Panic

+4
Nadir78
anthea
suggestione
lunatica
8 partecipanti

Pagina 1 di 2 1, 2  Successivo

Andare in basso

Panic Empty Panic

Messaggio  lunatica Gio Mar 12, 2009 6:06 pm

Chi di voi ha mai avuto degli attacchi di panico?Io per la prima volta ne ho avuto uno pochi giorni fa.Le sensazioni che si provano sono tremende.Ora devo prendere ansiolitici per un breve periodo.

Addà passà sta nottata Smile
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  suggestione Gio Mar 12, 2009 10:30 pm

Una volta sola, in seguito ad una emozione negativa molto forte.
Ricordo , il formicolio alle gambe, e alle mani, poi il vuoto e un oppressione allo sterno violenta e insistente.
ho preso immediatamente degli ansiolitici, per fortuna gli avevo a portata di mano e mi sono disteso, dopo una 20 di minuti,mi sono ripreso.

Curati e non sottovalutare ciò che ti è accaduto.
suggestione
suggestione

Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty terribile!

Messaggio  anthea Ven Mar 13, 2009 8:25 am

Ne ho avuto uno nel 2004. Lo ricordo ancora benissimo!
Ero molto depressa. Da due giorni cadeva abbondante la neve e quella sera da lupi era persino venuta a mancare la corrente.
Mio marito era reperibile e ad un certo punto è squillato il telefono: emergenza e chiamata di tutti i tecnici per blocchi vari alle centrali in giro per il territorio. Non era la prima volta, ma io ero terrorizzata all'idea che avesse un incidente e potesse non tornare più.

Ho iniziato a sentire un fuoco che mi correva nelle vene, il respiro affannoso, palpitazioni, la testa mi girava, tremavo tutta e pensavo che sarei morta. Anche io mi sono distesa e mi sono calmata solamente quando mio marito ha deciso di rimanere a casa con me.

Per fortuna è stato l'unico. Non è pericoloso, ma è tremendo.
Non so se tu sia in cura con psicofarmaci o no; in caso contrario ti consiglierei di iniziare. La nostra mente ci manda segnali inequivocabili di sofferenza e dobbiamo ascoltarli per evitare peggioramenti..

Ciao e buona fortuna.
anthea
anthea

Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  suggestione Ven Mar 13, 2009 10:26 am

LA CAUSA DEGLI ATTACCHI DI PANICO È L' ECCESSIVA PRODUZIONI DI CORTISOLO E ADRENALINA DA PARTE DELLE GHIANDOLE SURRENALI, PER LUNGHI PERIODO DI TEMPO.
IN PARTICOLARE IL CORTISOLO DANNEGGIA I NEURONI DEL IPPOCAMPO.
ECCO CHE QUANDO PER L'ENNESIMA VOLTA SI È SOTTOPOSTI AD UNO STRESS, I MECCANISMI DI INIBIZIONE DELL'ADRENALINA E DEL CORTISOLO VENGONO MENO, CAUSANDO L'ATTACCO DI PANICO.

LA TERAPIA FARMACOLOGICA, UN CAMBIAMENTO DI STILE DI VITA RIPORTANO DOPO UN PERIODO DI TEMPO CHE VA DAI 6 MESI A QUALCHE ANNO, A SECONDA DELLA GRAVITÀ, AD UNO STATO DI EQUILIBRIO.


Ultima modifica di sugge il Ven Mar 13, 2009 1:23 pm - modificato 1 volta.
suggestione
suggestione

Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  Nadir78 Ven Mar 13, 2009 11:09 am

Eh, mia cara lunatica, stai parlando con la signora degli attacchi di panico! Io non so quanti ne ho avuti, ho perso il conto... faccio prima a dire che li ho avuti per 2 anni! E ancora oggi, anche se non mi succede più perchè ho imparato a capire i segnali che mi manda il mio corpo e so gestire meglio l'ansia, porto sempre con me il mio amato Lexotan, anche se non lo prendo da un anno. Mi tranquillizza sapere che in caso di pericolo ce l'ho. Non so tu, ma i miei attacchi di panico erano tremendi: cuore impazzito, sudore freddo, tremori, respiro affannoso, senso di vertigine... più di una volta ho pensato di stare per morire di infarto. E mi succedevano sempre più spesso, anche a casa, con i miei genitori, con gli amici, col ragazzo... poi grazie anche alla terapia mi sono autoconvinta che era tutto inventato dal mio cervello, che non stavo morendo e che dovevo capire cosa me li provocava, cosa che ho fatto. Ad oggi resto cmq una persona ansiosa, lo sono e lo accetto. Ma ci convivo.
Nadir78
Nadir78

Numero di messaggi : 339
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 45
Località : Bari

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  lunatica Ven Mar 13, 2009 12:28 pm

Ho già iniziato la cura.Prendo 10 gocce di En ogni sera.

Quando ho avuto l'attacco pensavo che stessi per morire e non riuscivo a controllare nè il corpo nè la mente.Inoltre tremavo come una foglia.

La mattina continuo a svegliarmi con un'ansia forte,ma sto già imparando a gestirla facendo dei lunghi respiri e allontanando dalla mente i pensieri che me la procurano.Funziona!
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  suggestione Ven Mar 13, 2009 1:36 pm

i FATTORI AUTOINDOTTI CHE SCATENANO GLI ATTACCHI DI PANICO, SONO IL RIMUGINARE DI CONTINUO LE INGIUSTIZIE SUBITE, SENTIMENTI COME L'ODIO, IL RANCORE, IL NON SENTIRSI ALL'ALTEZZA DELLE SITUAZIONI, LA TIMIDEZZA, LA FRUSTRAZIONE ETC.

IL PRANAYAMA, IN PARTICOLARE LA RESPIRAZIONE CON APNEA POSITIVA PROLUNGATA, QUIETA LA MENTE E INIBISCE L'ECCESSO DI CORTISOLO E ADRENALINA.

IN POSIZIONE COMODA, INSPIRARE CON IL NASO, L'INSPIRAZIONE DEVE ESSERE COMPLETA, QUINDI DIAFRAMMATICO, TORACICO E CLAVICOLARE E DEVE DURARE PER 9 SECONDI POI UN APNEA DI 24 SECONDO CON UNA ESPIRAZIONE DI 18 SECONDI, MA PER I MENO ESPERTI VANNO BENE ANCHE 9 SECONDI.

PROVARE PER CREDERE.
suggestione
suggestione

Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  lunatica Ven Mar 13, 2009 1:50 pm

sugge ha scritto:i FATTORI AUTOINDOTTI CHE SCATENANO GLI ATTACCHI DI PANICO, SONO IL RIMUGINARE DI CONTINUO LE INGIUSTIZIE SUBITE, SENTIMENTI COME L'ODIO, IL RANCORE, IL NON SENTIRSI ALL'ALTEZZA DELLE SITUAZIONI, LA TIMIDEZZA, LA FRUSTRAZIONE ETC.

