Periodo da incubo

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Messaggio  Sogni infranti Ven Feb 07, 2020 9:00 pm

Salve,

mi presento su questo forum come ho già fatto poc'anzi su un altro forum, con lo stesso messaggio lasciato lì, spero non sia un problema, anche perché reputo entrambi i forum allo stesso modo, cioè positivamente. Ho deciso d'iscrivermi prima di là semplicemente perché mi è sembrato che qui ci sia meno attività.

Non so esattamente neppure il perché mi sia iscritto e stia scrivendo su questo forum, credo in special modo per sfogarmi un po' e raccontare (molto) sommariamente la mia storia recente, quella che mi ha spinto in un abisso di un nero sconvolgente.

Fino ad un annetto fa portavo avanti una vita abbastanza grama per via del mio non sentirmi come gli altri e non volermi adattare alla modernità che trovo oscena al dir poco; tuttavia passavo momenti sereni, ed avevo progetti di miglioramento relativi alla mia condizione. Poi, poco a poco, mi sono adagiato su di una routine sempre più avara in quanto a soddisfazioni e piccoli piaceri della vita e soprattutto scandita da una pigrizia e un disinteresse crescenti nei confronti della vita stessa. Senza neppure accorgermene mi sono ritrovato a non uscire nemmeno più di casa, ad abbandonare le sane abitudini (soprattutto in campo alimentare) che erano divenute parte di me da anni, a maltrattarmi, anche psicologicamente, e non curarmi dei miei bisogni. Fino a che... è letteralmente iniziato un incubo che mi ha travolto ed attualmente mi vede vittima del suo apogeo. Tutto parte in una nottata afosa di agosto: mi sveglio e mi sento strano, impaurito, inizio a temere di morire soffocato (qualche giorno precedente una persona a me cara sentendosi soffocare mi aveva svegliato in piena notte chiedendo il mio aiuto, creandomi involontariamente un trauma). Cerco di tranquillizzarmi ma non chiudo occhio; la mattina le cose vanno un poco meglio, però per giorni interi non faccio altro che controllare ossessivamente il mio respiro, eppure stringo i denti e cerco di andare avanti sperando che il tutto si risolva da sé; ed in effetti dopo meno di una settimana sto come prima, normale. Ma il peggio doveva ancora venire, a distanza di una decina di giorni dall'episodio prima citato, non mi sento affatto bene: inizio a tremare, a soffrire di tachicardia, vertigini ecc. Così finisco in pronto soccorso dove mi dicono che la mia ansia costante era sfociata in un attacco di panico, lì mi somministrano un calmante e mi rimandano a casa, ma sto male: in un mese abbondante soffro di continui attacchi di panico, innumerevoli volate in ospedale, però non mi va di assumere psicofarmaci e cerco di uscirne da solo, poi... sopraggiungono le ossessioni su qualsiasi cosa e la depressione grave, ora decido di recarmi da uno psichiatra, la notte non dormo sto malissimo ed iniziano i pensieri suicidari. Provo a seguire la cura, riluttante poiché non ho mai visto di buon occhio gli psicofarmaci (ma nelle emergenze si sa...) ma gli effetti collaterali sono troppo debilitanti, mollo tutto. Per farla breve; dopo l'ansia, il panico, la depressione, le ossessioni: si presentano sempre più spesso momenti d'irrealtà dove le mie paure ed ossessioni mi vincono, mi annientano, temo di buttarmi dal mio balcone, di farmi del male, anzi, le ossessioni mi fanno credere che sia desiderabile commettere i peggiori atti nei confronti del mio corpo.

Passano i mesi e le cose non migliorano, ho provato a parlare con alcune persone, ma sono giunto all'amara conclusione che se ne fregano di me, del mio dolore; addirittura chi credevo amico mi ha sovente fatto pesare il mio stato; cosicché ho finito per soffocare il mio enorme dolore nel silenzio o nel pianto. Non mi sento più me stesso, la malattia mi ha tolto persino la mia identità, il mio carattere, passo i giorni a piangere... io che non l'avevo mai fatto nella mia vita. Dov'è la mia forza... soltanto la paura è la mia compagna.

