Vergogna di esistere II (tento un'analisi)

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Messaggio  Everlasting Dom Ago 01, 2021 1:53 pm

Vorrei sforzarmi di analizzare la mia situazione senza drammi e autocommiserazione, ma è molto difficile.
Non mi sento una persona matura, non sento di aver avuto esperienze (a trentatre anni) che mi abbiano fatto crescere, mi abbiano fatto uscire dall'adolescenza e mi abbiano permesso di mettere ordine nel mio cervello e vivere nella realtà. Al tempo stesso percepisco molta immaturità e irresponsabilità nella gente che mi circonda, non riesco a sopportarlo, mi pongo criticamente verso di loro, ma non posso "elevarmi" sopra di loro, che comunque hanno una vita, un lavoro, si sono laureati ecc.

Io sono un frustrato che vive con i genitori a trentatre anni. Non posso accettare questo fatto.
Sento che in me ci sono due persone, una piena di potenzialità, che potrebbe vivere, creare, che cerca qualcosa di più sensato e profondo nella vita... Dall'altra c'è un patetico, ripugnante adolescente frustrato, che si fa le seghe e odia il mondo, e per il quale l'unico gesto misericordioso sarebbe l'eutanasia. Un errore della natura, uno scarto biologico. L'odio che provo per questo "secondo me stesso" non può essere descritto a parole. Mi fa orrore. Però sono io.

Trovo insopportabile pensare che tutte le promesse della vita si siano risolte in questo squallido omuncolo che sono. Non posso liberarmene. Evidentemente è colpa mia se sono diventato così, ma al tempo stesso non è colpa mia, perché la vita non mi ha dato i mezzi per diventare altro. Vorrei "cambiare vita" ma non posso, perché non posso fare altro che continuare a fare quel che faccio, cioè farmi mantenere dai genitori, tentare di laurearmi ecc... ma questo non mi dà alcuna dignità.

Ecco, rileggo e vedo lo specchio di tutta la mia confusione mentale. È patetico, è demenziale, fa ridere: io vivo in una sventura ridicola, che non merita interesse da parte di nessuno. Quindi torno a sentire quella voce nella mia testa che dice: "vuoi compiere un gesto maturo e responsabile? Ammazzati. Sei nato sbagliato, capita".

Se mi faccio tanto schifo da solo, non posso concepire che nell'universo ci siano persone a cui non faccio altrettanto schifo, che possano dirmi qualcosa di diverso da "ammazzati, stronzo". Se non lo dicono è per convenienza sociale. Mi è capitato di rivolgermi male contro qualcuno che mi ha detto qualcosa di buono, e di provare rancore per lui, perché è un ipocrita e ha cercato di ingannarmi, e anche perché dice bene di una persona che odio profondamente, cioè me stesso. Al contrario, la più grande cattiveria detta nei miei confronti mi suona sincera e mi rafforza nella certezza che per me non c'è altra soluzione se non il suicidio.

Questa soluzione l'avrei praticata già da un pezzo se non fosse per l'amore (ingiustificato) che portano verso di me i miei genitori, e se non fosse per quel piccolo secondo io, che è stato soffocato dall'io adolescente frustrato, e che urla per avere un briciolo di dignità.

Ma esistono delle soluzioni PRATICHE per uscire da questo incubo? Mandare tutto all'aria, andare... dove? Fare cosa?

Everlasting

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Messaggio  Anonimo7 Sab Ago 07, 2021 10:12 am

io dico che siamo in tanti in questa situazione

Anonimo7

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Messaggio  _Elisewin_ Gio Ago 26, 2021 12:54 am

Ciao Everlasting...
Vorrei scrivere un milione di cose, ma è notte e mi sento particolarmente stupida in questo momento.
La verità è che sento ogni tua singola parola, la pancia mi fa male... A volte mi sembra di stare meglio, ma non è così, questa tristezza non mi lascia mai, non mi lascerà mai.
Ultimamente ho imparato ad avere più compassione per me, l'angoscia che mi prendeva pensando alla mia esistenza così "patetica" ha lasciato il posto ad un senso di rassegnazione... Non lotto più, va bene così. Non mi arrabbio più con me stessa per quello che non sono riuscita a fare. Mi chiedo spesso cosa mi manca. A volte vorrei solo correre sotto le coperte, non alzarmi più, nascondermi lì sotto per sempre, e ho 33 anni, come te. A volte penso che vorrei qualcuno che mi capisse, vorrei non dover spiegare sempre perché per me è così difficile... A volte credo che questo potrebbe bastarmi.
È un continuo scappare, ma la colpa è solo mia, sono io l'artefice di tutto, nel bene e nel male, sono io. Sono io che perdo tempo, sono io che ho paura, sono io che scappo. Posso inventarmi un sacco di scuse, ma la verità è che sono solo debole, avrei potuto, ma non ho fatto perché ho paura, ho paura sempre.


_Elisewin_

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Messaggio  Anonimo7 Dom Ago 29, 2021 10:04 pm

Elisewin ho la tua stessa visione purtroppo, io sono così praticamente dalla nascita e non trovo vie d'uscita. Purtroppo gli altri pensano che basta andare dallo psicologo e poi ne esci alla grande ma non è così

Anonimo7

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Messaggio  Anonimo7 Dom Ago 29, 2021 10:13 pm

Come fare per cambiare una visione della vita che ti accompagna in ogni respiro, senza poterla controllare, una impostazione meccanica che mi fa chiudere di fronte a tutto, che mi fa evitare e mai affrontare, mai attivo e sempre passivo... Che fa mancare quell' aggressività di fondo per combattere le sfide della vita, poi se sono ancora meno aggressivo per via dei farmaci figuriamoci
(Occhio comunque, che non si può tanto lamentarsi in questo forum che anche qui, strano ma vero, ci sono i bacchettoni moralisti in agguato)

Anonimo7

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