ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
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Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
lunatica ha scritto:
Il resto mi sembra esagerato
Beh se ti inietti in THC in vena può anche essere sai.
Comunicazione di servizio:
si sposta in OT, è definitivo.
anzi...sarebbe definitivo se riuscissi a farlo...vabbè, magari dopo pranzo.
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
merla ha scritto:lunatica ha scritto:
Il resto mi sembra esagerato
Beh se ti inietti in THC in vena può anche essere sai.
Eh,mi sa di si
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Di alcol e droghe si è discusso abbondantemente , ma di psicofarmaci , meno . I sostenitori del "no a qualsiasi sostanza psicotropa ", quale idea hanno dell'uso degli psicofarmaci?
Luomo ricorre al bisogno di alterare la percezione di sè , con sostanze psicotrope , traendone effetti positivi sia ahime' , negativi .
Presso i greci , nel famoso "simposio " , i partecipanti facevano uso di vino , definito "nettare degli dei" , che aveva l'effetto disinibente , creava sintonia e faceva emergere idee più profonde . Presso gli indiani d'america , nelle riunioni dei capi e saggi , nei momenti in cui si dovevano prendere delle decisioni , si fumavano i famosi "calumet". Segni questi che un qualche effetto positivo dovevano averlo .
Come per i farmaci ,penso , dato che vengono usati pur sapendo che producono anche danni , "costi e benefici" , si può applicare anche all'uso di altre sostanze psicotrope .
Ciò di cui si deve temere , perchè purtroppo crea dipendenza , è il ricorso cronico all'alcol e droghe , quando sottende alla necessità di placare delle paure .
Quindi è la paura il vero nemico da combattere .
Dal lato opposto ,anche chi si prende cura della propria salute fino all'estremo , cercando scrupolosamente di non venire contaminato , sa che è una battaglia persa perchè sarà difficile evitare tutto . Anche in questo caso , penso ci sia , sottostante , una paura che rimane difficile placare .
Luomo ricorre al bisogno di alterare la percezione di sè , con sostanze psicotrope , traendone effetti positivi sia ahime' , negativi .
Presso i greci , nel famoso "simposio " , i partecipanti facevano uso di vino , definito "nettare degli dei" , che aveva l'effetto disinibente , creava sintonia e faceva emergere idee più profonde . Presso gli indiani d'america , nelle riunioni dei capi e saggi , nei momenti in cui si dovevano prendere delle decisioni , si fumavano i famosi "calumet". Segni questi che un qualche effetto positivo dovevano averlo .
Come per i farmaci ,penso , dato che vengono usati pur sapendo che producono anche danni , "costi e benefici" , si può applicare anche all'uso di altre sostanze psicotrope .
Ciò di cui si deve temere , perchè purtroppo crea dipendenza , è il ricorso cronico all'alcol e droghe , quando sottende alla necessità di placare delle paure .
Quindi è la paura il vero nemico da combattere .
Dal lato opposto ,anche chi si prende cura della propria salute fino all'estremo , cercando scrupolosamente di non venire contaminato , sa che è una battaglia persa perchè sarà difficile evitare tutto . Anche in questo caso , penso ci sia , sottostante , una paura che rimane difficile placare .
alfredo- Numero di messaggi : 328
Data d'iscrizione : 26.01.08
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
meno male che ci sei tu Alfredo che in questo senso sarai preso più sul serio di me, e sei riuscito a esprimere meglio, quello che sto tentando di dire dall'inizio del post.
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
merla ha scritto:meno male che ci sei tu Alfredo che in questo senso sarai preso più sul serio di me, e sei riuscito a esprimere meglio, quello che sto tentando di dire dall'inizio del post.
Macchè,sei stata abbastanza chiara,Ale
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
lunatica ha scritto:
Macchè,sei stata abbastanza chiara,Ale
Nono...mi hanno preso per una cannaiola impasticcata inveterata, quando invece non fumo da una vita e bevo alcolici solo fuori casa, perchè il moroso è quasi astemio e bere da sola non mi piace.
una suora praticamente.
