la mia storia

Vorrei raccontarvi la mia esperienza cercando di non tediarvi. Sono uno studente di medicina o meglio lo sono stato. Esatto, penso che sia arrivata l’ora di mettere la parola fine al mio percorso universitario, proprio adesso che sto finalmente bene, anche se l’amore per la medicina non è mai svanito e probabilmente mi pentirò amaramente di questa scelta. La vita però mi ha offerto numerose opportunità e io non le ho sapute cogliere. Ricordo ancora l’entusiasmo del primo anno, le prime amicizie, i primi esami superati. In una giornata qualsiasi tutto cambia improvvisamente e tu non sei più lo stesso. Abbandoni gli studi, le amicizie, non sostieni più esami all’ insaputa di tutti e ti presenti a lezione saltuariamente solo per far credere alla tua famiglia che tutto proceda per il meglio. In un secondo momento cominci a non uscire più di casa, nemmeno nei fine settimana, perché sei arrivato al punto di avere paura di relazionarti con gli altri. Quelle rarissime volte che trovi il coraggio di valicare l’uscio, finisci con l’ubriacarti per dimenticare. Quanti attacchi di panico e quante notti passate insonni. Trascorrono i mesi e i sensi di colpa ti divorano, ma non puoi rivelare a qualcuno di avere bisogno d’aiuto. I rimorsi svuotano, distruggono, e più tempo passa e più fanno male, come una ferita che non cicatrizzerà mai. Un mare di bugie, un fardello da portare sulle spalle per tanto, troppo tempo, esattamente per tre lunghi anni.
Lo ammetto, ho sofferto come un cane. E’ arrivato fortunatamente il momento in cui ho detto ai miei tutta la verità e ho ricominciato a vivere, grazie al loro sostegno e alla psicoterapia. Per uscire definitivamente dalla fase più brutta della mia esistenza, dovevo ancora dimostrare qualcosa a me stesso. Nella sessione appena conclusa ho così sostenuto tre esami e in qualche modo ho avuto la mia piccola rivincita.

Benvenuto J.Watson, non tedii affatto.
L'esperienza che racconti a un certo punto mi ha ricordato un bel libro di non-fiction su una vicenda di cronaca, L'avversario - uno studente di medicina abbandona gli studi ma non lo rivela ai suoi cari finendo per vivere fingendosi medico.
Il fatto che tu abbia trovato il coraggio di parlarne con i tuoi è senza dubbio più sensato e lo trovo meritevole, non è una decisione che si prende a cuor leggero e bisogna vincere qualche resistenza. Il fatto che tu abbia sostenuto degli esami nell'ultima sessione sembra uno spazio aperto a dei ripensamenti, che del resto è cosa sempre possibile.
Io valuterei fino a che punto posso essere categorico nelle scelte che riguardano il mio futuro e dove eventualmente posso correggere dei miei tratti per non prendere una decisione troppo definitiva. Ma sicuramente starai già sviscerando l'argomento con il terapeuta, che è un buon modo, in certe situazioni, per sciogliere dei grovigli che ci appaiono molto intricati.