Due tipi di Depressione?

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Messaggio  merla Mar Mag 25, 2010 6:01 pm

canterel II ha scritto:
n.b.
quando il sottoscritto fa capolino e interviene in un thread del forum principale, di solito è segno che l'argomento sta acquistando la dignità di essere trasferito di peso nella selva degli off topic... Very Happy

Ci stavo appunto pensando...ma aspettiamo ancora un po' per vedere se torna nei binari, tanto il tempo per spostare c'è sempre.

Poi, senza voler fare la maestrina eh....ma a me sembra che siano emersi punti di vista quantomeno....curiosi. Very Happy

La minor diffusione della violenza? dove?

65 anni di pace? a botte di interventi dei servizi segreti, attentati delle più varie matrici, aerei di linea e funivie che vengono tirati impunemente giù, mafia al posto dello stato in vastissime aree? ufficialmente non ci bombarda nessuno questo sì....

Elezioni egiziane? ma per i 50 anni che hanno votato, le elezioni hanno sempre avuto un unico candidato...

Algeria e Iran....per carità sono paesi complessi, ma in Algeria stanno uscendo da una dittatura militare, e ci sono movimenti che si nascondono dietro il fondamentalismo, anche movimenti violenti, ma è un paese dove si vota (con tutti i brogli e i problemi del caso, ma la guerra d'algeria è finita meno di 50 anni fa) e l'iran è un paese di una cultura estrema, con un'opposizione al governo fortissima, donne che studiano e vanno all'università....

regaz, ma parliamo dello stesso pianeta? Very Happy:D:D:D
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Due tipi di Depressione? - Pagina 2 Empty Re: Due tipi di Depressione?

Messaggio  Pavely Mar Mag 25, 2010 6:02 pm

Ho inviato senza rileggere...

E mi sono accorto di non aver spiegato una cosa: la differenza tra "stabilità emotiva" e "fiducia in sé stessi".

La differenza consiste nella scopo.

Chi dimostra "stabilità" emotiva si apre all'Esperienza. Che ci siano o non ci siano altre persone è indifferente.

Chi dimostra "fiducia in sé stesso" invece si apre alla "fiducia nell'Altro". La presenza di altre persone, di esseri umani, allora è essenziale.

Ad esempio: la "stabilità emotiva" è il sentimento che provo quando ho conosciuto una persona bellissima. Socializzare, cioè, produce stabilità emotiva. Che è un sentimento che, dunque, ricevo.

La fiducia in sè stessi, invece, nasce dal nostro Ottimismo.

Quindi nasce da noi, non da qualcosa aldifuori di noi.

Noi riceviamo "stabilità emotiva", mai la possibilità di avere "autostima".

E' stupido, infatti, credere che un complimento, un evento bello, posso accrescere la nostra autostima.

Nulla che ci è esterno può far crescere la nostra autostima in modo diretto. Ciò che ci accade di bello, infatti, produce prima Ottimismo. Ed è l'Ottimismo, l'"interiorizzazione" della felicità, che produce Fiducia in Sè stessi

La gente pensa, erroneamente, che gli eventi belli della vita producano direttamente Autostima.

E non è così.

Se accade così... infatti, abbiamo dei fuochi di paglia.

Con il risultato di avere sempre bisogno di Eventi che la accrescano.


Dunque: la stabilità emotiva nasce dalla Socializzazione, la fiducia in noi stessi, no.

La Fiducia in noi stessi nasce da una nostra qualità interiore.

L'Ottimismo.
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Messaggio  Pavely Mar Mag 25, 2010 6:09 pm

merla ha scritto:
canterel II ha scritto:
n.b.
quando il sottoscritto fa capolino e interviene in un thread del forum principale, di solito è segno che l'argomento sta acquistando la dignità di essere trasferito di peso nella selva degli off topic... Very Happy

Ci stavo appunto pensando...ma aspettiamo ancora un po' per vedere se torna nei binari, tanto il tempo per spostare c'è sempre.

Poi, senza voler fare la maestrina eh....ma a me sembra che siano emersi punti di vista quantomeno....curiosi. Very Happy

La minor diffusione della violenza? dove?

