domanda su uno psicoterapeuta che possa essere d'aiuto

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Messaggio  diamantina Lun Mag 10, 2010 3:05 pm

Ciao ragazzi!

Sono nuova e colgo l'occasione per presentarmi,sono una ragazza di ho 26 anni.

Vi racconto brevemente la mia esperienza:ho frequentato diversi psicoterapeuti,la maggior parte dei quali non rivedevo più dopo una o due volte,da qualcuno sono tre o quattro volte,da una un paio di mesi.Attualmente però ne frequento un'altra in modo assiduo da circa sei mesi.


C'è da dire che nemmeno di quest'ultima che sto frequentando da un po' di tempo con continuità mi sento soddisfatta,perciò volevo chiedere a voi:qualcuno ha frequentato o frequenta attualmente uno psicoterapeuta che significativamente sia stato in grado di farlo giungere a ottenere il proprio benessere personale e sconfiggere il proprio malessere?

Io sono di Bari,ma sarei pronta ad andare in capo al mondo pur di trovare una persona che sia in grado di orientarmi positivamente in modo fattivo!

Qualcuno vorrebbe parlarmi della sua eventuale esperienza?In che modo la persona a cui vi siete rivolti vi ha aiutato?

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Messaggio  anthea Lun Mag 10, 2010 8:28 pm

Gli psicoterapeuti non sono tutti uguali, ma credo che due o tre sedute siano troppo poco per valutarne la competenza.

Spesso quando stiamo male, sentiamo l'urgenza di un miracolo più che di un aiuto. Tendiamo a sopravvalutare lo specialista investendo su di lui tutte le nostre speranze e quando capiamo che così super non è, allora cadiamo nuovamente nello scoramento.
In effetti lo psicoterapeuta ci indica la strada, ma siamo noi a doverla percorrere e a suggerire diviazioni quando ci sentiamo su di un percorso senza uscita.

Agli altri avresti dovuto dare un po' più di tempo, a questo, dopo sei mesi, forse dovresti dare uno stop. Cioè dovresti mettere le carte in tavola e dirgli che c'è qualcosa che non va e che ti senti ad un punto morto, in modo da ascoltare anche il suo parere.
Dovresti provare insomma essere un poco più attiva nella terapia e a riporre più fiducia e meno utopia nelle mani del tuo terapista.

Con il mio ho fatto la stessa cosa... Ero partita bene, ma poi mi sono accorta che qualcosa non andava. Dietro consiglio dei ragazzi del forum gliene ho parlato e alla fine ci siamo capiti.
Io prendevo anche medicinali, ma il suo aiuto è stato importantissimo e se n'è accorto anche lo psichiatra che mi ha in cura.
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Messaggio  Viola Mar Mag 11, 2010 7:10 am

Ciao diamantina...sono daccordo con quanto scritto da anthea...e anche dirti che nel mio caso , capito e scelto lo psicoterapeuta, sono andata avanti con lui per circa 6 anni...che dire lo psicoterapeuta ci accompagna...se andiamo avanti lui ci segue...se ci fermiamo lui anche...se ce ne andiamo dovremmo cercarcene un altro. Ma se abbiamo delle resistenze non può sfondare muri...le rispetta. Solo vedi l'argomento che tratti quando te ne vai...vedi se trattasi di resistenze...Parlane con lui. A volte dovremmo farci tana...e se così fosse, lui ce lo confermerà. :-)
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Messaggio  Stef Dom Mag 23, 2010 2:25 am

La mia esperienza è che ho cambiato molte volte psicoterapeuta e che solo alla fine con una donna che è più giovane di me di buoni dieci anni ho trovato una certa corrispondenza. Sono più di tre anni e siamo arrivati al punto in cui posso anche non vederla più o vederla quando ne ho bisogno. Quindi un buon punto. Tuttavia i problemi non si sono risolti ma anzi sono aumentati, tutti dovuti al mio comportamento. Ma quello che fa la differenza è che io ora sto bene, quindi sono più "piantato" (termine usato da lei).
Sappi però che prendo tanti psicofarmaci di diversa natura più volte al giorno e - almeno nel caso mio - hanno funzionato. Anche qui però ho dovuto cambiare psichiatra (ora è un neuropsichiatra) più volte, la cura più volte e quella buona all'inizio mi ha fatto peggiorare di molto. Forse perché così era in corso l'andamento del mio malessere o perché l'effetto degli antidepressivi è così (all'inizio si peggiora e se ne vede bene l'effetto dopo tre settimane in media - a me dopo un paio di mesi, ma non benissimo, solo dopo sette mesi dall'inizio della nuova cura sono stato bene).
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Messaggio  Pavely Lun Mag 24, 2010 5:23 pm

Io ho frequentato uno psicoterapeuta per alcuni mesi.

Poi, ho ceduto e non ci sono andato più.

Oggi, 24 maggio, pensando al perché... so questo...

Tutto ruota attorno alla Libertà.

