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Messaggio  condor92 Ven Set 11, 2015 7:04 pm

Salve a tutti, sono un ragazzo di 23 anni che da quando ne aveva 18 soffre di depressione. Mi sono già iscritto al forum tempo fa dicendo che riuscivo finalmente a rivedere qualche spiraglio nella vita. È così, ma ancora mi capito giornate nere.... e ho così deciso di scrivere la mia storia, sperando di trovare conforto e che possa essere d aiuto per qualcuno.
Sono sempre stato, fin da piccolo, una persona introversa e molto timida: da bambino mi piaceva molto giocare da solo che con amici e preferivo passare il mio tempo immerso nel mio mondo che fuori con altri compagni. Ma non ho mai avuto grossi problemi; mi sono sempre trovato bene con le mie abitudini e crescendo mano mano cominciavo a capire sempre di più cosa mi piacesse e cosa non. A 14 anni il mio mondo è stato scosso da un terribile lutto: mio padre è venuto a mancarè. Fu un avvenimento completamente disastroso: non solo per il fatto in se, ma anche per il periodo in cui è avvenuto (in piena adolescenza, durante il mio primo anno di superiori). Un periodo che già per sé non è dei più semplici perché, accanto alle difficoltà che questa età può dare, c'era anche il fatto che era un periodo di cambiamenti : scuola e amici. E in più proprio in quel periodo mia sorella (più grande di me di 11 anni) decise di andare a vivere con il proprio ragazzo. Rimasi solo, solo con mia madre. Che già cominciavo a "sopportare" con difficoltà, in più, ne approfitto della situazione per fare dei lavori in casa (per me fu difficilissimo aggiungere il periodo di stress di un lutto a quello dovuto ai lavori, con ogni giorno vedere i propri affetti in casa messi a soqquadro). Dal lutto mia madre cambio, anche per lei non fu semplice restare sola, senza un marito, e con un figlio 14 da crescere. Io d'altro canto sono sempre stato molto chiuso, soprattutto sulle mie cose e sulle cose personali: tutta questa situazione ci ha fatto un po allontanare e soprattutto, casa mia e la mia vita non mi hanno più dato la sensazione appunto di casa e di affetto . Non avevo più stimoli, ne obiettivi, ne un motivo per dire andiamo avanti, ma non km sono dato per vinto. La svolta è avvenuta a 16 anni: ho conosciuto dei nuovi amici, amici veri, che mi hanno fatto tornare il sorriso, e la cosa ancora più importante: divennero presto le persone quotidiane, con loro mi trovavo a proprio agio e ben presto gli affetti che erano venuti meno con la perdita di un genitore tornarono e ri vivevano grazie a loro. In quei periodi io consideraVo il luogo dove uscivamo come la mia "casa", come il mio fortino inespugnabile. Soprattutto li trovai un ragazzo che divenne il mio migliore amico, in quei periodi si può dire che eravamo come "pappa e ciccia" io e lui. A 18 ebbi una litigata con questa persona per colpa di una ragazza (che poi divenne la mia fidanzata) ma tutto si risolse anche se cominciammo un po a distaccarci. ... adesso arriva il periodo nero, il periodo in cui inizio a cadere nel baratro. Per i miei 18 anni questi compagnia di amici mi organizzo una festa a sorpresa, per un motivo ininfluente la mia ragazza era molto triste quella sera: capitó che stetti tutta la sera con lei tanto che i miei amici si arrabiarono con me per averli abbandonati durante la festa che mi avevano organizzato. Da qui, non so come mai, ho avuto la sensazione che qualcosa si fosse rotto per sempre con loro, come se la nostra amicizia non potesse più essere come prima e che mi chiamavano per uscire non tanto per il piacere di vedermi ma tanto per abitudine: ovviamente fui io a vedere la situazione molto più grande di come in realtà fosse, la veramente lo visti come un trauma: avevo paura di averli persi e da li in poi ogni mio comportamento era mirato stando attento ad ogni minimo particolare per cercare di riconquistarli e non aggravare la mia situazione. Non fu solo questo, comincia proprio a pensare di non potercela fare senza loro, di sentirmi perso. Era proprio come mi sentivo, da qui iniziai a cadere in depressione. Successivamente mi accorsi che non ero più io:ero sempre triste, molto più irrequieto e senza speranza per il futuro. Iniziarono a mancarmi le energie, e a 19 anni, dopo il diploma, non avevo più obiettivi e passavo gran parte delle mie giornate a letto, senza energie, senza un futuro. Ci sarebbe tantissime altre cose da raccontare ma so già bene di avervi annoiato con la mia storia. Se vi va rispondetemi e se volete posso finire di raccontare tutto! Ciao a tutti!

