Chiedo AIUTO: Situazione insostenibile con ex depressa

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Messaggio  Lorenzo77 Mar Feb 26, 2013 8:05 pm

Buonasera a tutti, sono un nuovo iscritto, ed ho un estremo bisogno di aiuto da parte vostra.
Vi ringrazio intanto anticipatamente per il tempo che mi dedicherete.
Vi rappresento brevemente il mio passato.
Sono un uomo di 35 anni, nato il 24 Novembre 1977, separato con una bimba di 10 anni, e figlio di coppia separata. I miei genitori, nonostante la separazione, sono rimasti sempre in ottimi rapporti, per il mio interesse. Mai visti litigare, sempre presenti entrambi per le mie decisioni importanti, o per qualsiasi altra essa fosse. Ho una grande stima di loro, e li amo moltissimo. Grazie a loro oggi sono una persona totalmente responsabile ed autonoma, sono un Geometra libero professionista, e sono sempre molto sicuro di me stesso. Delle mie decisioni.
Mi sono sposato giovane, a 23 anni, dopo due anni di convivenza con la mia oramai ex moglie, e dopo un anno abbiamo avuto una bellissima bimba che adoriamo entrambi.
In vita mia, ho avuto pochissime donne. Sono sempre stato un uomo che crede nel sentimento vero dell'amore. Relazioni brevissime, dietro a grandi innamoramenti. Il mio primo rapporto sessuale, con la mia ex moglie. Non mi è mai piaciuto il sesso fine a se stesso. Il sesso, è il complemento dell'amore, per me. Va di pari passo con i sentimenti.
Matrimonio di quasi dieci anni, vissuto in una situazione familiare difficile della mia ex moglie (con fratello tossicodipendente ed alcolista) che, lentamente ha corroso e consumato il nostro rapporto. Tanto da allontanarci, da farci diventare due estranei. Poi la scoperta degli amanti di mia moglie, la sofferenza per la consapevolezza che prendeva forma nella separazione, soprattutto per la bimba.
Oggi, tutto è superato. Ho un bellissimo rapporto con la mia ex moglie, amiamo nostra figlia, e tutto viaggia nel suo bene ed interesse. Sta più con me, che con la mia ex moglie. Scherziamo insieme, ci scriviamo, lei mi racconta perfino le sue conoscenze ed avventure. Mi fa piacere sentirla felice. Non provo alcun dolore, e mi sembra di essere molto più felice ad esso di prima, con lei. Ho realizzato, col tempo, che non ci amavamo più oramai da molti anni. Addirittura, mi fa conoscere prima di tutti i suoi nuovi compagni, per avere una sorta di parere. Mah ......
Ecco, di seguito, dove nasce il mio problema. Il perchè vi scrivo di me.
Nel Novembre 2011, in piena separazione oramai dal Maggio dello stesso anno, e pochi giorni dopo aver scoperto l'ennesimo "amante" della mia ex moglie (che viveva all'epoca ancora in casa mia), incontro una ragazza più giovane di me di 5 anni, in un locale. Io parlavo con una sua amica, ma lei era sempre nei paraggi, e me la ritrovavo intromessa fra me e l'amica. Tant'è che la notai, ed iniziai a parlare con lei. Una di quelle bellezze non apparenti, che non ti colpisce subito, ma che arriva dopo e ti travolge in pieno per la sua semplicità.
Faccio l'elegante, non voglio cadere di stile: non chiedo il numero di telefono ma, non volendo perdere il contatto, le lascio il mio numero di cellulare. Mi dicono che la sera dopo sarebbero state in un altro locale, e che ci potevamo vedere, se ci faceva piacere. Ci avrebbero confermato il giorno dopo.
Io vivo molto di sensazioni ed emozioni, e sapevo che avevo fatto centro. Ero certo che mi avrebbe chiamato.
