Non ho più voglia di vivere. Non capisco che senso abbia

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Messaggio  camiL Gio Feb 18, 2016 7:29 pm

Ho letto alcuni messaggi in questo forum e in molti mi son riconosciuta.
La mia vita è caduta a pezze in primis un'anno fa quando ho perso ogni amicizia, mi risultava impossibile rintanarmi nella solitudine che prima mi era così familiare. Sono riuscita a distanza di un anno a superare la questione e ad accettare la mia condizione infelice.
Poi una batosta mi ha colpito il 14 settembre 2015 quando è morta mia nonna, la donna che mi ha cresciuto per la quale avevo un affetto immenso l'unica con cui confidarmi e ridere, con la quale ho passato pomeriggi interi lei che lavorava a maglia e io a leggere da allora un profondo dolore mi attanaglia, non rido più e se metto in ballo l'argomento muoio dentro.
Non ho più voglia di andare avanti, non trovo più per me un'obbiettivo, volevo laurearmi, ma son bloccata ad un ultimo esame che non riesco ad affrontare temporeggio e se guardo al futuro vedo il nulla. Sto bene solo quando dormo così non penso a nulla e appena mi sveglio al mattino tiro avanti senza fare niente di costruttivo. Se guardo su facebook gli altri della mia età mi sembrano felici e molti hanno già raggiunto il traguardo della laurea, mi fa male vederli anche solo felici in una relazione così che non entro sulla mia pagina facebook da mesi e mi tengo distante dal vedere che fanno non trovo più interesse per niente nessunissima curiosità. Passo da stati di felicità senza motivo a infelicità cronica in cui ogni pessimo pensiero frulla nella mia testa.
Poi ho provato a parlarne con i miei, ma non riescono a capirmi son delle persone serene e non hanno mai avuti questi pensieri.
Ho paura di perdere anche loro, perdo tutti e la paura mi blocca dal fare ogni cosa.
Avvolte mi sono immaginata i modi più efficaci per farla finita, ma alla fine la vita mi tira sempre a se per ora, ma non so quanto riuscirò a resistere.
Per non parlare del fatto che in amore sono sfortunata e convintissima del non dover essere amata da nessuno. Ho un sentimento ossessivo per un ragazzo che non mi ha mai visto in quel modo, piango e mi dispero e come una folle che sono mi illudo con sogni ad occhi aperti di un presente fittizio che riguarda anche lui, semplicemente vorrei un abbraccio per sentirmi protetta e l'affetto che manca nella mia vita. Vi prego datemi un aiuto, non so a chi rivolgermi e già parlarne con i miei è dura e alla fine non riescono davvero a capire. Voglio andare avanti, ma non so come e non riesco a trovare un buon motivo per farlo.

camiL

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Messaggio  Pavely II Ven Feb 19, 2016 12:58 pm

Io vorrei dirti una cosa.
L'amore che provi è un tuo sentimento.
Ti prego: prendi una penna, un foglio, e scrivilo piano: "L'amore che provo è un mio sentimento".
Tu, io, tutti noi amiamo. E' naturale, è qualcosa che ci appartiene: siamo esseri umani. L'amore è un sentimento che abbiamo qui, nel cuore.
Tu scrivi: "in amore sono sfortunata". Analizziamo il punto. Se parliamo di un tuo sentimento come puoi essere sfortunata? Facciamo un esempio.
Immagina che io mi arrabbi. L'odio - se ci fai caso - è qualcosa di paragonabile - per la nostra anima - all'amore: dunque... posso essere "sfortunato" nell'odio?
Beh: ammetterai... no. Non posso essere sfortunato nell'odio. Oppure, prendi un'altra emozione, la felicità. Se io ti dicessi: "Sono sfortunato nella felicità" cosa penseresti?
Forse, non è che sei "sfortunata in amore", forse, ti senti semplicemente sfortunata? Ma sfortunata qui, senza alcuna aggettivazione (sfortunata in cosa?) che senso ha? Che senso può avere?
Io penso che la risposta sia nella frase con cui prosegui: "sono [...] convintissima del non dover essere amata da nessuno". Facciamo un passo indietro: l'amore è un tuo sentimento. E la regola - se ci fai caso - vale per tutti.
Cioè l'amore delle persone che ti circondano è nel loro cuore. Tu vorresti che le persone ti amino? Ma nei fatti: come puoi governare le emozioni di chi ti è accanto? Come puoi fare in modo che le persone che sono nella tua vita ti amino? Le emozioni tollerano imperativi?
Davvero, ha senso dire: "Ama!"? Se io ordinassi ad una persona di amare, di odiare, di essere felice o triste, arrabbiato o deluso a comando, davvero, pensi che io ci riuscirei? Beh, forse, potrei riuscirci a patto di fare un "lavaggio del cervello" della persona. Ma se io lo facessi... davvero ciò che questa persona verrebbe a provare sarebbe un vero sentimento?
Sto tentando di dirti che non controlli i tuoi sentimenti, li puoi solo vivere. E così le persone che ti sono accanto, ugualmente, possono solo vivere le loro emozioni. Dunque: questo sentimento di tristezza, di sfiducia, di non sentirti "fortunata" (concetto che riguardo i pensieri, beh, non significa nulla) da cosa può derivare? Quale potrebbe essere la sua origine?

