La rabbia

È un pò di tempo che quando ho delle litigate (praticamente solo con il mio ragazzo ed in particolare per la mia situazione e a volte con mio padre) non riesco a gestire la rabbia. Inizialmente mi venivano attacchi di panico, poi ho iniziato a tagliarmi, adesso, che mi sono state nascosti gli "strumenti" con cui lo facevo sto cercando di resistere a non andare a comprarmeli, mi succede di picchiarmi da sola e tirarmi i capelli. La rabbia sale sento che mi brucia allo stomaco e in tutte queste situazioni sono poche le volte in cui riesco a parlare e a dire la mia. Il più delle volte perchè in un modo o nell'altro mi sento accusata di stare in depressione come se fosse una mia colpa.
Provo vergogna di parlarne con il mio psicologo così come era per l'autolesionismo.
A voi è mai successo di arrivare a non gestire la rabbia e sfogarla solo su voi stessi?
Un saluto, Ina

Ciao Ina,
triste ma vero, fa parte della mia storia: si, io ho avuto attacchi di rabbia durante la mia depressione. Da me è andata cosi che in certe situazioni, dove ero estremamente sotto pressione, dove non ce la facevo più. Hai spiegato perfettamente in poche parole il meccanismo: "queste situazioni sono poche le volte in cui riesco a parlare e a dire la mia".. spero di avere capito bene quello che scrivi: almeno per raccontarla da me era proprio il fatto di essermi sentito in una situazione di forte disagio, messo con le spalle al muro, non ascoltato per quello che cercavo di dire (ma anche io non più in grado di esprimermi in modo logico o comunque sensato) che ho fatto male a me stesso (pugni contro i muri fino a sanguinare), oggetti e purtroppo anche persone.
Per me fare e farmi della violenza fisica è stata la sfumatura più brutta e devastante della depressione. Non voglio perdermi in tante altre considerazioni. Se hai altre domande.. non farti problemi. Io ne sono uscito grazie a psicologo e un gruppo di mutuo aiuto. Posso immaginare che in questo momento le tue vergogne siano tante.. anche questo nella depressione..ci stà. Putroppo.
Mi sento solo di dirti di provare a parlarne con il tuo psicologo.

No, ina io non ho mai avuto episodi di autolesionismo
Posso, si, dire di aver avuto episodi come quelli di nuevo mondo, pugni sul muro, ma lo considero solo un modo chiamiamolo per sfogare la rabbia e non di procurarmi ferite e dolore, anche se sono venute di conseguenza
Procurarsi volontariamente dolore, cioè, pensare di tagliarsi per ipotesi, solamente per procurarsi dolore, forse è un modo per distogliere la mente dalla situazione in cui sei, in quel momento, e di concentrarti sul dolore e sul taglio
Hai mai pensato a questa ipotesi, ina ? piu che un gesto di sfogare la rabbia su testessa

Se fosse realmente così.....prova,cerca un modo alternativo per sfogarti

nuevo mondo2 ha scritto:Mi sento solo di dirti di provare a parlarne con il tuo psicologo.

Concordo in pieno con nuevo mondo......parlarne con il tuo psicologo......altrimenti che ci vai a fare ? se non gli dici le cose ? come fà ad aiutarti ?     

A me sì ina, per un certo periodo ho fatto cose molto simili.

Ovviamente anche io mi vergognavo (credo sia una cosa normalissima) ma devo dire che con la psicologa (l'ultima e attuale, con il primo e nel gruppo mi sarebbe stato molto difficile) ho sempre parlato: alla fine l'autolesionismo (oltre al fatto che sul breve termine placa l'ansia) è in ogni caso una richiesta di aiuto, abs forte.

