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Messaggio  marco Mer Nov 11, 2009 5:28 pm

....ritornando dal lavoro,le prime luci della sera,in macchina nel traffico inizio a pensare,l'unica cosa che ripetevo dentro me era : cazzo sei proprio solo.
penso a tutti quelli che ho perso x strada,genitori,amori e amicizie,un pò le lacrime agli occhi ce l'ho........
proprio sul migliore amico mi soffermai un pò,eravamo uniti,ridevamo.... poi i miei problemi,la mia confusione,il mio infinito combattere contro la vita,contro me........
il mio amico si sposò tempo fa,andai in chiesa a vederlo e mi fece un male cane vedere un testimone al suo fianco che non fossi io........
e voi avete perso qualcuno x il vostro male d'anima?
si non la chiamo più depressione ma male d'anima...ecco oggi mi fa proprio male.......
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Messaggio  JulianRoss981 Mer Nov 11, 2009 8:34 pm

Ciao Marco,
capita spesso anche a me di fare i pensieri che hai descritto. A volte mentre sono nel traffico e tutto intorno a me si muove velocemente ho la sensazione di essere ancora più fermo. Si fermo.... fermo come la mia vita.
Il mio male d'anima, come giustamente lo chiami tu, mi ha portato a perdere la cosa più bella che mi sia mai capitata. OK, non è solo per quello, ci sono altri motivi, ma a causa del mio disagio non ho saputo essere la persona forte che lei vuole accanto. La persona che prende in mano la sua vita e che con decisione e determinazione affronta le difficoltà che ogni giorno gli vengono poste davanti.
Mi sento terribilmente solo, a 28 anni.... L'amore, perso. L'amicizia più preziosa, persa perchè non sono così intelligente da riuscire a scindere i due sentimenti. Solo una folla di gente che mi circonda, che si muove in tante direzioni e piano piano trova la sua strada. La paura che sia così per sempre mi accompagna ogni attimo dei miei giorni.... e io fermo...

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Messaggio  suggestione Mer Nov 11, 2009 8:57 pm

nella mia vita ne son passate tante di persone che nemmeno me le ricordo tutte.
Ricordo con tenerezza il mio canarino CIP, era un buon amico sempre allegro e cinguettante, poi ricordo con molto affetto un gatto di strada molto affettuoso con il quale ci passavo molto tempo da ragazzo.
Ora ho la mia gatta, che adoro e spero che la nostra amicizia duri ancora per molti anni.
Per quanto riguarda gli esseri umani, poche persone hanno lasciato qualcosa di prezioso nella mia anima.
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Messaggio  marco Mer Nov 11, 2009 10:04 pm

grazie x le risposte ragazzi,mi ha fatto bene leggervi........è che alcune sere sembra mi manchi il mondo intero.
sapete,queste mi sembrano giornate tutte così uguali,non c'è più distinzione tra giorno e notte,mi sembra un ciclo continuo.
mi sento così "fuori" da tutto e tutti........
un bacio
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Messaggio  merla Gio Nov 12, 2009 11:16 am

Ciao Marco,

io per il "mal d'anima" ne ho persi molti di amici, però con il senno di poi (non che io ora siamo completamente a posto, ma diciamo che è un periodo abbastanza buono) devo dire che va bene così.

Alcune persone non avevano capito e magari in un secondo tempo abbiamo avuto modo di spiegarci e recuperare, altre non hanno capito, non capirebbero e quindi come dire....sono andate. Altri ancora invece hanno capito benissimo e nei momenti brutti sono state una presenza fondamentale.
Diciamo che il numero degli "amici" si è ristretto molto, ma quelli che ora sono tali lo sono molto più profondamente.

