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Messaggio  tbm15 Lun Feb 17, 2014 11:42 pm

Salve a tutti,
la storia che sto per raccontare (siamo due trentenni e qualcosa in più) è abbastanza complessa e probabilmente scrivendo tralascerò qualche dettaglio importante...
Ma, iniziamo. La nostra storia è iniziata quasi due anni fa. Eravamo tutti e due con i rispettivi compagni (lei con una donna), io ho lasciato la mia a giugno, lei la sua a luglio, ci vedevamo da aprile. Siamo stati "insieme" fino ad agosto quando lei mi ha allontanato dicendo che aveva cose da risolvere e che avrebbe dovuto farlo da sola, accettazione della bisessualità. Ha iniziato le sedute dallo psicologo che sono andate avanti fino a dicembre senza grandi risultati. Il suo percorso era di accettazione della sua sessualità, perché quando ha iniziato la storia con la donna non sapeva di essere bisessuale. Anzi, quando era con la sua ex, pensava di essere lesbica. Quindi è possibile immaginare il travaglio interiore. Ci siamo allontanati per 15-20 giorni circa ad agosto dello scorso anno, lei ha ripreso a scrivermi e ci siamo ripresi a settembre e siamo stati insieme fino a fine dicembre. A dicembre era in vacanza nel suo paese e mi ha fatto sapere che non poteva più darmi quello che volevo perché era entrata in depressione e si sentiva molto male per questo. Durante tutto questo periodo la vita sessuale è stata altalenante alti, bassi poi alti ancora ma anche altissimi e bassissimi. Ho provato a starle dietro per un po' poi mi sono allontanato tagliando i ponti all'inizio di gennaio. Lei ha iniziato la terapia e poi quasi per caso ci siamo rincontrati e ripresi ancora una volta. Da dire che fino a dicembre aveva difficoltà ad accettarmi come suo "compagno", solo il pensiero le metteva ansia. Non mi ha mia voluto dire perché, sembra sia legato a qualcosa di pesante successo nel passato e che ancora non aveva condiviso con me.
Da febbraio dell'anno scorso fino ad adesso siamo stati insieme, coppia a tutti gli effetti, con alti e bassi normali in tutte le coppie, ancora più accettabili se consideriamo il suo stato (ed anche il mio a starle dietro). Da gennaio aveva iniziato la terapia farmacologica, non ricordo quale, ma mi sembra non fosse qualcosa di fortissimo. Comunque, a giugno viene a trovarmi in Italia mentre ero in vacanza al mare e sospende prima della vacanza di sua iniziativa la sua cura. Risultato, una vacanza bellissima con sua netta ripresa manifestata anche successivamente. Poi le cose sono continuate più o meno normalmente fino a quando qualche giorno fa non abbiamo avuto una discussione dopo di che lei mi ha chiesto di lasciarle spazio. Questo perché sta sentendo la pressione montare da diversi fronti e non può permettersi di ricadere in depressione. Mi ha detto che ha avvertito la pressione nella storia che aggiunta ad altra pressione in ambito lavorativo l'ha iniziata a far stare male. Mi ha chiesto spazio perché oltre tutte le cose a cui deve pensare, non vuole rovinare al storia non dedicando il giusto tempo e le attenzioni dovute. Vuole ritornare in forma, gestire lo stress e le cose da fare senza dover pensare a me. Riguardo la nostra vita, devo dire che non è che eravamo sposati... la nostra vita di coppia non era niente di particolare, solite cose che si fanno in coppia. Ci vedevamo 3 volte la settimana per un caffè nel pomeriggio e due weekend al mese insieme di solito (spesso uno). Ma molta comunicazione fatta di email, messaggi e telefonate. Da un po' di tempo (3-4 mesi forse) a letto le cose non andavano più bene, non mi sentivo desiderato da lei. Abbiamo avuto rapporti ma niente di particolare, nessun trasporto come prima ma non da parte mia. Lo so che capitano così periodi ma un po' questa cosa mi ha fatto riflettere. Ovviamente la sua natura bisessuale in tutto questo sta giocando un ruolo non da poco, può darsi anche che molti dei suoi dubbi su di noi siano dovuti a quello. Non me ne ha fatto partecipe di questo, anche perché conoscendomi sa che sarebbe finita all'istante. Da novembre di quest'anno abbiamo parlato anche di bambini, di averne tre... so che sono cose che si dicono e che non c'entrano troppo ma quando lo faceva era veramente contenta ed è sempre partito da lei.
Ora, perché sto con lei. Sono stato con lei per tutto questo tempo perché come sono stato con lei non sono stato con nessuna, per quello che mi ha dato, per la profonda sensibilità, per il suo modo di essere super estroversa ed espansiva, per il nostro modo di stare insieme di ridere sorridere e scherzare. Per tutte le volte che le ho chiesto aiuto e c'è sempre stata. Per l'affinità mentale che abbiamo e che non ho mai avuto con nessuna. Per la grande attrazione fisica che c'era fra di noi. E' una persona fantastica che paradossalmente comunica energia e benessere. Sono innamorato di lei e non ho mai pensato a nessun'altra se non lei come compagna di vita.
A questo punto lei ha chiesto tempo, la domanda è: quanto tempo mi devo concedere nell'aspettarla? L'ho sentita oggi via email dopo 4 giorni di silenzio e mi ha detto che sta poco bene, è triste e si sente soffocare dal lavoro e dalle cose che sta facendo. Sono rimasto spiazzato, ma ovviamente non ho fatto nessuna resistenza. E' all'inizio della depressione, forse già dentro una ricaduta. Nella discussione che abbiamo avuto lei ci ha tenuto a precisare più volte che la cosa è temporanea, che con un po' di tempo sarebbe ritornata con molto entusiasmo e voglia di stare insieme. Ma non nascondo che è una facile illusione da concedere a tutti e due. Oggi invece era abbastanza più distaccata nelle email e non ha parlato di tempi. Non so effettivamente in termini di tempo quanto dovrei aspettare, ovviamente senza pressare, prima di poter dire io basta così (a me stesso prima che a lei). Devo dire che il mio livello di sopportazione è ormai arrivato al minimo, sono alla frutta. Non sono arrabbiato ma sono stanco, esausto. Ma vorrei forse riprovarci, vedere se possiamo riprenderci. Ma non mi faccio illusioni ma è difficile dirle addio...