IL PRANAYAMA, IN PARTICOLARE LA RESPIRAZIONE CON APNEA POSITIVA PROLUNGATA, QUIETA LA MENTE E INIBISCE L'ECCESSO DI CORTISOLO E ADRENALINA.

IN POSIZIONE COMODA, INSPIRARE CON IL NASO, L'INSPIRAZIONE DEVE ESSERE COMPLETA, QUINDI DIAFRAMMATICO, TORACICO E CLAVICOLARE E DEVE DURARE PER 9 SECONDI POI UN APNEA DI 24 SECONDO CON UNA ESPIRAZIONE DI 18 SECONDI, MA PER I MENO ESPERTI VANNO BENE ANCHE 9 SECONDI.

PROVARE PER CREDERE.

Mi hai convinta con questa storia del pranayama Very Happy
Grazie mille,Sugge
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  Viola Ven Mar 13, 2009 9:22 pm

Pensavo di stare bene. Poi , una sera mi si è scatenata la prima crisi di panico in macchina, al ritorno dal lavoro. Son stata fino alle nove di sera sul bordo stradale, con le quattro frecce azionate e una mano fuori del finestrino mentre il mio corpo subiva quello che al momento non sapevo fossero crisi di panico. Pensavo di stare a fare un infarto. Poi qualcuno chiamò il 118...Da quella sera sono arrivata a farne fino a due al giorno...sempre in macchina. Incominciai a fare la respirazione completa, quella diaframmatica istintivamente...non appena sentivo che ne stava per arrivare una. Non accetavo...poi sfinita , dopo un anno, andai dalla neurologa. Le mie crisi di panico nascondevano una depressione bella e buona ! Iniziai a curarmi con ansiolitici e antidepressivo. Ora non ho nemmeno più la boccettina dello xanax in borsa. Solo quando sono molto in ansia, ne faccio uso. Ma dalla fine della cura, questo è accaduto solo un paio di volte. Devo accettare di essere stata sotto stress per tantissimo tempo, e non lo sapevo. De vo accettare di essere diventata fragile e idiosincrasica allo stress. E' come una allergia credo. Basta difendersi dallo stress...che per ognuno ha una soglia. Fare le crisi di panico mi ha insegnato qual'è la mia soglia, e fermarmi prima. Mi sono conosciuta meglio...e sono delicata....Lo sono sempre stata forse, non sapendolo mi sono come salita sopra....mi sono pestata con uno stile di vita che oggi vedo come pazzesco. Visto come si sta dopo una crisi di panico? Io avevo voglia di dormire...ero sfinita. Ecco, le crisi dicono che ti devi fermare e riposare che hai superato i tuoi limiti. Non si deve fare ! Mai più......
Viola
Viola

Numero di messaggi : 432
Data d'iscrizione : 20.01.08
Età : 60
Località : Roma

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  Pavely Sab Mar 14, 2009 9:05 am

Personalmente, sono stato ricoverato tre volte al Pronto Soccorso per Attacchi di panico.

Ricordo che per un periodo, prima di quello che è un vero e proprio "disturbo", avevo preso l'abitudine di controllare, mettendo due dita sulla giugulare, il battito cardiaco.

Spesso, il battito si faceva fievolissimo, premevo le dita ancora più forte, e non sentivo nulla. (Tipico errore percettivo... in realtà, come mi spiegò il medico del pronto soccorso, il battito c'era ma io "non volevo sentirlo").

Temevo che il "sangue smettesse di scorrere". Come Viola, anch'io devo ammettere che il disturbo di attacchi di panico (dal 2003 al 2006) nasconde una profondissima Depressione. Le mie sensazioni erano: una perdita di tonicità muscolare, (spesso cadevo al suolo senza forze), ipercapnia indotta dalla difficoltà respiratoria, sensazione di "asfissia" (una forte "fame d'aria"...), forte sudorazione... terrore di morire soffocato, fortissimo tremore, confusione, a volte stupor, pianto, angonscia di avere un infarto, paura che il sangue non scorresse nel corpo... (questa, con il senno di poi, fortemente irrazionale... ma io, allora, lo pensavo).

Dopo il terzo ricovero al Pronto Soccorso, al Policlinico de L'Aquila, (mi ero sentito male vicino il santuario di S.Gabriele), ho iniziato una cura farmacologica. L'ho portata avanti per un mese (Lexotan)... poi, l'ho sospesa, attuando la "mia" cura per quasi tre mesi.

Non soffrendo di 'agorafobia', uscivo la mattina alle 7 e tornavo la sera alle 8... Camminavo per Roma per 12, 13 ore... senza mai fermarmi. Neanche per sedermi... In quei mesi, ero arrivato a pesare 65, 70 chili (oggi ne peso oltre 100).

Penso di essere guarito dalla Depressione comprendendo i snodi fondamentali degli affetti e dell'amore. Gli attacchi di panico mi hanno insegnato infatti questo: la Depressione "blocca" l'amore. L'amore, idealmente, può essere paragonato ad una condotta idrica. Questa condotta è grandissima, porta migliaia di litri d'acqua... e l'acqua, si sà, è il simbolo della vita.

La Depressione è una lastra di piombo, di metallo, che blocca questa conduttura. E' un rubinetto grandissimo che chiude il flusso. La definizione migliore di una persona Depressa è: "Una persona che non ama". Mi ricordo che quando morì mia madre, io "finsi" di piangere. Ma quelle lacrime erano false. In realtà, recitai. E non recitai per falsità... (sento di non essere falso), recitai perché la Depressione mi impediva (e mi impedisce) di sentire l'amore che provo per gli altri.

Quando sento una persona, realmente depressa, che dice: "Sai io amo tizio... io amo sempronio...", non dico nulla. Mi stò zitto. Ma, nei fatti, non gli credo. La Depressione provoca una scissione tra la vita fisica e inconscia delle persone e il loro lato affettivo, emotivo e cosciente. Cioè: il cuore, il corpo ama, la mente no. Le parole non riescono a dire vera poesia d'amore.

Così, quando vedo una persona depressa che "mente", che dice di amare di amare COSCIENTEMENTE una persona, che dà spiegazioni razionali del suo amore, che dice: "Io amo questa ragazza per questa ragione...", io penso: "E' un discorso assurdo... ma non voglio interromperti".

