Il mio è davvero un disturbo depressivo maggiore?

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Messaggio  francaraccio Dom Gen 12, 2014 9:46 pm

Salve a tutti, ho 62 anni, sono sposato con due figli adulti (e disoccupati), pensionato da gennaio.
Da che ricordi sono sempre stato timido, insicuro e ansioso-compulsivo. Circa 20 anni fa un medico generico mi prescrisse il Bromazepam 2,5mg gocce,ma nelle dosi prescritte (30+30 gocce al dì) non mi dava alcun beneficio. Allora ho preso ad assumerne dosi sempre più massicce (fino a 10-15ml al giorno!), sviluppando così una dipendenza che mi trascino ancora oggi. Ora lo prendo, in dosi minori ma sempre eccessive, non più per un reale bisogno, ma perché ne sono dipendente, come sono dipendente dal fumo e dal caffé, dei quali non riesco a fare a meno. Sono stato anche alcolista per diversi anni, ma dall’alcool sono riuscito (per ora!) ad affrancarmi.
Da qualche anno il mio problema è diventato il disturbo depressivo maggiore. Per brevità riporto i miei sintomi da Wikipedia: 1) Umore depresso per la maggior parte del giorno ogni giorno. 2) Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi, le attività, ivi compresi i contatti con altre persone per la maggior parte del giorno ogni giorno. 3) Aumento di peso a causa dell’inattività , nonostante la diminuzione o scomparsa dell'appetito, ogni giorno. 4) Agitazione o rallentamento psicomotorio ogni giorno. 5) Affaticabilità e mancanza di energia ogni giorno. 6) Rimuginio, sentimenti di autosvalutazione quasi ogni giorno. 7) Notevole diminuzione della capacità di pensare o concentrarmi, e difficoltà a prendere decisioni, ogni giorno. 8)Occasionali pensieri di morte. 9) Significative perdite della memoria a breve e a lungo termine. 10) Non ho gravi disturbi del sonno. 11) Da 6 anni è scomparso anche il desiderio sessuale.
Diversi anni fa il mio medico di base mi consigliò il Deniban 40mg gocce, da assumere “al bisogno” (è già discutibile questo "al bisogno"). Ed è quello che faccio: giusto o sbagliato che sia, ne prendo saltuariamente una compressa quando la giornata inizia davvero male, o quando devo “affrontare” impegni (per me) “particolarmente difficili”, anche se oggettivamente spesso sono (per gli altri) routine. Deniban per due giorni mi allevia moderatamente i sintomi, mi restituisce un po' di lucidità mentale e di voglia di fare. Ma non vorrei assuefarmi anche a questo farmaco. Sono stato a più riprese in terapia, anche prolungata, con una psicologa, con una psichiatra, con uno psicoterapista e anche con un medico antroposofo, sempre senza esiti positivi. Possiamo scambiare esperienze, pareri, consigli,? Grazie

francaraccio

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Messaggio  piquemal Lun Gen 13, 2014 2:16 pm

Ciao e benvenuto. Il forum è aperto a tutti, quindi è possibile ricevere pareri e confronti non medici tra i suoi utenti. La domanda che poni a capothread è di difficile risposta: messa da parte una genericità delle classificazioni del DSM (il primo punto dice tautologicamente che per essere depresso devi avere l'umore depresso...tante grazie Smile ) che è anzitutto un manuale diagnostico ad uso medico, penso sia bene ascoltare più pareri competenti per trovare con volontà e pazienza un più soddisfacente modus vivendi individuale.

piquemal

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Messaggio  roberto66 Lun Gen 13, 2014 6:52 pm

