Come venirne fuori
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crashtest
Oudeis
Anonimo7
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Come venirne fuori
Ciao a tutti
Il mio problema numero 1 è fatto di pensieri su paragoni con gli altri, dal fatto che all'età di 25 anni quasi tutti hanno avuto esperienze amorose. Io mi odio per non averne avute, a volte cado nello sconforto totale, mi basta vedere qualcosa, sentire un discorso e subito la "guardia" contro la depressione si abbassa, e la malattia ne approfitta per mettermi al tappeto. A nulla mi son serviti ragionamenti sul fatto che non è del tutto colpa mia ecc ecc... fatto sta che il me stesso più giovane avrebbe giudicato il me di adesso uno sfigato totale. Un altro problema sarà sicuramente il mio discriminare tra sfigati e non, ma anche se ci penso su, non cambia niente, al mio interno continuo a fare queste distinzioni. Come farò a dire alla mia "futura ragazza" che sono vergine senza scoppiare a piangere? Con che coraggio le racconterò delle terapie, degli antidepressivi, dei traumi che ho subìto?
Il mio problema numero 1 è fatto di pensieri su paragoni con gli altri, dal fatto che all'età di 25 anni quasi tutti hanno avuto esperienze amorose. Io mi odio per non averne avute, a volte cado nello sconforto totale, mi basta vedere qualcosa, sentire un discorso e subito la "guardia" contro la depressione si abbassa, e la malattia ne approfitta per mettermi al tappeto. A nulla mi son serviti ragionamenti sul fatto che non è del tutto colpa mia ecc ecc... fatto sta che il me stesso più giovane avrebbe giudicato il me di adesso uno sfigato totale. Un altro problema sarà sicuramente il mio discriminare tra sfigati e non, ma anche se ci penso su, non cambia niente, al mio interno continuo a fare queste distinzioni. Come farò a dire alla mia "futura ragazza" che sono vergine senza scoppiare a piangere? Con che coraggio le racconterò delle terapie, degli antidepressivi, dei traumi che ho subìto?
Anonimo7- Numero di messaggi : 110
Data d'iscrizione : 11.12.18
Re: Come venirne fuori
Non saprei come aiutarti. Soffro di depressione da circa sei anni e finora la situazione è andata sempre più peggiorando. La depressione è un circolo vizioso.
Oudeis- Numero di messaggi : 246
Data d'iscrizione : 25.02.19
Località : Como
Re: Come venirne fuori
Capisco i tuoi timori ma va affrontato il problema alla radice. Il timore di una relazione con una ragazza è come gettare benzina sul fuoco. Posso dirti di aver conosciuto molta gente con problemi depressivi o comunque con qualche rotella fuori posto (ironizzo perchè sono uno di loro), ma certamente non sarà.mai una discriminante in una relazione, o meglio, lo diventa se quello che hai dentro si ripercuote nella relazione. Ovvio che se ad una sconosciuta (stupidotta e bigotta) vai a parlare di antidepressivi la storia cambia. Sulla verginità non ti preoccupare, ci sarà l'imbecille che potrebbe riderti in faccia, ma potrebbe esserci anche quella giusta che al massimo sorriderà e ti piglierà per mano. Le donne alla fine sono come noi uomini, anche loro fanno i loro discorsetti da bar sull'aspetto sessuale, ma per tante sono solo chiacchiere.
crashtest- Numero di messaggi : 44
Data d'iscrizione : 28.01.14
Re: Come venirne fuori
Anonimo7 ha scritto:Come farò a dire alla mia "futura ragazza" che sono vergine senza scoppiare a piangere? Con che coraggio le racconterò delle terapie, degli antidepressivi, dei traumi che ho subìto?
