mi sento una persona terribile

questa poi è da raccontare...venerdi sera sono uscito(strano ma vero) a mangiarmi una pizza con 3 amici che mi hanno fatto conoscere 3 loro amiche,quindi eravamo in 6,pizzeria con vista lago,serata piacevole,ragazze simpatiche e alla buona....in 5 sono andati a casa felici e contenti,io invece oltre ad aver parlato gran poco,mi sono ritrovato con una sensazione di sconforto ed apatia,e non vedevo l'ora di andarmene a casa...come al solito il contatto con persone normali che dimostrano energia e spigliatezza mi fanno cadere il tono dell'umore...sensazione di inferiorità ed inadeguatezza...logico,dato che viene messa il evidenza la differenza tra persone socievoli e serene e quelle come me...avere come causa di un inizio depressivo una così bella serata vuol dire che ormai sono morto e la resurrezione non esiste...sono una persona terribile,faccio davvero ribrezzo..merito di stare a casa chiuso in camera da solo...sono talmente asociale che ho trasformato una bella serata in uno stato di angoscia...per non parlare poi sul lavoro...ore senza aprire bocca,senza sorriso,isolato,fisicamente stanchissimo e che va a rilento a fare tutto....solo io riesco a tranformare i momenti belli in situazioni disagevoli ,e ovviamente il contrario mai!...mi sento abbandonato da dio,costretto ad isolarmi dalla vergogna....che schifo!!  

ciao lorenzobg75,
io riconosco come te di non essere in forma in varie circostanze, ed anche di essere a volte l'elemento più inerte in una compagnia. però credo che non sia utile flagellarsi quando questo accade, anzi, di più: credo che proprio la durezza applicata a posteriori nell'autovalutazione sia un elemento che predispone in modo circolare le condizioni per produrre scarso appagamento.
una pizziata serve a te, e non tu alla pizziata. se anche dovessi parlare poco, partecipare poco, allora: viva l'apatia, non è una colpa annoiarsi.
tanto più che hai riferito di come i tuoi commensali sono tornati a casa "felici e contenti", quindi neppure a loro hai arrecato alcun danno per il fatto di esserti rotto un po' le balle.
idem per il lavoro: il lavoro serve a te, non tu al lavoro.
la mia prima esigenza è evitare di oppormi al disagio, di farmi scandalizzare o sorprendere dal fatto che possono attraversarmi sensazioni anche spiacevoli, momenti di ansia, di noia, di poca sintonia con chi mi è accanto. questo perché riconoscere la normalità e l'accettabilità del disagio è utile a contenerlo e a farne un'esperienza comunque significativa.
essere socievoli e sereni non è un comandamento, è un'opportunità. nessuno ne gode illimitatamente. quando non sono socievole e sereno, la cosa che più mi aiuta è riconoscere di non essere socievole e sereno e vivere la normalità di questa condizione, perché nella coscienza del mio momento di disagio mi predispongo a interpretare, moderare e gestire responsabilmente i processi di quel disagio anziché viverlo come un colpo a tradimento.

Purtroppo questa è la barca, Lorenzo e noi ci siamo sopra. e questa è alla deriva
E si cerca di annaspare per portarla su una rotta + o - accettabile
Quante volte mi è capitato, quante volte ho rinunciato per paura che capitasse, quante volte ho dovuto accettare, ma sempre con la paura che capitasse
Ma oltre a questo, con tutte la sue conseguenze nella vita di relazione che comporta, è l'amaro, lo sconforto, la consapevolezza della realtà del problema, di questo pessimo cambiamento di mestesso, che mi porto a casa dopo, e anche questo fa veramente male  
Ma una cosa ti voglio dire...    

lorenzobg75 ha scritto:sono una persona terribile,faccio davvero ribrezzo..merito di stare a casa chiuso in camera da solo...sono talmente asociale che ho trasformato una bella serata in uno stato di angoscia...per non parlare poi sul lavoro...ore senza aprire bocca,senza  

