perchè c'è sempre un problema...

sembrava che avendo trovato l'amore tutto andasse bene...invece se ci penso è peggio di prima...sono triste ed ogni giorno mi sveglio con l'ossessione il pensierofisso e irremovibile che potrei essere invitata da qualcuno a mangiare fuori. Perchè ho così tanta paura? Perchè appena solo ci penso arriva un'ansia terribile...la stessa che non mi fa mandare giu' nulla quando esco...provo tanta vergogna per questo, mi sento così stupida e mia madre ha rabbia per questo mio problema mi tratta da pazza nonostante alla mia età ne abbia sofferto pure lei. Sono triste, ma amo il mio fidanzato che sa questo mio punto debole: non mangio quando esco, o comunque mangio poco. Se la cosa si limita ad un gelato o un dolce a fatica mangio, ma se si tratta di pizza o cene vere e proprie non ce la faccio...non tocco niente. Io premetto che mangio normalmente a parte dei giorni in cui ho ansia.
Mia madre mi dice di aiutarmi da sola che la colpa è mia che penso sempre a queste cose e allora mi vengono tutte queste turbe addosso.
In realtà sono una persona molto timida e sensibile, e quando esco ho sempre paura di dare brutta impressione. Da sola non ce la faccio piu'. Vivo male, ogni giorno con questo pensiero. Ho paura di far soffrire il mio ragazzo con il mio comportamento e NON VOGLIO, e solo pensarci sto ancora+male. cosa devo fare? non so +niente pero' credo che il male psicologico sia qualcosa di davvero terribile. Ed io non ce la faccio +...

La tua potrebbe essere una fobia.

Sei una ragazza giovane, ma stai venendo a contatto con i problemi della vita.
Uno si chiede: "Perchè capita a me? Cos'ho di sbagliato? Perchè gli altri stanno bene e io no??"

Tutti si fanno queste domande quando capiscono di stare male. Sembra quasi che trovando una spiegazione la situazione cambierebbe. Invece no. Arrovellarsi sui perchè e percome non cambia nulla.
L'unica strada è diventare adulti e capire che quello che è servito a suo tempo alla mamma, al papà, alla zia ecc. può non servire a nulla per noi che siamo esseri diversi. Non migliori, nè peggiori.... diversi e basta.

Cosa fa un adulto quando capisce di stare male o di avere un problema? Il primo passo è accettare di averlo il problema, senza mascherarsi dietro a labili scuse a cui non crede neppure chi se le crea; il secondo passo è cercare delle soluzioni e/o cure.

Il tuo nick: "piccola" è già un chiaro indizio di come ti senti e ti definisci. In realtà non sei piccola. Hai vent'anni e sei adulta e puoi affrontare i tuoi problemi anche da sola, senza che la mamma ti faccia da "grillo parlante".
Forse potrò sembrare dura, ma lascia che una persona che si è sentita "piccola" e certe volte lo si sente ancora, ti dica che è un errore pensare che la mamma sia in grado di risolvere sempre i tuoi problemi o di aiutarti.
Certe volte potrebbe, anche in buona fede, farti del male; come credo stia facendo ora.

Da adulta quale sei, le scelte che farai ricadranno completamente su di te. Se ora fai finta di nulla perchè la mamma ti dice che il problema lo puoi risolvere da sola e poi non si risolve, sarai tu a portarne le conseguenze.

Trovo alquanto bigotto e stupido non andare neppure a sentire uno specialista. Non dico andarsi a far curare, ma almeno sentire cosa ha da dire! Magari ti dice anche lui che non è nulla e ti rimanda a casa...
Ma non ci credo io, come non ci credi neppure tu.

Forse è per questo che non ci vuoi andare: finchè uno non ammette di essere malato, non lo è...
Vero?!

Ciao piccola,

sia pure in modo più edulcorato, nella sostanza convido più o meno quello che ti ha scritto anthea. Tu in primis devi prenderti la responsabilità di te stessa, e quindi la scelta, quale che essa sia, del modo di affrontare questo tuo problema è completamente tua.
Un atteggiamento diverso da parte di tua mamma probabilmente aiuterebbe, ma tant'è, purtroppo il suo atteggiamento è quello che è e lei probabilmente è convinta di far del bene per spronarti a reagire.
Accetta le cose per come sono (io predico molto bene, ma poi razzolo un po' a modo mio. ) e trova un modo di chiedere aiuto che ti soddisfi.

Aggiungo, correndo il rischio di sembrare brutale, che forse ti aiuterebbe anche un po' sdrammatizzare: è vero che un malessere psichico che ti impedisce di mangiare fuori casa è sgradevole e peggiora la tua quotidianità, ma cerca di non esagerare e di non attribuirti colpe e difetti che non hai.
CI sono un sacco di persone che per diversi motivi (dalla semplice timidezza a problemi fisici, ci sono diabetici, celiaci, allergici, etc. etc,) che di fatto rinunciano a mangiare fuori, perchè è più semplice cenare a casa, piuttosto che sentirsi a disagio a tavola a casa d'altri o a ristorante o star sempre lì a chiedere 'c'è dello zucchero?' 'c'è del glutine?', etc. etc. E ciononostante vivono serenamente e non causano particolari sofferenze a nessuno.

