Traumi e depressione

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Messaggio  Stef Sab Set 05, 2009 3:26 pm

A volte ci sono dei traumi che scatenano la depressione. Se capitano non è certo una bella cosa, ma se te li fanno capitare nel senso che delle persone ti fanno del male, penso sia una cosa molto grave.
Ora io mi chiedo, quando violentano una donna, o peggio, una ragazzina, si calcola il male che le si è fatto anche nell'anima e nel cuore? E che il futuro riservi la brutta sorpresa di una depressione? (senza contare una eventuale frigidità e altre conseguenze psicosomatiche della vita futura).
Riguardo la pena da comminare a questi bruti, e al collegamento tra violeza subìta e depressione, vorrei sapere la vostra opinione.
Riporto qui un quesito posto su un forum sul solo aspetto legale che però credo collegato al male fatto alla personalità di un individuo.

(post sulla gravità dell'episodio della ragazzina di 16 anni violentata a Scampìa a Napoli):

"Vorrei dire una cosa che forse non molti credono di assoluta importanza in questa fase del fatto. L'aspetto giudiziario. Devo però dire alcune cose e poi arriverò al punto.
Per prima cosa il branco si era organizzato nei minimi dettagli da prima di quel giorno, quindi freddamente premeditato.
Seconda cosa la ragazzina di 16 anni è stata crudamente percossa e picchiata per piegarne la volontà. Quando si riceve anche un solo schiaffo si rimane shoccati, questo è valido anche per un uomo adulto. Purtroppo bisognerebbe provare in prima persona, ma ciò non è possibile. Lascio alla vostra intelligenza e sensibilità immaginare cosa può essere stato per una ragazzina. Io sto parlando di un solo e semplice schiaffo. Ma violenti pugni e calci sono una cosa ben più traumatica di uno schiaffo. Vorrei che vi esprimeste sulla pena da dare fosse anche "se solo si fossero limitati" a picchiarla brutalmente senza l'atto (gli atti ripetuti) sessuali. Lei rimarrà segnata per tutta la vita, la sera prima di andare a dormire rivivrà quell'inferno, quelle due ore, attimo per attimo e diventeranno eterne. Ma forse quegli atti (anche contro natura e quelle pratiche che hanno operato su di lei) saranno “troppo” da sopportare.
Speriamo che quell’esperienza verrà rimossa, ma è inutile sperare che le conseguenze non ci saranno. Lo sarebbe per un uomo, figuriamoci per una giovanissima. Quando avrà un ragazzo, anche gentile e premuroso – se anche la sua mente dovesse dimenticare - probabilmente non avrà beneficio dal sesso perché immediatamente si bloccherà, e forse anche il suo cuore si ghiaccerà.
Terza cosa odiosa è stato il ricatto del branco che divertendosi ha filmato tutto, e che avrebbero mandato in internet (su Youtube) se non li avesse accontentati in tutti i modi e in tutte le salse. Questa rovina della sua vita è inimmaginabile, e tanto più crudele quanto non capita in tutta la sua gravità da alcuni uomini, soprattutto quando passeranno decenni ed il fatto sarà sfumato - ma non per lei.
Ma il punto a cui volevo arrivare è un altro: che fine faranno gli autori di questi atti orribili a cui, disse una volta il direttore del giornale "Il globo", è preferibile la morte? Quanto tempo i minorenni rimarranno nel riformatorio o l’adulto in prigione? Il patteggiamento, il rito abbreviato, gli sconti di pena, il perdono giudiziario, gli indulti, gli arresti domiciliari, i centri di recupero... tutto giusto (per legge). Ma se usciranno più presto di quel che ci aspettiamo, che ne dedurranno gli altri giovani? Lasciatemi essere cattivo: penseranno che è una cosa che si può fare, anche se con conseguenze (soprattutto chi è già su una strada deviata) ma non tanto gravi.
Vorrei invocare la stampa e alla televisione di tenerci aggiornati e non dimenticate. Di farci sapere sì la pena, ma di seguirete anche tutto il percorso giudiziario, e di dirci quando usciranno "materialmente" dal carcere, anche se agli arresti domiciliari o in centri di recupero. Sarà sicuramente una sorpresa"
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Messaggio  anthea Sab Set 05, 2009 4:40 pm

Il male ricevuto non si dimentica mai!
Si può superare e andare avanti, ma dimenticarlo... non credo proprio!