Non sei tu questo e la tua e la nostra malattia che ci porta a questo e cercando di isolarci, in realtà nasconderci, distaccarci dalla società che ci procura questo disagio in noi stessi, non facciamo altro che peggiorare sempre piu
Ai ancora amici una vita sociale, parla magari con gli amici che magari una mano te la danno
Senza fare serate impegnative prova a ritornare ad ingranare lentamente tra amici, e se capita la serata no, che importa, domani saranno ancora li, ti sentirai meglio con la serata dopo 
Non abbandonarti allo sconforto o all'isolamento perche prima riesci a fermare la caduta piu facile e corta sara la risalita

canterel II ha scritto:
una pizziata serve a te, e non tu alla pizziata. se anche dovessi parlare poco, partecipare poco, allora: viva l'apatia, non è una colpa annoiarsi.

beh guarda,se il problema fosse la noia sarei contentissimo...il problema è lo sconforto e l'angoscia,due cose che assieme farebbero a pazzi chiunque...penso che una delle cause sia la paura di non essere all'altezza ed il pensiero che devo nascondere questa cosa,altrimenti vengo deriso e "boicottato"...e questa cosa mi distrugge,perchè le persone non ti capiscono...

roberto66 ha scritto:
Ai ancora amici una vita sociale, parla magari con gli amici che magari una mano te la danno
Senza fare serate impegnative prova a ritornare ad ingranare lentamente tra amici, e se capita la serata no, che importa, domani saranno ancora li, ti sentirai meglio con la serata dopo 
Non abbandonarti allo sconforto o all'isolamento perche prima riesci a fermare la caduta piu facile e corta sara la risalita

cavolo era un mese che stavo bene,stavo già cantando vittoria ed invece è arrivata la stangata!
è vero,non dare troppa corda allo sconforto serve a diminuire il malessere...ma in quanto parlarne agli amici,lascio perdere che è meglio,quando ti rispondono:"dai che non hai niente e non ti manca niente" mi fanno innervosire perchè ti fanno sentire pure uno che si lamenta di tutto quando non è assolutamente così...ammesso che importi a qualcuno poi...comunque che vadano tutti a cagare...ME LA SONO SEMPRE CAVATA DA SOLO SENZA IPOCRITI TRA I PIEDI...solo con 2 persone ne ho parlato e non ripeterò più l'errore...se vorrà mi aiuterà dio,altrimenti tirerò a campare in qualche maniera...tanto prima o poi finirà,e dopo la mia anima potrà trovare finalmente la pace...   
ps:grazie a tutti per le risposte,un abbraccio,i love you

ciao
ti va di aprire la chat , per fare 2 chiacchere ?

ciao Lorenzo
Volevo parlarti in chat , ma ho visto che subito dopo che ti ho inviato il messaggio , ti sei disconnesso dal sito.
Proverò a risponderti scrivendo il messaggio .
Allora , hai vissuto una serata che si è conclusa con l'angoscia .
Che ti ha scatenato poi una serie di giudizi fortemente negativi su te stesso :
" sensazione di inferiorità ed inadeguatezza....sono una persona terribile,faccio davvero ribrezzo....sono talmente asociale che ho trasformato una bella serata in uno stato di angoscia."
Poi ( scusa l'ironia ) hai scomodato anche dio: .mi sento abbandonato da dio,costretto ad isolarmi dalla vergogna....che schifo!!
Non ti sembra di esagerare nel giudicarti cosi negativamente?
Cos'hai combinato mai? hai picchiato o insultato qualcuno? hai rovinato la serata agli altri?
Mi pare di no , sei solo stato silenzioso . E allora dove sta tutta questa indegnità?
Semplice : nei tuoi pensieri , e nelle aspettative che ti eri fatto della serata .

Mentre loro , ridevano e scherzavano , tu forse eri tutto concentrato su te stesso e della figura che avresti fatto , specie sulle ragazze che non ti conoscevano e forse hai preferito non esporti , parlando poco , per paura di essere giudicato negativamente , o come dici tu :
" penso che una delle cause sia la paura di non essere all'altezza "
Certo ! questa è la causa !

Ora devi chiederti : di che cosa pensi di non essere all'altezza?
Era una pizzata tra intellettuali e scienziati , che giustificava il non sentirsi all'altezza?

Per risolvere la situazione " DEVI " assolutamente cambiare questa convinzione .
Perchè tu sei all'altezza di fare qualsiasi considerazione in un dialogo che ti interessa ma forse ti trattieni per paura del giudizio negativo degli altri.

