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Messaggio  tempesta Mar Giu 01, 2010 9:32 am

ciao,mi sono appena iscritta,e dire che stò male è poco.come faccio a superare l'ennesima botta della mia vita?x quanto una mente umana può reggere ai duri colpi della vita?spero di farcela sopratutto x l'amore che ho x mia figlia,ma è dura.ho incominciato a prendere delle pillole che mi aveva ordinato il medico dell'ospedale(psichiatria) xchè 2 anni fà mi hanno ucciso un fratello con una cattiveria inaudita.quindi avevo avuto una crisi con iperventilazione ,poi dopo qualche mese credendo di potercela fare ho smesso.adesso mi è successa un'altra cosa,(non grave come la perdita del mio fratellino (era più piccolo di me ),ma grave. ed è colpa mia solo mia .sono stanca di soffrire,nella mia vita ho conosciuto solo la fame,il dolore e le umigliazioni,senza contare tutte le botte prese in famiglia,sono una figlia non amata,avevo 18 anni quando sono rimasta a vivere da sola,poi mi sono sposata con l' uomo sbagliato,poco dopo la nascita della mia bimba ci siamo separati e siamo andate avanti da sole io e la mia piccola,sacrifici tanti,sono riuscita a prendere una casa con un bel mutuo di 30 anni,si arriva appena a fine mese,sò che tanti hanno questo problema,non mi ritengo l' unica,ma a me persona sfortunata quale sono mi era capitata un occasione unica,ma l'ho persa ed ora mi sento a terra e vi chiedo aiuto .

tempesta

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Messaggio  anthea Mar Giu 01, 2010 10:12 am

C'è tanta dignità in questa tua sofferenza. Ci credo che sei depressa! Trovarsi di fronte a tanto dolore non fa ben sperare nel futuro.

Ma tu hai avuto tanta forza. Ti sei allontanata da una famiglia che non ti voleva prima e da una marito che non era adatto poi. Non è da tutti, sai!
Lavori onestamente e sei l'unico riferimento per tua figlia. Un monumento dovrebbero farti!

Non conosco la tua situazione, ma a me pare che al momento tu abbia bisogno soprattutto di un sostegno economico e famigliare. Hai mai provato a rivolgerti a qualche associazione tipo Caritas vicino a te? Se sei orgogliosa e non vuoi aiuto economico, magari ti possono dare quello morale o darti una mano con la gestione dei problemi quotidiani. Ci sono tante persone cattive al mondo, è vero. Ma ce ne sono tante buone che lavorano in sordina e non vanno sui giornali.

Un'ultimo inciso. Se lo psichiatra ti ha dato una cura, hai fatto male a smetterla così per conto tuo. Certe volte le malattie depressive possono avere un momento di pausa per poi ripartire appena abbassi la guardia più ferocemente di prima.
La cura per la depressione non dura mai meno di un anno proprio per prevenire le ricadute.
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Messaggio  tempesta Mar Giu 01, 2010 11:00 am

ti ringrazio x le tue parole,fanno bene all'anima hai ragione,non sospenderò la cura questa volta,terrò duro e supererò anche questa,anche solo x tutto l'amore che ho x mia figlia.ieri ho raccontato l'accaduto al mio avv. x sapere se avevo qualche possibilità,mi ha detto di mettermi l'anima in pace e di andare avanti così come ho sempre fatto.poi mi ha detto che non sono l'unica a cui è successo un fatto simile,(ho chiesto anche al mio medico e anche lui mi ha detto che in pratica è stato tanto lo schok x la gioia che ho una lieve amnesia).x essere più chiara,ti spiego meglio l'accaduto:un giorno ho acquistato un gratta e vinci,ho vinto il massimo,ma l'unica cosa che ricordo è il negozio,e dov'erano i simboli vincenti.morale io non ho nulla come prima.sò avendoli passati che solo alla morte non c'è più rimedio,ma vista la mia situazione ti lascio immaginare lo stato in cui mi ritrovo.allora devo pensare era destino che andasse così.

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Messaggio  Pavely Mer Giu 02, 2010 12:13 pm

Sai... sono passato e ho ascoltato le tue parole.

Con semplicità, in silenzio.

Ciò che penso è questo: vorrei davvero che la mia Anima volasse accanto a te e ti proteggesse con le sue ali.

Ti lascio solo poche parole... e ciò che vorrei dirti è, forse, semplice: resisti.

Resisti...

