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Messaggio  MindM Mer Mag 28, 2014 2:41 am

Sono nato in Russia il 26 Luglio 1996 e vivo ormai in Italia da ben 9 anni.Da piccolo ho sofferto per la mancanza di un padre che questo mi lasciò nel 2003 , ma era uno stronzo che tradiva mia madre e spendeva il denaro in azzardo ed alcool e non veniva mai a casa , e se veniva era sempre ubriaco . è morto nel 2003 forse ammazzato dalla Mafia,da una sua amante,oppure per motivi "naturali".Scientificamente è stata approvata l'ultima,ma tutti noi stentiamo a crederci(io e la mia famiglia).Viviamo da come ho ben detto in Italia da ben 9 anni,ed in vita mia ho avuto solo un patrigno,che,però da piccolo picchiava mia madre e non dava mai soldi in famiglia,e se gli dava erano pochi e la maggior parte se gli teneva per sè.Lo conobbè mia madre tramite Internet.Agli inizi però i due si frequentavano normalmente,ma alla fine mia madre becco questo mio futuro patrigno con una prostituta bielorussa.Mia madre così ha rotto uno stendino e riempito di insulti entrambi.Un pò comico come fatto...comunque sia,tornati in Russia,poi siamo tornati in Italia,i due si sono perdonati e sposati.Io intanto però vivevo sempre chiuso in casa,il che tra le persone mi dava sempre problemi,e venivo etichettato come ciccione,grasso,sfigato,uno che amava solamente i videogiochi e basta.Ah,vivevamo in Sicilia al tempo.Alla fine però con una buona dose di violenza in classe e fuori sono riuscito a farmi amici,ho cambiato me stesso e mi sono reso come loro e tutto è andato per il verso giusto.Ma nella seconda scuola in cui ero,perchè nella prima ero preso di mira da bulli del quartiere,ed uscii da quella scuola io pugnalato da una matita in testa.Nulla di grave...credo.Poi però fui costretto dopo anni a muovermi verso il Veneto,per motivi economici e mancanza di lavoro al Sud.Lì ero nuovo,ed avevo tante puntine in viso anche se ero diventato smilzo,ma le persone continuavano ad odiarmi perchè parlavo dialetto siciliano e mi vantavo di esserlo.Alla fine , quasi ogni giorno delle persone mi insultavano ed io uscivo da scuola e le pestavo. Senza pietà . Ma continuavano a discriminarmi. Poi ci fu un giorno in cui difesi mia madre dal mio patrigno,ma lui chiamò gli sbirri. Io a quel punto,sfrattato dalla casa in affitto pagata da mia madre costretto con mia madre e mia sorella a lasciare la casa al mio patrigno,cominciai ad odiare il sistema.Ci siamo mossi in Lombardia,dove sono entrato nel mondo della droga e del traffico della droga.Facevo uso solo di Cannabis ma vedevo molta roba girare intorno a me.Avevo un amico Pakistano.Alla fine però questo era così stupido da vantarsene a scuola e così fui costretto a muovermi con la famiglia in provincia.Ero stanco di tutta questa cacchina,ma continuavo ad essere uno di strada,volevo entrare a far parte di una "banda" e ne feci parte per un periodo.Ma poi , dopo essere stato beccato con 5 grammi d'erba da mia madre , questi miei "amici" mi tradirono...e da una parte ebbero ragione.Ma comunque sia tornammo in Sicilia (ah dimenticavo mia madre continuava a perdonare il mio patrigno,cosa che mi portava più rabbia ) e dico che quegli furono i miei migliori momenti della mia vita. Lì avevo amici d'infanzia,che almeno alcuni mi amavano di bene. Comunque sia fui bocciato un anno di scuola,solo per le assenza visto che saltavo molte volte la scuola,e fui costretto a tornare al Nord dopo un altro sfratto da parte del mio patrigno.Provai a fare pace con la "banda" che mi aveva tradito e la ottenni , finchè non erano venuti in tre a pestarmi. Sono riuscito a difendermi ed ad andarmene.Ma mia madre mi beccò con la maglietta strappata in due e gli jeans pieni di strappi. Avevo una scelta,pestarli tutti oppure venderli agli sbirri.Ero stanco ed ho fatto la seconda scelta...e da lì la mia vita va a puttane ogni giorno.Vivo nel senso di colpa di non aver fatto la mia vendetta,e mi sento una cacchina ad averli venduti a coloro che maggiormente disprezzo.Poi io ho sempre reputato che cantare agli sbirri fosse da codardi,da traditori,un genere di persona che non volevo mai diventare. E così sono già mesi che mi sento una cacchina.Sono sempre triste e depresso,e passo le giornate a dormire...anche se non ho più soldi per alcool e droga e fumo sigarette solamente...ma...in estate torno nel mio paese,e spero in un nuovo inizio...ma non riesco a dimenticarmi tutta questa roba...mi faccio sempre domande su chi sono,su cosa voglio,su cosa ho e su cosa ho avuto e voluto.Trovo le risposte,ma il problema e che me le ripongo tantissime volte,in un ciclo infinito finchè non chiudo gli occhi per dormire.Non sono andato fin ora da nessun psicologo ne preso psicofarmaci ma questo problema si fa sempre più grande...vorrei un vostro consiglio...non voglio morire ne andare in galera,ma le seconda ovviamente è sempre meglio della morte ma vabbè...come posso fare per "avere una nuova vita"?In Estate torno in Russia ma non so cosa fare lì.Mi sento confuso.Vorrei un aiuto.
Non so se centra ma una volta perfino sono fuggito di casa , volendo diventare un vero scappato di casa e vivere per strada,ma quando ero in Veneto...ma poi sono tornato in famiglia.