Quando poi gli amici ti dicono : " dai che non hai niente e non ti manca niente", immagino che a te facciano innervosire , ma spesso non ne hanno colpa , perchè non hanno le capacità di capire la complessità dei tuoi problemi e vedendo il tuo malessere , cercano di rendersi utili , sbagliando le parole , come possono .

C'è infatti la possibilità di passare dal ruolo di vittima :
" ti fanno sentire pure uno che si lamenta di tutto ...... ."

A quello di carnefice :
. "che vadano tutti a cagare. ME LA SONO SEMPRE CAVATA DA SOLO SENZA IPOCRITI TRA I PIEDI.."

Perchè la situazione cambierà , appena riuscirai a consolidare una considerazione di te stesso più positiva ,lavorandoci sopra , senza aspettare come dici tu :
" .tanto prima o poi finirà,e dopo la mia anima potrà trovare finalmente la pace... Cool

" All'altezza " poi dipende da dove abiti a Bergamo .....de sura o de suta??  
scusa la battutaccia

Ciao
Alfredo

Ciao Lorenzo
Se hai letto il messaggio , avrei piacere di sapere cosa ne pensi o se hai domande da farmi.
Grazie e ciao
Alfredo

ciao ALFREDO
ti ringrazio della risposta e dell'interessamento;credo che l'analisi sia corretta e quello che hai scritto lo condivido.
la mia autovalutazione negativa sicuramente è dovuta alla malattia,che ,come penso,distorce la realtà,che viene filtrata dal mio cervello in maniera falsata e di conseguenza mi vedo una persona più negativa di quella che magari sono in realtà...
purtroppo da un paio di giorni sono alle prese con questo nuovo episodio depressivo:temo si tratti stavolta di depressione maggiore perchè stò passando giornate tremende con angoscia e sconforto totali accompagnate da pensieri di morte e suicidio...(di solito i pensieri di suicidio non li ho)...fisicamente sono distrutto e ho la testa a viole...di conseguenza tutti i miei interessi si sono bloccati perchè provo sconforto e disgusto a fare qualsiasi cosa...questa situazione va avanti dal dicembre 2007...episodio depressivo di 1-2 settimane,poi pausa di alcune settimane(a volte anche alcuni mesi)...quest'anno però le cose stanno un p'ò peggiorando perchè gli episodi sono decisamente cattivi,pur sempre con alcune settimane di pausa...il bello è che nessuno si accorge di niente perchè seppur con molta fatica lavoro e occasionalmente faccio 4 parole con qualcuno...la verità è che penso che prima o poi arriverà un episodio ancor più cattivo che mi mangierà l'anima e di me non resterà che un pezzo di carne tramortito che vegeta senza stimoli...ti dico la verità:mi sto cagando addosso,ho paura,ed anche questa volta sono completamente solo contro questa roba:niente amici,familiari,colleghi,medici,farmaci......che dio me la mandi buona  
 
ps:in quanto agli insulti stai tranquillo,li evito più che posso,dato che ho un carattere molto mite,piuttosto gli insulti li ricevo gratuitamente da colleghi che si divertono a deridere e ridicolizzare una persona che sta male davvero...ma questa purtroppo è la vita ,prendere o lasciare...

pps: comunque sono di berghem de sota...pianura bergamasca 
ti faccio una domanda:il fatto che riesco in qualche modo a lavorare o fare 4 parole con qualcuno,significa che non è depressione maggiore?...so che quelli che stanno malissimo non riescono nemmeno ad alzarsi dal letto e non hanno rapporti sociali...sbaglio?

Ciao e grazie per la risposta .
io non sono un medico quindi non posso stabilire se quello che provi si tratti di depressione maggiore oppure media . Certamente i sintomi che riferisci sono spesso descritti appartenenti alla depressione maggiore .
Io ho provato tutt'e due le situazioni : quella del non riuscire ad alzarsi dal letto e quella dell'andare a lavorare seppure con fatica .

dici:...ed anche questa volta sono completamente solo contro questa roba:niente amici,familiari,colleghi,medici,farmaci.......il bello è che nessuno si accorge di niente .......solo con 2 persone ne ho parlato e non ripeterò più l'errore..

Mi sembra di capire che vorresti cercare un aiuto da altri ma che poi sei rimasto deluso e quindi preferisci fare da te .