Non ce la faccio ad andare avanti, tamponando l'ansia con le benzodiazepine (a breve ne sarò dipendente). Considero il suicidio non soltanto come conseguenza di una mia eventuale perdita di controllo; da un po' lo vedo come una possibile liberazione dall'immane sofferenza che mi sta logorando.

Scusate la confusione del messaggio ma l'ho scritto di getto in un raro momento di semi-lucidità, ma non sono mai lucido.

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Messaggio  Oudeis Sab Feb 08, 2020 10:29 am

Ciao Sogni infranti,

nell'altro messaggio scrivi che ci siamo già conosciuti. Può essere, su qualche forum. In ogni caso, mi dispiace riallacciare un dialogo qui su un forum dedicato alla depressione. Mi ha colpito molto quello che hai scritto: hai vissuto e stai vivendo una situazione atroce. Non so davvero come potrei aiutarti, non ho consigli da dare. Da anni ormai sono ridotto ad una larva, non ho idee, spirito d'iniziativa, volontà, gusto per la vita. Passo tutte le ore del giorno a rodermi, in compagnia delle mie ossessioni. Non leggo, non scrivo, semplicemente fisso il soffitto. Ultimamente poi ho perso del tutto l'appetito per cui sono dimagrito in modo spaventoso. Ho un solo pensiero: la morte. Ma ora basta, non voglio annoiarti, per quel che può valere ti sono vicino e se vorrai sfogarti, ti ascolterò, anche se non so se riuscirò a rispondere, perché sono abulico e la mente è quasi sempre annebbiata.

ciao

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Messaggio  Sogni infranti Sab Feb 08, 2020 12:23 pm

Oudeis ha scritto:Ciao Sogni infranti,

nell'altro messaggio scrivi che ci siamo già conosciuti. Può essere, su qualche forum. In ogni caso, mi dispiace riallacciare un dialogo qui su un forum dedicato alla depressione. Mi ha colpito molto quello che hai scritto: hai vissuto e stai vivendo una situazione atroce. Non so davvero come potrei aiutarti, non ho consigli da dare. Da anni ormai sono ridotto ad una larva, non ho idee, spirito d'iniziativa, volontà, gusto per la vita. Passo tutte le ore del giorno a rodermi, in compagnia delle mie ossessioni. Non leggo, non scrivo, semplicemente fisso il soffitto. Ultimamente poi ho perso del tutto l'appetito per cui sono dimagrito in modo spaventoso. Ho un solo pensiero: la morte. Ma ora basta, non voglio annoiarti, per quel che può valere ti sono vicino e se vorrai sfogarti, ti ascolterò, anche se non so se riuscirò a rispondere, perché sono abulico e la mente è quasi sempre annebbiata.

ciao

Ciao Oudeis,

sì, la mia situazione è atroce. Non posso neppure godere di un qualche attimo di, non dico serenità né tantomeno felicità, ma almeno tregua. E'una lotta continua contro la mia mente, cioè contro me stesso e non credo vi sia al mondo nulla di maggiormente orribile. In un mondo poi che se ne frega altamente di te dovresti quantomeno poter contare su te stesso; e se ciò viene meno, sei in trappola: inferno fuori ed ancor più inferno dentro... c'è da impazzire!
Mi mantiene in vita forse una piccola speranza di tornare in possesso di me, oppure è soltanto l'inerzia che mi fa andare avanti nonostante il dolore.
Prima non avevo una vita chissà quanto speciale; ma c'erano le mie passioni: libri, l'amore per gli animali, le passeggiate nei boschi, l'amore ed il ricordo per Lei e soprattutto la consapevolezza di stare nel giusto, di essere diverso positivamente dalla gran massa, di avere senso di pietà ed empatia nei confronti dei deboli. Ora ovunque vada è inferno; fuori c'è il sole e dentro pioggia e vento. Il mare esteriore rifulge e quello interiore è più cupo che mai, pronto ad inghiottirmi. Un prato fiorito? Un maestoso albero? Una bellissima fanciulla? Per me tutto è inutile ed orrendo, adesso. Non riesco nemmeno più a ritrovarmi nei miei ricordi. Come fossi nato oggi e non avessi mai esperito nulla di buono. Questo Male ha cancellato tutto.

