SALUTI

Mando un salutone a tutti. Sto a letto con un febbrone da cavallo che mi ha gentilmente passato il mio ragazzo
E vabbè, anche questo è amore (dice lui): condividere tutto!
Spero che ve la passiate tutti bene. Ogni tanto vengo a leggervi. Fate i bravi. Ciau.

Grazie per l'interessamento.
Vorrei che tu intervenissi più spesso, come anche gli altri.
Ti saluto e ti auguro di passare subito ad una temperatura normale.
Tu dici che "amore" è condividere tutto... tema da approfondire.
Teoricamente sarei d'accordo.

io sono convinto che un segno inequivocabile di vero amore sia la condivisione di tutto quanto esiste di fisico e materiale: odori, fluidi, sporcizia, e appunto batteri e virus. se due persone accettano la condivisione di cose come le malattie, la puzza di piedi, le flatulenze, le magliette chiazzate di sudore vecchio, peli e capelli sui cuscini e negli scarichi del bagno, sicuro che c'è amore. meno rilevante è la condivisione di tutti i segreti, di tutti i sentimenti e le sensazioni, di tutte le esperienze immateriali. nel senso che può esserci la condivisione di sensazioni e di esperienze anche in assenza di vero e proprio amore . anzi, non solo la ritengo condizione necessaria ma insufficiente; mi spingo a dubitare della sua necessità. penso ai miei nonni, a quanto si sono amati, a quanto il loro matrimonio e il loro legame fosse indistruttibile: tuttavia erano persone riservate e si tenevano a vicenda dei segreti, non stavano sempre insieme a commentare tutto e a spiegarsi tutto. si tenevano dei segreti, ma sul mobiletto del bagno condividevano magari lo stesso bicchiere per mettere a lavare le loro dentiere. ecco l'immagine del vero amore.

Come al solito, concordo con te, Alex. Sei saggio come Grande Puffo!

Sarei anche d'accordo, ma vi vedo troppo convinti.
Nessun'esitazione, nessun dubbio: poco umano, troppo confezionato.
Forse esagero ma che credo che amare sia anche libertà, poter frequentare amici anche separatamente, non essere gelosi, possessivi, ossessivi.
Comunque stranamente la descrizione delle cose condivise e quelle che puoi mantenere segrete corrisponde a quelle con una madre.

Stef ha scritto:Sarei anche d'accordo, ma vi vedo troppo convinti.
Nessun'esitazione, nessun dubbio: poco umano, troppo confezionato.
.

saresti d'accordo, ma siccome siamo già d'accordo in due siamo poco umani. quando uno è d'accordo da solo è piu umano di uno d'accordo con qualcun altro.
confezionati? ma chi sono io, zed?

https://www.youtube.com/watch?v=e18gxZ07bko&feature=related

Sono giunto a una conclusione che l'amore esiste come idea e, come puro bisogno egoistico.
Aggiungo che la massima espressione d'amore si raggiunge solamente quando ci si è completamente disintossicati dall'attaccamento.

Visto che la nostra società vive e cresce sul puro attaccamento e sfruttamento di tutto, anche l'amore viene contaminato.

Quando le persone sono pure e non hanno nulla da nascondere, l'amore diventa realtà e si manifesta con il reciproco scambio di tutto con tutto, in perfetto ecquilibrio.

Questo non vuol dire che non si ama, significa solamente che si crede d'amare, perchè l'amore vero risiede entro certe regole, che non sono di questo nostro modo di concepire la vita.

Comunque è vero che bisogna condividere.
Solo pensavo che nella realtà non è così, o almeno raramente.
Sugge mi è parso più "realista", ha fatto un'analisi più "politica" e corretta.
In ogni caso devo dire che la descrizione "materna" dell'amore fatta da cant è veramente suggestiva.
Con affetto a tutti e alle donne in particolare (poi se volete spiegherò il perché)
vostro Stefano Starano