Se tu cerchi risposte conseguenti ai tuoi problemi e individui le attività, gli interessi, i temi che ti interessa approfondire nella tua vita (o in una fase di essa), aumenti la probabilità di incontrare persone che stanno facendo percorsi convergenti (non significa "identiche a te", ma persone con esperienze compatibili, interessi simili, capaci di rispondere al tuo linguaggio, capaci di decodificare i simboli che maneggi abitualmente tu, capaci di risposte empatiche e di riconoscere facilmente la normalità della tua situazione). Una componente di rischio nel conoscere intimamente qualcuno c'è sempre, anche il più simile dei nostri simili è un abisso che in date circostanze può deluderci, può sorprenderci nel bene e nel male (del resto, possiamo sorprenderci anche di noi stessi), e mi sembra evidente che lo sfondo più ampio della società in cui viviamo e della cultura in cui siamo immersi mostrano che le relazioni intime, la convivenza, il matrimonio, le famiglie, sono precari e spesso si rompono e si riformano, o si modificano drasticamente nell'arco della vita.
(Anche superare l'età dell'adolescenza senza consumare rapporti sessuali è un fatto meno infrequente che in passato nelle società avanzate, a prescindere dagli stereotipi culturali che ci mettono sempre un po' di tempo ad aggiornarsi).
In ogni caso, a me pare un po' surreale immaginare una ragazza che prima vuole conoscerti, accetta di costruire un livello e un momento di intimità tale da rendere adatto il momento alle tue confidenze, e poi si mette a ridere o rimane esterrefatta, o corre a discuterne in gruppo con le amiche sedute in cerchio a fare l'uncinetto. Mi sembrano fantasie un po' cinematografiche (e anche provenienti da una strana e scadente nicchia di cinema). Nel caso malaugurato in cui accadesse qualcosa di simile, questo tipo di reazione indurrebbe me a compatire la stranezza e gli evidenti problemi comportamentali della ragazza. Con la libido sotto i tacchi, non avrei neanche modo di rimpiangere un esito del genere, perché non saprei proprio come desiderare l'intimità di una persona tanto pesantemente limitata.
Ti racconto un fatto di cui sono testimone diretto: frequentavo una ragazza con cui avevo appena cominciato una relazione, diciamo così, "aperta". Era una ragazza normalmente intelligente, normalmente indipendente, non inibita, non timida (io invece lo ero parecchio, e questa disarmonia di carattere infatti gettava le basi di una relazione acerba e piuttosto precaria). Un giorno questa ragazza venne a sapere di un mio conoscente che non aveva mai avuto una fidanzata e neanche un'avventura. Non lo trovava strano, non lo trovava buffo, non lo trovava neanche triste. Lo trovava interessante, e non si fece scrupoli a dirmi che le sarebbe piaciuto che glielo presentassi. Se lo sarebbe magnato volentieri...
Mi fece andare di traverso il caffè, mi guardai bene dal presentarglielo, ma come dicevo questa mia relazione era cominciata su basi malferme, e durò poco.
Re: Come venirne fuori
Il problema è che i morti di **** come me si riconoscono, soprattutto dalle ragazze. Per avere la ragazza bisogna non averne bisogno, e io non riesco a mascherarlo.
Anonimo7- Numero di messaggi : 110
Data d'iscrizione : 11.12.18
Re: Come venirne fuori
Anonimo7 ha scritto:Il problema è che i morti di **** come me si riconoscono, soprattutto dalle ragazze. Per avere la ragazza bisogna non averne bisogno, e io non riesco a mascherarlo.
Questo pensiero contiene degli elementi di verità, ma mescolati con forme di auto-svalutazione e di auto-sabotaggio che, lo so, si insinuano facilmente nell'immaginazione e alimentano l'ansia.
