Lo status questo demonio

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Messaggio  mmm Dom Apr 27, 2014 1:06 am

Girovagavo per il web. Cercavo di farmi un'idea del futuro, di cosa mi aspetta, di cosa aspetta a tutti. In una discussione dove si parlava di un futuro dove i robot avrebbero reso o non reso gran parte delle persone disoccupate, mi sono imbattuto in questa frase:


.. people don't really care that much about material resources. Its surprising but people do indeed need to be reminded that social animal's lives are about status...

Mi fa una rabbia. Questo tizio lo dava per scontato. A me sebra che abbia detto una cosa geniale, illuminante, talmente importante da portarmi a riconsiderare tutto alla luce di questa nuova illuminazione.

Io ho sempre sottovalutato l'importanza dello status, l'ho sempre disprezzato. Invece ora lo vedo ovunque, in tutte le dinamiche relazionali, soprattutto in quelle conflittuali, è evidente, è esso la causa di quasi tutti i mali.

La brama dello status, di sentirsi importanti per qualcun altro, è ciò che sta dietro ai capricci del figlioletto, è ciò che sta dietro allo scherno tra compagni di scuola.

Le persone si associano a persone che reputano poter migliorare il proprio status. Emarginano quelle che ritengono lo possano peggiorare.

Quando in un gruppo sociale, ad esempio un gruppo di amici, qualcuno non si vede attribuito lo status che reputa giusto (non viene considerato, ecc...), se ne va, anche in maniera irruenta.

Quando in una coppia uno dei due non si vede attribuito dall'altro lo status che ritiene opportuno, abbondano le corna (si cerca la gratificazione altrove), o si arriva alla rottura.

Anche dietro al mettersi con qualcuno c'è una componente di ricerca di status, seppur magari inconscia.

Anche essere genitore, magari tra mille altre cose, però pure lì c'è una componente di status.

A volte senti parlare delle persone, sembra che debbano essere elevati allo status di santi solo perchè hanno dei figli, viene da dire "la santa mamma", "il santo papà"... e stica....

E io dovrei accettare tutto questo?!? Che tutti quei cogli**i la' fuori si stiano sbattendo tanto per essere uno "più meglio" dell'altro?!?

A me non me ne è mai fregato niente di essere meglio degli altri, mi hanno insegnato a guardare a me stesso, mi hanno insegnato delle cretinate?!?

Io cercavo l'amore invece sono in mezzo a un branco di deficienti che cercano di farsi uno più importante dell'altro.

Ma davvero cerco l'amore? O sono anch'io incosciamente alla mera ricerca di status?

Esiste l'amore o siamo davvero degli esseri così miserabili?

Che c***o me ne frega a me di farmi più bello degli altri? Che c***o me ne frega di sbattermi tanto per finalmente potermi mettermi con una che mi ama come ama la sua borsetta? E che magari io amo come la mia automobile?

Perché mi sono stati insegnati dei valori falsi, che non esistono?!? Perchè mi è stato raccontato un mondo che non esiste? Perchè sono stato cresciuto per essere inadatto a questo mondo?!?

Oppure sono io che sono diventato cieco ora?!? Sono io che non vedo più l'amore, che lo vedo solo come un equivoco, un fraintendimento?!?

Non riesco ad accettare quello che la mia mente mi sta mostrando, mi viene la nausea, mi viene da vomitare, io non ci sto, a questo gioco non ci voglio giocare, spero di trovare presto un'altra chiave di lettura del mondo perché con questa non vado più da nessuna parte, ne sono la riprova le mie relazioni, mi sto lasciando fuggire occasioni su occasioni, non chiamo mai nessuno, le ragazze per cui all'inizio si intravvede un interessamento reciproco, si stufano perché io non le chiamo. Non mi sto più innamorando, è questa la verità, vedo tutti i loro difetti, tutti i motivi per cui non iniziare una relazione, tutti i motivi per cui è meglio lasciar stare. Anche gli amici mi vedono solo quando sono loro a cercarmi, perché io non ho gran motivo di cercarli, che vado a cercarli a fare, per farli sentire più importanti? Ma che me ne frega a me? Bhooo speriamo di trovare presto una nuova ispirazione...

mmm

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Messaggio  roberto66 Dom Apr 27, 2014 7:28 am

Grandissimo bel discorso mmm e sono pienamente d'accordo con te
Tempo fa parlavo con una persona con un po di anni piu di me
Ero in bici e questa persona faceva bici pure lui, ed è uscito questo discorso