Infatti, l'indomani stavo andando a fare acquisti per la serata che avrei passato il giorno stesso con lei, quando mi arriva proprio il suo messaggio, con il quale mi invita. Euforia a mille, felicissimo, organizzo la serata con lo stesso amico con cui ero la sera precedente, e mi presento nonostante lui mi dia buca. Mi presento da solo, tanto, in un locale che frequentavo altre volte, avrei trovato comunque qualcuno di mia conoscenza per non sembrare lì da solo, soltanto per lei :-D (successivamente mi ha confidato di aver capito che ero andato da solo per lei, ed è stato ulteriore suo interesse per me).
Parliamo, ci conosciamo meglio. Straordinaria. Mi incuriosiva sempre di più. Io dico subito della mia separazione. Lei taglia subito l'argomento e glissa, non mi da tempo di dire che ho una bimba. Poi capirete perchè.
Io la corteggio fortemente, le scrivo tantissimo tutto il giorno tutti i giorni, lei incomincia a telefonarmi, ed io incomincio a chiamarla la sera "prima di nanna", come dicevamo noi. In pochi giorni, eravamo entrati l'uno nel quotidiano dell'altro in una maniera straordinaria. Se non la sentivo mi mancava già. Mi piaceva come scriveva, come mi parlava, il suo dolcissimo modo di apprezzare e, soprattutto capire, la mia sensibilità. La mia emotività.
Poi le dico della bimba ..... una doccia fredda, per lei, ma sembra reagire bene. So che, per molte, è una realtà dura da affrontare, e capisco che lei è purtroppo una di queste.
Dopo poco più di una settimana, usciamo da soli e, prima di salutarci, dopo avermi smontato tutta la sera a causa della mia situazione, della bimba, ecc... è lei che mi bacia. Quando io pensavo che, da quello che aveva detto tutta la sera, e dai gesti di chiusura visti, non saremmo nemmeno tornati alla macchina insieme. E da lì non ci siamo più lasciati (fin quando è durata :-D), il nostro rapporto è stato meraviglioso. Mai provata tale complicità, sintonia, intesa, con nessun'altra. Neppure con la mia ex moglie. Su tutto, in qualsiasi cosa facessimo. Entrambi avevamo la voglia dell'altro nel nostro quotidiano. Io la pensavo, e lei mi chiamava e viceversa. Una telepatia straordinaria. Scherzavamo sempre su questo. Mi diceva "Picchio, esci dalla mia testa" ridendo.
L'idillio, rotto continuamente però dal suo pensiero verso la mia ex moglie. Verso la bimba. Verso il mio dover avere necessariamente un rapporto con la mia ex moglie. Il suo sentirsi sempre seconda alla bimba. Nonostante facessi il possibile per farle capire che la mia ex moglie per me non era più niente, e che l'amore per la bimba non sottraeva l'amore a lei, ma erano amori diversi e, soprattutto, inconfrontabili fra loro.
Dopo il primo mese, esattamente per il nostro primo mese di coppia, la prima litigata, in quanto io avevo con me la bimba, quella sera, e non potevo uscire con lei. Lei si mostrò in un lato non emerso, ovviamente, ancora. Era furibonda, che non potessi essere con lei e che invece ero con mia figlia.
Ebbi la tentazione di non cercarla più, ma poi mi dissi, perchè non darle un'altra occasione ...... era la prima donna che gestivo da separato, dopo la mia ex moglie. Pensai che, dopo che avesse conosciuto la bimba, avrebbe trovato più fiducia in se stessa, con il mio aiuto.
Proseguendo il rapporto, scopro che lei viene da una storia molto brutta, sia personale che familiare. Ammalatasi di anoressia, era poi passata alla bulimia, e poi alla depressione. Mi disse che stava bene, e che si vedeva ancora con la sua analista.
