Abecedario delle mie psicosi.

Facciamo un elenco delle psicosi - termine della Psicologia puramente casuale che uso per descrivere i miei comportamenti ossessivi - di cui ho sofferto in questi ultimi anni e se volete date una interpretazione al quadro che vi descrivo.

1. Il Giro degli Specchi.

Questo comportamento è derivato direttamente dai miei complessi sull'aspetto. Consiste nel guardarsi allo specchio un centinaio di volte al giorno, guardarsi nelle porte delle case, nelle vetrine, nelle porte a vetro, nei riflessi degli edifici, in ogni specchio possibile. Certe volte entravo addirittura in proprietá private per osservarmi nelle porte delle case. E più di una volta ho portato uno specchio della camera matrimoniale in cortile per vedere ''com'ero fuori di casa''. Oggi come oggi faccio più o meno le stesse cose e molte volte vado nei centri di abbigliamento per guardarmi negli specchi dei camerini.

2. Sbattere le mani.

Sbatto le mani parecchie volte al giorno. Sopratutto nei momento di euforia, quando ascolto le mani. Ma non li sbatto semplicemente, mi picchio il polso sul petto, ripetutamente, fino a provocare rossori e irritazioni.

3. Risate immotivate.

Rido immotivatamente parecchie volte al giorno.

4. Flussi ideativi.

Ho la mente che viaggia a mille all'ora. Un pensiero dopo l'altro, tutti concatenati e incastrati. Generalmente intorno al concetto di ''follia'' e ''come sembrare pazzo''.

5. Ipersonnia.

Dormo in continuazione.

6. Iperappetito.

Ho sempre voglia di mangiare, ho sempre fame. O forse ho solo voglia di fare qualcosa.

7. Fastidio urbano.

Stare in autobus mi reca fastidio. Ma non per scomoditá. Voglio uccidere tutti, o scomparire nei sedili, non voglio farmi vedere e mi sento schifoso e sudicio più dell'autobus.

8. Monologhi.

Parlo continuamente da solo. I miei deliri sono notevoli e potrei scriverci un libro. Anzi, l'ho scritto se prendo tutto quello che ho scritto in questo Forum e da altre parti.

9. Mi stanno guardando e ridono di me.

Tutti ridono di me. Anche i gatti, a seconda del loro spavento penso di dare una idea più o meno mostruosa. Avevo paura di andare a buttare la spazzatura, sicuramente le persone nelle automobili si giravano per ridere di me.