le parole come amore significano un sacco di cose, il che sta a dire che non significano quasi niente. le parole che indicano idee, concetti o enti immateriali sono contenitori indifferenziati dove la comunità dei parlanti può inserire alla rinfusa significati a strati. quindi diventa difficile dire cosa designano, se almeno non le contestualizziamo. io sono partito da nadir che dice: "ah, se scambio i bacilli col moroso è una prova d'amore". l'amore da cui sono partito io quindi non è un'idea filosofica, non è per niente un'idea, ma un rapporto. diciamo che parlo d'amore in senso behaviourista, mi frega nulla in questa sede degli amorosi sensi, dell'alchimia profonda e del magnetismo. qui mi riferisco a quel patto cementato da emozioni, sentimenti e interessi materiali tra due persone che potrebbero convivere, che convivono, che comunque hanno una relazione nella quale è incluso l'erotismo, piu o meno felicemente praticato, e un senso piu o meno preciso di condividere un po' la sorte, a lungo o a brevissimo termine ma oltre i prossimi dieci minuti. tanto per capirci. eventualmente a scopo riproduttivo, anche. quindi io stabilendo i miei criteri di individuazione dell'amore so benissimo di parlare soprattutto di amore coniugale, trascurando infinite prospettive e molteplici altre possibili manifestazioni d'amore. io ho detto che la condivisione di aspetti materiali della vita come l'alito cattivo, l'aerofagia, le mutande e i piatti sporchi, è un indizio molto piu sicuro che la condivisione di poesie, chiari di luna, sorrisi e carezze, per potere supporre l'esistenza in vita di un qualche rapporto d'amore (ho detto rapporto, non ho detto sentimento d'amore, o idea d'amore).
stef, bada che io sono partito dall'argomento "quali sono le prove dell'amore?", e a quello mi sono attenuto. se l'argomento è invece il mistero dell'amore, qual è l'amore puro etc, allora vado a ripassare il simposio di platone e poi torno a chiosare magari la bella riflessione di sugge.
mi spieghi cos'ha di scorretto quello che penso rispetto a sugge? e m spieghi perche ti pare che la riflessione di sugge, che esordisce parlando di IDEA d'amore e termina dicendo piu o meno che l'amore trascende questo mondo e la nostra società, ti pare piu politica e realista? secondo me il realismo e la politica hanno a che fare anche con l'esistente, oltre che con il trascendente, e se vogliamo parlare d'amore in una prospettiva realistica e politica hanno a che fare molto da vicino con il rammendo delle calze bucate e con i fazzoletti in lavatrice, con i cicli mestruali e con quello che c'è la sera nel piatto, alla mensa dei due amanti. io so che se davvero riuscissi a provare una forte e rinnovata tenerezza guardando negli occhi una persona MENTRE MANGIAMO INSIEME DEL CIBO SURGELATO, se l'idea di passare così molte delle mie cene non mi turbasse neanche un po' e mi facesse sentire abbastanza tranquillo, se qualcuno MI COMPRASSE DEL FILO INTERDENTALE, ecco, sarebbe per me un indizio abbastanza forte di un rapporto d'amore (coniugale) felice o infelice, ma in atto.

prendiamo il rapporto tra un uomo e una bestia, così eliminiamo tutte le sovrastrutture culturali: quand'è che c'è amore tra un uomo e una bestia? non si può dire che sia evidente l'amore quando fanno esperienze e viaggi romantici insieme: di solito le bestie che viaggiano di piu con l'uomo sono pecore, maiali e bovini dentro il cassone di un camion, verso il mercato bestiame o il macello.
non si può neanche far dipendere questo amore da discorsi o idee che possono avere in comune: mi piacerebbe e a volte sospetto che i miei gatti abbiano idee piuttosto articolate, ma non lo saprò mai. ne deduco che le mie bestie manifestano amore per me strofinandosi contro le mie scarpe odorose, toccandomi, mostrandomi i loro genitali e annusandomi. io manifesto l'amore per i miei gatti dando loro da mangiare, pulendo la loro lettiera dagli stronzetti e dalle pepite di urina rappresa, e grattandoli sotto le orecchie. genitalità, corporeità, fluidi, escrementi, cibo, condivisione di un ambiente. ecco l'amore in atto. è idealistico? è materno? boh. io intanto quello lo vedo e lo sento.

le parole di sugge sono molto belle, e nella mia vita ho fatto riflessioni simili, a volte mi ci sono perfino affidato cercando di costruire qualcosa a partire da esse, ma mi sembra tutta un'altra partita di un altro sport rispetto a quello che si diceva prima, e non riuscirei a fare dei confronti.
ciao

