depressione e famiglia

Salve a tutti. Su consiglio di un admin e spinta dalla mia disperata condizione di malessere, ho deciso di aprire questo argomento in cui parlo nello specifico della situazione in cui mi trovo, con l'augurio di trovare qualcuno che sappia capire cosa sto passando, senza giudicarmi troppo duramente. Ho 24 anni, sono depressa, o per lo meno ho tutti i presupposti per esserlo: soffro da qualche tempo di attacchi di ansia e rabbia distruttiva, sia autodiretta che eterodiretta. Al momento non sono in cura presso psichiatri, ma ho intrapreso da poco un percorso con la psicologa del Csm più vicino a casa mia, struttura dove è in cura mia madre. Sì, anche lei depressa da 10 anni ( ha 61 anni) e forse anche qualcosa di più. Ho sempre pensato che il mio malessere sia dovuto a un "effetto domino" della malattia di mia madre. Ho avuto un'infanzia piuttosto normale; i veri problemi sono cominciati durante l'adolescenza. Mio padre andò via di casa quando avevo 14 anni, con un'altra donna ( che ora è sua moglie), perchè a suo dire mia madre era troppo poco "sensuale" e più vecchia di lui di qualche anno. se ne andò di casa lavandosene le mani di noi e sapendo che lei, dopo le tante delusioni subite nella sua vita, non avrebbe sorretto anche questa. Infatti da un giorno all'altro mia madre non fu più lei. Non ne voleva sapere di mangiare, di dormire, di lavarsi, di occuparsi della casa, fino al primo ricovero. Da quel giorno fino ad ora è stato un entra-esci continuo dalle cliniche e dagli ospedali psichiatrici. Mia madre non piange, non si arrabbia: è annullata, non manifesta emozioni, anche se ne prova. Fissa il vuoto tutto il giorno pensando, pensando e pensando. Quando si alza e fa qualcosa, dopo 5 minuti è di nuovo a letto. Se le parlo, non mi ascolta, tanto è presa dal ruminare i suoi pensieri. Negli anni tutte le cure che ha fatto, non hanno prodotto alcun risultato, ma solo una sfilza di effetti collaterali che l'hanno sciupata ancora di più: sonnolenza cronica, parkinsonismo, incontinenza e stitichezza cronica dolorosa, disturbi dell'alimentazione e del sonno. Tutto questo sopportare per anni e anni alla fine ha colpito anche me. Non sono riuscita a resistere: soffro di attacchi di panico, che mi prendono ogni volta che cerco di conciliare gli impegni della mia esistenza con le sue pretese. E' da quando avevo 14 anni che ottempero a tutto ciò che lei non si sente in grado di fare : dal fare la spesa, al pulire la casa, al pagare la bolletta e gestire il bilancio familiare. qualcuno penserà che in fondo così sono cresciuta responsabilmente, ma non è così. Così si diventa come sono io, frammentata, dilaniata tra ciò che avrei voluto essere e ciò che sono costretta ad essere. Negli ultimi tempi questo profondo dolore che mi perseguita da anni ha raggiunto il picco più alto. così all'ansia si è unita la rabbia... Ci sono momenti in cui la guardo e non la riconosco, come se una parte di me mi dicesse" come puoi accettare che tua madre sia un rifiuto umano?" e allora vado lì e cerco di spronarla, ad alzarsi dal letto, a fare qualcosa, anche minima. Lei si alza, arriva in cucina, fuma e si rimette a letto. E lì scatta la sfuriata, gli insulti, le ingiurie, nel disperato tentativo che un briciolo di orgoglio si muova ancora dentro lei. Ma dentro non le è rimasto più nulla. Tempo fa mi sono tagliata le vene per vedere la sua reazione, mi ha guardata col suo sguardo perso e poi è tornata a letto. Questa situazione sta diventando ingestibile. Non voglio ridurmi come lei. Spero che attraverso la psicologa di riuscire a trovare una soluzione tanto per me quanto per lei.

EMsy, tu cosa fai oltre ad occuparti della casa e di tua madre?
Lavori, studi? Hai amici, un ragazzo, qualcuno con cui parlare?

di finire gli studi, sono al 1 fuori corso. provo a studiare nonostante tutto, ma è difficile e spesso non riesco a trovare la concentrazione, per questo sono rallentata. ho anche un ragazzo, stiamo insieme da 7 anni e mi sostiene come può, ma lavora e non posso pretendere che stia tutto il giorno a rincuorarmi. Ho pochi amici e non esco molto, se capita il fine settimana

consolati..io vivo solo con mia madre che non mi comprende,non ho altri parenti di cui importa la mia esistenza e nessun amicizia.abitando in un paesino e non avendo mezzi di trasporti ne personali ne pubblici non ho possibilità di farmene nemmeno tramite internet,economicamente in seguito a una fregatura sono in difficoltà e non ho neanche un lavoro,insomma giorno enotte solo coi mi iei pensieri spero solo di riuscire a farla finita

la cosa migliore per te sarebbe se tua madre abita per conto suo senza di te, così che puoi pensare un po' a te stessa.

se tua madre è ridotta a quello stato non esistono case dove può vivere in una gruppo di persone con disagi vari in italia ?

Il risultato gradito che ho ricevuto dalla psicoterapia è che ho fatto parecchi sforzi per arrivare a cogliere degli insegnamenti a posteriori banali, che magari avevo già in mente ma che non ero in grado di accettare come una mia verità. La psicoterapia è un percorso a ostacoli che ti fa arrivare in un luogo di solito più caotico e più ospitale (ossimoro). Quindi ti suggerisco di avere pazienza nel lavoro che stai facendo con lo psicologo in modo da rendere ai tuoi occhi più importante la tua vita rispetto a quella di tua madre, pur nel rispetto di entrambe.

(non sono né admin, né mod, però ho sprecato parecchie liti con una madre instabile che ora sta meglio)

Emsy ha scritto:Spero che attraverso la psicologa di riuscire a trovare una soluzione tanto per me quanto per lei.

Credo, come hanno anche già scritto altri che la psicoterapia possa aiutarti soprattutto a focalizzare la maggior parte delle tue energie su te stessa.
L'obiettivo di risolvere per qualcun altro in sé non è mai realistico: sicuramente può essere d'aiuto anche per tua mamma vederti star meglio e può essere una grossa spinta.
Sicuramente anche il riuscire a cambiare le relazioni familiari (e può bastare che un membro della famiglia le cambi) può dare il via a cambiamenti anche nel resto del nucleo familiare.
Però la "soluzione" per tua mamma, non dovrebbe essere un tuo obiettivo: prima di tutto ili tuo obiettivo può essere stare bene tu, crearti la vita che vuoi, costruire te stessa nel modo in cui desideri e in secondo luogo potrai scegliere di dare qualcosa anche agli altri, anche a tua mamma, in modo da farla star meglio.
Ma la cosa più sana (e anche io lo dico sulla basse dell'esperienza) è concentrarti su quello che puoi fare tu per te stessa, anche per non cadere nella trappola mentale di pensare che se tu sei depressa "per effetto domino" (come a sua volta tua mamma è depressa perr essere stata lasciata) allora per risolvere tocca rimettere su il primo pezzo della fila.
Non è così, a prescindere dalle cause ognuno ha la responsabilità in primo luogo del proprio benessere e della propria vita, responsabilità nel senso di "poter agire su" il proprio benessere e la propria vita e ti conviene concentrarti sulle tue potenzialità.

grazie a tutti per le risposte e i consigli che mi avete dato