Necessito aiuto per compagna depressa causa abuso droghe

Buongiorno,

Ho un dilemma enorme. La mia attuale compagna e' incinta. Purtroppo soffre di depressione grave causa utilizzo cocaina (a mio parere). Il problema e' che e' andata in riabilitazione per 1 mese e tutto sembrava ok. Appena uscita, dopo 1 giorno i sintomi sono ricominciati, seppur in modo lieve. Piu che altro ha avuto attacchi di depressione, panico e irritabilita ed arrabbiatura.

Come ci si deve comprtare? Cosa posso fare?

Tenete presente che questa sua condizione mi ha fatto quasi perdere il lavoro. Ora sono in trattativa per un altro lavoro che sara' la svolta della mia vita ma so che se la prendo con me rischio veramente grosso di entrare nel tunnel del suo problema. (Mi conosco)

Sto cercando di tenerla lontano da posti dove possono esserci dei problemi (temporaneamente viviamo separati) solo che ho il terrore di portarla di nuovo con me finche' non sara' pronta per questo.

Il dubbio che ho e':

1. Lasciar perdere tutto e continuare con la mia vita
   
2. Tenerla in un posto lontano da tentazioni e cercare di darle supporto
   

Sono giunto alla conclusione che purtroppo non si possono accollarsi problemi di altre persone. Io non sono un medico ne uno psichiatra quindi non ho le conoscenze giuste per poter aiutare.
Inoltre penso che non si puo impostare la vita di qualcuno. Deve essere la stessa persona a capire e riuscire ad impostare la propria vita e decisioni. Al massimo si puo discutere sulle opinioni.. Se cercassi di pianificare la vita della mia compagna rischierei di farmi trascniare nel tunnel della SUA depressione che e' qualcosa che non mi appartiene.

Chiedo consigli a chi ha gia' passato questa situazione oppure ne e' stato afflitto.

Un saluto a tutti quanti!

fabrizio.mazzoni ha scritto:
Sono giunto alla conclusione che purtroppo non si possono accollarsi problemi di altre persone. Io non sono un medico ne uno psichiatra quindi non ho le conoscenze giuste per poter aiutare.
Inoltre penso che non si puo impostare la vita di qualcuno. Deve essere la stessa persona a capire e riuscire ad impostare la propria vita e decisioni. Al massimo si puo discutere sulle opinioni.. Se cercassi di pianificare la vita della mia compagna rischierei di farmi trascniare nel tunnel della SUA depressione che e' qualcosa che non mi appartiene.

Ciao, mi sembra corretto quello che sostieni. Non ci si improvvisa medici e si rischia di fare ancora più danni.
Quello che non farei mancare è la presenza e l'ascolto.
Poi non ho competenze mediche o legali e nemmeno un'esperienza simile, ma cercherei di valutare una situazione di intervento, magari discutendone con la famiglia di lei.
In bocca al lupo.

Grazie per la risposta.

Il dubbio che ho e':

Questa persona potra' mai superare le crisi di panico ansia depressione considerando l'abuso di droga che e' stato fatto?

Potere in generale può, ma non è detto che ci riesca. La maggior parte delle persone con problemi di dipendenza seri e depressione, concatenate o meno, non ne vengono fuori. Però magari lei tra tre mesi s'è ripresa, non si sa.
Francamente molto difficile aspettarselo dopo un mese di riabilitazione, in ogni caso, e a farsi troppe domande nel senso di quanto/come/quando potrà recuperare rischi solo di mettere una pressione inutile in una situazione già difficile.
Oltretutto è incinta, non l'attende un periodo riposante e sicuramente in questo momento non ci può aspettare troppo da lei.
Il bambino non è tuo?

Se posso, mi sembri fuori prospettiva, il che è normalissimo e non sto criticando. Però secondo me ti conviene, in ogni caso e a prescindere da qualsiasi scelta tu faccia in merito a lei, valutare la tua ansia, i motivi delle ripercussioni su di te dei suoi comportamenti (che non dipendono solo da lei, ma piuttosto da dove tu hai messo o non hai messo i paletti) e quali siano i tuoi atteggiamenti modificabili. Fatto questo (e fatto salvo che tu non puoi curare nessuno e neanche tenere nessuno lontano dalle tentazioni), a quel punto potrai prendere una decisione sull'atteggiamento da tenere con lei. Se tu fai dipendere la tua decisione di stare con lei non tanto da quello che vuoi tu, ma dalle sue prospettive di guarigione rischi di fare sfracelli. È assurdo in partenza e rischia di crearsi una situazione esplosiva per te, per lei e per una creatura che margine di manovra e scelta non ne ha.

Potresti vedere se trovi un qualche supporto al sert o a qualche gruppo di auto aiuto o magari il gruppo dei codipendenti anonimi per trovare un modo di confrontarti con qualcuno. Nella maggior parte di queste situazioni, tutte le persone coinvolte (e sembri molto coinvolto) hanno bisogno di aiuto, di confronto e di recuperare una prospettiva realistica.

Grazie per la risposta. Veramente concisa e diretta.

Hai ragione per quanto riguarda il coinvolgimento e si il bambino e mio.

Mi interesserebbe se potessi elaborare piu su quello che definisci i paletti. Io purtroppo sono una persona che acconsente a molto e non sono abiutato a metterne pero' mi interesserebbe sapere come poterlo fare e quale sia il modo migliore per farlo onde evitare di distruggere o disturbare la persona e quel poco buon lavoro che e' stato fatto in riabilitazione.

Per quanto riguarda la ricerca di aiuto purtroppo ho le mani legate poiche viviamo in un paese dove strutture di questo genere non esistono (Tanzania Africa). Una delle mie idee era di madarla in Inghilterra (dove ci sono i genitori, visto che e' inglese) in modo che possa ottenere ancora piu aiuti specializzati e io stesso potrei visitare regolarmente in modo da non far sentire la persona abbandonata. Solo che non so se puo' essere una decisione giusta e se lo fosse come implementarla..

Ti scrivo in pvt

Non giudico, ma dal mio punto di vista il problema è la tossicodipendenza, non la depressione. Sia per lei, che per il bambino...