Quando ci siamo conosciuti, lei si era lasciata da pochi mesi dal suo ex ragazzo, con il quale era stata per tre anni (la sua prima storia seria). Lui era separato, lei lo ha seguito per tutta la separazione, e giunto al divorzio, lei ha scoperto che aveva un'altra. E lei lo ha lasciato. Io quindi rappresentavo la sua paura più grande. Il passato che aveva già vissuto. In più avevo una bimba.
Io però, non l'ho mai vista triste, sempre felice e sorridente, e le sue amiche le dicevano che era cambiata, che aveva gli occhi a cuore :-D. Per merito mio.
Con me aveva però un legame fortissimo. Io la sapevo prendere, di me si fidava, mi raccontava tutto. Abbiamo pianto insieme (nessuno l'ha mai vista piangere), mi ha confidato cose, o portato in luoghi privati e personali, dove il suo ex nemmeno ne era a conoscenza. E nemmeno la sua migliore amica.
Io ero onorato di questo, fiero custode. E lei lo sentiva. Lei sentiva le mie emozioni, come io sentivo le sue. Emotiva e sensibile più di me. Tante volte, con un mio messaggio, con una parola, o con una semplice carezza, l'ho commossa, anche facendo l'amore. E mi rendevo conto che era la prima donna lei, quella con cui facevo davvero l'amore, per la profondità di quello che ci legava. Il primo uomo io, che la sapeva amare davvero.
Le cose però sono degenerate alla svelta, in circa altri due mesi. Per i pochi imprevisti che ho avuto con la bimba, che mi hanno costretto necessariamente a dirle che ci saremmo visti la sera successiva, faceva un dramma. Tutto le cadeva addosso. Non si usciva dalle discussioni. Non le superava. Rimaneva sullo stesso punto per ore, giorni. Chiudendosi. Non mi rispondeva per giorni, settimane. Litigava per la mia ex, si metteva in competizione personale con lei.
Io, che ho un carattere che dopo che ho chiarito una cosa, non ho più bisogno di affrontare quell'argomento, iniziavo a soffocare. Perchè anche dopo averla superata, dopo settimane, c'era l'ansia che si ripresentasse, da parte sua, la stessa situazione. Lo stesso imprevisto. Ed il looping ricominciava. Mi sono violentato altri due mesi. Complessivamente, siamo stati insieme sei mesi, lasciati e ripresi due volte con pause di mesi in mezzo. Eppure non riuscivo a non amarla, tale era la straordinarietà del nostro "buono" del rapporto. Dell'unicità, della rarità.
E non riuscivo (e non ci riesco tuttora) a capire perchè non difendesse quel buono come me. Come facevo io.
Poi, l'ultima volta, psicologicamente distrutto e privo di energie dalla situazione creatasi, ho chiuso io. Definitivamente. Male. Una notte. Dopo cinque ore di litigate per messaggio, perchè lei da venti giorni non mi parlava al telefono, ma solo per messaggio, le ho chiesto di non cercarmi mai più.
E così è stato. Lasciati a metà Maggio, tutto bene fino alla fine di Settembre. Quando mi ha nuovamente riscritto lei. Io fino a quel momento, avevo a stenti resistito. Tanto l'ho pensata, intensamente. L'amavo, e non avevo interesse per le altre. Qualsiasi cosa mi dicesse un altra donna, era ridicolo rispetto a quello che mi aveva detto lei, o che mi avrebbe saputo dire. Qualsiasi donna conoscessi, seppur oggettivamente bella, era insignificante al cospetto di lei. Però riuscivo ad andare avanti, a non pensarla, ad avere comunque voglia di conoscere donne, anche se poi le trovavo imparagonabili a lei, pur piacendomi. Banali, scontate. Normali.
Mi ricorderò per tutta la vita l'euforia, l'emozione nel rileggere il suo messaggio, arrivato di notte. Io mi svegliai di soprassalto, come sapessi fosse lei, col cuore in gola. Ero certo fosse lei, l'avevo pensata tutto il giorno, avevo pianto. Quella maledetta telepatia. Mi tremavano le mani. Un fiume che esondava dentro di me. L'amore che avevo tentato di reprimere, esplodeva in me e fuori di me. Ero radioso. Tutti lo notavano.