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
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merla
... meno male che ci sei tu Alfredo...merla ha scritto:meno male che ci sei tu Alfredo che in questo senso sarai preso più sul serio di me, e sei riuscito a esprimere meglio, quello che sto tentando di dire dall'inizio del post
ma...... è necessario che ci sia qualcuno che condivide le tue idee per convincerti che ciò che pensi sia giusto ?
Chi non le condivide , ha una idea diversa , tutto qua , chi non ti prende sul serio......affari suoi.
alfredo- Numero di messaggi : 328
Data d'iscrizione : 26.01.08
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
No non era per avere conferme....ma avevo proprio la sensazione di non essere riuscita a far passare parte del messaggio che volevo far passare.
Poi ognuno è ovviamente libero di avere opinioni diverse dalle mie, anzi è bello e giusto che sia così, ma visto che per deformazione professionale a me importa farmi capire, anche se poi non necessariamente si deve condivedere quello che cerco di dire, questa volta mi sembrava di non essere proprio riuscita a farmi capire e tu ti sei spiegato meglio. tutto lì
Poi ognuno è ovviamente libero di avere opinioni diverse dalle mie, anzi è bello e giusto che sia così, ma visto che per deformazione professionale a me importa farmi capire, anche se poi non necessariamente si deve condivedere quello che cerco di dire, questa volta mi sembrava di non essere proprio riuscita a farmi capire e tu ti sei spiegato meglio. tutto lì
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino
oh, beh..
che bello Merla! Allora siamo in due!
In effetti sei riuscita a farti capire benissimo. Almeno... io ti ho capita. Solamente che, come ho spiegato prima, amo molto provocar dibattiti e ci ho pestato un po' su.
In verità mi hai convinta di due cose:
1) Che, dato per scontato che i ragazzi si impasticcano comunque, tanto vale che lo facciano controllati e consapevoli. Ben venga l'informazione in tal senso. Almeno sanno fino in fondo cosa prendono.
2) Che la maggioranza di quelli che si lasciano andare qualche volta, non passano a dosi maggiori.
Ad Alfredo dico che le sostanze psicotrope erano usate nell'antichità per avvicinarsi al divino, avere esperienze trascendentali e mistiche o disporre l'animo alla pace.
Solitamente però erano riservate esclusivamente a chi era preparato ad usarle e adeguatamente sorvegliato, o in occasioni speciali.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prenderle per cercar rifugio dai propri problemi, per semplice trasgressione o svago come invece vengono usate oggigiorno.
Tutti erano consapevoli di quanto fossero potenti e necessitassero di attento controllo.
A riprova ne è il fatto che, quando i bianchi introdussero gli alcolici fra gli indiani d'america, tantissimi divennero in breve alcolizzati. Non erano preparati ai suoi effetti devastanti.
Inutile dire che è impossibile fare paragoni con tali culture. Per noi non è certo così. Nessuno più prende cocaina, eroina, crack, alcool per entrare in comunicazione spirituale con Dio e l'Universo!
In effetti sei riuscita a farti capire benissimo. Almeno... io ti ho capita. Solamente che, come ho spiegato prima, amo molto provocar dibattiti e ci ho pestato un po' su.
In verità mi hai convinta di due cose:
1) Che, dato per scontato che i ragazzi si impasticcano comunque, tanto vale che lo facciano controllati e consapevoli. Ben venga l'informazione in tal senso. Almeno sanno fino in fondo cosa prendono.
2) Che la maggioranza di quelli che si lasciano andare qualche volta, non passano a dosi maggiori.
Ad Alfredo dico che le sostanze psicotrope erano usate nell'antichità per avvicinarsi al divino, avere esperienze trascendentali e mistiche o disporre l'animo alla pace.
Solitamente però erano riservate esclusivamente a chi era preparato ad usarle e adeguatamente sorvegliato, o in occasioni speciali.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prenderle per cercar rifugio dai propri problemi, per semplice trasgressione o svago come invece vengono usate oggigiorno.
