Visti da fuori - piccole cose
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Visti da fuori - piccole cose
Stef Dom Gen 13, 2008 10:47 pm
Visti da fuori noi depressi a volte non sembriamo tanto male.
Ci mettiamo una maschera "forzata" per cui ci costringiamo ad uscire, lavorare, fare una pizza con gli amici...
A me capita di non essere valutato nemmeno dal mio neuropsichiatra, dalla ia psicologa e dal mio dietologo. Ognuno ha la sua bella spiegazione. Ad esempio, per il mio problema di alzarmi alle 19,30 nei giorni festivi (che per me e la mia famiglia è un problema grosso) il neuropsichiatra dice "basta andare a dormire più presto e alzarsi la mattina un po' prima...". Non è affatto vero.
Avevo una psichiatra che per il problema che non riuscivo più a lavarmi, diceva che il lavarsi era soggettivo e non era un vero problema. Quest'estate non mi sono lavato per tre settimane e a dicembre per più di un mese. Io soffro molto di questo perché una volta non era così.
Per il fatto che sto stramangiando dolci, cioccolata a tavolette intere, piatti sovrabbondanti e poi subito dopo altri dolci, cioccolata e ancora, ancora e ancora... il dietologo lo spiega con il prendere gli psicofarmaci... sì, ma il problema persiste ed io ho il colesterolo alle stelle.
Stasera un amico diceva a mio figlio che l'estate prossima sarei potuto andare con la famiglia in vacanza, diceva che io sarei migliorato, che già stavo meglio... ma non è così (solo che davanti a mio figlio non lo dicevo).
Mio Dio, ma perché gli altri non mi credono? Perché non capiscono che io non ce la faccio? Che io non sono più quello di prima?
Perché non vedono che ho messo i remi in barca, che ormai ho lasciato le redini?
Qualcosa s'è rotto dentro di me, per sempre.
Non so se la prossima estate sopravviverò o mi suiciderò come ho pensato per tutto agosto.
Ci mettiamo una maschera "forzata" per cui ci costringiamo ad uscire, lavorare, fare una pizza con gli amici...
A me capita di non essere valutato nemmeno dal mio neuropsichiatra, dalla ia psicologa e dal mio dietologo. Ognuno ha la sua bella spiegazione. Ad esempio, per il mio problema di alzarmi alle 19,30 nei giorni festivi (che per me e la mia famiglia è un problema grosso) il neuropsichiatra dice "basta andare a dormire più presto e alzarsi la mattina un po' prima...". Non è affatto vero.
Avevo una psichiatra che per il problema che non riuscivo più a lavarmi, diceva che il lavarsi era soggettivo e non era un vero problema. Quest'estate non mi sono lavato per tre settimane e a dicembre per più di un mese. Io soffro molto di questo perché una volta non era così.
Per il fatto che sto stramangiando dolci, cioccolata a tavolette intere, piatti sovrabbondanti e poi subito dopo altri dolci, cioccolata e ancora, ancora e ancora... il dietologo lo spiega con il prendere gli psicofarmaci... sì, ma il problema persiste ed io ho il colesterolo alle stelle.
Stasera un amico diceva a mio figlio che l'estate prossima sarei potuto andare con la famiglia in vacanza, diceva che io sarei migliorato, che già stavo meglio... ma non è così (solo che davanti a mio figlio non lo dicevo).
Mio Dio, ma perché gli altri non mi credono? Perché non capiscono che io non ce la faccio? Che io non sono più quello di prima?
Perché non vedono che ho messo i remi in barca, che ormai ho lasciato le redini?
Qualcosa s'è rotto dentro di me, per sempre.
Non so se la prossima estate sopravviverò o mi suiciderò come ho pensato per tutto agosto.
