è pentita amaramente di essersi fidata della mia sorella minore (con la quale avevo sempre buoni rapporti) e di aver chiesto aiuto e sostegno. 2.) é inca**ata con la mia sorella maggiore: tra di loro non c'è tanta simpatia e pochissimo contatto. E anche se ho difeso, mia sorella l'ha trattata con poco rispetto. 3.) è inca**ata con me perchè dice che tutta questa situazione è colpa mia. é da ieri sera che si è fissata su questa cosa e non c'è verso di calmarla. Ho faticato tanto per ricucire il rapporto nelle ultime settimane è ci sono stati anche dei progressi... in 5 settimane abbiamo solo due volte "ai ferri corti". Adesso è ancora più peggio e lei continua a dire che non ce la fà più.
merla ha scritto:
Innanzitutto, il mio primo consiglio è di farti un giro un banca: non conosco la tua situazione economica, ma in ogni è possibile che con uno stipendio (il tuo), il credito della tua compagna,considerato anche il fatto che ci sono problemi di salute, ti possano fare un finanziamento o magari un fido che ti dia un po' di tranquillità.
Ho già un prestito in essere Sad, già rinegoziato.

merla ha scritto:Per mia esperienza, le banche sono quello che sono e avere un debito non è mai il massimo, però in certi casi è meglio chiedere i soldi a una banca che ai parenti. Sicuramente è il mio caso, e forse, in base a quello che racconti anche il tuo.
quoto pienamente. La cazzata l'ho fatto io, perchè in banca ne ho già uno. E ripeto il mio stipendio è l'unico sostengno attualmente.

merla ha scritto:Se tagliare o non tagliare i rapporti con le tue sorelle, è chiaramente una scelta tua. Ma mi sembra che ti sia già più che chiaro che ora la tua famiglia sono la tua compagna e tuo figlio, e loro vengono prima delle tue sorelle.
la penso anche io cosi. Ma non riesco a capire perchè mia compagna non vuole capirlo.

merla ha scritto:Rimane una decisione tua, ma in ogni caso hai un sacco di strumenti legale per cautelarti, se decidessi di troncare i rapporti: per comportamenti del genere (non esiste che qualcuno vada a parlare dal TUO medico senza aver parlato con te) ci sono le lettere degli avvocati e le diffide, e se hai un debito nei loro confronti, non sei obbligato a restituire tutto e subito (da un punto di vista legale).
Ci vado pesante, ma perché certe cose le ho vissute e le vivo in prima persona: ti chiedono indietro i soldi? ti fanno il ricatto che se non ti fai ricoverare li vogliono indietro immediatamente? Bene, non far niente e se te li chiedono davvero, rispondi che al momento non li hai.
Se hanno intenzioni di andare fino in fondo, andranno da un avvocato per farti fare un'ingiunzione per restituire i soldi, e dovranno portare ricevute o simili del prestito che ti hanno fatto (se li hanno), e poi tu parlerai con il tuo avvocato e vedrai come fare.
Innanzitutto così prendi in primo luogo tempo, perchè passano mesi per 'ste cose e magari nel frattempo la situazione degli stipendi della tua compagna si sblocca, in secondo luogo cmq anche se (soprattutto per una questione morale) sei tenuto a restituire il denaro, nessun giudice ti può costringere a restituirli tutti di botto se non li hai.
Di fronte a una situazione di difficoltà economica, in genere già li stessi avvocati non arrivano a una soluzione di tribunale, ma semplicemente ti propongono di iniziare a restituire un po' alla volta pian piano che che riesci.

Mi rendo conto che è antipatico ricorrere agli avvocati quando si tratta di cose tra parenti, e soprattutto tra fratelli, però mi sembra sinceramente peggio il ricatto "o ti ricoveri o mi dai i soldi" e le cretinate sulla droga. E poi se riesci, cerca di gestirtele da te le tue sorelle, senza che vengano coinvolti la tua compagna e il bambino. Purtroppo t'è toccata in sorte una famiglia così, e se riesci a non avere più casino anche con la tua compagna, è la cosa migliore. Cercate di stare sereni almeno voi.