65 anni di pace? a botte di interventi dei servizi segreti, attentati delle più varie matrici, aerei di linea e funivie che vengono tirati impunemente giù, mafia al posto dello stato in vastissime aree? ufficialmente non ci bombarda nessuno questo sì....

Elezioni egiziane? ma per i 50 anni che hanno votato, le elezioni hanno sempre avuto un unico candidato...

Algeria e Iran....per carità sono paesi complessi, ma in Algeria stanno uscendo da una dittatura militare, e ci sono movimenti che si nascondono dietro il fondamentalismo, anche movimenti violenti, ma è un paese dove si vota (con tutti i brogli e i problemi del caso, ma la guerra d'algeria è finita meno di 50 anni fa) e l'iran è un paese di una cultura estrema, con un'opposizione al governo fortissima, donne che studiano e vanno all'università....

regaz, ma parliamo dello stesso pianeta? Very Happy:D:D:D

Allora... in questo post, ho parlato di una teoria.

Io penso che la Depressione sia legata a filo diretto con il Pessimismo.

Io v e d o i problemi del mondo.

Parliamo, se vi và, dei problemi del Mondo nella sezione "Off-topic".

Quì, io espongo una tesi.

E' proprio questa "attenzione alle cattive notizie" a creare la Depressione.

Cosa che, nel mio linguaggio, chiamo "Depressione per pessimismo"

Guardare solo il lato "oscuro" del mondo, ci fà diventare pessimisti.

Con il risultato che diventiamo Depressi.

Depressi perché il mondo "fà schifo" nel primo caso.

Depressi perché sentiamo di "fare schifo" nel secondo caso.

(I Due modelli di Depressione che stò cercando di esporre).

Ho accennato ad aspetti positivi del mondo per spiegare il mio punto di vista.

Ma la reazione che si ha: l'uomo è malvagio e animale (cosa che deduco dalle posizioni di Mmm), la guerra-fredda si è spostata su più piani (Canterel), l'elencazione di ciò che nel mondo è odioso (Merla e Anthea) quale passo in avanti contro la depressione ci fà fare?

Il Depresso parla, a volte scherza, sulla Tristezza del Mondo. (Sia esteriore che interiore).

Ma a che pro?

In modo costante e silenzioso, occorre impegnarsi a cambiarlo.

Con gesti semplici: ad esempio... io ho iniziato a fare la Raccolta differenziata. (Che prima non facevo).

Gesti semplici: essere educato con le persone.

Gesti semplici: sorridere.

§

Osservare la Tristezza del Mondo, che esiste e di cui sono pienamente consapevole, non mi porta da alcuna parte.

Mi fa solo stare male.
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Messaggio  canterel II Mar Mag 25, 2010 7:10 pm

@ pavel

velocemente, solo per chiarire che non ho inteso entrare nel merito della tua teoria generale su tipi e filogenesi della depressione (il discorso della Natura, del cervello rettiliano ecc). rispondevo solo ad anthea, a margine degli esempi portati per illustrare le magnifiche sorti e progressive del consorzio umano (solo a lei e solo relativamente all'atomica e al conflitto usa vs urss). più in generale, riguardo le dissertazioni su questi esempi mi sono permesso di segnalare il rischio di decadimento off-topico (senza toccare l'esposizione della tua teoria), perché penso (non so voi) che richiederebbe un po' troppo spazio, e scrupoli e strumenti particolari, l'esame di fenomeni storici così recenti e di così vasta portata.
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Messaggio  Pavely Mar Mag 25, 2010 7:33 pm

(si)
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Due tipi di Depressione? - Pagina 2 Empty realtà...

Messaggio  anthea Mar Mag 25, 2010 10:10 pm

Se io vedessi il mondo e l'essere umano come una sorta di calderone pieno solamente di spazzatura, mi sarei già suicidata da tempo e, soprattutto, non avrei messo al mondo i miei figli.
Quello che volevo dire è effettivamente che è inutile dissertare su questioni di cui pochissimi hanno cognizione di causa e che comunque non cambiano perchè noi le evisceriamo (magari possiamo cambiare noi.. ma questo è un'altro discorso da "off topic"); ma che dobbiamo portare la realtà del mondo dentro di noi, nel nostro piccolo, e lì cercare di fare concretamente ciò che possiamo per renderla migliore.
Non mi pare di aver espresso concetti disfattisti, ma bensì il contrario.