Nei suoi messaggi, notavo la stessa mia emozione ..... io ributtai subito tutti i miei sentimenti sul tavolo, e lei si spaventò .... nuova scomparsa fino a fine Novembre, messaggi però fino a metà Dicembre. Riesco a strapparle un incontro. Ci vediamo, leggo in lei le stesse identiche emozioni di prima. Cerca di non incrociare mai il mio sguardo, non cerca contatti, massima chiusura. Dice che non si fida, ha sofferto troppo. E' finita. Riparte il mio dolore. Il mio lavoro di elaborazione della nuova perdita ...... ma mi ricerca nuovamente a metà Gennaio di quest'anno, scrivendomi ancora messaggi, dicendomi di non volermi perdere, ma nella chiarezza e consapevolezza che non staremo più insieme, solo per il piacere di sentirsi. Per "Amicizia". Amicizia? Amicizia?? Ok, accetto, e riesco ad entrare in quell'ottica. Inizio a stare meglio, pensando al fatto che, almeno come "amicizia", non la perderò mai e sarà per sempre con me, nella mia vita. Ma il giorno di San Valentino, mi scrive. Guarda caso, mi comunica che sarà nel locale dove sarò io la sera con un amico. Io glisso, non voglio vederla per San Valentino. E' amicizia, no? Non voglio vederla proprio quel giorno. Lei capisce che non lo voglio, e se la prende e non viene.
nei giorni a seguire, non l'ho cercata, ma sentendomi in colpa per averla allontanata, l'ho "informata" quando ci sarei tornato, in quello stesso locale. Lei mi dice che non può quel giorno, e rilancia per il giorno prima. Io non posso, ma riesco ad organizzarmi, ed accetto. Volevo capire cosa voleva in quel rivedermi. Ma all'ultimo minuto, mi dice che è meglio di no, che deve rientrare presto ...... nuovamente retromarcia.
Mi ha continuato a scrivere anche quest'ultima settimana, facendomi pesare che non l'ho voluta incontrare, e se mi espongo di più con i miei sentimenti, mi dice che sono fuori luogo e non mi risponde più per giorni ......
Io letteralmente, sono confuso ..... disorientato ...... non so cosa vuole ...... non so se mi usa come sua terapia per distaccarsi da me, o se mi vuole tenere in stand-by fin quando lei si sentirà pronta per riprovare, anche se però mi ha detto che non è più innamorata come prima. Mi fa domande indirette, atte a capire se ho qualche relazione in corso (non ho più avuto nessuna, dopo di lei, anche se, come ho detto prima, ho conosciuto tante e tante donne in questo anno). Pubblica foto su social network insieme alle sue amiche, e mi informa direttamente che è sola ...... però mi dice che non potrà mai accettare la mia situazione ...... Della serie "dice no, ma i suoi input che mi invia sono conflittuali e dicono il contrario!).
Aiuto, non so davvero che fare ...... Ho paura che sia tornata fuori la sua malattia che la fa comportare così, ed io da un lato vorrei recidere quest'agonia straziante che vivo, perchè per me lei sarebbe ancora davvero importante, anche se avrei molta paura e dubbi a rilegarmi ufficialmente a lei, per la paura che scappi di nuovo. Anche se, forse, lo rifarei.
Vorrei davvero capire come poter stare meglio ed uscire da questa situazione che mi sta letteralmente consumando, e non mi fa slanciare in avanti verso nuove relazioni, in quanto avverto sempre la sua presenza, interessata a me, che mi fa vedere le altre con scarso interesse, confrontandola a lei.
Dimenticavo. Lei è laureata in Ingegneria Biomedica e lavora per un'Università, e adesso sta prendendo la seconda laurea in psicologia ......