Tutti erano consapevoli di quanto fossero potenti e necessitassero di attento controllo.
A riprova ne è il fatto che, quando i bianchi introdussero gli alcolici fra gli indiani d'america, tantissimi divennero in breve alcolizzati. Non erano preparati ai suoi effetti devastanti.
Inutile dire che è impossibile fare paragoni con tali culture. Per noi non è certo così. Nessuno più prende cocaina, eroina, crack, alcool per entrare in comunicazione spirituale con Dio e l'Universo!
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Perlopiù , droghe e alcol, diventano dio e l'universo in un continuo unico. Un inferno raggiungibile solo così... COSA VUOI DI PIU' DALLA VITA? EL GUSTO DE LA VIDA!!! OHPPERPAMPERO!!!!!!! L'alcol ha un monopolio di stato le droghe quello delle mafie ....
Viola- Numero di messaggi : 432
Data d'iscrizione : 20.01.08
Età : 60
Località : Roma
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Brava Viola, ogni volta che si fa un'azione "immorale", si finisce per finanziare l'illegalità.
La ricetta per risolvere molti dei problemi in Italia e proprio assumere comportamenti sani.
La ricetta per risolvere molti dei problemi in Italia e proprio assumere comportamenti sani.
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
bene
mi fa piacere anthea.
C'è anche da dire che sono nervosissima, quindi magari prendo le cose sempre negative in sto periodo.
Per sugge: se ci fosse una legalizzazione seria di tutte le sostanze (ma seria e non fatta a caso) si toglierebbe automaticamente tutto il finanziamento alle organizzazioni criminali, che perderebbero di colpo un introito enorme. Chiaramente ci vorrebbe qualcosa di molto serio, molto regolamentato (tipo distribuzione consentita solo ai maggiorenni, droghe pesanti e pericolose come l'eroina soltanto in caso di tossicomani che non riescono a uscirne attraverso altre strade etc. etc.).
Poi in generale io non riesco a definire un'azione come assumere una sostanze a priori 'immorale': può essere autolesiva, ma immorale per me ha un significato diverso, quindi mi sfugge qualcosa del tuo discorso. Hai voglia di spiegare meglio cosa intendi per 'immorale'?
Ciau :-)
Ale
C'è anche da dire che sono nervosissima, quindi magari prendo le cose sempre negative in sto periodo.
Per sugge: se ci fosse una legalizzazione seria di tutte le sostanze (ma seria e non fatta a caso) si toglierebbe automaticamente tutto il finanziamento alle organizzazioni criminali, che perderebbero di colpo un introito enorme. Chiaramente ci vorrebbe qualcosa di molto serio, molto regolamentato (tipo distribuzione consentita solo ai maggiorenni, droghe pesanti e pericolose come l'eroina soltanto in caso di tossicomani che non riescono a uscirne attraverso altre strade etc. etc.).
Poi in generale io non riesco a definire un'azione come assumere una sostanze a priori 'immorale': può essere autolesiva, ma immorale per me ha un significato diverso, quindi mi sfugge qualcosa del tuo discorso. Hai voglia di spiegare meglio cosa intendi per 'immorale'?
Ciau :-)
Ale
merla- Numero di messaggi : 2206
Data d'iscrizione : 09.01.08
Età : 48
Località : Torino
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Eh,si,la cosa migliore è la legalizzazione di queste sostanze
lunatica- Numero di messaggi : 925
Data d'iscrizione : 29.01.09
Località : profondo sud
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Credo che l'immorale per sugge forse è da non slegare dal vivere in maniera sana. Ora che lo conosco, posso dire che è una delle poche persone che conosco, che sta riuscendo a vivere quello che dice.... Ci vorrebbe più informazione per far capire fin nella coscienza che in effetti "le sostanze" non servono. Queste sostanze sono figlie dell'epoca...Dietro l'uso anche non solo dipendente di sostanze c'è sempre la "paura di"...poi si può finire nell'abuso e la dipendenza è conseguenza biologica e psicologica a doppia mandata. Si può vivere con molto meno, figuriamoci senza sostanze! Creare un monopolio di stato per l'alcol è scandaloso....e soprattutto non ha diminuito i casi di alcolismo, anzi...l'alcolismo è e rimane una piaga...soprattutto non guarisce le paure!