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Messaggio  moon down Mer Feb 19, 2014 11:43 am

ciao tbm15, mi spiace che sei così giù. Ti capisco e molto bene anch'io ho affrontato una situazione più o meno simile di relazione con una persona depressa. Purtroppo non c'è un tempo prestabilito oltre il quale dire basta se non il tuo tempo, solo tu puoi sentire qual'è il confine che non vuoi/puoi superare. Sò che è una situazione logorante, un giorno sembra che vada tutto bene e il giorno dopo sembra che tutto finisca è un pò come un ottovolante non sai quale sarà e quando sarà la prossima discesa o risalita. Personalmente la mia relazione è durata qualche mese e poi è precipitata in questo turbine io ho provato e riprovato a riallacciare il rapporto, a provarci, a voler andare avanti, a cercare di stargli vicino perchè comunque se vuoi bene a una persona ci provi e ti fà soffrire vedere che non riesci, è frustrantre provare e riprovare ma lo si fà e si passa sopra anche a questo ma ad un certo punto bisogna fermarsi e riflettere se il nostro è ancora amore oppure è un'incapacità a rinunciare, a volte facciamo questo per eccesso d'amore tranquillo è normalissimo. Il mio consiglio è quello di prenderti un pochettino di tempo per te, pensare a cosa vuoi perchè la strada è lunga e in salita anche perchè oltre alla depressione lei deve affrontare anche la bisessualità quindi dovrà capire e trovare la sua identità sessuale prima di tutto e credo che questo sia il punto di partenza per capire cosa fare in futuro. Cerca di prenderti spazi, io ho passato giorni ad aspettare un messaggio, una mail ecc.. poi ad un certo punto ho smesso di cercarlo, piano piano allungando sempre più il tempo tra un messaggio e l'altro per non farmi troppo male, e ho visto che lui non mi cercava più, che si era preso il suo spazio e a volte, anche se ci fà male, è la cosa migliore lasciare che gli altri seguano il loro percorso di vita lasciandoli andare per la loro strada e allo stesso tempo il mio pensiero costante di "come stà?cosa fà?" si affievoliva, non che non gli voglia più bene ma le cose si sono ridimensionate e quel senso di insicurezza, preoccupazione costante si è alleggerito e ora con la mente più leggera stò cercando di capire cosa fare se decidesse di tornare perchè anch'io ho passato i trenta da un pò. A volte anche se incontriamo la persona che ci completa putroppo la incontriamo nel momento sbagliato per uno dei due,al momento ti sconsiglio di pensare a progetti futuri come i figli quelli arriveranno con il tempo. In bocca al lupo e buona giornata. Smile