Stef- Numero di messaggi : 1033
Data d'iscrizione : 13.01.08
Età : 70
Località : Napoli
Hey
crash Dom Gen 13, 2008 11:00 pm
Stef.....credimi tutti l'abbiamo pensato ,almeno io diverse volte...anch'io ora attraverso un momento di merda!!detto con tanto tatto.Problemi anch'io nel dormi veglia,comprendo bene tutto quello che passi,e a volte neanche gli specialisti sono un granché.Difatti le risposte che hai ricevuto sono a dir poco superficiali.E' chiaro che il problema del cibo è legato alla depressione e lo stesso il resto (non lavarsi e lasciarsi andare).Io posso solo dirti di non mollare.Io non vedo neanche un futuro per me,ma continuo a volte chiedendomi perché,ma continuo.Forza Stef.
crash- Numero di messaggi : 32
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Stef- Numero di messaggi : 1033
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Ti capisco
Nadir78 Lun Gen 14, 2008 10:23 am
E' successo anche a me di sentirmi così. Per questo motivo mi dò degli obiettivi e mi impegno a portarli a termine soprattutto per il mio compagno e per i miei genitori. Credimi, realizzare anche una piccola cosa aiuta a sentirsi meno inutili.
Prova anche tu: fallo per i tuoi figli, poniti degli obiettivi piccoli e vicini e piano piano un passo alla volta vedrai che ritroverai la voglia di vivere.
Ciao.
Prova anche tu: fallo per i tuoi figli, poniti degli obiettivi piccoli e vicini e piano piano un passo alla volta vedrai che ritroverai la voglia di vivere.
Ciao.
Nadir78- Numero di messaggi : 339
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sono mare 
crash- Numero di messaggi : 32
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Stef- Numero di messaggi : 1033
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...Quanto vengono banalizzate le nostre sofferenze...
Anima in pen...ombra Dom Lug 01, 2012 11:08 pm
…Ciao Stef…
Vedo che questo tuo argomento è vecchissimo,
ma credo che per noi Depressi risulti sempre e comunque estremamente attuale purtroppo,
quindi mi permetto di postreplicarvi brevemente comunque…
Capisco benissimo cosa voglia dire sentire sminuiti i propri problemi:
purtroppo chi non ha mai attraversato il tunnel nero
non può nemmeno immaginare cosa significhi percorrerlo…
Non mi riferisco solamente alla mentalità delle persone in generale
(con solo pochissimissime delle quali personalmente mi azzardo a parlare della mia Malattia
-non tanto per vergogna come a prima vista può sembrare,
quanto piuttosto per la consapevolezza che tanto non avrebbero la sensibilità necessaria per capire
ed evitare quindi che travisino il reale significato della mia Sofferenza…-)
ma anche ai discorsi dei medici (come dicevi tu):
da diversi anni purtroppo sono sotto psicofarmaci (ne ho cambiati molti…)
e non sai quante volte mi sono sentita rispondere da un qualsiasi dottore
(ginecologo, oculista, dermatologo, ecc… che fosse)
che mi interpellasse riguardo l’assunzione di altri farmaci che io prendessi quotidianamente oltre ai suoi
(sapete tutti qui dentro quanto purtroppo sia necessario citare ogni volta gli antidepressivi,
per le mille possibili interazioni farmacologiche con altri medicinali degli ambiti più disparati…)
“Ma come? Così giovani non si può soffrire di Depressione! Non si può averne motivo!” e frasi analoghe…
Ciò che è peggio è che una volta mi è pure capitato di sentirlo dire da una psicologa
(inutile dire che quello è stato il mio primo ed ultimo appuntamento con lei)!
Alle volte, quando avverto che il tempo sta inesorabilmente passando e che per quanto io sia giovane
non sia comunque più “una bambinetta”, rimpiango il passato
(non certo perché io possa dire di essere stata serena –tutt’altro…-
ma perché sentivo di avere ancora tanto tempo davanti a me
per poter ipoteticamente recuperare quello che la Malattia mi aveva “rubato” fino a quel momento
–sensazione vana purtroppo…Più vado avanti e più è quasi peggio…-):
ciò che mi dico nel tentativo di consolarmi in quei momenti (e in parte funziona…) è:
“Almeno adesso ho l’età ufficiale per soffrire ‘legittimamente’!
