sfogo, pensieri allo sbaraglio

in questi giorni... mentre ancora la mia mente si ritorceva su se stessa come un mare in tempesta... portandomi da una concezione della vita estrema ad un'altra... è successo che ho ricevuto un nuovo incarico sul lavoro... lo desideravo da anni... e non ci speravo più o quasi... niente di che non vado a fare il manager... però vado a lavorare su una tecnologia che mi piace... l'unica pecca è che mi sono stati dati tempi strettissimi per entrare a regime... e non so che ne sarà di me (lavorativamente parlando) se dovessi fallire... però se qualcuno può farcela in quest'impresa, questo sono io, non è un modo di dire o una frase motivazionale, in quell'azienda sono davvero l'unico in grado di fare questa cosa, altri hanno altre potenzialità che io non ho, ma questa è proprio l'impresa per me, sono la persona giusta al posto giusto al momento giusto.

non ho neanche più altri impegni, essendomi fatto attorno piazza pressapoco pulita, salvo qalcuni amici e conoscenti duri a morire, posso dedicare interamente il mio tempo produttivo a questa cosa, salvo qualche puntatina in discoteca ogni tanto.

...comunque... è successo tutto molto in fretta... non ho avuto tempo di rendermene davvero conto... non sono riuscito a festeggiare ne a ringraziare... lo farò non appena mi passerà questa sensazione di "irrealtà"... e non appena si calmeranno i bollenti spiriti di quelli tra gli altri colleghi che non sono affatto felici per me... io non gli voglio male, so cos'è l'invidia, l'ho provata, quando si calmeranno festeggeremo insieme...

...però i miei pensieri vanno sempre più spesso verso una nuova donzella... lei conosciuta al corso a cui andavo con l'altra ragazza che mi faceva soffrire... re-incontrata mentre andavo in un locale piuttosto che in un altro per evitare la gente di cui mi sono voluto liberare insieme all'altra...

...questa settimana poi è lei che mi ha contattato... perché io ero preso da tutte quelle altre vicende... e da un'altra ragazza che mi chattava ma con cui sinceramente non avevo voglia di "giocare" (giovane ma già fidanzata, poi mi ha chiesto troppo presto che lavoro faccio, niente di male però io non le ho chiesto che taglia porta di reggiseno ecco...)... comunque tornando alla mia nuova spina... si porta dietro quei cavolo di amici... io però non lo so se voglio mettermi con lei... non voglio ne perdere tempo ne farle perdere tempo in una relazione che non duri... è vero è un po' prestino per decidere, dovrei conoscerla meglio, frequentarla un po', però mi ci sento sempre più attaccato e inizio a soffrire un pochino...

ne ho imparate di cose rispetto all'ultima volta... so che non devo darle troppa importanza... non prima che lei ne dia a me... so che non devo crederci troppo... che non devo prendermi impegni... che non devo compiacerla... che non devo accettare ruoli che non mi garbano... che se tra noi non funziona, allora c'è poco da disperare... devo avere fiducia nel futuro... nel destino... un fallimento oggi può essere prerequisito per un successo più grande domani...

una cosa però è capire una cosa, tutta un'altra è farla propria, una cosa è la consapevolezza, un'altra è la redenzione.

'notte

complimentoni per il lavoro   ma...

mmm ha scritto: poi mi ha chiesto troppo presto che lavoro faccio, niente di male però io non le ho chiesto che taglia porta di reggiseno ecco...

 davvero a te dà fastidio se uno ti chiede che lavoro fai? io lo chiedo molto spesso, a qualsiasi persona con cui finisco col fare quattro chiacchiere, se il discorso porta lì. (cioè non è che dal nulla me ne esco con "che lavoro fai?") mi aiuta a capire che tipo di persona è l'altra/o e spesso anche se abbiamo interessi comuni. non pensavo qualcuno potesse dare fastidio tanto da paragonarlo a chiedere la taglia del reggiseno :O

appunto è un modo per farsi un pregiudizio sull'altro. idem per quanto riguarda il titolo di studio. e l'automobile.

Mizzega mmm, come sei complicato. Per conoscersi bisogna per forza scambiare qualche chiacchiera anche banale, non puoi partire subito a parlare dei massimi sistemi, del senso della vita, ecc. ecc. Il lavoro è una parte della vita, almeno un terzo. Ho per caso letto un tuo altro messaggio in cui hai detto che hai fatto lanci in tandem col paracadute, ma che hai avuto strizza a lanciarti da solo. Poi hai smesso, anche perchè trovavi noioso andare su e giù. Era evidentemente una battuta, perchè sai benissimo che quella di non essere risucito per te è stata una sconfitta. Comprensibilissimo, sia chiaro. Non è obbligatorio fare sport estremi. E' umano dire: ho troppa paura a sentirmi precipitare come un sasso. Il punto è che fatichi ad ammetterlo, e cerchi diversivi. "Face your fears!" è il motto di una società di bungee jumping. Tu cerchi sempre diversivi, per non affrontare il tuo problema di timidezza con le donne. Dovresti buttarti, come avresti dovuto fare con il paracadute. Come mi aveva detto a suo tempo un mio compagno di classe: al massimo ti prendi uno schiaffo. Ma è la paura di sbagliare, di essere rifiutati, quella che blocca. Dobbiamo metterci in testa che sbagliare, fallire, è umano, e costringerci a fare ogni giorno una brutta figura. In questo periodo io non sto facendo alcuna brutta figura, non sto commettendo errori, non sto rischiando con le mie azioni: non sto facendo niente! Non sto vivendo, non sto più crescendo, sono depresso, sono diventato vecchio, anagraficamente e mentalmente, anche se cerco di aggrapparmi a qualche speranza che cerco di costruirmi. Vedi di non farti troppe seghe mentali ed agisci. Non sentirti vecchio perchè sai che non lo sei, non comportarti da vecchio perchè prima o poi lo diventi davvero. Ciao, con simpatia!