Spesso ci mettavamo d'accordo per andare una domenica a fare un giro in bici, e uscivamo con delle persone, queste, se tu facevi i 20 Km l'ora, loro spingevano a 22, e allora tu dietro, allora, loro a 24, e tu dietro
E questi ciclisti non erano agonistici lo facevano per hobbies, ma, o il desiderio di misurarsi o quello di dimostrare di essere migliori, spingeva a questo tipo di comportamento
E si tornava a casa ( compresi loro ) sfiniti e distrutti, al posto di tornare a casa dicendo: oggi ci siamo divertiti e abbiamo fatto un bel giro in bici facendo anche 2 chiacchiere
E poi non hanno piu trovato nessuno che volesse uscire in bici con loro

Anche in TV ( sempre restando nello sport ) ha parlato un medico sportivo, si parlava di dopping, e disse, che tante volte sono proprio i genitori di ragazzini che ci chiedono queste sostanze per i loro figli, perche devono essere i migliori, quelli che vincono

La competizione è nella natura umana, come il migliorarsi, ma con, seconto me, il giusto equilibrio tra benessere, divertimento e il rispetto del prossimo e della sua vita
Senza buttar fango ( sottomettere ) addosso alla gente per sembrare piu puliti di loro o per interessi personali di carriera ecc...  

Parlando di lavoro
Io una volta dissi: ( nella fabbrica dove lavoro )
Se non ci sono gli ingegneri che progettano, la fabbrica chiude !
Se non ci sono i venditori che vendono, la fabbrica chiude !
Se non ci sono gli operai che producono, la fabbrica chiude !
Se non ci sono quelli che puliscono i bagni, vengono quelli dell'igene, e la fabbrica chiude !  

La società è creata da tutti, ricoprendo ruoli e mansioni diverse, non si puo andare in un ristorante a mangiare il pesce, se non c'è il pescatore che lo pesca
Se manca chi mangia il pesce o chi lo pesca, salta la società, e tanti stronzi questo nonostante il loro alto status sociale dove pensano di essere collocati non lo hanno ancora capito

Nell'attuale...in questi anni si hanno dato un bel da fare per ridurre poteri d'accuisto di classi medio-basse, pensioni, ecc... la maggioranza della popolazione e migliorare il loro ( industriali, politici ecc... )
In realtà hanno solo smantellato la base, le fondamenta della piramide ( società ) dove sono collocati anche loro, forse qualche scalino piu sù, ma anche loro ci sono sopra

Mi vengono in mente le comiche di Stanlio e Ollio dove tagliano il ramo dove sono seduti.... in quel caso la cosa faceva ridere
roberto66
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Messaggio  mmm Dom Apr 27, 2014 9:24 pm

Credo che mi adeguerò alla nuova chiave di lettura.

Farò come gli altri, ma con il vantaggio di esserne pienamente consapevole.

Cercherò di provare amore comunque, anche se ora la mia concezione degli esseri umani è cambiata, anche se ora credo che siamo differenti da come avrei voluto che fossimo.

Ma le mie scelte, le mie decisioni, terranno conto di quello che ora io credo motivarci (magari a volte inconsapevolmente o non pienamente consapevolmente).

Il cuore, il sentimento, continui a fare come faceva prima, ma da ora le decisioni le prende in via esclusiva il cervello, la razionalità, senza alcun ombra di dubbio o sovrapposizione di competenze.

roberto66 ha scritto:
Parlando di lavoro
Io una volta dissi: ( nella fabbrica dove lavoro )
Se non ci sono gli ingegneri che progettano, la fabbrica chiude !
Se non ci sono i venditori che vendono, la fabbrica chiude !
Se non ci sono gli operai che producono, la fabbrica chiude !
Se non ci sono quelli che puliscono i bagni, vengono quelli dell'igene, e la fabbrica chiude !  

La società è creata da tutti, ricoprendo ruoli e mansioni diverse, non si puo andare in un ristorante a mangiare il pesce, se non c'è il pescatore che lo pesca
Se manca chi mangia il pesce o chi lo pesca, salta la società, e tanti stronzi questo nonostante il loro alto status sociale dove pensano di essere collocati non lo hanno ancora capito

Nell'attuale...in questi anni si hanno dato un bel da fare per ridurre poteri d'accuisto di classi medio-basse, pensioni, ecc... la maggioranza della popolazione e migliorare il loro ( industriali, politici ecc... )
In realtà hanno solo smantellato la base, le fondamenta della piramide ( società ) dove sono collocati anche loro, forse qualche scalino piu sù, ma anche loro ci sono sopra

Mi vengono in mente le comiche di Stanlio e Ollio dove tagliano il ramo dove sono seduti.... in quel caso la cosa faceva ridere

Lo scenario di lungo termine (alcune generazioni, qualche centinaio d'anni) che ho davanti agli occhi io è ben diverso: loro staranno benissimo.