Ciao francaraccio
Mi dispiace molto per i tuoi figli dissocupati
Che sei uscito dall'alolismo è un buon risultato e ti auguro di non rientrarci
Le prescrizioni al bisogno significa effettivamente.. al bisogno... cioè quando tu ? e penso che il medico ti abbia detto, quando tu senti, quando ti capita ecc..
Al bisogno.....non è una cura della malattia, ma è un pagliativo, il classiso piu stupido esempio di pagliativo è un'analgesico per un mal di denti, se senti mal di denti predi questo al bisogno, ma la cura è il dentista non l'analgesico
Una cura pagliativa serve solo a curare eventuali sintomi o alleviarli
Anch'io prendo un ansiolitico all'occorenza
E poi con i farmaci non bisognerebbe mai fare il fai da te, e aumentare o ridurre le dosi
Per quanto riguarda l'assuefazione dei farmaci credo che il medico che te l'ha prescritto possa darti tutte le informazioni al riguardo, sempre megilo sentire loro per questi farmaci
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Messaggio  nuevo mondo2 Lun Gen 13, 2014 9:22 pm

Ciao francaraccio,
per quanto riguarda la mia esperienza personale: la depressione va' guarita su piu' fronti. a livello farmacologico che terapeutico. Adesso, da come scrivi: non ti e' andata bene con i terapeuti. Cos'e' che non e' andata bene li?


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Messaggio  francaraccio Mer Gen 15, 2014 12:33 pm

Grazie per avermi contattato.
- A piquemal -    Nel mio topic ho scritto:"Sono stato a più riprese in terapia, anche prolungata, con una psicologa, con una psichiatra, con uno psicoterapeuta e anche con un medico antroposofo, sempre senza esiti positivi". Aggiungo che ho ricevuto anche pareri da specialisti in altri forum online. Mi hanno deluso tutti, sarò stato sfortunato a non trovare "quello giusto per me". Ora come ora non mi sento di ricominciare a cercarlo così, a tentoni, non ne ho le energie, credo di più nel confronto con chi ha il mio stesso problema.
- A roberto66 -    La mia dipendenza dall'ansiolitico. Il consiglio del mio medico, che fa quel che può, è stato: "impara a conviverci". Ovviamente non accetto questa soluzione e sto tentando di ridurne l'assunzione, molto gradualmente, con risultati per ora altalenanti ma promettenti.
- A nuevo mondo2 -   Vale la risposta che ho dato a piquemal.

Grazie ancora e, se volete, risentiamoci. E non solo per consigli da parte vostra e/o di altri, ma anche per scambi di esperienze e di vissuti.

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Messaggio  merla Mer Gen 15, 2014 1:24 pm

e un gruppo di auto aiuto per le dipendenze? ci hai mai provato?

perché sai, la dipendenza non è solo strettamente legata a una sostanza (alcol, farmaci ecc. ecc.) ma è sostanzialmente un atteggiamento mentale, per cui è possibile riuscire a interrompere con l'uso/abuso di una sostanza, ma non affrontare il problema dell'atteggiamento mentale restando più esposti a ricadute o semplicemente a sostituire una dipendenza con un'altra (magari meno dannosa).

non siamo medici e anche io ti sconsiglio di percorrere eccessivamente la strada dell'autodiagnosi perché cmq si tratta di definizioni utili sostanzialmente ai medici, ma si tratta sempre di una schematizzazione. Sicuramente però anche un problema di 'dipendenza' (che NON è una questione di volontà, come non lo è la depressione) dà spesso un malessere psichico che può anche essere considerato depressivo.
Oltretutto gli ansiolitici, da una parte calmano l'ansia, dall'altra cmq 'rallentano' per cui può anche essere che il tuo stato umorale sia direttamente collegato all'assunzione di ansiolitico, tanto più se è tuttora eccessiva.

Per quanto riguarda i gruppi io ho esperienza soltanto di Anonimi (alcolisti anonimi, narcotici anonimi, giocatori anonimi ecc. ecc. ecc.): si tratta di un approccio diverso dalla psicoterapia, molto pratico e sostanzialmente empirico, sono praticamente gratuiti. Alla peggio può essere un'altra occasione di confronto con persone con problematiche più o meno simili.