Continuo a concordare con Cant. E' esattamente così. Noi ci riferiamo all'amore reale, quello che si vive ogni giorno tra 2 persone che convivono; non stiamo parlando del concetto dell'amore.
Anche perchè, non so voi, ma io una definizione dell'amore non l'ho mai saputa dare... nel senso, sono 14 anni che sto con lo stesso ragazzo e sono felice come il primo giorno, anzi anche di più. Ora c'è complicità, rispetto, amicizia, affetto, erotismo, allegria, passione... è questo l'amore?
La prova del 9 l'ho avuta andando a conviverci un anno e mezzo fa: non mi stanco mai di lui, lo apprezzo ogni giorno di più. E' bello, come dice Cant, dover dividere e condividere tutto: il lavandino otturato, le mutande sporche, la spesa da fare, i piatti sporchi... E nonostante questo, abbiamo i nostri spazi, i nostri amici, i nostri interessi. E ogni giorno, dopo il lavoro, l'università e i vari servizi, non vediamo l'ora di chiacchierare e coccolarci...
E' stato un bravo infermiere durante la mia febbre... che posso volere di più?

Troppo difficile per me parlare d'amore o (forse sarebbe più cantiano dire) d' "amare".
"Amare" in contrapposizione all'idea dell' "amore" come oggetto, come fosse una dea da raggiungere (concetto di Erich Fromm in Avere o essere?).
Cant, io non ho nulla da risponderti perché tu hai ragione. Ma se la ragione è dei fessi hai torto.
Diciamo che anche la tua è un'idea, una rappresentazione del reale. E' che a parte Nadir vorrei sapere quante persone hanno avuto la fortuna di avere un rapporto così.

[(una specificazione: per internet non comunichiamo granché - non volevo offenderti, era un gioco di parole; ricordo sempre quando per ben due sere tardi mi consolasti dopo il feroce attacco di due persone che oggi sono due care amiche; forse parlo troppo e a vanvera: questo giudicatelo voi). Comunque amare è difficle solo per me? E che cavolo! Son proprio sfigato - questa è "la realtà". A Nadir: mi fa piacere di questo tuo bel rapporto, non ne avevi mai parlato; le cose belle si condividono, grazie].

figurati stef, non sono mica offeso, discutere mi piace e mi diverte. non vedo perche dovresti arrenderti perche non vedo nessun conflitto. è che, restando nel merito della discussione, non capivo perché confrontavi il mio discorso con quello di sugge, così diverso, e volevo spiegarti le coordinate entro le quali le mie parole valgono, diverse dalle coordinate e dalle premesse di sugge. chiaro che se ci si sposta verso erich fromm, o verso alberoni, o chi sa cosa, cambia anche il mio discorso. o meglio mi faccio da parte e ascolto, probabilmente, visto che non ho letto fromm.
"quante persone hanno la fortuna di avere un rapporto così", dici.

boh, io direi quelli che si sono sposati, o hanno convissuto, con prole o senza. conosco diversi amici, potrei parlarti dei miei genitori o dei miei nonni. nessuno ti ha mai stirato le camicie, stef?
non capisco perche ti sembri qualcosa di così raro, la dimensione coniugale dell'amore. secondo me dipende dal fatto che parli di "fortuna": mi sembra un lapsus. secondo me tu istintivamente associ all'amore la felicità, il valhalla, e quindi ti sembra raro l'assetto del rapporto amoroso come lo definisco io, perché pensi che sia difficile trovare persone pienamente appagate e divinamente felici in tali condizioni di convivenza. infatti io non considero l'amore coniugale, in sé stesso, come il ricettacolo di ogni felicità. non mi sembra una fortuna né una sfortuna, ma qualcosa di semplicemente possibile e determinato. per me un rapporto d'amore non si sovrappone necessariamente a nessuna particolare gratificazione o felicità, né indica l'accesso a uno stadio spirituale elevato. indica tautologicamente sé stesso, un rapporto d'amore, un modo di vivere, con le sue convenienze, le sue difficoltà. la fortuna o la sfortuna sono impressioni di chi lo vive.

... del caxxo! Un rapporto come quello che vive Nadir o descritto da te non lo consideri "fortuna"?
Ma dici sul serio?
Certo, se penso ai miei, concordo con te (su mio padre sto tentando di scrivere un libro tanto è stata una persona straordinaria, e mia madre a 92 anni ne meriterebbe un altro che è una persona per altri versi straordinaria).
Certo, se vedo mia moglie quello che fa per me... direi che è pazza (io no, sono un fallito in famiglia, sul lavoro e tutto il resto).
Però oggi... non lo vedo questo amore, lo vedo poco.
Anch'io ho amici (molti, veramente) sposati, e solo un tre coppie si salvano.