Si esce dagli attacchi di panico capendo questa fondamentale verità: LA DEPRESSIONE NEGA L'INTIMITÀ SOTTO L'ASPETTO DELLA COSCIENZA: L'INTIMITÀ SI FÀ SOLO ESIGENZA FISICA E INCONSCIA... Cioè: si ha il bisogno, freudianamente, dell'orgasmo, del piacere corporeo... ma la fisicità è staccata dall'intimità. Non si ama con la mente, né con le parole.

La Depressione, può essere paragonata, sotto questo aspetto, ALLA PROSTITUZIONE. La Depressione è, nei fatti, UNA PURA PROSTITUZIONE. Quindi OCCORRE UNA GRANDISSIMA ONESTÀ PER COMPRENDERLO... chi è depresso non ama ma, biologicamente, sente il bisogno di fare sesso. Per ragioni di educazione, di cultura, di eventi della vita, si "autoconvince" di amare. Ma finché la Depressione non è veramente risolta, non può provare amore. O meglio: l'amore ha un linguaggio fisico e inconscio. Cioè: il corpo, nel suo linguaggio primordiale e arcaico e gutturale cerca di spiegare al raffinato cervello cosa sia l'amore. Ma il cervello SOTTO LA DITTATURA DELLA DEPRESSIONE nega questa voce popolare e bassa. Così, il cervello colpevolizza il sesso. Il cervello dice: sei una falso. Tu non ami veramente, tu stai prendendo in giro quella ragazza...

Tu non vuoi fare sesso con lei. Tu hai paura del sesso. Ecc ecc... nei fatti, il problema più grande della Prostituzione risiede in questo: le prostitue sono lo stereotipo delle persone depresse. Gli uomini che fanno sesso con tutte, sono depressi. E quello che quì appare chiaro è la "contraddizione". C'è una forte paura del sesso... e allore perché farlo così spesso? Nei fatti tra il farlo con tutte o non farlo affatto non c'è alcuna differenza.

I Depressi sono infatti classificabili in due categorie:
- chi fà sesso con tutti ovvero chi mente nel sesso... (uno o l'altro, nei fatti, è uguale)...
- chi non fà sesso.

Ma le due categorie, anche se opposte, descrivono una stessa persona: la persona depressa.

Gli attacchi di panico avvengono quando una persona MENTE A SÈ STESSA SUGLI AFFETTI. Cioè: io ero e sono depresso. Io non sono capace di vivere un sentimento intimo, un amore, verso i miei familiari. Quando la Depressione è profonda, che loro ci siano o non ci siano, è uguale. Anzi: mi sento più rilassato quando non ci sono.

Nei fatti, io HO FINTO L'AMORE PER MIA MADRE. IO HO FINTO DI PIANGERE PER LEI.. E QUESTA FALSITÀ È STATA L'ORIGINE DEI MIEI ATTACCHI DI PANICO.

Mia madre è morta di edema polmonare. Non sentiva il battito cardiaco... quando moriva, sentiva le stesse sensazioni che provavo io durante gli attacchi di panico.

Ora: NON PROVANDO ALCUN SENTIMENTO COSCIENTE D'AMORE VERSO MIA MADRE, IO MI SONO IDENTIFICATO IN LEI. Mi sono identificato il Lida.

E la cosa che fà male è questa: SE IO NON FOSSI DEPRESSO IO SENTIREI L'AMORE VERSO MIA MADRE. L'AMORE PER MIA MADRE, C'È. MA, ESSENDO DEPRESSO, NON POSSO SENTIRLO.

Ma essendo Depresso io ho FINTO D'AMARE. E QUANDO UNO FINGE DI AMARE, SCATENA LA TEMPESTA DELL'ATTACCO DI PANICO.

L'attacco di panico, infatti, è questo: È UNA RIBELLIONE DELL'INCONSCIO, DEL CORPO, DELLA FISICITÀ CONTRO LE BUGIE DELLA DITTATURA DELLA DEPRESSIONE SUI SENTIMENTI.

Chi è depresso non sente l'amore. Questa, per me, è la verità. Ma se questa è la verità, il corpo la esige. IL CORPO VUOLE INSEGNARE AL CERVELLO I SENTIMENTI E NON IL CONTRARIO. IL CORPO È IL MAESTRO VERSO LA LOTTA ALLA DEPRESSIONE, MAI IL CONTRARIO...

Quando IL CERVELLO VUOLE GOVERNARE IL CORPO, IMPONENDO LA FALSITÀ DELLA SUA DITTATURA DEPRESSIVA, IL CORPO REAGISCE... e reagisce scatenando un attacco di panico...
Pavely
Pavely

Numero di messaggi : 952
Data d'iscrizione : 02.04.08
Età : 47
Località : Roma

http://storiadipavely.blogspot.com/

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty ...

Messaggio  merla Sab Mar 14, 2009 11:54 am

Pavely ha scritto:

Quando sento una persona, realmente depressa, che dice: "Sai io amo tizio... io amo sempronio...", non dico nulla. Mi stò zitto. Ma, nei fatti, non gli credo. La Depressione provoca una scissione tra la vita fisica e inconscia delle persone e il loro lato affettivo, emotivo e cosciente. Cioè: il cuore, il corpo ama, la mente no. Le parole non riescono a dire vera poesia d'amore.

Così, quando vedo una persona depressa che "mente", che dice di amare di amare COSCIENTEMENTE una persona, che dà spiegazioni razionali del suo amore, che dice: "Io amo questa ragazza per questa ragione...", io penso: "E' un discorso assurdo... ma non voglio interromperti".


CIao Paolo,

riporto queste sole due frasi, invece che tutto il post, perchè sarebbe troppo lungo e intasante.....ho l'impressione, e prendila per quel che vale l'impressione di un estraneo che ti conosce solo attraverso i forum, che tu abbia la tendenza (e non da poco tempo) a costruire delle teorie generali, applicabili un po' a tutti, per darti una spiegazione razionale dei problemi e delle difficoltà che incontri. Forse questo è il tuo modo di esorcizzarle per soffrire di meno, non lo so, però è da un po' che ci incontriamo nei forum vari e non mi sembra che questo teorizzare ti abbia aiutato così tanto. Se qualcosa ti ha aiutato è stato il fare, non il ragionarci sopra.