Ribadisco che concettualizzare la depressione a me (non parlo per tutti) non aiuta a guarirne. Io non ho traumi nascosti infantili da portare alla luce, so bene da dove proviene il mio male. Prenderne atto è stato il primo passo, ma poi non è che disquisire su di esso mi abbia portato ad una guarigione.
Sono stati molto più utili gli strumenti che mi ha dato lo psicologo per riuscire a capire oggi come si comporta la mia mente e quali meccanismi difensivi distorti metta in atto ogniqualvolta si senta minacciata.

La mia convinzione personale è quindi che ad un individuo depresso serva più che mai un aiuto concreto e semplice da parte di chi lo circonda e molto affetto, al posto di tante elucubrazioni; perchè sicuramente se non ci sono riusciti fior di professori ed eminenti studiosi a capire l'origine della nostra malattia ed a catalogarne tutti gli aspetti, allora non mi ci metto sicuramente io da "ignorantona" qual sono!
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Due tipi di Depressione? - Pagina 2 Empty Re: Due tipi di Depressione?

Messaggio  Pavely Mer Mag 26, 2010 8:59 am

A me... Anthea... appare una difesa.

Tantissime volte, ho detto le tue frasi.

Concettualizzare non serve a nulla... occorre solo affidarsi alle emozioni positive.

Per ribellarmi a questo universo, spesso, quì, altrove, mi sono i m p o s t o di concettualizzare.

Concettualizzare vuol dire capire.

E capire vuol dire progredire.

Le emozioni, esattamente, come direbbe Canterel sono una meravigliosa Entropia.

E' come un Caos-primaverile che inonda un prato su cui i fiori crescono liberi... senza un preciso ordine apparente. (Anche il Caos ha delle sue leggi...).

§

Capire è importante.

Conoscere lo è altrettanto.

E ciò che so è questo: chi è Depresso si rifiuta, spesso, di capire la sua malattia.

C'è un lato materno, infatti, nella depressione. Una specie di "dipendenza" dalla nostra malattia.

Ad esempio: le persone spesso non smettono di fumare perché si r i f i u t a n o di concettualizzare il fumo.

Si rifiutano di discuterne, di capirlo, di metterlo in un orizzonte scientifico. La Sigaretta dà delle emozioni. E il fumatore, in breve, parla sempre di Emozioni per legittimare il proprio comportamento.

(Perché mi rilassa... perché la vita è difficile... perché mi sveglia... perché mi piace... ecc ecc).

Emozioni.

Ma così come le Emozioni impediscono al Fumatore di smettere con il suo vizio, così le Emozioni, spesso, impediscono al Depresso di guarire.

Questo non affidarsi alle emozioni è alla radice della Psicoterapia.

Lo Psicoterapeuta (sempre e s s e n z i a l e alla cura) concettualizza.

Vuole capire.

Ma così come è giusto il comportamento dello Psicoterapeuta, così è giusto che agisca anche il Paziente.

Io penso che Psicoterapeuta e Paziente debbano camminare nella stessa direzione.

Le Emozioni, nella Psicoterapia, sono oggetto di comprensione e concettualizzazione.

Freud... agì in questo senso.

E pensò che fosse così giusto che si impose, ad esempio, di c a p i r e anche i sogni. (Ed è stata una scelta rivoluzionaria concettualizzare anche i sogni... non credete?)
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Messaggio  anthea Mer Mag 26, 2010 11:39 am

Pavely sei assunto!
D'ora in poi mi rivolgerò a te per la psicoterapia. Very Happy

In questo frangente mi pare che non ci capiamo e quindi ti prometto che questo è il mio ultimo contributo riguardante questa discussione, per non scadere nella mera polemica fine a se stessa.