Con la psicoterapia ho imparato ad ascoltarmi, perché, almeno per me, non era tanto importante il fatto che non riuscissi a esprimermi e a dire la mia (anche se a me sembrava così), quando il fatto che io stessa non mi legittimavo di star male. Insomma, la mia non la dicevo neanche a me stessa ed il problema stava lì.
In ogni caso con la terapia ho iniziato a capire il perché di queste mie reazioni, da un certo punto in poi non sono più arrivata a farmi del male e riesco a non arrivare più a certi picchi di malessere e soprattutto a non sganciarmi più da me stessa, come in quei momenti, nei quali mi sentivo un'altra persona.

Insomma, è dura, ma tieni botta e cerca di parlare in terapia, perché si risolve. È normale vergognarsi, ma in realtà non ce n'è motivo e il tuo terapeuta lo sa meglio di me. Non è un modo di reagire che scegli, è quello che per adesso ti è possibile quando arrivi a certi estremi. Si tratta di imparare altri modi e, se possibile, anche di imparare a evitare certi estremi.

un abbraccio

il karate e altre arti orientali insegnao a sfogare e controllare la rabbia
la rabbia è positiva, significa che c'è energia.
Probabilmente la frustrazione viene vissuta come minaccia, da qui la rabbia per combattere per sopravvivere.
Tutto logico.

provate il karate; non ci si picchia, perchè i colpis ono controllati, ma ci si sfoga.
inoltre produce benessere psicofisico.

ciao

vedo un'incoerenza

dici che la rabbia è positiva

poi però suggerisci di sfogarla in una cosa come il karate

non andrebbe invece indirizzata nella risoluzione del conflitto alla base della rabbia stessa?

ho detto che
1. la rabbia è positiva e confermo. Significa 1)energia 2)la persona lotta
2. il karate insegna a gestire e controllare la rabbia. Perfino utile a calmarsi
3. le cuase che provocano la rabbia non si risolvono con la rabbia, ma andando alla radice.

Se sei in un posto di lavoro dove ti fanno mobbing e ti viene da dargli un bel pugno significa che sei vivo.
ma non lo puoi fare. allora intanto ti sfoghi in palestra.
poi cerchi di difenderti con la intelligenza e freddezza.

scommetto che sei uno psicologo.

no, non sono uno psicologo, sono un informatico.

se fossi uno psicologo non sarei su questo forum, ma magari su uno di informatica XD

anche io sono informatico
ma preferisco le scienze pure.
l'informatica è applicazione tecnica

gli psc li manderei a lavorare davvero
oramai si sta sempre più affermando che le cause di tutto sono biologiche, come era intuibile.
siccome però la pscl è autoreferenziata è inattaccabile

ciao

Io credo molto nelle cause esistenziali, socio/economiche/culturali, detto in parole povere se la realtà non sta all'altezza delle tue aspettati ve, e tu non riesci ad allineare le due cose in un modo e/o nell'altro, la tristezza e la frustrazione si cronicizzano e ti tolgono la vitalità. Credo però che esistano diversi tipi di depressione, la mia credo che sia questa.

se tu fossi veramente depresso nemmeno ti connetteresti e riusciresti a esprimere idee, concetti.
Il depresso è privo della pur minima energia, credimi.

la tua codnzione è quella di migliaia di persone, e secondo me non è depressione.
E' semplice disamina della realtà e spesso capita alle persone più intelligenti.
I sempliciotti sono i più felici proprio perchè non vedono lontano.


buttati su qualcosa che ti piaccia veramente e (questo lo dico io) che dipenda solo da te.
se ti attacchi a qualcosa che dipende da altri sei ricattabile e non controlli nulla.
Ad esempio la carriera. Spesso dipende da come ti atteggi coi tuoi capi più che dalle capacità professionali.
se poi lavoro in baracconi (anche io) dove non si sa bene cosa si fa è difficiel aspettarsi meritocrazia.

buttati su qualcosa che dipenda da te il più possibile.

se ti interessano le arti marziali (ce ne sono anche di soft) sono ottime per la depressione e anche per le delusioni.
questo per il controllo corpo.ment continuo. Il cervello e il cervelletto sono sempre attivi.
Inoltre hai i benefici di ogni sport (circolaizone, endorfine, irrobuistimento, fiato)
Se sei avanti con gli anno prova il tai.chi.
Se sei entro i 30 prova il karate