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Messaggio  nuevo mondo2 Mer Gen 15, 2014 1:29 pm

Brava Merla!

Ciao Francaraccio,
come avrai letto anche da altri, pure da me e' stato cosi: trovare il terapeuta giusto e' cosa ardua e non sempre c'azzecchi la prima volta. Perche' poi, anche se e' rapporto professionale, tanto vero che e' anche un rapporto "intimo". Io ti voglio solo incoraggiare a insistere e continuare la tua ricerca. A maggior ragione se e' tua intenzione di ridurre l'ansiolitico, penso che li hai bisogni di un forte supporto. Io, per fortuna, non ho questo problema, ma lungo il mio percorso ho avuto occasione di confrontarmi con altre persone, depressive che come te avevano sviluppato una determinata dipendenza dai vari farmaci. So' che tutte tre sono riuscite a migliorare la loro situazione, sono riuscite a ridurre a un minimo i dosaggi e tutte tre sono state seguite da un terapeuta che era sia psichiatra che psicologo...forse questo potrebbe essere uno spunto per te?

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Messaggio  francaraccio Ven Gen 17, 2014 7:04 pm

Rispondo a tutti e due, ringraziandovi per l’attenzione.
Devo però premettere che mi sono reso conto che mi sono utili i vostri consigli, che io stesso ho richiesto. Ma ancora di più mi sarebbero utili gli scambi di esperienze, di vissuti, per non sentirmi io solo bisognoso di aiuto, per potere interagire con gli altri e, a mia volta, potere forse essere d’aiuto a qualcuno. Spero di essere riuscito a spiegarmi...

A merla: concordo sul fatto che una dipendenza è più che altro un atteggiamento mentale, infatti potrei forse calare o eliminare l’ansiolitico, che ora prendo in modo compulsivo, ma non risolverei il problema.
L’autodiagnosi che citi in realtà è la diagnosi dei diversi specialisti da cui sono stato “curato”.
Diagnosi a cui non è seguita però una cura che non fosse il continuare con le sedute. Nessun ausilio farmacologico, che, sbaglierò(?), mi sembrava e mi sembra necessario.
I gruppi d’aiuto: in passato ero schiavo dell’alcool. Ho frequentato per molti mesi gli Alcolisti Anonimi, anche se non mi sentivo del tutto a mio agio a denudarmi così. Ma mi hanno fatto molto bene: alcuni mesi dopo che ho smesso di frequentarli, ho smesso anche di bere. Oggi come oggi però, chiuso come sono nel mio bozzolo, non mi sento ancora di uscirne, di espormi come facevo con loro. Sono contraddittorio vero? Non riesco a fare altrimenti.

A  nuevo mondo2: certo! Come dicevo a merla potrei calare gradualmente l’ansiolitico fino forse ad eliminarlo, ma restano gli altri problemi. Quanto alla ricerca dello specialista “giusto”, se sono in questo forum è perchè ora come ora  non mi sento di riaffrontare una trafila a tentoni, viste sfortunate esperienze del passato recente.

Ciao

francaraccio

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Messaggio  merla Ven Gen 17, 2014 10:17 pm

Mi stupisce un po' quello che scrivi su AA. Io non ho mai frequentato AA, ma Alanon e Codipendenti Anonimi sì, oltre ad aver preso parte ad altri gruppi di psicoterapia (però guidati da un terapeuta) e la mia esperienza nei gruppi dei dodici passi è che non c'è alcuna forzatura o obbligo di esporsi (nei gruppi di psicoterapia un minimo di pressione in questo senso sì), ma e soprattutto in CodA c'è il massimo rispetto per i tempi e la volontà o meno di aprirsi delle varie persone.
Le uniche regole sono regole strettamente legate alle dinamiche relazionali (e quindi alla tendenza al controllo/manipolazione/compiacenza) che in genere sono tipiche nell'ambito di un problema di dipendenza: quindi il fatto di parlare sempre in prima persona, evitare commenti/consigli, non interrompere, non dare indicazioni di approvazione/disapprovazione riguardo a quanto sta facendo/dicendo chiunque altro. Appunto tesi a far sì che tutti siano il più possibile a proprio agio.