Comunque se non hai letto Fromm non è importante in quanto il concetto che avevo espresso era tutto lì, nelle mie parole.
Vorrei sapere anche da Nadir e da tutti gli altri se conoscono coppie che si amano nel modo da voi descritto, cioè quante ne sono in percentuale.
A proposito, Fungo, e la birra? Io a volte ne bevo un po' nonostante i sette - otto psicofarmaci che prendo.
Stef

Stef ha scritto:A proposito, Fungo, e la birra? Io a volte ne bevo un po' nonostante i sette - otto psicofarmaci che prendo.
Stef

birra niente questa settimana. solo un po' di vino, ma a pasto. ho fatto il bravo perche venivo da un periodo di stravizi e il mio corpo mandava deboli segnali di intolleranza.

negli ultimi giorni comunque un paio di peripezie mi hanno restituito una certa voglia di procurarmi buon umore e la fiducia nel fatto che la lucidità e la dignità, dopo le sei di sera non mi servono più. ho nostalgia dell'affluenza di spiriti sottili nel sangue e verso la ghiandola pineale. stasera mi sono dovuto ancora limitare, ma conto da domani e per tutta la prossima settimana di farmi del male fisico con le bevande. andrebbe bene anche dell'eptanolo col ghiacco e il limone. è molto tempo che non vomito, provo solo nausee intellettuali e sentimentali. un po' mi manca.

canterel II ha scritto: mi piacerebbe e a volte sospetto che i miei gatti abbiano idee piuttosto articolate, ma non lo saprò mai.

forse però la scienza mi può suggerire una risposta

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_marzo_01/contano_anche_i_pesci_32f9e9d2-e76a-11dc-9342-0003ba99c667.shtml

In verità in questo periodo ho tanto bisogno di aiuto. Anche per la situazione che ho con quella "Daniela" (quella del post su neuropsy "Un caso di coscienza").
Vorrei tanto avere un rapporto con mia moglie (e se possibile anche con i miei figli) con cui poter parlare di questo: lo so che è argomento delicato (con Daniela c'è una relazione ma io la mantengo solo perché provo compassione, sincera e profonda, per la sua malattia - anche lei è depressa e soggetta al Disturbo Ossessivo Compulsivo, ed ha pure svenimentio, è stata operata al cervello, ha una cisti ovarica di 6 cm, ha perso la madre qualdo lei aveva 30 anni, non ha mai avuto fortuna in amore, è divorziata, anche sessualmente è stata trattata male, il marito fece in modo di farle togliere la figlia per ben tre anni - oggi è tornata con lei ed ha 13 anni - non per stare con lui ma in una casa famiglia - specie di orfanatrofio).
Lo so che parlare con mia moglie di una relazione con un'altra non sarebbe tanto facile né un'idea tanto felice, ma lei sa qualcosa, mi critica il fatto che anche io la chiamo al telefonino.
In realtà ci vediamo anche, una volta al mese.
Come spiegarle che lo faccio per pietà? Lei dice sempre che l'ho salavata dalla tomba, che se non avesse conosciuto me sarebbe sotto quattro metri di terra.
Per non vedermi per lungo periodo è stata a letto per dieci giorni ed ha perso il posto (precaria insegnante).
Quest'estate che sono stato malissimo mi telefonava ogni giorno per confortarmi senza pretendere che dovessi farcela da solo come solitamente fanno le persone non depresse. Diceva che era l'unica a capirmi e in fondo forse lo era.
Vorrei dirvi tante cose, vorrei che mi voleste bene al di là di tutto. mi viene da piangere in questo momento che sto scrivendo.
Questo è un messaggio, un appello.
Se potete, se volete, se lo ritenete andate su neuropsy e leggetevi la storia (se non l'avete già fatto) del mio post (sono otto uno dentro l'altro) UN CASO DI COSCIENZA. Parla solo dei primi cinque giorni ma non è cambiato molto dall'epoca.
Comunque se non lo leggete mi basta che mi siate vicini.
Chiedetemi pure quel che volete. A volte penso che l'alcool mi farebbe star bene, sù, me stesso: lo so che non è così.
La mia famiglia, la mia famiglia...