(Ti lascio un abbraccio).
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Messaggio  tempesta Mer Giu 02, 2010 6:53 pm

dirti grazie è riduttivo,con le tue parole mi hai colpito,non sò chi sei ,ma penso che solo una persona con l'animo gentile possa racchiudere tanto ma così tanto in poche parole .grazie di cuore

tempesta

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Messaggio  Pavely Mer Giu 02, 2010 7:45 pm

Sento il bisogno di dirti questo... la vita riserva spesso dolori grandissimi.

Parlarne, penso, è così difficile che spesso cediamo le armi a questo scopo.

Se un giorno passerai di quì, io sento il bisogno di comunicare con te questo pensiero: le persone possono essere estroverse o introverse.

Sia l'estroversione che l'introversione, sono due modi naturalissimi e giusti di essere. Che tu sia estroversa o introversa, però, io vorrei per te il c o r a g g i o di parlare delle tue emozioni. Il coraggio di agire le tue emozioni.

Solo questo.

E non dico quì: dico nella vita.

Parlare delle proprie emozioni, avere il coraggio di dire: "Oggi mi sento...", avere il coraggio di chiedere (in primo luogo, chiedere aiuto...), avere il coraggio di sentire emozioni e valori... credo sia la cosa più importante del mondo.
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Messaggio  tempesta Gio Giu 03, 2010 8:16 am

ho 40 anni,sin da piccola non ho mai ricevuto nulla di buono.il mio non vuole essere vittimismo,sono cresciuta con la consapevolezza che nella mia vita non ci fosse posto x la felicità (cosa in cui io non credo esista)io cerco disperatamente un pò di serenità ,sono una corda di violino tirata al limite x via di tutti gli eventi neri della mia esistenza. da piccola sono stata qualche anno in collegio ho pregato e sperato di essere adottata, ma io non potevo esserlo, ho sempre desiderato avere una mamma,(la mia è dovuta scappar via quando eravamo molto piccoli x colpa di un padre alcolizzato e pericoloso).x farti capire com'era una sera avrò avuto 12 anni stavo preparando la cena e mi sono rivolta a lui chiedendoli :papà,tu come la vuoi cotta la carne?.non l'avessi mai detto, ha cominciato a urlare, lanciarmi piatti e tutto ciò che trovava in cucina addosso incolpandomi che avevo sbagliato a dargli del tu.ma noi ci siamo sempre dati del tu in casa,solo che quella sera era una sera no.un'altra volta solo xchè avevo firmato un qualcosa al postino voleva tagliarmi la mano destra.insomma un film dell'orrore.quando sarò più forte spero di riuscire a raccontare l'episodio che sò essere quello che mi ha fatto più male,ma non me la sento ora.ho sempre cercato di essere forte ,chi mi conosce ,mi dice che poche donne farebbero tutto quello che faccio io:non mi sono mai fermata davanti agli ostacoli che essi siano di qualsiasi genere,non è mai stato un problema sporcarmi di grasso di auto o di malta x sistemare al meglio una parete,ho vissuto con la mia piccola x anni in una (casa) in mezzo alla campagna senza acqua e riscaldamento,dove l' inverno x riscaldarci ogni tanto gettavo nel camino una sedia,o un altro mobile finche la mia bimba stesse al caldo.poi sono riuscita anche a conprare casa,sì di questo sono soddisfatta,ed ho una figlia che auguro ad ogni genitore.è la mia vita,la mia fonte di forza,io sono cresciuta con e grazie a lei.sò che questo è ,e deve solo rinanere un altro episodio nero ,deve passare xchè lo voglio.quindi mi stò facendo aiutare dal medico,ma non nego che parlarne qui con voi mi aiuta.non ho amici ma è x colpa mia .

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Messaggio  anthea Gio Giu 03, 2010 8:49 am

Ciò che viviamo nella prima infanzia è fondamentale per una crescita equilibrata. Quello che tu hai vissuto, il tuo passato, è una ferita profonda che ti porterai sempre dietro.
Mio nonno ha vissuto l'orrore della seconda guerra mondiale. E' stato uno dei pochi a sopravvivere e ritornare dalla famosa campagna di Russia e poi è stato deportato in Germania come prigioniero e costretto a lavorare in un lager.
Anche da lì è riuscito a ritornare a casa. Da allora non ha mai più parlato della sua esperienza (l'unica volta che l'ho sentito raccontare era alla maestra elementare di mia cugina che lo ha intervistato), non ha mai più voluto lasciare la sua casa neppure per un giorno e mia nonna diceva che aveva completamente cambiato carattere. Da persona spiritosa qual era, è diventato una persona solitaria e burbera. Non era cattivo, no... però chiuso; voleva essere lasciato in pace.
Non ho mai capito questo nonno così distaccato fino a che non l'ho sentito raccontare la sua esperienza della guerra a questa maestra.