Ed anche la mia mente è sempre annebbiata.

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Messaggio  Oudeis Sab Feb 08, 2020 12:44 pm

Sogni infranti ha scritto:
Oudeis ha scritto:Ciao Sogni infranti,

nell'altro messaggio scrivi che ci siamo già conosciuti. Può essere, su qualche forum. In ogni caso, mi dispiace riallacciare un dialogo qui su un forum dedicato alla depressione. Mi ha colpito molto quello che hai scritto: hai vissuto e stai vivendo una situazione atroce. Non so davvero come potrei aiutarti, non ho consigli da dare. Da anni ormai sono ridotto ad una larva, non ho idee, spirito d'iniziativa, volontà, gusto per la vita. Passo tutte le ore del giorno a rodermi, in compagnia delle mie ossessioni. Non leggo, non scrivo, semplicemente fisso il soffitto. Ultimamente poi ho perso del tutto l'appetito per cui sono dimagrito in modo spaventoso. Ho un solo pensiero: la morte. Ma ora basta, non voglio annoiarti, per quel che può valere ti sono vicino e se vorrai sfogarti, ti ascolterò, anche se non so se riuscirò a rispondere, perché sono abulico e la mente è quasi sempre annebbiata.

ciao

Ciao Oudeis,

sì, la mia situazione è atroce. Non posso neppure godere di un qualche attimo di, non dico serenità né tantomeno felicità, ma almeno tregua. E'una lotta continua contro la mia mente, cioè contro me stesso e non credo vi sia al mondo nulla di maggiormente orribile. In un mondo poi che se ne frega altamente di te dovresti quantomeno poter contare su te stesso; e se ciò viene meno, sei in trappola: inferno fuori ed ancor più inferno dentro... c'è da impazzire!
Mi mantiene in vita forse una piccola speranza di tornare in possesso di me, oppure è soltanto l'inerzia che mi fa andare avanti nonostante il dolore.
Prima non avevo una vita chissà quanto speciale; ma c'erano le mie passioni: libri, l'amore per gli animali, le passeggiate nei boschi, l'amore ed il ricordo per Lei e soprattutto la consapevolezza di stare nel giusto, di essere diverso positivamente dalla gran massa, di avere senso di pietà ed empatia nei confronti dei deboli. Ora ovunque vada è inferno; fuori c'è il sole e dentro pioggia e vento. Il mare esteriore rifulge e quello interiore è più cupo che mai, pronto ad inghiottirmi. Un prato fiorito? Un maestoso albero? Una bellissima fanciulla? Per me tutto è inutile ed orrendo, adesso. Non riesco nemmeno più a ritrovarmi nei miei ricordi. Come fossi nato oggi e non avessi mai esperito nulla di buono. Questo Male ha cancellato tutto.

Ed anche la mia mente è sempre annebbiata.


E' come se tu descrivessi, amico, quello che provo io. Viviamo in un inferno senza fiamme. Quale feroce destino ci strappò tutto via per precipitarci in quest'orrore cristallizzato nell'orrore e perché? Che qualcuno ci aiuti, se può, perché io posso solo soccombere.

Ciao

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Messaggio  Oudeis Sab Feb 08, 2020 12:46 pm

La mente è annebbiata e gli occhi offuscati dalle lacrime perché ti leggo mentre piango.

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Messaggio  Sogni infranti Sab Feb 08, 2020 6:18 pm

Sempre peggio! Almeno morissi il prima possibile! Non sopporto più questo dolore, devo trovare il coraggio... soltanto il coraggio! E poi forse troverò la pace.