Per dirti, in pratica, che da un problema, la chiamiamola 'fobia' del mangiare un pasto fuori casa, continuando a girarci attorno in questo modo, te ne stai creando tantissimi altri (sono stupida, mia mamma si arrabbia, il mio ragazzo soffre, mi vergogno...ma de che???)
Quindi inizia a fermare il problema a questa paura e cerca di non ingigantirlo ancora di più. Affrontare il problema ora che hai vent'anni è sicuramnete meglio che aspettare, perchè più a lungo si portano avanti le cose più faticoso diventa risolverle, ma se non te la senti di affrontarlo per il momento, cerca almeno di star tranquilla e se qualcuno ti domanda come mai non mangi fuori, gli rispondi una cosa qualunque, che può anche essere che sei a dieta o che soffri di gastrite per cui per il momento preferisci evitare. Le persone le raggiungi per il caffè o per il dolce o per un normalissimo dopo cena.

ciao
merla

anche d'annunzio, specialmente in età avanzata credo, quando dimorava nel Vittoriale, non amava pasteggiare in compagnia e cenava sempre da solo perché trovava l'atto animalesco e un po' schifoso. gli piaceva mangiare ma trovava che fosse sconveniente socializzare il pasto. Quando aveva ospiti non si tratteneva a tavola e li lasciava soli fino alla fine della cena. almeno così mi pare di ricordare.

Magari se scegli la scusa della gastrite, non raggiungerli poi per il caffè.

Scusa Merla ma questa volta non concordo con te.
E' vero che è inutile incolparsi per qualcosa su cui non si ha alcun controllo, perchè sarebbe come se uno senza il braccio destro chiedesse scusa perchè non ti può dare la mano quando ti saluta.

Ma ricordiamoci che il "problema" di piccola sottintede ben altro disagio sotto. Finch'è non si prenderà la briga di indagare quale ne sia l'origine e si limiterà a credere che basti riprendere a mangiare o nascondersi fingendosi magari gastritica, non potrà mai stare bene.
Dentro di lei saprà sempre che c'è qualcosa di nascosto su cui non ha nessun potere e per questo si sentirà sempre più frustrata ed agitata.

Nascondersi dietro delle scuse va bene con gli estranei per un po', ma non le risolverà la depressione. Potrà al massimo cancellare la vergogna momentanea di un rifiuto, nulla più.
E poi sarebbe a mio parere totalmente deleterio perchè la porterebbe all'isolamento ed alla menzogna; cosa che dentro innescherebbe un conflitto pericoloso fra il desiderio di avere una vita normale e l'incapacità di trovare le forze per reagire.
Prendere in mano la situazione, invece, la aiuterà a sentirsi più forte ed in grado di cavarsela. Magari non riuscirà ad uscire felice e spensierata, però potrà iniziare a lavorare sulla propria autostima accrescendo la fiducia in se stessa.

Pensa questo piccola: "sono giovane e posso stare bene. Ho una vita che mi aspetta e voglio viverla pienamente! Quindi farò tutto ciò che è in mio potere per poter ritornare a stare bene. Perchè io me lo merito!".

Ciao e buona fortuna, da un'altra mamma!

da ste parti ti chiamerebbero bastian cuntrari...

Mi dici dove ho scritto a piccola di non rivolgersi a nessuno?
Le ho solo detto che se decide, perchè cmq è una sua decisione, di non chiedere nessun tipo di aiuto specializzato per affrontare il problema, quantomeno lo sdrammatizzi e non ne faccia un minestrone, sennò il malessere può solo aumentare.
Tutto lì....

Anche da noi si dice Bastian contrari!! WOW!!

In effetti.... un pochetto.... !!

Da come descrivi il tuo problema ho l'impressione che l'origine possa essere legata a una mancanza di sicurezza e autostima. Secondo me dovresti cercare, nel momento in cui il disagio si manifesta, cercare di analizzare il più freddamente possibile i pensieri che ti balenano nella mente. All'inizio farà paura, penserai di non riuscire a superare la paralisi.
Cerca di ascoltare i tuoi pensieri cercando di bloccare il trasporto emotivo che provocano, ti assicuro che nonostante la difficoltà, perché non è facile, sentirai cose inaspettate.
Ascoltare in silenzio ciò che avviene nella nostra testa senza rimanere coinvolti emotivamente richiede davvero un grande sforzo, forse perché piena di pattume (inteso come elementi nocivi) accumulato negli anni.
Quanto spesso ci si rovina il presente a causa di pensieri negativi e ricordi ridondanti che si affacciano senza preavviso? E quanto spesso non siamo in grado di esserne almeno consapevoli?
Non posso dare grandi consigli, prima di pensare a qualsiasi soluzione o preoccupazione, siediti e ascoltati senza pregiudizio..

Secondo ma è sempre meglio non fingere di essere diversi da quello che si è, devi semplicemente stare tranquilla e cercare da sola di capire cosa ti porta a questo, ma senza fartene una malattia, chi ti ama ti accetterà anche se non vuoi mangiare fuori casa e non se ne farà un problema, io quando ero a dieta accompagnavo il mio fidanzato in pizzeria senza però consumare niente, lui non se ne faceva un problema e ci divertivamo lo stesso. Inoltre non sentirti mai in colpa per questo genere di cose, stai tranquilla e pensa sempre che va tutto bene e che tutto si risolverà, i sensi di colpa ti faranno stare solo peggio e ti faranno entrare in un circolo vizioso dal quale poi è difficile uscire. Fare un pò di analisi ti aiuterebbe senz'altro nell'ottica del fatto che andare da un analista non significa essere pazzi op malati,m ma semplicemente volersi conoscere un pò meglio e capire il perchè a volte reagiamo in determinati modi, insomma capire i nostri meccanismi, tutto qui. Io penso che buona parte dei nostri problemi siano dovuti al fatto che ci preoccupiamo troppo di quello che pensano gli altri, soprattutto i cosiddetti estranei, i quali, credimi , se voglio criticare lo fanno lo stesso, qualunque cosa tu sia o faccia.