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Messaggio  merla Ven Feb 12, 2010 1:15 pm

dio mio anthea e sugge quanto mi ricordate mia madre......

a 20 anni anch'io non è che mi alzassi esattamente al canto del gallo (ma non per depressione, perchè facevo bagordi ogni sera Razz) e mia madre benchè all'uni andassi discretamente e benché aiutassi loro in negozio e lei in casa, quindi benché non fossi propriamente una scansafatiche, sta cosa non l'hai mai sopportata.
Quindi, per non discutere con me ogni mattina, un secondo prima di uscire di casa metteva la puntina del giradischi sul disco e io sentivo (che ormai lo sapevo e avevo l'orologio biologico che alle 8 puntualmente si allertava) prima sbattere la porta di casa e poi partire puntualmente il coro dell'Aida. E il nervoso era tanto che poi non dormivo più.......che odio!!!!

C'ho messo anni a riconciliarmi con l'opera. cheers

Tornando a biancospina: su una cosa dò ragione ad anthea, forse il primo passo da fare (che poi si rivela in tante piccole cose) è convincerti che tu sei la sola responsabile della tua vita e del tuo malessere, e da lì cominciare. Decidere se è il caso di sentire anche un medico (secondo me da quello che racconti sì, ma è un'opinione), decidere quando alzarti e cosa fare una volta che ti sei alzata (perchè il problema non è solo alzarsi presto, per esperienza diretta e indiretta, ma trovare un motivo per alzarsi presto, qualcosa da fare la mattina, foss'anche solo portare a spasso il cane) e pian piano prenderti in mano, da sola.
La famiglia può aiutare o essere peso, dipende dalle circostanze, ma alla fine dei conti ognuno è il solo responsabile della propria vita.
Come viola ti dice di segnarti le cose e di proporle al terapeuta, che è un ottimo consiglio, a me viene da dirti di informarti davvero sulla depressione, sui farmaci e tutto quanto, ma di tua iniziativa, per te stessa.
Voglio dire che mi sembri più che sufficientemente intelligente per renderti conto che anche la questione dei farmaci o di una visita medica, considerati tutti i sintomi fisici che ci hai raccontato, avresti potuto (e forse dovuto) affrontarla tu in prima persona, non scoprirla quasi per caso su un forum.
Idem per il terapeuta, pur non conoscendo la tua terapeuta, che normalmente accompagna ma nei fatti deve essere in paziente che indirizza lo svolgimento della terapia. Se, come hai fatto qui, parli molto spesso della tua famiglia, la terapia si indirizza in quel senso, se escludi la tua famiglia e il tuo passato dalla terapia, ma parli del presente e magari del futuro, la terapia in genere si indirizza in quel senso. Non delegare tutto alla terapeuta, che in ogni caso ti accompagna solo, il vero lavoro spetta a te.

Noi qui, pur con tutta la buona volontà, possiamo solo ascoltare e magari rilanciare quando qualcosa non ci torna, ma non siamo terapeuti né medici, abbiamo solo la nostra esperienza da raccontare in merito a come combattiamo o abbiamo combattuto (e spesso vinto) i nostro problemi.
Però è tempo che tu inizi a raccontare la tua lotta, ti pare?
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Messaggio  biancospino Sab Feb 13, 2010 10:06 am

Buongiorno e scusate se rispondo solo ora, ma ieri è stata proprio una brutta giornata. Quasi tutto quello che ha scritto anthea è vero, infatti avevo già detto che una parte di me è rimasta bloccata nel passato. E' vero anche che sono totalmente sprovvista di autostima e che il disgusto lo provo soprattutto verso me stessa. Questo si ripercuote anche sullo studio, soprattutto quando devo scrivere saggi e cose simili perché odio rileggere quello che scrivo e mi irrito da sola. Lasciare del tutto l'università devo ammettere che mi spaventa, un po' perché mi spiace aver sprecato due anni e un po' perché ho paura della reazione di mio padre (lui aveva lasciato l'università quand'era giovane e questa è una cosa che gli pesa e di cui non parla quasi mai).
Merla, probabilmente hai ragione quando dici che il vero lavoro spetta a me, solo che non è così facile capire cosa devi fare quando la tua volontà è annullata. Per quanto riguarda la visita medica, non ci avevo mai pensato perché fino a poco tempo fa neanche sapevo che ci fosse questa opzione. Che tipo di medico fa queste visite? La mia psicoterapoeuta mi aveva detto che lei conosce un neurologo che si occupa anche delle terapie farmacologiche, ma sicuramente mi farebbe spendere un sacco di soldi, quindi preferisco cercare altrove.
Poi che ognuno sia responsabile della sua vita probabilmente è vero, ma solo in parte.
Comunque questi sono giorni di confusione totale, quindi spero di fare un po' di chiarezza. Intanto credo che proverò a dedicarmi di più alle lingue all'infuori dell'università. La mia facoltà, infatti, è più orientata verso la letteratura e le lingue non si studiano tantissimo. Mi spiace trascurare la letteratura che mi piaceva tanto... forse è perché i libri che amo mi fanno pensare un po' troppo ai miei problemi e mi deprimo tantissimo perché finiscono sempre male, mannaggia! Vedremo come andrà la prossima settimana. La scorsa stavo mooolto meglio (anche se non studiavo), però quando sono andata dalla psicoterapeuta sono tornata a star male e non so se sia una cosa positiva o negativa. Se riesco proverò a parlarle... mi dà solo fastidio il fatto che lei dia sempre per scontato che continuerò ad andarci. Un abbraccio a tutti.
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Messaggio  suggestione Sab Feb 13, 2010 12:23 pm