Parlo della libertà dei miei fratelli maggiori.

Fin da ragazzo, i miei fratelli maggiori scaricarono tutte le Responsabilità familiari sulle mie spalle.

Ogni obbligo, dalla Dichiarazione dei redditi a cucinare a fare il bucato a lavare i pavimenti, grava sulle mie spalle.

Così come sono, in teoria, obbligato a "creare" una mia vita. Anzi: spesso sono criticato perché stò sempre in casa, chiuso in me stesso...

Nella fase Hikikomori, non uscivo mai di casa. E, sentendomi in colpa, facevo tutto.

Oggi non riesco a scrollarmi dosso questo passato e questa realtà.

Se, uscendo per una commissione, non sono a casa per mezzogiorno, ad esempio, scopro costantemente che mio fratello maggiore non ha fatto nulla per la Routine.

Così... sono obbligato a curare e lavorare gratuitamente per mio padre (che è invalido al 100%) e per mio fratello (che semplicemente non fà nulla).

E' una forma di schiavitù.

Andare, allora, dallo psicologo avrebbe significato porre in essere delle strategie per rendermi Indipendente.

Ma rendermi indipendente significa condannare alla Morte sociale, al Degrado, mio fratello e mio padre.

Non c'è via d'uscita.

Così... semplicemente... vivo in questa schiavitù.

Impossibilitato a fare qualcosa che mi liberi da queste emozioni.
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Messaggio  mmm Lun Mag 24, 2010 11:56 pm

Mi dispiace per la tua situazione. I problemi di tuo padre complicano di molto la questione, altrimenti ti sarebbe bastato trovarti un lavoro e andartene almeno per qualche tempo.

Se ti manca poco alla laurea stringi i denti e vai avanti, altrimenti valuta un po' te.

Comunque dal momento in cui lavorerai (suppongo che ora tu non lo faccia) per forza di cose non avrai il tempo di stare dietro a tutto e tuo fratello dovrà darsi una svegliata, o se sarete tutti lavoratori allora potrete permettervi di pagare una badante che si prenda cura di vostro padre al posto vostro nella quotidianità. Se stai studiando legge, probabilmente puoi facilmente informarti per sapere come costringere ognuno a contribuire nei limiti delle proprie disponibilità.

Ovviamente non conoscendo tuo padre non posso che fare supposizioni, comunque credo che la felicità di un genitore sia prima di tutto sapere che i propri figli stanno bene, quindi il miglior modo di fare del bene a tuo padre è fare il tuo bene, costruendoti e vivendoti la tua vita.

Anche nell'eventualità che lui non facesse trasparire questa verità, comunque tu devi capire che le persone non sempre sanno quello che vogliono, e che spesso sta a TE dare loro quello di cui hanno bisogno, NON quello che ti chiedono: anche se lui ti chiede di stare sempre con lui, TU sai che per il SUO bene tu devi curarti anche di te stesso e quindi passare il testimone su alcune cose e costruirti la tua vita.

E poi, a un certo punto, non sei stato messo al mondo per fare lo schiavo, la schiavitù è stata abolita tanto tempo fa, non sei proprietà di nessun altro, la vita è affidata al tuo arbitrio e sta a te metterla a frutto come credi sia meglio.

Credo tu possa notare l'escalation, nella conflittualità, nei tre paragrafi precedenti, purtroppo più il mondo ti impone violenza più devi reagire con forza... non puoi rimanere candido se attorno a te la situazione è tutt'altro che candida...

wikipedia ha scritto:L'indurre a un certo comportamento sotto:* la minaccia,* il plagio,* l'imposizione d'autorità contro la volontà del soggetto, sono alcuni esempi di violenza non fisica.

Ovviamente, hai tutto da perdere, quindi non ti conviene iniziare con il mandare tutti al diavolo, inizi pian pianino a cercare di liberarti, con astuzia, cercando di evitare di farti manipolare dagli altri e iniziando invece a tua volta a manipolare...

Ovviamente evitando di far mancare qualsiasi cosa a tuo padre, evita di sopperire alle mancanze di tuo fratello, per quanto possibile, e cerca di coinvolgerlo e responsabilizzarlo, puoi provare sia in maniera subdola che in maniera più esplicita. Evita di far trasparire rancore, non riferirti mai alle mancanze del passato, tanto non si può fare più niente, frasi come "non hai mai fatto un cazzo" non possono che portare dispiacere, e alzare il livello di conflittualità, però cerca di deresponsabilizzarti e di fare in modo che sia tuo fratello ad esempio a dirti che non hai fatto qualcosa (o più prevedibilmente che "bisogna fare" qualcosa o che qualcosa "non è stato fatto"), a quel punto puoi dirgli con molta nonchalance di farla lui, che tu al momento non puoi perché sei impegnato nel fare X o sei sfinito e vuoi rilassarti un attimo... spesso l'importante è dare una motivazione, anche se discutibile.

