Come gestire "il senso di colpa"?

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Messaggio  merla Mer Feb 25, 2009 10:00 am

sergio ha scritto:
Se sei convinto di essere depresso...sarai depresso....

Magari Sergio, magari....

La depressione e l'ansia, quelle patologiche, non gli stati umorali, sono cose che (per fortuna) finchè non si provano non si capiscono.
Te lo assicuro, queste frasi ce le siamo sentiti dire forse tutti quanti un sacco di volte...
Per quanto mi riguarda, scevra da qualsiasi polemica, buon per chi le può pronunciare, perchè vuol dire che non ha provato certe cose, però, gentilmente, non chiamarle seghe mentali, giusto per cortesia...saremmo tutti in un altro forum se fosse così.
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Messaggio  sergio Mer Feb 25, 2009 10:43 am

Beh....ragazzi, intendevo solo aggiungere un pensiero, che seppur banale, è la base della guarigione.
Non ditemi che non so cosa vuol dire cosa sia la depressione o il senso di colpa, che parlo da non depresso...ecc..
Sono stato depresso e ci ricado spesso....ma diciamo che riesco a risollevarmi....proprio perché ho deciso di non star male.
Quando sei in fondo al baratro, o la fai finita oppure trovi qualcosa che ti faccia risalire.
Non intendevo né farla facile né tantomeno offendere nessuno...scusatemi....
Volevo solo dire che la teoria è quella di accettarsi per come si è. Nessuno mette in dubbio che sia molto difficile e complicato.
Quando provi certe cose, come il senso di colpa che ti fa deprimere, ti devi rendere conto di quello che ti sta succedendo....e devi decidere: o continui a stare male, sempre di più, o ti risollevi. E in questo caso mi dispiace se vado contro i pensieri di qualcuno, ma è così: ti rendi conto che non stai bene? Allora vai dallo psicologo.......bene!!! Come avete detto voi è il primo passo per la guarigione. La mia esperienza mi porta ad aver capito che tante cose che alla fine ti dicono gli psicologi sono cose a cui puoi anche arrivare da solo, se un hai studiato un po' di Freud.
E lascio perdere per il momento la mia esperienza di ipnosi regressiva, perché non è il forum giusto....
Comunque volevo solo dire a tutti che non intendevo farla facile, volevo solo dire che ce la si può fare...ma bisogna volerlo...bisogna voler guarire.....
Purtroppo molte persone che sono sole e depresse notano che il fatto di dire provo questo o provo quello, insomma "sto male", fa avvicinare a loro le persone..e non ditemi di no...è stato anche per me così...come fa un tuo amico a non starti più vicino quando stai male?
Per questo motivo le stesse persone non potranno mai trovare la forza di reagire, perché grazie al loro star male vedono avvicinarsi le persone che altrimenti non sarebbero vicine...non la pensate così? quante persone vi stanno vicine quando siete depressi? Quante di queste vi sono state vicine anche prima?
Andare dallo psicologo aiuta perché almeno si parla con una persona che si pensa ne sappia più degli altri, si accettano di più i suoi consigli...o non è così? Ma alla fine quando si sta meglio dipende solo da noi...lo psicologo ci insegna solo a reagire, ci spiega i motivi inconsci del nostro star male................se abbiamo deciso di andare dallo psicologo significa che siamo pronti per guarire.....tutto parte comunque da noi....

Scusatemi ancora se ho offeso qualcuno, non volevo assolutamente farlo...ma so benissimo cosa vuol dire essere depressi, avere sensi di colpa, conosco la tristezza, la solitudine......

O muori, ti lasci morire...o reagisci!!
Non hai motivi per reagire perché tutto è nero? Non ti vuole bene nessuno? Sei solo? Sei brutto? Sei antipatico agli occhi degli altri? Non ti piace il tuo lavoro né i tuoi colleghi? Non troverai mai una ragazza che ti ami? Insomma...non sei felice?
Reagisci!!!!....La felicità, intendo almeno lo stare meglio di così, non è proprietà esclusiva dei belli e dei ricchi....bisogna capire chi si è e fare quello per cui siamo più portati...
Non parlo da non depresso, parlo da uno ch vuole reagire perché si è rotto le palle di stare male...
Ciao a tutti!