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Messaggio  giuliopiacente Ven Set 11, 2015 8:47 pm

Ciao condor
Non ai scritto cose succeso con la tua fidanzata e cosa ai fatto da quando ai finito i studi le amicizie sono importanti ma si possono trovare in altri posti al lavori univesta ec...ogni tempi e le loro conoscinze poi se raconti un po di piu di te cosa fai attualmente potrei dire del altro ciao

giuliopiacente

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Messaggio  newnew Ven Set 11, 2015 11:20 pm

condor92 ha scritto:Salve a tutti, sono un ragazzo di 23 anni che da quando ne aveva 18 soffre di depressione. Mi sono già iscritto al forum tempo fa dicendo che riuscivo finalmente a rivedere qualche spiraglio nella vita. È così, ma ancora mi capito giornate nere.... e ho così deciso di scrivere la mia storia, sperando di trovare conforto e che possa essere d aiuto per qualcuno.


condor92 ha scritto:Sono sempre stato, fin da piccolo, una persona introversa e molto timida: da bambino mi piaceva molto giocare da solo che con amici e preferivo passare il mio tempo immerso nel mio mondo che fuori con altri compagni. Ma non ho mai avuto grossi problemi; mi sono sempre trovato bene con le mie abitudini e crescendo mano mano cominciavo a capire sempre di più cosa mi piacesse e cosa non. A 14 anni il mio mondo è stato scosso da un terribile lutto: mio padre è venuto a mancarè. Fu un avvenimento completamente disastroso: non solo per il fatto in se, ma anche per il periodo in cui è avvenuto (in piena adolescenza, durante il mio primo anno di superiori). Un periodo che già per sé non è dei più semplici perché, accanto alle difficoltà che questa età può dare, c'era anche il fatto che era un periodo di cambiamenti : scuola e amici. E in più proprio in quel periodo mia sorella (più grande di me di 11 anni) decise di andare a vivere con il proprio ragazzo. Rimasi solo, solo con mia madre. Che già cominciavo a "sopportare" con difficoltà, in più, ne approfitto della situazione per fare dei lavori in casa (per me fu difficilissimo aggiungere il periodo di stress di un lutto a quello dovuto ai lavori, con ogni giorno vedere i propri affetti in casa messi a soqquadro). Dal lutto mia madre cambio, anche per lei non fu semplice restare sola, senza un marito, e con un figlio 14 da crescere. Io d'altro canto sono sempre stato molto chiuso, soprattutto sulle mie cose e sulle cose personali: tutta questa situazione ci ha fatto un po allontanare e soprattutto, casa mia e la mia vita non mi hanno più dato la sensazione appunto di casa e di affetto . Non avevo più stimoli, ne obiettivi, ne un motivo per dire andiamo avanti, ma non km sono dato per vinto.

Fino a 14 anni eri a posto, ti sentivi al sicuro, tranquillo, avevi tutta la stabilità di questo mondo.

Poi si sono sommati in uno spazio di tempo ridotto diversi cambiamenti che hanno compromesso brutalmente il contesto di stabilità in cui ti trovavi.

Avvenimenti normali come la pubertà, il cambio di scuola e quindi di frequentazioni, ed eventi particolari, come la perdita di tuo padre, l'allontanamento di tua sorella, anche lei in una fase delicata importante e particolare della propria vita, e il rimanere con tua madre, anche lei scossa e in una situazione difficile.