Un dato che riscontro in tutti coloro che stanno male è la separazione tra le varie strutture che ci compongono.
Lo stato di salute ottimale si raggiunge quando ogni parte del nostro organismo comunicano alla perfezione.
Esaltare eccessivamente l'aspetto psicologico, oppure quello biologico o culturale etc, portano sempre e comunque a sbagli di valutazione.
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Messaggio  Viola Sab Feb 13, 2010 12:44 pm

Non sai tante cose....perchè il libro di cui stai parlando è quello della tua vita( sei nel processo del divenire)...che come scrivi, dici che è ferma nella confusione....Ora invece io un consiglio te lo dò....STAI NELLA CONFUSIONE. Stacci un pò....E' come essere nella nebbia.Cosa fai quando sei nella nebbia? Si cerca la strada...sei anche aiutata dalla psicoterapeuta, la quale minimo ti fa sentire che ti aspetta per la prossima seduta...ti fa sentire il sostegno, lei ti aspetta.Non dà per scontato che tu ritorni...Sei anche nel giudizio...Chi giudica chi? Fermati e fai chiarezza.Come dice Merla cosa vuoi fare, occuparti dei problemi legati alla famiglia? (del passato) o indirizzare la tua psicoterapeuta verso il tuo presente-futuro? Dov'è la confusione che provi? E' qui ed ora.....STACCI e cerca la strada...Sennò, e non è da escludere eh, puoi sempre chiamare papà e farti venire a prendere! Io ho fatto anche questo...per scoprire poi, che la responsabilità della mia vita E' nelle mie mani...Senza ma e senza forse. Ti auguro una buona COMPLIANCE... Wink
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Messaggio  merla Dom Feb 14, 2010 1:28 am

biancospino ha scritto: Per quanto riguarda la visita medica, non ci avevo mai pensato perché fino a poco tempo fa neanche sapevo che ci fosse questa opzione. Che tipo di medico fa queste visite? La mia psicoterapoeuta mi aveva detto che lei conosce un neurologo che si occupa anche delle terapie farmacologiche, ma sicuramente mi farebbe spendere un sacco di soldi, quindi preferisco cercare altrove.
Poi che ognuno sia responsabile della sua vita probabilmente è vero, ma solo in parte.

Lo psichiatra in linea di massima è il medico più indicato per i disturbi dell'umore, essendo di Roma ci sono sicuramente centri di salute mentale (dove l'accesso è diretto, per cui non ti serve neanche l'impegnativa del medico della mutua) e anche sicuramente ospedali o cliniche dove possono seguire i disturbi psichici a livello ambulatoriale (almeno so con certezza che a torino ce ne sono, quindi immagino che a roma ce ne siano di più).Per accedere a queste visite ambulatoriali invece ti serve l'impegnativa del medico.
tutto con il solo pagamento del ticket o anche con l'esenzione per patologia una volta fatta la diagnosi. Finora io non ho mai pagato niente per i servizi dell'ASL attinenti alla depressione, farmaci antidepressivi compresi.