Provo a riformulare: non sono riconoscibili i morti di ****, ma bensì i comportamenti da morto di ****. Idealmente io direi che i morti di **** non esistono (salvo problemi neurologici e dipendenze patologiche molto radicate, che comunque sono malattie e non giustificano l'epiteto degradante rivolto a chi ne soffre), ma esistono comportamenti che in poche o molte circostanze possono apparire sintomatici o problematici, ed esistono tante persone che, a causa di difficoltà e sofferenza nelle relazioni affettive, hanno frequenti comportamenti che facilitano questa forma di etichettamento. Metà dell'etichettamento comunque è responsabilità di chi giudica e attribuisce l'etichetta: di fronte a persone (donne e uomini) mature e indisponibili a scandalizzarsi, anche molti comportamenti un po' rigidi, impacciati, ansiosi, e anche le idee fisse, appaiono per quello che sono e cioè manifestazioni di desiderio, magari di difficoltà, di ansia, di sofferenza, di vissuti di solitudine che non determinano affatto la necessità di un giudizio sprezzante verso la persona.
"Per avere la ragazza bisogna non averne bisogno" è un'altra frase che condensa in realtà assunti sul mondo, sugli esseri umani e sulle relazioni che non è affatto necessario condividere. La forma di tale enunciato non è molto diversa da quella dell'enunciato "gli emarginati sono tali perché se lo meritano".
Provo quindi a riformulare anche questa frase: per avere la ragazza bisogna padroneggiare l'espressione del proprio bisogno. Non è il bisogno il problema: tutti gli esseri viventi hanno "bisogno", per tutta la loro vita. E' la compatibilità del bisogno con le relazioni umane che fa problema: si tratta di ammettere e di non disprezzare le proprie pulsioni, i desideri, le sofferenze, le paure e l'ansia, per poter poi considerare queste cose con il distacco minimo sufficiente a modularne l'espressione lasciando tanto spazio anche all'espressione dell'altra persona e al piacere di ascoltare l'altra persona, di affezionarsi, sapendo anche inibire o ritardare la ricerca di gratificazioni e conferme, sapendo anche scherzarci sopra (sempre senza disprezzo, però), sapendo anche rinunciare e ammettere fallimenti, dispiaceri. La libertà che rende migliori i miei comportamenti non è tanto la libertà dal bisogno, ma la libertà di addomesticare il bisogno, di accettarlo e imparare con l'esperienza a tenerlo dentro la mia mente come un amico un po' rompicoglioni a cui voglio bene, che posso ascoltare senza che sia lui a dettare i modi e i tempi della nostra conoscenza.
Re: Come venirne fuori
canterel II ha scritto: di fronte a persone (donne e uomini) mature e indisponibili a scandalizzarsi, anche molti comportamenti un po' rigidi, impacciati, ansiosi, e anche le idee fisse, appaiono per quello che sono e cioè manifestazioni di desiderio, magari di difficoltà, di ansia, di sofferenza, di vissuti di solitudine che non determinano affatto la necessità di un giudizio sprezzante verso la persona.
Si, ne sono convinto, ma questo vale per le persone mature... Ora, le persone che hanno 25 anni o giù di li che la pensano così, quante sono?
Anonimo7- Numero di messaggi : 110
Data d'iscrizione : 11.12.18
Re: Come venirne fuori
Anonimo7 ha scritto:
Si, ne sono convinto, ma questo vale per le persone mature... Ora, le persone che hanno 25 anni o giù di li che la pensano così, quante sono?
Onestamente non lo so (nemmeno posso darti stime per gli over 25): posso dire solo che quando ho avuto l'impressione di frequentare persone poco disponibili a pensarla così, fatte le debite considerazioni, ho chiuso le comunicazioni, non sapevo più cosa dir loro e, pur con immutato affetto e riconoscenza per i bei momenti, non mi sono mancate. Ho cercato poco, guarda che sono pigro, e ho trovato persone comprensive facendo poca fatica. Non dico che ne ho trovate a mazzi, ho sempre avuto poca compagnia e sono incapace di conservarmene una. Ma ne ho trovate a sufficienza.
