Pensieri

Stanotte sono stata svegliata da urla e rumori: davanti alla mia stanza una giovane donna era salita sul cornicione e minacciava di buttarsi.
C'erano pompieri in casa, pompieri sulla scala mobile, gente in strada. Lei continuava a urlare di voler vedere il suo ex-marito che stava arrivando.
Hanno due bambini piccoli, in età da asilo, che mi auguro non fossero con lei ieri sera.

Non sono stata a guardare, ma sentivo tutto, la scala dei pompieri era più vicino alla mia finestra che a questa ragazza. Era notte fonda e non mi è venuto in mente, in realtà avrei dovuto uscire e andare in giro. Fatto sta che sono rimasta lì e sentivo ogni parola dei pompieri che cercavano di tranquillizzarla e a tratti le urlavano di non lasciare andare la gronda. Alla fine sono riusciti a farla rientrare.

Sono scossa ancora oggi: riesco a immaginare come stavano i pompieri, forse anche come stava il marito e chi si occupa dei bambini. Come potessero stare i bambini non riesco a immaginarlo e come poteva stare lei, forse ci riesco ma certamente non voglio. È un carico di sofferenza che non sono in grado di reggere.

Non riesco a scrivere una parola di più.

Sono tragedie......per quanto possiamo cercare di comprendere...... finche non le viviamo in prima persona.... come è successo a te... non possiamo neppure immaginare ciò che hanno provato i familiari di questa povera donna......

Fatti forza, hai dovuto assistere a una cosa bruttissima......hai tutta la mia comprensione....
Comunque.... se può consolarti.... pensa che tutti gli sforzi fatti dai pompieri hanno evitato il peggio.....una magra consolazione...ma se avessi dovuto assistere al peggio oggi staresti ancora più male...

Una vita è stata salvata...c'è solo da sperare che la situazione col tempo possa migliorare...lo spero di cuore soprattutto per i figli.....

ma una spintina liberatoria no è? la notte è fatta per dormire!

Magari il suo è stato un gesto disperato per richiamare l'attenzione.
Forse anche un'espressione della sua rabbia interiore o di chissà quale altro sentimento che le stringeva il petto.

Chissà cosa viaggiava nella sua mente sofferente e disperata.. Non credo che volesse veramente farla finita, altrimenti l'avrebbe fatto in segreto. Però questo non significa che non avrebbe potuto farlo se nessuno l'avesse rincuorata o ascoltata.

Speriamo che le passi e speriamo che tu Merla possa lasciarti alle spalle quest'esperienza traumatica presto.
Ciao.

@ merla
al posto tuo forse non sarei riuscito a dire una parola in tutto, e certamente ora non posso dire una parola precisa a te im merito al modo di gestire le sensazioni che l'episodio ti ha lasciato. credo sia estremamente soggettivo e legato alla circostanza, il processo di digestione. non c'è un modo solo e giusto di ricevere e mettere in quadro determinate esperienze, ma ognuno trascorre l'esistenza a cercare e a mettere a punto i suoi. ad ogni modo resto in ascolto e mi unisco a tea nel semplice invito alla comprensione.

la vita umana chiede di essere accolta fin dentro queste occorrenze, che sono complicate o paradossali, e quindi chiede anche di mettere in campo forme di comprensione non interamente razionali (quando appunto non riusciamo a dire una parola), o in cui la ragione agisce nelle retrovie, incaricandosi di ricordarci e di preservare il senso dell'essere gettati nel mondo e il senso di comunità con tutte le cose e tutti gli enti.
quando non so cosa dire e che prospettiva assumere riguardo questi aspetti dell'esistenza, tendo a una certa condizione di misticismo (e mi scuso per l'oscurità delle frasi che scrivo qui, che traducono male una condizione soggettiva e difficile da socializzare). questa forma di misticismo, però, non mi sembra nemica della ragione e soprattutto non mi sembra mia nemica. mi aiuta, seriamente. potrei portare un'immagine per suggerire la prospettiva che assumo:
sono sulla zattera della medusa

e non è neanche corretto dire che "sono" sulla zattera; piuttosto direi che in questa prospettiva sento che siamo sulla zattera,
e questo, non saprei dire il perché, mi scioglie i nervi, e questo non cancella il disagio o la rabbia o la paura che provo di fronte a una circostanza indigesta, ma mi rende anche il malessere in qualche modo più fluido, più esperibile e più caldo.
chiedo ancora scusa per la digressione rapsodica e poco leggibile,
saluti

Vi ringrazio.