Questa scrematura mi ha però aiutato, sai? Ho imparato che io sono così, con i miei momenti bui e le mie fragilità, e lo accetto, quindi chi mi sta intorno o mi prende così o fa che non prendermi perchè io non posso fare granché, non posso far finta di essere felice quando sto male, non posso essere tranquilla e serena quando sono in preda alle mie ansie. Al max posso spiegarlo a chi mi sta intorno ma sicuro non posso cambiarmi questa testolina, né voglio sentirmi quasi costretta a fingere che le cose non siano come sono.
E ho imparato a ""pretendere"" che le persone importanti nella mia vita lo accettassero anche loro, altrimenti non sono così importanti, perchè, prorpio quando sto male, con la loro incomprensione (quando ti dicono "reagisci!!", testine di legno che non siete altro Very Happy) non fanno che farmi star peggio.

Guarda..mi ha aiutato tanto questo: mi ha aiutato a schivare (anni fa) una relazione con un tipo molto interessante che in periodo di benessere mi avrebbe sicuramente fatto star bene (poi un giorno mi ha visto star male quando io ormai non avevo più intenzione di fingere di star bene, e s'è terrorizzato, svolazzato via come un fringuello Very Happy) e poi, vedi la fortuna, a incontrare il mio attuale compagno che, per sfortuna sua perchè ci passa e ci è passato, condivide più o meno gli stessi problemi, e, anche se in certi momenti la nostra relazione è una baruffa totale, accetta e capisce.

Non so ecco, solo per dirti che gli allontanamenti non sono sempre negativi, e che perdere chi non riesce a capire il nostro "mal d'anima" come lo chiami tu, non necessariamente è una gran perdita, magari è l'occasione di aprire porte nuove.

ale

PS Per sugge: chi mi ha veramente sempre capito, senza se e senza ma, difatti sono stati i miei cani (quello di prima e l'attuale) e la gattina appena arrivata, per quel che poco che ci conosce, molto spesso sembra davvero intuire tutto quello che invece agli umani devi spiegare per filo e per segno.....
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Messaggio  suggestione Gio Nov 12, 2009 3:55 pm

Una dolce e affettuosa amica..

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Messaggio  marco Ven Nov 13, 2009 5:59 pm

ma che bella micetta!!!!!
un bella carezza da parte mia!
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Messaggio  anna Sab Nov 21, 2009 5:59 pm

io credo di essere depressa e ho perso x questa malattia mio fratello gemello che si è suicidato 3 anni fa.io penso spesso alle persone che si sono allontanate e se ne sono andate xè è difficile stare vicino a qualcuno che una volta ha voglia di vivere e una di morire, ma alla fine avrebbe solo bisogno di essere amato. è vero che l'allontanarsi di una persona non è sempre negativa anzi apre la porta ad un nuovo inizio, ma è anche vero che l'amarezza e la rabbia x aver riposto fiducia e donato affetto a qualcuno che nn ha esitato ad andarsene quando nn più conveniente restare, aggiunge ferite ad un'anima già fragile.io penso spesso alle persone che professavano affetto ed amicizia incondizionati e che poi puff..si sono dileguate..nn rimpiango la loro presenza nella mia vita, xò mi chiedo perchè?..perchè questo dolore..nn valevo abbastanza x meritare una considerazione umana?..e ne soffro, e mi sembra di sprofondare sempre più in quest'abisso senza fine.

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Messaggio  JulianRoss981 Dom Nov 22, 2009 8:25 pm

Ultimamente non ho molta voglia di uscire per cui non lo faccio spesso; oggi pomeriggio per qualche motivo ho deciso di farlo.
Sono uscito di casa a piedi, piano piano mi sono incamminato verso il paese sperando di trovare qualche faccia amica e di scambiare due chiacchiere “diversive”. Arrivato in piazza, come prevedibile, non ho incontrato nessuno per cui mi sono seduto su una panchina da solo prima di riprendere il cammino e tornare verso casa mia. Durante quella sosta mi sono perso ovviamente nei miei pensieri.... ho iniziato a guardarmi intorno, a guardare tutto quello che vedo da una vita. La solita bancarella di dolciumi della domenica, la solita insegna luminosa difettosa che si accende e si spegne ad intermittenza.... i soliti edifici intorno alla piazza che non ti permettono di vedere cosa c'è oltre quell'angolo di mondo. Ho iniziato a pensare a quante persone sono entrate e uscite nella mia vita nel corso degli anni, a quante ormai hanno trovato la loro dimensione.... ed io che nonostante i miei disperati tentativi di uscirne, mi ritrovo più radicato di prima a questa triste esistenza.