Sicuramente sono io che mi esprimo male....
Ovvio che ognuno, sotto controllo medico e non, deve lavorare su se stesso per aiutarsi ed aiutare così il proprio terapista. Lavorare su se stessi significa prendere atto dei propri comportamenti errati ed improntare strategie per modificarli.
Per fare questo si deve arrivare ad una più profonda conoscenza delle proprie risorse, dei propri errori e limiti e ben venga se libri e riviste scritti da esperti ci possono dare una mano; ma non possiamo noi effettuare studi, analisi ed elaborazioni autonome generiche sulla malattia depressiva, arrivando persino a pronunciare teorie o enunciati.

Credo sia deleterio comportarsi come medici senza averne la necessaria competenza, gli studi e la giusta distanza emotiva; in più quando siamo ammalati, non abbiamo la corretta prospettiva per effettuare analisi totalmente obiettive su un argomento così complicato e difficile.
Il rischio è alla fine di crearsi e creare agli altri false convinzioni non sostenute da un’evidenza scientifica basata su attenti studi e risposte di un grande numero di pazienti, ma create a proprio uso e consumo in relazione alla sola esperienza personale.
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Messaggio  Pavely Mer Mag 26, 2010 5:40 pm

So che hai ragione Anthea.

Ma dov'è il confine?

Sai... dopo averti letto io mi sono sentito come su di un confine.

Da una parte, alla mia destra, le pubblicazioni, i libri e il desiderio di parlarne... dall'altra parte, invece, le emozioni, la bellezza, la fiducia nella vita.

Ma dov'è questo confine?

Provo a spiegarmi: la Depressione mi fà male.

Ogni volta che provo a capirla, a parlarne con altri, mi viene sempre ripetuto questo concetto: non sei un medico, non puoi farlo, non devi pensare, non devi immaginare.

Sempre sento questa frase: è inutile sprecare parole su parole, è inutile teorizzare, è inutile concettualizzare.

In più: è dannoso.

Ovunque.

Ora: so che è vero

E in questo, Anthea, hai ragione.

E' stupido farlo... è stupido teorizzare sulla Medicina se non siamo medici.

Io non sono medico, assolutamente.

Però, io vorrei esprimere un mio sentimento, una cosa che sento quì, nel cuore.

Io vorrei capire.

Capire.

Non so dirlo in altro modo.

E' probabile, Anthea, che non ci riuscirò mai.

E probabile, poi, che non ci sia nulla da capire.

Sono tre anni che, costantemente, studio pagine sulla Depressione.

Che ne parlo... che mi confronto.

E posso dire che in tre anni, non ho trovato alcuna strada per uscire dalla Depressione. Anzi: non ho trovato neanche il più piccolo appiglio che legittimi un progresso.

Ma allora, mi chiedo... è sbagliato studiare?

Cerco di capire il mio errore.

Ma dov'è?

Cos'è questo dolore che sento nel cuore?

Io ho parlato con Medici. (Con tanti medici).

Hanno una risposta?

E allora ho solo domande e domande...

Se passerai di quì... Anthea... io vorrei che tu sapessi questo: ho troppe domande nel cuore e non ho alcuna risposta

Ma è giusto chiedere?

E' giusto sforzarsi di capire?

Tu mi poni davanti a questa domanda.

E ciò che so è che hai ragione: non lo so.

Io so che ciò ho fatto in questi anni è sbagliato.

Ma se tolgo questo errore cosa rimane?

§

A tutt'oggi rimane questo.

ti ho ferita? Non volevo... assolutamente. Non volevo che le mie parole, Anthea, ti ferissero.

Allora... le medito.

Le tengo quì nel cuore.

Senza replicare nulla.

Tu mi dici: Paolo, non fare teorie. Paolo, non sei un medico. Paolo, smettila. Paolo non concettualizzare tutto: è segno della tua malattia.

E io ascolto queste parole.

E le medito.

(Perché sono vere).
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Due tipi di Depressione? - Pagina 2 Empty che sciocchezza..

Messaggio  anthea Mer Mag 26, 2010 9:30 pm

Paolo! Perchè dovresti avermi ferita?
Non è su questo forum che mi si può ferire.
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Messaggio  Pavely Gio Mag 27, 2010 12:09 pm

Ti mando un abbraccio virtuale, Anthea.

Smile
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