Per questo io sono convinta che l'abuso (di qualsiasi genere) sui minori sia l'atto più grave che un essere umano possa compiere, anche peggiore dell'omicido. Perchè l'abuso uccide l'anima di una persona.
E sono convinta che in Italia, come in quasi tutti gli altri paesi, non esista una legislazione adeguata per punire chi si macchia di tali crimini. Probabilmente perchè al potere ci sono uomini e gli uomini non possono capire fino in fondo.

Questi ragazzi non so neppure se andranno in carcere. Se ci andranno verranno fuori fra un anno. Ma intanto avranno rovinato per sempre una ragazza.
Magari alcuni si saranno fatti trascinare, ma questa non è una scusa e lo devono imparare.
Il carcere è inutile o dannoso? Io, per fargli capire la gravità di quello che hanno fatto, li costringerei a fare dei lavori socialmente utili.
Al mattino a scuola, al pomeriggio due ore per fare i compiti e poi direttamente in un ospedale per anziani, a pulir sederi e pappagalli fino a sera! E questo per almeno cinque anni senza sabati nè domeniche.

Penso che sarebbe utile per la comunità, il loro mantenimento non sarebbe a carico dello Stato ma dei loro genitori (che se li avessero educati come si deve, magari non avrebbero fatto nulla!) e loro sicuramente imparerebbero qualcosa!

Ma questa forse è utopia!

Sta di fatto che l'educazione fin da piccoli al rispetto degli altri è la cosa fondamentale che un genitore deve instillare nel proprio figlio.
Anche se i miei figli hanno solamente 13 e 9 anni, sono sicura che non potrebbero mai e poi mai compiere un atto simile! E questo perchè fin da quando erano in fasce, io li ho educati a rispettare la vita e gli altri.
Ma in giro permane l'edonismo e l'egoismo. L'importante è avere, non importa come.... E' il messaggio che gira ovunque.
Perciò non ci dobbiamo meravigliare.

Per fortuna ci sono anche tanti bravi ragazzi che si impegnano gratuitamente nel sociale, ma questo sui tg non appare.
Mi piacerebbe che alla fine dessero anche notizie dell'amore e del bene, così chiuderebbero almeno in bellezza!
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Messaggio  suggestione Sab Set 05, 2009 7:33 pm

non ho più stomaco per giustificare queste persone.

la morte per tortura, la pena che applicherei.
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Messaggio  Stef Sab Set 05, 2009 8:52 pm

anthea mi ha fatto venire alla mente, parlando dei suoi figli, di mio figlio quando aveva 10 anni in prima media.
Lui conosceva uno dei ragazzi perché era stato spesso nel parco di sua cugina (e questo "amichetto" abitava lì). Era una conoscenza superficiale.
Fin dal primo giorno (anzi dal primo momento) gli iniziò a togliere la sedia mentre stava per sedersi, ridendo di lui. Poi si faceva prestare il diario e staccava degli adesivi allegati rubandoseli. Erano della Ferrari e il diario costava, era anche raro. Mio figlio aveva tanta passione per le auto sportive (non da corsa) tipo Ferrari, Lamborghini, Maserati...
Vedendo che mio figlio era un buono per natura, altri compagni facevano degli scherzi. Uno gli gettò gomma, matita, squadrette e temperamatite dalla finestra. Mio figlio era tanto smarrito che quando vidi raccogliere la roba giù all'uscita da scuola non mi disse nulla.
In totale erano quattro che, con diversi modi, si accanirono contro di lui. Gli insegnanti non vedevano gravi cose e quindi mio figlio era solo.
Il primo pronunciava il suo nome e cognome inizianti per "s" sputacchiando su di lui.
Io e mia moglie avevamo degli alterchi perché io ero per cambiare scuola da subito, lei per farlo rimanere almento quell'anno. Mia figlia più grande diceva che lui doveva cavarsela da solo. Alla fine rimase tutto l'anno subendo ogni sorta di angherie.
Allora mi chiedo, è giusto educare i figli al rispetto? O dovrebbemmo anche instradarli alla difesa personale fisica ma anche psicologica, cioè fargli capire che a volte si deve agire con forza e determinazione? E perché no, anche con astuzia? Infatti i compagni facevano credere che alcune marachelle da loro compiute erano invece colpa di mio figlio.
Fino a che punto rispettare i bulli? E quindi da adulti i violenti?
Post Scriptum: scrissi anche al preside: rispose che a lui non risultavano atti di bullismo. L'operatrice psicopedagogica disse che doveva farsi forza e assumere l'aspetto del tipo deciso e sicuro di sé.
Ma lui tornando a casa, una volta mi disse: Papà, ma perché non possono essere amici? Eppure io lo vorrei.
Non seppi cosa rispondere.
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Messaggio  canterel II Sab Set 05, 2009 9:31 pm

suggestione ha scritto:non ho più stomaco per giustificare queste persone.

