A volte è davvero tosta

Bisognerebbe cogliere l'attimo presente. Pensare che siamo vivi e che tutto quello che ci circonda ha sempre degli aspetti stupefacenti. Capire che tutto sommato non è poi così male.
Bisognerebbe pensare che siamo fortunati rispetto a tanti altri che nonostante problemi gravi o addirittura tremendi trovano la forza di sorridere ed andare avanti.
Bisognerebbe capire che l'infelicità e l'irrequietudine sono una nostra scelta. Che non abbiamo scelta se non andare avanti, che non è "conveniente" stare male. Non ci conviene. L'ansia non cambia le carte in tavola per cui "se siamo ansiosi non cambia nulla, se non siamo ansiosi non cambia nulla lo stesso". Cosa è meglio?
Bisognerebbe, bisognerebbe, bisognerebbe...
Vedete, a tutto questo ci sono arrivato.
Andato via di casa ormai da molti anni, famiglia a 800 km, badare da solo a tutto.
Infanzia complicata, padre con DOC, gay, paese di nascita tra i peggiori d' Italia. Cresciuto nei problemi, nell'ansia, con pochi sorrisi se non quelli di mia madre..
Tutto è stato guadagnato con sudore. Un sudore tremendo. Vita vissuta travagliata, davvero tanto.
Dipendenza affettiva. Paura terribile di perdere il mio compagno e tutta la vita che ho creato con una fatica immane.
Paura delle malattie.
Trauma (riconosciuto e diagnosticato dallo psichiatra), con tanto di ferita indelebile.
Prima DAP, poi DOC, ansia generalizzata. Depressione reattiva.
Ora sto meglio. Ma spesso, anche per poche ore, torna tutto. Ed anche fisicamente ne risento molto.
A volte è tosta, è davvero dura. A volte vorrei una mano. Quella che non mi ha mai dato nessuno.
Una parola di conforto, che mi dice che ancora una volta ce la posso fare.
E' vietato pensare che potrebbe andar meglio? Che arriverà il "sole" prima o poi?
E' vietato pensare che dopotutto è così semplice essere felici? (diciamolo al mio compagno)
Cerco solo qualcuno che con una parola mi cambi la giornata.
Che mi faccia rialzare dal peso che ogni tanto mi abbatte. Un peso gigante, insopportabile, che mi porto dentro.

Ciao Fabius, benvenuto.

Cosa potrebbe andare meglio?

Cos'è la felicità?

E se fossero le stesse basi del nostro pensiero ad essere sbagliate, fuorvianti?

I concetti di giusto, sbagliato, corretto, scorretto, desiderabile, indesiderabile...

E se non fosse il mondo a essere sbagliato, se invece fosse la nostra interpretazione di esso ad essere errata?

E se lo scopo della vita non fosse presentarci godimenti, piacere e felicità, ma ostacoli, difficoltà e dolori da superare?

E se esistere non fosse un diritto, ma se fosse qualcosa che dobbiamo strappare al mondo con le unghie e con i denti ogni giorno?

E se il piacere ultimo fosse proprio, non essere accolti e coccolati, ma aver imposto la propria esistenza sul mondo?

Poter dire: Io sono ancora qui, alla faccia vostra, voi come siete entrati nella mia via ne uscirete, come tutti, e io sarò ancora qui!

Grazie...
apprezzo molto le tue parole..
credo di aver applicato molte volte quello che dici..
Soltanto è come se a volte me ne dimenticassi, avvolto da una nube di stanchezza.
Ma è pur vero che se proviamo questi sentimenti vuol dire che, a mio avviso, siamo più forti