Particolarmente chiara mi appare questa tua frase: "Ho un sentimento ossessivo per un ragazzo che non mi ha mai visto in quel modo, piango e mi dispero e come una folle che sono mi illudo con sogni ad occhi aperti di un presente fittizio che riguarda anche lui, semplicemente vorrei un abbraccio per sentirmi protetta e l'affetto che manca nella mia vita.". Con una matita ideale io metterei un cerchio attorno alla parola 'abbraccio', qui... dove scrivi 'protetta' e qui dove scrivi 'affetto'.
Scriviamole l'una vicina alle altre: abbraccio, protezione, affetto. E con questa matita... mmmmhhh... verde?.... sottolineamo la parola affetto. Affetto. la stessa emozione che provavi con tua nonna. Una donna straordinaria che, immagino, ti abbia abbracciata tantissimo e, magari, anche con forza (me la figuro così). Accanto a lei, ti sentivi protezza, al sicuro. E la stessa identica emozione cerchi nel ragazzo a cui ti senti vicina. Sai... ragionandoci su, io penso, che tu stia così male perché il polo dell'affetto (emozione) si è fuso con il polo dell'amore (emozione).
Sei, cioè, convinta che affetto (protezione, abbraccio...) e amore siano la stessa cosa. E pure, credimi, non è così. Sono cose diversissime. L'amore, ad esempio, non contempla l'affetto. SICURAMENTE (scusa se alzo la voce...) quando ami una persona le dai affetto. A così quando una persona ti da affetto, ti ama. Ma c'è una differenza grandissima tra i due poli. E spiegarlo, penso, è una delle cose più difficili al mondo ma provo. Dunque: se tu ad una persona toglie l'affetto, la rendi triste. Se tu ad una persona togli l'amore, le fai paura. Vedi il rovescio delle medaglie come può essere differente?
Tu sei triste e tu hai paura. Ascoltami: non pensi veramente di essere sfortunata: sei triste e hai paura. E dalla tue parole, credo, emerge proprio questo. Ma prendiamo la prima emozione: l'affetto e il suo contrario, la tristezza. Sei triste perché venendo a mancare tua nonna, è venuto a mancare la sua forma di affetto. L'affetto dei tuoi genitori, immagino, non riesce a colmare la differenza. Tua nonna sapeva farti sentire amata anche stando a distanza. Anche con un sorriso. E magari i tuoi genitori ti dimostrano un affetto differente o, magari, sono anaffettivi (non posso saperlo). Pure: accanto a questo tuo bisogno d'affetto c'è anche un tuo bisogno d'amore.
C'è un ragazzo che ami. E pure, pensando a lui, scrivi come la prima cosa che ti viene in mente è il tuo desiderio che lui ti dia affetto: che ti abbracci, che ti faccia sentire protetta. Ma se così è - osserva - non lo ami. Tu cerchi una persona che si prenda cura di te. Per le figure che danno affetto esistono poche parole: nonni, genitori, fratelli... Ma una parola che corrisponda per l'amore nell'universo dell'affetto non c'è. Esisteva "amico del cuore" o "amica del cuore".
Proviamo ad attualizzarla: amico del cuore.
Scriviamolo assieme. Amico del cuore. Un uomo che ti dà affetto. Che ti dà -soprattutto - affetto: un amico del cuore. Chi ti legge, può pensare: cosa accadrebbe se questo ragazzo divenisse "amico del cuore" di lei? Beh: è chiaro che non vuoi s o l o affetto. Vuoi affetto - è naturale - è una legittimo, naturale, desiderio.
Ma riesci - mi chiedo - nella tua mente a dividere i due campi? A capire come una persona che ama da affetto ma da anche tante altre cose? Ad esempio: felicità, gioia fisica... (se ridi con chi ami non gli stai dando affetto: lo stai rendendo felice).
Penso che quando dividerai queste due emozioni nel tuo cuore, ti scoprirai serena.