Grazie davvero in anticipo, a tutti quelli che si interesseranno a me, e mi aiuteranno a capire il da farsi, con lei o senza di lei, per stare meglio .......

Lorenzo77

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Messaggio  canterel II Mar Feb 26, 2013 9:18 pm

ciao lorenzo.
non so se può esserti di aiuto, però leggendo il tuo racconto ho notato alcuni aspetti e ti sottopongo uno spunto.
io parlo come se commentassi le vicende di personaggi di un racconto, ma so che quello che scrivi riguarda il vissuto di persone reali che non conosco, quindi assumo come implicito il fatto che mi perdonerai se le impressioni che ho ricavato ti sembreranno incomprensibili o del tutto scentrate rispetto a ciò che ti preme.

mi sembra che il tuo messaggio comunichi con grande efficacia l'intensità davvero invidiabile e il carattere eccezionale della tua esperienza con questa ragazza (sia attraverso ciò che affermi che attraverso lo stile).
leggo di momenti di complicità, e una chiave del tuo testo mi è parsa il riferimento alla "telepatia" (rafforzato da come esprimi la tua idea di amore e la tua sensibilità orientata all'ascolto della partner).
un altro messaggio che si legge più volte riguarda il carattere non confrontabile della vostra intesa.
ora, mi sembra di intuire (e posso sbagliare) che questo modo di inquadrare la relazione nei suoi aspetti elevati, intensi, di rispecchiamento spirituale e appunto telepatico sia condiviso tra te e la ragazza (per esempio quando racconti di come lei ti sente in testa e dice "picchio, vola via").
questi caratteri saltano all'occhio tanto di più se poi si considerano gli aspetti concreti del vostro problema, che a quanto leggo includono diversi momenti di sospensione della comunicazione, ricorso a messaggini e status di facebook, e una incapacità di condividere con fiducia i significati e i valori da attribuire a tutto ciò che sta fuori dal recinto del vostro rapporto diadico, privato (quasi mistico, negli accenti che ad esempio riservi alla descrizione di luoghi segreti, o al privilegio accordato a te solo di vedere la compagna piangere). se questa incapacità di condividere la valutazione dei significati investe anche tua figlia, cioè un tuo affetto fondamentale e un elemento radicatissimo nella tua definizione come uomo, la contraddizione tra l'intesa ideale, mentalistica, quasi sublime, e il problema di comunicazione e di empatia, appare molto forte. ne avete discusso in questi termini? avete provato, tutti e due e insieme, a riflettere su come due persone così capaci di intendersi non siano poi in grado di uscire dal perimetro del rapporto?
non voglio sostenere che dobbiate rinunciare a valorizzare gli aspetti profondi e rari della storia vissuta. però, forse, se entrambi partite dall'affidamento alle vostre capacità telepatiche e dalla constatazione del carattere non confrontabile del legame, non è casuale che i casini esplodano proprio nel momento in cui bisogna scendere a patti con la necessità quotidiana di fare confronti, di trovare compromessi, di immergere con un po' di coraggio il proprio sé e la rappresentazione di cos'è la coppia nella bolla delle necessità e perfino delle banalità.

parlo così perché ho avuto la fortuna di sentire il carattere privilegiato dei momenti che si possono trascorrere con un'altra persona e di sentire che a volte è possibile la lettura reciproca dei pensieri e delle intenzioni.
so anche, però, che quando ho affrontato i problemi ho dovuto mettere in gioco con tanta fatica anche la mia fragilità e la mia mediocrità, accettando di riconoscere i limiti e le sporcature dei miei sentimenti. e ho risolto più problemi presentandomi con il corollario delle mie paure, della mia stupidità e delle mie difficoltà ad esprimermi che non facendo affidamento sulla magia e l'unicità del rapporto.
voi avete provato questo gioco? avete provato insieme a far finta di essere deboli, insensibili, egoisti e poco comunicativi?
è un fatto biologico che la percezione di una mancanza aiuta l'organismo a estrinsecare le sue capacità e le sue forze. se non ci si sente in difetto, viceversa, può essere che le doti restino inespresse proprio quando servono di più.
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Messaggio  Lorenzo77 Mar Feb 26, 2013 10:55 pm