Stef ha scritto: A volte penso che l'alcool mi farebbe star bene, sù, me stesso: lo so che non è così.
La mia famiglia, la mia famiglia...

ecco, mi raccomando. sappilo, che non è così. ci tengo a sottolinearlo perché non vorrei mi si scambiasse per uno che sponsorizza seriamente l'etilismo e l'intossicazione. io ad esempio posso anche decidere ogni tanto di bere i peggio intrugli, ma:
1) non prendo farmaci
2) sono fisicamente capace di reggere in questo periodo
3) comunque mi fa male, lo so. mi rende piu stupido, piu stanco, e indolenzito
4) mi controllo, se devo guidare evito di andare in balla, e sempre conto con attenzione il numero di bicchieri
5) ho confidenza con le bevande finché so di essere lontano da forme di dipendenza fisiologica o anche solo psicologica
6) mi piace scrivere asinate

Certo, grazie.
Il mio era uno sfogo anche se il pensiero qualche volta ha vagato in quella direzione.
Oggi, mi sono ricordato, è il quarto anno che è morto un mio carissimo amico.
Per commemorarlo ho inviato email ad amici e amici del forum in cui allegavo un'email dell'epoca e una lettera idealmente inviata al mio amico Giovanni.
E' un giorno molto grigio oggi.
Per quanto riguarda la mia famiglia ho problemi di comunicazione con mia moglie, ed i figli hanno problemi fra loro due.
Non è allegra la situazione.
Invidio tanto nadir che ha un bel rapporto col compagno.

Stef ha scritto:Certo, grazie.
Il mio era uno sfogo anche se il pensiero qualche volta ha vagato in quella direzione.
Invidio tanto nadir che ha un bel rapporto col compagno.

Dunque... nella mia famiglia ci sono casi di alcolismo serio da anni e ti assicuro che è un tormento, una malattia orribile, forse peggio della depressione. Devasta sia le persone che bevono sia quelle vicine. E' una cosa che odio: odio la gente che ogni giorno si spacca di alcolici, soprattutto se non ammette il problema e ha una famiglia. Non c'è rispetto, non c'è amore; è puro egoismo... vabbè, non continuo perchè faccio veleno e mi incazzo...
Per quanto riguarda il rapporto col mio compagno, non è mai stato tutto rose e fiori, anzi, abbiamo passato molti momenti difficili, soprattutto quando 3 anni fa ho scoperto di essere depressa. Per avere e mantenere un buon rapporto bisogna impegnarsi entrambi, coltivarlo un pò ogni giorno, rispettare l'altro, condividere tutto, farlo sentire partecipe ed importante. Ora non so la tua situazione, ma mi sembra quasi che ti impegni più con questa Daniela che con tua moglie. Dare per scontato le cose è sbagliato. E' tua moglie che ti sta vicino da anni, che ti prepara da mangiare, che segue i tuoi figli... insomma, credo che si meriti più attenzioni, le stesse che dai a Daniela. Non è lei la tua famiglia, anche se ha un passato difficile. Insomma, detto sinceramente, se fossi tua moglie e vedessi come ti comporti con l'altra, ti avrei già buttato fuori di casa! Niente di personale, eh...

Da ex misturatore di sostanze chimiche, posso solo sottolineare l'imbeccilità del mio essere di quei tempi.
Nulla è più gustoso di un buon bicchiere d'acqua fresca di sorgente, nulla è di più gradevole dell'aria fresca che scivola nelle narici.

Condividere la quotidianità non significa amare e tanto meno la riuscita di un matrimonio.
Riuscire ad adattarsi a tutte le abitudini del proprio partner cercando di trovare una sorta di equilibrio è sempre un ottima cosa, cosa rara nei giorni nostri.

Credo, il massimo che si possa raggiungere in questo nostro tempo, sia la serenità entro le mura domestiche, senza indagare troppo, portando dentro la speranza che tutto prosegua senza troppi intoppi.

Ho amato in molte forme, però mai è stato amore vero.
Quando si soffre per amore, quando questo volge al termine, e tale stato ti conduce alla disperazione, allora non è amore, è una malattia, chiamata attaccamento.

Per questo il contesto determina poi le scelte e le idee, spesso confuse e irreali.