Se ti si presentano di nuovo a casa, almeno finché non si sono scusate per il comportamento che hanno tenuto, te gli dici che il medico ti ha consigliato di non vederle e non gli apri.
CIauz
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Messaggio  nuevomundo Gio Mag 06, 2010 2:23 pm

GRAZIE!
Spero solo di riuscir a far tornare in senno mia compagna...
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Messaggio  merla Gio Mag 06, 2010 4:35 pm

Vedrai che vedendoti fermo su questa posizione, si tranquillizza.
In bocca al lupo.
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Messaggio  mmm Ven Mag 07, 2010 2:24 am

l'errore è stato far conoscere loro le tue debolezze.

i media martellano quotidianamente con notizie di presunti depressi che fanno dell male a se stessi e/o ai loro cari.

se ho capito bene ora loro ti considerano un pazzo. se così fosse ora difficilmente ci sarebbe possibilità di dialogo.

cosa sarebbe questa struttura privata di cui parlano?

comunque, tu hai bisogno di lavorare, io fossi in te continuerei ad andare a lavorare, eviterei di interrompere il lavoro, inoltre avendo bisogno di soldi proverei a farmi prestare altri soldi dalle sorelle, lasciando loro sempre aperto qualche spiraglio (del tipo vediamo, prenderò la cosa in considerazione, ecc....) e/o cercando di normalizzare la situazione ai loro occhi (le nuove medicine hanno migliorato di molto la situazione, mi sento meglio, lo psicologo/psichiatra dicono che sto facendo grossi progressi, ecc... mi farei vedere sereno).

hanno tradito la tua fiducia, devi rimetterti la maschera e trattarle con diplomazia. evita di dire bugie, almeno quelle dimostrabili (nessuno può dirti che non è vero che ti senti bene), però non essere nemmeno sincero, sii evasivo, sii vago e fai in modo che loro leggano nelle tue parole quello che vogliono, senza però che tu lo dica, così non potranno mai darti del bugiardo o del falso.

dai a tua moglie la possibilità di dileguarsi, se lo vuole, quando vengono le tue sorelle "a parlamentare".

tieni a mente le priorità, la salute mentale ti è necessaria per ogni cosa, quindi viene prima, poi vengono i soldi per supportare il tuo nucleo familiare, quindi lavoro e riuscire a farsi prestare i soldi. se le tue sorelle dovessere rivolere indietro i soldi fai loro capire che stanno togliendo il pane dalla tavola di tuo figlio e che comunque ora non puoi darglieli, prometti di farlo appena sistemerai le cose con l'avvocato, saranno più motivate ad aiutarti nella faccenda. devi far concidere i loro interessi personali con i tuoi, quindi dai loro la prospettiva (falsa o vera che sia) di riavere i soldi una volta conclusa la questione legale, e fai capire comunque che ora non ne hai.

mmm

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Messaggio  anthea Ven Mag 07, 2010 10:03 am

Intervengo perchè mi ha lasciata perplessa l'affermazione delle tue sorelle riferito a "presunte droghe".
Non è che loro pensano che tu sia un drogato? Perchè in questo caso comprenderei tutto: dal fatto che avessero cercato informazioni private presso il tuo psichiatra e il voler a tutti i costi che tu ti ricoveri.

A mio parere loro sono convinti, magari anche in ragione della tua richiesta di soldi, che tu abbia problemi più gravi della depressione. E magari non si fidano della tua compagna proprio perchè tu hai dichiarato che neppure lei ha un lavoro. Forse si sono messe in testa che anche lei è una drogata. Oppure hanno timore che tu possa ripetere il rencente atto disperato con conseguenze definitive. In questo caso capirei pure il loro desiderio del ricovero in una struttura privata dove tu possa essere controllato e non possa fare gesti inconsulti.
Se fosse una questione di soldi, non ti avrebbero mai intimato di recarti in una struttura privata, di cui evidentemente sarebbero loro a sostenere il costo, dato che tu non potresti permetterti di pagare!

Se fossi in te proverei quantomeno a cercare di incontrarne una da sola e senza marito al seguito (quella più bendisposta verso di te) e mi farei spiegare la situazione chiaramente. Poi le farei capire che la cura che stai seguendo sta dando buoni frutti, magari portandola con te dal tuo psichiatra e facendo un incontro a tre.