Per la responsabilità: se la responsabilità si riferisce agli eventi, alle reazioni degli altri etc etc, allora ok, non sei responsabile. Ma se per responsabilità della propria vita uno intende le scelte che fai o non fai (che non fare un scelta è già una scelta in sé, in genere la peggiore) di come reagisci agli eventi, della strada che prendi e di quello che fai per raggiungere i tuoi obiettivi,la responsabilità è unicamente tua, e non la puoi delegare a niente e nessuno.
Sembra una predica ma non lo è..prenderti in pieno la responsabilità delle tue azioni e della tua vita significa darti rispetto e darti la stima che meriti. Questo non significa che tu debba ad esempio sentire il peso della responsabilità di dover finire gli studi o meno,ma significa che qualunque cosa tu scelga: di smettere per le tue ragioni, di continuare per te stessa o anche di continuare per tuo padre è in ogni caso solo una tua scelta, di cui rispondi a te stessa in primis e ti direi anche a nessun altro,ma forse vado troppo in là.
è l'unico modo per vivere senza rimpianti: fare le proprie scelte e assumersene le responsabilità, relativamente al momento e alla situazioni in cui le si è fatte, ed essere pronti anche ad assumersi la responsabilità di fare scelte diametralmente opposte in un momento diverso e condizioni diverse.

Visto che ti piace che ti si parli francamente, ti faccio un altro esempio, banalissimo: spegni la sveglia senza accorgertene e quindi non ti alzi? ok, comprati una sveglia allucinante di quelle con il tirititì che aumenta di volume in continuazione finché non ti penetra il cranio, quelle che ti fanno svegliare incarognita insomma, e mettila il più lontano possibile dal tuo letto, così sei costretta ad alzarti.
Vedrai che ti svegli..altrimenti o ci pensi e concludi che in questo momento ristabilire bruscamente gli orari non fa per te e quindi lo farai in un secondo momento o che sceglierai un modo più dolce o che vuoi dormire fino a tardi e bona. Ma non dire che da sola non ce la fai..capisci cosa intendo?
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Messaggio  anthea Dom Feb 14, 2010 9:01 pm

La depressione ti blocca ogni e qualsivoglia stimolo vitale. E' come se tu stessi alla finestra a guardare la tua vita che ti passa davanti...

Per questo ti capisco quando dici che non sai da dove iniziare e non ne hai neppure voglia. La voglia non ti verrà.
Se vuoi fare qualcosa per te stessa, violentati! Decidi una piccola cosa che vuoi assolutamente cambiare e tira fuori la grinta...
Molte volte è più facile appoggiarsi a chi ci sta vicino e magari è più adulto o ci pare più responsabile di noi, però alla fine quella persona non è noi e ci spinge ad agire (con tutte le buone intenzioni del mondo) in un modo che non sempre può essere il più indicato.
Per questo devi fare da sola. Come ha detto Merla, le strutture pubbliche sono tutte accessibili con una semplice richiesta del medico di base (il famoso foglietto rosso).
Tu ti informi presso la struttura che ti interessa e loro ti diranno come fare per prenotare la prima visita e come comportarti. E' semplice.
Metti in conto però, che quasi sicuramente ti prescriveranno dei farmaci.

Un neurologo lo escluderei. Mia madre è stata in cura tanti anni da un neurologo ed è solamente peggiorata. Un neurologo non è specialista nei problemi psichiatrici e non ha la competenza per prescrivere le cure adeguate, anche se la sua laurea glielo consente.
Questo non esclude che qualcuno si trovi bene..... però io non mi ci affiderei.

Sono sicura che puoi farcela. Credi in te stessa, perchè tutti possono avere problemi nella vita e stare male, ma possono anche guarire.

Che rapporto hai con il cibo? Anzi, farò ancora di più la madre rompiballe: quanto sei alta e quanto pesi? lol!
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Messaggio  Stef Dom Feb 14, 2010 11:35 pm

Ma certo che abbiamo la pazienza di leggerti.
Tu sei una giovane ragazzina anche intelligente ("giovane ragazzina" per me, intendo).
Personalmente ho frequentato quattro università: Sociologia a Napoli, Psicologia a Roma, Ingegneria elettronica e Scienze Politche ma non ho mai dato un esame per un blocco non solo agli esami ma anche a memorizzare. Solo una volta ho memorizzato un concorso e l'ho vinto. Oggi il mio lavoro è frutto di quel concorso di Tecnico.
Scusa, forse hai ragione, non ho nulla da dirti tranne che mi hanno aiutato psicologa, neuropsichiatra e tante tante pillole...
Oggi sto bene ma ho passato i guai miei prima di essere così.
Un bacio.
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Messaggio  biancospino Lun Feb 15, 2010 12:42 am