CIAO

nicola

sarebbe un ottimo consiglio se il mio scopo fosse essere felice, ma i miei scopi sono altri e mi sentirei di perdere tempo a perseguire un obbiettivo che non mi appartiene. la felicità non è che un effetto, io non voglio l'effetto, voglio realizzarne la causa (quello che potrebbe esserne la causa per me, e non sono poi nemmeno sicuro che quale questa causa possa essere sia una cosa che abbia potuto scegliere io, certe cose derivano da come si è non da quello che si fa).

il mio primo obbiettivo sarebbe la salute, per perseguirlo quando mi sento in forma alzo pesi, quando no mi fermo, inoltre cerco di mangiare e dormire correttamene. dove sbaglio è nella vista, la sforzo troppo passando troppe ore davanti a qualche monitor. per adesso la sto sacrificando un pochetto per seguire l'altro obbiettivo.

l'altro obbiettivo sarebbe condividere la mia vita con qualcuno, per questo devo trovare un persona che mi vada bene e a cui io vada bene. per trovarla devo essere in grado di soddisfare i requisiti di una persona che soddisfi i miei. mi sono accorto che al momento non sono in questa condizione, e ho iniziato a dubitare di poterla mai raggiungere questa condizione (se continuo a fare quello che sto facendo ora e a ragionare come sto ragionando ora).

ecco il viaggio che io sto facendo ora:
321 - scopri che c'è un problema, o comunque non puoi più far finta che non ci sia
322 - ti arrabbi
323 - esplori, comprendi il problema
324 - accetti la reltà per come ora ti si presenta
325 - cerchi delle soluzioni, e scegli quella/quelle migliori
326 - agisci per risolvere il problema

un mesetto fa ero al punto 321 (non sono partito da 1 perché prima di quel punto ci sono stati decenni di altri punti...),
ora sono al punto 325.

puoi dirmi che sono affari tuoi, mq quanti anni hai ?
questi atteggiamenti sono di gente giovane e idealista oppure di chi ha aspettative abnormi, magari super coccolato dalla famiglia.

la depressione è ben altro

anni 29

se l'aspettativa che deve giustificare l'alzarmi la mattina deve essere fare karate, si le mie sono aspettative enormi.

voglio le cose normalissime che da 10000 anni a questa parte la maggior parte degli esseri umani vuole. stare bene e avere degli affetti. che idealista che sono.

nota sarcastica: ma quindi la depressione e' da informatici?

u.u

io cmq. sono anche dell'avviso la rabbia puo' essere una cosa positiva. Va incanalata va sfogata. E li ci sono 1000 modi, chi va a sfogarsi sulla pista da ballo, chi in palestra, chi dipingendo o altro. Il problema e' che quando dalla rabbia si passa alla violenza contro se stesso o altri. Questa cosa va' assolutamente affrontata. O da soli o con aiuto.

So molto bene cosa è la rabbia, molto spesso sono stato a un millimetro dal litigare fisicamente con persone pericolose (non me la prendo mai con le mezze calzette...) e mi è andata sempre bene, qualcosa mi ha sempre salvato. Fortuna. Ho rotto specchietti, parabrezza delle macchine, la mia mano con un pugno al muro. Non sono convinto che il karate sia la soluzone per sfogare la rabbia. Non ne sono certo, ma temo che diventi anzi un'abitudine a lasciar andare troppo i propri istinti. A sentirsi più forte. Io ho capito solo con il dolore della frattura, e vedendo la mia mano appiattita, che non sono fatto di acciaio, come mi sentivo di essere. Che sono fragile, anche fisicamente. Con il karate, magari avrei rottoi il muro, e continuerei con questi sfoghi troppo rischiosi, alzando sempre la posta, la sfida della rabbia manifestata. Per una ragazza che pesa 40 chili, non sarebbe un grosso rischio, ma se ad arrabbairsi è un uomo in forma, i rischi fisici aumentano. Lo sport comunque non ho dubbi che faccia bene. Io per questo ho deciso di fare psicoterapia, non potevo rischiare di farmi ancora del male o di fare del male a qualcuno.
Devo ora stare attento a non passare esattamente dalla parte opposta, cioè ad accettare tutto per evitare discussioni che mi facciano salire la pressione emotiva. La continua ricerca di un equilibrio. La rierca di un modo per affrontare e risolvere i propri problemi che non sia necessariamente quello di prenderli a pugni, di insultare coloro che secondo noi rappresentano un problema. Un modo sostenibile, maturo, di affrontare le cose, ma non di lasciar correre, di rassegnarsi. La consapevolezza che è dentro di noi, nella nostra storia, che qualcosa non va.