Loro non hanno agito bene nei tuoi confronti presentandosi a casa tua e sciorinando ultimatum davanti alla tua compagna, ma certe volte basta poco per scatenare paure e ansie tremende in famiglia. Magari una voce che gira...
Se loro vedono da parte tua un atteggiamento sereno ed equilibrato e capiscono che le loro paure sono infondate, credo che questa sfuriata potrebbe venire accantonata.
Loro sono convinte di agire per il tuo bene e non si rendono conto che hanno distrutto un equilibrio appena nato. Fagli capire questo e vedrai che tutto si aggiusterà.
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Messaggio  nuevomundo Mer Mag 12, 2010 11:02 am

anthea ha scritto:Intervengo perchè mi ha lasciata perplessa l'affermazione delle tue sorelle riferito a "presunte droghe".
Non è che loro pensano che tu sia un drogato? Perchè in questo caso comprenderei tutto: dal fatto che avessero cercato informazioni private presso il tuo psichiatra e il voler a tutti i costi che tu ti ricoveri.

Evidentemente lo pensano. Immagino quando ho chiesto a loro un sostegno economico. Ma il fine era un altro e ribadisco il concetto: l'ultima canna me la sono fumata 20 anni fa e da quando ho visto cosa ha combinato l'extacy a dei miei amici sono proprio tassativamente contro qualsiasi tipo di droga illecita.

anthea ha scritto:A mio parere loro sono convinti, magari anche in ragione della tua richiesta di soldi, che tu abbia problemi più gravi della depressione. E magari non si fidano della tua compagna proprio perchè tu hai dichiarato che neppure lei ha un lavoro. Forse si sono messe in testa che anche lei è una drogata. Oppure hanno timore che tu possa ripetere il rencente atto disperato con conseguenze definitive. In questo caso capirei pure il loro desiderio del ricovero in una struttura privata dove tu possa essere controllato e non possa fare gesti inconsulti.

Della compagna non si fidano perchè con loro mi sono sempre sfogato su quanto male mi fa lei e che non ce la facevo più (tral'altro la vertià). Il rapporto con lei è quello che si definisce "altalenante". E io sono il suo parafulmini. Sopratutto adesso che è venuto fuori il casino con i miei parenti. Invece di farmi capire e di dire che sta dalla mia, ormai da 5 giorni parla male di me e della mia famiglia...Stamattina mi fà pure che evidentemente le mie sorelle hanno ragione a pensare che mi drogo. (Nota: stavamo discutendo per una questione economica)

anthea ha scritto:
Se fosse una questione di soldi, non ti avrebbero mai intimato di recarti in una struttura privata, di cui evidentemente sarebbero loro a sostenere il costo, dato che tu non potresti permetterti di pagare!

Ne detto ne scritto. Immagino che non ci hanno pensato. L'unico punto fermo rimasto nella mia vita a stò punto è il lavoro. Triste, veramente triste da ammettere....

anthea ha scritto:Se fossi in te proverei quantomeno a cercare di incontrarne una da sola e senza marito al seguito (quella più bendisposta verso di te) e mi farei spiegare la situazione chiaramente. Poi le farei capire che la cura che stai seguendo sta dando buoni frutti, magari portandola con te dal tuo psichiatra e facendo un incontro a tre.

Diciamo la verità: con quello che è successo sono tornato indietro di 2 mesi e penso che reggo la situazione solamente per via dei farmaci. Sono parecchio frustrato e arrabbiato per tutta la situazione che si è andata a creare.

anthea ha scritto:Loro non hanno agito bene nei tuoi confronti presentandosi a casa tua e sciorinando ultimatum davanti alla tua compagna, ma certe volte basta poco per scatenare paure e ansie tremende in famiglia. Magari una voce che gira...

Hanno distrutto quello che ho creato negli ultimi due mesi. Da quel giorno li evito e se vedo qualcuno di loro cambio lato della strada...

anthea ha scritto:Se loro vedono da parte tua un atteggiamento sereno ed equilibrato e capiscono che le loro paure sono infondate, credo che questa sfuriata potrebbe venire accantonata.

L'hanno distrutto loro

anthea ha scritto:Loro sono convinte di agire per il tuo bene e non si rendono conto che hanno distrutto un equilibrio appena nato. Fagli capire questo e vedrai che tutto si aggiusterà.

Grazie per queste belle parole... sicuramente, come già detto in questo momento sono molto arrabbiato. Una cosa è certa: gli faccio capire che mi hanno rovinato la vita...
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panico - Pagina 2 Empty astio

Messaggio  anthea Gio Mag 13, 2010 9:49 am

Sei pieno di astio e ti posso capire, ma questo in primis distrugge te.
Cerca di metter da parte la tua rabbia e ragionare con lucidità, anche se è più facile per me che sono lontana.. lo so.