Mamma mia quante cose mi avete scritto in due giorni!!! E ora da dove comincio??? Allora... inizierò rispondendo a merla. Grazie per le informazioni che mi hai dato perché le ho trovate molto utili. Sinceramente non mi dispiacerebbe l'idea di non pagare nulla visto che tutti i soldi che spendo per la terapia non sono miei ma di mio padre e questo mi fa sentire tanto in colpa. Magari in questi giorni vedo come va dalla mia psicoterapeuta e poi prendo una decisione. Un po' mi dispiace, perché lei aveva cercato di creare un rapporto amichevole. Tu merla ti sei trovata bene alla ASL? Per quanto riguarda la storia della responsabilità, credo che tu abbia ragione quando dici che ognuno è responsabile delle proprie scelte però secondo me bisogna lavorare davvero molto per ampliare il numero di scelte possibili e forse la nostra libertà non sarà mai davvero assoluta. Tu che ne pensi? Io ho sempre creduto che in qualche modo siamo sempre un pochino condizionati (dal carattere, ad esempio). Poi per la sveglia, chi ti ha detto che non la metto??? Io ne metto anche 3! Pensa che ne ho una bellissima che suona con le mie canzoni preferite, ma tu non puoi immaginare a quali livelli arrivo quando sento suonare una sveglia! Riesco anche ad arrampicarmi sulla scrivania mezza addormentata e spegnerla! Comunque quando ho un impegno serio riesco quasi sempre a svegliarmi. Il problema più grande è andare a dormire prima, perché la notte (posso anche avere 10 ore di sonno arretrato) la stanchezza sembra passare del tutto e anche mezzanotte per me è prestissimo. In questi giorni sto cercando di non andare a dormire oltre l'una, ma è davvero difficile (resisterei benissimo anche fino alle 5) e mi viene un'emicrania pazzesca. Spero che col passare dei giorni riesca ad abituarmi... Oggi pomeriggio per il sonno mi sono addormentata sulla mia povera cagnolina!
Per anthea: grazie anche a te per le informazioni! Per quanto riguarda il cibo non so spiegarti bene quale sia il problema. Non sono né anoressica né bulimica, anche se ho avuto qualche piccolo episodio di bulimia che poi si è concluso lì (almeno per ora) perché mi sono spaventata tantissimo. Ad ogni modo so di non avere un rapporto sano con il cibo. Ci sono giorni in cui mangio pochissimo e se per caso mangio una caramella o un biscotto in più poi mi faccio 3000 paranoie, comincio a stare male ecc. Poi siccome faccio la fame arriva il giorno in cui mi abbuffo e allora lì mi sento proprio una schifezza (questa storia è iniziata i primi giorni dell'ultimo anno del liceo, me lo ricordo benissimo). Andare a mangiare fuori per me è un problema, perché quando sto a casa peso TUTTO. Ormai non distinguo più la fame dalla gastrite, quindi a volte posso mangiare pochissimo perché magari non mi accorgo di avere fame, poi però se mi abbuffo non mi accorgo se sono sazia (non so se mi spiego). Non so dirti quanto sono alta e quanto peso perché non mi misuro da un paio d'anni visto che mi viene l'ansia. Comunque sono normale. Il peso certamente non è mai fisso proprio a causa di questi problemi che a seconda dei periodi (anche delle settimane) migliorano o peggiorano.
Per Stef: Grazie per avermi risposto anche tu! Guarda, io non so quale sia precisamente il mio problema con lo studio. Tutti pensano che io passi intere giornate a studiare perché i risultati che ho sono buoni. In realtà studio solo 2/3 giorni prima dell'esame (rigorosamente di notte), torturandomi con i sensi di colpa. Fino ad ora mi è andata bene per quanto riguarda i voti, ma ho dato pochissimi esami (davvero una miseria!). Forse qualche problema di memorizzazione ce l'ho anche io, nel senso che se mi sforzo di memorizzare poi non ricordo assolutamente niente e odio studiare a memoria. La cosa peggiore, però, è che se un esame non mi va tanto bene allora mi convinco di non essere portata per quella cosa e mi passa la voglia di farla. Se riuscissi a dare qualche altro esame poi potrei provare a fare l'erasmus (più per stare un po' da sola che per studiare), ma io cambio idea milioni di volte! Comunque dai, non è vero che non hai niente da dirmi! Aiuta molto sapere di non essere i soli ad avere questo tipo di problemi. Quando vedo i miei compagni di università che danno esami come se fossero degli automi mi sale una rabbia!!!
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Messaggio  merla Lun Feb 15, 2010 9:50 am