Quindi cara Tempesta, quello che tu stai facendo per tua figlia, supera tutto ciò che hai dovuto subire. Tu hai trasformato qualcosa di brutto in una famiglia bella, perchè tu e tua figlia siete una famiglia.
Davvero dovresti prendere in considerazione la possibilità di farti aiutare. Non sempre siamo in grado di gestire i nostri problemi e quando è ora non dobbiamo aver paura o vergogna di chiedere.
Se non lo vuoi fare per te stessa, fallo per la tua bimba, ok?
Apriti con le persone giuste, persone che credono negli altri e che si danno da fare, e vedrai che anche tu riuscirai a fidarti e a trovare amici validi. Non fotocopie di tuo padre o del tuo ex.

Un abbraccio e un bacio alla tua bimba.
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Messaggio  Pavely Gio Giu 03, 2010 12:00 pm

Grazie per le tue parole.

Nessuno, a parte te, potrà mai sapere ciò che hai provato e ciò che hai sentito, quì, nel tuo cuore.

Ciò che posso dirti è che ho vissuto, come te, una situazione analoga. Provo a descrivertela con qualche esempio: mio padre gettava spesso le cose per terra e mi diceva di raccoglierle. Tante volte mi ha sputato addosso, anche sul vuso, picchiato, rincorso con bastoni. Mi ha spezzato una cucchiarella per il sugo sulla testa. Mi ha strappato libri, schiaffeggiato, umiliato.

Quasi sempre, fuori casa, non ha fatto altro che sottolineare quanto io sia goffo, maldestro, stupido, ignorante: umiliazioni davanti a tutti. Quando mi guarda, spesso, nei suoi occhi c'è stato il pensiero: "Povero deficiente".

Ora, lui è invalido, gli sono accanto e mi prendo cura di lui.

E ti dirò: gli voglio bene.

Gli voglio bene.

Soprattutto: non lo critico.

Non critico un solo gesto cattivo nei miei riguardi.

Lo perdono, costantemente, ogni giorno per ogni cosa che mi ha fatto nel passato e lo perdono per ogni cosa che mi fà nel presente.

In quanto, anche se invalido, sà essere molto cattivo.

Ma te lo ripeto: gli voglio bene.

Sono pienamente cosciente che se avessi avuto un genitore diverso, dolce, ora sarei una persona migliore.

La mia vita, contrariamente a te, è stata ed è un completo fallimento: non ho mai avuto un amore, non ho mai lavorato e a 33 anni, credimi, non ho nulla: non una casa, non un futuro, nulla.

La ragione, se ci si riflette bene, è il modo con cui mio padre mi ha trattato da bambino e con cui mi tratta tutt'oggi.

(Io faccio tutto in casa e mi prendo cura di lui).

Ma alla domanda se io provi odio per lui, la risposta è no.

Ed è un no. sincero.

Non giudico mio padre per ciò che ha fatto nel passato e per ciò che fà.

In lui trovo qualcosa da ammirare.

Con lui, so essere educato, so comportarmi bene, non alzando mai la voce.

La mia vita procede sempre uguale a sé stessa, vicino a lui.

E ogni giorno, osserva, devo ascoltare le sue continue critiche e i problemi che mi crea...

Mi spiego con un esempio pratico: mio padre soffre di Broncopneumopatia cronico-ostruttiva. Significa che i polmoni sono disfunzionali e con il tempo peggioreranno sempre più. La gravità di questa malattia è tale che mio padre ha, accanto al letto, una bombola di ossigeno (che usa appena può).

Bene: fuma.

Mi fuma davanti.

E se gli dico di non farlo... mi getta la stampella appresso.

Osserva che và in Carbonarcosi ogni volta che fuma.

E' una persona che, costantemente, si "suicida" davantia i miei occhi giorno per giorno.

E' chiaro che ho sofferto e soffro come un cane. E spesso ho usato Internet per sfogarmi... arrivando, alle volte, anche a delirare... a scrivere cose assurde e prive di senso.