Da un lato mi turba il fatto che la sensazione per cui si perde il contatto e l'empatia verso gli altri e verso se stessi, si stacca la spina e si fanno cagate, mi è tutto considerato familiare. Ovviamente non posso sapere neanche io se si volesse davvero buttare, non credo, più che altro perché so che quando si è staccati del tutto da se stessi salire su un cornicione non è poi una cosa così complicata.
Il fatto è che me la vedo davanti con le braccia alzate, che urla e a quel punto scivolare è un attimo. E oggi mi sembra tutto considerato molto facile immaginare come sta questa ragazza adesso, che magari vede i suoi bambini, sicuramente vuol loro bene e si accorge che stanotte se li stava giocando ai dadi. Mi è capitato di avere orrore di quanto potessi sentirmi insensibile da tutto e non credo sia molto diverso.

E mi sento nelle orecchie le voci dei pompieri che le urlano di tenersi. Persone normalissime, che hanno fatto del loro meglio ma che di fronte al delirio personale avrebbero potuto in ogni caso rivelarsi del tutto impotenti. Come dire, io mi son tolta dalla finestra, loro dovevano stare lì. E oggi probabilmente stanno molto peggio di me perché non ci si abitua a questo horror vacui.

MI lascia anche molto perplessa oggi venire qui e leggere tanti e tanti post sul suicidio, tanti litigi, tanti esercizi di stile, tanta aggressività e tanta faciloneria. Mi passa la voglia. Soprattutto penso, proprio alla luce delle corde che mi sono risuonate ieri sera, che a volte, non sempre, il disagio psichico non è indice di un grande sensibilità, ma indice di un grande distacco e di grande paura, di una razionalità che non si riesce a spegnere o a mettere in secondo piano, per cui non si riesce a salire proprio sulla zattera di medusa (te non ci crederai, ma penso di aver capito ).

Sorry, forse son solo diventata troppo ricettiva e logorroica.

"Lei continuava a urlare di voler vedere il suo ex-marito che stava arrivando."

mi fa pensare che il tutto fosse un tentativo maldestro per recuperare il marito. Queste manovre sono al massimo contraproduttive e non raggiungono mai lo scopo.

merla ha scritto: Soprattutto penso, proprio alla luce delle corde che mi sono risuonate ieri sera, che a volte, non sempre, il disagio psichico non è indice di un grande sensibilità, ma indice di un grande distacco e di grande paura

Nel tuo caso è sicuramente indice di grande sensibilità .
Trovo segno di grande umantà e empatia il fatto di non rimanere emotivamente indifferenti, se non per emozioni di paura e
di reazione alla cruenza di certe scene, a queste manifestazioni di profonda disperazione; relegandole alla pazzia e alla
malattia per giustificare il senso del distacco che i più proverebbero.
Per questo giudico virtuoso l'essere toccati nel profondo e l'essere segnati, scioccati da queste espressioni dell'indole umana.
Secondo me la maggior parte della gente che assisterebbe a un comportamento similie rimarrebbe impressionata,
ma non si farebbe molte domande o problemi. Probabilmente buona parte dei pompieri non è rimasta scioccata;
anche se hanno vissuto in prima persona l'evento, loro hanno solo pensato a salvare una ragazza.
Molta gente si sentirebbe semplicemente minacciata da un episodio del genere,
sentirebbe minacciata la sua tranquillità e il suo senso di controllo e autocontrollo.

marco7 ha scritto:"Lei continuava a urlare di voler vedere il suo ex-marito che stava arrivando."

mi fa pensare che il tutto fosse un tentativo maldestro per recuperare il marito. Queste manovre sono al massimo contraproduttive e non raggiungono mai lo scopo.

hihihihihi ora sicuramente l'ex non vede l'ora di tornare con lei

Howl ha scritto: Probabilmente buona parte dei pompieri non è rimasta scioccata;
anche se hanno vissuto in prima persona l'evento, loro hanno solo pensato a salvare una ragazza.

