Salve

Buonasera.. sono una ragazza di 19 anni che cerca affetto. Sono completamente sola. Il mio rapporto con la famiglia è degenerato ormai da un anno. A causa dei miei genitori soffro di un disturbo che mi porta svariati problemi a livello sociale. Da un anno a questa parte oltre che alla mia famiglia ho perso anche molti amici, in quanto tendevo sempre a chiudermi in me e quindi a restare isolata da tutti. Ogni giorno a casa mia ci sono liti a causa mia, qualunque cosa che faccio non viene riconosciuta. Quest'anno a causa di questa serie di cose sto andando molto male anche a scuola, e visto che ho la maturità i miei professori si son preoccupati e hanno chiamato svariate volte i miei genitori, che a loro volta non hanno esistato a picchiarmi. In questo anno sono cambiata, sono diventata esattamente l'opposto di quella che ero prima e tutti, me compresa, ci chiediamo dov'è finita quella persona che ero prima. Ho fatto psicoterapia e sto prendendo svariati farmaci. Quando sono nervosa sono portata a prenderne di più e a farmi del male. Non potendo esternare questo mio dolore con nessuno capita che talvolta mi taglio, e da qualche mese mangio solo quando i miei sono fuori casa. I miei sono incuranti di tutto ciò. In questi giorni nutro sempre di più il desiderio di voler morire, in una lite è capitato che lo dicessi ai miei e mio padre ha iniziato a picchiarmi pesantemente. Ogni notte faccio incubi, capita che mi svegli alle 3/4 di notte e che resti sveglia fino alla mattina, quando poi devo andare a scuola. Non reggo più questa situazione, non so cos'altro fare. Sono giovane, mi dico che ho una vita davanti e confido molto nel futuro. Se non ho mai azzardato quel gesto è solo perché la speranza in me c'è ancora, anche se i miei dopo 5 anni di liceo vogliono mandarmi a fare l'operaia e non ci pensano minimamente di pagarmi l'università. Scusate, avevo bisogno di parlare con qualcuno.

Ciao sweetness,
Scusa una domanda, ma non fai più psicoteriapia?
Non hai modo di parlare con lo psicoterapeuta o con il medico che ti ha scritto i farmaci magari con gli stessi tuoi professori della tua situazione?
Sei maggiorenne e se ti rivolgi a un servizio pubblico per avere un aiuto, nessuno ha il diritto di coinvolgere la tua famiglia senza il tuo consenso. Ho riletto i tuoi vecchi messaggi e già allora parlavi di problemi seri: un aiuto per te e forse anche per la tua famiglia, potrebbe essere importante.

Ovviamente, non conosco la situazione e non avrei cmq le competenze per farmi un'idea. però è un'intuizione abs banale, il cogliere come chi subisca violenza fisica e/o psicologica, finisca per sentirsi impotente.
Però, anche se puó sembrarti così, la vita è tua e non sei impotente.

i tuoi genitori non hanno il diritto di picciarti.

penso che lo fanno perchè si sentono impotenti e con sanno che fare d'altro, forse loro stessi hanno vissuto violenza famigliare in gioventù e ora ripetono ciò perchè è il metodo d'educazione che hanno imparato.

secondo me ci vorrebbe una specie di terapia di famiglia in cui partecipano anche i tuoi genitori e dove qualcuno spiega loro come devono essere i rapporti all'interno di una famiglia. una brutta situazione.

potresti denunciarli per violenza domestica contro di te. La situazione è difficile per te perchè dipendi finanziariamente da loro e è difficile consigliarti.

io direi: prova a dire la tua situazione al medico di famiglia, in ogni caso è tenuto al segreto professionale.

come ha detto merla: chi ti da i farmaci e fai ancora psicoterapia ?

se si che dice il psicoterapeuta della situazione famigliare e che consiglia di fare ?