In casa come al lavoro, se ti metti ad adempiere ai doveri degli altri, gli altri se ne approfitteranno, faranno i fancazzisti e infieriranno pure su di te dicendo che sei un lecchino, o che non hai le palle, che vuoi fare tutto tu, che vuoi farti vedere, e comunque isolandoti e mortificandoti, e i capi, visto che più ti chiedono più fai, ti chiederanno sempre di più, come degli aguzzini, e magari dietro le quinte ti daranno pure del "piciu". Oltre al danno la beffa. Non ne vale la pena. Fai il tuo, ne più ne meno, in qualunque situazione.

Ovviamente non puoi cambiare dall'oggi al domani, cerca di mollare piano piano, certo un impiego ti dà la possibilità di sfilarti più in fretta e senza tirare in mezzo questioni di principio, che non portano altro che guai, banalmente: lavorando non puoi badare alle altre cose (e, senza fare troppi calcoli o esperimenti, più te lo ripeti più diventerà la sacrosanta verità), e l'ultimo rimasto in casa (tuo fratello a questo punto) "se la becca", finché non si sfila anche lui e subentra la badante a cui possono contribuire tutti in parte uguali.

Ciao

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Messaggio  Pavely Mar Mag 25, 2010 11:32 am

Grazie per le tue parole Mmm.
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Messaggio  fix88 Gio Giu 17, 2010 7:29 pm

ciao a tutti volevo chiedervi ma gli antidepressivi secondo voi sui soggetti non depressi che effetti hanno?

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Messaggio  anthea Ven Giu 18, 2010 3:22 pm

Non penso che si ponga neppure il problema. Tutti i medicinali hanno degli effetti collaterali anche se minimi e non credo che esista nessuno sano che si presti a prender antidepressivi per un anno per vedere che effetto gli fanno! Tanto più che di antidepressivi ce ne sono di diversi tipi e dosaggi.

Se invece ne prende una pastiglia per errore, gli darà gli stessi effetti collaterali che sono nel bugiardino e che, come dicevo prima, dipendono dal tipo di farmaco (fa venir fame, sonno, ecc.), ma non credo che avrebbero alcun effetto sull'umore se è questo che intendi.
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Messaggio  Pavely Ven Giu 18, 2010 6:22 pm

(So che Merla è molto ferrata nel campo...).

La mia opinione personale, è che creino problemi psicologici transitori.

Ansia... soprattutto.
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Messaggio  merla Ven Giu 18, 2010 7:46 pm

Pavely ha scritto:(So che Merla è molto ferrata nel campo...).


eh? da quando?

Per fix88: ma nel frattempo sei riuscito a cambiare medico? dovresti farti chiarire da un medico di fiducia tutti i dubbi sui farmaci, noi non siamo medico, non siamo farmacisti e non siamo tossicologi.
In generale ogni farmaco ha degli effetti collaterali, per cui se non ce n'è bisogno, non vanno presi. Poi il caso specifico dipende da un sacco di fattori.

Parla con il medico ok?

merla

PS Se cambia argomento puoi anche aprire un nuovo post. ;-)
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Messaggio  fix88 Dom Giu 20, 2010 5:01 pm

ciao ragazzi/e ho parlato con i miei attuali medici su un eventuale cambio di medico ma la psichiatra non lo vuol fare il cambio perchè si sente sfiduciata. Comunque mio padre ha parlato con uno psicoterapeuta il quale incontrerò verso i primi di luglio spero proprio di trovare in lui una persona che possa capirmi e mettere le sue capacità a mia disposizione anche perchè mi ha detto che non tutti i metodi degli psicoterapeuti vanno bene ! giusto?

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Messaggio  merla Lun Giu 21, 2010 6:13 am

fix88 ha scritto:ciao ragazzi/e ho parlato con i miei attuali medici su un eventuale cambio di medico ma la psichiatra non lo vuol fare il cambio perchè si sente sfiduciata.

vabbè fix...anche se la psichiatra non vuole fare il cambio medico, rimane un tuo diritto, anche se lei si sente sfiduciata (?!?). Fatti accompagnare una volta da tuo padre e insisti per farti fare un consulto da un altro medico della stessa struttura. Poi al massimo una volta conosciuto anche altro medico, puoi decidere se fare il cambio o meno.

fix88 ha scritto: Comunque mio padre ha parlato con uno psicoterapeuta il quale incontrerò verso i primi di luglio spero proprio di trovare in lui una persona che possa capirmi e mettere le sue capacità a mia disposizione anche perchè mi ha detto che non tutti i metodi degli psicoterapeuti vanno bene ! giusto?

Sì, ma la cosa più importante è che si instauri un rapporto di fiducia, poi il metodo si può anche aggiustare in corso d'opera a misura di paziente. Sii ottimista. :-)
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Messaggio  fix88 Lun Giu 21, 2010 6:40 pm

ciao ragazzi/e oggi il mio medico mi ha aggiunto oltre a efexor 75 e risperdal 1 mg anche lamictal 25 mg qualcuno lo conosce??

fix88

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