Premesso che secondo me ti sbagli, e se approfondisci la lettura dei post degli altri, dovrai ammettere che è così: qui puoi incontrare persone come anthea, che decide di combattere la depressione per amore dei figli, o come nadir, che porta avanti da più di un decennio una relazione (che funziona) nonostante la depressione...mi azzardo a dire che sono entrambe manifestazioni di amore vero, reale e sano. Non l'amore da romanzi e dei poeti, ma quel sentimento che scatta quando ti trovi ad abbassare la tazza del water tutte le mattine. Mi è recentemente successo di rileggere un libro della Littizetto, in cui, citando sua nonna, dice 'per il bene della coppia a volte bisogna mordere l'aglio e dire che è dolce'. Ti sembrerò troppo pratica, ma io credo che non ci sia meno sentimento, nell'abbassare (o alzare Very Happy) la tavoletta del water per 30 anni, piuttosto che nell'incontrare o nel poetare su una qualche Beatrice intravista per caso lungo le strade di Firenze. C'è meno capacità espressiva e basta. Se uno è bravo a cercare, la poesia la si può trovare anche nella tavoletta del cesso però. ;-)

Al di là di questa digressione, quello che intendevo dirti è un'altra cosa: tu teorizzi, ragioni, crei castelli di carta che applichi a tutti, forse appunto per esorcizzare, darti una spiegazione che non riesci a trovare o cancellare certi sensi di colpa e certe cosa che ti fanno soffrire. Ecco, mi spiace essere cruda, ma è inutile oltre a essere un errore.

Hai iniziato ad andare da un psyco: prova a parlare con lui, prova a spegnere il ragionamento e il tuo tentativo di razionalizzare cose che non riesci ad accettare, e soprattutto non generalizzare più, e inizia a lavorare DAVVERO su te stesso, ma solo su te stesso.
Spesso tu crei una teoria (a volte strampalata, che spesso parte dalle conclusioni per affermare i presupposti, e introduce di punto in bianco degli assiomi tirati magicamente fuori dal cilindro) che applichi a tutti, e, almeno per la mia impressione, cerchi il consenso non il confronto.
A che pro?
A cosa TI serve tentare di dare una spiegazione generale ai tuoi problemi? Anche una volta che avessi tutte le conferme che desideri (e purtroppo non è possibile) riguardo al fatto che chi è depresso non ama, etc. etc. etc., poi?
Oltre ad avere infilato nel tuo castello di carte tutti i depressi del mondo, cosa avresti ottenuto?

Prova, come si dice, a resettarti, e disconviciti che puoi dare una spiegazione a tutto, perchè la vita ti dimostra che non puoi, e inizia a fare, a cercare di relazionarti DA PARI con il mondo e con il tuo terapeuta, non da un palcoscenico, ma da pari.

TI ho scritto questo,anche perchè mi è venuta in mente una tua affermazione in un altro post, in cui dicevi che tu ti senti sempre più intelligente (o più avanti, non ricordo l'espressione esatta) del tuo terapeuta. Ecco, non fila. Uno non va da un terapeuta, o da un amico o da una persona qualcunque vedendo il mondo a gradini, in base a una scala che si è creato da sè (questo devo avertelo già scritto da qualche parte) e valuta il rapporto in funzione del punto della gradinata si colloca (da solo per altro). Le relazioni tra persone sono relazioni e punto, tra persone diverse, ma senza scale e (mi ripeto) senza palcoscenici...tu non vai da un terapeuta perchè è più intelligente di te, o chissà che, tu vai da un terapeuta per tentare di stabilire una relazione con una persona, relazione che può aiutarti a risolvere i tuoi problemi. Magari questa persona è un emerito deficiente, ma per esperienza, sensibilità, empatia o anche per puro caso può aiutarti a trovare la chiave per uscirne fuori. Punto.

Finché dalle relazioni umane si cerca solo uno specchio dove riflettersi, magari uno specchio di quelli tipo luna park dove i bassi diventano alti, i grassi magri etc. etc, è difficile stabilirne di profonde ed è impossibile comunicare. Prova...

Merla


PS Oppure, puoi provare a razionalizzare sul serio: non si parte dal proprio caso singolo, che per altro è impossibile valutare con obiettività, si crea un'idea e poi si cerca di stringere, allargare, infilare in ogni modo in quell'idea tutto il mondo. Non è scientifico, né filosofico, né altro e lo sai perfettamente. Si fa il contrario, si guarda il mondo, volendo ci si ragiona, e ci si fa un'idea...poi si verifica l'idea e una volta convinti, si può tentare di capire in che posizione ci collochiamo dall'idea generale che ci siamo fatti. Questo è un modo corretto di razionalizzare, ma implica un'onestà intellettuale difficile da mantenere, perchè c'è sempre il rischio che poi, una volta tirate le fila, il punto della nostra idea in cui ci ritroviamo non ci piaccia per niente. E secondo me, scusa la franchezza, tu per correre questo rischio, non sei pronto per ora.
Ciauz
merla
merla

Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty panico

Messaggio  merla Sab Mar 14, 2009 12:31 pm

Adesso rispondo a luna. Very Happy

Attacchi di panico in senso stretto, io non ne ho mai avuti, probabilmente somatizzo poco.

Ho avuto episodi di ansia estrema, qualcuno li può chiamare angoscia o chissà che, ansia totalmente paralizzante e che prendeva totalmente il controllo della mia mente. RIcordo il primo (e il più grave perchè ero da sola e non sapevo cosa farci) episodio, e ricordo che avevo coscienza di aver person totalmente il controllo della mia mente e delle mie sensazioni. Mi sentivo sdoppiata, da una parte provavo sensazioni tremende, e dall'altra sapevo che queste sensazioni non mi erano connaturate, erano ingiustificate, ma non trovavo il modo di arrestarle. Quell'episodio durò giorni interi, finché non mi prescrissero degli ansiolitici e non esito a dire, che sono stati i peggiori giorni della mia vita. Come strascico, per settimane non sono stata in grado di sopportare persone che parlassero a alta voce perchè mi spaventano, lo squillare del telefono mi faceva venire il batticuore, uscivo di casa per portare il cane, piangendo come una fontana. Piangevo sempre. Due palle. Very Happy

Cmq, a parte questo bel racconto, sono pienamente d'accordo con viola, nadir e sugge (anche se in quel periodo io facevo yoga e tentare il pranayama su di me aveva conseguenze peggiori, ma non siamo tutti uguali, e rimango convinta che, con l'approccio giusto e un buon maestro, lo yoga possa dare davvero molto) sullo stress, sulle frustazioni e sulle aspettative troppo alte che abbiamo da noi stessi e sull'imparare a conoscerci.
Abbiamo dei limiti e dobbiamo imparare a riconoscerli, e il riconoscerli è già il modo di superarli (questo è un insegnamento molto yogi per altro, vero sugge?). Bisogna sapere fin dove si può arrivare, fermarsi prima di essere troppo stanchi o di subire troppe pressioni, mollare il freno, insomma, e, almeno per quanto riguarda me, si riescono a ridurre le crisi d'ansia o gli attacchi di panico. O almeno a prevenirle.