Re: Come venirne fuori
Questo 3D andrà a puntate, magari ne ricavo una chiave, un filo conduttore, un senso
Il fatto è che a 14 anni avrei riso di quelli che a 25 erano ridotti come me ora. Il primo che è convinto che sono anormale sono io.
Il fatto è che a 14 anni avrei riso di quelli che a 25 erano ridotti come me ora. Il primo che è convinto che sono anormale sono io.
Anonimo7- Numero di messaggi : 110
Data d'iscrizione : 11.12.18
Re: Come venirne fuori
Mi sembra poi che le donne abbiano il potere di leggere nel pensiero...e da questa cosa sono bloccato perchè ogni pensiero che ho, ho l'impressione che venga subito 'captato'. Per esempio loro si accorgono subito di essere guardate, gli uomini non mi sembra. Mi sento di non avere alcuna difesa, ecco
Anonimo7- Numero di messaggi : 110
Data d'iscrizione : 11.12.18
Re: Come venirne fuori
Anonimo7 ha scritto:Mi sembra poi che le donne abbiano il potere di leggere nel pensiero...e da questa cosa sono bloccato perchè ogni pensiero che ho, ho l'impressione che venga subito 'captato'. Per esempio loro si accorgono subito di essere guardate, gli uomini non mi sembra. Mi sento di non avere alcuna difesa, ecco
Riguardo a questa impressione, vorrei dire che ricordo di quando ero ragazzo e non avevo serie e prolungate esperienze di convivenza nell'intimità con una donna. Mi sentivo molto leggibile, trasparente, e questo aumentava il mio imbarazzo, la mia ansia. L'ansia e l'imbarazzo, in effetti, possono essere ben leggibili in alcune circostanze, ma si tratta per lo più di stati emotivi sui quali è difficile fare inferenze precise riguardo alle cause e le motivazioni sottostanti, specialmente se una persona li manifesta di frequente come aspetti generali del suo carattere e del suo comportamento.
Con il passare del tempo e facendo esperienze di convivenza prolungata, ho raccolto dati sufficienti per rendermi conto che potevo essere in realtà molto più opaco di quanto credessi, e soprattutto ho percepito in modo più adulto il livello di attenzione che gli altri potevano prestare ai miei comportamenti: non ero sempre sotto scrutinio, il mondo per fortuna non girava intorno a me e ai miei dispiaceri, e questa percezione mi restituì un certo grado di calma e sicurezza nell'interazione con le persone più vicine, e anche con persone estranee.
La convivenza nell'intimità mi ha aiutato a modificare questa percezione soprattutto perché mi ha permesso di scoprire che, ad esempio, quando anche l'attenzione della mia compagna era concentrata su di me e sull'interpretazione dei miei comportamenti, le teorie e le spiegazioni che scaturivano da questi suoi scrutini non "indovinavano" spesso le dinamiche, le motivazioni e talvolta neppure i segni superficiali dei miei stati interni. Questo, come ho detto, da una parte contribuiva a rendermi più tranquillo relativamente al problema della mia "leggibilità"; dall'altra mi ha portato a considerare, con qualche amarezza e frustrazioni di tipo diverso, quanto può essere difficile capirsi e spiegarsi nell'intimità, e quanto tenacemente l'immagine vivente e reale della persona a cui voglio bene può trovarsi ad essere rivestita dalle mie proiezioni, al punto che vivendo nella stessa situazione e volendo pur essere trasparenti l'uno per l'altro, possiamo trarre impressioni molto differenti e inconciliabili dello stesso evento o comportamento.
Re: Come venirne fuori
Ciao Canterel ll sono passati parecchi anni e continui a tener banco sul forum. Un grande abbraccio!
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
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Re: Come venirne fuori
suggestione ha scritto:Ciao Canterel ll sono passati parecchi anni e continui a tener banco sul forum. Un grande abbraccio!
Ehi, ma tu sei sugge di tanti anni fa?