I Dolori dei minorenni, anche quando sono Infernali come lo sono stati (e lo sono ancora…) i miei,
purtroppo vengono praticamente sempre etichettati come semplicistiche “sofferenze adolescenziali”
dalla maggioranza della gente…
P.S. Rimanendo in ambito temporale
(ormai che siamo in ballo, anche se stiamo sforando un pochino dal topic originario, balliamo):
personalmente credo che il mio “rimanere interiormente poco-più-che-bimba” in moltissime cose
derivi dal fatto che vivo schiava della sensazione di non aver vissuto, a causa della Depressione,
una fase importante della mia vita (la prima adolescenza in particolar modo),
e che quindi dentro di me ci sia un’inconscia tendenza a “volerla recuperare”…
Ho passato quello stage isolandomi (ed essendo quindi sempre più isolata dagli altri)
poichè mi sentivo profondamente diversa dalle mie coetanee e dai loro corrispettivi maschili:
mentre io stavo ferma ad osservarli e criticarli come dietro ad un vetro,
ora ho l’impressione che ognuno di essi abbia costruito (o stia costruendo) qualcosa della propria vita,
mentre io mi ritrovo a navigare nella nebbia…
Mi sento una stupida fallita, ogni giorno di più,
e questo non mi aiuterà certo a non “sprecare” altro tempo…
Come uscire da questo circolo/cane che si morde la coda secondo voi..?
Vedo che questo tuo argomento è vecchissimo,
ma credo che per noi Depressi risulti sempre e comunque estremamente attuale purtroppo,
quindi mi permetto di postreplicarvi brevemente comunque…
Capisco benissimo cosa voglia dire sentire sminuiti i propri problemi:
purtroppo chi non ha mai attraversato il tunnel nero
non può nemmeno immaginare cosa significhi percorrerlo…
Non mi riferisco solamente alla mentalità delle persone in generale
(con solo pochissimissime delle quali personalmente mi azzardo a parlare della mia Malattia
-non tanto per vergogna come a prima vista può sembrare,
quanto piuttosto per la consapevolezza che tanto non avrebbero la sensibilità necessaria per capire
ed evitare quindi che travisino il reale significato della mia Sofferenza…-)
ma anche ai discorsi dei medici (come dicevi tu):
da diversi anni purtroppo sono sotto psicofarmaci (ne ho cambiati molti…)
e non sai quante volte mi sono sentita rispondere da un qualsiasi dottore
(ginecologo, oculista, dermatologo, ecc… che fosse)
che mi interpellasse riguardo l’assunzione di altri farmaci che io prendessi quotidianamente oltre ai suoi
(sapete tutti qui dentro quanto purtroppo sia necessario citare ogni volta gli antidepressivi,
per le mille possibili interazioni farmacologiche con altri medicinali degli ambiti più disparati…)
“Ma come? Così giovani non si può soffrire di Depressione! Non si può averne motivo!” e frasi analoghe…
Ciò che è peggio è che una volta mi è pure capitato di sentirlo dire da una psicologa
(inutile dire che quello è stato il mio primo ed ultimo appuntamento con lei)!
Alle volte, quando avverto che il tempo sta inesorabilmente passando e che per quanto io sia giovane
non sia comunque più “una bambinetta”, rimpiango il passato
(non certo perché io possa dire di essere stata serena –tutt’altro…-
ma perché sentivo di avere ancora tanto tempo davanti a me
per poter ipoteticamente recuperare quello che la Malattia mi aveva “rubato” fino a quel momento
–sensazione vana purtroppo…Più vado avanti e più è quasi peggio…-):
ciò che mi dico nel tentativo di consolarmi in quei momenti (e in parte funziona…) è:
“Almeno adesso ho l’età ufficiale per soffrire ‘legittimamente’!
I Dolori dei minorenni, anche quando sono Infernali come lo sono stati (e lo sono ancora…) i miei,
purtroppo vengono praticamente sempre etichettati come semplicistiche “sofferenze adolescenziali”
dalla maggioranza della gente…
P.S. Rimanendo in ambito temporale
(ormai che siamo in ballo, anche se stiamo sforando un pochino dal topic originario, balliamo):
personalmente credo che il mio “rimanere interiormente poco-più-che-bimba” in moltissime cose
derivi dal fatto che vivo schiava della sensazione di non aver vissuto, a causa della Depressione,
una fase importante della mia vita (la prima adolescenza in particolar modo),
e che quindi dentro di me ci sia un’inconscia tendenza a “volerla recuperare”…
Ho passato quello stage isolandomi (ed essendo quindi sempre più isolata dagli altri)
poichè mi sentivo profondamente diversa dalle mie coetanee e dai loro corrispettivi maschili:
mentre io stavo ferma ad osservarli e criticarli come dietro ad un vetro,
ora ho l’impressione che ognuno di essi abbia costruito (o stia costruendo) qualcosa della propria vita,
mentre io mi ritrovo a navigare nella nebbia…
Mi sento una stupida fallita, ogni giorno di più,
e questo non mi aiuterà certo a non “sprecare” altro tempo…
Come uscire da questo circolo/cane che si morde la coda secondo voi..?