Per conquistare questo ragazzo c'è una strategia.

La scrivo qui, in stampatello: "FELICITA'". Ma non tua. Gesù... non sto dicendo questo.

Ecco... poco sopra scriviamo un'altra cosa... "MOMENTI DI" e sotto... FELICITA'. Momenti di felicità.

Con lui. Scherzare. Ridere. Ti svelo un segreto: la specie umana s'innamora ridendo. Ma non è solo l'uomo a conquistare la donna se è capace di farla sorridere con intelligenza. Vale anche il contrario.

Gli uomini amano trascorrere momenti felici con una donna, credimi. Sorridere è seduzione. Sorridere è l'unico modo che conosciamo per amare. Essere in pace con il mondo, perdersi nella sua luce di una primavera che sta arrivando...

Accanto a questa 'strategia della felicità', però, devi mettere in campo anche la strategia dell'affetto. Tu hai bisogno di affetto. Hai bisogno di essere abbracciata, accolta, stretta a un corpo, hai bisogno di sentire un cuore che batte.

Cerca l'affetto. E non vergognarti di chiederlo. E magari: chiedilo ai tuoi genitori. E se non ce la fai: chiedilo ad un'amica. E quando riceverai la tua dose quotidiana di abbracci: chiudi gli occhi e sorridi. E torna bambina e perditi... per poi ritrovarti.

§

Il sole dell'amore, la luna dell'affetto.

E le stelle delle tue emozioni.

§

Ce la puoi fare.

Non mollare.

Ti lascio qui, sottovoce, tanta positività.

E ti invito a resistere.

§

Specialmente oggi che ho ricevuto la certificazione della mia invalidità (indovina per cosa?).

75%.

Io ho 40 anni e il dolore oramai è diventato qualcosa con cui dovrò convivere per sempre.

Ma tu?

Ascoltami: ce la puoi fare, ce la devi fare, puoi farcela, credimi.

Smile

Stringi i denti.

Ti siamo accanto, forza.

Pavely II

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Messaggio  camiL Ven Feb 19, 2016 4:59 pm

Grazie per aver trovato il tempo di rispondere così dettagliatamente alcune tue parole mi hanno fatto piangere, il che può esser un bene un modo per sfogarsi. Ma ci sono tante cose che hai scritto con le quali non sono d'accordo.
So che l'amore è un mio sentimento e io non costringo nessuno a volermi bene e meno che mai ordino con degli imperativi.
Non ho mai chiesto nulla in cambio nei sentimenti di qualsiasi tipo essi siano e non ho mai chiesto nulla nella vita.
Se io non posso esser felice mi accontento di scorgere la felicità di chi mi sta vicino e perfino la felicità del ragazzo che amo e gioisco per loro.
Ogni giorno vivo i miei sentimenti e non li rifiuto e non è detto che l'amore non significhi anche affetto,allora se no che vorresti dire se non ami non provi affetto è un controsenso.
Io sono in grado di dare affetto e so che i sentimenti nascono per caso e allo stesso modo non nascono e che non posso fare niente per cambiare tutto questo sempre è esistito e sempre esisterà.
Non è vero che non lo amo e non è vero che cerco un amico del cuore innanzi tutto perchè credo che l'amicizia non esista, anzi ho la convinzione per esperienza personale che le persone ti fanno sentire di esser loro amica fin quando gli servi e poi arrivederci e grazie.
Non posso chiedere affetto a nessuno i mie genitori sono un pò allergici all'affetto non ne vogliono sapere l'unica persona che voleva il mio affetto era la nonna.
Non posso chiedere affetto ad un'amica perchè non ho ne amiche ne amici. E quelle poche amiche che avevo non lo eran davvero e non mi son mai fidata a raccontare i miei segreti o i miei sentimenti, in primis perchè loro non mi confidavano i loro, quindi vuol dire che non si fidavano di me quando invece per mia indole caratteriale non sono pettegola e sentendomi davvero un'amica non avrei mai detto nulla a nessuno. Con questi presupposti non potevo di certo confidarmi , ma tanto ora come ora non si pone più il problema.
Da anni tengo un diario che mi conforta e accoglie ogni mio pensiero sia esso felice o triste,ma dai primi di settembre dopo la morte della nonna non sono riuscita più ne ad aprirlo ne a scriverci è rimasto fermo e so che devo trovare il coraggio di continuare la trascrizione nel bene e nel male.
Ho tentato di pormi verso quel ragazzo come amica lo incontravo all'università tutti i giorni e anche sul treno facendo lo stesso tragitto, ma non ha voluto neppure la mia amicizia, non capisco il perchè, ma un'idea mia me la sono fatta:
- Di figura posso sembrare una ragazza un pò rigida e austera, ma in verità sono disordinata e alla mano.
- Se non c'è un motivo per esser allegra non sfoggio un sorriso,ma questo non vuol dire che non mi piace ridere anche se è da un bel pò che non faccio una risata di cuore.
- Purtroppo sono tremendamente timida e in più taciturna il che non aiuta nel conversare.