Io ribadisco che il comportamento delle tue sorelle non lo vedo in un'ottica persecutoria, ma in un tentativo maldestro di aiutarti. Pertanto ti consiglio ancora di provare a parlargli con il cuore in mano... almeno provaci!
La tua compagna ora è come te, piena di livore. Non conosco il rapporto fra di voi e quindi posso dire un mucchio di cavolate, però non penso sia facile per lei aver a che fare con un depresso, una bambina piccola, rimanere senza lavoro e poi sorbirsi scenate dalle sorelle del proprio partner!
Avrà le sue colpe, che io non conosco, ma anche lì devi cercare di lasciar da parte l'astio e parlarle con affetto (se ancora ne provi). Tante volte, presi dal nostro dolore, dimentichiamo che anche gli altri che ci stanno vicino possano stare male a loro volta.

Nessuno è esente da colpe, perciò cerca di lasciar perdere quello che è successo e di trovare invece il modo per risolverlo al meglio. Alla fine, invece che cattiverie, potresti ricevere molto aiuto da chi ti sta intorno, modificando un poco il tuo atteggiamento.
Di solito, la rabbia e la cattiveria, generano solamente altra rabbia e cattiveria con risultati catastrofici e avvelenano l'anima.

Un abbraccio.
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Messaggio  nuevomundo Gio Mag 13, 2010 1:22 pm

Grazie Anthea, hai perfettamente inquadrato la situazione. Intanto con mie sorelle ho parlato e chiarito telefonicamente (e devo dire: di nascosto, perchè mia compagna non ne vuole proprio sapere e mi minaccia per questo).
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Messaggio  nuevomundo Ven Giu 04, 2010 9:37 pm

ho di nuovo i miei giorni .... se si può dire cosi. Che dire, che raccontare. Nell'ultima settimana ero impegnatissimo nel trasloco. Il tutto caotico come ci si doveva aspettare. Troppo trmpo perso nelle settimane prima a discutere in casa. Tante di quelle volte che sono andato via di casa, perchè non sopporto più di vederla. Perchè ogni volta che si sbarca la porta di casa lei cambia. E' come se fosse una mutante. E quindi vai di discussioni. Oddio, non sò ancora se si possono definire discussioni: lei parla (urla) e io devo stare zitto e ascoltare. Nessuno diritto di aprire la bocca, nessuna possibilità di replicare. Ormai c'hò rinunciatoormai le uniche cose che dico sono le solite: non urlare davanti al piccolo (che ovviamente sente l'ansia della madre) e si mette a piangere, non alzare le mani: "Io facco quello che voglio" è la risposta standard. E IO come al solito, per non far degenerare la situazione, per non far star male il piccolo che adesso ha 19 mesi, vado via, esco di casa, come un cane bastonato.
Spesso penso che QUALSIASI altro uomo con una donna del genere sarebbe già scappato. Ha fatto terra bruciata attorno a me.
Il mio psichiatra l'ha vista lunga: nonostante le sedute non vede nessun miglioramento da parte mia e che proprio non riesco a concretizzare le cose delle quali parlo con lui. Sopratutto quelle che riguardano il rapporto con la mia compagna. Quando ho incominciato la terapia mi è sembrato di vedere una luce nel tunnel e che le cose, sicuramente con fatica, ma piano piano...in uno o nell'altro modo si sarebbero sistemate: in primis quello che definisco la mia famiglia, poi anche gli aspetti economici, il lavoro etc. Eh già i casini li ho sempre e comunque a 360 gradi e ovviamente quello che mi "pesa" di più: il mio rapporto affettivo con lei...
Forse durante il trascolo ero bello adrenalinico, ieri mattina invece è arrivata la "botta": ho dormito male, nonostante farmaci, mi alzo con fatica, sò già cosa succede e la prima cosa che faccio è di farmi mettere in malattia...in queste condizioni non posso neanche pensare di lavorare.
Ovviamente a lei di questo non ho detto nulla e ho semplicemente trascorso del tempo da solo, passeggiando, dormendo in macchina per riprendermi un pò. Ne avevo bisogno....veramente. Oggi invece ho seguito il consiglio del mio psichiatra che per via di tutto questo è preoccupatissimo. Teme che potrei tentare un'altra volta il suicidio e non posso dargli torto... c'hò di nuovo pensato...seriamente.
Quindi mi ha fatto fare un colloquio presso una struttura sanitaria specializzata...e questi mi hanno accettato. Certo, non è che adesso mi fanno entrare..da un giorno all'altro. Diciamo che il numero è chiuso, però se decido..fra meno di due settimane potrei già andare da loro ed essere seguito con varie terapie per 6 settimane.
E nonostante io capisco che è importante, sono molto dubbioso e insicuro. Il fatto di riuscire quindi a vedere il piccolo solo per poco mi trattiene.
Ma se non vado sò già che và a finire male per me.
Ho parlato alla mia compagna di questo, ma a lei frega ben poco. Anzi usa questa malattia per farmi stare peggio, dicendo che sono "psicolabile", "pazzo", "malato di mente"... (le parole meno dure...).
Boh...non sò...non sò... non sò...
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panico - Pagina 2 Empty Ciao nuevomunndo