Osserva anche questo: quando ho parlato con qualcuno di mio padre, mi è stato consigliato più volte di Ricoverarlo.

Bene: non lo farò mai.

E non lo farò perché gliene parlo e lui, costantemente, dice di non voler essere ricoverato.

...

Tempesta...

Posso dirti una cosa?

Ciò che conta quì è la Coscienziosità.

Parola italiana bellissima che può essere assimilità a "fare il proprio dovere", "rispettare la propria identità", "non perdere la Dignità", "tener presente il proprio orgoglio".

"Fare bene le cose".

La mia coscienza, con lui, è apposta.

Quindi, non giudico e non ragiono, mai, in termini di tolleranza.

Non critico mio padre.

Mai.

E proprio in questa caratteristica, anche se o g g e t t i v a m e n t e, la mia vita è misera, i n t e r i o r m e n t e, oggi, sono felice.

Davanti ad una vita esteriore concretamente fallimentare, la mia vita interiore è ricca e felice.

E sono sereno.

.

TI stringo in un abbraccio.

Ciò che dici: "la felicità non esiste" è vero.

Ma ciò che esiste...

L'estroversione.

La socialità.

La coscienziosità.

La serenità.

Nuove esperienze.

L'ottimismo.

La fiducia in te stessa e negli altri.

Beh... queste sette cose, te le auguro.

Le voglio per te.

La loro somma, è chiamata dal Consorzio umano, felicità.

Ma è un termine sbagliato.

Sono elementi preziosi... anche presi uno per volta.
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Messaggio  tempesta Gio Giu 03, 2010 12:49 pm

sono contenta che tu sia sereno dentro,xchè è fondamentale,ti ammiro molto per come ti prendi cura di tuo padre nonostante tutto ciò che ti ha fatto e che ancora ti fà vivere.sai non generalizzo,ma tanta gente del sud cresce con un modo un pò particolare di vivere certi episodi in casa .mi spiego meglio:noi siamo cresciuti con il pensiero che se anche tuo padre ti faceva del male è SEMPRE TUO PADRE,pà ti umiglia facendoti inginocchiare a comando x farsi lavare i piedi davanti ai suoi amici che magari entravano in casa?Pà è SEMPRE PAPà,ti dice da quando sei nata che sei una bastarda ti sputa addosso,ti minaccia con una pistola,ti vuole tagliare la mano x una firma del cavolo,ti picchia sino acchè i tuoi occhi non si riempino di sangue,ma lui è sempre PAPà.tù figlio devi solo e sempre rispettarlo.sai a 22 anni sono diventata mamma e con gli anni ho capito che non era giusto tutto quello che lui mi ha fatto,non aveva ,visto che è morto nessuna scusante.penso solo che era un povero diavolo malato che non ha avuto modo di gestire la sua vita al meglio e che col suo modo sbagliato ha segnato la mia vita.dico segnato x chè nè lui nè nessun altro potrà impedirmi di riscattarmi da questa scia di delusioni a cui lui ha dato inizio.se anche loro ci hanno dato la vita non si devono ritenere in diritto di farci tanto male,io ti rispetto se tu rispetti me.ho sempre impostato la mia vita su poche ma fondamentali principi x me:non faccio agli altri ciò che non vorrei venisse fatto a me.peccato che non tutti la pensano allo stesso modo. un abbraccio forte pavely e grazie d'esistere x me.

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Messaggio  Pavely Ven Giu 04, 2010 7:16 pm

Passo per il forum.

Ciò che io ho appreso dalla vita, invece, è una regola differente.

Io sono convinto che la Felicità si persegua con una regola, di per sé, semplice: "Ammira e sii educato nella tua ammirazione".

Ammirazione.

Deriva dal latino: "Ad mirari". Guardare a...

Cosi come deriva dal latino Educazione. "E ducatio". Essere condotto da...

Ammirazione ed Educazione, se uniti, creano un amore felice.

Gli altri, allora, non sono per me importanti. Sono io ad ammirare e sono io a scegliere la mia educazione.

L'errore che commise tuo papà, Tempesta, e l'errore che commette il mio, è quello di c r e d e r e che una persona possa essere oggetto di ammirazione e possa agire nell'educazione di una persona.

Non può accadere.

La scuola, ad esempio, è un esempio di I s t r u z i o n e, di preparazione al lavoro, non di E d u c a z i o n e.