Non sono superficiale e non mi fermo alle apparenze lo dimostra il fatto che mi sono innamorata di un ragazzo più basso di me e che non bado per niente a questo che considero solo un dettaglio.

Ti ringrazio dell'incoraggiamento e in cuor mio penso che sia un momento triste che spero finisca alla svelta.


Se guardo al mondo so che ci sono un sacco di cose per cui esser tristi e addolorati e che a confronto il mio dolore interiore è solo una minuscola briciolina, ma per il singolo è un fardello.

Son felice per te che sei riuscita ad ottenere l'invalidità ci son molti che pur avendone il diritto non riescono ad ottenerla ed è una vera ingiustizia.
Ti auguro ogni bene e serenità.


Grazie del coraggio che vuoi infondermi lo apprezzo molto e piangendo alla fine mi son sfogata davvero e in parte rilassata.

camiL

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Messaggio  newnew Ven Feb 19, 2016 8:25 pm

camiL ha scritto:Ho letto alcuni messaggi in questo forum e in molti mi son riconosciuta.

camiL ha scritto:
La mia vita è caduta a pezze in primis un'anno fa quando ho perso ogni amicizia, mi risultava impossibile rintanarmi nella solitudine che prima mi era così familiare. Sono riuscita a distanza di un anno a superare la questione e ad accettare la mia condizione infelice.

Cosa vuol dire che hai perso ogni amicizia? Come è successo?

camiL ha scritto:
Poi una batosta mi ha colpito il 14 settembre 2015 quando è morta mia nonna, la donna che mi ha cresciuto per la quale avevo un affetto immenso l'unica con cui confidarmi e ridere, con la quale ho passato pomeriggi interi lei che lavorava a maglia e io a leggere da allora un profondo dolore mi attanaglia, non rido più e se metto in ballo l'argomento muoio dentro.

Dovresti cercare di superare il lutto e andare avanti. Niente porterà via i momenti che avete passato insieme. Lei la sua vita se l'è vissuta e tu dovresti vivere la tua senza rimanere bloccata nel passato.

camiL ha scritto:
Non ho più voglia di andare avanti, non trovo più per me un'obbiettivo, volevo laurearmi, ma son bloccata ad un ultimo esame che non riesco ad affrontare temporeggio e se guardo al futuro vedo il nulla. Sto bene solo quando dormo così non penso a nulla e appena mi sveglio al mattino tiro avanti senza fare niente di costruttivo.

Per un ultimo esame ti conviene metterti nonostante la mancanza di voglia e motivazione e lasciarti questa cosa alle spalle...

camiL ha scritto:Se guardo su facebook gli altri della mia età mi sembrano felici e molti hanno già raggiunto il traguardo della laurea, mi fa male vederli anche solo felici in una relazione così che non entro sulla mia pagina facebook da mesi e mi tengo distante dal vedere che fanno non trovo più interesse per niente nessunissima curiosità.

Io (che sono tornato su fb, non ho resistito Very Happy) metto le foto quando sono in compagnia, non scrivo delle mie disavventure e difficoltà. La mia vita sembra molto facile e serena dalla mia pagina facebook.