Anima in pen...ombra- Numero di messaggi : 159
Data d'iscrizione : 28.06.12
Età : 37
Località : Bologna (provincia)
...Quanto vengono banalizzate le nostre sofferenze...
Anima in pen...ombra Dom Lug 01, 2012 11:09 pm
…Ciao Stef…
Vedo che questo tuo argomento è vecchissimo,
ma credo che per noi Depressi risulti sempre e comunque estremamente attuale purtroppo,
quindi mi permetto di postreplicarvi brevemente comunque…
Capisco benissimo cosa voglia dire sentire sminuiti i propri problemi:
purtroppo chi non ha mai attraversato il tunnel nero
non può nemmeno immaginare cosa significhi percorrerlo…
Non mi riferisco solamente alla mentalità delle persone in generale
(con solo pochissimissime delle quali personalmente mi azzardo a parlare della mia Malattia
-non tanto per vergogna come a prima vista può sembrare,
quanto piuttosto per la consapevolezza che tanto non avrebbero la sensibilità necessaria per capire
ed evitare quindi che travisino il reale significato della mia Sofferenza…-)
ma anche ai discorsi dei medici (come dicevi tu):
da diversi anni purtroppo sono sotto psicofarmaci (ne ho cambiati molti…)
e non sai quante volte mi sono sentita rispondere da un qualsiasi dottore
(ginecologo, oculista, dermatologo, ecc… che fosse)
che mi interpellasse riguardo l’assunzione di altri farmaci che io prendessi quotidianamente oltre ai suoi
(sapete tutti qui dentro quanto purtroppo sia necessario citare ogni volta gli antidepressivi,
per le mille possibili interazioni farmacologiche con altri medicinali degli ambiti più disparati…)
“Ma come? Così giovani non si può soffrire di Depressione! Non si può averne motivo!” e frasi analoghe…
Ciò che è peggio è che una volta mi è pure capitato di sentirlo dire da una psicologa
(inutile dire che quello è stato il mio primo ed ultimo appuntamento con lei)!
Alle volte, quando avverto che il tempo sta inesorabilmente passando e che per quanto io sia giovane
non sia comunque più “una bambinetta”, rimpiango il passato
(non certo perché io possa dire di essere stata serena –tutt’altro…-
ma perché sentivo di avere ancora tanto tempo davanti a me
per poter ipoteticamente recuperare quello che la Malattia mi aveva “rubato” fino a quel momento
–sensazione vana purtroppo…Più vado avanti e più è quasi peggio…-):
ciò che mi dico nel tentativo di consolarmi in quei momenti (e in parte funziona…) è:
“Almeno adesso ho l’età ufficiale per soffrire ‘legittimamente’!
I Dolori dei minorenni, anche quando sono Infernali come lo sono stati (e lo sono ancora…) i miei,
purtroppo vengono praticamente sempre etichettati come semplicistiche “sofferenze adolescenziali”
dalla maggioranza della gente…
P.S. Rimanendo in ambito temporale
(ormai che siamo in ballo, anche se stiamo sforando un pochino dal topic originario, balliamo):
personalmente credo che il mio “rimanere interiormente poco-più-che-bimba” in moltissime cose
derivi dal fatto che vivo schiava della sensazione di non aver vissuto, a causa della Depressione,
una fase importante della mia vita (la prima adolescenza in particolar modo),
e che quindi dentro di me ci sia un’inconscia tendenza a “volerla recuperare”…
Ho passato quello stage isolandomi (ed essendo quindi sempre più isolata dagli altri)
poichè mi sentivo profondamente diversa dalle mie coetanee e dai loro corrispettivi maschili:
mentre io stavo ferma ad osservarli e criticarli come dietro ad un vetro,
ora ho l’impressione che ognuno di essi abbia costruito (o stia costruendo) qualcosa della propria vita,
mentre io mi ritrovo a navigare nella nebbia…
Mi sento una stupida fallita, ogni giorno di più,
e questo non mi aiuterà certo a non “sprecare” altro tempo…
Come uscire da questo circolo/cane che si morde la coda secondo voi..?