MindM

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Messaggio  merla Mer Mag 28, 2014 9:58 am

Ciao MindM, magari ti sembrerò un po' semplicistica ma secondo me potresti provare due cose: da una parte, e magari già durante l'estate in Russia, dedicarti a uno sport.

Da una parte lo sport veicola le proprie energie e permette di sfogarsi: è normale che con il tuo vissuto tu abbia accumulato rabbia e che ti senta un po' un pesce fuor d'acqua, Russia, Italia, un po' al Nord, un po' al Sud, quando hai iniziato a sentirti 'a casa', ti sei spostato. Al di là della fatica fisica, uno sport, tanto più se di squadra, ti insegna ad avere un ruolo che in sé è fondamentale e al tempo stesso ti aiuta a darti dei limiti e ti insegna a relazionarti con gli altri da 'pari'.
Magari evita qualcosa di solitario come potrebbe essere andare a correre o sfondarti di palestra, ma cercati una società di basket, pallavolo o qualcosa del genere.

Poi, dopo l'estate, quando riprenderai la scuola, prova a cercare qualcuno che ti aiuti a scuola, in parrocchia o magari proprio nell'ambito dello sport (o di un'altra attività scelta), come uno psicologo o un'altra figura di riferimento. Sei giovane, non hai un padre e probabilmente tua mamma ha così tanti problemi da non riuscire a essere un punto di riferimento per te, ma una persona ferma che ti dia un po' di stabilità è potrebbe servirti molto.
Magari cercati anche un lavoretto onesto: pochi soldi, ma tuoi e onesti, di cui essere orgoglioso.

Cerca anche di non rimuginare troppo sui tuoi vissuti e sui tuoi sensi di colpa, almeno finché te la devi gestire da solo: tutte le esperienze e tutti i vissuti possono essere formativi, se e quando si riesce a trovare la chiave giusta per leggerli. Alla tua età puoi permetterti di dedicarti a cercare la chiave migliore per te.
E complimenti per l'italiano con cui scrivi. Dovresti coltivare un po' sicuramente l'italiano scritto e forse anche il russo visto che ti sei trasferito così presto, ma se ti esprimi in questo modo in una lingua che non è la tua lingua nativa, il bilinguismo è decisamente alla tua portata ed è, potenzialmente, una grande risorsa professionale e personale. Non trascurarlo.
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