Ciao Canterel,

un grazie immenso per il tuo interessamento al mio problema.
Mi sei certamente d'aiuto, e ti ringrazio per le parole usate verso di me, che mi lusingano.
E' stata davvero un'esperienza straordinaria. Un intesa quasi ancestrale.
La "telepatia", presa come immensa intesa, è stata il filo conduttore di tutta la nostra intensissima, seppur breve temporalmente, relazione.
E tuttora c'è, come ho scritto. Io "capisco" quando scriverà, lo sento. Mi manca di più in quei giorni, ed il giorno in cui mi cerca è il picco del basso. ma ti ripeto. Mai successo prima. Con nessuna donna.
Più volte, mi ha confessato, che lei pensava qualcosa, ed io dicevo quella cosa. Oppure desiderava che io facessi una cosa, ed io ecco che la facevo. E mi diceva che questo la stupiva e la spaventava un po'. Non era mai capitato ad entrambi. Mai.
Credo molto, e quindi adoro, ascoltare la partner. E' fondamentale per capire. Per capirsi. Non solo le parole, ma il linguaggio del corpo. Il paraverbale. Io sono affascinato da questo mondo.
Si, l'intesa ed il modo di inquadrare la relazione in tutti questi aspetti era condiviso. E soprattutto reciproco. E naturale, spontaneo.
Noi ci vedevamo spesso, sia durante la settimana, che nel week-end, ovviamente quando non avevo con me la bimba.
Primo, perchè mi sembrava precoce farle conoscere. Secondo, perchè non la sentivo sicura ancora nel volerlo fare.
A fatica, guardava una foto della bimba. Diceva che se poi fra noi fosse finita, avrebbe sofferto molto di più, affezionandosi anche a lei.
Adorava i bambini, ne voleva tre. Faceva volontariato in un famoso Ospedale pediatrico della sua città.
Mi chiedeva sempre di lei. Voleva sapere come stava, che aveva fatto a scuola, se era serena.
Ma non si sentiva pari grado a me, con la bimba. Mi diceva che non si sentiva all'altezza, sempre seconda a lei. Lei non avrebbe mai avuto la mia priorità, rispetto alla bimba.
E' questo è vero. Devo ammetterlo. Adoro mia figlia. Abbiamo un rapporto meraviglioso. Se mi chiamasse la mia ex moglie nel bel cuore della notte, ed io fossi all'altro capo del mondo, perchè la bimba ha bisogno, correrei all'istante da lei. Lascerei tutto e tutti.
Ma penso sia accettabile, e comprensibile, soprattutto da lei che ha avuto un padre assente, a causa del lavoro che faceva, e che l'ha fatta ammalare di anoressia, da quello che mi raccontava lei. A maggior ragione quindi, avrebbe dovuto ammirarmi anche in questo. Io che, invece, non ho mai perso un saggio di danza di mia figlia, sempre in prima fila, piuttosto che qualsiasi altra semplice quotidianità.
Quando stavamo insieme, ti ripeto, idilliaco.
Ma come c'era un piccolo problema, legato alla bimba od alla mia ex moglie, non se ne usciva. Ed io ti assicuro, mi ci finivo per chiarire. Per chiudere. Per farla ragionare, capire. Che non era importante, se slittava un'ora il nostro appuntamento, per una volta. O se ci si vedeva la sera dopo, per una volta. Poteva capitare. E' normale, capita a tutte le coppie del mondo, credo. Anche sposate. Ma che era importante come stavamo insieme, il valore di quello che qualcuno ci aveva dato. Così straordinario ed unico.
Per lei no. Ecco che si sentiva messa da parte. Seconda.
"Qual'è il problema", le dicevo. "Usciamo tutti e due con la bimba, le dico che sei un amica." Pur di farle capire che non rinunciavo facilmente a lei. Ma che avevo delle responsabilità, che proprio a lei da bambina erano mancate, da parte di suo padre. Questo l'assurdo.
E spariva. Per giorni. Settimane. Non rispondeva ai messaggi. Alle telefonate. Si rifaceva viva lei, quando le pareva.
Io, in quei momenti, non sono mai andato a cercarla fisicamente sotto casa sua, a dirle che le passava per la testa. Mi sembrava troppo umiliante, per me. Non dovuto, soprattutto. Ed irrispettoso di mia figlia. E questo, non lo tolleravo.
Abbiamo fatto dei week-end insieme, ed io chiamavo più volte al giorno mia figlia, e le scrivevo, in quei giorni. E lei notavo che si agitava, si turbava. Perdeva la sua serenità. Come se io fossi colpevole di amare mia figlia ed essere presente per lei. Cosa che a lei era mancata.
Si sentiva sempre "non libera" di organizzare qualcosa quando le pareva, perchè io ho un calendario della bimba da rispettare, in quanto è con me un giorno si ed uno no, ed i week end alternati uno ciascuno con la mamma.
Ed io in questo dovevo ammetterlo. Io non sono single. Sono un papà single. Non posso, e non voglio soprattutto, vivere da single.
Io ho provato ad essere debole, e mi son sentito dire che non lottavo abbastanza per lei.
Insensibile, e mi dicevo che ero crudele e la volevo solo ferire.
E così via. In quei momenti, non esisteva equilibrio. Io ero nello sbagliato, e lei sempre nel giusto.
In quei momenti del rapporto, ero letteralmente sperso. Capivo che io, qualsiasi cosa facessi, sbagliavo, per lei. Correvo gli stessi rischi del famigerato elefante dentro la cristalleria.
E mi fermavo. Andavo in stallo. Le facevo sentire che c'ero, ma ammainavo le vele. E aspettavo che la calma tornasse. E l'aspettavo. Un'attesa lunga, a volte, settimane. In cui non sapevo che faceva, come stava......
Non so se ho risposto alle tue domande con chiarezza ......