Non ho perso soltanto la ragazza che amo, ho perso anche l'unica possibilità, l'unica speranza di poter evadere da questa realtà senza futuro. Più che passano i giorni e più che mi accorgo di quanto era importante per me andare da lei per vederla. Ciò che mi dava la forza e mi faceva stare tranquillo era sapere che sarebbe arrivato il momento in qui sarei volato via e sarei stato insieme a lei. Quei 2/3 giorni che potevo passare lontano da qui mi restituivano almeno un po' di quella vita che sto buttando via piano piano. Mi aiutava a crescere, ad avere fiducia nelle mie possibilità, mi spronava a non “sedermi” ma a ricercare sempre quello che ci può dare felicità.

Stavolta mi sento veramente perso. Dentro di me ho la consapevolezza che solo con lei avrei potuto cambiare la mia vita. Sarei stato disposto a lasciare tutto quello che ho qui, tanto o poco che sia, pur di stare con lei, vivere dove avesse voluto e lasciarmi tutto alle spalle. Adesso mi sento ancora più imprigionato a questa realtà, con tutti i miei problemi, le mie debolezze e i miei tarli che non mi permettono di trovare la forza per “rovesciare il tavolo”.

I giorni passano velocemente senza sosta... ed io mi sto sfuggendo sempre più di mano.

Anche io, diversi anni fa ormai, ho perso una persona di famiglia a causa della depressione, credevo di mancargli di rispetto per cui non lo avevo mai scritto. Capisco un po' quello che vuole dire Anna.... è un buco nero dal quale non riesci più ad uscire. Ho tanta, tantissima paura in questo momento perché la conosco bene, anche se fino ad adesso solo indirettamente.
Ho troppa paura che sia lei che sta bussando.... e mi manca disperatamente la mia migliore amica che mi aiuti a tenere ben chiusa quella porta.


Ultima modifica di JulianRoss981 il Lun Nov 23, 2009 7:01 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio  alfredo Dom Nov 22, 2009 9:26 pm

ciao jullian
mi piace tanto come scrivi ....potessi fare io altrettanto !
dici : " Mi aiutava a crescere, ad avere fiducia nelle mie possibilità, mi spronava a non “sedermi” ma a ricercare sempre quello che ci può dare felicità."
Ora devi diventare tu la persona che dice quelle cose a te stesso !
Un bel libro tratta questi argomenti e il titolo è : "il bambino che sei stato " . Purtroppo non è in libreria e bisogna ordinarlo .

Vuoi vivere o morire ? allora devi lottare

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Messaggio  JulianRoss981 Dom Nov 22, 2009 10:23 pm

Grazie Alfredo. In realtà non credo di scrivere in modo particolarmente bello. Secondo me chiunque abbia qualcosa da dire e tenti di far venire fuori le proprie emozioni è bravo da quel punto di vista. Magari in questo mio momento tormentato mi è di aiuto scrivere e dar voce al mio cuore, perchè in primis è lui che soffre.
Sai io vorrei essere quella persona che si da forza e viene fuori con le proprie gambe da una situazione difficile, ma non ci riesco. Mi sto spegnendo, esco poco e ho perso interesse per le cose che fino a poco tempo fa ritenevo importanti. Mi manca una presenza fondamentale nella mia vita, un punto di riferimento sul quale bene o male nonostante tutto avevo sempre potuto contare.

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Messaggio  marco Lun Nov 23, 2009 2:39 pm

ciao julian,volevo solo scriverti che in tutto quello che stai passando in qualce modo ti sono vicino...tutto qui
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Messaggio  anthea Lun Nov 23, 2009 10:34 pm

Quando ci si sente vuoti, si confida di trovare negli altri la motivazione di vivere.
Ed immancabilmente si rimane delusi, perchè la soluzione dei nostri problemi non può essere demandata ad altri.