Gli amici o familiari se non hanno un'elevata sensibilità e competenza non sono in grado di aiutare , e quando parlano benchè siano mossi da sentimenti di affetto , dicono cose che fanno più male che bene .

Rimangono i medici che avendo fatto studi specifici possono essere in grado di apportare dei benefici . Riguardo loro che opinione hai? non ti va di cercare un aiuto da un medico?

Poi ci sono quelli che riescono a capire e a mettersi nei panni di chi sta passando questi momenti brutti , perchè a loro volta ci fanno i conti giornalmente o perchè hanno sperimentato strategie che hanno migliorato le situazioni più critiche .

Scrivi:" la mia autovalutazione negativa sicuramente è dovuta alla malattia," .
Secondo me è vero il contrario : la malattia , è dovuta alla autovalutazione negativa .

E' l'autovalutazione negativa che necessita di essere modificata in positivo .
Non è semplice , ma con l'esercizio e il tempo è possibile .

per ora finisco qui , e mi dispiace che tu provi questo malessere ,
ma vedrai che come cambierai i pensieri , prima si ridurrà il tempo del malessere .
ciao
Alfredo

ALFREDO
sono io che devo ringraziare te per l'attenzione e la pazienza..comunque:
sono insicuro che sia depressione maggiore per la non perseveranza nel tempo,ovvero,i sintomi sono cattivi e al limite della sopportazione a volte(sopratutto l'angoscia che è la responsabile dei pensieri di morte)...però a volte sono un p'ò meno violenti e sono altalenanti nel tempo...oggi per esempio non sono al top però va un p'ò meglio,a parte che sono tramortito a causa del malessere di ieri...ho peridi anche di normalità e gli episodi cattivi non durano più di 7-8 giorni,e quelle poche volte che durano di più sono un p'ò più sopportabili...i tuoi sintomi sono come i miei?? tu cosa hai fatto e come stai?
grazie

Mi capita continuamente giuro... Ti capisco tantissimo e mi sento allo stesso modo

ciao
ho capito come si manifesta in te il malessere , a me negli ultimi anni , è stato condizionato dalla malattia che ho contratto , ricordi di cosa si tratta , no? Le cure pesanti , lo stato debilitato che mi ha causato inizialmente in modo forte , ora attenuato ma comunque non scomparso pur essendo passato del tempo , mi hanno generato pensieri di forte preoccupazione che sono sfociati nella depressione .
Gli esiti delle visite e controlli da due anni a questa parte stanno andando tutti bene per cui spero che la malattia.non si manifesti più .
Ho pensato però di farmi supportare da una cura farmacologica , perchè nella mia condizione non posso " permettermi " di stare in depressione con il corpo e la mente intorbiditi da pensieri negativi . Non so se il buon umore che ho in questo tempo dipenda dai farmaci o dalla mia voglia di vivere , perchè gli interessi che avevo prima mi chiedono di essere soddisfatti ancora di più .
In aprile sono venuto a Bergamo a vedere dei mobili antichi di cui sono appassionato e ho passato dei giorni bellissimi , a viaggiare e a pernottare nell' ostello della gioventù .
Penso sia l'ostello più bello che abbia mai visto in assoluto : prima dell'entrata una terrazza piena di fioriere di tulipani gialli , attorno altre piante fiorite e profumate , insomma pareva una casa signorile giapponese , dentro poi tutto moderno e funzionale.
Spesso nei fine settimana incontro alcune persone con le quali vado in un locale che fa karaoke e cantiamo , sono affettuosi e provo delle emozioni stupende a cantare in pubblico .
Le documentazioni che ho cercato di acquisire hanno alleviato moltissimo gli episodi depressivi sia come intensità che come frequenza , di fronte però a una malattia fisica dipendo dagli esiti dei controlli che al momento per fortuna stanno andando bene . Mi aiutano ad avere un atteggiamento positivo , di cura verso il mio corpo e sperare che vada tutto bene .
Forse anche i farmaci fanno la loro parte.
per ora ti saluto e attendo nuovi aggiornamenti .
ciao
Alfredo