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Messaggio  merla Mer Feb 27, 2013 12:02 am

Non so se è quello che diceva canterel, ma ad esempio, a me è capitato pochissimo tempo di prendere in considerazione che forse una complicazione fondamentale del rapporto con il mio compagno è la cattiva comunicazione, per cui siamo andati a cena decidendo di utilizzare un banalissimo trucchetto di comunicazione/psicoterapia di gruppo: avevamo preso un oggetto e chi teneva l'oggetto in mano parlava, l'altro taceva. L'altro trucchetto era che ognuno parlasse solo di sé e mai per l'altro. Due tecniche abs banali che si possono leggere nel libro di autoaiuto più scemo, eppure magia, abbiamo chiarito cose che mai avevamo chiarito.

Ora, non ti sto consigliando di fare lo stesso, perché insomma ognuno fa un po' come riesce, ma forse provare o riprovare a parlare come se non ci si conoscesse, senza fare troppo affidamento sull'intesa, potrebbe essere un buon inizio.

Tornando a bomba: cosa puoi fare per star meglio?
Riprenditi la tua responsabilità sulla tua relazione e sulla tua vita, nel senso di definire a te stesso chiaramente cosa ritieni accettabile e cosa no. Ti va bene di sentirla ogni tanto? Preferisci sentirla solo se il rapporto riparte? Ritieni giusto o no, renderle conto delle tue relazioni? Ecc. ecc. e di conseguenza arriva solo fin dove tu sai di potere e volere arrivare.
Altrimenti quando si ha a che fare con persone molto fragili, si rischia davvero di entrare nel loop della loro fragilità. Tu rispondi di quel che fai, di come gestisci le tue sensazioni, del livello a cui porti il rapporto, lei risponde per ciò che fa lei, che sente lei e per dove arriva lei. Altrimenti se tu inizi a pensare che tu stai male per come si comporta lei perdi il filo e stai male: tu sai che questa persona ha un certo margine (altino direi) di imprevedibilità e questa imprevedibilità può farti soffrire. Dal momento però che non puoi controllarla, puoi scegliere solo fino a che punto esporti a tanta imprevedibilità, e scegliere in funzione di quanto ti fa star male (e di quanto questo male influisce sul resto della tua vita e dei tuoi ruoli), sapendo che è una sofferenza che puoi gestire e alla sofferenza che non puoi gestire eviti di esporti.

Sembra che siano i conti della serva, ma questo consiglio mi ha fatto svoltare (in positivo) per quanto riguarda la gestione adulta di un rapporto.
E, se può convincerti, la gestione adulta di un rapporto potrebbe anche determinarne la fine senz'appello, molto spesso però implica che anche l'interlocutore sia di fatto costretto a gestirlo in modo adulto. Semplificando all'osso: oltre a tutte le cose belle che vi uniscono, tu hai una ex-moglie e una figlia ed è un dato di fatto: o ti prende anche con le tue responsabilità (di adulto) o non ti prende. Finché tu (e non è un'accusa) cerchi di cambiare i tuoi atteggiamenti in funzione delle sue reazioni o finché tu ti fai destabilizzare, un po' colludi con questa difficoltà di accettare la realtà per quel che è. E forse anche se è naturale, non è la cosa migliore né per lei, né per il rapporto.