A differenza però di altri, io credo che la nostra mente sia come un muscolo o un altra parte del nostro fisico: ogni trauma ci rende più fragili e più delicati, e al tempo stesso più in grado di conoscerci e di prendere provvedimenti. Questo non vuole suonare come una condanna, ma io rimango dell'idea che chi ha avuto problemi di ansia o di depressione, sarà sempre più soggetto di persone che non ne hanno mai avuti. Più soggetto, più delicato ma allo stesso tempo più preparato a difendersi e con una migliore conoscenza di se stesso.

CIauz
merla
merla
merla

Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  lunatica Sab Mar 14, 2009 12:44 pm

Già.Bisogna accettare di non poter fare i salti mortali,porsi dei limiti,mettere un punto alle giornate che si fanno pressanti.E'quello che sto cercando di fare.

Io più che lo yoga vorrei fare sport,preferisco insomma qualcosa di più attivo.O magari farli entrambi,ma dando la priorità allo sport,che,per quanto io sia una pigrona,mi sembra più adatto alle mie esigenze e al mio temperamento.

Hai fatto un'analisi della situazione molto chiara.

Alla luce di queste ultime esperienze so di avere esaurito molte delle mie forze e soprattutto capisco di essere più soggetta di altri agli stress e questo dovrò sempre tenerlo presente.
Sto tentando un approccio più rilassato nei confronti della quotidianità,di non aspettarmi troppo da me stessa e di farlo capire anche a chi mi sta intorno.


merla ha scritto:Adesso rispondo a luna. Very Happy

Attacchi di panico in senso stretto, io non ne ho mai avuti, probabilmente somatizzo poco.

Ho avuto episodi di ansia estrema, qualcuno li può chiamare angoscia o chissà che, ansia totalmente paralizzante e che prendeva totalmente il controllo della mia mente. RIcordo il primo (e il più grave perchè ero da sola e non sapevo cosa farci) episodio, e ricordo che avevo coscienza di aver person totalmente il controllo della mia mente e delle mie sensazioni. Mi sentivo sdoppiata, da una parte provavo sensazioni tremende, e dall'altra sapevo che queste sensazioni non mi erano connaturate, erano ingiustificate, ma non trovavo il modo di arrestarle. Quell'episodio durò giorni interi, finché non mi prescrissero degli ansiolitici e non esito a dire, che sono stati i peggiori giorni della mia vita. Come strascico, per settimane non sono stata in grado di sopportare persone che parlassero a alta voce perchè mi spaventano, lo squillare del telefono mi faceva venire il batticuore, uscivo di casa per portare il cane, piangendo come una fontana. Piangevo sempre. Due palle. Very Happy

Cmq, a parte questo bel racconto, sono pienamente d'accordo con viola, nadir e sugge (anche se in quel periodo io facevo yoga e tentare il pranayama su di me aveva conseguenze peggiori, ma non siamo tutti uguali, e rimango convinta che, con l'approccio giusto e un buon maestro, lo yoga possa dare davvero molto) sullo stress, sulle frustazioni e sulle aspettative troppo alte che abbiamo da noi stessi e sull'imparare a conoscerci.
Abbiamo dei limiti e dobbiamo imparare a riconoscerli, e il riconoscerli è già il modo di superarli (questo è un insegnamento molto yogi per altro, vero sugge?). Bisogna sapere fin dove si può arrivare, fermarsi prima di essere troppo stanchi o di subire troppe pressioni, mollare il freno, insomma, e, almeno per quanto riguarda me, si riescono a ridurre le crisi d'ansia o gli attacchi di panico. O almeno a prevenirle.

A differenza però di altri, io credo che la nostra mente sia come un muscolo o un altra parte del nostro fisico: ogni trauma ci rende più fragili e più delicati, e al tempo stesso più in grado di conoscerci e di prendere provvedimenti. Questo non vuole suonare come una condanna, ma io rimango dell'idea che chi ha avuto problemi di ansia o di depressione, sarà sempre più soggetto di persone che non ne hanno mai avuti. Più soggetto, più delicato ma allo stesso tempo più preparato a difendersi e con una migliore conoscenza di se stesso.

CIauz
merla
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  lunatica Sab Mar 14, 2009 12:46 pm

P.S: mi piace Luna,suona meglio Smile
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  merla Sab Mar 14, 2009 12:56 pm

lunatica ha scritto:Già.Bisogna accettare di non poter fare i salti mortali,porsi dei limiti,mettere un punto alle giornate che si fanno pressanti.E'quello che sto cercando di fare.

Io più che lo yoga vorrei fare sport,preferisco insomma qualcosa di più attivo.O magari farli entrambi,ma dando la priorità allo sport,che,per quanto io sia una pigrona,mi sembra più adatto alle mie esigenze e al mio temperamento.

Hai fatto un'analisi della situazione molto chiara.

Alla luce di queste ultime esperienze so di avere esaurito molte delle mie forze e soprattutto capisco di essere più soggetta di altri agli stress e questo dovrò sempre tenerlo presente.
Sto tentando un approccio più rilassato nei confronti della quotidianità,di non aspettarmi troppo da me stessa e di farlo capire anche a chi mi sta intorno.


Beh io credo che l'attività fisica, di qualunque tipo, aiuti molto nel caso degli attacchi di panico, proprio perchè sono somatizzazioni. Facendo attività fisica si scarica tantissimo, si portano stanchezza e stress a un livello fisico e non mentale e si riesce a farli andare via sotto forma di sudore e tossine. Peccato che anche io sia pigrissima. Razz

Sul farlo capire a chi ci sta intorno, purtroppo a volte è dura. Paradossalmente a me è sempre riuscito spiegarlo meglio e prima a persone belle sclerate (tipo mia madre e il mio ragazzo) piuttosto che a persone tranquille.
A chi ci è passato a volte basta dire 'ora basta. non è colpa tua, ma io così non ci sto dentro' e spesso loro capiscono.
Invece con mio papà, trankillissimo con il suo bel neurone maschile totalmente monotask (tipo che quando guarda la partita, c'è la partita, e può andargli a fuoco la casa, ma lui è concentrato sulla partita e quindi non si preoccupa di null'altro) è stata più dura. Io gli chiedevo di non parlare ad alta voce, e lui mi rispondeva 'ma è il mio modo di parlare, mica ce l'ho con te o con nessuno'. Poi dopo un po' abbiamo trovato una quadra...lui abbassa l'audio quando riesce e se glielo chiedo, io cerco di sforzarmi di ricordarmi che è solo un modo di esprimersi (forse è anche un po' sordo ormai) ma che non devo subire in questo modo.

Non so ecco, ce la si può fare anche con gli altri, con un po' di pazienza e ricordandosi che difficilmente possono capire quello che passiamo, se a loro non è mai successo.