Magari siamo convinti che cambiando posto, città, stato o cambiando lavoro, amici, amori le cose per miracolo si mettano a posto da sole...
Magari per qualcuno può servire da sprone, ma dubito che sia qualcosa al di fuori di noi che ci ridona la speranza.
In realtà è la nostra voglia di cambiamento, il nostro essere convinti che qualcosa può restituirci il sorriso che ci incanala nella giusta direzione.

Ognuno di noi deve trovare questa strada a modo suo. Seguendo le proprie inclinazioni. E se non ce la fa da solo, magari facendosi aiutare... come un bambino che muove i primi passi.

A me non sono bastati i miei figli meravigliosi o il mio fantastico marito a farmi da scudo contro la depressione. Ci sono caduta e ricaduta ugualmente.
Poi loro mi hanno sicuramente aiutata, ma nei momenti bui sono anche stati un peso doppio per me: non solo mi facevo del male da sola, ma ne facevo anche alla famiglia. Il mio dolore si rifletteva sui miei cari e questo era una pugnalata al cuore giornaliera.

Per questo Julian ti dico che, romanticamente è bello pensare che noi possiamo essere indispensabili per la felicità di altri e viceversa, ma in realtà è un concetto molto pericoloso per tutti.
Sarebbe in effetti disastroso se la nostra vita finisse quando veniamo lasciati, quando qualcuno per noi importante muore e ancor più terribile se fosse il contrario!
Non vorrei mai che alla mia morte mio marito non si riprendesse più. Vorrei anzi che si ricreasse una vita felice anche senza di me.

Certe volte staccarsi da certi concetti è fondamentale per crescere.
Io ci sto provando... ma sicuramente non è facile.
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Messaggio  Stef Mar Nov 24, 2009 12:25 am

Certo amico mio, sia donne che uomini.
E' brutto perché si capisce di aver perso qualcosa di prezioso, tanto più prezioso ora che non c'è più.
Si sta ancora più male, poi, pensando che ciò è successo per colpa propria.
Ma poi, a volte, ci si ritrova. Non con tutti, non con molti.
A proposito romanaccio, io sono tornato.
Ciao a te e a tutti
Stef
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Messaggio  merla Mar Nov 24, 2009 10:58 am

anthea ha scritto:Quando ci si sente vuoti, si confida di trovare negli altri la motivazione di vivere.
Ed immancabilmente si rimane delusi, perchè la soluzione dei nostri problemi non può essere demandata ad altri.

Magari siamo convinti che cambiando posto, città, stato o cambiando lavoro, amici, amori le cose per miracolo si mettano a posto da sole...
Magari per qualcuno può servire da sprone, ma dubito che sia qualcosa al di fuori di noi che ci ridona la speranza.
In realtà è la nostra voglia di cambiamento, il nostro essere convinti che qualcosa può restituirci il sorriso che ci incanala nella giusta direzione.

Ognuno di noi deve trovare questa strada a modo suo. Seguendo le proprie inclinazioni. E se non ce la fa da solo, magari facendosi aiutare... come un bambino che muove i primi passi.

A me non sono bastati i miei figli meravigliosi o il mio fantastico marito a farmi da scudo contro la depressione. Ci sono caduta e ricaduta ugualmente.
Poi loro mi hanno sicuramente aiutata, ma nei momenti bui sono anche stati un peso doppio per me: non solo mi facevo del male da sola, ma ne facevo anche alla famiglia. Il mio dolore si rifletteva sui miei cari e questo era una pugnalata al cuore giornaliera.

Per questo Julian ti dico che, romanticamente è bello pensare che noi possiamo essere indispensabili per la felicità di altri e viceversa, ma in realtà è un concetto molto pericoloso per tutti.