la morte per tortura, la pena che applicherei.

sugge, a volte ragioni proprio da dio
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Messaggio  anthea Sab Set 05, 2009 9:45 pm

In effetti non si sa cosa rispondere. I ragazzi di quell'età sono stupidi e alcune volte anche crudeli.
Non è assolutamente vero che nei bambini non c'è cattiveria. I bambini possono essere cattivi e maliziosi soprattutto per farsi notare o per gelosia.

Nel tuo caso Stef, gli insegnanti avrebbero dovuto mostrare maggior attenzione.
Oggi come oggi, almeno nelle scuole del mio comune, l'attenzione verso queste forme di prevaricazione è alta. Nelle riunioni hanno comunicato ai genitori di mettere al corrente subito l'insegnante se si verificano casi da loro non capiti.
Ovviamente qualche alunno ci prova, ma le angherie sono limitate. Il problema sorge più sul pulmino, ma anche lì l'autista collabora per quello che può.
In più ai ragazzi viene spiegato di aiutare chi viene preso di mira. Quindi sono loro stessi che fanno gruppo ed impediscono che si degeneri.
Ovviamente qui da me non ci sono ancora situazioni di degrado come a Napoli o Roma. Perciò forse non faccio testo.

Sicuramente se queste cose vengono stroncate sul nascere, allora sono convinta che sia più difficile per il ragazzo passare alla fase successiva e creare danni seri.
Nessuno ci proverebbe se sapesse che verrebbe quasi sicuramente beccato e punito.
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Messaggio  Stef Dom Set 06, 2009 2:49 am

Sì, ma come dobbiamo regolarci se non c'è ancora una coscienza istituzionale (nelle zone degradate)?
In effetti nel 2004 i provvedimenti antibullismo erano ancora in nuce. Da notare che la zona della scuola di mio figlio era nomale, gli elementi "caldi" erano pochi. Forse un po' d'ignoranza - ma non tantissima - fra le ragazze.
Il quesito che mi è venuto dal tuo post in cui c'era l'educazione con i figli... io intendevo anche una difesa di forza mentale per resistere a situazioni in cui non puoi reagire fisicamente, o che l'azione richiede una forte determinazione, precisione, rapidità (nel caso di una violenza a donne - naturalmente lì dove possibile, non so se contro otto persone si può). Cioè, in che direzione dobbiamo preparare i bambini, i ragazzi, i giovani?
Le insidie sono di varia natura.
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Messaggio  anthea Dom Set 06, 2009 6:03 pm

Sì in effetti non è semplice.
Ma penso che per prima cosa se ne debba parlare in famiglia. Fare presente ai bambini che queste situazioni ci sono, ma che noi gli siamo vicini; spiegargli che non devono tollerare certi comportamenti neppure se fatti su altri.
Se la vittima è nostro figlio cerchiamo di invitare a casa quanti più compagni di classe possibili in modo che si crei un gruppo che possa proteggerlo. In caso sia un altro, allora dovremo cercare di fare in modo che nostro figlio prenda il coraggio a due mani e assieme a qualche altro amico intervenga in difesa del malcapitato.
Solitamente quando il bullo si trova di fronte ad un gruppetto compatto, smette alla svelta.

Credo che il trucco sia tutto lì: il bullo cerca di isolare la vittima per poterlo sbeffeggiare ed angariare indisturbato, se vede che viene giudicato e osteggiato si sgonfia.

Questo sempre se si tratta di situazioni "normali". Nei quartieri dove girano con il coltello in tasca è un altro paio di maniche!
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Messaggio  suggestione Dom Set 06, 2009 6:32 pm

È doveroso inseganre ai ragazzi le buone manirere ma anche l'autodifesa, e anche l'aggressione difensiva controllata.
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