Vedo che questo tuo argomento è vecchissimo,
ma credo che per noi Depressi risulti sempre e comunque estremamente attuale purtroppo,
quindi mi permetto di postreplicarvi brevemente comunque…
Capisco benissimo cosa voglia dire sentire sminuiti i propri problemi:
purtroppo chi non ha mai attraversato il tunnel nero
non può nemmeno immaginare cosa significhi percorrerlo…
Non mi riferisco solamente alla mentalità delle persone in generale
(con solo pochissimissime delle quali personalmente mi azzardo a parlare della mia Malattia
-non tanto per vergogna come a prima vista può sembrare,
quanto piuttosto per la consapevolezza che tanto non avrebbero la sensibilità necessaria per capire
ed evitare quindi che travisino il reale significato della mia Sofferenza…-)
ma anche ai discorsi dei medici (come dicevi tu):
da diversi anni purtroppo sono sotto psicofarmaci (ne ho cambiati molti…)
e non sai quante volte mi sono sentita rispondere da un qualsiasi dottore
(ginecologo, oculista, dermatologo, ecc… che fosse)
che mi interpellasse riguardo l’assunzione di altri farmaci che io prendessi quotidianamente oltre ai suoi
(sapete tutti qui dentro quanto purtroppo sia necessario citare ogni volta gli antidepressivi,
per le mille possibili interazioni farmacologiche con altri medicinali degli ambiti più disparati…)
“Ma come? Così giovani non si può soffrire di Depressione! Non si può averne motivo!” e frasi analoghe…
Ciò che è peggio è che una volta mi è pure capitato di sentirlo dire da una psicologa
(inutile dire che quello è stato il mio primo ed ultimo appuntamento con lei)!
Alle volte, quando avverto che il tempo sta inesorabilmente passando e che per quanto io sia giovane
non sia comunque più “una bambinetta”, rimpiango il passato
(non certo perché io possa dire di essere stata serena –tutt’altro…-
ma perché sentivo di avere ancora tanto tempo davanti a me
per poter ipoteticamente recuperare quello che la Malattia mi aveva “rubato” fino a quel momento
–sensazione vana purtroppo…Più vado avanti e più è quasi peggio…-):
ciò che mi dico nel tentativo di consolarmi in quei momenti (e in parte funziona…) è:
“Almeno adesso ho l’età ufficiale per soffrire ‘legittimamente’!
I Dolori dei minorenni, anche quando sono Infernali come lo sono stati (e lo sono ancora…) i miei,
purtroppo vengono praticamente sempre etichettati come semplicistiche “sofferenze adolescenziali”
dalla maggioranza della gente…
P.S. Rimanendo in ambito temporale
(ormai che siamo in ballo, anche se stiamo sforando un pochino dal topic originario, balliamo):
personalmente credo che il mio “rimanere interiormente poco-più-che-bimba” in moltissime cose
derivi dal fatto che vivo schiava della sensazione di non aver vissuto, a causa della Depressione,
una fase importante della mia vita (la prima adolescenza in particolar modo),
e che quindi dentro di me ci sia un’inconscia tendenza a “volerla recuperare”…
Ho passato quello stage isolandomi (ed essendo quindi sempre più isolata dagli altri)
poichè mi sentivo profondamente diversa dalle mie coetanee e dai loro corrispettivi maschili:
mentre io stavo ferma ad osservarli e criticarli come dietro ad un vetro,
ora ho l’impressione che ognuno di essi abbia costruito (o stia costruendo) qualcosa della propria vita,
mentre io mi ritrovo a navigare nella nebbia…
Mi sento una stupida fallita, ogni giorno di più,
e questo non mi aiuterà certo a non “sprecare” altro tempo…
Come uscire da questo circolo/cane che si morde la coda secondo voi..?
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Ops...
Anima in pen...ombra Dom Lug 01, 2012 11:10 pm
...Scusate, si vede che sono inesperta...
Ho postato il mio messaggio per due volte!
Ho postato il mio messaggio per due volte!
Anima in pen...ombra- Numero di messaggi : 159
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