Viola- Numero di messaggi : 432
Data d'iscrizione : 20.01.08
Età : 60
Località : Roma
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Merla,legalizzare le droghe è un ammortizzatore, ma penso che sia un percorso obbligatorio per uscire dalla piaga della droga.
Immorale per me sono tutti quei comportamenti, pensieri, abitudini, che danneggiano la vita, sia personale che altrui.
Tu dici cosa ci sia di immorale nell'autolesionismo, molto, perché oltre a danneggiare te stesso danneggi chi ti sta vicino, la tua famiglia, i tuoi compagni di studio oppure i tuoi colleghi.
So che il mio pensiero è estremista, anche inapplicabile e concordo nel trovare percorsi di compromesso per aiutare queste persone ad uscire dalle dipendenze, ma dobbiamo costruire una cultura che possa dare delle risposte alternative alle droghe.
Avete scelto un tema molto difficile da dibattere, un pensiero mi suone in testa, ma l'estrema tolleranza oppure la ricerca di un compromesso non nasconde in relaltà una debolezza?
Immorale per me sono tutti quei comportamenti, pensieri, abitudini, che danneggiano la vita, sia personale che altrui.
Tu dici cosa ci sia di immorale nell'autolesionismo, molto, perché oltre a danneggiare te stesso danneggi chi ti sta vicino, la tua famiglia, i tuoi compagni di studio oppure i tuoi colleghi.
So che il mio pensiero è estremista, anche inapplicabile e concordo nel trovare percorsi di compromesso per aiutare queste persone ad uscire dalle dipendenze, ma dobbiamo costruire una cultura che possa dare delle risposte alternative alle droghe.
Avete scelto un tema molto difficile da dibattere, un pensiero mi suone in testa, ma l'estrema tolleranza oppure la ricerca di un compromesso non nasconde in relaltà una debolezza?
suggestione- Numero di messaggi : 835
Data d'iscrizione : 08.01.08
Età : 55
Località : nessuna
debolezza...
Sì, probabilmente.
L'essere umano è debole. Quando però questa debolezza è consapevole, allora può divenire comprensione e forza.
Mi spiego: se io so che sono nervosa e mi rendo conto che in certi periodi sia difficile sopportarmi, sarò più incline a capire le debolezze altrui e quindi a creare rapporti più forti e costruttivi con gli altri.
Nel caso una persona a me cara sia in errore e abbia bisogno di aiuto, non mi ergerò a giudice, ma cercherò di aiutarla perchè so cosa vuol dire essere in difetto.
Se al contrario mi sento perfetta, ovviamente non accetterò gli errori altrui e tenderò a considerarli inferiori, allontanandoli.
Di certo ogni individuo, parimenti, dovrà aspirare alla perfezione e adottare ideali e regole certe a cui riferirsi nella vita: i cosiddetti principi.
I principi sono fissi e servono a migliorarsi se si tiene sempre presente che siamo fallaci.
Credo che tutti, Merla compresa, sappiano che le droghe, l'alcolismo ecc. sono inutili e dannosi. Nessuno di questo forum penso le consideri meno che una piaga sociale.
La realtà della vita però ci insegna proprio che, nonostante gli sforzi e i divieti (o forse in forza di quelli), nessuno riesce a debellarli completamente. Perciò almeno si dovrebbe cercare di ridurne gli effetti al minimo.
C'è chi è a favore del proibizionismo e chi no. Probabilmente ricerche serie e basate su dati reali, se sono state fatte, non vengono prese in considerazione come sarebbe logico.
Un inciso sul commercio illegale: non è detto che legalizzare la droga basti a cancellare il narcotraffico.
Abbiamo l'esempio del fumo. Nonostante sia legale, esiste in ogni caso il mercato nero.