O magari diventi più distaccato per non cambiare mestiere

Da quando ho incominciato il tirocinio per T.C.S ho imparato a prendere un certo distacco dalla sofferenza di chi ho in cura, altrimenti finisco per essere sopraffatto dalle loro problematiche.
Il male è ovunque, nascosto sotto molte forme, bisogna accettarlo e basta.
Quando si presenta affrontiamolo nel migliore dei modi.

ma quanti psicologi, dio santo! Lei cosa? lei rompeva i co.glioni in piena notte e basta! se ero un suo vicino la facevo smettere io. Sfondavo la porta e poi a suon di sberle la facevo piangere e lamentarsi di qualcosa di concreto! E che palle con questo buonismo da tre soldi!

Ma senti te? "lei urlava e continuava a dire di voler vedere suo marito che stava arrivando!".
La mia, invece urla e minaccia il suicidio, quando mi vede arrivare!!ahahaha

bukosky ha scritto:Ma senti te? "lei urlava e continuava a dire di voler vedere suo marito che stava arrivando!".
La mia, invece urla e minaccia il suicidio, quando mi vede arrivare!!ahahaha

Una cosa è sicura.. Sta peggio tua moglie della funambola

ero tentata di non intervenire per non farlo diventare il solito flame per la gioia di uno solo.

però il buon senso non mi pare un motivo sufficiente perché si possano sparare insulti a destra e manca.

Hei merla, va meglio con i pensieri?
posso chiederti perchè merla? (un nick che mi suona proprio strano!)

Si possono dare tante spiegazioni per il gesto disperato di uno sconosciuto ma nessuna che riesca a prevederlo nella sua esecuzione. Magari, spero sia così, si tratta sempre di situazioni recuperabili con tempo e pazienza, anche attraverso periodi di buio e di gesti che per quanto insensati non siano estremi. Sicuramente c'è bisogno di un ascolto che la persona disperata in quel momento non ha e non sa come ottenere. Non basta la buona volontà del passante o del vicino di casa, c'è bisogno di dar voce a uno stravolgimento spirituale.

Howl ha scritto:Hei merla, va meglio con i pensieri?
posso chiederti perchè merla? (un nick che mi suona proprio strano!)

Diciamo che m'è passata l'ansia ed è buono.

I pensieri è bene che ci siano secondo me ed è anche bene che rimangano in sottofondo. Come tante altre cose per altro.

una storpiatura di marla (singer), a cui non somiglio per nulla per altro.

@Fidodido: bonsoir.
diciamo che l'impotenza (mia, ovviamente) è stata la cosa che mi è parsa più ovvia. in realtà se ho sentito l'esigenza di parlarne è stato da una parte per la mia reazione, più forte e diversa da quella che avrei immaginato, e appunto la perplessità di cui parlavo. e soprattutto la percezione di una certa difficoltà a parlarne proprio qui, che tutto considerato dovrebbe proprio essere lo spazio dove parlare di una cosa del genere. C'era qualcosa che strideva...
La situazione generale e di vita della ragazza è complicata in ogni caso, a quanto ne so. Può accadere e sarebbe bello in realtà che l'insensatezza di un gesto potesse rappresentare in un certo senso un punto di svolta, per ripartire. Però boh, pur sapendo come si sta quando si compie un gesto del caxxo e dimostrativo e come si sta dopo quando torna un po' di luce, su un cornicione per fortuna non sono mai salita, per cui proprio non mi sento di andare più in là. Penso solo che come è stata una cosa tanto forte per me, anche ammesso e non concesso che io sia davvero tanto ricettiva, per lei, per chi vive con lei, per i suoi affetti, per chi era lì per lavoro stasera è molto peggio. E son felice di fare un lavoro "neutro" da questo punto di vista.

