Quando nasce la Depressione? (Qual'è la vostra opinione?)

Definire la Depressione è difficilissimo.

Sfogliando dei libri, parlando con le persone, camminando per la città, vedendo il mondo è difficile.

Mi accade di osservare la mia vita, mi accade di sedermi accanto ad un foglio, provando il desiderio di capire e la Depressione, questo Dolore centrale alla mia vita, fugge.

Si nasconde, non riesco a guardarlo negli occhi, non riesco a parlare con Lui. L'unica cosa che posso riuscire a fare è scattare delle istantanee, fermare su di un foglio dei giorni, fare domande che rimarranno senza risposte, così, sospese come sono sospese le nuvole nel cielo.

Io vorrei dedicare questo post alla riflessione su come possa nascere la Depressione. Forse, riflettere sulla ricostruzione della sua "storia" come emozione. Io credo che ogni emozione nasca da un'emozione. La felicità nasce da emozioni che non conosciamo, il dolore anche... spesso le emozioni sono eventi naturali, spesso sono un sorriso delle persone che amiamo o parole di persone che ci hanno ferito.

La mia teoria su come possa nascere la Depressione è questa: esistono due grandissime intelligenze nelle persone. La prima intelligenza, la prima qualità positiva, è la S t a b i l i t à e m o t i va. La serenità interiore. Il coraggio di ascoltare gli altri, quella qualità bellissima che descrive la capacità di dare pace. Pace da cuore a cuore. La capacità di ascoltare, di infondere serenità, di dare gioia, di dare uno s p a z i o in cui le parole dell'altro possano trovare luogo...

La seconda intelligenza è la F i d u ci a i n s è s t e s si. La resilienza, la capacità di reagire alle critiche. I sogni. La consapevolezza di avere diritto al futuro. La fiducia in Sè stessi dice della fermezza. Il coraggio di camminare, la forza di radicare ogni passo al suolo. Se si ha fiducia in Sè stessi non si ha paura delle persone. Non ci si nasconde. Non si hanno paura dei luoghi aperti, delle persone, del sole, delle strade assolate. Quando hai fiducia in te stesso, ti vesti bene, metti la cravatta, ti fai la barba, e vai a lavoro. Le spalle larghe, le chiavi della macchina tra le mani, un sorriso. Non sono necessarie molte parole. Ogni parola ha in sé una fermezza e un'importanza tale che su di essa puoi costruire la tua identità.

Ora: io credo che ci sia un passaggio.

Per avere Fiducia in Sè stessi è fondamentale avere una grande Stabilità emotiva. Ma la Fiducia in Sè stessi non nasce direttamente da questo universo di emozioni e sentimenti.

Tra queste due intelligenze, dunque, c'è un passaggio. Io chiamo questo passaggio Ottimismo. Quando hai una grande serenità interiore, puoi costruire una giusta fiducia in te stesso. Quando lo fai, ti sai ottimista. Essere ottimisti significa questo... credere in Sè stessi, sapere di avere diritti e libertà, soprattutto essere persone così belle da essere capaci di ascoltare.

Ecco: ogni persona che crede in Sè stessa è ottimista.

Io penso che in alcune persone la stabilità emotiva non sia capace di creare Ottimismo.

Quando ciò accade nasce la Depressione.

La Depressione porta come conseguenza il non avere fiducia in sè stessi. E non avendo fiducia in sè stessi non si ha neanche fiducia negli altri. Nelle persone, nel mondo.

La depressione dunque viene da me definita in questo modo: l'incapacità ad avere fiducia in sè stessi e, conseguentemente, negli altri.

chi è ottimista e ha fiducia in se stesso non si deprime.
Ma come gli stati d'animo cambiano, anchee la fiducia in se stessi può subire colpi duri dalla vita.
Non credo che ci sia qualcuno potenzialmente esente dalla depressione.
Forse chi è vissuto nella povertà e nella disperazione per fame o malattia, si è abituato a sopravvivere e reagire più di noi occidentali che cresciamo nella "bambagia".
Le ferite più grandi sono quelle create dalla mancanza o dal troppo amore, dalle nostre stesse aspettative irrealistiche, da perdite improvvise ecc.
Le cause scatenanti possono essere molteplici, poi va avanti da sè, alimentata dalle nostre insicurezze e fobie. E' come uno specchio che si incrina, le sue venature le nostre lacerazioni dell'anima.

Quello in cui voglio credere fermamente, è che si possa trovare un modo per conoscersi meglio, per crescere e così tenere a bada la bestia che ci lacera.

Il modo migliore è senz'altro quello di stare vicino a persone che ti possano dare positività, e poi un grande percorso introspettivo (magari aiutato da uno specialista in gamba).
Non bisogna mai smettere di lottare.

Io ho iniziato una terapia a Novembre 2008.

E credimi: è stata una scelta difficilissima.

Prima, ero davvero ostinato... ora mi confronto con tutti gli errori.

Il passato pesa enormemente... ma in questo passato mi sforzo, ogni giorno, di trovare un po' di bellezza.

Ed è un lavoro difficilissimo.

Mi sento un "reduce" di una guerra.

Solo che voglio credere questo: la guerra è finita.