Ciao anthea,

volevo quotarti in pieno, perchè il tuo post cade in un mio momento di riflessioni (abs depressive Very Happy) e vorrei aggiungere la mia esperienza e le mie più recenti riflessioni:
in questo periodo mi sento stanchissima, spossata soprattutto al mattimo e dormo di nuovo male (che due sfere!!) e sto sentendo tutto il peso delle difficoltà passate: ora in questo peso un parte importante ce l'hanno i 4 anni di relazione che sto vivendo (sia chiaro, la relazione non la persona, perchè per ora la persona è del tutto fuori discussione).
È come se mi fosse piombata addosso, probabilmente perchè giunta in un momento di rilassamento in cui le cose stanno prendendo una piega che va bene a entrmbi, tutta la fatica e lo sforzo fatti per portarla avanti una relazione. So benissimo che lo sforzo e l'impegno in una relazione sono da parte di entrambi quindi non delego responsabilità e mi rendo conto che questa mia stanchezza potrebbe essere legittimamente condivisa. (mi rendo anche conto che una settimana a Sharm adesso che è bassa stagione e costa poco, rigorosamente da sola potrebbe essere d'aiuto Very Happy).
Però ecco...negli ultimi tempi (forse da sempre in realtà ma ora forse sono particolarmente attenta a questo aspetto) mi capita sempre più spesso di leggere su questo forum di quanto le delusioni sentimentali e ""gli abbandoni"" (li chiamo così anche se sono storie diverse ed è una definizione che calza poco, ma se non altro è sintetica) determino o si creda che determino la depressione.
Premesso che cmq io credo molto nell'importanza dei legami, sia in termini di relazione di coppia, che familiari e anche amicali, al tempo stesso però non credo che necessariamente siano sempre un aiuto nelle situazioni di depressione o che siano davvero la ragione di una depressione (possono essere la causa scatenante, ma il motivo profondo non lo credo).
Cioè una coppia (e ancora di più una famiglia) è un po' come una casa che va costruita e ristrutturata in continuazione: a volte bisogna ridiscuterla perfino nelle fondamenta, e rimetterla in gioco. I legami sono sempre un equilibrio che si trova tra persone, mai statico e a volte molto faticoso.
Chiaramente se come ragione per accollarsi questo lavoro si pone il legame stesso (sempre entro i limiti ovvi che la persona sia quella giusta, che ci sia reciprocità e bla bla bla) allora si ha una motivazione forte e uno lo fa, ma non è detto che questa ragione sia sempre così ovvia e stampata davanti agli occhi a caratterii cubitali per chi soffre di depressione.
E questo può amplificare la fatica: anche perchè la depressione et similia, sono un disagio o una malattia, non una giustificazione per delegare all'altro la responsabilità del legame (poi vabbè...quando ci sono di mezzo dei figli, il tutto diventa ancora più complicato e più faticoso, perchè io domani potrei anche andare a Sharm dicendo al mio compagno 'senti, sto sclerata e ho bisogno di vacanza, riposo e solitudine' e lui capirebbe, ma a un bimbo come glielo spieghi?).

Per fare un altro esempio, più semplice, quando sono molto giù io non posso vedere né il mio cane né il mio gatto (che sono due bestioline brave e tutto considerto beneducate), perché il fatto di DOVER portare a spasso uno, pulire la cassetta dell'altro, dargli da mangiare e bla bla bla mi pare una fatica immensa. E spesso ho delegato questa fatica. Un compagno/a in linea di max è in grado di rendersi conto che stai male (se glielo hai spiegato) e quindi di alleviarti la fatica. Ma sempre? Non può capitare un momento in cui invece ha bisogno lui/lei ed è lui/lei che avrebbe bisogno di noi e non ce la facciamo o ci sembra un peso insopportabile? In questo momento io sogno Sharm, il riposo e la solitudine, e la mamma del mio ragazzo è stata ricoverata a Cagliari per un scompenso cardiaco, che fo? Vado a Sharm o a godermi l'autunno sardo? Very Happy