Tanti acquistano sigarette di contrabbando convinti di risparmiare o li acquistano i tabaccai per lo stesso motivo e poi invece si ritrovano con prodotti cancerogeni il quintuplo di quelli originali. Però ci hanno guadagnato!
L'essere umano è debole. Quando però questa debolezza è consapevole, allora può divenire comprensione e forza.
Mi spiego: se io so che sono nervosa e mi rendo conto che in certi periodi sia difficile sopportarmi, sarò più incline a capire le debolezze altrui e quindi a creare rapporti più forti e costruttivi con gli altri.
Nel caso una persona a me cara sia in errore e abbia bisogno di aiuto, non mi ergerò a giudice, ma cercherò di aiutarla perchè so cosa vuol dire essere in difetto.
Se al contrario mi sento perfetta, ovviamente non accetterò gli errori altrui e tenderò a considerarli inferiori, allontanandoli.
Di certo ogni individuo, parimenti, dovrà aspirare alla perfezione e adottare ideali e regole certe a cui riferirsi nella vita: i cosiddetti principi.
I principi sono fissi e servono a migliorarsi se si tiene sempre presente che siamo fallaci.
Credo che tutti, Merla compresa, sappiano che le droghe, l'alcolismo ecc. sono inutili e dannosi. Nessuno di questo forum penso le consideri meno che una piaga sociale.
La realtà della vita però ci insegna proprio che, nonostante gli sforzi e i divieti (o forse in forza di quelli), nessuno riesce a debellarli completamente. Perciò almeno si dovrebbe cercare di ridurne gli effetti al minimo.
C'è chi è a favore del proibizionismo e chi no. Probabilmente ricerche serie e basate su dati reali, se sono state fatte, non vengono prese in considerazione come sarebbe logico.
Un inciso sul commercio illegale: non è detto che legalizzare la droga basti a cancellare il narcotraffico.
Abbiamo l'esempio del fumo. Nonostante sia legale, esiste in ogni caso il mercato nero.
Tanti acquistano sigarette di contrabbando convinti di risparmiare o li acquistano i tabaccai per lo stesso motivo e poi invece si ritrovano con prodotti cancerogeni il quintuplo di quelli originali. Però ci hanno guadagnato!
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Io vorrei dire una cosa sulla Cannabis.
In realtà, all'inizio del novecento la Canapa indiana era diffusissima. A cavallo dei due secoli, migliaia di persone (particolarmente nei Caraibi) fumavano le infiorescenze della Capana.
La Cannabis fù proibita dal governo americano sulla spinta di Randolf Hearst il milionario magnate dei media (quello descritto dal film "Quarto potere") e dall'azienda DuPont de Némours. Infatti, Hearst controllava alcune cartiere che, se avesse permesso la concorrenza della canapa, sarebbe andate rapidamente in fallimento.
Occorre, infatti ricordare che dalla Canapa da cui, oltre ai medicinali, ai carburanti e alle fibre tessili, si ricava una carta migliore di quella del legno in modo incomparabile.
(E così è anche tutt'oggi)
Niente volevo dire questo...
La canapa è stata "criminalizzata" da una lobby per ragioni economiche, non perché faccia male.
In realtà, all'inizio del novecento la Canapa indiana era diffusissima. A cavallo dei due secoli, migliaia di persone (particolarmente nei Caraibi) fumavano le infiorescenze della Capana.
La Cannabis fù proibita dal governo americano sulla spinta di Randolf Hearst il milionario magnate dei media (quello descritto dal film "Quarto potere") e dall'azienda DuPont de Némours. Infatti, Hearst controllava alcune cartiere che, se avesse permesso la concorrenza della canapa, sarebbe andate rapidamente in fallimento.
Occorre, infatti ricordare che dalla Canapa da cui, oltre ai medicinali, ai carburanti e alle fibre tessili, si ricava una carta migliore di quella del legno in modo incomparabile.
(E così è anche tutt'oggi)
Niente volevo dire questo...