Riciauz.

merla
merla
merla

Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  suggestione Sab Mar 14, 2009 1:18 pm

Giusto Merla, non ci sono limiti per chi conosce i propri limiti.
suggestione
suggestione

Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  lunatica Sab Mar 14, 2009 1:46 pm

Io non ho avuto grandi difficoltà a farlo capire a chi mi sta intorno.
-Mi viene da ridere,perchè anche mio padre quando parla grida,ma perchè è proprio mezzo sordo Smile -
Dopo un primo momento,lo hanno capito e cercano di venirmi incontro.Forse non gli è riuscito difficile comprendere cosa provo perchè cmq mio padre è un tipo super ansioso e mia madre è abituata a questo genere di problemi.
Anche il mio ragazzo è riuscito a capirmi,perchè è una persona molto sensibile e poi perchè quando faceva l'operaio ha avuto dei problemi simili.Quindi sa cosa significa sentirsi stressati all'inverosimile.




[quote="merla]

[/quote]

Beh io credo che l'attività fisica, di qualunque tipo, aiuti molto nel caso degli attacchi di panico, proprio perchè sono somatizzazioni. Facendo attività fisica si scarica tantissimo, si portano stanchezza e stress a un livello fisico e non mentale e si riesce a farli andare via sotto forma di sudore e tossine. Peccato che anche io sia pigrissima. Razz

Sul farlo capire a chi ci sta intorno, purtroppo a volte è dura. Paradossalmente a me è sempre riuscito spiegarlo meglio e prima a persone belle sclerate (tipo mia madre e il mio ragazzo) piuttosto che a persone tranquille.
A chi ci è passato a volte basta dire 'ora basta. non è colpa tua, ma io così non ci sto dentro' e spesso loro capiscono.
Invece con mio papà, trankillissimo con il suo bel neurone maschile totalmente monotask (tipo che quando guarda la partita, c'è la partita, e può andargli a fuoco la casa, ma lui è concentrato sulla partita e quindi non si preoccupa di null'altro) è stata più dura. Io gli chiedevo di non parlare ad alta voce, e lui mi rispondeva 'ma è il mio modo di parlare, mica ce l'ho con te o con nessuno'. Poi dopo un po' abbiamo trovato una quadra...lui abbassa l'audio quando riesce e se glielo chiedo, io cerco di sforzarmi di ricordarmi che è solo un modo di esprimersi (forse è anche un po' sordo ormai) ma che non devo subire in questo modo.

Non so ecco, ce la si può fare anche con gli altri, con un po' di pazienza e ricordandosi che difficilmente possono capire quello che passiamo, se a loro non è mai successo.

Riciauz.

merla[/quote]
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  lunatica Sab Mar 14, 2009 1:53 pm

sugge ha scritto:Giusto Merla, non ci sono limiti per chi conosce i propri limiti.

Il limite nasce quando dimentichiamo di avere dei limiti,vero.Ci sono dei principi che solo noi conosciamo e che ci aiutano a vivere meglio.
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  suggestione Sab Mar 14, 2009 1:58 pm

nvece con mio papà, trankillissimo con il suo bel neurone maschile totalmente monotask (tipo che quando guarda la partita, c'è la partita, e può andargli a fuoco la casa, ma lui è concentrato sulla partita e quindi non si preoccupa di null'altro) è stata più dura. Io gli chiedevo di non parlare ad alta voce, e lui mi rispondeva 'ma è il mio modo di parlare, mica ce l'ho con te o con nessuno'.

Aahaha, bella questa.
Che bassa considerazione avete di noi uomini.

Volevo fare una precisazione della differenza tra Yoga e gli sport in generale.
Con lo Yoga si accumula energia, con lo sport si disperde energia.

Se alla sera rientri stanco e fai un' ora di Yoga, fatto bene, riprendi le forze e il giorno dopo sei tonico e arzillo.
Se invece ti vai a fare una corsetta,oppure un giro in bici, o altro, al momento stai bene, ma solitamente al mattino ci si alza stanchi e visto che non siamo dei giovincelli, i dolori muscolari si fanno sempre sentire.

Lo yoga non è noioso, anzi con il tempo si scoprono sempre nuove cose.

Per Merla.
Chi ha molti problemi emotivi, le respirazioni, sopratutto quella diaframmatica, può accentuarne i sintomi.
La causa è dovuta alla tensione del muscolo diaframmatico che trattiene le emozioni represse, quando questo viene allungato, questi stai emotivi tendono a rivitalizzarsi.
Anche muscoli della pianta del piede trattengono molte emozioni represse, per questo consiglio di fare delle posizioni molto semplici ma molto dolorose, almeno all'inizio, che sciolgono queste tensioni aiutando in questo modo a riequilibrare la sfera emotiva.

Anche i muscoli oculari trattengono molte emozioni represse, fare giornalmente 10 minuti di esercizi, facendo girare il bulbo oculare in modo rotatorio, lentamente, gioverà alla vostra salute mentale.
suggestione
suggestione

Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty OT

Messaggio  merla Sab Mar 14, 2009 2:00 pm

lunatica ha scritto:
sugge ha scritto:Giusto Merla, non ci sono limiti per chi conosce i propri limiti.

Il limite nasce quando dimentichiamo di avere dei limiti,vero.Ci sono dei principi che solo noi conosciamo e che ci aiutano a vivere meglio.

Ma, se non erro, il punto dello yoga è leggermente diverso: cioè il limite non è un fatto esterno (lavorare 8, 10, 15 ore al giorno), ma il limite è quando la tua consapevolezza ti dice che è ora di basta. Cioè proprio una questione di spostare il punto di vista solo su se stessi. E questo aspetto secondo me è interessantissimo.

Il limite c'è sempre ovviamente, ma diventa la tua stanchezza e nulla più, che tu abbia lavorato 2 o 20 ore. E magicamente ti accorgi che il limite è lo stesso se ti focalizzi su te stesso, ma in realtà si sposta se visto esternamente. In pratica...inizialmente mantieni l'immobilità per 20 secondi e poi il corpo ti manda messaggi per farti muovere, se ti focalizzi sul messaggio, facendo yoga, i 20 secondi, diventan o30, poi 40, poi 50. IL punto è che sei davvero yogi non ti interessa più il tempo che passa, ma ti concentri solo sul tuo limite.
Sugge confermerà o smentirà... Very Happy

Lo sbaglio mio, ad esempio, in parte (non solo) è stato proprio il fatto di spostare l'attenzione da me ai risultati che ottenevo. E lì credo di essermi bruciata lo yoga. Very Happy


PS: grazie per i consigli sugge....proverò. ;-)
merla
merla

Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  lunatica Sab Mar 14, 2009 2:14 pm

Lo Yoga non sarà noioso,ma io ho comunque bisogno di un'attività più dinamica,di eliminare tossine,di smaltire la fatica in un modo che implica del movimento.
Con lo sport il giorno dopo ci si può sentire energici,non è detto che ci si senta stanchi.
In un secondo tempo potrei provare anche lo Yoga,mi incuriosisce,ma per ora so di avere bisogno di qualcosa di molto diverso.