nuevo mondo2 ha scritto:nota sarcastica: ma quindi la depressione e' da informatici?
u.u

ho notato anch'io molti informatici nei forum di depressione.

in parte potrebbe essere perché gli informatici hanno più confidenza con il mezzo (internet).

in altra parte lavorare nell'informatica potrebbe essere un fattore di rischio.

nuevo mondo2 ha scritto:io cmq. sono anche dell'avviso la rabbia puo' essere una cosa positiva. Va incanalata va sfogata. E li ci sono 1000 modi, chi va a sfogarsi sulla pista da ballo, chi in palestra, chi dipingendo o altro. Il problema e' che quando dalla rabbia si passa alla violenza contro se stesso o altri. Questa cosa va' assolutamente affrontata. O da soli o con aiuto.

la violenza contro se stessi non la concepisco, quella contro gli altri invece ha lo svantaggio di poterti tornare indietro e di essere illegale. se non fosse illegale prendere a schiaffi qualcuno, secondo me le persone sarebbero molto più gentili, in generale. sto pensando a tutti quegli arroganti che si vedono in giro, come farebbero meno gli arroganti senza la protezione dello stato!

Per quel che ho praticato (poco) il Karate mi ha insegnato solo a essere me stesso e a non pensare troppo, ma a concentrarmi sullo scopo. Forse più esatto sarebbe dire "il pensiero e la sua azione" come un tutt'unico. Per esempio prendere con le mani un piccione viaggiatore di proprietà di una signora di fronte sulla ringhiera di un'amica, senza farlo scappare e senza fargli del male. Mai ci sarei riuscito senza quell'impostazione mentale. Un'arte poi senza scopo se non lo stare bene è proprio il Tai Chi Chuan che avete citato. Per i primi quattro anni tutto è tranne che un'arte marziale (come la intendono i profani). Poi c'è lo Yoga. In realtà ci sarebbe pure il Training Autogenzo, Dinamica Mentale, la naturopatia e decine di altre tecniche e discipline.
La verità è che a ognuno può andar bene una o più di queste cose. Mai lo scopo è l'arte in sé, almeno così è stato per me: non il raggiungimento della perfezione, l'essere bravi o roba simile, non è corretto, e spesso non funziona. Quindi non è un ragionamento da portare che "non posso o non voglio che il mio scopo dev'essere il Karate". Non è certo uno scopo fine a se stesso, né deve esserlo.
Sulla questione dell'informatico direi che oggi l'uso del computer sia di uso molto comune anche per chi sa appena rispondere a un post di forum, di Facebook o partecipare a una chat. Poi c'è Skype e compagnia cantante. Credo sia un problema molto comune l'impiego di tempo, di occhi e posizioni viziate. Siamo tuti rovinati, certo i giovani sono i più handiccappati, ma anche gli adulti non ci scherzano. L'handicap forte è per chi lavora ma non è specialista informatico: al lavoro usa gli applicativi e (sempre nel lavoro) nei momenti liberi internet, a casa di più. Molti informatici a casa non usano moltissimo il computer. Ditemi voi se sbaglio.