La canapa è stata "criminalizzata" da una lobby per ragioni economiche, non perché faccia male.
Mah
Bene sugge, adesso ho capito cosa intendevi dire. Immaginavo appunto qualcosa del genere. :-)
Però, boh, io non ritengo che si possa dare giudizi di merito su nessuna sostanza, né sul suo uso: anche al di là di esperienze trascendentali e contesti religiosi, ad esempio la canapa indiana e le foglie di coca sono abituali in culture diverse dalla nostra (non so se lo stesso sia per l'oppio, ma suppongo di sì), e magari in tali culture un bicchiere di vino viene visto come belzebù. :-)
In generale anche io credo che l'aspirazione dovrebbe essere al 'non attaccamento' (per chiamarlo in questi termini): il che però per me significa che uno dovrebbe raggiungere un equilibrio tale da poter usare qualunque cosa senza entrare nelle maglie della dipendenza.
Del resto sono i meccanismi della dipendenza (uguali per tutte le sostanze) quelli che veramente danneggiano gli altri, non l'uso in sé e tantomeno le sostanze.
L'uso e le sostanze io le ritengo a priori neutri, se prese con le dovute cautele non fanno così male, e l'uso non cela necessariamente chissà che disagio o che vuoto da riempire. Uno può voler pigliarsi un francobollo di LSD anche solo per provare a scrivere una nuova Yellow Submarine. ;-)
Tanto per spostare un attimo il discorso dalle droghe, ad esempio io non mi azzarderei mai a definire Patrick de Gaillardon un autolesionista, benchè le sua attività comportasse un rischio enorme per se stesso e non avesse apparentemente nessun senso. Alla fine dei conti, è morto facendo quello che era la sua vita, e sono in pochi a poterlo dire.
Ad esempio, e qui mi riallaccio al discorso dei compromessi, per me è ed è stato un compromesso non aver provato molte sostanze: un po' per paura (da ragazzina quando tornavo a casa di notte dovevo pur essere in grado di dire due parole di senso compiuto ai miei, no? :-) ) un po' per consapevolezza dei miei limiti fisici e psichici. Non conosco (ed è difficile avere delle informazioni neutre in merito) gli effetti di tante sostanze in caso di ansia e depressione pregresse, non conosco le interazioni con gli psicofarmaci, e sono cosciente di avere una psiche fragile e, probabilmente, discretamente predisposta a infognarsi in una dipendenza. Quindi evito di provare, ma lo giudico un compromesso con i miei limiti. Esattamente come non scio, perchè ho un ginocchio rovinato e sciare sarebbe da disgraziata, ma se avessi le ginocchia sane mi piacerebbe moltissimo imparare.
A parte questo io sono favorevole alla legalizzazione per tanti motivi: da una parte sicuramente si ridurrebbero almeno in parte (forse non del tutto, è vero anthea) i proventi delle criminalità organizzata, d'altra parte si toglierebbe molta delle mitizzazione che c'è tra i ragazzi di certe sostanze e soprattutto non avrebbero bisogno di avere a che fare con certa gente per procurarsele. Poi non è una cosa semplice perchè ci vorrebbe un'azione concertata, non avrebbe senso togliere i soldi alla mafia italiana per darli a quella colombiana.
Inoltre, non credo che lo stato debba entrare nella libertà personale degli individui, e questa delle sostanze a priori mi sembra un'invasione della sfera personale. Lo stato dovrebbe dare a tutti la possibilità di esprimere se stessi e di raggiungere le proprie aspirazioni e tutelarlo e supportarlo in questo senso. CHiaramente avendo come primo e invalicabile limite la libertà degli altri. Almeno..io credo che gli stati dovrebbero tendere a questo nel loro legiferare, ma raramente è così....vabbuò, so' ideali
merla
Però, boh, io non ritengo che si possa dare giudizi di merito su nessuna sostanza, né sul suo uso: anche al di là di esperienze trascendentali e contesti religiosi, ad esempio la canapa indiana e le foglie di coca sono abituali in culture diverse dalla nostra (non so se lo stesso sia per l'oppio, ma suppongo di sì), e magari in tali culture un bicchiere di vino viene visto come belzebù. :-)
In generale anche io credo che l'aspirazione dovrebbe essere al 'non attaccamento' (per chiamarlo in questi termini): il che però per me significa che uno dovrebbe raggiungere un equilibrio tale da poter usare qualunque cosa senza entrare nelle maglie della dipendenza.