Psicoterapia non la faccio più da un anno e i farmaci me li aveva dati il mio psicoterapeuta. Lui capì la mia situazione e decise di parlarne con i miei genitori. Dopo che parlò con loro la situazione a casa era perfetta quindi decisi di non andare più perchè stavo bene ed ero felice. Dopo qualche mese dalla mia scelta la situazione degenerò di nuovo. Io non posso permettermi di pagare lo psicoterapeuta e loro non lo farebbero mai. Anche se chiedo loro di comprarmi una cosa per necessità si arrabbiano. Inoltre mi da molto fastidio il fatto che non vogliono che io abbia un mio pensiero. Se ho un' idea diversa dalla loro subito si arrabbiano. Un giorno dalla rabbia che avevo dentro ho lanciato un piatto a terra e loro mi hanno detto che sono IMPOSSESSATA DAL DEMONIO. Anche se me lo dicono spesso, in quanto non sono credente e loro pensano sia dovuto al DEMONIO. Sono mentalità chiuse. Pensano ancora all'antica e qualsiasi mio ideale basato sulla realtà lo disprezzano. Mio padre mi dice spesso che potrei cambiare casa,cognome e vita. Ma allo stesso tempo mi minaccia dicendomi che una volta che non sarò più sotto il suo tetto lui puó anche uccidermi. Intanto io piango di continuo, son depressa e qualunque cosa che faccio non riesco a farla con impegno. Non riesco più a studiare, neanche se penso che una volta preso il diploma posso anche andarmene. Scusate la lunghezza.

Come dice marco potresti chiedere un aiuto al tuo medico di famiglia o anche chiedere un colloquio cono dei tuoi professori a scuola.
Hai sicuramente diritto a un aiuto pratico e competente, da sola è una situazione troppo pesante.
Potresti anche rivolgerti al centro di salute mentale e vedere se possono aiutarti o indirizzati a servizi che possano aiutarti.

Ps: in ogni caso, se temi per là tua incolumità, questa dovrebbe essere là tua priorità. I problemi economici e là scuola sono importanti, ma prima occorre avere una situazione in ci sì sente al sicuro

Purtroppo non avrei mai il coraggio di parlare con i miei professori a scuola della mia situazione familiare. Credo che non ci crederebbero neanche, dato che succedono davvero cose assurde. Oggi un amico di mio padre s'è ammazzato perché non ce la faceva più. Mesi fa si è suicidato un mio amico, perché a causa di un incidente dovette rifarsi il viso e col "nuovo viso" non si accettava. Spesso ai telegiornali si sentono notizie di tutte queste persone che si tolgono la vita e mi chiedo se sono l'unica a pensare "LO CAPISCO". Sono arrivata al punto di chiedermi dove trovano il coraggio, perché io non lo troverei mai. Ci sono delle volte in cui sono felice (neanche una volta al mese, ma capita) e se leggo questi messaggi che scrivo o il mio diario in cui mi sfogo mi chiedo "ma che problemi ho?!", altri in cui scrivo pagine e pagine di disperazioni e mi chiedo cosa ci sto a fare in questo mondo. Non vedo l'ora di finire il liceo, perché sono convinta che dopo di quello inizi una nuova vita felice. Ho paura di restare così per sempre.

io non sono italiano e non abito in italia e per questo non ho la minima idea a chi devi rivolgerti in italia.

in ogni caso sei giovane e hai bisogno di aiuto. di tanto aiuto per tante cose.

sei depressa e per questo ti serve un terapeuta. secondo me lo stato italiano dovrebbe offrirti un terapeuta senza che lo devi pagare tu ma io non so ne dove ne da chi tu devi rivolgerti.

la scuola diventa un problema frequentarla e poter studiare se hai problemi a casa.

i tuoi genitori hanno pure bisogno di supporto.

mi spiace ma è una situazione che non puoi ne reggere ne risolvere da sola.

ti serve supporto esterno.

spero che merla o qualcun altro ti sappia indirizzare a chi devi rivolgerti in italia, io purtroppo non lo so proprio.

Ciao sweetness,
Non conosco i tuoi professori, per cui magari sbaglio, ma in realtà credo che non sì tratti di situazioni così inverosimili o così strane per un professore di una scuola superiore.
Capisco la tua difficoltà nel parlarne, però, davvero, il fatto di pensare che nessuno ti ascolterà o capirà è una convinzione che molto spesso accomuna le situazioni di violenza psicologa e/o fisica. Non è vero, è il fatto stesso di essere vittime di una forma di violenza a fartelo pensare.

Se non ti senti di rivolgerti ai tuoi professori, potresti provare a chiedere un consiglio al tuo psicotetapeuta di prima, senza stare a chiedere un colloquio, ma potresti anche solo chiamarlo e dire come stanno le cose, magari puó darti un consiglio valido. Oppure potresti rivolgerti a un centro di salute mentale, gratuito ad accesso diretto, dove ci saranno medici, psicologi ed anche assistenti sociali per aiutarti e seguirti.