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Messaggio  merla Mer Feb 25, 2009 11:39 am

sergio ha scritto:
Purtroppo molte persone che sono sole e depresse notano che il fatto di dire provo questo o provo quello, insomma "sto male", fa avvicinare a loro le persone..e non ditemi di no...è stato anche per me così...come fa un tuo amico a non starti più vicino quando stai male?
Per questo motivo le stesse persone non potranno mai trovare la forza di reagire, perché grazie al loro star male vedono avvicinarsi le persone che altrimenti non sarebbero vicine...non la pensate così? quante persone vi stanno vicine quando siete depressi? Quante di queste vi sono state vicine anche prima?



Mah...io amici ne ho persi da quando è iniziata la depressione, sono rimasti quelli buoni...poi ognuno ha la sue esperienze.

Personalmente, quando sto male, tutto voglio fuorchè essere avvicinata...ma anche lì, ogni caso è personale con le sue sfumature.

A parte questo...la sensazione di essermi rotta le palle di star male l'ho provata anche io. Per la mia esperienza personale (che ha valore del tutto personale) questa sensazione significa già stare meglio, perchè quando sono stata male male le sensazioni provate erano ben altre.
Non era un discorso di essere infelici perchè soli o insoddisfatti, anzi si trattava di periodi in cui benché non sola, soddisfatta da lavoro, famiglia (non soddisfatta economicamente, ma a questo ci sono abituata e non posso dire che mi crei particolari problemi) semplicemente non mi interessava più nulla delle persone che avevo accanto, del lavoro che facevo, etc. etc. e neanche avevo la sensazione di volerli.
Se, per fortuna, mi son trovata a reagire, è perchè certe sensazioni, pur essendomi totalmente estranee, mi portavano a comportamenti che avevo già visto in altre persone malate, quindi ho provato a chiedere aiuto.

Però, non voglio appesantire troppo il thread, ma forse è d'uopo, sempre senza polemica, ti rammento che di depressione si muore, non perchè ci si lascia morire ma perché ci si ammazza. E non ci si ammazza semplicemente perchè non si ha la fidanzata o il lavoro non piace, ci si ammazza perchè in certi momenti si sta così male, che si preferirebbe non provare più nulla.
Anche ammazzarsi è una forma di reazione, ci vorrebbe qualcuno e qualcosa che in quel momento ti fa vedere un'altra via percorribile, ma non sempre c'è quel qualcuno e quel qualcosa, purtroppo.

Una cosa sulla psicoterapia...il mio psicoterapeuta è il primo ad ammettere che la psicoterapia dipende e funziona sempre e solo in funzione del paziente. Ci sono pazienti più ricettivi che ne traggono beneficio, altri che non ne traggono beneficio. Il fatto che non siamo tutti uguali, non mi pare sufficiente per liquidarla con una, magari approfondita, lettura di Freud.

E un'ultima cosa, sempre senza polemica, anche se magari non sembra (:-)): ogni persona è diversa, ha esperienze diverse e la parola depressione è solo una definizione in cui rientrano miriadi di situazioni differenti. Quindi non è che tu vai contro i pensieri di qualcuno, semplicemente parli della tua esperienza, da cui si traggono sicuramente aspetti positivi, ed io parlo della mia, che include psicoterapia da anni e farmaci, senza i quali sicuramente non avrei né fidanzato, né lavoro, né amici e forse, non sarei neanche qui a scrivere.
Anche dalla mia si possono trarre aspetti positivi....