[Volevo fare una precisazione della differenza tra Yoga e gli sport in generale.
Con lo Yoga si accumula energia, con lo sport si disperde energia.

Se alla sera rientri stanco e fai un' ora di Yoga, fatto bene, riprendi le forze e il giorno dopo sei tonico e arzillo.
Se invece ti vai a fare una corsetta,oppure un giro in bici, o altro, al momento stai bene, ma solitamente al mattino ci si alza stanchi e visto che non siamo dei giovincelli, i dolori muscolari si fanno sempre sentire.

Lo yoga non è noioso, anzi con il tempo si scoprono sempre nuove cose.]
lunatica
lunatica

Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  suggestione Sab Mar 14, 2009 2:38 pm

ma, a dire il vero, il limite o il fine non dovrebbero in nessun caso rientrare nella filosofia yoga.
Non ci sono obiettivi da raggiungere se non quello di mantenere la salute, non ci sono gare, sfide, nemmeno personali e come lavarsi i denti dopo ogni pasto, va fatto e basta.
C'è un metodo da seguire con scrupolosità e attenzione, e basta, non c'è altro da fare.
Più della salute cosa ci può essere?


suggestione
suggestione

Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  Viola Sab Mar 14, 2009 3:47 pm

Per Luna...Prova lo yoga, quello dinamico, come un hata yoga per esempio...Devi provare per poter fare un confronto. Per poter capire quello che Sugge e Merla stanno dicendo, avendo provato. Ti manca l'averlo provato. Con lo yoga, si muovono più muscoli...Con lo sport in generale, compreso il nuoto, si muovono masse muscolari grandi. Con lo yoga non solo. Si muovono tutta una serie di muscoletti che altrimenti rimarrebbero inefficienti. Non vedrai mai uno yogi con muscoli enormi....Per esempio un culturista, avrà muscoli drammatici...che diventano appunto il suo dramma....Camminano tipo robokop....perdono l'elasticità e la scioltezza. Prova....ma come dice merla, non a rischio di perdere lo yoga( l'unità). Non è un'obiettivo da raggiungere,(tipo il culturista ) ma uno stile di vita. Non si è in gara,

Per merla: bello come hai descritto il tuo rapporto con lo yoga. Hai toccato con mano quello che lo yoga non è...è pur sempre una strada...Ci sei stata, totale.
Viola
Viola

Numero di messaggi : 432
Data d'iscrizione : 20.01.08
Età : 60
Località : Roma

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Per Merla...

Messaggio  Pavely Sab Mar 14, 2009 3:53 pm

Merla... mi hai scritto un post bellissimo.

Ti ho ascoltata.

Ma c'è una cosa che non capisco...

Tu dici che io costruisco teorie, che costruisco verità, che cerco consenso alle mie idee.

Il mio punto di vista, personalissimo, è differente. Io non credo che esista, proprio, alcuna verità. Io non credo in alcuna certezza. Non c'è nulla che possa dirsi vero...

Io non penso mai di avere ragione. Il mio modo di ragionare può essere sintetizzato così: io credo che esistano, nella cultura, nella personalità di ognuno dei noi, una manciata (una quarantina?) di percorsi. Immagina, Merla, quaranta persone che camminano contemporaneamente su quaranta strade diversa.

C'è chi si ferma, che ci cammina, c'è chi dorme, c'è chi urla e c'è chi legge poesie. Ogni percorso è differente: c'è la comunicazione, c'è l'industria, c'è l'economia, c'è la vita domestica, c'è l'arte, c'è la cultura, c'è il tempo, c'è la storia... ecc ecc. Ogni percorso è la vita di una nostra anima. E ogni percorso ha una sua verità e una sua completezza di raffigurazione del mondo. Ad esempio: nel percorso economico, il mondo ci appare secondo un punto di vista. Nel percorso delle relazioni intime, il mondo ha un'altra prospettiva. Ma ogni percorso è su un mondo unico: che diviene unico perché differente.

La Depressione, ad esempio, nel mio modo di ragionare appartiene al Percorso: "Salute e Medicina". Ci sono pochissime tappe in questo percorso... prima della Depressione viene la tappa "Psichiatria e Malattia mentale", dopo viene "Suicidio". Da nessun altro percorso è possibile vedere il luogo dell'Anima chiamato Depressione. Il fatto è che ci sono quattro tappe nel disagio mentale: la Malattia mentale, una città enorme, confusa, con milioni di persone, complessa e sterminata... che corrisponde a tutte le malattie possibili salvo tre (Depressione clinica, Suicidio e Tossicodipendenza). Dalla Malattia mentale si approda alla Depressione e dalla Depressione si approda al Sucidio. Prima della città "Malattia mentale" c'è la città della Medicina. E prima ancora... salute. Chi esce dalla città "Malattia mentale" ha dunque due strade: o và verso il paesino Depressione o và verso la città Medicina. Non c'è altro percorso.

Il fatto è questo: se non si esce dal percorso "Salute e Medicina" quando si è nella città "Depressione" non si può vedere il percorso "Sentimenti". Dalla contrada "Depressione" l'altra parte del continente dell'Interiorità non si vede... la città Depressione, infatti, è costruita in una "depressione", in un terreno bassissimo e profondo, circondato da Montagne, che non ti danno la possibilità di vedere, a colpo d'occhio, tutto il continente dell'Anima.

Dunque, uscire dalla Depressione significa camminare. E camminare parecchio... attraversare la Metropoli "Malattia mentale" e approdare al porto "Medicina". Da quì, arrivare alla costa "Salute". Quì, parte il percorso "Relazioni intime" nel regno dei "Sentimenti".

Ciò che dico ha una sua poesia e può apparirti stupido.

Ma, nota bene Merla, NON È UNA TEORIA.

E' assurda, surreale, stupida.

Io non ho mai detto, né mai dirò, "questa è la verità". Mai. Non ho mai detto: "Io ho ragione e tu no". Non ho mai detto: "Ti sbagli". Non ho mai detto: "Non capisci niente e sei nel torto". E se dico mai, intendo proprio mai, mai...

Io ho sempre detto: "la penso così".

...

Il fatto è che sono spietatamente razionale.