L'Istruzione è qualcosa che viene fuori da noi, l'Educazione invece è quella pace che nasce, quì, nel nostro cuore.

Il concetto fù illuminato, in modo bellissimo, da Maria Montessori.

Ciò che so, Tempesta, è che molti genitori non capiscono questa verità.

Così, molti genitori v o g l i o n o essere ammirati dai figli e v o g l i o n o educarli.

Ma questo gesto, educare i figli, non è possibile.

Così come non è possibile p r e t e n d e r e di essere ammirati.

L'educazione, ecco, è un percorso personalissimo. Noi leggiamo libri. Noi guardiamo il mondo. Noi ci confrontiamo con le persone. Noi apprendiamo a corrispondere i sentimenti.

Educare, ad esempio, significa far capire la bellezza della Musica. Bene: siamo noi, Tempesta, ad ascoltare la Musica e a trovare la Musica che amiamo. Chi pretende di darci un'Educazione, può solo farci una proposta educativa.

A cui noi, nella nostra libertà di esseri umani, possiamo aderire.

Ciò che so, però, è che molti genitori abusano della potestà familiare perchè vogliono accedere alla Felicità.

Se la felicità è data dall'ammirazione e dall'educazione, fare in modo che altri ci prendano come riferimento, ci rende felici.

Ci rende felici essere oggetto di ammirazione e ci rende felici educare.

E' questa infatti la ragione per cui, di fondo, noi esseri umani mettiamo al mondo bambini.

Solo che c'è un limite.

E questo limite è dato dal rispetto della Libertà.

Infatti: è giusto proporre agli altri la nostra vita, con sincerità e verità ed è giusto parlare dei nostri valori, per essere esempio educativo.

E' giusto p r o p o r s i come modello.

La felicità è questo.

Ma è sbagliato i m p o r s i come modello all'ammirazione e all'educazione degli altri.

E' sbagliato privare gli altri dell'a u t o n o m i a in queste due qualità. Nel momento in cui io, Tempesta, obbligo chi mi è accanto ad ammirarmi, io commetto un Crimine contro l'anima umana.

E tuo padre e mio padre hanno fatto questo.
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Messaggio  tempesta Sab Giu 05, 2010 9:22 am

concordo con quanto tu mi abbia scritto,non sbagliavo a pensarti come una persona molto profonda e con buoni sentimenti,penso che tu a differenza mia sia riuscito a fare un percorso con il tuo IO interiore molto meglio di me.forse col tempo ci riuscirò anche io,x il momento no,scusami se non riesco a dar voce al mio IO interiore ma mi fà male,sò di sbagliare ad avere molta rabbia dentro e a volte non nego ,avrei propio voglia di fare a pugni col mondo intero ,ma alla fine mi rendo conto che sbaglierei con un conportamento simile.quindi mando giù il rospo e tiro avanti.

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Messaggio  tempesta Sab Giu 05, 2010 9:42 am

scusa x il ritardo,penso che ciò che ha vissuto tuo nonno ,è stato qualcosa di indescrivibile,e che a fatto sì che lui cambiasse carattere,gli orrori a cui sono stati sottoposti non hanno eguali,le guerre non portano altro che dolore e quei pochi che riescono miracolosamente a tornare ne porteranno i segni a vita.il primo passo x farmi aiutare penso di averlo fatto andando dal medico che mi ha dato delle pastiglie x stare un pò più calma,funzionano x chè dopo una settimana ho ripreso a mangiare poco ,ma meglio di niente.non appena mi metto più tranquilla vorrei andare da una psicologa magari dell'usl ,così vediamo se riesco a tirarmene fuori una volta x tutte.sai qualche anno fà circa a 35 anni sono andata in menopausa,e ti dirò che ho accusato male anche quel colpo,andai al distretto xchè sentivo il bisogno di parlare con una dott.con molta gentilezza la psicologa mi ascoltò e parlai un pò in generale della mia vita,alla fine lei era molto colpita e mi disse che cmq ero stata brava a non cedere e ad andare avanti con mia figlia,e che se nessuno mi aveva mai voluto bene nella mia vita era difficile che io me ne volessi.se ne avessi la possibilità mi piacerebbe andare (se esiste davvero)da un medico che mi facesse tirar fuori tutto in una di quelle terapie dove tu (dormi) x chè penso che oltre a ciò che io ricordo ci sia dell'altro che mi fà male ma che forse non voglio ammettere manco con me stessa.boh che casino che ho in testa a volte.

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