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Messaggio  Nadir78 Mer Feb 25, 2009 1:31 pm

Anche io la penso come Merla.
Quando è successo a me, tanta gente si è allontanata, anche gli amici più cari. Ma non gliene ho mai fatto una colpa: è tremendamente difficile stare dietro ad un depresso. Tante cose che lui vive non le capisci, non capisci quello che prova, non capisci perchè non ne viene fuori.
Ognuno ha già i suoi problemi. Io non volevo aggiungermi. Ed è stato meglio così perchè cmq non avrebbero potuto aiutarmi. Era una cosa che dovevo affrontare e superare da sola. Certo, per fortuna ho sempre avuto il mio compagno vicino che è stato e sarà sempre la mia roccia.
Gli amici li ho riavvicinati col tempo e tuttora non ci vediamo più spesso come una volta. Le cose sono cambiate, io sono cambiata e non si può tornare indietro. Ma non importa. L'importante è la mia serenità, sono più concetrata su quello.
Poi ovviamente siamo tutti diversi, vediamo le cose in maniera diversa e reagiamo di conseguenza. Quello che dici tu è bello, è molto positivo. Lo auguro a tutti i depressi. Ma nella maggioranza dei casi purtroppo non funziona così facilmente "basta, da domani reagisco". Spesso ci vuole del tempo, una certa maturazione, l'accettazione della propria malattia, il sapere che se ne può uscire... insomma, non è un'impresa così facile. Però è di sicuro così che si comincia a guarire.
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Messaggio  suggestione Mer Feb 25, 2009 4:41 pm

Oggi mi sento in colpa perché ho lavorato poco.

La mia giornata solitamente incomincia alle 5 del mattino, sono sempre attivo, quando non lavoro, faccio yoga, oppure studio, comunque faccio qualche cosa.

Oggi sono piuttosto stanco, non riesco a lavorare e tantomeno a dedicarmi in altre attività; pur sapendo che non c'è niente di male nel prendersi dei momenti di riposo, mi sento irrequieto perché questi momenti di inattività per me sono mal spesi.

Anche voi avete le stesse sensazioni, i circostanze analoghe?
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Messaggio  alfredo Mer Feb 25, 2009 9:01 pm

Dal libro che ho citato su, ho imparato a gestire di più il senso di colpa .
Si forma nei rapporti interpersonali , quando si pensa di aver causato un danno , ma anche con la propria coscienza , quando non si sono rispettati con il proprio comportamnento , valori o ideali ritenuti importanti .
Tra le varie descrizioni mi ha colpito questa :
nella spiegazione degli eventi , definiamo sempre la responsabilità di quanto accade , o internamente o esternamente , cioè dipende da noi o da altri ( autoattribuzione e eteroattribuzione ).
Il senso di colpa si forma in seguito a " autoattribuzione " delle responsabilità , eccessiva e ripetuta, in diversi contesti .
Ho imparato , a scomporre come in una torta , fette di responsabilità , (credo sia più giusto e obiettivo ) , cosicchè prendendomene una parte , e scaricando altre parti esternamente , non mi accollo tutto il peso .

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Messaggio  alfredo Gio Feb 26, 2009 5:57 pm

come è facile fraintendere pur parlando dello stesso argomento !
Chiaro , gli ambiti del senso di colpa sono tanti .
Mentre Viola parlava del senso di colpa indotto da qualcun altro , una violenza psicologica che serve per mantenere un potere o controllo sull'altro ; quello di cui parlava Sergio ,credo , era quello che nasce da una auto-osservazione di se' per aver violato un imperativo interno , un valore che è stato disatteso , quando si crede di aver avuto un comportamento sbagliato rispetto al tipo di ideale a cui si vuole o si deve tendere .

Mentre il senso di colpa che un altro vuole indurre , richiede una reazione di assertività e non di accettazione , per ristabilire il rispetto ; quello spiegato da Sergio richiede invece accettazione .

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Messaggio  Viola Gio Feb 26, 2009 6:39 pm