Peraltro, puoi anche presentare denuncia per gli episodi di violenza, però forse in questo momento ti è più utile cercarti dei punti di riferimento e dopo valuterai.

ciao sweetness,
credo anche io, come gli altri utenti che ti hanno risposto, che faresti bene a chiedere una mano per orientarti nella tua situazione.
non so, credo che in diverse scuole siano disposti dei servizi di consulenza psicologica, per gli insegnanti come per gli studenti.
sai se nella tua ce n'è uno? nel caso, potresti rivolgerti allo psicologo della scuola per avere qualche dritta. prova a guardare in bacheca, o informati chiedendo al referente scolastico che coordina le attività di sostegno.
questo passo ti permetterebbe di evitare in prima battuta di confidarti con uno degli insegnanti della tua classe, se preferisci di no. ma in alternativa, non scarterei questa opzione, se ti senti a disagio e non sai a chi parlare.
oppure puoi cercare altri servizi sociosanitari al di fuori della scuola. non so, per esempio uno sportello di ascolto al consultorio femminile.
oppure, se nella tua città ce n'è una, la casa delle donne.
puoi cercare su internet, telefonare a uno di questi sportelli e provare a prendere un appuntamento per un colloquio. se non altro, troverai dei professionisti che potranno indirizzarti con più precisione verso il servizio più adeguato, e darti un parere anche su come gestire il problema della violenza domestica.
mi raccomando, non isolarti e non credere che la tua situazione, ancorché difficile, sia particolamente strana. si tratta (purtroppo) di problemi abbastanza diffusi, e questo se non altro implica l'esistenza di figure competenti che hanno esperienza di questi casi.
ciao.

ciao
io penso che rivolgendoti solo ad uno psicologo o psicoterapeuta privato risolvi davvero poco, perchè torni a casa e la situazione e i tuoi genitori rimangono quello che sono.. Il problema non è dentro di te, ma nella relazione con i genitori e quindi è lì che bisogna intervenire, cioè sul rapporto.
Ora, tu hai raccontato che il tuo precedente psicoterapeuta provò a parlare con i tuoi genitori, ma la situazione dopo poco tempo è tornata ad essere quella che era o forse anche peggiorata. Questo perchè lo psicoterapeuta non ha nessuna autorità e quindi, per i tuoi genitori, non è nessuno per potersi intromettere nelle vostre cose, "non è un'autorità da rispettare per loro".
Quindi, secondo me devi rivolgerti a un centro di salute pubblico, dove ci sono autorità che, come primo passo, dovrebbero mettersi in contatto con i tuoi, facendoli diciamo "un pò spaventare".. Devono fargli capire che non possono continuare a picchiarti perchè possono "incorrere in gravi conseguenze". Magari questo possono farlo gli assistenti sociali.
Dopo di chè, una volta che le acque si sono calmate su questo fronte, la struttura, a cui ti rivolgi, dovrebbe iniziare a coinvolgere anche i tuoi genitori, magari richiedendo prima degli incontri solo con loro e pian piano degli incontri dove siete coinvolti tutti. Nel frattempo tu dovresti essere assistita individualmente da uno psicologo del centro.

magari se scrivi su questo forum in che città abiti qualcuno del forum ti aiuta a trovare dove cercare aiuto concretamente nella tua città.

marco7 ha scritto:magari se scrivi su questo forum in che città abiti qualcuno del forum ti aiuta a trovare dove cercare aiuto concretamente nella tua città.

era esattamente quello che stavo pensando anch'io!


Proprio oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e il fatto che ci sia una giornata internazionale per questo dovrebbe farti capire che non è così strano come pensi tu. Non sono sempre solo le mogli a subire la violenza in famiglia, spesso capita anche ai figli e soprattutto alle figlie, per colpa di una mentalità che ci accompagna da sempre.
Io ti consiglierei di andare al consultorio, ma anche parlare con i tuoi professori sarebbe un buonissimo primo passo. Loro sapranno certamente cosa consigliarti e sono sicura al 100% che fra quelli con più esperienza ce ne sono molti che hanno già visto episodi di questo genere.
Purtroppo se non fai qualcosa tu la situazione non cambierà dopo la maturità. E come già ti sei accorta, finire l'anno scolastico è sempre difficile con una tale situazione in famiglia. Prima ti muovi meglio è, anche per i tuoi studi!
So che non è facile, ma sappi che c'è davvero tanta gente là fuori che non vorrebbe fare altro che aiutarti, se sapesse in che situazione ti trovi.
Ti mando un forte abbraccio!