Forse sono stata fumosa, ma ti assicuro che nel gestire rapporti complicati questa presa di coscienza per me è stata davvero una svolta. Smile
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Messaggio  Anima in pen...ombra Mer Feb 27, 2013 1:36 pm

Ciao Lorenzo:
non mi sento di aggiungere molto ai commenti saggi e dettagliati che ti hanno già regalato Cantarel e Merla
(in parte ti riscriverei pressapoco le stesse cose che ti hanno detto loro! Smile ),
tanto più perchè purtroppo non posso aiutarti nemmeno per esperienza diretta
(per molti aspetti la tua situazione è l'opposto della mia:
l' "equilibrio" quotidiano che raggiungo col mio compagno riguarda moltissimi aspetti...a parte quello fondamentale del Feeling,
e per di più né io né lui abbiamo bambini da Relazioni precedenti,
cosa che nella tua storia è invece giustamente un punto fondamentale..!)...
L'unica cosa che mi sento di scriverti
è che, nella mia visione delle cose, è giustissimo che tu non "metta da parte"
il fatto di avere una ex-moglie e soprattutto una figlia,
in dote di una seppur meravigliosa Storia:
non lo dico tanto in onore di un "buon senso gratuito",
quanto piuttosto perchè leggendo di te deduco che PER TE quello della famiglia è un Valore enorme,
e sono assolutamente convinta che vivere davvero Serenamente
non possa che significare farlo coerentemente alle PROPRIE priorità,
non ostacolando insomma la propria reale Natura...
Se questa ragazza non riesce a comprendere questo
io non credo possa essere perchè in passato è stata anoressica, bulimica e depressa
o perchè magari adesso possa, a tua avviso, ricominciare ad esserlo:
credo piuttosto, tristemente, che semplicemente le sia difficile comprenderlo in base al suo modo di vedere la vita,
senza che la Malattia lo giustifichi
(quella altera le nostre percezioni e i nostri pensieri, d'accordo,
ma non penso intacchi così pesantemente i nostri Valori personali:
anche se siamo Malati, possediamo sempre la nostra costitutiva natura interiore,
per quanto con le cognizioni distorte del periodo, essa possa sembrarci indefinita e vacillante...)!
Ti auguro che lei possa imparare a capirti:
tu prova ad insegnarle a farlo il più possibile ma se vedi che la cosa diventa "una lotta contro i mulini a vento" fermati:
finiresti solo per fare del male a tutti quanti in qualche modo...
Se ne hai voglia, continua a raccontarci come evolve la questione...
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Messaggio  Lorenzo77 Gio Feb 28, 2013 1:52 am

Beh, non so veramente come ringraziarvi, mi state dando dei nuovi punti di vista. Importantissimi.

Merla, grazie infinite. Ti dico, che metterò da subito in atto i tuoi suggerimenti, per chiare prima di tutto a me stesso il da farsi. E' vero, ognuno è responsabile del proprio modo di condurre le cose. Lei risponderà come crede. Concordo in pieno su tutto quello che sei riuscita a farmi vedere.

Grazie infinite anche a te Anima, in quanto, dalle tue parole, ho ritrovato il mio centro: Devo essere sereno io, prima di tutto, e vivere coerentemente con i miei ruoli come ho sempre fatto, senza adattarmi alla sua instabilità. Senza essere destabilizzato dalla sua instabilità.

Sicuramente vi terrò aggiornati sull'evolversi delle cose :-D!

Lorenzo77

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Messaggio  Anima in pen...ombra Gio Feb 28, 2013 4:42 pm

Sono contenta che in qualche modo ti siamo state utili!
Attendiamo nuove allora...
Per il momento in bocca al lupo...
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Anima in pen...ombra
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Chiedo AIUTO: Situazione insostenibile con ex depressa Empty Re: Chiedo AIUTO: Situazione insostenibile con ex depressa

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