ma guarda all'ASl io mi sono trovata bene sia con lo psichiatra sia con lo psicoterapeuta finché non ci sono stati problemi amministrativi e quindi la mia psicoterapia ha dovuto cambiare bruscamente.
In ogni caso il fatto di rivolgerti all'asl per una visita medico non implica che tu abbandoni la tua psicoterapeuta. Puoi benissimo farti vedere da uno psichiatra dell'asl ed eventualmente farti seguire da lui (a me segue mensilmente) e proseguire con la psicoterapia da un'altra parte.
In linea di massima, poi varia da caso a caso, il medico e lo psicoterapeuta proseguono affiancati, uno lavora su un fronte, più fisico e farmaceutico, l'altro lavora sull'altro fronte.
In ogni caso i tempi dell'ASL non sono esattamente repentini, per cui prima di decidere cosa fare con la tua psicoterapeuta, al posto io sentirei un attimo coma funziona all'ASl, dove gli psichiatri ci sono sempre, gli psicologhi non è detto, dipende dalle rispettive disponibilità e amministrazioni regionali.

Sulla responsabilità, i condizionamenti, la libertà...entriamo nella filosofia e io oggi non sono molto in forma....un'altra volta ok? :-)
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Messaggio  anthea Lun Feb 15, 2010 12:02 pm

Cara biancospina,
Sugge (il nostro "yogeta") ti direbbe che il rapporto con il nostro corpo e con l'alimentazione specialmente è di primaria importanza per una vita serena ed equilibrata.
Non hai idea di come recentemente abbia scoperto sulla mia pelle quanto siano collegati l'apparato gastroenterico con il nostro umore e benessere psicologico!

Non capisco se non ti rendi conto di quanto traspaia dai tuoi discorsi il problema che hai con il cibo ed il tuo corpo, o se preferisci far finta di nulla.
Alla tua età non sapere quanto si è alti e quanto si pesa è una cosa più che strana! Non parliamo poi della gastrite!
Ti consiglio vivamente (cioè se fossi lì con te, ti ci porterei!) di rivolgerti ad una struttura pubblica specializzata nella cura dei problemi alimentari e di farlo il prima possibile. Non credo che la tua psicologa possa aiutarti come si deve in questo campo. Bisogna essere esperti.

Mia cugina è bulimica da anni ed ora secondo me è pure entrata nel tunnel dell'alcolismo. Da quando ha capito che ce ne siamo accorti, non viene più neppure a trovarci e non risponde alle mie mail (abita lontano).
Per questo sono un pochino informata su questi disturbi.
La causa spesso è un generale disinteresse (o come tale percepito dal bambino/ragazzo) da parte della famiglia (madre, padre ecc.).
Controllare il cibo diventa un mezzo inconscio per urlare la propria sofferenza interiore e anche per farla pagare ai propri cari.
In seguito il controllo sul cibo diventa una sorta di controllo sulla propria esistenza (che controllo non ha!), in una spirale che non ha fine.

Mi spiace se ti spavento, ma per risolvere i problemi credo che sia indispensabile prima di tutto capire quali effettivamente siano e di quale natura. Inutile la cura se non è commisurata alla malattia.
Tutto quello che scrivi ruota velatamente o meno intorno al rapporto che avevi/hai con i tuoi genitori. Purtroppo i problemi che hai avuto non li risolverai ora ed il rapporto ("morboso???") con tuo padre non so quanto ti faccia comodo e quanto invece ti affossi.

Dovresti veramente prendere in mano la tua vita con tanta volontà. Penso tu sia consapevole di quanto sia sbagliato avere orari così irregolari nel sonno e nei pasti. Forse è più facile all'inizio vivere alla giornata senza regole, ma poi il nostro fisico si sconbussola e tutto ci si ritorce contro.
Inizia a definire un orario preciso per la sveglia mattutina, i pasti e per andare a dormire la sera. Poi apri l'agenda telefonica e cerca nell'ASL del tuo comune il n° di telefono del centro disturbi alimentari e prenota un appuntamento.

Forza ragazza... è più difficile pensarci che farlo! Se hai bisogno contattami pure. Un abbraccio.
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Messaggio  biancospino Mar Feb 16, 2010 7:59 pm