Ritornando alla disruzione del resto del vostro organismo, tramite soministrazioni concentrate di zucchero, sotto forma di alcol, che nulla fanno che spapolarvi il cervello con mega picchi insulinici, piuttosto provate a fare questo tipo di respirazione:
NADI SODHANA PRANAYAMA http://www.yogasurya.it/scheda_posizione.php?posizione_ricercata=NADI%20SODHANA%20PRANAYAMA

Spero che un pò d'aria vi rinfreschi le idee!!!!!

Con l'affetto di sempre

Sugge

Io mangio troppo, troppi grassi e dolci.
Quindi anche zuccheri.
Una sorta di bulimia.
Colesterolo già a settembre a 318 e trigliceridi alti.
Dipendenza, mangiare di nascosto dopo aver cenato quando mia moglie va a dormire.
Rapporto difficile con mia moglie, non so che farci, è più forte di me (cioè non riesco a far nulla di costruttivo).
Anche con i figli.
Anche con me stesso: disistima, sfiducia in sé e nella vita, disperazione, alterazione nel sonno, nella fame (ingrasso pure), pessimismo, pensieri neri, rompo le scatole a mia moglie e ai figli, fallito in famiglia, sul lavoro, in amore.
Invidia di (no, invidia cattiva no - desiderio di avere un rapporto come) Nadir, anche se problematico per la depressione ma condiviso.
Forse sono anche troppo accentratore, vittimista, debole, vigliacco, pauroso, teorico, poco pratico, senza iniziativa, nessuna volontà e nemmeno carattere, personalità.
Credo di aver attirato troppo la vostra attenzione. Sappiate però che non l'ho fatto di proposito, giuro. So che c'è chi sta peggio di me ma ciò non mi conforta.

aria fresca? acqua sorgiva?
sugge, ma da dove cazzo scrivi, dal nepal o dalla nuova caledonia?

Ahahahahahhah.
Pensa, che la foto che espongo come avatar è purtroppo anche casa mia.
Vivo a 200 metri dallo stabilimento siderurgico, altro che Nepal, sono circondato da macchine di sterminio di massa.
Nel raggio di 2 Km abbiamo la fortuna d'avere, ferriera, inceneritore, ops!!! scusate, TERMOVALORIZZATORE, il depuratore della merda di tutta la città a cielo aperto, un cementificio e altre strutture minori. Che culo!!!!
Ora vogliono pure costruire un moderno rigassificatore.
Le pm10 sono una manna, perchè qui le polveri sono di bel lunga più piccole delle 2,5.
Per poter sopravivere, ho dovuto comperare dei depuratori d'aria al plasma con ionizzatore, piuttosto costosi, 400euro, ne ho uno per ogni stanza.
Ho le fineste siggillate con il nastro adesivo.
Questa è la mia città, il buco del culo dello stivale, a tutti gli effetti.
Oltre a questo, trieste è una città divisa politicamente, dove si percepisce perfettamente come sono strutturate le caste.
Io appartengo agli intoccabili.
La regione ci ha denunciato, affermando che noi siamo una minoranza Antidemocratica, e non abbiamo il diritto di protestare.
60.000 famiglie, una minoranza antidemocratica?
Trieste = Palestina.

A vedere quante problematiche della città di Suggestione (Trieste) e del viverci, dell'abitazione, del conviverci continuamente, penso di essere fortunato.
Io abito in un parco, la strada è vicina ma non tanto, industrie ormai chiuse a 5 Km di distanza. Solo smog.
Ma anche da altri punti di vista dovrei considerarmi fortunato: un lavoro, una moglie, due figli, molti amici (che però vedo solo perché li chiamo io o vado io a casa loro), ancora una madre vivente...
Sarei proprio fortunato, già.
Fortunato.
del cazzo

P.S. Sugge, come stai come salute, problemi anche piccoli?
Ciao a tutti

E' da un po' che non torno sul forum. S'è fatta viva con me la cara vecchia Vic (Vittoria) per la prima volta da anni. Non so se poi ha scritto qui perché è passato del tempo da quando l'ho sentita. Volevo solo condividere la mia gioia, lei è stata tanto cara, voleva sapere degli altri. Io le riscriverò. Se non sbaglio fra di voi che la conoscono ci sono Ale, maredentro, Cant, Sugge, Viola...
Ciao a tutti, mi rifarò vivo.