Non so ecco, ferma restando in questo periodo la mia convinzione che per me il mio compagno e questa relazione sono la cosa giusta, e fermo restando che se per un qualsivoglia motivo dovesse finire ne soffrirei tantissimo, però io non sono convinta (e non lo sono da mai in realtà) che la coppia sia una soluzione o una via di guarigione. Mi sembra un concetto un po' telenovelistico ecco: cioè indubbiamente credo che quando uno s'innamora abbia sto eccessivo rilascio di endorfine o di serotonina per cui poi sta bene e si sente al settimo cielo, ma poi quando dura? dopo un po' diventa una scelta che bisogna rifare non dico tutti i giorni ma quasi, anche quando non si ha voglia, quando ti alzi preso male e tutto vorresti fuorchè, ad esempio, trovare lui o lei che sta peggio di te e dei due uno si deve prendere anche la briga dell'altro. E non è che puoi tirare i dadi per vedere a chi tocca oggi o dire "ieri l'ho fatto io, oggi lo fai te, uno a uno e palla al centro". Very Happy

Concludo facendo mea culpa nei confronti di Alfredo, di cui una volta in passato ho sconsigliato i libri che lui consiglia: personalmente non mi ci sono ritrovata e mi hanno creato al momento più confusione che altro, ma leggendo qui e sentendo anche in giro certi approcci alla coppia, considerata la panacea di tutti mali, mi tornano in mente e mi chiedo se davvero sia "sano" questo viversi così male la solitudine (che come qualsiasi situazione è comunque temporanea) e non sia invece un po' un delegare ad altri quello che dobbiamo fare noi. E soprattutto mi chiedo, e spero che nessuno si offenda, se questo modo di porsi sia davvero propedeutico per costruirla una coppia, e non sia invece l'approccio ideale per affossarla definitivamente.

Tra coppia e cappio c'è soltanto l'inversione di due lettere (sarà casuale...), quindi fatti salvi gli innamoramenti e le amicizie speciali, che hanno intrinsecamente una durata limitata, uno deve essere in grado di accollarsi anche il cappio (e Julian...scusa se sono troppo schietta, ma farsi un volo firenze barcellona alla settimana, per tre volte è figo e vedi tutto a cuoricini rosa...ma dopo un po' le cose cambiano, te lo dice una che si è fatta TO - BO una volta al mese per tre anni (e viceversa lui, anzi forse lui pure più spesso) e dopo un po' non ne puoi più, altro che cappio) e non è detto che il cappio sia sempre più leggero perchè ce lo si accolla in due. Molto spesso sì, ma ci sono momenti in cui ha il peso doppio o triplo, e le relazioni stanno in piedi solo quando questo concetto è limpido e uno è disposto, nei dovuti limiti, a prendersi il peso e tirare la carretta, anche da solo se necessario per il bene della coppia.
Questo è davvero sempre e comunque d'aiuto nella depressione?

Vabbè....dopo queste mie riflessioni poco romantiche, mi vado a guardare foto del Mar Rosso e magari pure della Polinesia.....ciauuuuu

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Messaggio  anthea Mar Nov 24, 2009 5:42 pm

Se tu Merla sogni la Polinesia, io sogno spesso l'Australia. Un'evasione che è vicina a me tanto quanto Proxima Centauri!! Exclamation

Anch'io non voglio assolutamente offendere Julian o gli altri innamorati delusi di questo forum, però da "navigata" coniuge e madre qual sono, certi discorsi mi sanno di romanzo sentimentale.
Bellissimi, ma fuori da ogni logica razionale. Mi par di vedere la scena finale del principe che prende in braccio la principessa e se la porta via con il bel "THE END" finale e tanti bacini... ed invece è un "THE BEGINNING" con tanti punti interrogativi. Question

In effetti bisognerebbe sempre fare un distinguo fra la fase di innamoramento (che può durare anni, soprattutto se il legame è a distanza o sempre tenuto in bilico) dove l'altra persona viene idealizzata e rappresenta l'aria che respiriamo, l'ultimo nostro pensiero alla sera ed il primo al mattino, il centro del nostro universo e tutto ciò che di bello c'è in noi e nel mondo (che io ho già passato da un po'); e il rapporto d'amore che nasce quando le persone uniscono le proprie vite e ne condividono le difficoltà.