Mi fa piacere ciò che mi state dicendo, però io non ho proprio il coraggio di chiamare o parlare a qualcuno della mia situazione, è più forte di me. Da sempre la rabbia l'ho tenuta per me. Lo so che sembra che me la stia cercando, però io non riesco a prendere provvedimenti mettendomi in contatto con qualcuno, nonostante quel qualcuno sia disponibile ad aiutarmi. Due anni fa provai a chiamare il telefono azzurro, mi ricordo che lasciai fare due tre squilli al telefono e quando rispose l'operatore io ho chiuso. E mi ricordo che successivamente alla mia chiusura il telefono azzurro si rimise in contatto con me chiamandomi due volte alle quali io non risposi. Mi ero improvvisamente bloccata perché quando durante litigi minacciavo i miei di chiamare il telefono azzurro, loro (come al solito) alzavano le mani, e si arrabbiavano di più, e quindi sapevo che dicendo i miei problemi al telefono azzurro le cose sarebbero peggiorate in quanto mi avrebbero potuto allontanare, sarebbero successi casini in famiglia e io non volevo per il bene dei miei due fratelli più piccoli che, a contrario mio, sono super amati dai miei genitori. Da quell'episodio non ho mai avuto nessuna iniziativa di chiamare qualcuno. Dallo psicoterapeuta mi mandarono i miei genitori, perché dicevano che io ero pazza. Non loro, IO! Però mi ha fatto solo bene e mi ha fatto capire che il problema non sono io, ma loro. Nonostante questo loro continuano a fare battutine su quel disturbo che ho A CAUSA LORO e quindi accumulando, accumulando, io non faccio altro che peggiorare. Penso che le soluzioni siano pasticche, tagli, graffi anche se so che ho bisogno della mano di qualcuno, ma non voglio chiederla. Sono assurda, lo so

Non sei assurda! Sei come tante persone...Io stessa faccio fatica a chiedere aiuto quando ne ho bisogno, anche se un po' meno di te.
Che le pasticche possano essere una soluzione lo capisco anche, ma i tagli e i graffi? Cosa risolvono?
E i tuoi compagni di scuola, non si sono mai accorti di niente? Non riusciresti ad accennare qualcosa nemmeno ad uno di loro?
Mi dispiace davvero che ti trovi in questa brutta situazione, e vorrei poterti aiutare, ma non saprei come fare

Sweetness, la tua paura è più che comprensibile, però purtroppo è anche accecante.
Innanzitutto, parlare con qualcuno non implica che i tuoi Lo vengano subito a sapere: sei maggiorenne e se ti rivolgi a uno psicologo o a un medico o al cim questi hanno dei vincoli di riservatezza nei tuoi confronti.
Lo stesso credo per diverse forme di assistenza per donne maltrattate: informati prima, per sicurezza, perché ovviamente essendoci in casa anche i tuoi fratelli potrebbero esserci delle procedure che partono in automatico se ti rivolgessi a un servizio di assistenza sociale, ma questo potrebbe essere sul lungo termine un vantaggio perché sì arriverebbe un servizio di tutela.

Per i tuoi fratelli: forse sono amatissimi dai tuoi genitori, ma in ogni caso stanno crescendo in una famiglia violenta e questo implica nella maggior parte dei casi conseguenze sulla psiche anche se a livello inconscio. Tu non sei in condizione di difenderli perché evidentemente questa situazione la stai subendo, ma probabilmente anche a loro serve un supporto se non altro per i rapporti familiari disfunzionali in cui vivono e, sicuramente, in una famiglia aiutata a diventare più serena, starebbero meglio anche loro.

voglio dirti una cosa importante. spesso chi usa violenza contro figli o famigliari l'ha vista in famiglia quando era minorenne nella sa famiglia d'origine.

anche per questo è molto importante che tu ti faccia coraggio e chiedi aiuto per te e per i tuoi fratelli affinchè nelle vostre famiglie future non ci sarà violenza contro i vostri figli. Devi interrompere la catene della violenza per te e per le famiglie che farete (te e i tuoi fratelli) in futuro da adulti.

sweetness fatti forza e abbi il coraggio di parlarne con qualcuno.. Come già ti hanno detto, non è detto che i tuoi lo vengano a sapere subito e, anche se fosse, non è detto che sia un male.. Subendo pressione su più fronti forse si rendono conto che sbagliano.. Ora loro credono di stare nel giusto e di educarti nel modo giusto.. Ma anche la persona più ottusa può cambiare idea, ha bisogno solo di rendersi conto attraverso gli altri.
Ti sono vicina...anche se lontana.