Io nel tempo mi sono accorto che mi ritornano certe idee e magari (ri)faccio dei percorsi mentali lunghi e faticosi per arrivare poi alla stessa conclusione a cui ero arrivato già prima, quindi ho preso a scrivermi le mie riflessioni, in modo da limarle, migliorarle in maniera incrementale... anche se ogni tanto faccio tabula rasa. Ecco la mia considerazione attuale del contesto economico/sociale da qui a tra qualche generazione:


Lavoro
L'ingresso delle donne nel mercato del lavoro, congiuntamente all'estensione dell'età lavorativa, ha aumentato l'offerta di forza lavoro, ma la domanda non ha tenuto il passo.
La globalizzazione, congiuntamente allo sviluppo economico dei paesi meno sviluppati, ha altresì aumentato l'offerta di lavoro, cominciando dai lavori a più alta intensità di manodopera, continuando con i lavoratori di intelletto.
L'automazione industriale continua a rendere più produttivi i lavoratori, con il risultato che vengono richiesti meno lavoratori. L'informatizzazione, il diffondersi della connettività a Internet e delle capacità di utilizzo della rete da parte della popolazione mondiale, sta rendendo altri lavori non necessari. Si pensi a tanti lavori di distribuzione di modulistica, centri informazioni, elargizioni e registrazioni di documenti. Inoltre tanti prodotti, soprattutto in settori di nicchia, ma anche semplicmente non di largo consumo (si pensi a pezzi di ricambio) trovano più efficace distribuzione nei canali online, quindi anche i negozi specializzati subiscono una forte concorrenza.
La domanda di forza lavoro per unità di prodotto/servizio è in calo. L'offerta di forza lavoro è in costante crescita, quantitativa e qualitativa.
La concorrenza nel mondo del lavoro diventerà sempre più forte, oggi come nel futuro: sarà necessario sempre un maggior impegno, per una sempre minor ricompensa.

Risparmio
Il risparmio non viene retribuito. Le banche prendono il denaro a prestito dalle banche centrali a tassi nulli o comunque prossimi allo zero. Gli interessi sui conti correnti sono nulli.I titoli di stato hanno tassi quasi nulli, se non quando prossimi al default. I conti di deposito e altri "investimenti sicuri" hanno comunque rendimenti non interessanti. Le polizze di risparmio hanno spese che annullano ogni rendimento.
Gli investimenti immobiliari sono diventati richiosi, data la crescita zero della popolazione, la scarsità di nuovi giovani, solo l'immigrazione può mantenere la richiesta di case, però l'immigrazione di lavoratori capaci di acquistare case avviene solo quando c'è richiesta di forza lavoro, e in prospettiva questa richiesta potrebbe non esserci.
Il risparmio non viene retribuito.

Investimenti
Tanto per iniziare, gli investimenti li può fare solo chi ha soldi. Essendo stata azzerata la redditività del risparmio, e essendo la redditività del lavoro in costante calo, sarà sempre più difficile avere l'opportunità di investire.
Bisogna inoltre osservare come gli investimenti possano perdere in valore di mercato anche cifre prossime al totale per lunghi periodi di tempo, e inoltre possono richiedere forzatamente un unlteriore impegni finanziario tramile la minaccia della svendita tramite diluizione da aumento di capitale.
Quindi. Investire sta diventando sempre più proibitivo, e pure mantenere i propri investimenti sta diventando difficile.

Il contesto in somme
Il risparmio non è più redditizio, il lavoro lo sarà sempre di meno, l'investimento diventerà sempre più proibitivo, non solo nell'aumentare le proprie posizioni, ma pure nel mantenerle.
Aumentare la propria posizione sociale non solo è diventato più difficile di un tempo, ma diventerà quasi impossibile. Anzi, pure il mantenerla non sarà per niente facile.
La possibilità di diventare benestanti granzie all'impegno sul lavoro e nel risparmio diventerà prima un ricordo di un rimpianto passato, e poi verrà del tutto accantonata. Si lavorerà per sopravvivere, per pagare l'affitto, le bollette, e qualche dispositivo telematico per rimanere integrati, plagiati e controllati dal sistema. Non vi sarà più alcuna possibilità di accumulare proprietà.
Ed ecco quindi che la proprietà diventerà davvero redditizia. Quando nessuno che non ne abbia potrà più acquisirne.
Si tornerà come a prima della rivoluzione francese, all'Ancien Régime. Ci saranno i proprietari (fu nobiltà), il management (familiari dei proprietari, fu clero), i lavoratori (tutti gli altri, fu terzo stato).

mmm

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