Stef- Numero di messaggi : 1033
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Età : 70
Località : Napoli
Re: Come venirne fuori
suggestione ha scritto:Ciao Canterel ll sono passati parecchi anni e continui a tener banco sul forum. Un grande abbraccio!
Ciao carissimo, tante buone cose. Non temere: Merla sta per lanciare un bot che elaborerà tutte le amenità da me scritte qui sopra, per generare automaticamente ogni giorno nuovi enunciati di canterel mediante algoritmi, anche dopo che mi avranno recluso o mandato al camposanto.
Re: Come venirne fuori
prima merla deve capire cosa sia un bot, per cui per il momento potete stare tranquilli: rimane quello originale.
Ben trovato sugge!
Ben trovato sugge!
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino
Re: Come venirne fuori
Ciao Merla, ciao Stef, ciao Canterel.
Si cari sono Sugge di tanti anni fa. Sempre con i soliti casini e gli anni che si fanno sentire.
Si cari sono Sugge di tanti anni fa. Sempre con i soliti casini e gli anni che si fanno sentire.
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
Re: Come venirne fuori
Bravi ragazzi!! Un abbraccio forte forte
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
Re: Come venirne fuori
Cambiano le cose ma i problemi sono sempre i medesimi.
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
Re: Come venirne fuori
suggestione ha scritto:Cambiano le cose ma i problemi sono sempre i medesimi.
Se vuoi fare due chiacchiere siamo qui. Ciao
Re: Come venirne fuori
suggestione ha scritto:Cambiano le cose ma i problemi sono sempre i medesimi.
Io direi che i problemi diventano sempre più gravi ed intollerabili. Il peso della vita è micidiale a tal punto che penso spesso al...
Oudeis- Numero di messaggi : 246
Data d'iscrizione : 25.02.19
Località : Como
Re: Come venirne fuori
Ciao, io ho perso il lavoro, ho più di 50 anni, soffro di depressione e adesso anche ansia. Le prospettive che ho per il futuro? Non ne ho.
La cosa più bella che faccio é dormire, la seconda è dormire.
La cosa più bella che faccio é dormire, la seconda è dormire.
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
Re: Come venirne fuori
suggestione ha scritto:Ciao, io ho perso il lavoro, ho più di 50 anni, soffro di depressione e adesso anche ansia. Le prospettive che ho per il futuro? Non ne ho.
La cosa più bella che faccio é dormire, la seconda è dormire.
Ti capisco. Sono solidale con te.
Oudeis- Numero di messaggi : 246
Data d'iscrizione : 25.02.19
Località : Como
Re: Come venirne fuori
suggestione ha scritto:Ciao, io ho perso il lavoro, ho più di 50 anni, soffro di depressione e adesso anche ansia. Le prospettive che ho per il futuro? Non ne ho.
La cosa più bella che faccio é dormire, la seconda è dormire.
Ciao sugge, riesco a risponderti solo ora perché ho avuto un po' di impegni ieri.
Mi dispiace leggere della situazione che stai affrontando.
è da un po' che ti trovi in questo frangente, oppure relativamente da poco tempo?
Leggo che soffri "adesso" anche di ansia, quindi mi sembra di capire che ti stai acclimatando da poco tempo: in tal caso è ragionevole credere che tu possa acquistare con il tempo una maggiore calma e stabilità, e che il problema dell'ansia sia un incidente di passaggio. Questo non significa che l'ansia sia un sintomo da trascurare: stai seguendo una terapia, stai parlando con qualcuno?
Mi raccomando fatti forza, e pensa che (purtroppo) la situazione che affronti non è infrequente, ci sono tante persone come te in questo momento e tante altre che si troveranno in una situazione simile da un momento all'altro.
Dormire è molto bello, concordo, e non è una colpa nostra individuale quando diventa difficile trovare molte attività altrettanto interessanti. Se il tuo corpo e la tua mente chiedono riposo, mi sembra anche una buona cosa assecondare questo bisogno.
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