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Messaggio  Oudeis Sab Feb 08, 2020 7:48 pm

Se fossi sicuro che la morte è una risoluzione, avrei già... ma

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Messaggio  Oudeis Sab Feb 08, 2020 8:02 pm

Anch'io spero di morire il prima possibile, magari oggi stesso. Dio mio, se esisti, fammi morire e dissolvere nel nulla PER SEMPRE, adesso! Grazie

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Messaggio  Sogni infranti Dom Feb 09, 2020 1:16 pm

Oudeis ha scritto:Anch'io spero di morire il prima possibile, magari oggi stesso. Dio mio, se esisti, fammi morire e dissolvere nel nulla PER SEMPRE, adesso! Grazie

Quante volte ho invocato Dio tra singhiozzi e lacrime, implorandogli una dolce morte. E' codardia volere morire dopo aver patito strenuamente pene spaventose, come ci accusano con tono sprezzante chierici e buonisti atei? Se questi, soprattutto i primi, avessero solamente assaggiato quello che viviamo noi, una sola goccia dello stesso amarissimo veleno; bestemmierebbero il Dio in cui non credono o fingono di credere, pretendendo la fine.

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Messaggio  canterel II Dom Feb 09, 2020 7:15 pm

Sogni infranti ha scritto: E' codardia volere morire dopo aver patito strenuamente pene spaventose, come ci accusano con tono sprezzante chierici e buonisti atei? Se questi, soprattutto i primi, avessero solamente assaggiato quello che viviamo noi, una sola goccia dello stesso amarissimo veleno; bestemmierebbero il Dio in cui non credono o fingono di credere, pretendendo la fine.

Ciao Sogni infranti. Chi è che ti accusa con tono sprezzante, hai qualche riferimento?

Non vorrei però che si confondesse il disprezzo con la normale prevalenza di norme sociali che per tanti e fondati motivi inibiscono la condivisione entusiasta dei discorsi che promuovono l'estinzione, l'ostilità alla vita, o la morte come metodo di soluzione dei problemi (norme che sono assunte anche in questo forum). Il problema non è tanto nell'opposizione tra codardia e coraggio, ma forse piuttosto in quella tra egocentrismo e solidarietà, fraternità umana, promozione della salute e della dignità anche e soprattutto in frangenti di malattia o di sofferenza altrimenti determinata. C'è una demarcazione tra l'esperienza immediata e la dimensione del discorso, qualunque discorso e comunque esso sia orientato. Il discorso non è mai soltanto una relazione privata tra l'anima individuale e dio, o una lotta con se stessi: è bene prenderne atto.

In rispetto dell'abisso che separa i vissuti soggettivi e fonda la misteriosa possibilità della prossimità umana, non mi spingerei a confrontare i saggi del mio veleno con il veleno toccato ad altri, per stabilire una graduatoria o rivendicare un principio di autorità, né supporrei a priori che i criteri morali degli altri, ancorché divergenti dai miei, siano espressione dell'ignoranza o di una soggettività poco sviluppata, di una partecipazione inferiore o di second'ordine ai recinti del sacro, del tragico, dell'autentico, dello spirito.
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Messaggio  Sogni infranti Dom Feb 09, 2020 9:06 pm

Ciao Canterel II,

il mio era un discorso generale, infatti non ho parlato di accuse rivolte a me (soltanto a me); bensì di una prassi costante riferentesi alle Gravi - e sottolineo le gravi - vicende penose di noi affetti da problematiche psichiatriche, questo da parte di tanta gente d'oggidì. Prassi figlia di un coacervo di atteggiamenti e consuetudini tra cui potrebbero risaltare, spesso è così, superficialità ed ignoranza del dolore che i cosiddetti malati mentali devono sopportare, tutto non raramente congiunto ad un'esaltazione puerile della vita terrena.

Oppure credi che là fuori ci siano orde di persone smaniose di aiutare, accudire, comprendere, difendere chi ne ha maggiormente bisogno? Certo l'eccezione c'è ma in quanto tale certifica che questo è un mondo insensibile: altro che solidarietà umana e fratellanza! Ciò detto con il massimo rispetto nei confronti di persone realmente animate da buone intenzioni.