Ciao anthea. Scusa il ritardo nel rispondere, ma la prossima settimana ho un esame che vorrei dare e sto cercando di studiare un pochino. Alla fine le cose che studio mi interessano anche, ma non ci metto molta passione. Comunque tornando al problema del cibo, lo so che è una cosa seria. Molto spesso, infatti, ne parlo alla psicoterapeuta perché è un problema che mi pesa tanto e che mi costringe ancora di più a isolarmi. Anche io avevo pensato che forse mi serviva qualcuno che si occupasse proprio di disturbi alimentari, però lei mi dice che il vero problema è quello psicologico e che quindi lei è in grado di seguirmi. Dice anche che quando era depressa aveva qualche episodio di abbuffate e che quindi può capire i miei problemi. Mah, non so... Per quanto riguarda i miei genitori, probabilmente è vero che lo faccio (inconsciamente) per farmi sentire, ma tanto loro quando mangio poco sono contenti perché sono io ad essere di buon umore e quando mangio tanto sono contenti comunque perché mangio. Quand'ero più piccola avevo anche cercato di parlarne sia con mia madre che con mio padre, ma per loro io non ho nessun problema con il cibo. Poi, figuriamoci, tante "tecniche" le ho imparate da mia madre perché lei per prima è fissata con il fisico. Ti dico solo che quand'ero molto piccola ricordo che per non ingrassare assaggiava i dolci e poi sputava tutto in un fazzoletto. Non che sia anoressica eh! E' solo ossessionata da questa cosa di essere magra e bella e io purtroppo ho preso da lei. Ancora oggi mi chiede in modo ossessivo se si vedono le rughe e se secondo me riuscirà a restare bella e giovane per sempre. Poi se le rispondo che un giorno dovrà invecchiare per forza si incazza pure! Io questo problema ce l'ho da quando ho sviluppato, verso gli 11 anni. Da allora ho passato periodi in cui dimagrivo tanto e altri in cui rimettevo su i chiletti. Mia madre quando dimagrivo tanto tanto mi diceva che ero bellissima e che dovevo stare attenta a restare così. Naturalmente anche io ero contenta e ancora oggi quando qualcuno mi fa un complimento riguardo l'aspetto fisico io mi sento super soddisfatta. Sembra proprio stupido dire una cosa del genere, ma di certo non dipende dalla mia razionalità. Diciamo che mi piaccio solo quando piaccio agli altri. Tuttavia l'euforia provocata da qualche complimento svanisce prestissimo e io ricomincio a trovarmi difetti su difetti (arrivando a volte a credere di essere deforme per quanti me ne trovo). Purtroppo in quei casi non riesco a convincermi che non è così, che la bellezza non è tutto nella vita, che spesso quelli che per me sono difetti per gli altri sono pregi. E' come se in quei momenti delirassi, come se la mia mente malata modificasse i tratti del mio viso... non so bene come spiegarlo. Comunque l'idea di andare in un centro specializzato un po' mi spaventa. Ho paura di far esaminare il mio corpo, ho paura di guardare in faccia una persona e dirle tutte queste cose. Inoltre la mia amica di Milano, che ha problemi simili ai miei e ha iniziato a farsi curare in un centro per dca, mi ha detto che non la stanno aiutando più di tanto. Non so... come ho già detto in un altro post sono davvero tanto confusa e non so da dove iniziare. Comunque grazie per la tua gentilezza! Un abbraccio
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Messaggio  Stef Mer Feb 17, 2010 1:29 am

Io credo che una bella "cosa" farebbe bene a chiunque, quindi anche a te.
A me piacciono le magre ma... mi ritrovo ad andare con una grassa (una di quelle forti, non poco).
Da uomo direi che le (permettetemi la crasi) strafiche siano un po' rotondette ai punti giusti. Mangiare troppo fa male ma solo se si mangia monocibo. L'equilibrio è fondamentale ed è emblematico perché gioca sul livello personale oltre che corporeo.
L'accento che dà Anthea sul rapporto con quel maledetto cibo è giusto: proprio perché dovrebbe essere la cosa più semplice (mangiare) diventa un inghippo inestricabile se ci si lavora su. La volontà fa solo vittime. Purtroppo l'unico rimedio è chiodo scaccia chiodo. Quest'altro chiodo può essere una cosa che oggi non valuti valida, magari una cosa che ti piace un po', non so. Potrebbe pure cambiare nel tempo.
Per lo studio io una cosa ho centrato: il concorso. E' vero che da allora non sono stato più bene ma ce l'ho fatta. L'esame finale l'ho preparato così (io sono molto schematico):
Per ogni argomento mi sono fatto delle sintesi, dei riassunti. La cosa più semplice è l'elencazione (magari con una breve spiegazione) ottenuta cancellando dei tratti interi di libro. I tratti rimasti dovranno passare un nuovo vaglio ad una seconda rilettura.
Una volta sintetizzato un capitolo ne imparo un pezzo breve ripetendolo e leggendolo, poi leggendo poco mentre lo ripeto, poi lo ripeto senza leggere fino a ricordarlo. Per il secondo pezzo ripeto gli stessi passaggi, ma alla fine li devo ripetere uno di seguito all'altro, e così via. Alla fine quando riesco a dire il tutto di seguito vado da un amico che ha il solo compito di ascoltare e ripeto tutta la sintesi di quell'esame.
Se c'è qualcosa che riesco ad approfondire meglio mi imparo anche la variazione, la deviazione dal discorso principale, l'approfondimento. Se c'è una cosa che m'interessa o di cui avevo già una documentazione mi prendo la parte che può andar bene per aggiungere qualcosa al discorso (per dimostrare che non so solo quello che mi è stato assegnato come un pappagallo ma c'è anche di mio).
un bacio e in bocca al lupo.
Stefano il fallito che dà consigli per vincere.
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Messaggio  anthea Mer Feb 17, 2010 9:52 am

