...non essere depressi a volte e' tosta

sto passando dei momenti strani...e in questo periodo parlando sopratutto a livello emozionale il tutto mi sembra un brutto giro in ottovolante..un'amore che c'e', da parte mia sicuramente..ma alla fine non c'e' perche' rimasto li..a un incontro casuale, inaspettato e intenso verso una persona dove tutt'ora non capisco cosa andava a cercare al di fuori della sua relazione..e per quanto mi sforzo, non riesco trovare altre "situazioni" all'altrezza, alla pari o meglio...

..l'amore di un papa' verso suo figlio, che vedo, non vedo e che comunque non vedo nelle condizioni che dovrebbero essere concesse a un papa' separato..e io che sto zitto e sopporto per evitare altri casini

..il "freddismo" di mio padre e di mia sorella maggiore, il primo, cosi come raccontato, che preferisce dopo 10 minuti di chiacchiere accendere la televisione, l'altra che vado a trovarla in negozio per fare un saluto..non mi bacia e non mi abbraccia, come lo farebbe qualsiasi sorella con suo fratello, ma piuttosto ci tiene a sottolineare che ha poco tempo, che sta chiudendo negozio o altre merite scuse per tenermi lontano. L'ultima cosa sensata l'aveva detta 6 anni fa': "Non so' che male ti ho fatto..". Li sono stato zitto, maledizione, forse quella volta dovevo aprire bocca e dirle: "Non mi caghi mai..che ti devo dire". In questo senso e' vero che la mela non cade mai lontana dall'albero..

..un contratto determinato che scadra' ad aprile, dove mi e' gia' stato comunicato che non sara' prolungato e io a 44 anni che non ho idea come muovermi, che fare. Il mercato lavorativo anche nella mia zona e' in stallo.. Non so' se rimanere nello stesso settore o se tirare fuori le palle e seguire quello che recentemente ho scoperto mia passione, un lavoro nel sociale..

..l'eterna lotta con la banca. Ogni inizio mese andare li a piangere per far almeno passare affitto e alimenti..

Lo so'...lo dico con un determinato sarcarsmo: in momenti come questo, per quanto possa sembrare assurdo, mi manca la malattia. Mi mancano gli antidepressivi che mi mandavano in pace interiore "forzata"..

scusate lo sfogo..la depressione mi ha portato a fare delle scelte difficili e dure nella mia vita. ma quello che e' la mia sfera emotiva continua ad essere come un bicchiere di cristallo...fragile, con il rischio di rompersi alla minima vibrazione...

Io ci sto ancora dentro... Più cerco di risalire più sprofondo...
La vita ti sta sfidando in tutti i modi...
Mio nonno diceva (anche se non ho mai capito veramente il senso) sputagli sul naso, alla vita, alla gente che ti mette il bastone fra le ruote, che ti disprezza, che non ha la minima idea di cosa significhi amare, condividere...
Io ti dico... Hai fatto grandi passi, hai lottato per te e probabilmente per tuo figlio, non mollare, tira fuori le unghie, ricorda come stavi e pensa a come stai adesso...
Resisti


Vi leggo, sento che se ne può venire fuori, mi conforto, mi abbatto...
Grazie

Cerca e conservati la pace interiore naturale e non forzata da farmaci, cosa che cerchiamo un po tutti, nuevo mondo
Per il resto, lavoro, soldi, purtroppo capisco che sono problemi, ma credo che stando bene, possano essere visti e risolti, se hai la possibilità di andare nel sociale, chi meglio di noi puo capire le persone con questi problemi, e poi lavorare facendo del bene al prossimo, credo sia uno dei migliori lavori possibili

Arrivati alla soglia dei 40anni mi sa che tutti tiriamo un po' le somme della nostra vita.
Anch'io, che per ora il lavoro ce l'ho, mi chiedo se non potevo fare di più quand'ero giovane.

Ho basato tutto in funzione della famiglia che, se da un lato mi ha dato risultati perchè ho cresciuto due ragazzi sostanzialmente "buoni", che amo tantissimo e che per ora non mi danno preoccupazioni, dall'altro mi ha succhiato tutti gli anni migliori della vita.

Non è colpa di nessuno se, pur avendo una famiglia, avrei potuto godermi un pochino la vita ugualmente od aspirare a costruire qualcosa di mio, mentre in realtà la mentalità del mio "ambiente famigliare e sociale" mi ha asseverata al ruolo di madre solerte e poco più. Perciò mi son ritrovata a quest'età constatando che ho messo da parte i miei interessi, la mia interiorità e tutto ciò che mi contraddistingue per essere all'altezza di standard di cui sostanzialmente non ho mai fatto parte veramente e di cui non me ne frega niente.
Se ci fermassimo a riflettere su quanto sia sessista la società in cui viviamo e a quanto lo consideriamo normale perchè ci viviamo dentro, ci meraviglieremmo. E' normale che una donna sposata con figli faccia il part-time ed il marito tiri la carretta. La si ritiene anzi una fortuna! In Italia essere una donna che fa carriera è considerato quasi come un affronto alla famiglia. Pochi padri vorrebbero il ruolo inverso e i pochi che magari lo vorrebbero sono considerati alla stregua di femminucce o di poveretti comandati dalla moglie.
Non è che io abbia grandi richieste o aspettative. Sono una persona che sa accontentarsi. Ma ho realizzato che mi sono accontentata veramente troppo!

Ora che sono separata e ho due figli grandi che pur non pretenziosi costano, e che la crisi fa così paura, le possibilità per me di reinventarmi non ci sono.
Anche volendo, non mi azzardo a sognare di cambiar lavoro o di mettermi in proprio! Le idee le avrei, ma non posso assumermene il rischio.
E devo pure ritenermi fortunata che lo stipendio lo prendo regolarmente...
Quindi forse è meglio che mi faccia piacere ciò che ho e cerchi di ritagliarmi qualcosa ogni tanto quando posso.

L'importante è che almeno la "bestia" ci lasci in pace. Ma quella è sempre lì in agguato, pronta a saltarci addosso.. stà bastarda!!!

grazie di  a voi e alle vostre riflessioni... ognuno di voi a suo modo mi ha dato un po' di coraggio e forza per andare avanti...