Messaggio  merla Sab Giu 05, 2010 10:25 am

Ciao nuevomundo,

ti scrivo un po' di cose a caso che mi vengono in mente, impressioni che provengono dalla lettura del tuo post, sperando di riuscire a comunicarti qualcosa.

Sto vivendo (da anni ormai) una relazione con il mio compagno, che è anche lui affetto da problemi psichici (forse bipolare ma non è tanto sicura la diagnosi, cmq nn importa, il senso è lo stesso). In questo periodo io sto abbastanza bene, però negli ultimi mesi ce ne sono capitate parecchie, lui che era sulla strada del miglioramento, ha avuto un dei peggioramenti, e il rapporto ne ha sofferto parecchio, siamo arrivati molte volte ai ferri corti.
Nel nostro caso, il fatto di essere entrambi ben consapevoli di cosa significa vivere un disagio psichico aiuta (anche se a volte complica la situazione, se entrambi non stiamo bene) e sicuramente il fatto non avere per ora dei figli, rende il rapporto meno impegnativo e per certi versi facilita la risoluzione delle situazione complicate.
Ciononostante siamo arrivati molto vicino a lasciarci molte volte, e sappiamo benissimo attualmente di essere in stand by, nel senso che rimandiamo una decisione in un senso o nell'altro a un momento in cui saremo più sereni.

In questo periodo ho lavorato molto (e proficuamente devo dire) con la mia psy sul fatto di imparere a mettere i giusti confini, tra le mie esigenze, le esigenze della coppia e le esigenze di lui, in realtà questo problema dei confini per me è più vasto, ma limitiamoci alla coppia altrimenti viene fuori un casino di post. Non è sempre semplice ma il fatto di avere ben chiari questi confini, per ora ha sicuramente aiutato me (che ho scoperto di recente di avere risorse che non ricordavo più di avere) e probabilmente può aiutare anche la coppia.
Nel leggerti rivedo situazioni che accadono/sono accadute anche qui da me: riascolto il mio compagno che a tratti mi accusa di dargli del "malato di mente", a tratti mi dice che dovrei considerare di più questa situazione di disagio. Mi rivedo nella situazione di non dire più niente durante le discussioni e di andare via in un modo o nell'altro.
Per adesso la mia esperienza è che se si comprendono i propri confini e si fa in modo che non siano invasi, neanche dal partner, le cose a un certo punto migliorano. Non necessariamente la relazione diventa funzionale, ma almeno si impara a prestare più attenzione alle proprie esigenze e questo aiuta a vedere le cose in un altro modo. E la relazione inevitabilmente cambia, perché cambia uno dei due e il suo modo di porsi. Sono tuttora (e la mia psy è molto contenta) stupefatta nel vedere quanto il cambiamento, neanche così sostanziale del proprio punto di vista, abbia un sacco di effetti pratici e praticamente immediati.
Nel riprendere a mettere al centro le mie esigenze, devo dire che sono cambiate un sacco di cose.

Cmq tornando a te: problemi economici, un trasloco, un bimbo, problemi psichici. Credo che né per te né per lei sia facile mettere a fuoco veramente le situazioni e non farsi trascinare nel vortice di tutto questo casino. E sicuramente per il tuo stato psichico non è di nessun aiuto avere accanto una persona ansiosa e stressata per altre ragioni.
E a quanto pare in questo momento questa relazione per te non riesce ad essere un supporto, ma piuttosto un peso che ti trascina giù.