E lì, di fronte alle mutande sporche, le scorregge post-minestrone affraid , il coniuge stravaccato sul divano mentre tu ti affanni a pulire, il fiato che puzza la mattina perchè alla sera ti sei sbafato 4 cipollotti drunken , le liti sull'educazione dei figli e del cane, le brontolate sulle righine che ci sono sulla carrozzeria dell'auto, le bollette della luce, le sclerate nel periodo mestruale ecc.. ecc.., proprio lì ci si accorge che l'altro/a è una persona normale come te e che qualche volta, con tutto il bene che gli porti, non lo sopporti proprio e ti viene l'istinto di dargli una bella martellata in testa e scappare su una bella barriera corallina come fece il caro Gauguin!! Twisted Evil

Altre volte, quando stai male, e lo vedi tirare avanti la carretta con quell'espressione triste sul volto, ti butteresti giù da un ponte perchè ti senti una vera M****. Sai che ha bisogno di te perchè lavora e in più deve badare ai figli, ed invece deve portarsi sul groppone anche te e la tua immobilità, la tua angoscia.
Non puoi neppure piangere quando e quanto vuoi perchè ci sono i pargoli sempre in agguato e non è un bene per loro respirare l'aria "viziata" di un depresso.

Effettivamente ogni giorno è una prova, ogni giorno devi rinnovare quella promessa/decisione che hai fatto nel momento che hai scelto; devi metter da parte molto orgoglio e molto egoismo.

Sta di fatto che molte coppie in crisi hanno la bella pensata di fare un figlio per cementare il legame ed invece lo sfasciano definitivamente. I figli son "piezz'e core", ma anche 'na rottura di balle incredibile spesso e volentieri! Senza parlare poi di quando ci son probelmi di salute, droga ecc.
Allora le depressioni si moltiplicano all'infinito!

Quindi un legame duraturo è una spinta sì... ma quanta fatica!!
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Messaggio  marco Mar Nov 24, 2009 6:48 pm

ciao stef!
un piacere ritrovarti nella "squadra"
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Messaggio  alfredo Mer Nov 25, 2009 2:44 pm

le cause che determinano la separazione delle amicizie che si ritenevano appunto tali e durature possono essere tante .
Spesso si considerano amicizie quei legami che sono nati e sviluppati dalla condivisione di esperienze allegre , nelle quali ogn'uno partecipava soddisfacendo primariamente e forse solo , il proprio bisogno di divertimento .
Non ci si poneva la domanda : ma in caso di bisogno potrei contare sull'affetto e solidarietà di questo "amico "? o sono stato solo il compagno di avventure?

Nei momenti di confusione e di depressione ci si allontana dagli altri , diventa faticoso sostenere conversazioni quando si ha l'anima a pezzzi , non si ha voglia di gioire e la compagnia diventa insopportabile e isolandosi poi non si danno spiegazioni del proprio autoallontanamento .
Come viene percepito questo allontanamento da quelle persone che consideravamo amici ?
Certi si accorgono del malessere che vive l'altro , fanno tentativi per cercare di coinvolgere , ma dopo aver ricevuto alcuni " no " poi rinunciano . I " no " arrivano perchè non si è dell'umore adatto per ritornare nel rapporto che prevede l'apporto nella compagnia di divertimento .
Altri non sono e non si sentono in grado di avvicinarsi a chi attraversa queste problematiche oppure , pur mossi da sincero sentimento , usano modi che spesso vengono percepiti ancora più frustranti .
Nella frequentazione degli altri , coi quali si intrattengono rapporti di differente coinvolgimento , si può cercare di osservare meglio per capire quali saranno le persone con le quali il rapporto non si incrinerà e si riceverà sostegno quando si attraversano momenti bui .
Solo quando sarà scattato nell'altro il sentimento dell'affetto e della solidarietà si potrà essere sicuri di avere un amico .
Da parte nostra però si deve fare il tentativo di metterli al corrente del disagio che si vive , perchè spesso questo non si fa e si pensa che un amico abbia la capacità di interpretare i nostri vissuti e si offra da solo a venirci in aiuto .
Inevitabilmente parecchie "amicizie " o meglio " conoscenti " si dissolveranno .