Credo che hai colto le diversità...Quindi , secondo te, Sergio scriveva di autoricatto? Perchè , sicuramente l'assertività come anche l'accettazione ( come secondaria alla consapevolezza di subire) , ci sta sempre bene! Ma, successivamente, bisogna cambiare il comportamento attuato difronte al ricattatore. Cioè, non cedere più . Di solito questa nuova ed imprevista risposta crea un putiferio relazionale...Si arrivano a vivere momenti molto intensi di paure, di perdita.....Di quasi morte. Credetemi, non sto vaneggiando. Mi è successo tutto questo tra venerdì, sabato e domenica scorsi. Credo di essere morta. Passato l'apice finalmente,quella parte di me,è come nata. Ora sono come un agnellino appena nato...tremolante sulle sue zampe...E' una cosa indescrivibile...quasi me ne vergogno...Ma tant'è. Ora mi devo accettare così "abbacchiata" e aspettare, e nell'attesa stringere forte le mani del mio psico...Meno male che c'è!! Ovviamente tutto questo putiferio te lo vivi dentro , da fuori si vede solo un pò di tristezza, qualche lacrimone,silenzi. Una presa di coscienza incredibile. Quella che accade, quando ad una cosa, ci "arrivi" da sola. Non so se mi sono spiegata...
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Messaggio  alfredo Gio Feb 26, 2009 9:59 pm

Viola ha scritto:Credo che hai colto le diversità...Quindi , secondo te, Sergio scriveva di autoricatto? Perchè , sicuramente l'assertività come anche l'accettazione ( come secondaria alla consapevolezza di subire) , ci sta sempre bene! Ma, successivamente, bisogna cambiare il comportamento attuato difronte al ricattatore. Cioè, non cedere più . Di solito questa nuova ed imprevista risposta crea un putiferio relazionale...Si arrivano a vivere momenti molto intensi di paure, di perdita.....Di quasi morte. Credetemi, non sto vaneggiando. Mi è successo tutto questo tra venerdì, sabato e domenica scorsi. Credo di essere morta. Passato l'apice finalmente,quella parte di me,è come nata. Ora sono come un agnellino appena nato...tremolante sulle sue zampe...E' una cosa indescrivibile...quasi me ne vergogno...Ma tant'è. Ora mi devo accettare così "abbacchiata" e aspettare, e nell'attesa stringere forte le mani del mio psico...Meno male che c'è!! Ovviamente tutto questo putiferio te lo vivi dentro , da fuori si vede solo un pò di tristezza, qualche lacrimone,silenzi. Una presa di coscienza incredibile. Quella che accade, quando ad una cosa, ci "arrivi" da sola. Non so se mi sono spiegata...

Mi sembra di capire che una persona , cerchi di estorcere da te un comportamneto che ti accorgi essere svilente per la tua dignità , cercando di indurti sensi di colpa . Ma se non cedi scattano in te sensi di colpa .

Per cui se cerchi di salvare la tua dignità , poi farai del male a qualcuno a cui non vuoi fargliene ( pena il senso di colpa ) . In particolari situazioni invischiate , qualsiasi decisione sembra sbagliata e distruttiva .
Se per caso , vivi in questi termini la situazione , ti auguro di trovare la soluzione .

Quelle situazioni di cui parla Sergio o Suggestione sono più semplici , apparentemente ( sentirsi in colpa per non aver fatto qualcosa che si sarebbe dovuto fare ) , anche se poi la soluzione non è cosi' semplice , come si potrebbe immaginare , e non giovano minimamente i propositi di non pensarci .

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Messaggio  Viola Ven Feb 27, 2009 12:45 am

Non giova minimamente il non pensarci!!! Giova solo come se il non pensarci momentaneo è preso come misura di "attesa"...cioè aspetto a dare la risposta. Prendo tempo, invece di innescare istintivamente o automaticamente una risposta. Ma questo è già un passo strategico. E' uno step del cambiamento. Sono nella mia decisione di cambiare, ho chiesto già aiuto. Ora però. mi sembra di capire che tu stia parlando per Sergio, come se stessi tentando di spiegare al posto suo. Se stiamo parlando di senso di colpa, torno a ripetere che non c'è niente di leggero. Anche se il tema è , come quello di Suggestione ( stamane non sono andato a lavorare ecc.ecc.) sembrerebbe leggero, ma non lo è. Altrimenti, ribadisco che Sergio era fuori tema , o fuori thread. L'ha fatta , come si dice in gergo, un pò fuori del vasetto.Anche se poi Sergio ha spiegato meglio il suo sentire. tu, Alfredo, che stai a fà? Poi, mi rispondi con un mi sembra di capire che....L'ho scritto così chiaramente quello che ti sembra di capire!!! A qualsiasi livello e in qualsiasi ambito si provi un senso di colpa bisogna trovare una soluzione. Questa è la mia umilissima esperienza.
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Messaggio  merla Ven Feb 27, 2009 9:43 am

Viola ha scritto:L'ho scritto così chiaramente quello che ti sembra di capire!!! A qualsiasi livello e in qualsiasi ambito si provi un senso di colpa bisogna trovare una soluzione. Questa è la mia umilissima esperienza.