Guarda... premetto che quello che dirò non equivarrà ad un giudizio, ma ad una considerazione.

Essendo madre, ho capito quanto i miei comportamenti e convincimenti possono influenzare i miei figli. Un figlio, soprattutto sotto i dieci anni, assorbe tutto il vissuto dei genitori anche quando non si pensa che stia ascoltando.
Spesso, con mio marito, mentre discutevamo in cucina ci siamo trovati con la facciotta di nostro figlio che sbucava dalla stanza accanto incuriosita, mentre solamente dieci minuti prima sembrava completamente assorbito dalla TV!

Soprattutto i nostri elogi possono diventare vere e proprie costrizioni. Tutti noi abbiamo bisogno di essere amati ed apprezzati, ed il bambino impara presto cosa deve fare per essere apprezzato ed elogiato dai genitori.

Tua madre probabilmente non si rende neppure conto di quanto le sue fisime ti abbiano fatto male, ma la realtà è questa e tu lo sai. E se tu sei così legata a tuo padre un motivo ci sarà.
Ti faccio i complimenti perchè sei stata molto coraggiosa a parlare così apertamente dei tuoi problemi ed ancor più ad accettare i tuoi limiti. Questo è il primo passo per iniziare un cammino di guarigione.
In effetti, vedi, se tieni al tuo fisico non c'è nulla di male. Molti vanno in palestra e adottano regimi alimentari in modo da rimanere magri. Il problema è quando uno tiene all'aspetto esteriore più che alla sua salute.
Se tu tenessi un regime alimentare controllato ed equilibrato non ci sarebbe nulla di male. I disturbi alimentari sorgono quando tutto è sballato. Un po' si mangia, poi non si mangia più. Ci si vede sempre troppo brutti, inadeguati ecc.. Non è una semplice dieta, un rimettersi in forma; è qualcosa di insano e malato, una mancata accettazione di sè.
Alla fine vedi che, invece di essere apprezzata e di socializzare perchè sei bella e magra, hai ottenuto l'effetto contrario: non esci neppure perchè non ti senti mai a tuo agio in mezzo alla gente e non vuoi mangiare, non vuoi lasciarti andare, non vivi.

Non voglio mettermi in competizione con la tua psicologa che ti conosce senz'altro meglio, ma io credo che l'aspetto alimentare (e di come ti vedi) sia invece prioritario per te e per la tua depressione. In tutto quello che dici traspare il tuo disagio.
Effettivamente non posso darti consigli adeguati sui centri e terapie validi non avendo avuto il tuo problema e non so neppure di che città sei... (non è che lo voglio sapere, eh! Solo per farti capire..).
Ma penso che provare non costi nulla. Al massimo cambierai, no? Più danno che rimanere così....

Qualcosa devi fare e lo sai anche tu. Ne va del tuo futuro e non credo che ti stia bene andare avanti in questo modo. O sbaglio?
E' ora di staccarsi veramente dai tuoi e dalla loro influenza. Fai qualcosa per te.. inizia a volerti bene.
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Messaggio  biancospino Mer Feb 17, 2010 5:56 pm