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Messaggio  canterel II Dom Feb 09, 2020 10:51 pm

Sogni infranti ha scritto:Ciao Canterel II,

il mio era un discorso generale, infatti non ho parlato di accuse rivolte a me (soltanto a me); bensì di una prassi costante riferentesi alle Gravi - e sottolineo le gravi - vicende penose di noi affetti da problematiche psichiatriche, questo da parte di tanta gente d'oggidì. Prassi figlia di un coacervo di atteggiamenti e consuetudini tra cui potrebbero risaltare, spesso è così, superficialità ed ignoranza del dolore che i cosiddetti malati mentali devono sopportare, tutto non raramente congiunto ad un'esaltazione puerile della vita terrena.

Oppure credi che là fuori ci siano orde di persone smaniose di aiutare, accudire, comprendere, difendere chi ne ha maggiormente bisogno? Certo l'eccezione c'è ma in quanto tale certifica che questo è un mondo insensibile: altro che solidarietà umana e fratellanza! Ciò detto con il massimo rispetto nei confronti di persone realmente animate da buone intenzioni.

Prassi costante riferentesi alle vicende penose, e non accuse rivolte soltanto a te, va bene: chiedevo solo un riferimento, un esempio di tali prassi per capire bene il motivo di conflitto, i bersagli polemici, insomma capire chi sono e come agiscono codesti chierici e buonisti atei.

Là fuori vado camminando, quindi posso vedere le persone desiderose di aiutare, le incontro, parlo con loro, non ho bisogno di credere, di non credere, di fare inferenze. Che il desiderio e il modo di aiutare si traducano o meno in azioni felici, a seconda dei casi, è un altro discorso. Ciao
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Messaggio  Sogni infranti Lun Feb 10, 2020 3:22 pm

Io non ho fatto di alcuno il mio bersaglio polemico. Tu sei admin di un forum riguardante la depressione ed i disturbi dell'umore, dovresti, data la tua esperienza nel raccogliere le testimonianze dei malati, sapere che proprio i malati sovente divengono oggetto di svalutazione del dolore, se non proprio bersagli - loro sì - della banalizzazione della propria condizione. Frasi come: "Tirati su, non essere triste la vita è bella e può sorriderti." Non credo di averle udite soltanto io.

Vedi; chierici e atei buonisti sono la stessa cosa con una sola differenza: i primi infilano Dio in ogni cavolo di discorso e i secondi no. E sono più numerosi di quanto tu creda, si nascondono in famiglia, tra i parenti, nella cerchia delle "amicizie", insomma, ovunque. Sono quegli esseri che fingono di volerti aiutare, soprattutto mediante l'ascolto dei tuoi problemi, peccato che appena contraddici le loro balordaggini o gli fai notare qualche contraddizione nei loro semplicistici "ragionamenti", smettono di ascoltarti, semmai l'abbiano mai realmente fatto.

Nondimeno, pretendono che tu debba resistere sempre e comunque al dolore mentre loro ad ogni minimo fastidio fanno incetta di farmaci di ogni tipo.

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Messaggio  Oudeis Lun Feb 10, 2020 3:56 pm

Ecco quanto potrei oggi dire: gli altri non possono aiutare i "depressi", anche volendo, perché hanno a disposizione solo due strumenti: le parole e le azioni. Le parole, quando non sono dannose o moleste, sono inutili; le azioni possono essere anche tendere a scopi nobili, ma sono sempre inefficaci.

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Messaggio  Oudeis Lun Feb 10, 2020 4:06 pm

Eh sì, qualcuno cerca di spronarci con parole come libertà. Sei libero: puoi essere felice. Libertà… che parola magniloquente, spesso pronunciata con toni solenni! Eppure la vera libertà non è nella ben misera possibilità di scegliere tra A e B, di scegliere se annoiarsi, uscendo o di annoiarsi, restando a casa: la vera libertà sarebbe poter plasmare la vita, dominare gli eventi, costruirsi una condizione felice e gratificante, invece…  La vera libertà sarebbe poter tornare indietro e ridisegnare il proprio passato per vivere un presente diverso, laddove il tempo trascorso, onusto di scelte obbligate, ci condiziona, anzi ci schiaccia… Sempre più spesso non riesco a concludere un pensiero e svolgere tutto il filo di una frase: il filo si ingarbuglia, poiché la mente è obnubilata. Io tante volte non so che dire: gli altri si attendono da me qualche parola, un abbozzo di conversazione, ma ormai sono sigillato non nel silenzio, bensì nell’autismo. Non riusciamo a comunicare, non vogliamo, non sappiamo più che argomento affrontare, da quale angolazione prenderlo. Siamo narcisi appassiti che si specchiano per guardare la loro corolla gualcita e stinta. Ormai i nostri labirintici discorsi ci conducono subito al punto di partenza. Non erriamo neanche più nei meandri del dedalo.