Pensa però che al momento del tuo arrivo qui sul forum, tu eri anche restio a farti curare o altro, mentre ora pensi addirittura al ricovero che ti ha consigliato il medico. bene o male da questo punto di vista, hai messo al centro la tua salute, nonostante rischiassi di subire critiche o incomprensioni dalla tua famiglia di provenienza e dalla tua compagna. Questo è fondamentale.
Quindi secondo me, se è necessario, ti conviene rivolgerti a questa struttura: per te e per tuo figlio. è vero che gli staresti lontano per un certo tempo, ma al tuo ritorno si troverà un padre che sta meglio, più equilibrato e più sereno. Sicuramente meglio di un padre che ogni tanto parla di suicidio, no?
Oltretutto un padre che riesce a risolvere i suoi problemi, anche se lentamente e con fatica, e riesce a venire fuori da situazioni complesse, sarebbe un grande esempio per il tuo bambino.

Aggiungo, ma non so se è possibile: non potrebbe la tua compagna parlare un attimo con il tuo medico, per farsi chiarire un po' meglio la situazione e cercare di assumere degli atteggiamenti più "adeguati"?
Quando in una coppia/famiglia ci sono dei disagi psichici, molto spesso il disagio coinvolge tutti e se non c'è da parte almeno di entrambi i genitori, un'adeguata consapevolezza della situazione, in un certo senso si "ammalano" un po' tutti.
Io non conosco la situazione della tua compagna, però potrebbe essere utile anche per lei una forma di supporto psicologico. sicuramente i problemi sul lavoro, il trasloco, i problemi economici e un bambino piccolo, sono forti fattori di stress e magari due parole con qualcuno di competente potrebbero essere di aiuto anche per lei.
Lo vedi possibile?

merla

PS. in ogni caso alzare le mani e ammazzarsi sono reazioni da non prendere neanche in considerazione. Cancella queste opzioni dalle possibilità delle cose che puoi fare o dei tuoi modi di reagire. Visto che hai sicuramente nella mente uno spazio per le cose che non faresti mai, prendi queste due opzioni, mettile lì e lasciacele definitivamente. non sono alternative, esattamente come non è un alternativa fare qualcosa che possa nuocere al tuo bimbo. Punto e fine, ok?
merla
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Messaggio  anthea Lun Giu 07, 2010 12:11 pm

Quoto in pieno tutto ciò che ti ha detto Merla ed in più ti dico che capisco il tuo senso di impotenza e sconfitta durante le liti con tua moglie.
Io ho un rapporto molto bello con mio marito, ciò nonostante abbiamo avuto un periodo di frequenti litigi dove lui iniziava a dare in escandescenze verbali davanti ai figli e io mi sentivo esattamente come te. Mi veniva una gran rabbia che però cercavo di controllare per evitare di dare un dolore ai bambini.
Finchè un giorno sono scoppiata e davanti a mia figlia gli ho urlato dietro tutto il mio rancore di mesi e poi l'ho pure minacciato di divorzio.
Il bubbone era scoppiato e, se durante ero in uno stato di esaltazione pura.. un concentrato di rabbia cieca, dopo sono stata malissimo quando ho realizzato quanto male avessi fatto a mia figlia e a mio marito!
La cosa è servita a entrambi per capire che dovevamo tutti e due cambiare qualcosa di noi stessi per risolvere la situazione. Ma ci sono priorità da rispettare.

Prima di prendere decisioni importanti, bisogna essere in uno stato mentale ragionevole. Quindi è giusto che tu ti prenda una pausa per stare lontano dalla famiglia e curarti.
Quando ritornerai, probabilmente sarà più semplice per te e tua moglie/compagna parlare con più serenità dei vostri problemi e decidere il da farsi. Se invece ormai il rapporto è logorato, allora ci saranno altre questioni da affrontare per il bene tuo e di tua figlia, che richiederanno ulteriori energie e una certa stabilità emotiva.

Dai tempo al tempo e vedi di affrontare le questioni più urgenti. Temporeggiare non serve a nulla, se non ad aggravare una situazione di per sè già compromessa.
Quando starai meglio tu allora potrai, uno alla volta, affrontare il resto dei tuoi problemi. La tua bimba sarà la prima a giovare della tua cura. Avere un papà più sereno renderà anche lei più serena.
I bambini si accorgono di tutto. Se i genitori soffrono, anche loro soffrono. Starle vicino in uno stato pietoso non fa altro che aumentare il dolore.
Fallo per lei e per te stesso.

Un bacio ed un abbraccio.... ti sono vicina.
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