Altr* hanno più propensione di spesa di me e postano sempre foto dei loro viaggi di qua e di la.

Altr* non hanno il becco di un quattrino e postano i selfie fatti dentro casa propria Smile

Il 90% è apparenza. Per alcuni effettivamente l'apparenza è la cartina tornasole di parte della loro vita. Altri (cattiveria) sembrano far le cose con lo scopo principale di postarle su facebook e diventano abbastanza patetici Smile

Anche io diventassi milionario mi divertirei un po' a far schiattare di invidia tutti gli "amici di facebook", vacanze a Miami, nei caraibi, i fiordi, un po' tutto quello che mi verrebbe in mente Very Happy invece va be' milionario non sono e tengo un profilo abbastanza basso, posso sempre divertirmi a deridere quelli che ci mettono troppo impegno per cercare di apparire Very Happy posso divertirmi a vedere la pochezza di alcuni che hanno solo un grande oggetto di interesse nella propria vita (vedi la moto, il partner, la famiglia, ecc...) e non esistono oltre a tale oggetto... ecc... insomma può essere divertente deridere gli altri, anche se viene meglio farlo in due davanti al monitor, una volta avevo questo privilegio (con un collega ci facevamo un sacco di risate), ora va be' qualche sorriso a criticare e denigrare (tra me e me) gli altri me lo faccio da solo Very Happy

camiL ha scritto:Passo da stati di felicità senza motivo a infelicità cronica in cui ogni pessimo pensiero frulla nella mia testa.
Poi ho provato a parlarne con i miei, ma non riescono a capirmi son delle persone serene e non hanno mai avuti questi pensieri.
Ho paura di perdere anche loro, perdo tutti e la paura mi blocca dal fare ogni cosa.
Avvolte mi sono immaginata i modi più efficaci per farla finita, ma alla fine la vita mi tira sempre a se per ora, ma non so quanto riuscirò a resistere.

A volte è dura però sarebbe troppo triste privarsi di ogni opportunità. Magari tra qualche anno potresti essere felice, le tue giornate potrebbero essere piene di senso, di significato, potresti essere grata di vivere la vita che vivrai e potresti essere grata di aver superato i periodi difficili e di non esserti privata della possibilità di crescere internamente e di fare nuove esperienze e di vivere e di vedere quello che la vita aveva in serbo per te.

Io faccio così, vado avanti senza tante pretese, cerco di migliorare la mia condizione invece di peggiorarla, cerco di limitare i danni nei tempi in cui tutto sembra andarmi male e cerco di godermi o di mettere a frutti i periodi buoni.

camiL ha scritto:
Per non parlare del fatto che in amore sono sfortunata e convintissima del non dover essere amata da nessuno. Ho un sentimento ossessivo per un ragazzo che non mi ha mai visto in quel modo, piango e mi dispero e come una folle che sono mi illudo con sogni ad occhi aperti di un presente fittizio che riguarda anche lui, semplicemente vorrei un abbraccio per sentirmi protetta e l'affetto che manca nella mia vita. Vi prego datemi un aiuto, non so a chi rivolgermi e già parlarne con i miei è dura e alla fine non riescono davvero a capire. Voglio andare avanti, ma non so come e non riesco a trovare un buon motivo per farlo.

Per la questione sentimentale forse un aiutino te lo posso dare.

Potresti leggere "Love and Limerence" di Dorothy Tennov. Almeno lei ci prova a trattare il tema dell'innamoramento.

Invece quello che penso io è che dovresti renderti conto che il ragazzo in questione non è niente di speciale. Ce ne sono tanti. Tanti degni, tanti di valore pari o maggiore al suo, tanti adatti a te.

Non credo che esita UNA persona che o lei o nessuno mai.

Archivialo, non ti serve a niente e ti fa perdere tempo ed energie. Guardati attorno e trovatene un altro. Se attorno non ce n'è esci un po' di casa e lo trovi, ma non vuol dire accontentarsi, ne trovi uno magari meglio di lui. Se hai hobby o interessi prova a fare qualcosa di attinente, se noi in palestra o a latino americano e vedrai che di gente ne conosci di molti tipi e magari nel mezzo trovi con chi star bene.

O magari no come il sottoscritto e ti accorgi di non aver bisogno di niente e di nessuno e puoi iniziare con i deliri di onnipotenza come me Very Happy

Ciao

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