Anche se per assurdo fossi felice, non sarei felice. Intendo che, se fossi felice come un tempo  vivrei nella precarietà, perché saprei che la felicità è condizione effimera. Come si può essere felici, quando sai che sei un funambolo? Non solo, guardandomi attorno, vedrei la carneficina della realtà e mi chiederei per quale ragione io sono stato risparmiato. Con quale diritto mi arrogo una felicità che solo il caso mi ha concesso? E poi, tutto è così fugace, tutto è così triste: le gioie del passato sono ora frecce avvelenate. Gli altri sono “felici”, perché non vivono: si limitano a vegetare: una pizza in compagnia, una pellicola al cinema, un’attività qualsiasi li appagano, ma noi… Noi siamo nati storti, come tralci di vite. A volte mi viene una smania di felicità che quasi mi spinge ad agire, ma subito ricado nell’accidia, simile ad un sacco vuoto. E’ come se un vetro infrangibile ci separasse dal Paradiso: lo possiamo contemplare, ma non possiamo accedervi. E’ il supplizio di Tantalo. Meglio sarebbe non essere mai stati felici neppure un istante, meglio sarebbe essere dei bruti che sono mossi solo da istinti belluini e la cui mente è immersa nella nebbia dell’incoscienza.

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Messaggio  canterel II Lun Feb 10, 2020 9:49 pm

Sogni infranti ha scritto:Io non ho fatto di alcuno il mio bersaglio polemico.
Penso che sarebbe meglio invece inquadrare bene i bersagli, perché così il discorso potrebbe meglio ancorarsi a qualche elemento del vissuto, mettere a fuoco un problema. Temo molto che invece l'indeterminatezza e il ragionamento per categorie universali (i chierici, loro, ecc) siano funzionali ad un discorso sintomatico che facilmente decade nel bizantinismo più astratto e finisce col mettere a tema le teorie sul mondo crudele, che sfortunatamente non sono oggetto pertinente di questo forum, dedicato invece ai problemi della depressione.
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Messaggio  Oudeis Lun Feb 10, 2020 10:21 pm

Direi che tra il "mondo crudele" e la depressione esiste un nesso inscindibile.


Ultima modifica di Oudeis il Lun Feb 10, 2020 11:11 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio  canterel II Lun Feb 10, 2020 10:27 pm

Oudeis ha scritto:Direi che tra il "mondo crudele" e la depressione esiste un nesso.  

Anche tra il mondo e tutto il resto, ma non è poprio in topic.
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Messaggio  Sogni infranti Mar Feb 11, 2020 1:11 pm

canterel II ha scritto:
Sogni infranti ha scritto:Io non ho fatto di alcuno il mio bersaglio polemico.
le teorie sul mondo crudele, che sfortunatamente non sono oggetto pertinente di questo forum, dedicato invece ai problemi della depressione.

Credi che nulla c'entri questo pessimo mondo con la genesi di problemi come la depressione e affini?
Veniamo semplicemente condizionati fin dalla nascita e convinti che tutto l'indesiderabile del mondo non soltanto sia apprezzabile ma addirittura altamente appetibile. Sono questi condizionamenti calati dall'alto per interessi socio-economici, da chi siede ai vertici di questa società decaduta; che pongono saldamente le basi per ogni tipologia di disturbo, sia fisico che psichico o tutti e due. Poi entrano in campo le particolarità individuali come il carattere, certe tare genetiche etc., a determinare le sofferenze specifiche. E' sempre questo mondo, poi, che difficilmente ci permette di guarire. Il mio mi pare essere discorso non difficilmente comprensibile a meno che uno non viva nel simpatico mondo dei puffi (puffolandia o come cavolo si chiamava!).