Il fatto è che se qualcuno non è logico quando parla io non capisco il suo discorso.

Tu dici: il mondo non è riconducibile alle tue teorie. Io ti rispondo: non ho desideri.

Merla: io non voglio nulla di materiale. Non ho nessun dubbio, nessuna incertezza, nessuna prova che quello che dico sia sbagliato. E se qualcuno, logicamente, mi dimostra che ho torto, io lo accetto. L'ho sempre fatto.

Tu dici: Nadir porta avanti una storia di anni... Anthea mette l'amore per i figli... io ti dico: loro sono loro. Mi sono permesso mai di giudicare qualcuno? No. Se una persona è felice IO SONO FELICE. SE UNA PERSONA DICE DI ESSERE INNAMORATA, IO PROVO UNA GRANDISSIMA PACE E UNA GRANDISSIMA FELICITÀ. PUNTO.

Cioè: se tu Merla dici: "Stò bene così", io ti regalo un sorriso e penso ad altro. Non mi fermo a criticarti, non mi fermo a dirti nulla. Io HO IL MASSIMO RISPETTO PER LA LIBERTÀ DI CHIUNQUE. Non riesco a formulare ragionamenti più complessi... minimamente. Se una persona è razionale quando parla, io le do ragione. Se una persona mi dice, da questo concetto io ne derivo questo, io dico "bravo... tanto di cappello".

Se una persona, al contrario, non mi spiega nulla... se una persona tira avanti senza costruire teorie... se una persona non ragiona ma si affida pedissequamente agli altri... se una persona non attiva il cervello prima di parlare... se una persona non legge, non si informa, non è umile quando parla, è aggressiva... io smetto di ascoltare. Chiudo le saracinesche delle orecchie.

Io so di essere un essere umano e so di avere dei diritti. So di essere libero e mai metterò la mia vita nella mani di una persona che non amo. Se non sò qualcosa, in qualsiasi campo essa sia, io leggo e mi autoeduco. Se ho il raffreddore, io studio l'epidemiologia e la medicina dell'influenza. Se pianto un ranuncolo in balcone, io studio la coltivazione del ranuncolo... se vado da uno psicologo (il mio psicologo è il dott. ********, del ********) io studio psicologia. E ti dirò: mi fà i complimenti. Sempre. Ti dirò: dall'MMPI-II esce una depressione gravissima ma, obiettivamente, il dottore non mi dà psicofarmaci.

Merla, io stò peggio di una persona che è sull'orlo del suicidio e non scherzo. Ma grazie alla mia predisposizione per la riflessione, la filosofia e la cultura, io ho portato la mia depressione su di un piano di Personalità depressiva. E riesco a gestirla. Riesco a vivere... a tenermi a galla.

...

Ti prego: ricorda questo... io dico ciò che penso. Quando parlo dico: "La vita è..." e specifico il mio pensiero. Tu quando leggi pensi: "Questa mi sembra una teoria sul mondo".

No.

No, davvero.

Questo È SOLO IL MIO PENSIERO.

SE DICO: L'AMORE È QUESTO... DICO SOLO UNA MIA OPINIONE.

Quando posso, io scrivo sempre: "personalmente", "secondo il mio punto di vista", "secondo me"...

Le mie opinioni posso apparirti idiozie. Ed è giusto. Ti rispetto per questo... ciò in cui credo può apparirti idiota e infantile.

Ma tieni conto che stò male. Tieni conto che provo a parlare. Provo a dire ciò che sento. Non mi sembra questo sbagliato... ma il fatto è questo: come si parla?

Se uno vuole esprimere il suo punto di vista sulla Depressione, come deve parlare? Come devo scrivere?

Devo sempre dire ciò che stà scritto sui libri? Ripetere quello che dicono gli altri? Lamentarmi? Tirare avanti criticando il mondo?

No.

Per me il mondo è bellissimo...

E questo è tutto quello che so.


Ultima modifica di canterel II il Sab Mar 14, 2009 5:15 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : eliminazione dati sensibili)
Pavely
Pavely

Numero di messaggi : 952
Data d'iscrizione : 02.04.08
Età : 47
Località : Roma

http://storiadipavely.blogspot.com/

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  Pavely Sab Mar 14, 2009 4:06 pm

Ad esempio... ciò che mi fà smaronare è Canterel II.

Canterel II scrive, spesso, in modo surreale, illogico, bellissimo.

Quando scrive si vede che ha letto tantissimo, cita termine straordinariamente tecnici, ricorda tutto.

Ha una cultura spaventosa. Ad esempio: in campo musicale cerca le cose più rare e, grazie alla sua straordinaria memoria, le mette in connessione con centinaia di cose rare.

Usa termini straordinariamente rari. Li è andati a cercare, li afferra e li fà suoi. E stupisce. Quando lo leggo, capisco che mette tutto su di un piano come un puzzle. Nessuna concatenazione logica: in ciò che scrive non c'è mai alcuna conseguenza.

In Canterel non c'è mai storia.

Quando scrivevamo su Neuropsy, ad esempio, io avevo una soggezione profondissima di Canterel.

Poi ho capito: lui è diverso.

Lui cita migliaia di cose diverse. Ma tutto è, per lui, nello stesso attimo.

Non c'è il tempo, così come il tempo, non c'è in un quadro di Dalì.

Ma la differenza tra Dalì e Canterel è questa: un quadro di Dalì ti governa. E' autorevole. Anzi: un quadro di Dalì, per forza di cose, è autoritario, quasi fascista.

O stai zitto davanti a quel quadro o te ne vai.

Con Canterel, invece, rimani perplesso. Lo leggi... spalanchi la bocca, lo ami... (non si può non rimanere stupiti davanti a quello che scrive)... lo ammiri. Poi, però, io sorrido.

Cita la New-wave neogotica in connessione con l'ermenetuica post-esistenzialista nel giornalismo russo del diciannovesimo secolo all'ombra del neo-formalismo moscovita escludendo le posizioni sovietiche accettando le dinamiche post-capitaliste ma rifiutando il surrealismo spagnolo lontano dalla dittatura dei marescialli greca in vicinanza con la poesia araba di al-Khayyam nell'opera di Thabo mBeki distante, poi, dall'esperienza dell'astrattismo e dall'etica vittoriana.

Al che il mio modo di ragionare è: wow.

Tilt.

Amore.

Rispetto.

Ma assoluta non comprensione.
Pavely
Pavely

Numero di messaggi : 952
Data d'iscrizione : 02.04.08
Età : 47
Località : Roma

http://storiadipavely.blogspot.com/

Torna in alto Andare in basso

Panic Empty Re: Panic

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Pagina 1 di 2 1, 2  Successivo

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.