ciao
Come stai in questi giorni?
Alfredo

ciao a te alfredo
in questi giorni va un p'ò meglio,nel senso che la parte più violenta dell'episodio ha lasciato spazio ad una sorta di distimia:nel senso che sono diminuiti i sensi di angoscia e pensieri di morte ma resto comunque in zona pericolo...dato che ho un ivello di sconforto alto e il tono dell'umore è a terra ed inoltre fisicamente mi sento stanco e debole ed il sorriso mi manca...fra 2 giorni parto per una vacanza al mare e non ho un briciolo di entusiasmo e gioia...sto seriamente valutando se alla fine di agosto andare da uno psichiatra o psicologo per valutare se è il caso di prendere delle misure serie dato che quest'anno gli episodi sono più frequenti degli altri anni ed i periodi si normalità si ristringono...avevo usato l'iperico per un mese e due settimane fa ho smesso...non penso sia quella la causa ma lo tengo comunque in considerazione...tu hai avuto esperienze con psicofarmaci?

Ciao
dici : " sto seriamente valutando se alla fine di agosto andare da uno psichiatra o psicologo per valutare se è il caso di prendere delle misure serie ".
Secondo me è una decisione giusta .
Se ci andassi prima?
Riesci a partire per la vacanza al mare con poco entusiasmo?
Io abito al mare .

Il mio rapporto con i farmaci:
Si è modificato nel tempo . Ho provato nei confronti dei farmaci diverse opinioni : diffidenza , paura , inutilità .Li prendevo quando ero nella fase acuta , e poi dopo un mese, quando la depressione passava li sospendevo ( considerato dagli psichiatri un grave errore ) .
Ma io avevo troppa paura che mi intossicassero . Poi quando mi trovavo in stati gravi di depressione , accettavo di assumerli , quasi con voracità , sperando che mi alleviassero un pò di quella sofferenza insopportabile . Ho pensato che più male di cosi , non mi avrebbero fatto stare .

Boh , non so ,ora li assumo e non ho più quella paura di prima ma sono rimasto incredulo sul loro " potere " di cancellare dalla mente i pensieri angosciosi . Accetto di crederci perchè sono andato da uno psichiatra che stimo parecchio e ho una fiducia cieca di lui .
Certamente quando prendo un ansiolitico ( benzodiazepina ) , l'effetto di distensione e di tranquillità li sento che arrivano .

Ok per ora è tutto
saluti
Alfredo

Ciao
Rettifico , dato che penso di non essere stato troppo chiaro nell'esporre la mia opinione sui farmaci.
Vero è che in passato sono stato scettico , non tanto sull'efficacia ma sul timore di effetti collaterali negativi a livello del corpo e della mente . Da qui la decisione di interrompere la cura prima possibile .
Ora invece li sto assumendo da diversi mesi , gli effetti collaterali negativi non li sento e benchè chiederò al medico se è il caso di continuare a prenderli , non mi creano una gran preoccupazione , perchè sto bene tutto sommato .

Aggiungo altri particolari sulla mia opinione dei farmaci .Io penso che i farmaci abbiano la possibilità di modificare gli effetti negativi dei pensieri , cioè l'angoscia , l'ansia , e anche quelli su percezioni distorte della realtà .
Non possono a mio avviso modificare i meccanismi mentali che hanno generato quei pensieri . In altre parole se una persona ha una serie di convinzioni , che sono disfunzionali perchè gli causano problemi a livello sociale , un farmaco non glieli modificherà stabilmente , ma ne attutirà solo momentaneamente gli effetti negativi .

Per raggiungere il benessere si deve a mio avviso modificare stabilmente gli schemi dei pensieri , le convinzioni , da negative a positive . E questo obiettivo si può raggiungere attraverso approcci psicoterapeutici .
Io ho sempre sostenuto questo anche se richiede più tempo e impegno . 
Chissà se questa volta sono stato più chiaro .  

Allora hai già deciso di partire per la vacanza ? Se vuoi posso comunicarti nei messaggi privati , il luogo di mare in cui abito , nel caso ti facesse piacere incontrarci e fare 4 chiacchere .
E' una località famosa , e chissà se hai scelto proprio quella   
Per ora ti saluto e se ti va , attendo una risposta .
Alfredo

ciao
Come va?
Alfredo

ciao alfredo ,va maglio adesso,grazie...
sonio stato 9 giorni sul ponente ligure e mi sono ripreso abbastanza...c'è sempre un velo di tristezza però nulla si schifoso come 2 settimane fa...buone vacanze anche a te