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Messaggio  tbm15 Mer Feb 19, 2014 3:33 pm

Ciao Moon, grazie per la tua risposta. Mi ritrovo in tutto quello che dici e personalmente sono molto combattuto se aspettarla o allontanarmene definitamente. Tengo a precisare che non ci sentiamo per niente, in dieci giorni uno scambio di email e basta. Non la contatterò per rivederci, per elemosinare amore, non mi appartiene questo comportamento. La vedrò sul lavoro una volta alla settimana per 30 minuti, e sara' difficile rimanere freddi e non sorridere e scherzare come facciamo sempre. Sto riprendendo la mia vita in mano, riempiendo gli spazi lasciati dal suo allontanamento. A volte penso sia difficoltà` a rinunciare, e` vero. Ma in altri momenti ripenso a come siamo stati bene insieme e penso sia stato amore e per quello mi ostino a pensare che un periodo buio non può` cancellare tutto... in altri momenti penso a come mi ha fatto sentire male in altre circostanze, come mi ha ferito e penso sia giusto cosi`. A volte vorrei aspettarla ma anche se tornasse, so che comunque i suoi problemi non si risolveranno da oggi a domani e altri tempi duri saranno davanti. Ne vale la pena? A volte si, a volte no...

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Messaggio  moon down Mer Feb 19, 2014 6:44 pm

Ciao tbm15, figurati se posso esserti utile ben volentieri. Sono d'accordo anch'io con te l'amore non si elemosina non è facile prendere questa decisione perché è vero a volte ne varrebbe la pena altre..molto meno. Per quanto ci teniamo a loro non dobbiamo perdere di vista anche noi stessi. Incontrarla non sarà semplice almeno all'inizio ma le cose andranno da sole tu fatti forza e vedrai che ce la farai. Sai ho notato che io più sono dura con lui, più lo ignoro più reagisce però anche questo mi rendo conto che non è giusto insomma che relazione è? Quindi sono qui che cerco una risposta e intanto anch'io riempio gli spazi che ha lasciato e chissà magari un giorno troverò la quadratura del cerchio. Dai siamo positivi e la vita saprà trovare la sua strada. Buona serata. :-)

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Messaggio  va22le Mar Feb 25, 2014 6:36 pm

Ciao tbm15! capisco come ti senti: anche io sto con una persona depressa; già con moondown ci siamo scambiate impressioni su questo stato davvero spiazzante per chi non l'ha mai vissuto da vicino.
Mi ritrovo molto in quello che dici: la sua necessità di spazio e poi la tua stanchezza. Il mio compagno è durato poco nel "momento di pausa" ed ora stiamo insieme, con alti e bassi, i bassi corrispondono sempre ai suoi stati depressivi più cupi. Sono perfettamente d'accordo con voi (tu e moondown) sul fatto che bisogna pensare a cosa è bene per noi stessi: io mi rendo conto che a volte la mia vita è risucchiata dal malessere del mio compagno, come se io non avessi i miei problemi da risolvere.
Ci vuole tanta forza per riuscire a restare vicini ad una persona che a volte non ti manifesta la voglia di stare insieme, che rimette continuamente in discussione il rapporto perché lo lega a tutta una propria condizione più ampia che poco ha a che fare col rapporto stesso. La mia percezione di lui, adesso è di estrema pesantezza. Forse mi sto stancando al punto che ad un certo punto mollerò, per ora ancora credo nel nostro amore.
Come dici tu è difficile darsi un tempo in cui dici "ora basta" o una condizione per cui dici "ora è troppo", perché fondamentalmente sai che c'è un problema che va al di là della vita di coppia e perché di quella persona ti sei innamorato, ma ad ogni modo continuiamo a pensare alla nostra gioia e quando vediamo che ciò che ci fa stare bene è quasi sparito, per tutto l'amore che si può provare per una persona, si deve volere bene anche a se stessi e lasciare andare. Non so quando arriva quel momento, ma non permettiamo che ci cambino.
un abbraccio