Io mi ritraggo di fronte a queste situazioni, anche a leggere di questa vicenda che ci riporti. E' un movimento di autoconservazione, di non dare uno sguardo all'abisso per non esserne travolto. Non posso portare sulle spalle il Dolore di tutti gli altri, chiudo la porta dell'empatia, la riservo ad altre persone in un moto per forza egoistico e, ripeto, di autoconservazione. In forum come questo allento questa fortezza, perché in fondo non è un modo sopportabile di stare al mondo, quello di chiudere gli occhi a vicende che non siano le tue. Ma la allento soltanto, dò una sbirciata, limite mio e delle mie capacità di penetrare a fondo in altri Dolori personali.

Quando avevo 18 anni vidi una signora attraversare i binari di corsa per essere travolta da un treno. Ci rimasi male, pensai a come arriva la morte, in forme del tutto diverse e tavolta fin stupide. Il pensiero ritornò per parecchio tempo. Qualche settimana fa un utente di un altro forum a cui partecipo e col quale non avevo rapporti si è tolto la vita. Forse provare pietà è il massimo che si possa fare in situazioni del genere, sentirsi impotenti e proporsi di impegnarsi più attivamente nelle situazioni in cui impotenti, per fortuna, non siamo.

FidoDido ha scritto:
Quando avevo 18 anni vidi una signora attraversare i binari di corsa per essere travolta da un treno. Ci rimasi male, pensai a come arriva la morte, in forme del tutto diverse e tavolta fin stupide. Il pensiero ritornò per parecchio tempo. Qualche settimana fa un utente di un altro forum a cui partecipo e col quale non avevo rapporti si è tolto la vita. Forse provare pietà è il massimo che si possa fare in situazioni del genere, sentirsi impotenti e proporsi di impegnarsi più attivamente nelle situazioni in cui impotenti, per fortuna, non siamo.

Questa è proprio pesante: soprattutto la signora investita. Hai visto tutta la scena?

FidoDido ha scritto:Io mi ritraggo di fronte a queste situazioni, anche a leggere di questa vicenda che ci riporti. E' un movimento di autoconservazione, di non dare uno sguardo all'abisso per non esserne travolto. Non posso portare sulle spalle il Dolore di tutti gli altri, chiudo la porta dell'empatia, la riservo ad altre persone in un moto per forza egoistico e, ripeto, di autoconservazione. In forum come questo allento questa fortezza, perché in fondo non è un modo sopportabile di stare al mondo, quello di chiudere gli occhi a vicende che non siano le tue. Ma la allento soltanto, dò una sbirciata, limite mio e delle mie capacità di penetrare a fondo in altri Dolori personali.

Sai, in fondo è quello che facciamo tutti, anzi molti non si pongono neanche il problema di chiudere o di aver chiuso la porta dell'empatia e di conseguenza, apparentemente, lo vivono come un modo perfettamente sopportabile.

Il mio problema è di avere attualmente poco filtro e poca consapevolezza di quale sia il mio limite di autoconservazione, e di fronte a questa situazione sono andata un po' in palla. In realtà la sto digerendo tutto considerato rapidamente, anche perché in generale il poco filtro c'è sia nei confronti di episodi negativi sia nei confronti di cose positive, per cui da una parte mi gioco un po' d'equilibrio e serenità, dall'altra magari riesco a cogliere maggiormente aspetti "nutrienti" che la vita ti mette davanti.
La mia difficoltà, adesso, è trovare una via di mezzo abs funzionale.

[quote="Howl"]

FidoDido ha scritto:
Questa è proprio pesante: soprattutto la signora investita. Hai visto tutta la scena?

No, per fortuna.