Se poi in questo forum non si accettano degli sfoghi, o magari ci sono dei paletti limitanti gli stessi che io, colpevolmente, ho ignorato; mi scuso.

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Messaggio  Oudeis Mar Feb 11, 2020 5:10 pm

Come scrivevo, esiste un legame inscindibile tra realtà e depressione. Nerval scrive che "il pessimismo è vedere la realtà così com'è". Nel mio caso la disforia è generata per un buon 80 per cento dagli eventi negativi e frustranti, il 20 per cento dipende dalla mia natura. La propria natura si può in parte dominare e plasmare, ma gli eventi vengono letteralmente da fuori (ex-venio) e o li ignori, se ci riesci, o li subisci. Se li subisci, ti prostrano, ti distruggono, perché non hai il minimo controllo su di essi. Non è un caso se uno psicologo anni fa ammise che, solo trascurando gli avvenimenti o ridimensionandoli, (da ad-venio, ossia ciò che ti cade, ti piomba addosso), sarei riuscito ad uscire dalla distimia. Non ci sono riuscito.

Ha ragione Sogni infranti quando vede sia nel sistema sia nella propria essenza le radici del disagio: le percentuali possono cambiare, ma le radici sono quelle, profonde, tenaci, inestirpabili. Purtroppo non viviamo nel paese dei balocchi, ma in un mondo che assomiglia ad un macello: come non accorgersene, quando siamo imprigionati nell'entropia?

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Messaggio  Oudeis Mar Feb 11, 2020 5:14 pm

canterel II ha scritto:
Oudeis ha scritto:Direi che tra il "mondo crudele" e la depressione esiste un nesso.  

Anche tra il mondo e tutto il resto, ma non è poprio in topic.

Il resto può rispecchiare o essere rispecchiato, la depressione è il cuore nero dell'esistenza.

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Messaggio  canterel II Mar Feb 11, 2020 5:25 pm

Oudeis ha scritto: Nerval scrive che "il pessimismo è vedere la realtà così com'è".

Nerval andava a spasso per i boulevard portando un'aragosta al guinzaglio.
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Messaggio  Sogni infranti Mar Feb 11, 2020 5:38 pm

Anche oggi il solito rancio rancido...

A che servono le parole quando si è morti dentro?

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Messaggio  Oudeis Mer Feb 12, 2020 4:16 pm

Sogni infranti ha scritto:Anche oggi il solito rancio rancido...

A che servono le parole quando si è morti dentro?

Bisogna riconoscere che Canterel usa le parole per vincere le controversie e le vince! Ad esempio, usando lo stratagemma che consiste nel confondere anzi nel fondere la biografia con il pensiero, scredita l'aforisma di Nerval, come chi per smentire una riflessione di Schopenauer lo accusa di essere incoerente, di predicare la pietas, mentre maltratta la governante. Ecco così si prevale nella dialettica con il solito ottimismo zuccheroso o con la sprovveduta saggezza di chi ti vuole insegnare a vivere. Non si accetta mai la possibilità che si veda oltre la superficie, che si viva il disfacimento della vita, che  il "depresso" possa essere uno che non vede tutto grigio, ma che VEDE! Anche Gesù visse la sua disperazione nella notte del Getsemani. Anche a Lui i guru del pensiero positivo oggi consiglierebbero uno psicofarmaco o di divertirsi.

A che servono le parole? A prevalere nelle controversie e a dispensare consigli dall'alto della propria felicità.

Oudeis

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Messaggio  Sogni infranti Mer Feb 12, 2020 5:54 pm

Già, Oudeis.

Solo chi ha provato certe condizioni estremamente dolorose può comprendere - forse solo in parte, poiché ogni esperienza è cosa a sé - il dolore che prova chi si ritrova in angosciose acque privo non di un'imbarcazione ma persino di un tronco che lo mantenga a galla: gli altri possono pure gingillarsi nei sofismi,  tanto sono abituato a non essere compreso dagli uomini, e neppure mi importa più.

Sogni infranti

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