Il passaggio dall'infanzia all'adolescenza consiste proprio nel perdere la sensazione di stabilità, prima i genitori fornivano più o meno tutto, protezione, affetto, ecc.... poi si iniziano ad avere responsabilità e desideri che vanno oltre loro, che loro non possono soddisfare, e che vedono te doverti relazionare direttamente con il mondo, senza la loro mediazione.

Tu in più hai dovuto avere a che fare con la tragedia, proprio in quel periodo.

Mi pare abbastanza normale che tu abbia accusato il colpo.

condor92 ha scritto:La svolta è avvenuta a 16 anni: ho conosciuto dei nuovi amici, amici veri, che mi hanno fatto tornare il sorriso, e la cosa ancora più importante: divennero presto le persone quotidiane, con loro mi trovavo a proprio agio e ben presto gli affetti che erano venuti meno con la perdita di un genitore tornarono e ri vivevano grazie a loro. In quei periodi io consideraVo il luogo dove uscivamo come la mia "casa", come il mio fortino inespugnabile. Soprattutto li trovai un ragazzo che divenne il mio migliore amico, in quei periodi si può dire che eravamo come "pappa e ciccia" io e lui. A 18 ebbi una litigata con questa persona per colpa di una ragazza (che poi divenne la mia fidanzata) ma tutto si risolse anche se cominciammo un po a distaccarci. ... adesso arriva il periodo nero, il periodo in cui inizio a cadere nel baratro. Per i miei 18 anni questi compagnia di amici mi organizzo una festa a sorpresa, per un motivo ininfluente la mia ragazza era molto triste quella sera: capitó che stetti tutta la sera con lei tanto che i miei amici si arrabiarono con me per averli abbandonati durante la festa che mi avevano organizzato. Da qui, non so come mai, ho avuto la sensazione che qualcosa si fosse rotto per sempre con loro, come se la nostra amicizia non potesse più essere  come prima e che mi chiamavano per uscire non tanto per il piacere di vedermi ma tanto per abitudine: ovviamente fui io a vedere la situazione molto più grande di come in realtà fosse, la veramente lo visti come un trauma: avevo paura di averli persi e da li in poi ogni mio comportamento era mirato stando attento ad ogni minimo particolare per cercare di riconquistarli e non aggravare la mia situazione.

Tutte le cose che iniziano prima o poi finiscono. Le amicizie non sono matrimoni. E anche i matrimoni finiscono...

Tu hai fatto delle scelte, hai scelto la tua ragazza sui tuoi amici, due volte in questo racconto e chissà quante altre volte.

Non ho le informazioni, la capacità, ne la volontà di dire se tu abbia fatto bene o male, comunque hai scelto, avrai avuto conseguenze positive e conseguenze negative, ha poco senso grucciarsi di quelle negative senza tener conto di quelle positive, è come comprarsi qualcosa e poi lamentarsi di aver speso dei soldi, se ti sei comprato un gelato o un'automobile e te li stai godendo, è inutile stare troppo a disperare per i soldi spesi, essendo questi un prezzo che hai deciso di pagare.

Hai scelto di mettere la fidanzata davanti agli amici, avrai fatto bene, avrai fatto male, ma ormai è una scelta che hai preso, le conseguenze probabilmente le avevi previste, quindi non rimane che accettare il prezzo pagato per tali decisioni, imparare, archiviare, e andare avanti, guardare avanti.

condor92 ha scritto:Non fu solo questo, comincia proprio a pensare di non potercela fare senza loro, di sentirmi perso. Era proprio come mi sentivo, da qui iniziai a cadere in depressione. Successivamente mi accorsi che non ero più io:ero sempre triste, molto più irrequieto e senza speranza per il futuro. Iniziarono a mancarmi le energie, e a 19 anni, dopo il diploma, non avevo più obiettivi e passavo gran parte delle mie giornate a letto, senza energie, senza un futuro. Ci sarebbe tantissime altre cose da raccontare ma so già bene di avervi annoiato con la mia storia. Se vi va rispondetemi e se volete posso finire di raccontare tutto! Ciao a tutti!

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