Ciao Viola....io son due anni che lavoro con lo psicoterapeuta sui miei sensi di colpa, e sui ricatti morali familiari (e io non ho neanche un figlio, quindi sono molto meno ricattabile)...non mi contrappongo a quello che dicono sergio e alfredo, che forse parlano di esperienze diverse o hanno trovato una strada diversa per uscirne, e non voglio rinfocolare alcuna polemica.

Però mi sembrava carino dirti che capisco benissimo la tua esperienza, e in qualche modo, ti sono vicina, perchè ci passo anch'io, anche se sicuramente in modo più leggero.

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Messaggio  alfredo Ven Feb 27, 2009 2:27 pm

Viola ha scritto:Non giova minimamente il non pensarci!!! Giova solo come se il non pensarci momentaneo è preso come misura di "attesa"...cioè aspetto a dare la risposta. Prendo tempo, invece di innescare istintivamente o automaticamente una risposta. Ma questo è già un passo strategico. E' uno step del cambiamento. Sono nella mia decisione di cambiare, ho chiesto già aiuto. Ora però. mi sembra di capire che tu stia parlando per Sergio, come se stessi tentando di spiegare al posto suo. Se stiamo parlando di senso di colpa, torno a ripetere che non c'è niente di leggero. Anche se il tema è , come quello di Suggestione ( stamane non sono andato a lavorare ecc.ecc.) sembrerebbe leggero, ma non lo è. Altrimenti, ribadisco che Sergio era fuori tema , o fuori thread. L'ha fatta , come si dice in gergo, un pò fuori del vasetto.Anche se poi Sergio ha spiegato meglio il suo sentire. tu, Alfredo, che stai a fà? Poi, mi rispondi con un mi sembra di capire che....L'ho scritto così chiaramente quello che ti sembra di capire!!! A qualsiasi livello e in qualsiasi ambito si provi un senso di colpa bisogna trovare una soluzione. Questa è la mia umilissima esperienza.
ho trovato sul libro una parte che che può fare al caso :.....".E' necessario difendersi da coloro che sistematicamente fanno leva sui sensi di colpa per raggiungere i propri scopi . In realtà è necessario a volte , DIFENDERSI DA SE' STESSI , dalla tendenza a sentirsi inadeguati , dalla percezione di dover fare di più per conquistare la stima e l'affetto degli altri . Su questi sentimenti riesce a far leva chi sistematicamente , attraverso i sensi di colpa indotti negli altri , esprime la propria forza e il proprio influenzamento ".

Quindi o che provenga da altri l'induzione a sentirsi in colpa o da se stessi il lavoro da farsi è quello di " DIFENDERSI DA SE' STESSI " .

A mio avviso , ma non sempre , quello prodotto da altri è più difficile da gestire , perchè implica la perdita della stima o un presunto ( ma ambiguo ) affetto dell'altro .
I sensi di colpa , partono da un'ammisssione di inadeguatezza , a cui si deve porre un rimedio di ricognizione del proprio valore , tuttavia hanno gradi di intensità diversi e quindi percepiti diversamente , da un leggero fastidio alla più lacerante sofferenza .

Alfredo, che stai a fà? ......cioè?