Ciao ragazzi! Intanto volevo dirvi che oggi sono stata un pochino meglio e che sono riuscita a studiare con più tranquillità... mi sono persino rilassata cheers
Cara anthea, so che il tuo non è un giudizio e mi trovi molto d'accordo con te. I bambini assorbono davvero tutto, ogni minimo gesto, sguardo o cambiamento della voce. Io mi ricordo addirittura la litigata durante la quale mia madre disse a mio padre di andarsene di casa. E considera che ero piccolissima... avrò avuto 2-3 anni. Ricordo benissimo anche alcuni dettagli e soprattutto ricordo perfettamente di aver urlato: "Papà non se ne va!". In realtà ricordo abbastanza bene tutto il periodo dell'asilo nido, quindi come vedi i bimbi restano davvero segnati da qualsiasi cosa.
Io comunque se non mangio non è perché non voglio, ma perché me lo impongo e forse è anche peggio. Questo del cibo è un disagio che mi pesa tanto e che mi piacerebbe superare. Quando dicevo che non penso alla guarigione non intendevo assolutamente questo. Intendevo solo dire che la sofferenza che proviamo può essere anche vista in modo positivo, perché è la prova della nostra sensibilità che secondo me è un pregio. Poi è chiaro che non mi piace il fatto che a volte questo dolore mi spinge ad essere diversa da come vorrei (a volte rancorosa, a volte indifferente e fredda). Comunque io sono di Roma, già l'avevo scritto mi pare. Poi se mi ricordo lo metto nel profilo! In questi giorni penserò molto all'ipotesi di farmi seguire in un centro per dca. Già una volta mi ero informata riguardo ad un centro, solo che lì ti ricoverano e questa cosa un po' mi fa paura. Forse preferirei qualcosa di meno drastico. L'unico dubbio è se dirlo o no ai miei. Accetto consigli Wink

Poi magari più in là proverò a parlare anche un po' del rapporto con mio padre perché spesso mi blocca davvero tantissimo.

Stef, sei proprio una persona gentile... si percepisce da come scrivi. Ti ringrazio molto per avermi dato qualche consiglio per lo studio, anche se credo che il mio metodo non sia affatto male. Di solito leggo sottolineando e buttando giù qualche appunto, poi rileggo tutto prima di dormire così durante il sonno il mio cervello memorizza. Il problema vero non è il metodo, ma il fatto di non avere un vero stimolo e di ridurmi sempre all'ultimo momento. Ora all'università è peggio perché non sento il senso del dovere (gli esami posso rifarli, i voti rifiutarli, le lezioni non seguirle ecc.), quindi mi adagio. Oggi, però, come ho già detto, non è andata affatto male e anche se non riuscirò a fare uno dei due esami della prossima settimana sto cercando di fregarmene. In ogni caso accetto ben più volentieri consigli da un "fallito" come te che da qualche stupido vincente arrivista bigotto pieno di pregiudizi. Un bacione :-)
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Messaggio  anthea Gio Feb 18, 2010 8:52 am

Ti invio qualche link di un'associazione per i disturbi alimentari nella tua regione (hai solamente l'imbarazzo della scelta):
http://www.nessuno-perfetto.it/centri_disturbi_comportamento_alimentari_nel_lazio.html

e anche un link dove alla fine spiegano a grandi linee le caratteristiche principali dei disturbi alimentari:
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080722105123AAVb75Q

e per ultimo ti invio anche un link di una ragazza che è guarita dall'anoressia e che ha aperto un blog. Non è proprio il tuo caso, però ho pensato che potrebbe farti piacere sentire il parere di qualcuno che ha vissuto certi problemi:
http://www.bricioledipane.it/Testimonianze/Guarire-e-tutt-altro-che-un-utopia.html

Ora che ti ho subissato, ti voglio rassicurare perchè sicuramente tu non sei da ricovero. Saresti seguita sicuramente a distanza e con appuntamenti, quindi la tua vita non ne risulterebbe sconvolta.
Riguardo ai genitori io per il momento, finchè non avrai trovato una strada certa e che ti si addice, eviterei di mettere troppa carne al fuoco. Rischieresti di scatenare critiche e costrizioni verbali di cui ora non hai bisogno.

Forza, si tratta solamente di fare un passo alla volta!



Penso che potresti intanto provare a telefonare ed informarti perchè, non essendo il tuo un caso grave, secondo me è da escludere la necessità di un ricovero. Puoi stare tranquilla.
Inoltre io, per il momento, non lo direi ai tuoi. Rischieresti di vederti inondare da consigli e pressioni non desiderate.
Glielo potrai dire quando avrai deciso cosa fare e sarai sicura della strada intrapresa.
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Messaggio  biancospino Gio Feb 18, 2010 8:56 pm

Ciao anthea! Grazie tanto per i link, sei carinissima! Domani darò un'occhiata e poi una volta fatto questo esame penserò a cosa mi conviene fare. Questa settimana non sono andata neanche dalla psicoterapeuta proprio per non perdere tempo e cercare di studiare un pochino. Intanto vorrei cambiare anche il medico di base perché se mi deve fare l'impegnativa non mi va proprio di parlare a lui di queste cose visto che è maschio e che conosce troppo mio padre. Era già da un po' che volevo cambiare... una cosa per volta cercherò di fare tutto. Oggi poi mi sento proprio priva di energie... speriamo vada meglio domani! Un abbraccio.
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