Mi stupisce un po' quindi che tu ti sia sentito a disagio per esserti esposto, visto che è un aspetto del tutto sotto il tuo controllo. Smile

Per il resto, come vedi nel forum intervengono diversi utenti in momenti/situazioni diverse, per cui tutto funziona in modo un po' autarchico. Puoi leggere i vari thread se vuoi farti un'idea più o meno delle storie di altri o delle problematiche che li hanno portati qui e se vuoi ovviamente puoi intervenire liberamente.
Per diversi motivi, sostanzialmente tecnici e legati al tipo di spazio, ti consiglio di non aspettarti chissà quali effetti terapeutici da un forum come questo: si tratta di uno spazio totalmente libero dove la possibilità di confronto c'è. Al tempo stesso gli utenti vanno e vengono, scrivono nei periodi in cui ritengono di scrivere e magari a volte spariscono o diradano i loro passaggi qui. A volte si hanno molte risposte, altre volte no.

Sicuramente è meno impegnativo rispetto a un gruppo o a una terapia e richiede molto meno investimento personale ed emotivo: allo stesso modo le opportunità di trarne qualcosa di utile sono più limitate. Più volte è stato fatto il paragone (e forse è quello che regge di più) di un caffè, dove incontri altri avventori, qualcuno più simpatico, qualcuno meno, qualcuno che poi non rivedrai mai più, ecc. ecc.
In ogni caso qualcosa di utile e/o il modo di renderti utile lo puoi trovare.

Per quanto riguarda il resto sono rimasta un po' perplessa: tu parli di una terapia farmacologica, in realtà una terapia farmacologica la hai, anche se forse meno strutturata di quanto vorresti. Non vuoi cercarti altri professionisti, ma di fatto segui una cura 'al bisogno' che ti è stata prescritta dal tuo medico generico (è neurologo?) oltre a un po' di ansiolitico quotidiano (che cmq un minimo di effetto depressivo lo ha, anche se sei assuefatto). Non è questione di essere contraddittori, ma più che altro di un problema gestito poco chiaramente e che forse anche per questo irrisolto.

La mia esperienza di cura è molto positiva e sono convinta che la ragione principale sia che solo da questo punto di vista (di nessun altro aspetto della mia vita posso dire una cosa del genere) la mia scelta di curarmi è stata ferma e chiara dal momento in cui sono crollata. In quell'occasione io ho visto il mio fondo, ho fissato l'appuntamento con lo specialista con la determinazione di spiegarmi il più chiaramente possibile e (fatti salvi dati di realtà sensati nell'affidarmi) rispettare con determinazione il tipo di cura prescritta e di non mettere in discussione questa scelta. Questo non vuol dire che il percorso scelto non possa cambiare (il mio è cambiato o meglio si è evoluto molte volte) ma si è trattato ogni volta di rifare una scelta di cura, quando un certo tipo di strada aveva fatto il suo tempo ed era il momento di prenderne un'altra. Sono certa che la ragione per cui ho avuto soprattutto recentemente una serie di riscontri positivi riguardo a quanto io abbia risolto del mio disagio psichico sta principalmente nella coerenza di questa scelta. Credo che ci sia un nesso con quanto scrivi. Smile

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Messaggio  francaraccio Mar Gen 21, 2014 1:11 pm

Ti ringrazio merla per avere preso tanto a cuore la mia situazione. Le tue argomentazioni sono davvero lucide, sensate e... stringenti. Ho riflettuto molto. Sto cercando e pian piano trovando la forza di rivolgermi ad uno specialista, facendomi consigliare dal mio medico curante, di cui ho fiducia.

francaraccio

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