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Messaggio  JulianRoss981 Mer Nov 25, 2009 8:55 pm

Chiedo scusa a tutti se i miei post hanno fatto sembrare a tutti la discussione la rubrica della "posta del cuore", in particolare a te Merla nelle vesti di moderatore. Questo non è un sito di innamorati delusi lo sappiamo tutti. Mi spiace aver parlato troppo di questo, anche perchè restano valide le parole che ho scritto nel primo post che ho messo sul forum... e cioè che c'è altro oltre a questa delusione che cmq mi ha dato una bella mazzata in un momento molto difficile.
Detto questo, tranquilli non si offende nessuno per le cose che vengono dette, anzi.
Non ho nessun tipo di esperienza per quello che riguarda la vita di coppia, sono sincero. Lo dico a malincuore perchè in realtà credetemi sento che la cosa mi manca, quindi le vostre opinioni, i vostri consigli e anche i "rimproveri" ci stanno tutti e vengono ascoltati.
Quello che però ci tengo a precisare è che la visione che ho di una relazione non è quella che può sembrare. Non certo quella di una "telenovelas", non certo un rapporto tutto rose e fiori. Credetemi in questa cosa mi sono messo in gioco più di quanto l'abbia mai fatto in vita mia, perchè ci credevo davvero, perchè lo volevo e ne sentivo il bisogno. So che può sembrare molto cinematografico il fatto di partire ed andare a trovare qualcuno molto lontano, ma dietro ci sono tanti sacrifici per poterlo fare. Di ogni tipo... ma lo fai con la consapevolezza di fare qualcosa di importante per entrambi (o almeno dovrebbe essere così).
Non mi spaventa fare quella scelta ogni giorno, mi spaventa il non farla mai.
Ci sono momenti in cui vorresti stare da solo e magari hai paura di ferire le persone che hai attorno e ti vogliono bene col tuo atteggiamento freddo e distaccato. Ci sono altri momenti invece in cui senti il bisogno di avere qualcuno vicino, qualcuno con cui condividere le tue paure, i tuoi sorrisi e le piccole cose di tutti i giorni. Ma sono entrambi momenti in cui ti puoi sentire a disagio, o viceversa, per cui come ci si può godere per un periodo la solitudine, si può essere felici di intraprendere una "strada" con qualcuno, anche se tortuosa, ma con la speranza di arrivare lontano.
Dipende tutto da noi... dal momento storico della nostra vita.

JulianRoss981

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Messaggio  merla Gio Nov 26, 2009 9:05 am

Ciao Julian,

il mio intervento non era dovuto per nulla alla piega o meno presa da questo thread (che tra l'altro era riferito agli amici, quindi sono andata OT) e tanto meno a nulla a che vedere con la moderazione, semplicemente ho letto l'intervento di anthea che ha ispirato la mia risposta, tutto qui.

In pratica, nel momento in cui tu o chiunque altro ritenesse il proprio disagio legato alla solitudine (nel senso all'assenza di un compagno/a) è liberissimo di parlarne in questa sede. Poi può capitare che io nelle vesti di utente (come peraltro anthea) riteniemo di poter dire la nostra e far presente che l'essere in coppia non è sempre e necessariamente un aiuto nell'ambito di questo tipo di disagio, ma ti assicuro che non ha niente a che vedere con la moderazione. :-)

Non si tratta di un forum particolarmente restrittivo, quindi il mio ruolo di moderatore (e quello del subcomandante fantasma) al max si limita a evidenti violazioni delle regole (ad esempio se tu scrivessi nome, cognome, indirizzo e num di tel della tua ex su un forum pubblico, ma non credo che lo faresti mai, li cancellerei Very Happy) o al max a fare un po' di ordine (ma questo si riferisce a episodi passati in cui tunon eri ancora registrato).

Per cui non ti preoccupare per gli aspetti di moderazione, continua pure a scrivere liberamente come hai fatto finora, i miei interventi sono pure opinioni personali e finora non ho intravisto assolutamente niente che richiedesse un intervento di moderazione. tranki.

Ciao
Ale
merla
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