Del resto sono i meccanismi della dipendenza (uguali per tutte le sostanze) quelli che veramente danneggiano gli altri, non l'uso in sé e tantomeno le sostanze.
L'uso e le sostanze io le ritengo a priori neutri, se prese con le dovute cautele non fanno così male, e l'uso non cela necessariamente chissà che disagio o che vuoto da riempire. Uno può voler pigliarsi un francobollo di LSD anche solo per provare a scrivere una nuova Yellow Submarine. ;-)
Tanto per spostare un attimo il discorso dalle droghe, ad esempio io non mi azzarderei mai a definire Patrick de Gaillardon un autolesionista, benchè le sua attività comportasse un rischio enorme per se stesso e non avesse apparentemente nessun senso. Alla fine dei conti, è morto facendo quello che era la sua vita, e sono in pochi a poterlo dire.
Ad esempio, e qui mi riallaccio al discorso dei compromessi, per me è ed è stato un compromesso non aver provato molte sostanze: un po' per paura (da ragazzina quando tornavo a casa di notte dovevo pur essere in grado di dire due parole di senso compiuto ai miei, no? :-) ) un po' per consapevolezza dei miei limiti fisici e psichici. Non conosco (ed è difficile avere delle informazioni neutre in merito) gli effetti di tante sostanze in caso di ansia e depressione pregresse, non conosco le interazioni con gli psicofarmaci, e sono cosciente di avere una psiche fragile e, probabilmente, discretamente predisposta a infognarsi in una dipendenza. Quindi evito di provare, ma lo giudico un compromesso con i miei limiti. Esattamente come non scio, perchè ho un ginocchio rovinato e sciare sarebbe da disgraziata, ma se avessi le ginocchia sane mi piacerebbe moltissimo imparare.
A parte questo io sono favorevole alla legalizzazione per tanti motivi: da una parte sicuramente si ridurrebbero almeno in parte (forse non del tutto, è vero anthea) i proventi delle criminalità organizzata, d'altra parte si toglierebbe molta delle mitizzazione che c'è tra i ragazzi di certe sostanze e soprattutto non avrebbero bisogno di avere a che fare con certa gente per procurarsele. Poi non è una cosa semplice perchè ci vorrebbe un'azione concertata, non avrebbe senso togliere i soldi alla mafia italiana per darli a quella colombiana.
Inoltre, non credo che lo stato debba entrare nella libertà personale degli individui, e questa delle sostanze a priori mi sembra un'invasione della sfera personale. Lo stato dovrebbe dare a tutti la possibilità di esprimere se stessi e di raggiungere le proprie aspirazioni e tutelarlo e supportarlo in questo senso. CHiaramente avendo come primo e invalicabile limite la libertà degli altri. Almeno..io credo che gli stati dovrebbero tendere a questo nel loro legiferare, ma raramente è così....vabbuò, so' ideali
merla
merla- Numero di messaggi : 2206
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Età : 48
Località : Torino
Re: ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
Condivido ciò che hai scritto Merla, non avrei saputo pensare di meglio.
suggestione- Numero di messaggi : 835
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Località : nessuna
il ritorno...
scusate se ritorno sull'argomento ma, mentre cercavo qualche articolo sul sito di "Idea", ho trovato per caso questo sugli spinelli e la depressione firmato da Cassano:
[/quote]http://www.fondazioneidea.it/25_1.htm
[/quote]http://www.fondazioneidea.it/25_1.htm
anthea- Numero di messaggi : 857
Data d'iscrizione : 14.11.08
Età : 54
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