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Messaggio  Viola Ven Feb 27, 2009 9:35 pm

Alfredo che stai a fà ? Era xchè mi dai spesso la sensazione che non ti metti con le tue esperienze in prima persona...Sembravi l'avvocato difensore di Sergio....e lo psicologo di turno. E' una mia sensazione. Comunque, a parte questo, grazie per le ulteriori spiegazioni. Ero nel pieno del momento topico...Oggi sto meglio.
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Messaggio  Stef Sab Feb 28, 2009 3:52 am

Viola ha scritto:Sto leggendo un libro che mi ha dato lo psicologo martedì....Come dissi a Pavely, il senso di colpa subito o fatto subire, lo sto vivendo....L'ho portato come tema centrale nella mia seduta psicoterapica. Il senso di colpa è come una nebbia che avvolge tutti, il ricattatore e il ricattato morale. Si è in due. Basta cedere una sola volta al ricatto per innescare il meccanismo. Per lo più, il ricattatore è un manipolatore e non lo sa. Idem per il ricattato, che cede, inconsapevole di innescare il vortice. la nostra complicità è la ricompensa del ricattatore. Passare dal vederci vittime a evolverci ,trovando il coraggio di prendersi la responsabilità della nostra vita e dei propri problemi, cosa questa che in nessun altro luogo è così importante come nell'arena del ricatto morale. Il prezzo da pagare quando si cede ripetutamente al ricatto morale è enorme. I commenti ed il comportamento del ricattatore ci fanno sentire privi di equilibrio, pieni di vergogna e di colpa. Certo, il ricatto morale non è una violenza fisica ed evidente, ma non per questo le sue ferite sono meno profonde. Quando si convive con il ricatto morale, questo cresce e ci consuma fino al punto di mettere in grave pericolo le nostre relazioni più importanti e il nostro rispetto per noi stessi....Quindi nulla cambierà nella nostra vita finchè non cambieremo il nostro comportamento. Non basta guardare dentro di noi e comprenderci. Comprendere perchè ci comportiamo in modo da essere sempre sconfitti non ci aiuterà a smettere di farlo. E' necessario agire. Dobbiamo fare il primo passo lungo una nuova strada. Per questo dicevo che bisogna farsi aiutare dallo psicologo....perchè queste dinamiche manipolatrici avvengono spesso in ambiti come la famiglia , l'amicizia, il lavoro...In ambiti relazionali per noi importanti....Farsi aiutare a cambiare noi e non gli altri...


Leggendo questo post di Viola m'è tornato alla mente "Avere o essere" di Erich Fromm. In realtà c'è un numero recente di Focus che parla del come cambia la vita l'essere ottimisti che si ricollegava a Fromm. Ci sono quattro passi da compiere per cambiare in meglio ma ora non ho il numero della rivista sotto mano. Ho il libro e trovo (a quanto mi ricordo) delle fortissime analogie tra quanto detto dagli scienziati in Focus e quanto detto da Fromm, e cioè:

Il carattere umano può mutare a patto che sussistano le seguenti condizioni:

1. Che si sia consapevoli dello stato di sofferenza in cui versiamo.
2. Che si riconosca l'origine del nostro malessere.
3. Che si ammetta che esiste un modo per superare il malessere stesso.
4. Che si accetti l'idea che, per superare il nostro malessere, si devono far nostre certe norme di vita e mutare il modo di vivere attuale.
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Messaggio  alfredo Sab Feb 28, 2009 8:48 pm

Viola ha scritto:Alfredo che stai a fà ? Era xchè mi dai spesso la sensazione che non ti metti con le tue esperienze in prima persona...Sembravi l'avvocato difensore di Sergio....e lo psicologo di turno. E' una mia sensazione. Comunque, a parte questo, grazie per le ulteriori spiegazioni. Ero nel pieno del momento topico...Oggi sto meglio.
" sembravi l'avvocato difensore di Sergio ...." se avessi cercato di stabilire chi aveva ragione , forse ; se invece si parte da un altro punto di vista , credo di no . Il mio intervento aveva l'intenzione di approfondire l'argomento , senza definire " chi " avesse ragione e chi torto .
...e lo psicologo di turno . Smile magari....lo fossi veramente ... Laughing
Quanto al fatto di mettere le mie esperienze , ne ho parlato in un post un po' vecchio ....che gira e volta ricorrono ancora nell'attualità , se ti va di dargli un occhiata..... Smile

https://depressione.forumattivo.com/forum-principale-f1/ho-bisogno-di-aiuto-t201-15.htm?sid=ecca4a9fc7173971c1aaaa0a289901e3
ciao

alfredo

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