ciao sweetness,
posso affermare per esperienza indiretta, di una persona che conosco,
che credo tu possa rivolgerti abbastanza serenamente alla casa delle donne. la mia conoscente andò per riferire di un problema di stalking. fu trattata con molto rispetto e totale riservatezza. le operatrici con cui parlò le presentarono possibilità di gestione del problema chiare, graduali, lasciando a lei ogni decisione e facendole ben capire e controllare le conseguenze di ogni passo che avrebbe compiuto. nessuna decisione è stata presa se non dalla diretta interessata, che infatti non ha ritenuto di procedere con le disposizioni antistalking che le erano state proposte. con il colloquio, però, ha avuto le informazioni e l'orientamento che le hanno permesso di scegliere cosa fare.

Per me già essermi registrata in questo forum, sebbene dove ci sono persone che mi capiscono e quindi non mi giudicano, è stato molto difficile. Comunque grazie Canterel che mi hai riportato l'esperienza di questa tua amica e grazie a tutti gli altri per avermi fornito molte informazioni al riguardo. Credo ci vorrà molto tempo per decidermi, ma intanto sommariamente ho capito come funzionano questi colloqui.

Beh sweetness, il tuo essere restia ed avere dei dubbi, è normale e comprensibile.
però almeno sul breve termine potresti chiedere un supporto psicologico anche solo per te stessa.
Al centro di salute mentale (e forse anche alla casa delle donne, ma questo è più di competenza di canterel) magari potrai trovare forme di supporto psicologico. Se anche non ti senti di parlare della tua situazione familiare in concreto, però potresti iniziare a cercare un supporto psicologico per gestirti sul breve termine.
Capisco la paura di un intervento nei confronti della tua famiglia ed è giusto che eventualmente tu lo richieda con i tuoi tempi. Però, anche se tu hai compreso che le difficoltà derivano dai tuoi, non cadere nell'errore di ritenere possibile soltanto una soluzione che passi attraverso i tuoi.
L'ideale sarebbe sicuramente un intervento che aiutasse tutti a creare un ambiente più sereno, ma è anche fondamentale per il tuo benessere che tu trovi le risorse per superare certe esperienze. In altre parole, anche se da domani tu ti trovassi magicamente catapultata in un mondo in cui la tua famiglia si fosse trasformata nella famiglia perfetta, probabilmente avresti bisogno di un po' tempo e di un po' di lavoro su te stessa per superare i traumi che subisci/hai subito.
Non fare l'errore, che purtroppo fanno in molti, di pensare che la soluzione per la tua famiglia sia la soluzione per te o viceversa. Tu hai sicuramente le risorse per star meglio, per non farti più gesti autolesionistici, mangiare un po' più normalmente ecc. ecc., anche in una situazione più brutta.
La situazione magari resterà brutta, almeno per un po', però tu avresti fatto qualcosina che ti permette di volerti un po' più bene e di trattarti un po' meglio, anche se non lo fanno gli altri. So che è difficile, ma è importante.

merla ha scritto:
Al centro di salute mentale (e forse anche alla casa delle donne, ma questo è più di competenza di canterel) magari potrai trovare forme di supporto psicologico.

eh beh, non direi proprio di essere competente sulla casa delle donne, mi mancano gli attributi necessari. mi sono limitato a riferire l'esperienza di una mia conoscente, che le si è rivolta per un altro problema. per quanto ne so, l'ho suggerita per un orientamento preliminare sulle possibili forme di tutela rispetto a forme di vessazione e di disagio intrafamigliare, per poi muoversi con il sostegno dei consigli ricevuti e delle opzioni prospettate.
il supporto psicologico, invece, è caldamente consigliabile a prescindere dai passi che si intende fare nei confronti della famiglia.

Salve a tutti. Oggi a casa mia è successo un disastro
mia madre mi ha picchiato violentemente quando nessuno era in casa e poi mi ha sputato sopra dicendomi che per lei ero morta. Voleva che gli avrei dato iltelefono per chiamare i carabinieri ma ho opposto resistenza e non gliel'ho dato. I miei si stanno informando per mandarmi via di casa. Io voglio fuggire da tutto questo e andarmene prima di stasera. Scusate se non ho seguito i vostri consigli ma davvero non ce l'ho fatt. azie a tutti per essermi stati vicini.