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Messaggio  va22le Sab Apr 12, 2014 10:46 am

Ciao!
a distanza di tanto tempo torno a scrivere qui (anche se non ho mai smesso di leggere).
Tbm15, come va la tua storia? Leggendo le parole di chi vive relazioni in cui uno dei due è depresso vedo una dinamica costante: momenti belli e profondi d'amore e momenti di fuga. Ora il mio compagno ha deciso di fuggire. Dopo mesi di "tentativi" (a quanto dice lui), ha deciso che non riesce a sopportare di non darmi ciò che vorrebbe, che ha bisogno di isolarsi e risolvere le sue questioni, lontano da me. Io ho provato a resistere, ho provato a spiegargli il mio punto di vista: che affidarsi è una prova d'amore, che aprirsi a chi ti ama non può che far stare meglio, che accettare di aver bisogno d'aiuto è una prova di coraggio. Non ci sono riuscita. Si vergogna troppo della sua condizione, non riesce ad accettare che la persona che gli sta accanto lo veda in un modo che lui disprezza. Lui non si piace e non vuole che io lo veda così.
Alla fine ho dovuto cedere: non posso farci nulla, solo che per me dire "ti lascio" è una cosa pesante, è un rifiuto. Lui dice che serve solo a fargli capire qualcosa di se stesso, che l'amore supera questi ostacoli, se c'è davvero... forse è vero, ma intanto mi ha voluto strappare via, non ha accettato il mio aiuto, non si è fidato, e questo mi ha ferita molto. Io lo amo, davvero, e ancora credo nella nostra relazione, è come dice tbm15: la nostra storia è bella e unica e non posso pensare che venga distrutta. E invece lui è distruttivo, la sua frase costante negli ultimi mesi è stata "non lo so".
Faccio bene a crederci ancora? Sono solo una povera illusa? Dentro sto male, ma sento che l'amore è troppo forte per essere spento da una cosa del genere... ho ancora fiducia, non mi riesco a rassegnare.

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Messaggio  Stef Lun Apr 14, 2014 6:21 pm

In una società depressiva è diffcile dire a un depresso ciò che si crede giusto, e anche starci vicino, perché la malattia vince. Essa è forte, potente, devastante, invincibile, inarrestabile, solo terapia e farmaci possono arginarla e guarirla, nel senso però di tenerla sotto controllo. E nemmeno terapia e farmaci a volte ci riescono. Sì, la vita a volte fa sconti, fa anche miracoli, ma sono eccezioni, il mare grigio, il pozzo nero, ritornano.
Il depresso "vuole" essere considerato una schifezza, in un certo senso fa in modo da essere lasciato, abbandonato: pensa che è ineluttabile star male e che gli altri devono solo capire e credere ciò. In realtà però... l'ho detto prima, ci sono la psicotetrapia (psicoterapeuta, psicologo) e gli psicofarmaci (psichiatra e neuropsichiatra). Quando si ha una depressione grave e invalidante bisogna passare immediatamente all'attacco con i farmaci (solo con lo psichiatra o neuropsichiatra o al limite un ottimo neurologo), quando si sta meglio si può fare la terapia combinata. Naturalmente quando si sta meglio si può fare ciò che ci piace e che ci fa stare meglio, cioè tutto. Musica, sport, pittura, ballare, andare al cinema, volontariato, frequentare amici vecchi o nuovi, arti marziali, yoga, tutto. Ma la depressione vera si combatte all'inizio con i farmaci. Se poi è ciclotimica (come potrebbe essere alla tua amica) è ancora più importante combatterla perché potrebbe arrivare alla devastante e gravissima forma bipolare. Ma questa è un'altra storia, qui potete consultare Google (ciclotima, disturbo bipolare). Se non vi annoia qui vi illustro solo la ciclotimia.

