"Il dolore" di Pintér

In un’opera dipinta da Ferenc Pintér, intitolata “Il dolore”. Pinter ritrae un uomo inginocchiato, con il torso che si flette e le braccia sollevate e ripiegate sugli avambracci. Il viso è rivolto verso l’alto. Spasmi feroci percorrono le membra nude, muscolose, poiché un rapace, raffigurato di profilo nella parte sinistra del quadro, ha scavato con il becco adunco il fianco dello sventurato. L’anca è un incavo rosso da cui scaturisce copioso il sangue che scorre tra gli arti inferiori.. Lo sfondo è essenziale: un pavimento campito con lo stesso colore del sangue e una parete arancio. La prospettiva, appena accennata grazie all’angolo del pavimento su cui si proietta l’ombra nera dell’uomo, schiaccia la figura, imprigionandola in uno spazio soffocante, un po’ come nei quadri-gabbia di Francis Bacon al quale Pintér pare richiamarsi anche per la concezione, il disegno nervoso e le pennellate omogenee. L’artista è stato in grado di concentrare nel quadro il senso di una disperazione assoluta, quella disperazione che impedisce ormai di supplicare il soccorso di Dio. In modo illogico è più la scatola spaziale in cui l’uomo è intrappolato che la truculenta escavazione nel fianco ad urlare l’angoscia di chi sa che nessuno potrà salvarlo, giacché nessuno potrà udire grido lancinante di una creatura incapsulata nella solitudine.