«La ciclotimia è un disturbo cronico dell'umore caratterizzato dall'alternanza di periodi di umore depresso, a periodi di episodi ipomaniacali, per un lungo lasso di tempo (almeno due anni).
Gli stati di malessere possono essere intervallati da periodi di sollievo, che non si protraggono mai oltre i due mesi.
La ciclotimia è una sorta di disturbo bipolare che si manifesta in forma attenuata con conseguenze meno gravi per il paziente, alcune volte può essere difficile distinguere la ciclotimia da un episodio bipolare vero e proprio.»

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Messaggio  tbm15 Dom Ago 17, 2014 8:47 pm

Ciao a tutti, torno a scrivere dopo mesi e mi ha fatto piacere trovare le vostre risposte in cui trovo molti punti interessanti. Evoluzione della storia. Da febbraio si è ripresa, ci siamo rivisti dopo qualche giorno e tutto è tornato più o meno apparentemente nella norma. Con alti e bassi siamo arrivati a luglio dove siamo stati in vacanza insieme per 5 giorni trascorsi bene a parte un episodio di un'incomprensione. Dopo essere tornati dalla vacanza la situazione è iniziata a precipitare velocemente. Ho iniziato a vederla sempre meno, ha iniziato a preferire di fare altre cose che vedere me. Ha tirato la corda per una ventina di giorni quasi sempre evitando di passare del quality time con me. A fine luglio me ne ha fatta una abbastanza grave, non gliel'ho perdonata e l'ho lasciata via sms purtroppo. Le ho detto che la amavo profondamente ma così non si poteva andare avanti. Vederla mi avrebbe fatto tornare sui miei passi. Lei non ha battuto ciglio, non ha mai risposto al mio messaggio. Ho trascorso quei 15 giorni sentendo la sua mancanza in maniera molto forte, ma dall'altro lato ho sentito una mia ripresa. Un disintossicamento dalla situazione che mai avevo sentito prima, ho iniziato anche a stare meglio nonostante la fortissima mancanza. A distanza di 15 giorni ha iniziato a farsi risentire via sms dapprima facendo finta di nulla e poi quando abbiamo affrontato il discorso, sempre via sms, ha detto che in fondo volevamo cose diverse. Ovviamente era una scusa. Era molto confusa, diceva cose strane, voleva il contatto con me è forse rendersi conto se ero arrabbiato o meno o altro, non lo so. La conversazione con lei mi ha disturbato molto. Ho avuto un attacco di panico nel sonno quella notte, il terzo in 20 giorni. Da tempo ho iniziato a soffrire di ansia e angoscia con ricadute sul lavoro e sulla vita sociale. Dopo il mio primo messaggio nel forum, ho avuto anche dei problemi di salute dovuti alla situazione. Così a distanza di qualche giorno, ho deciso di bloccarla ovunque: sms, chiamate, fb, mail, whatsapp. No contact. Dopo due giorni, ho inserito la SIM italiana sul mio telefono (vivo all'estero) e ho trovato molti suoi messaggi, aveva capito e mi aveva cercato su quel numero. Le ho risposto che mi dispiaceva ma che era l'unica soluzione utile per farmi stare meglio, lei ha detto che stava male e che le mancavo ma senza mai dire torniamo insieme, nè io l'ho proposto. Poi ha vuotato il sacco, ha detto la reale causa, due linee su whatsapp che mi hanno fatto capire tutto: è ricaduta in depressione. Da quello scambio non mi ha più contattata. L'ho sbloccata ovunque, forse ero stato duro, forse vedermi online sapere che può scrivermi la aiuta, non so. Forse non è vero che è in depressione, forse è una scusa. Io ora sono in vacanza, 15 giorni al mare in cui spero di voltare pagina. Sono cambiato, la amo sì ma ho iniziato a capire che dopo quasi due anni così non posso pensare ad una vita con lei. È una follia, mi dispiace profondamente ma credo sia proprio così. Non voglio vederla, spero non mi scriva. Non posso permettermi di averla nella mia vita. Non penso che lei mi ami. Forse lei aveva solo bisogno di me per sperimentare capirsi, forse ha solo approfittato di me per stare meglio, ed esempi ne posso fare decine. Non lo so, forse non conta più. Forse mi sta lasciando andare via, forse è giusto così.

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